Adesso comprerai Wal-Mart o Tesla?Dieci giorni fa l'11 Settembre scrivevo questa idea.
Vi dico come, quando e perché scoppierà la bolla dei tecnologici
Se gli attori che cominciano ad agire sul mercato vendendolo arrivano ad essere:
• il venditore di put,
• i dealer delle opzioni
• e gli analisti tecnici.
Per il piccolo investitore che vuole mediare sono arrivati i guai seri.
Ci siamo il Future sul Nasdaq è alla soglia del livello di 10.500.
La scorsa settimana abbiamo piu’ volte evidenziato come il posizionamento sul mercato delle opzioni avrebbe potuto spingere al ribasso gli indici USA ed in particolare i titoli dell’acronimo Facebook+Amazon+Netflix+Microsoft+Apple+Google+Tesla.
In sole tre sedute, l’indice FAANG e’ passato da 436 A 365 registrando una perdita del 16%.
Quanto continueranno le vendite?
E' sempre difficile stabilire livelli, dipende dal susseguirsi delle notizie che arriveranno comunque il prossimo livello grafico sarebbe 9334 MM 50 weeks o 9520 MM 200 days.
Cosa contribuirà a far continuare le vendite sono aspetti tecnici ed emotivi?
• Il rischio elezioni potrebbe portare a chiudere le posizioni maggiormente performanti da inizio anno.
• La rotazione degli acquisti su altri settori che sono rimasti indietro come i titoli value.
• Presa di profitto sui titoli FANMAG+T assegnati la scorsa settimana con l’esercizio delle opzioni call.
Interessante analizzare la possibile rotazione a favore dei titoli value.
Come ho già avuto modo di scrivere:
La parte facile della ripresa economica degli Stati Uniti è finita.
Adesso arriva la parte difficile
La vita degli americani sta tornando alla normalità ma molto lentamente.
Ricominceranno dopo questo ribasso che sarà quello definitivo i rialzi settoriali.
I mercati non sbagliano mai e questo lo hanno percepito e quindi con le informazioni adesso sul tavolo almeno fino alle Elezioni di Novembre il mercato sarà come quello che abbiamo vissuto finora in Settembre.
Adesso ricomincerà un mercato più regolare, un mercato dove l'esperienza farà la differenza.
Un mercato che si muoverà con i regolari movimenti dovuti alle notizie micro e macro economiche.
C'è solo una speranza per il piccolo investitore ancora attaccato al sogno delle superperformance estive del settore tecnologico la crescita dei contagi associata a ritardi nell'introduzione dei vaccini.
Al contrario, l’introduzione del vaccino dovrebbe tradursi in acquisti di titoli value per ottenere performance migliori del mercato.
In sintesi, non appena verrà lanciato un vaccino sul mercato accadrà che il driver che ho indicato guiderà gli acquisti verso:
1. Titoli come Procter & Gamble, Wal-Mart, Colgate-Palmolive, Kellogg, Coca-Cola e Philip Morris o Tyson Foods
Viceversa nell'ipotesi oppure ritardo dell'introduzione dei vaccini ed aumento della curva dei contagi ritorneranno di moda
2. le Facebook+Amazon+Netflix+Microsoft+Apple+Google+Tesla.
Cerca nelle idee per "AMAZON"
Mi sbilancio e vi dico cosa lasceranno le 4 streghe di Settembre2020 dietro di loro.
1. Sicuramente molta volatilità.
2. Molto probabilmente molte vendite sul mercato USA
• Per quanto riguarda la volatilità è iniziata ieri sera e continuerà stamattina e nella giornata di oggi con l'apertura del mercato Americano.
• Per quanto riguarda i titoli che saranno più colpiti dalle vendite mi aspetto che i protagonisti siano sempre quelli di cui ho ampliamente parlato nelle analisi precedenti i FANMAG+T
(Facebook, Apple, Netflix, Microsoft, Amazon, Google, Tesla).
Le ragioni della volatilità sono insite nelle scadenze tecniche:
Le scadenze tecniche portano vola prima per gli aggiustamenti di gamma e delta, le portano durante per “i ritocchi” last minute dei sottostanti per spuntare condizioni piu’ vantaggiose, le portano dopo per le vendite o acquisti che ne scaturiscono.
Questa mattina in apertura sul mercato italiano aumenteranno i volumi sui titoli del mib 40.
Il prezzo di apertura sara’ il prezzo di liquidazione per le opzioni ed i futures sui singoli titoli, per il future e per le opzioni sull’indice.
Spiego cosa si definisce con prezzo di liquidazione:
Con riferimento ai mercati regolamentati italiani, il prezzo di liquidazione è il prezzo determinato dalla società di gestione, secondo le modalità previste nei Regolamenti dei relativi mercati, ai fini del regolamento finale dei contratti in strumenti derivati.
Le ragioni delle vendite sono dovute alle opzioni:
Le vendite delle opzioni call andate in the money.
Spiego cosa significa in the money : Un'opzione si dice in the money quando il suo esercizio risulta conveniente: nel caso delle call quando il prezzo di esercizio (strike price) è inferiore al valore corrente del sottostante, mentre nel caso delle put quando il prezzo di esercizio è inferiore al valore corrente del sottostante.
Tali vendite risulteranno piu’ elevate e di impatto sul mercato, tanto piu’ le posizioni andate in the money saranno state numerose.
Nelle analisi precedenti vi ho informato ed ho evidenziato come questa scadenza delle opzioni avesse portato ad un aumento vertiginoso delle posizioni aperte sulle opzioni sui titoli USA .
Questo fatto aumenta la possibilità di vendite nella giornata di oggi.
I piccoli investitori che avevano comprato opzioni call nelle scorse settimane, oggi ritireranno i titoli sottostanti perche’ la loro call e’ scaduta In "the money" , venderanno spinti a incassare la plusvalenza e ad avere nuova liquidità’ sul portafoglio, liquidita’ che era stata impegnata dall’acquisto del sottostante in seguito all’esercizio della call.
Badate bene che praticamente sono obbligati a vendere perchè e non vendessero, si troverebbero bloccati nell’operativita’ o limitati nella stessa.
Non potrebbero continuare a comprare opzioni call come hanno sempre fatto.
Per questo motivo ritengo che il rischio oggi di una vendita importante sul mercato USA, ed in particolar modo sui titoli FANMAG+T (Facebook, Apple, Netflix, Microsoft, Amazon, Google, Tesla). sia l'ipotesi più probabile.
Molto significativo il NON rimbalzo odierno...dei mercatiI titoli scendono ancora a Wall Street il giorno dopo il crollo dei tecnologici.
A Wall Street le azioni sono di nuovo in calo oggi venerdì in attesa di un lungo ponte in quanto le borse riapriranno martedì in USA, e si sommano alle perdite subite ieri dal mercato giorno del più grande sell-off da giugno.
Alle 18 ora in cui sto scrivendo questa analisi l'S&P 500 scende dell'2.08% dopo essere salito inizialmente dello 0.7% poco dopo l'apertura delle contrattazioni. Un altro crollo dei titoli tecnologici, che hanno guidato la discesa anche il giorno prima, parzialmente stanno compensando i guadagni nelle società finanziarie e industriali.
Pesano sul mercato anche i cali dei titoli di Communication technology e le aziende delle vendite al dettaglio. se si concluderà così sarebbe a prima perdita settimanale dell'indice di riferimento, dopo cinque settimane di guadagni.
Le azioni sono crollate dopo che il Dipartimento del Lavoro ha detto che le assunzioni negli Stati Uniti sono scese a 1,4 milioni il mese scorso, il minor numero di posti di lavoro dall'inizio della pandemia, anche se il tasso di disoccupazione della nazione è migliorato all'8,4% dal 10,2%. L'economia statunitense ha recuperato circa la metà dei 22 milioni di posti di lavoro persi a causa della pandemia.
Il Dow Jones Industrial Average scende del 1,87%.
I rendimenti del Treasury crescono, indicando che gli investitori cominciano ad essere pessimisti sull'economia. Il rendimento del Tesoro a 10 anni è salito allo 0,67%, contro lo 0,62% di giovedì scorso.
I mercati in Europa hanno chiuso in larga misura in ribasso.
Il sell-off di giovedì a Wall Street è venuto dopo un'euforica salita nelle ultime settimane guidata dai grandi titoli tecnologici. Sia l'S&P 500 che il Nasdaq avevano raggiunto livelli record proprio il giorno prima.
Nelle ultime settimane gli investitori hanno scommesso che le aziende tecnologiche avrebbero continuato a realizzare profitti enormi, dato che la gente dovrà passare sempre più tempo online con i propri dispositivi a causa della pandemia, rendendo i nuovi beniamini del mercato aziende come Zoom Video Communications dato che molti americani lavorano a distanza e gli studenti studiano online.
Alcuni dei tecnologici che avevano superperformato hanno avuto grosse perdite venerdì. Apple è scivolata del 3,3%, Amazon è scesa del 2,8% e Zoom è scesa del 5,3%. Ma nonostante questi 2 giorni, Apple è ancora in crescita del 59% quest'anno, mentre Amazon è cresciuta del 77%. Zoom' è ancora in crescita del 430% per l'anno.
Nonostante lo stop di questa settimana, l'S&P 500 è in crescita del 6,4% nel 2020 dopo cinque mesi di rimonta dai minimi di primavera. L'inversione di tendenza del mercato è stata trainata dai bassi tassi d'interesse, dalla massiccia spesa per l'acquisto di obbligazioni da parte della Federal Reserve e di altre banche centrali, e dall'incoraggiante andamento dell'economia con l'inizio della riapertura delle imprese.
Molti investitori scommettono anche che un vaccino contro il coronavirus arriverà nel corso di quest'anno e spianerà la strada ad una ripresa dell'economia e dei profitti aziendali. Rimane anche la speranza che il Congresso e la Casa Bianca escogitino un altro pacchetto di aiuti economici.
La speranza è sempre l'ultima a morire...
I mercati americani saranno chiusi lunedì per il Labor Day.
FlipkartWalmart, attraverso la propria società di e-commerce asiatica Flipkart, ha lanciato sul mercato indiano un servizio di vendite online all’ingrosso destinato ai negozi per mamme, pop stores e altre realtà minori. L’obiettivo di Walmart è quello di entrare maggiormente in competizione con Amazon e gli altri player di un mercato altamente competitivo come quello dell’e-commerce.
Il servizio online all’ingrosso di Flipkart è già presente con la vendita di capi di abbigliamento in alcune parti dell’India, tra cui Delhi. La società ha annunciato l’intenzione di espandersi in altre 20 città entro la fine dell’anno, includendo nell'offerta anche i generi alimentari arrivando a trattare fino a 200.000 prodotti.
I negozi per mamme e i pop stores hanno un’elevata importanza nell’economia indiana. La stessa Amazon e altre società di e-commerce tra cui l’emergente JioMart puntano molto su questo tipo di business.
Gli investitori hanno apprezzato la definizione delle tempistiche del programma di abbonamento Walmart + e i suoi vantaggi: si tratta solo di vedere a quanto ammonteranno le sottoscrizioni una volta che il servizio sarà attivato ufficialmente. Il lancio della nuova iniziativa in abbonamento verrà lanciata negli Stati Uniti il prossimo 15 settembre ad un prezzo di 98 dollari l'anno.
I vantaggi per gli abbonati sono quelli di poter beneficiare della consegna gratuita della spesa e di sconti sul rifornimento di carburante. Nel secondo trimestre del 2020 le vendite di Walmart sono aumentate del 9,3% negli USA, con gli ordini del canale e-commerce che sono raddoppiati. L’ottima performance del trimestre è stata trainata dalla vendita di generi alimentari, durante il lockdown infatti le famiglie hanno cucinato molto di più.
