Questo tenetelo sotto attenzione Buonasera , vi mostro quanto ho già fatto con questa azione che considero molto promettente .
L'azienda costruisce eVTOL per il trasporto di passeggeri . Ha ottenuto già dei brevetti ed in Giappone ha effettuato dei test di trasporto .
Credo che potrebbe essere il futuro per uno spostamento cittadino veloce d'elite . Considerate un manager che atterra a Malpensa che dista da Milano circa 40 minuti , senza troppo traffico e deve muoversi verso la city per affari .
Con un eVTOL arriverebbe alla piattaforma d'atterraggio in 10 minuti direttamente alla city . Inoltre per le olimpiadi invernali di Milano-Cortina stanno già attivando la procedura per questi trasporti veloci per turisti .... meditate , meditate !!!
Cerca nelle idee per "MANA"
WisdomTree Tactical Daily Update - 21.04.2023Borse mondiali in movimento laterale, dopo i guadagni del 1’ trimestre.
Migliora l’attivita’ dei servizi in Europa: debole la manifattura.
L’attivita’ industriale cinese migliora, ma non decolla come desiderato.
Banche centrali Usa ed Europea verso nuovi rialzi a Maggio: basta +0,25%?
Si va verso un nuovo aumento dei tassi di interesse in Europa: cosi’ traspare dai verbali dell'ultima riunione dell’ECB (Banca centrale europea), che probabilmente decidera’ un nuovo rialzo dei tassi di 25 punti base al prossimo meeting di inizio maggio. “Il contesto generale resta fragile, con accresciuti rischi per le prospettive di crescita economica dell'Eurozona" che pertanto e’ orientata al ribasso.
Gli esperti della Banca centrale europea lamentano le "eccezionali tensioni in corso sui mercati finanziari (erano i giorni del crack del Credit Suisse) sono fonte di notevole incertezza per le prospettive economiche" e "potrebbero portare a un indebito inasprimento delle condizioni di credito”.
Con un occhio puntato sulle numerose trimestrali Usa e sulle prime europee, le chiusure delle Borse europee sono state deboli: Londra invariata, Milano in calo -1,1%, Parigi -0,1%, Francoforte -0,6%. In calo anche i maggiori indici di Wall Street: Dow Jones -0,3%, Nasdaq -0,8%, e S&P500 -0,6%.
Il “caso del giorno” e’ quello di Tesla, che ha perso oltre -8% a causa del calo dei margini operativi determinato dagli sconti sui prezzi delle sue vetture, decisi in piu’ momenti nel corso del trimestre.
Il suo fondatore e CEO Elon Musk ha anche fornito una previsione negativa sull’economia Usa, parlando di "clima tempestoso" e criticando l’aumento dei tassi d'interesse: il “bad day” per Musk include anche l'esplosione per “malfunzionamento” di Starship, la navicella spaziale di SpaceX.
Ieri, 20 aprile, hanno pesato anche le parole del Presidente dell’ECB Christine Lagarde che nell’incontro con gli studenti dell'Ecole Polytechnique di Parigi, ha detto che c'è ancora un pò di strada da fare per riportare l'inflazione al target del 2%, ammettendo implicitamente nuovi rialzi del costo del denaro.
La prospettiva di rialzo dei tassi ha dato ulteriore forza all’Euro che ha guadagnato un altro +0,2% sul Dollaro Usa a 1,098 e si conferma sopra la quota record di 147 verso Yen giapponese, per la gioia degli esportatori nipponici.