LONG LONG LONG ma solo a rotturabulkowski solo 15 eurini su amazon è un libriccino dove stà scritto che
questo è un pattern molto sporco, troppo vuoto, che preme troppo sulla parte inferiore... TUTTAVIA è tutto tranne che brutto
se rompe si entra senza se e senza ma
notare i volumi in calo anche se sarebbero più belli più piccoli
notare l'interesso short elevato (ci sono molti siti gratuiti che lo danno) significa che c'è una forte pressione short e che è difficile che il titolo rompa la resistenza e salga, tuttavia...
tuttavia se qualcuno di grosso decide di entrare.. e muove il prezzo.. tutti gli short appena vedono che il prezzo gli muove contro con volumi... salutano tutti e diventano acquirenti...e il prezzo fa grossi movimenti
possiamo entrare anche senza rottura in presenza di una bella candela.. tuttavia per sicurezza long a rottura...
il movimento più classico è -- rompe.. se ne va.. poi probabilmente ritesta e saluta
lo stop va tenuto o stretto o tecnico o largo fino ad invalidazione del film che ci siamo fatti.. eventualmente partire con full size.. incassare subito 1\4 quando la rottura ti porta in gain..
e quindi hai un margine di gain per gestire meglio psicologicamnente le oscillazioni
tutte questo cosine sono scritte dal signor bulkowski in una decina di libri alcuni dei quali moolto pesanti e costosi.. ma sono scritte molto bene in un libretto
sa 15 eurini disponibile su amazon e traducibile in italiano con qualsiasi app gratuita
long senza se e senza malong a rottura... full size stop largo a invalidazione del film, ergo sul supporto
volendo essere prudenti
1\2 subito
1\2 ad effettiva chiusura e quindi sopra la linea di resistenza, oppure sulla debolezza se non rompe e ci pensa ancora
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esempio : long full size -- incassare 1\4 se va.... ed effettivamente rompe ... alleggerire ancora o proteggere trail stop 1\4 ...
attenzione al retest della linea di rottura, ad eventuale retest bis, forti di aver incassato 1\2 posizione in guadagno rientriamo full size se ci sono gli estremi..
in genere il movimento è sempre lo stesso.. rottura partenza.. poca consolidazione.. e ripartenza HTF bulkowski 15euri su amazon.... quando il movimento è ormai maturo.. è facile che il prezzo sempre se non parte in gap, ritesti la rottura.. condizione che in genere è ocasione di altro long...
Volumi
Il primo a cadere è Netflix, quanti ne seguiranno? Se ieri ci avessero domandato quale avrebbe potuto essere il titolo che avrebbe deluso di più nella trimestrale pensando a quanto se ne era parlato in positivo in questo ultimo periodo, con la facile associazione chiusura in casa uguale tempo libero, uguale tv.
Non avrei certamente nominato Netflix.
E invece è andata proprio così.
I piccoli investitori, mattina si sveglieranno con una doccia gelata.
Il titolo Netflix è letteralmente crollato nel mercato after hours di ieri dopo che il management ha comunicato le aspettative sul numero di nuovi clienti atteso per il prossimo trimestre (2.5 milioni) ben al di sotto delle stime degli analisti (5 milioni).
La differenza è importante.
La crescita attesa dal management è la metà di quella prevista dal mercato.
Ma non solo. Il numero di nuovi sottoscrittori dell’abbonamento di Netflix atteso per i prossimi tre mesi è pari ad un quarto dei nuovi abbonati conseguiti nel secondo trimestre e una frazione ancora più piccola di quanto conseguito nel primo trimestre, periodo in cui tutto il mondo era chiuso in casa davanti alla tv.
Cosa fare adesso?
È naturale pensare quindi che Netflix è cresciuto durante il lock down sproporzionatamente rispetto a quello che potrebbe essere il suo business naturale, e che alla ripresa delle abitudini normali i suoi numeri the lockdown saranno irraggiungibili in futuro.
A questo punto mi domando e se questo è valido per Netflix, sarà valido per tutti i titoli che hanno esageratamente sovraperformato in questo periodo?
La mia risposta è certamente sì.
Logicamente non può che essere in questo modo.
Già da qualche giorno sto notando che i titoli che hanno trascinato senza sosta il Nasdaq stanno rifiatando punto tutti insieme.
Guardate Amazon E capirete cosa intendo.
I titoli più famosi che avete in portafoglio: Facebook Amazon Apple Netflix EBay mi hanno fatto guadagnare tanto?
Adesso me ne dimentico per un po' non li ricompro li lascio scendere.
Questo è quello che faccio e chi segue in tempo reale le mie operazioni lo può vedere e lo ha già visto fare.
Timing is everything non dimenticartene mai.
Non continuare a perdere le occasioni che il mercato ti offre e che basta saper cogliere.
N.B.: Le analisi e le operazioni da me pubblicate sono personali e non costituiscono una sollecitazione all'investimento o al risparmio pubblico o alla diffusione di qualunque strumento o servizio di intermediazione, né consigli personalizzati ai sensi del TUF, si tratta in realtà di mie opinioni e operazioni personali.
Utility per la Old Economy non è uguale.......ad Utility per la new economy.
Eravamo abituati a considerare servizi di utilità:
l’elettricità. il gas e l’acqua, ma adesso che viviamo in un mondo sempre connesso bisogna considerare che la Wi-Fi è la nuova utility.
La WIFI si affianca e supera e trasforma il concetto di utility come lo abbiamo conosciuto finora.
Dicevo trasforma perché se prima si andava fuori nei negozi, nei centri commerciali ora si acquista su Internet.
La rinuncia all’uscita del sabato o della domenica nei centri commerciali viene sostituita con gli acquisti sulle principali piattaforme marketplace come Amazon eBay e Baidu e se guardate i loro grafici capite anche che questo si vede chiaramente.
Peloton è il nostro allenatore online
E Netflix ci intrattiene
Così come i videogiochi intrattengono i nostri figli ed il trading online i loro genitori.
Quindi bisogna spostare queste società e ricollocarle nella casella di servizi “essenziali“ e quindi difensivi,
Perché questo garantisce l’accesso ad una forma di intrattenimento essenziale nel periodo del covid.
Quindi tutte società come Amazon, Microsoft, Nintendo non sono più società attive nel commercio ma sono tutte società di utilities.
Quindi guardando i grafici di queste società e analizzandoli con il vecchio metodo che li collocava nel settore commercio potrebbero risultare eccessivamente care.
Ma riposizionandoli nel settore tecnologico/utilities diventano titoli difensivi perché necessari alla vita quotidiana, e quindi sono da vedersi come difensivi.
Il covid ha portato tanti cambiamenti nella nostra vita, e tanti di questi ancora non abbiamo ben compreso le conseguenze che avranno .
Niente accade per caso nei mercati e quindi alla fine una spiegazione si trova sempre.
Fintanto che vivremo l’economia dei tempi del covid questo sarà quello che accadrà.
Quindi l’indice da privilegiare sarà il Nasdaq contro l’indice della old economy del Dow Jones.
Facciamoci trovare pronti a modificare le strategie quando finalmente avremo un vaccino e potremo definitivamente chiudere questo capitolo della nostra vita.
Questo è tutto per venerdì 10 luglio vi auguro un buon weekend e ci sentiamo lunedì da Marco Bernasconi
Commento: Le analisi e le operazioni da me pubblicate sono personali e non costituiscono una sollecitazione all'investimento o al risparmio pubblico o alla diffusione di qualunque strumento o servizio di intermediazione, né consigli personalizzati ai sensi del TUF , si tratta in realtà di mie operazioni e opinioni personali.
NETFLIXLo stesso discorso fatto per amazon vale anche per Netflix, proporrò anche una mia analisi nel complesso dei titoli FANG (facebook,amazon,netflix,google).
Come accennato anche da molti analisti americani potremmo essere vicini all'esplosione di una nuova bolla nel settore tecnologico, come mostrato anche dal grafico sembra esserci una divergenza momentum/volumi/prezzo segnale di debolezza del mercato, aspettiamo ulteriori sviluppi.
CIAO
5 MOTIVI PER CUI RITENGO CHE BUFFET ABBIA RAGIONE1) NASDAQ, ‘CHE LA FORZA SIA CON TE’:
Il motore di tutti gli indici azionari mondiali nell’ultimo mese è stato chiaramente il Nasdaq. Basta sovrapporre su TW i grafici di Nasdaq, S&P500, DAX, CAC, IBEX ..(e, se ci tenete, metteteci pure il bistrattato FTSE-MIB, anestetizzato in un movimento laterale rialzista e condizionato dal divieto di short fino al 18 giugno) e anche visivamente, senza bisogno di indici di forza relativa, emergerà ‘NASDAQ ROCKET’!
E quand’è che il Nasdaq ha iniziato il rump-up che in poco più di un mesetto lo ha portato dal minimo di 6.771 al valore di chiusura di ieri di 9.200, con una performance del 36%?
Quando è iniziato il lockdown negli USA, diciamo tra il 20 e il 23 marzo scorsi. Ah, se avete piacere di vedere da quando e in che misura ha impattato il lockdown nei vari paesi nel mondo potete attingere da Wikipedia a questo link:
en.wikipedia.org
Ma torniamo a noi. Perché sono saliti i titoli tecnologici? Beh non è difficile. La vita di clausura a cui sono stati costretti il 90% dei 300 m.ni di americani e mezza popolazione mondiale ha portato inevitabilmente ad una fame di soluzioni nella “nuvola” dei titoli più capitalizzati (più ordini Amazon, più abbonamenti Netflix, più videoconference Micosoft Teams e Zoom, più Twitter, più ore su Facebook, più acquisti su eBay, più ricerche su Google, più transazioni Paypal, più siti di ecommerce Shopify, più ordini attesi per Tesla complice la crisi climatica e petrolifera ecc. ecc.) con conseguente incremento dei ricavi attesi per questi signori.
Poi è iniziata la spinta dei Biotech a bassa capitalizzazione: tutto ciò che sia in qualche modo anche solo lontanamente collegabile ad una terapia anti COVID-19 e che abbia nel naming della società i termini ‘therapeutics’, ‘pharmaceuticals’ vive tutt’ora, a rotazione, performance anche da +300% dall’apertura alla chiusura di giornata… Performance il più delle volte effimere fatemi dire, perché difficili da cogliere per l’altissima volatilità e spesso basate su trial discutibili, indiscrezioni, ipotesi.. Insomma, tutti a correre alla ricerca del colpo del secolo, la company che salverà il mondo dal coronavirus e che in poco tempo avrà introiti pari al PIL della UE!
Da ultimo sono rientrate in gioco società che erano state penalizzate dal lockdown e su cui gli investitori tornano a mettere i ‘dindaroli’ convinti che da qui in avanti esprimeranno fatturati uguali se non più alti di prima (Uber, booking.com ecc.).
Tutto quanto sopra ha portato a generare un entusiasmo generalizzato, una corsa agli acquisti, un nuovo Eldorado, a colpi di gap up e green long bar e performance settimanali da sogno.
MERA BOLLA? SOLO SPECULAZIONE DI BREVE TERMINE DESTINATA A FINIRE CON LA FINE DEL LOCKDOWN? La mia idea me la sono fatta e vi riporto di seguito i punti oggetto dell’analisi personale. Lascio a voi trarre le vostre conclusioni.
2) IL CORONAVIRUS? NON E’ MAI ESISTITO (si fa per dire)..
Guardando il grafico mensile del Nasdaq, si direbbe che l’evento più catastrofico, per estensione e gravità, che l’umanità abbia mai affrontato dal termine della seconda guerra mondiale ad oggi sia stato solo un incidente di percorso. Negli scorsi 30 giorni gli indici hanno guardato solo agli elementi di cui al punto 1 ignorando (io dico solo temporaneamente) gli indicatori sempre più drammatici che arrivano da tutti i fronti.
Quali fronti? In primis proprio la diffusione del contagio. Nel grafico ho sovrapposto all’indice Nasdaq quello dei contagiati e dei deceduti registrati negli Stati Uniti. I numeri fanno impressione, soprattutto guardando le curve che non registrano la minima attenuazione della pendenza, diversamente da quelle in Europa, anzi, quasi verticali, sono proiettate verso nuovi massimi day-by-day. Mentre scrivo siamo a 1,3 M.ni di contagiati e 78.000 deceduti. Numeri che verosimilmente saliranno vertiginosamente da lunedì, quando diversi stati USA riapriranno i battenti, con governatori incapaci a gestire le pressioni pro-riapertura e il Taikun che alimenta l’idea della fine dell’emergenza (sembra abbia detto esattamente così e che voglia smantellare l’unità di crisi COVID!), a caccia com’è di punti di popolarità in vista della partenza della campagna elettorale per le presidenziali. Tra l’altro riaprirà lunedì, sia pur con modalità differenziate, anche tutta l’Europa o quasi.
Il tutto mentre negli USA si registra il dato mostruoso di 20 m.ni di disoccupati ad aprile, che emerge nella sua drammaticità istantanea guardando l’istogramma che trovate a questo link:
tradingeconomics.com e che molto, ma molto ottimisticamente gli analisti governativi confidano di portare (folli a mio parere, ma sarei ben lieto di essere smentito) a soli 800 k per giugno, grazie alla riapertura. Ah, a proposito, da noi i dati di disoccupazione sono drogati dal divieto per le aziende di licenziare per 5 mesi. Ne riparliamo a settembre! Nel frattempo questa estate gli stagionali saranno massacrati dalla mancata riapertura di una percentuale altissima di alberghi, pensioni, B&B, stabilimenti balneari, ristoranti ecc. troppo penalizzati dalle regole imposte dal distanziamento sociale e dal rischio di una denuncia penale nel caso di un positivo nella struttura per una misura di sicurezza magari applicata non troppo rigidamente. Per carità, chiudiamo subito la parentesi Italia, che mi viene la depressione acuta.
Gli altri fronti oltre a una pandemia tutt’altro che sopita e una disoccupazione devastante? La crisi petrolifera tamponata da un ipotetico taglio della produzione (temporaneo) concordato da tutti ma difficile da attuare e quasi sicuramente insufficiente ad arginare la crisi del mondo oil, soprattutto se dovese persistere o addirittura aggravarsi quella COVID.
Poi ancora? Altri fronti? Beh come non citare i rapporti USA-Cina da vertiginose montagne russe (anche se qui i russi c’entrano poco, e a dire la verità avrei dovuto citarli sopra, in ambito virus, perché sembra stiano registrando 10.000 contagiati/giorno!). Tra accuse e improvvise riappacificazioni. Un altalena di emozioni che passa dalle accuse del Taikun di aver generato il virus per attaccare gli USA, al rischio di isolamento internazionale cinese per altre accuse, quelle di un’inadeguata condivisione iniziale dell’emergenza sanitaria, e non ultimo dalla riduzione del 5% dell’import da parte sempre cinese, per via dell’emergenza, che potrebbe rimettere in discussione gli acquisti programmati di beni USA a base dell’accordo tombale che aveva sancito la fine della guerra commerciale tra i due paesi.
3) I MAYA CI HANNO INSEGNATO QUALCOSA?
Questo Eldorado fatto da acquisti pesanti sul Nasdaq ad ogni minima correzione è dunque destinato a continuare all’infinito? Riflettiamoci un attimo. Riaprono tutti, la gente starà meno a casa, farà meno ecommerce, meno videoconference, meno acquisti tecnologici, forse chiuderà l’abbonamento Netflix aperto nel periodo di clausura, starà molto meno su Facebook, su Google ecc.
Speriamo di no, ma all’aggravarsi della crisi COVID, forse quei 20 m.ni di posti di lavoro persi non verranno recuperati, ma aumentati. Se non ci sono entrate fisse, in un paese peraltro, mi sono dimenticato di ricordarlo prima, basato su un sistema sanitario privato, e sei indebitato per il mutuo della casa e/o per il college dei figli, probabilmente non ti passerà neanche per la mente di acquistare l’iPhone SE o una Tesla nuova fiammante. A proposito di college e università americane, cercate su IlSole24Ore online un articolo che mette in evidenza che a settembre sembra che il 70% non riapriranno o si fonderanno con altri istituti per sopravvivere. Dunque anche tutto ciò che serve ad alimentare la formazione a distanza sarà messo in discussione probabilmente (abbonamenti videoconference, connettività, PC ecc.)
Ecco in questo contesto sarei cauto nel dire che il Nasdaq si sostituirà agli enti previdenziali e garantirà una rendita perpetual a tutti quelli che ci investiranno.
4) E’ IL CASO DI METTERSI ‘IN BOLLA’?
Dunque tutta speculazione a breve termine? Siamo in presenza di un’altra bolla?
Vediamo qualche dato significativo che porta a pensare che forse, dico forse, i titoli del Nasdaq sono giusto un po’ sopravvalutati e bisogna prestare attenzione a dove si investe (i trader intraday sono esclusi ovviamente da questo discorso).
A quale valore si può guardare in tal senso se non al PE, il price-to-earnings?
Ebbene c’è un indicatore poderoso in tal senso, il Shiller CAPE 10 ratio o meglio il Shiller cyclically adjusted (for inflation) price-to-earnings ratio. Partendo dall’idea di Benjamin Graham and David Dodd che utilizzarono invece del PE degli ultimi 12 mesi una media degli ultimi 10 anni, il Nobel per l’economia Robert Shiller ha ulteriormente affinato lo strumento.
Dove trovate il valore attuale di questo indicatore per il Nasdaq? Qui:
www.gurufocus.com
Il valore attuale è circa 40, esattamente 39.27. in un range che negli ultimi 10 anni è oscillato tra un minimo di 17.67 e un massimo di 42.50 . Bene e che vuol dire che siamo quasi a 40? Questi i dati storici semplificando molto:
CAPE 10 <= 9.6 mercato fortemente sottovalutato. Attesi rendimenti annuali a doppia cifra su base decennale
CAPE 10 >=25 mercato fortemente sopravvalutato. Le conseguenze sui rendimenti attesi potete immaginarli da soli. Documentatevi in rete per approfondimenti.
Qui ricordo solo il PE di alcuni big:
TESLA 133 (stima)
AMAZON INC 113
PAYPAL 92
NETFLIX 88
NVIDIA 67
ADOBE 55
e cito per cronaca la farmaceutica MYLAN che ha un PE di 600…
5) VOGLIAMO METTERCI UN PO’ DI A.T.? NO, NON ET, A.T….
Sì anche l’analisi tecnica, che molti bistrattano e che giudicano analisi ex-post priva di ogni capacità predittiva, ci racconta qualcosa. Valutate voi che peso darle.
Primo siamo sulla resistenza rappresentata dalla base del gap down da cui a febbraio è partito lo short. Probabilmente lo chiuderà il gap e magari andrà anche a fare doppio massimo lassù in alto, in corrispondenza di quello storico. Ma tutto questo movimento rialzista, soprattutto l’ultimo pezzo della salita lo sta facendo con volumi decrescenti e anche il vecchissimo e per molti inutile MACD dimostra una divergenza, massimi decrescenti.
Per dirla tutta quello che penso è che se arriva sui massimi e corregge e poi riparte verso la luna allora il movimento – prescindendo dal contesto – potrebbe anche convincermi, ma una salita così a razzo è da misurare con le incognite della riapertura e di quello che seguirà. Insomma non so se quella V disegnata sul daily è quella di “Vittoria”..
Superfluo dire che quelle sopra espresse sono considerazioni personali che non vogliono sollecitare minimamene alcunchè a fare alcun cosa. Sono solo ‘idee’ come riporta il nome di questa sezione di TW. Buon w.e.
INSIDER: 5 VENDITORI PER 1 COMPRATORE... MA ALLORA CHI COMPRA?le statistiche recenti sul posizionamento degli insider delle societa’ USA dicono che ci sono 5 insiders venditori per ogni insider compratore.
Detto in parole piu’ semplici, chi sa, vende.
Tale rapporto e’ salito ai livelli piu’ alti da inizio 2017.
C’e’ da dire, tuttavia, che osservando il grafico, il suo andamento e’ piuttosto ciclico. I picchi del rapporto sellers/buyers si registrano il piu’ delle volte ad inizio anno, periodo in cui vengono pagati i bonus sotto forma di stock options e le azioni vengono poi liquidate sul mercato per monetizzare i bonus stessi.
Fatta questa dovuta osservazione, non ci resta che notare che quest’anno la pressione in vendita da parte degli insider e’ piuttosto decisa. Essa denota una certa fretta e volonta’ di far fuori le azioni in portafoglio.
Non fa eccezione il numero uno di Amazon, Jeff Besos. Nel corso degli ultimi sette giorni egli avrebbe venduto 1.7 milioni di azioni Amazon per un controvalore di 3.45 miliardi di USD. Trattasi di vendite che fanno parte di “un piano di trading” che ha portato Besos a vendere azioni per circa 13 miliardi di USD negli ultimi 4 anni. Il motivo della vendita e’ da ricondurre all’esigenza di finanziare Blue Origin LLC, una societa’ che opera nel settore aerospaziale.
E mentre gli insider vendono, gli outsider continuano a comprare. Negli ultimi giorni sono stati acquistati principalmente i titoli value ed i titoli a bassa vola. I titoli momentum sono rimasti alla finestra. Tale atteggiamento, come ricordato nel commento di preapertura di ieri, denota anch’esso una certa prudenza. Di fatto, a parita’ di investito, si sta riducendo il beta di portafoglio.
LONG LONG NASDAQ A 9.000 PER LA PRIMA VOLTA NELLA SUA STORIA I MERCATI statunitensi sono saliti giovedì CON un rally di fine anno alimentato da notizie economiche rialziste CHE HANNO spinto l'indice Nasdaq Composite a 9.000 per la prima volta nella sua storia.
L'S & P 500 ha anche registrato un nuovo massimo storico a 3.235,46 nel trading di tarda mattinata, mentre la Dow Jones Industrial Average è salita di circa 77 punti, raggiungendo un picco di 28.596,22 prima di stabilizzarsi.
Il rally ha continuato a prendere slancio mentre l'anno volge al termine ed è stato spinto giovedì DA NOTIZIE che le vendite al dettaglio per le festività appena concluse erano SALITE del 3,4 percento in più rispetto al 2018, comprese le vendite online record, che SONO aumentate di quasi il 20 percento.
Il mercato rialzista di fine anno ha visto l'S & P 500 salire del 2,9% a dicembre e del 29 percento per l'anno, PORTANDOLO VICINO ALLA SUA migliore performance annuale dal 1997.
I RIALZI del mercato di giovedì sono stati SPINTI da Amazon, che ha annunciato che la stagione delle vacanze 2019 è stata la migliore in assoluto senza offrire numeri specifici.
Il prezzo delle azioni AMAZON è aumentato del 3,1%, raggiungendo un massimo di $ 1.850,18.
Altri fattori alla base DEL RIALZO includono la continua bassa disoccupazione e OVVIAMENTE l'annuncio di un accordo commerciale di "fase uno" tra Stati Uniti e Cina.
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Il NASDAQ raggiunge il massimo storico e supera i 20K.Il NASDAQ raggiunge il massimo storico e supera i 20K.
A Wall Street si dice:
"Investire richiede un'attenta ricerca e pazienza. Non cercare scorciatoie." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Un forte rally nel settore tecnologico ha messo in secondo piano l'imminente riunione della Fed di ieri, con i titoli del gruppo "Magnifici 7" in ripresa e nuovamente in testa. Tuttavia, la situazione potrebbe cambiare mercoledì.
Per ora, però, la grande notizia della sessione è stata il NASDAQ, che ha registrato un rialzo dell'1,24% (o quasi 250 punti) raggiungendo quota 20.173,89. Si tratta di un nuovo record per l'indice e solo della sua seconda chiusura sopra i 20K (aveva superato questo traguardo per la prima volta mercoledì scorso).
Sei dei sette titoli del gruppo "Magnifici 7" erano in rialzo ieri, con performance particolarmente brillanti per Tesla (TSLA, +6,1%), Alphabet (GOOGL, +3,6%) e Amazon (AMZN, +2,4%). Sorprendentemente, l'unico membro di questo prestigioso gruppo a chiudere in ribasso è stato NVIDIA (NVDA), leader dell'intelligenza artificiale e superstar del mercato, che è scivolato dell'1,7% entrando in territorio di correzione (con una perdita di oltre il 10% dal suo massimo storico).
Fortunatamente, Nvidia si è già raffreddata notevolmente. La superstar dei chip AI non testa la sua media mobile a 200 giorni (attualmente intorno ai 116,50 dollari per azione) da molto tempo. Qualsiasi ritracciamento a quei livelli potrebbe rappresentare un'opportunità d'acquisto molto interessante per gli investitori a lungo termine.
Il titolo tecnologico con la migliore performance di ieri è stato Broadcom (AVGO), che ha guadagnato un ulteriore 11,2% dopo l'impressionante rialzo del 24% di venerdì. Nel frattempo, Bitcoin ha toccato momentaneamente un nuovo massimo, superando la soglia dei 107.000 dollari, mentre le società emergenti nel settore del calcolo quantistico continuano a impressionare gli investitori.
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L'indice S&P 500 ha guadagnato lo 0,38% chiudendo a 6.074,08, mentre il Dow Jones non è riuscito a invertire la tendenza negativa, perdendo lo 0,25% (circa 110 punti) e chiudendo a 43.717,48. Questo segna la sua ottava giornata consecutiva di perdite, la striscia negativa più lunga degli ultimi sei anni.
Con l'avvicinarsi della metà della settimana, l'attenzione si sposta sull'ultimo incontro del FOMC dell'anno. In vista della decisione, i mercati stanno scontando una probabilità del 95,4% di un ulteriore taglio dei tassi di 25 punti base, in netto aumento rispetto al 61,9% di un mese fa. Guardando a giugno, le probabilità indicano un solo ulteriore taglio di 25 punti base prima di una pausa.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Quantum Computing (QUBT)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Restate aggiornati per ulteriori sviluppi e analisi dettagliate.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
La Fed alla prova dei mercatiDagli ultimi verbali di novembre, presentati dalla Fed, si evince come i funzionari della banca centrale abbiano espresso recentemente ottimismo sul fatto che l'inflazione si stia attenuando in un contesto di mercato del lavoro ancora resiliente. Questo conferma l’eventualità di ulteriori tagli dei tassi di interesse, sebbene a un ritmo misurato, nel prossimo futuro, a cominciare dalla decisione in programma questa settimana.
I rappresentanti del board hanno poi ricordato che le decisioni di politica monetaria sono subordinate alle tendenze economiche, mettendo in guardia gli operatori da tagli prematuri del costo del denaro. La volatilità dei recenti dati e l'incertezza sull'impatto di questi ultimi sull'attività economica si sono rivelati di difficile interpretazione.
Alcuni membri del board hanno suggerito di mantenere i tassi a livelli restrittivi se l'inflazione persistesse, mentre altri hanno sostenuto tagli accelerati se il mercato del lavoro si indebolisse. La riunione ha evitato di affrontare le implicazioni economiche della recente vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali, ma ha riconosciuto la necessità di mantenere flessibilità.
EQUITY
Venerdì scorso, l'S&P 500 ha chiuso invariato, mentre il Nasdaq ha guadagnato lo 0,1%. Il Dow Jones, tuttavia, è sceso di 86 punti, estendendo la sua serie di perdite a sette sessioni consecutive, il periodo più lungo dal 2020.
Le perdite nei principali titoli tecnologici come Nvidia, Meta e Amazon hanno pesato sul mercato, mentre Tesla ha guadagnato il 4,3%, chiudendo a un massimo storico di 436,23 dollari. Broadcom è salita del 24,4%, raggiungendo una capitalizzazione di mercato di 1 trilione di dollari dopo aver riportato un aumento del 220% dei ricavi correlati all'intelligenza artificiale, superando le aspettative.
Questa spinta ha sollevato i titoli dei semiconduttori, tra cui Marvell e Taiwan Semiconductor, che hanno registrato forti guadagni. Il mercato però sembra nutrire preoccupazioni per l'imminente decisione politica della Federal Reserve e le condizioni economiche, che hanno limitato ulteriori guadagni. Nel corso della settimana, l'indice S&P 500 ha perso lo 0,7%, il Dow l'1,8%, mentre il Nasdaq è riuscito a guadagnare lo 0,3%.
VALUTE
Sui cambi la settimana è apparsa ugualmente contrastante, con l’EurUsd che ha tenuto due volte l’area di 1.0460 rimbalzando sopra 1.0500, anche se non è stato in grado di rompere le resistenze chiave di 1.0550 e 1.0590. Il trend è ancora chiaramente ribassista, ma si intravedono segnali di tenuta dei supporti chiave.
Il Cable ha perso quota dopo la pubblicazione del PIL, scendendo a ridosso di 1.2600, con un bel rimbalzo di EurGbp sopra 0.8300. I target possibili di questo ribasso sembrerebbero in area 1.2500. Il UsdJpy, in concomitanza con il silenzio della BoJ che non pare voler alzare i tassi, sale verso 154.00 con possibili target a 156.75, massimo del 15 novembre.
Rimane forte anche il UsdCad con livelli di resistenza a 1.4260, al di sopra del quale non c’è mo lto fino a 1.4650. Solo sotto 1.3930 il trend si potrebbe invertire. Oceaniche deboli anche se su eccessi interessanti, ma occorrono conferme di divergenze e la creazione di una fase di accumulazione. Mercato ancora dollaro-centrico, per cui sui cross c’è interessante volatilità bilaterale. Franco svizzero che perde qualcosa sull’Euro portandosi a ridosso di 0.9400.
UK, PIL IN CALO
L'economia britannica si è contratta dello 0,1% mese su mese a ottobre, dopo un calo analogo a settembre e non raggiungendo le previsioni di mercato, che indicavano +0,1%. Il maggiore contributo al ribasso è venuto dalla produzione, che è scesa dello 0,6%, a causa della manifattura, principalmente prodotti farmaceutici, macchinari e prodotti chimici.
Inoltre, il settore minerario è sceso del 3,1%, mentre i servizi sono cresciuti dell'1,4%. L'edilizia è scesa dello 0,4% e i servizi non hanno mostrato alcuna crescita. La sterlina è in calo contro tutte le concorrenti, specie l’Euro, con prospettive di ribassi ulteriori, specialmente se i dati su inflazione e disoccupazione, previsti per questa settimana, dovessero rivelarsi anch’essi in peggioramento.
CINA, PREVISTI NUOVI TAGLI DEI TASSI
La Cina taglierà ancora i tassi di interesse e i requisiti di riserva obbligatoria durante il prossimo anno, secondo quanto riportato da Bloomberg. Il direttore dell'ufficio di ricerca della Banca Popolare Cinese, Wang Xin, ha affermato che c'è spazio per ridurre ulteriormente l'RRR (la riserva obbligatoria che il sistema bancario deve detenere come liquidità presso l’Istituto Centrale), dall'attuale livello medio del 6,6%.
I dati di venerdì hanno mostrato che le banche cinesi hanno erogato 580 miliardi di CNY in nuovi prestiti a novembre 2024, pari a circa 79 miliardi di dollari, ben al di sotto delle aspettative di mercato di 950 miliardi di CNY (130 miliardi di dollari) e meno della metà dei 1.170 trilioni di CNY (160 miliardi di dollari) del corrispondente periodo dell'anno precedente, evidenziando la debole domanda di credito.
Giovedì scorso, il governo ha affermato che avrebbe aumentato il deficit di bilancio, emesso più debito e allentato la politica monetaria per mantenere un tasso di crescita economica stabile. Come riportato da Reuters, si prevede che l'economia cinese crescerà di circa il 5% quest'anno, citando Han Wenxiu, vicedirettore della Commissione centrale per gli affari finanziari ed economici del paese.
SETTIMANA ENTRANTE
La prossima settimana, il centro della scena sarà tutto della Fed, che mercoledì 18 deciderà sui tassi di interesse. Quasi scontato un taglio di 25 punti base, anche se vi sarà enorme interesse per le parole di Jerome Powell nella conferenza stampa che seguirà la decisione.
Altri dati salienti e cruciali, sempre in settimana e sempre negli Stati Uniti, saranno le vendite al dettaglio, i prezzi PCE, reddito e spesa personali, la stima finale della crescita del PIL, la produzione industriale, i PMI manifatturieri e dei servizi, e i dati sul mercato immobiliare.
A livello globale, la Cina pubblicherà la produzione industriale, le vendite al dettaglio, il tasso di disoccupazione, i prezzi delle case e i tassi di interesse principali sui prestiti. In UK, interesse significativo per la decisione sui tassi della BoE, i dati sull'inflazione, le vendite al dettaglio e il rapporto sui posti di lavoro.
Anche in Giappone la BoJ sarà chiamata a decidere sulla politica monetaria (atteso un nulla di fatto), mentre sul fronte dati occhio a inflazione e bilancia commerciale. Nel frattempo, sono previste decisioni sui tassi di interesse anche in Messico, Filippine, Svezia, Norvegia, Indonesia e Thailandia.
Il Canada pubblicherà i dati sull'inflazione, la Germania pubblicherà l'indice Ifo sul sentiment del settore industriale oltre allo Zew che misura invece quello del settore istituzionale. Per quel che riguarda l’Eurozona, un occhio di riguardo verso i dati sui PMI e sul commercio.
Buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Tecnologici in ribassoLa giornata di ieri ha riproposto una price action correttiva dei principali listini azionari statunitensi, influenzata da una combinazione di dati economici contrastanti e performance settoriali negative.
L’S&P 500 e il Nasdaq hanno registrato un ribasso rispettivamente dello 0,2% e dello 0,4%, a causa della debolezza del settore tecnologico. Le azioni Nvidia, Amazon, Meta, Tesla e Alphabet sono tutte scese leggermente, mentre Adobe ha perso oltre l'11% dopo aver fornito una guidance sui ricavi più debole del previsto. Il Dow Jones è rimasto stabile grazie alla minore esposizione ai titoli tecnologici.
Sul fronte delle banche centrali, il mercato ha ormai accettato che la Fed taglierà, la prossima settimana, i tassi di 25 punti base, soprattutto dopo la pubblicazione dei Jobless claims, saliti per la prima volta al massimo degli ultimi due mesi a 242 mila unità, ben al di sopra delle previsioni di 220K.
Inoltre, l'indice dei prezzi alla produzione è aumentato più del previsto, anche se l'indice core ha rallentato in linea con le aspettative. Le probabilità di una riduzione del tasso dello 0,25% sono attualmente al 98%.
VALUTE
Sui cambi, il dollaro continua a mostrare forza estrema, spingendo lo JPY fino a 153,10 questa notte, mentre l’EUR/USD scende sui supporti chiave di 1,0460. La pressione resta forte, in assenza di una BoJ proattiva verso il tasso di cambio dello JPY.
Per quanto riguarda l’euro, l’ultimo baluardo prima di 1,0330 è il livello attuale. Non sembrano esserci le condizioni per un'inversione, ma solo per qualche sporadica correzione dovuta a eccessi di ipercomprato del dollaro. Tuttavia, il delta tasso continua a pesare sulle valute concorrenti del biglietto verde e, fino a quando non si creeranno le condizioni per un'inversione anche dal punto di vista macro, il trend rimarrà quello attuale.
Tali condizioni possono verificarsi solo in caso di un calo della congiuntura, preoccupazioni per le politiche sui dazi di Trump, o per l'espansione promessa dal nuovo Presidente, fatta a debito, potenzialmente fuori controllo, come ha ricordato Jerome Powell.
Sul fronte delle valute oceaniche, si registra ancora debolezza per correlazione con le majors. Anche il Cable, che fino a ieri sembrava poter attaccare 1,2800, è sceso a 1,2650 con potenziale di ulteriore ribasso e target a 1,2500.
BCE, UN TAGLIO SCONTATO
La Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso di tagliare i suoi tassi di interesse chiave per la quarta volta quest'anno, di 25 punti base a dicembre 2024, come previsto. Le prospettive relative all’inflazione sono più favorevoli, così come i miglioramenti nella trasmissione della politica monetaria.
Si prevede che l'inflazione diminuisca gradualmente al 2,4% nel 2024, al 2,1% nel 2025 e all'1,9% nel 2026. Anche l'inflazione core, escludendo energia e alimentari, dovrebbe scendere, con un obiettivo del 2% nel medio termine.
Si prevede che la ripresa economica sarà più lenta di prima, con una crescita prevista allo 0,7% nel 2024, all'1,1% nel 2025 e all'1,4% nel 2026. La BCE rimane concentrata sul garantire che l'inflazione ritorni al suo obiettivo del 2% e adeguerà le sue politiche in base ai dati in arrivo, senza impegnarsi in un percorso a tasso fisso. L’EUR/USD è a ridosso dei supporti chiave di 1,0460.
USA, PPI IN CRESCITA
I prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,4% su base mensile a novembre 2024, più dello 0,3% rivisto al rialzo a ottobre e il doppio delle previsioni di mercato dello 0,2%. Si tratta del più grande guadagno mensile degli ultimi cinque mesi.
Su base annua, l'inflazione dei prezzi alla produzione è accelerata per il secondo mese consecutivo al 3% da un 2,6% rivisto al rialzo. Nel frattempo, il PPI core è aumentato dello 0,2% nel mese, al di sotto dello 0,3% di ottobre e in linea con le previsioni. Il tasso di interesse core annuo si è stabilizzato al 3,4%, lo stesso del 3,4% rivisto al rialzo del mese precedente e superiore alle aspettative del 3,2%.
JOBLESS CLAIMS
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono aumentate di 17.000 unità rispetto alla settimana precedente, arrivando a 242.000 nella prima settimana di dicembre, ben al di sopra delle aspettative di mercato di 220.000, segnando il livello più alto da ottobre.
Anche le richieste in sospeso sono aumentate di 15.000 unità rispetto alla settimana precedente, arrivando a 1.886.000, relativamente vicine al massimo triennale di 1.908.000 di inizio novembre. Il risultato ha messo in discussione le recenti speranze che il mercato del lavoro statunitense rimanesse rigido, favorendo ulteriori tagli dei tassi da parte della Fed l'anno prossimo.
LA SNB TAGLIA A SORPRESA DI 50 PUNTI BASE
La Banca Nazionale Svizzera ha tagliato il suo tasso di riferimento di 50 punti base allo 0,5% a dicembre 2024, superando le aspettative del mercato, che scommettevano su una riduzione di 25 punti base. Si è trattato della quarta riduzione consecutiva, ma anche della più significativa in termini percentuali dal gennaio 2015, spingendo i tassi al minimo dal novembre 2022.
La decisione arriva mentre l'inflazione si attenua, scendendo dall'1,1% di agosto allo 0,7% di novembre, con previsioni dell'1,1% nel 2024, dello 0,3% nel 2025 e dello 0,8% nel 2026, rimanendo entro l'intervallo obiettivo della banca centrale.
Si prevede che il PIL svizzero crescerà di circa l'1% quest'anno, con un leggero miglioramento all'1-1,5% nel 2025, sostenuto dai recenti tagli dei tassi. Tuttavia, la crescente disoccupazione, la produzione più lenta e le incertezze globali, come le tensioni geopolitiche e le direzioni politiche poco chiare all'estero, pongono rischi per le prospettive economiche.
Il franco svizzero è in leggero indebolimento, anche se non sufficiente a tranquillizzare le autorità monetarie, preoccupate dall’eccessiva forza della valuta locale.
Buona giornata!
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Rischio Medio OrienteSembra che il regime di Assad sia caduto a favore di un nuovo regime islamico, che potrebbe cambiare gli scenari geopolitici in Medio Oriente. Chi c’è dietro i ribelli jihadisti? Qualcuno che vuole la fine della Russia, storica alleata di Assad?
Trump, intanto, ha già fatto sapere che gli aiuti a Kiev diminuiranno. Va detto che, seppur in un contesto così frammentato, per ora i mercati hanno tenuto egregiamente. La speranza è che tutto questo caos alle porte dell’Europa possa trovare una soluzione pacifica attraverso accordi internazionali. È chiaro che il cambiamento attuale in Siria porterà modifiche all’assetto geopolitico di tutti i paesi dell’area.
S&P E NASDAQ, NUOVI RECORD STORICI
L'S&P 500 e il Nasdaq hanno stabilito nuovi massimi storici venerdì, rispettivamente a 6.090 e 21.622, con un rialzo dello 0,2% e dello 0,8%. A sostenere questa tendenza è stato il rapporto sui NFP, cioè sull'occupazione di novembre, uscito più forte del previsto. Il tutto non ha comunque scalfito l'ottimismo su un prossimo taglio dei tassi da parte della Federal Reserve entro la fine del mese.
Le buste paga non agricole sono aumentate di 227K, oltre le 214K previste, ma le probabilità di un taglio dei tassi rimangono comunque vicine all'88%, rispetto al 70% precedente. I principali titoli tecnologici hanno guidato il rally, con Amazon (+2,9%), Tesla (+5,3%) e Meta (+2,5%) che hanno registrato guadagni, riflettendo la fiducia nel mercato del lavoro e il potenziale cambiamento di politica della Fed.
Al contrario, il Dow Jones è sceso di 123 punti, sotto pressione per i cali di Nvidia (-1,8%) e UnitedHealth (-5,1%). Il calo di UnitedHealth è seguito alla tragica morte di Brian Thompson, CEO della sua unità assicurativa, che ha suscitato preoccupazioni circa implicazioni più ampie per il settore. Nella settimana appena conclusa, l'S&P 500 ha guadagnato lo 0,8%, il Nasdaq è salito del 2,5%, mentre il Dow Jones è scivolato dello 0,3%.
VALUTE
Sui cambi, bisogna soprattutto evidenziare la discesa di tutti i cross contro franco svizzero, spinti al ribasso dalla forza della valuta elvetica, legata a un leggero rialzo dell’inflazione su base annua a novembre a +0,7% dal +0,6% di ottobre, anche se su base mensile è scesa dello 0,1%. Si tratta della prima ripresa dell’indice dei prezzi dopo 6 mesi di discesa consecutiva.
EurChf è a 0,9270 mentre UsdChf rimane sotto quota 0,8800. La Snb non riesce a indebolire il franco nonostante gli sforzi dell’ultimo periodo, fatti di taglio dei tassi, ma evidentemente non basta. Nel mentre, EurUsd è tornato a ridosso di 1,0550 dopo aver testato 1,0630 venerdì dopo i payrolls. Solo la rottura di 1,0530-40 farebbe ripensare a un ribasso, altrimenti quest’area potrebbe rappresentare una base di ripartenza.
Analoga price action per il Cable con EurGbp stabile a ridosso di 0,8300. Privilegiamo ancora il recupero della moneta unica sulla valuta britannica nel medio termine, anche se il delta tasso appare, per ora, ancora sfavorevole. Le oceaniche mostrano ancora debolezza, con entrambe Aud e Nzd non lontano dai supporti di medio termine posizionati a 0,6350 e possibilmente anche 0,6285-90, mentre NzdUsd potrebbe scendere a 0,5775-85 area.
Salgono per contro EurAud ed EurNzd che di solito si muovono in questa direzione solo in presenza di risk off, che francamente non vediamo segnalato dagli indici preposti, come il Vix e il Fear and Greed Index, ma vediamo esclusivamente sul franco e sul dollaro. Di nuovo sui massimi di periodo UsdCad che rasenta quota 1,4160-70 area. Non è il momento di venderlo, perché il punto chiave è posto a 1,4260 e nel caso di rottura, si riparlerebbe di 1,4650. Solo sotto 1,3920-30 torna ribassista di medio.
NFP
L'economia statunitense ha aggiunto 227.000 posti di lavoro a novembre 2024, segnando una forte ripresa rispetto al guadagno rivisto al rialzo di 36.000 di ottobre, che è stato fortemente influenzato dagli scioperi della Boeing e dalle interruzioni causate dagli uragani Helene e Milton. Le cifre sono state migliori delle previsioni di 200.000, poiché l'occupazione è aumentata nell'assistenza sanitaria, nel tempo libero e nell'ospitalità, nel settore pubblico e nell'assistenza sociale.
Inoltre, anche le cifre di settembre sono state riviste al rialzo e con queste revisioni, l'occupazione a settembre e ottobre combinati è di 56.000 in più rispetto a quanto riportato in precedenza. Passando all’altro dato uscito, il sentiment dei consumatori dell'Università del Michigan è aumentato per il quinto mese consecutivo a 74 a dicembre 2024, il livello più alto da aprile, rispetto a 71,8 a novembre e al di sopra delle previsioni di 73.
L'indicatore delle condizioni attuali è salito a 77,7 da 63,9, guidato da un'impennata nelle condizioni di acquisto di beni durevoli. D'altro canto, il sottoindice delle aspettative è sceso a 71,6 da 76,9. Sul fronte dei prezzi, le aspettative di inflazione per l'anno a venire sono salite al 2,9%, la lettura più alta in cinque mesi, dal 2,6%.
SALARI ORARI
I guadagni orari medi per tutti i dipendenti delle buste paga private non agricole sono aumentati di 13 centesimi, o dello 0,4%, in un mese a 35,61 dollari a novembre 2024, allo stesso ritmo di ottobre e leggermente al di sopra delle previsioni di mercato di un aumento dello 0,3%. A novembre, i guadagni orari medi dei dipendenti del settore privato della produzione e non di supervisione sono aumentati di 9 centesimi, o dello 0,3%, a 30,57 dollari. Negli ultimi 12 mesi, sono aumentati del 4% a novembre, eguagliando il tasso di ottobre e superando leggermente le aspettative di mercato del 3,9%.
IN SETTIMANA, LA BCE
Negli Stati Uniti, l'attenzione sarà rivolta agli indicatori di inflazione, l'indice dei prezzi al consumo, l'indice dei prezzi alla produzione e i prezzi all'esportazione e all'importazione. Ma giovedì sarà soprattutto il giorno della BCE, attesa a un taglio dei tassi dello 0,25%, con il tasso sui depositi al 3%, quello sul rifinanziamento principale al 3,15% e quello sul rifinanziamento marginale al 3,4%.
Ma oltre alla BCE, sarà la volta della decisione sui tassi per Australia, Canada, Brasile e Svizzera. Inoltre, verranno pubblicati i dati sull’inflazione per Messico, Brasile, Sudafrica, Russia e India. In Cina, si attendono aggiornamenti sull'inflazione al consumo e alla produzione, dati commerciali e prestiti in nuovi yuan.
La Germania riferirà sulla sua bilancia commerciale e sui prezzi all'ingrosso. Nel Regno Unito, occhio alla crescita del PIL di ottobre e alla produzione industriale. In Australia, gli investitori presteranno attenzione al rapporto sul lavoro e alla fiducia delle imprese NAB. Infine, in Giappone è prevista l’uscita dell’indice manifatturiero Tankan per le grandi aziende.
Buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Il Dow chiude sopra i 45.000 punti e raggiunge un ritmo record.Il Dow chiude sopra i 45.000 punti e raggiunge un ritmo record.
A Wall Street si dice:
"Non devi essere bravo nel momento giusto; devi essere bravo a lungo termine." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Il Dow Jones ha raggiunto un nuovo traguardo ieri, chiudendo sopra i 45.000 punti per la prima volta nella sua storia. Questo risultato è avvenuto mentre il settore tecnologico mostrava segnali di ripresa e il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, lodava la solidità dell'economia statunitense.
L'indice ha interrotto una serie di perdite consecutive, registrando un aumento dello 0,69% (circa 308 punti) e chiudendo a 45.014,04. Si tratta di un nuovo massimo, il primo dal venerdì precedente. L'S&P 500, inoltre, è cresciuto dello 0,61%, raggiungendo 6.086,49 punti e segnando la quarta sessione consecutiva con un massimo di chiusura.
Tuttavia, il NASDAQ ha superato gli altri indici, registrando un’impennata dell’1,3% (circa 254 punti), chiudendo a 19.735,12 e stabilendo il terzo record consecutivo.
Nel settore tecnologico, i cosiddetti "Magnifici 7" hanno tutti chiuso in positivo. NVIDIA (NVDA) si è distinta con un guadagno del 3,5%, seguita da Amazon (AMZN) con un incremento superiore al 2%. Anche Tesla (TSLA), Alphabet (GOOGL) e Microsoft (MSFT) hanno registrato miglioramenti di oltre l'1%. Al di fuori di questo gruppo, spiccano le performance di Marvell Technology (MRVL), che ha guadagnato oltre il 23%, e Salesforce (CRM), con un aumento dell'11%.
Il sentimento di rischio, alimentato dal rimbalzo della tecnologia, ha sostenuto il mercato, portandolo a nuovi massimi. Anche i tassi d’interesse sono diminuiti. Il mercato dei futures prevede ancora un taglio dei tassi a dicembre, seguito da altri tre nel 2025.
Tuttavia, il presidente Powell non sembra avere fretta di procedere con tali riduzioni. Durante un intervento a un summit a New York ieri mattina, ha dichiarato che l’economia appare in buona salute, permettendo alla Fed di agire con cautela sui futuri tagli. Non c'erano novità rilevanti nelle sue dichiarazioni, consentendo così al rally dei mercati di proseguire senza interruzioni. Infatti, secondo lo strumento CME FedWatch, le probabilità di un taglio di 25 punti base entro fine mese sono circa al 77%.
Questa settimana è caratterizzata da diversi dati sull'occupazione. Il rapporto ADP Employment pubblicato oggi ha mostrato che, a novembre, le buste paga private sono aumentate di soli 146.000 posti, un dato inferiore alle aspettative di oltre 160.000 e al risultato del mese precedente. Questo dato conferma ciò che già sappiamo sul mercato del lavoro: si sta raffreddando, ma rimane comunque robusto. Oggi saranno pubblicate le richieste di sussidi di disoccupazione, mentre il dato principale arriverà venerdì con il rapporto sulle buste paga non agricole.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Innodata (INOD)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
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Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
InarrestabiliTutti e tre i principali indici azionari statunitensi hanno chiuso mercoledì su nuovi massimi e record storici. L'S&P 500 e il Nasdaq sono avanzati rispettivamente dello 0,6% e dell'1,1%, mentre il Dow Jones ha guadagnato 303 punti, segnando la sua prima chiusura in assoluto sopra i 45.000.
Il sentiment del mercato è stato rafforzato da una solida performance nel settore tecnologico e da incoraggianti report sugli utili delle principali aziende. Inoltre, hanno contribuito anche le dichiarazioni del presidente della Fed Powell, che ha ribadito che la banca centrale non ha fretta di abbassare i tassi di interesse, sottolineando che l'economia statunitense rimane solida e continua ad affrontare pressioni inflazionistiche.
A livello di risultati aziendali, Salesforce è balzata dell'11,1% dopo aver superato le previsioni di fatturato e alzato le previsioni per il 2025, mentre Marvell Technology è balzata del 23% dopo la presentazione di risultati positivi. Anche i principali giganti della tecnologia come Apple, Microsoft, Nvidia, Amazon e Alphabet hanno registrato guadagni.
VALUTE
Il mercato dei cambi è sempre in trading range, con l’EurUsd intorno a 1.0520, incapace di reagire, ma anche sufficientemente forte da tenere i supporti chiave di 1.0460-70 area, nonostante la caduta del Governo Barnier in Francia, sfiduciato ieri sera. Si attende ora Macron, che dovrebbe parlare in serata.
Le sinistre, che hanno votato insieme a Le Pen la sfiducia, chiedono la testa di Macron, invocando elezioni anticipate, mentre la leader del Rassemblement National ha detto che aspetterà di conoscere il nome del nuovo candidato che il Presidente proporrà. L'euro comunque resta debole, con i livelli chiave di 1.0460 e 1.0360 per ora solidi supporti.
La sterlina è tornata sopra 1.2700, vicino a resistenze chiave poste a 1.2750 e 1.2800. Supporti posizionati in area 1.2600-10. Il JPY è in ripresa questa notte dopo che ieri era tornato a 151.20, mentre stanotte ha recuperato spingendo UsdJpy sotto quota 150.00, a ridosso del supporto chiave di 149.50.
Stabili le valute oceaniche, anche se ancora vicino ai supporti e pervase da una strutturale debolezza. Tra l’altro, va ricordato che il surplus commerciale australiano relativo ai beni è aumentato a 5,95 miliardi di dollari australiani nell'ottobre 2024, rispetto ai 4,53 miliardi rivisti al ribasso di settembre, superando le aspettative del mercato, che erano per un surplus di 4,55 miliardi. Si è trattato del più grande surplus commerciale da febbraio, in gran parte guidato da una ripresa delle esportazioni.
ADP USA
Le aziende private negli Stati Uniti hanno aggiunto 146.000 lavoratori a libro paga a novembre 2024, il minimo degli ultimi tre mesi, dopo un aumento rivisto al ribasso di 184.000 a ottobre, e leggermente al di sotto delle previsioni di 150.000.
Il settore dei servizi ha aggiunto 140.000 posti di lavoro, guidato da istruzione e servizi sanitari e a seguire dal settore commercio, trasporti e servizi di pubblica utilità. Il settore della produzione di beni ha aggiunto 6.000 posti di lavoro, di cui 30.000 nell'edilizia e 2.000 nelle attività minerarie, mentre il settore manifatturiero ha perso 26.000 posti di lavoro.
Nel frattempo, gli incrementi salariali annuali sono aumentati per la prima volta in 25 mesi, al 4,8%. Per chi ha cambiato lavoro, gli incrementi salariali sono saliti al 7,2%.
ISM DEI SERVIZI IN CALO
L'ISM Services PMI negli Stati Uniti è sceso a 52,1 a novembre 2024 da 56 a ottobre e ben al di sotto delle previsioni di 55,5. La lettura ha indicato la crescita più lenta nel settore dei servizi in tre mesi, guidata dal settore commerciale, nuovi ordini e occupazione.
"In generale, i commenti degli intervistati sono stati da neutri a positivi e sia gli impatti positivi che quelli negativi sono stati attribuiti alla stagionalità” ha affermato Steve Miller, presidente dell'ISM Services Business Survey Committee.
ORDINI BENI DUREVOLI
I nuovi ordini di beni manifatturieri negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,2% rispetto al mese precedente, raggiungendo i 586,7 miliardi di dollari nell'ottobre 2024, in linea con le aspettative del mercato, dopo due diminuzioni mensili consecutive. Ciò ha fatto seguito a una diminuzione dello 0,2% a settembre.
Sono stati notati aumenti sia per le industrie produttrici di beni durevoli (0,3%) che per i produttori di beni non durevoli (0,1%).
PETROLIO
I future sul greggio WTI si sono stabilizzati intorno ai 68 dollari al barile giovedì, riprendendosi leggermente da un calo del 2% nella sessione precedente, mentre gli operatori di mercato attendono la riunione dell'OPEC+ di oggi, che potrebbe trovare un accordo per posticipare il piano di aumento della produzione di altri tre mesi per evitare un eccesso di offerta nel 2025. Il che, ovviamente, farebbe calare il prezzo.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Borse e dollaro ripieganoI tre principali indici americani, ieri, vigilia del giorno del Ringraziamento, hanno chiuso in rosso, guidati dal ritorno dell’avversione al rischio legata in parte all’andamento del rublo, crollato ai minimi degli ultimi due anni, ma anche in ragione delle tensioni geopolitiche in aumento nella guerra russo-ucraina. Il mercato rimane incerto, in attesa che si schiariscano le nubi su tale fronte, ma anche quelle generate dalle promesse di Trump di ripristino dei dazi doganali, che secondo Goldman Sachs potrebbero generare nel medio termine un aumento dell’inflazione negli Stati Uniti di circa l’1%.
Anche il dollaro ha mollato qualcosa, ma più in ragione del posizionamento del mercato e della necessità di una correzione tecnica che di altro. Sul fronte dati, sia i prezzi PCE che quelli core PCE sono usciti in linea con le aspettative, mentre il reddito e la spesa personali si sono rivelati più forti del previsto. Inoltre, le vendite di case esistenti sono aumentate inaspettatamente, mentre la crescita del PIL per il terzo trimestre si è confermata al livello della rilevazione precedente al 2,8%. Dati tutto sommato in linea con le aspettative, anche se peggiori rispetto a qualche settimana fa. Anche le richieste di sussidi sono uscite positive, ai minimi degli ultimi 7 mesi.
Tra i vari settori, le migliori performance sono state registrate in quello immobiliare, mentre quello tecnologico si è rivelato il peggiore. Altre megacap sono apparse contrastanti, con Apple (-0,4%), Microsoft (-0,6%), Amazon (-0,8%) e Meta (-0,9%) scambiate in ribasso. Anche Tesla (-1,8%) ha invertito i guadagni iniziali, così come Alphabet, che è rimasta pressoché invariata.
VALUTE
Cede il dollaro dopo giorni e giorni di pressione rialzista, con le altre valute che hanno finalmente reagito consolidando i guadagni e chiudendo a ridosso di resistenze chiave di medio termine. Per ora il trend up del biglietto verde non cambia, questo è chiaro, ma il ribasso delle ultime due sedute, considerando il momentum e l’accelerazione osservate ieri, sembra promettere qualcosa di più di una mera e semplice correzione al ribasso.
EurUsd non è lontano dalla resistenza chiave di 1.0610, mentre il cable potrebbe trovare ostacoli tra 1.2700 e 1.2720. Se tali livelli per entrambe le valute dovessero essere superati, i target successivi potrebbero distare almeno l’1% al di sopra delle resistenze attuali, quindi a 1.0740 e 1.2830. Scendono repentinamente anche UsdJpy e in parte UsdCad con movimenti interessanti. Il primo è sceso sotto quota 151.00 in poche sedute testando anche 150.60 ieri sera, e ora può avere obiettivi a 149.40. Il secondo, anche se più lentamente, potrebbe attaccare 1.4000 e tornare a 1.3950 supporto chiave.
EurChf stabile con UsdChf reciproco di EurUsd. A livello di elementi esogeni che possono intaccare il mini trend attuale, le solite news su una possibile escalation dei conflitti militari in essere ed eventuali dichiarazioni di Trump, che ogni giorno potrebbero modificare le price action, facendo ritornare il dollaro asset rifugio. Sulle oceaniche c’è poco da dire, il mercato in questo momento è comandato dall’EurUsd.
CONSUMI PERSONALI ANCORA IN CRESCITA
L'indice dei prezzi per la spesa per consumi personali negli Stati Uniti è aumentato dello 0,2% su base mensile a ottobre 2024, come a settembre e in linea con le aspettative. I prezzi dei servizi sono aumentati dello 0,4%, mentre i prezzi dei beni sono diminuiti dello 0,1%. L'indice PCE core, escludendo cibo ed energia, è aumentato dello 0,3%, come previsto. I prezzi dei prodotti alimentari sono rimasti invariati e quelli dell'energia sono diminuiti dello 0,1%.
Su base annua, il tasso di inflazione PCE è salito al 2,3% dai minimi del 2021 del 2,1%. Il tasso core è salito al 2,8% dal 2,7%. La Federal Reserve ha intanto rivisto le sue proiezioni economiche a settembre, abbassando le stime di inflazione PCE annuale e PCE core rispettivamente al 2,3% e al 2,6%, dal 2,6% e dal 2,8% di giugno.
SCENDE LA FIDUCIA DEI CONSUMATORI IN GERMANIA
L'indicatore del clima dei consumatori GfK per la Germania è sceso a -23,3 punti a novembre, il livello più basso da maggio, al di sotto delle previsioni di -18,6. Le aspettative di reddito sono calate drasticamente, in calo di 17,2 punti, alimentate da timori di recessione, aumento della disoccupazione e previsioni di crescita ridotte. Le preoccupazioni sulla sicurezza del lavoro, i licenziamenti industriali e l'aumento delle insolvenze aumentano l'incertezza.
Anche l'inclinazione all'acquisto è diminuita, perdendo 1,3 punti a -6, riflettendo una debole prontezza dei consumatori, anche al di sotto dei livelli iniziali della pandemia. Le crescenti intenzioni di risparmio (in aumento di 4,7 punti) hanno ulteriormente smorzato le prospettive. Le prospettive economiche rimangono pessimistiche, mentre le previsioni di crescita per il 2024 e il 2025 rimangono modeste, ovvero intorno allo 0,4%. Nel complesso, l'incertezza economica e la diminuzione della fiducia nel reddito mantengono il sentiment dei consumatori ai minimi.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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Le azioni calano con volumi bassi nella sessione pre-festiva.Le azioni calano con volumi bassi nella sessione pre-festiva.
A Wall Street si dice:
"La paura è probabilmente il più grande problema negli investimenti. Non devi essere mai terrorizzato quando gli altri lo sono." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Gli investitori attivi alla vigilia del Ringraziamento hanno spinto al ribasso i mercati, nonostante un dato sull’inflazione in linea con le attese. Tuttavia, le azioni si avviano verso una settimana positiva e un mese di novembre molto forte.
Il NASDAQ è sceso mercoledì dello 0,6% (circa 115 punti), chiudendo a 19.060,48, con i titoli del "Mag 7" sotto pressione: Tesla (TSLA), Microsoft (MSFT), NVIDIA (NVDA) e Amazon (AMZN) hanno perso ciascuno almeno l'1%. Nonostante questo calo, l’indice è in crescita dello 0,3% per la settimana, in attesa della sessione ridotta di venerdì (che segue la chiusura per festività di giovedì).
L'S&P 500 ha registrato un calo dello 0,38%, chiudendo a 5998,74, mentre il Dow Jones ha perso lo 0,31% (circa 138 punti), fermandosi a 44.722,06. Entrambi gli indici hanno ritracciato leggermente dai massimi storici di martedì, ma restano rispettivamente in crescita dello 0,5% e quasi dell'1% nella settimana.
L'indice dei prezzi per la spesa per consumi personali (PCE) pubblicato ieri mattina ha segnato un aumento dello 0,2% su base mensile e del 2,3% su base annua, in linea con le aspettative. Anche i dati "core" erano nei parametri previsti. Sebbene sia positivo che l'inflazione non stia accelerando, gli investitori sono rimasti delusi dalla percezione che il calo verso l'obiettivo del 2% della Fed si sia arrestato.
Negli ultimi tempi, il mercato si era concentrato maggiormente sull’altro aspetto del doppio mandato della Fed, ossia l’occupazione. Tuttavia, l’inflazione potrebbe tornare al centro dell’attenzione degli investitori, dato che cresce l’ansia in vista della prossima riunione del FOMC del 17-18 dicembre.
In tema di lavoro, i dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione pubblicati questa mattina (anticipati di un giorno per via delle festività) si sono attestati a 213.000, in calo di 2.000 unità, confermando un mercato del lavoro rigido. Ulteriori dettagli emergeranno dal rapporto sui posti di lavoro non agricoli previsto per venerdì 6 dicembre.
Questo novembre è stato particolarmente intenso, tra elezioni presidenziali, riunioni della Fed, tensioni geopolitiche e una moltitudine di rapporti sugli utili aziendali. Ora, con meno di una sessione rimasta alla fine del mese, le azioni sono pronte a chiudere con una performance straordinaria. Il Dow è cresciuto di circa il 7% in novembre, mentre l'S&P 500 e il NASDAQ hanno guadagnato ciascuno il 5%. Il Russell 2000, rappresentativo delle piccole capitalizzazioni, è salito del 10%.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
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Astronics (ATRO)
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Marco Bernasconi Trading.
Movimenti altalenantiL'andamento dei principali indici azionari statunitensi riflette una combinazione di fattori contrastanti che stanno influenzando i mercati. Da un lato, le minacce di nuovi dazi sulle importazioni da Cina, Messico e Canada hanno generato volatilità iniziale, con futures in calo e un rafforzamento del dollaro. Dall’altra parte, gli investitori temono un ritorno di tensioni commerciali globali, che potrebbero danneggiare i flussi di scambio e aumentare i costi per i consumatori e le aziende.
I nuovi dazi potrebbero alimentare l'inflazione interna, aumentando i costi per i beni importati, specialmente in settori come l'auto e i materiali. Intanto, a Wall Street, il settore tecnologico è stato il migliore performer, con giganti come Nvidia (+1,8%), Amazon (+1,4%) e Microsoft (+0,8%) in aumento. Questo può essere legato al loro ruolo relativamente più resiliente di fronte a tensioni commerciali grazie a catene di fornitura diversificate e margini elevati.
Il settore dei materiali ha subito perdite, probabilmente a causa della prospettiva di costi più alti per le materie prime derivanti dai dazi e dall'aumento dei rischi di rallentamento economico. Quello dell’automotive è stato particolarmente colpito: General Motors (-5,6%) e Ford (-2,3%) hanno subito ribassi significativi, poiché i dazi potrebbero aumentare i costi di produzione e ridurre i margini di profitto. L'S&P 500 ha chiuso comunque in positivo (+0,5%) mentre il Nasdaq ha guadagnato lo 0,46% e il Dow Jones ha invece chiuso a -0,10%.
VALUTE, CONSOLIDAMENTO E VOLATILITÀ
L'indice del dollaro è salito fino a 107,2 nella seduta di ieri, prima di ridurre i guadagni e attestarsi a 106,5, in una seduta estremamente altalenante in cui si sono succedute voci e rumors differenti. Le minacce di nuovi dazi su Cina, Messico e Canada hanno innescato un rialzo iniziale del dollaro, riflettendo il suo ruolo di asset rifugio. Gli investitori temono che un'escalation delle tensioni commerciali possa destabilizzare i mercati globali, aumentando la domanda di dollari.
L'annuncio dei dazi ha anche sollevato preoccupazioni per l'inflazione, con il rischio che costi più alti per le importazioni possano influenzare negativamente altre economie. Dall’altra parte, a far scendere il biglietto verde era stata, come sappiamo, la nomina di Scott Bessent come Segretario del Tesoro, fatto che aveva inizialmente rassicurato i mercati grazie alla reputazione di stabilità e competenza del gestore di hedge fund.
L’EurUsd ha oscillato nella seduta di ieri tra 1.0460 e 1.0540, così come la sterlina tra 1.2520 e 1.2615. Movimenti interessanti anche del UsdJpy tra 152.90 e 154.20, mentre il UsdCad ha ripiegato rispetto ai massimi di 1.4180, scendendo a 1.4060. Franco svizzero stabile, intorno a 0.9300 contro Euro. Le attese per chi opera sui cambi sono ora per i dati Pce, la vera misura dell’inflazione Usa, attesi per il fine settimana.
LA RBNZ TAGLIA DI 50 PUNTI BASE
La Reserve Bank of New Zealand ha abbassato il suo tasso di interesse ufficiale (OCR) di 50 punti base al 4,25% durante la riunione politica di novembre 2024, segnando il terzo taglio consecutivo dei tassi quest'anno e allineandosi alle aspettative del mercato. Il tasso di inflazione annuale in Nuova Zelanda è rallentato al 2,2% nel terzo trimestre del 2024, la lettura più bassa da marzo 2021, in calo rispetto al 3,3% del trimestre precedente.
Il dollaro neozelandese ha reagito, dopo essere stato venduto per tutta la settimana e per il principio di “sell on rumors and buy on news”, ha recuperato da 0.5820, circa l’1%, attestandosi dopo la decisione in area 0.5880.
LE MINUTE DELLA FED
Poche novità rispetto a quanto già non si sapesse, relativamente alle minute pubblicate relative ai verbali dell’ultima riunione della banca centrale Usa. I funzionari della Federal Reserve hanno espresso ottimismo sul fatto che l'inflazione si sta attenuando e che il mercato del lavoro rimane solido, sostenendo la possibilità di ulteriori tagli dei tassi di interesse, sebbene a un ritmo misurato.
I membri del consiglio direttivo hanno poi osservato che le decisioni di politica monetaria sono subordinate alle tendenze economiche e hanno messo in guardia dal fare tagli prematuri dei tassi. Inoltre, hanno ribadito che le condizioni economiche rimarranno solide, come nella valutazione precedente. Alcuni membri hanno ritenuto che i rischi al ribasso per il mercato del lavoro e l'economia fossero diminuiti, e hanno ricordato che la Fed potrebbe sospendere l'allentamento monetario e mantenere il tasso di riferimento a un livello restrittivo se l'inflazione rimanesse elevata. Peraltro, si ricorda anche che l'allentamento potrebbe essere accelerato in caso di indebolimento del mercato del lavoro o di flessione dell'attività economica.
CBI INGLESE DELUDENTE
L'indicatore che misura i volumi delle vendite al dettaglio nel Regno Unito (CBI) è sceso del 18% a novembre 2024, estendendo il calo del 6% di ottobre e superando le aspettative del mercato che prevedevano un calo del 14%. Mentre il risultato riflette un calo del commercio al dettaglio, il sondaggio ha anche sottolineato un forte calo della fiducia. Il sentiment generale è sceso al livello più basso degli ultimi due anni, abbastanza da far prevedere un peggioramento delle vendite annuali prima del mese di dicembre, importante per la stagione.
A sua volta, si prevede che i rivenditori ridurranno gli investimenti nel prossimo anno e l'occupazione nel commercio al dettaglio è ulteriormente diminuita. Inoltre, l'inflazione dei prezzi di vendita si è attenuata ed è rimasta al di sotto della media per il terzo sondaggio trimestrale consecutivo.
BUND, CALO DEI RENDIMENTI
Il rendimento del Bund tedesco a 10 anni è sceso al 2,2%, attestandosi al livello più basso dell’ultimo mese, riflettendo la persistente crisi economica in Europa e le crescenti preoccupazioni per il potenziale impatto, a livello commerciale, delle decisioni della nuova amministrazione Trump. Il Tycoon ha iniziato a minacciare Canada, Cina e Messico promettendo un aumento dei dazi doganali, menzionando un aumento dei dazi del 10% sulla Cina e un aumento del 25% su Messico e Canada. Ma ha anche messo in guardia da dazi significativi sui beni europei, in particolare nel settore automobilistico, sostenendo che l'UE avrebbe "pagato un prezzo elevato".
Queste minacce preoccupano i paesi europei, il cui settore manifatturiero è già in netta difficoltà nel vecchio continente. I dati preliminari PMI, infatti, usciti la settimana scorsa, hanno evidenziato una nuova contrazione dell'attività del settore privato nell'Eurozona, aggiungendosi ai rischi derivanti dalla guerra in corso in Ucraina e dall'instabilità politica in Germania e Francia. Questa fosca prospettiva ha spinto gli investitori ad aumentare le scommesse su un allentamento monetario aggressivo da parte della BCE. Mentre un taglio dei tassi di 25 punti base il mese prossimo è pienamente scontato, la probabilità di un taglio più ampio di 50 punti base è salita al 58%.
Buona giornata e buon trading!
Saverio Berlinzani
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Dow e S&P sui record nonostante rumours sui dazi. Dow e S&P; chiudono a livelli record nonostante il ritorno delle discussioni sui dazi.
A Wall Street si dice:
"Gli investitori che cercano di battagliare il mercato spesso finiscono per essere battuti dal mercato." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Due dei principali indici hanno chiuso a massimi record ieri martedì, mentre il mercato ha superato le recenti minacce sui dazi del presidente eletto Donald Trump. Nel frattempo, gli investitori si stanno preparando per l'indice Personal Consumption Expenditures (PCE) di oggi.
Il Dow è salito dello 0,28% (o circa 123 punti) oggi a 44.860,31, mentre l'S&P; è avanzato dello 0,57% a 6.021,63. Entrambi questi indici hanno chiuso a massimi record, con il primo che ora fa la storia in sessioni consecutive. Il NASDAQ ha avuto il guadagno maggiore dello 0,63% (o quasi 120 punti) a 19.174,30 in una giornata piuttosto buona per il Mag 7, con Amazon (AMZN) in aumento di oltre il 3% e Microsoft (MSFT) in avanzamento di oltre il 2%.
Nel frattempo, ieri martedì il Russell 2000 è sceso dello 0,73% a 2424,31, il che significa che l'indice a bassa capitalizzazione ha restituito circa la metà dell'aumento dell'1,5% di ieri.
Lunedì sera, il presidente in arrivo ha minacciato una tariffa del 25% sui prodotti provenienti da Messico e Canada, oltre a un ulteriore 10% sui beni dalla Cina. È il tipo di annuncio che avrebbe potuto far scendere l'intero mercato, ma invece sono stati colpiti solo gli spazi più sensibili alle dazi.
Sebbene ciò sembri estremamente negativo, c'è la sensazione che queste siano solo minacce che vengono utilizzate per la negoziazione. Per questo motivo le azioni hanno continuato a salire e hanno chiuso bene in verde. Non credo che i titoli sulle dazi avranno importanza finché non si realizzerà che saranno effettivamente messe in atto.
Per quanto riguarda le notizie non sui dazi, i verbali della Fed dell'ultima riunione hanno mostrato che i membri sono propensi a un ritmo graduale di tagli futuri se l'economia rimane forte con un'inflazione in miglioramento. E guarda caso, "l'indicatore di inflazione preferito dalla Fed" verrà rilasciato oggi mattina e potrebbe essere un fattore determinante per quanto "graduali" saranno tali tagli. Il PCE era ampiamente in linea con le aspettative l'ultima volta.
Si prevede che il tasso principale salirà dello 0,2% m/m, in linea con il mese scorso, mentre il tasso a/a salirà al 2,3% rispetto al 2,1% del mese scorso. Il tasso core (esclusi cibo ed energia) dovrebbe attestarsi allo 0,3% m/m, anch'esso in linea con le aspettative, mentre il tasso a/a salirà al 2,8% rispetto al 2,7% del mese scorso.
È stata una settimana entusiasmante finora. Ma non sorprende, dato che le azioni in genere salgono la settimana del Ringraziamento. Questa settimana finirà presto. Ma per fortuna, avremo ancora altre 4+ settimane di negoziazione, il che è una grande notizia poiché il Q4 è il trimestre migliore per le azioni.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
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Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
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BigCommerce (BIGC)
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Marco Bernasconi Trading.
Wall Street, altro balzo in avantiEnnesima, ma non sappiamo più come raccontarlo, chiusura positiva per Wall Street venerdì scorso, con l'S&P 500 in rialzo dello 0,3%, il Dow in guadagno dello 0,97% e il Nasdaq in chiusura positiva dello 0,1%, con quest’ultimo appesantito dal ribasso dei titoli tecnologici, in particolar modo Nvidia (-3,2%) e Alphabet (-1,7%). Le azioni mega cap hanno avuto performance contrastanti, con Tesla in guadagno del 3,8%, mentre Meta e Amazon hanno visto perdite modeste, scendendo rispettivamente dello 0,7% e dello 0,6%.
La rotazione degli investitori dalla tecnologia a settori economicamente sensibili come finanza, industria e beni di consumo discrezionali ha sostenuto guadagni di mercato. Inoltre, Wall Street attende l'annuncio di Trump relativamente al futuro segretario al Tesoro, una decisione che potrebbe influenzare il sentiment del mercato. Inoltre, l'ex procuratore generale della Florida Pam Bondi è stata selezionata come procuratore generale degli Stati Uniti, dopo il ritiro della candidatura di Matt Gaetz.
Nella settimana, l'S&P 500 e il Nasdaq hanno chiuso in rialzo dell'1,7% ciascuno, mentre il Dow è cresciuto del 2,1%. I dati USA sono ancora resilienti, pertanto analisti e investitori sono consapevoli del fatto che la Fed possa rallentare il ritmo del taglio del costo del denaro, mentre altrove, si segnala la necessità, per altre banche centrali, BCE in primis, di ridurre i tassi per far ripartire economie in evidente rallentamento.
VALUTE
Non possiamo non cominciare dall’EurUsd che venerdì mattina, in seguito alla pubblicazione dei dati sui PMI per Francia e Germania, in netto calo (a parte un leggero recupero del manifatturiero tedesco, comunque in area 43), è crollato di 110 pips in meno di cinque minuti, da 1.0440 a 1.0330, per poi tornare lentamente verso 1.0430 e consolidare poi per il resto della sessione sopra 1.0400, ma comunque sotto al livello chiave di supporto precedente di 1.0460, ora divenuto resistenza molto importante.
Tecnicamente abbiamo violato il primo supporto di medio termine e potremmo a questo punto ritornare verso il successivo livello chiave posto a 1.0340-50 che, se abbandonato, potrebbe lasciar spazio a un ribasso verso la parità almeno. Il dollar index, dal canto suo, ha rotto al rialzo andando al test del doppio massimo già visto il 21 novembre del 2022, due anni orsono e ora, il livello successivo, è posto a 109.00, massimo del luglio 2022 e minimo correttivo del 27 ottobre del medesimo anno.
Via libera quindi per ulteriori rivalutazioni del biglietto verde, che beneficia di un delta tasso (dovuto a una differenza di crescita macroeconomica) e di una configurazione tecnica estremamente favorevole alla divisa USA rispetto alle principali valute concorrenti. Vanno ovviamente ricordati gli eccessi tecnici, per cui qualche correzione diventa non solo possibile, ma indispensabile per avere poi, il trend originario, il tempo e la forza di ripartire.
Le uniche ragioni per vedere un dollaro scendere saranno legate agli effetti negativi delle promesse di Trump su debito pubblico e sui rapporti commerciali con quei paesi a cui Trump vorrebbe applicare i dazi doganali all’importazione di beni e servizi negli USA. Tra questi, Messico, Cina, Europa. Ma se succederà, non è ora, ma tra almeno due-tre mesi, per cui forse c’è ancora tempo per il biglietto verde di fare nuovi massimi.
Vi è poi un altro caso sensibile di possibile ribasso del biglietto verde, e questo è rappresentato dalla BoJ, la quale potrebbe far invertire la rotta al UsdJpy e di conseguenza, per correlazione, a tutto il mercato, nel caso intervenisse come nel recente passato. È già successo e potrebbe accadere di nuovo. UsdCad sempre sopra 1.3940, supporto chiave per poter scendere mentre 1.4050 è la resistenza cruciale, che se rotta, porterebbe i prezzi a 1.4250 e 1.4650 come target.
Segnaliamo poi il movimento di EurChf, crollato venerdì a 0.9204 per poi tornare sopra 0.9315 in serata su probabile sostegno della SNB. UsdChf che ha rotto le prime resistenze e sembra puntare a 0.9000. Gbp che rimane sopra 1.2500 contro dollaro ed EurGbp sempre a ridosso di 0.8300.
USA, PMI IN RIALZO
L'indice PMI composito statunitense è salito a 55,3 a novembre 2024, rispetto al 54,1 del mese di ottobre. Si tratta della crescita più forte dall’aprile 2022. Tuttavia, la crescita è rimasta disomogenea nell'economia, con il settore dei servizi in forte espansione, 57 contro 55, mentre il settore manifatturiero ha continuato a contrarsi, 48,8 contro 48,5.
L'aumento dell'attività ha riflesso una domanda crescente, con nuovi ordini in forte aumento, mentre l'occupazione è diminuita per il quarto mese consecutivo, e l'inflazione dei prezzi alla produzione è scesa al livello più basso dal giugno 2020. Le aspettative delle aziende per la produzione hanno raggiunto il livello più alto dal maggio 2022, spinte dalle aspettative di tassi di interesse più bassi, una crescita economica più forte e politiche aziendali più favorevoli sotto la nuova amministrazione nel 2025.
I dati positivi sul settore dei servizi e le aspettative favorevoli potrebbero rafforzare la fiducia degli investitori verso i mercati azionari, soprattutto nei settori orientati a consumo e tecnologia. Tuttavia, il settore manifatturiero potrebbe rappresentare un freno alla crescita complessiva. L’inflazione e il lavoro diventano i veri catalizzatori, perché un loro rallentamento potrebbe finalmente incoraggiare la Federal Reserve a mantenere un approccio più accomodante verso i tassi di interesse.
La dinamica attuale, comunque, mostra un'economia che si sta adattando, con un settore dei servizi come principale motore di crescita, mentre il manifatturiero si trova ad affrontare ancora sfide significative, non solo negli USA.
PMI GERMANIA, È NOTTE FONDA
L'indice PMI della Germania è sceso a 47,3 a novembre 2024, il minimo degli ultimi nove mesi, rispetto al 48,6 di ottobre e ben al di sotto delle previsioni di 48,6. La lettura ha mostrato che l'attività aziendale è scesa per il quinto mese consecutivo e al ritmo più rapido da febbraio.
La debolezza sostenuta nel settore manifatturiero, 43,2 contro 43, è stata aggravata dalla discesa dell'attività dei servizi, 49,4 contro 51,6. La domanda più debole di beni e servizi ha portato a ulteriori perdite di posti di lavoro e l'inflazione dei costi di input e dei prezzi di output è salita al massimo degli ultimi tre mesi, riflettendo maggiori pressioni sui prezzi nel settore dei servizi.
D'altro canto, le aspettative aziendali nel frattempo sono ulteriormente aumentate rispetto al recente minimo di settembre, sebbene la fiducia fosse ancora attenuata rispetto agli standard storici in un contesto di incertezza economica e politica.
SETTIMANA ENTRANTE
Importante numero di dati in uscita questa settimana dagli Stati Uniti. Oggi, 25 novembre, è festa negli USA (Giorno del Ringraziamento), ma i dati non tarderanno comunque ad arrivare, in particolare i verbali del FOMC, i dati sull'inflazione PCE e quelli relativi a reddito e spesa personali.
Non si possono dimenticare i numeri relativi alla seconda stima di crescita del PIL del terzo trimestre, l’indice di fiducia dei consumatori del Conference Board, gli ordini di beni durevoli, gli utili aziendali e l'indice dei prezzi delle case S&P/Case-Shiller.
Relativamente ad altri paesi e aree, segnaliamo la pubblicazione relativa all’inflazione in alcuni paesi, tra cui Australia, Spagna, Germania, Paesi Bassi, Francia, Polonia, Eurozona e Italia.
Occhio anche al PIL della Turchia, Svizzera, India e Canada. Infine, è necessario ricordare il tasso di disoccupazione tedesco, l'indice Ifo Business Climate, la fiducia dei consumatori Gfk e i dati sulle vendite al dettaglio.
Per quanto riguarda la Nuova Zelanda, c’è attesa per la decisione sui tassi di interesse da parte della RBNZ. In Giappone, vendite al dettaglio e produzione industriale.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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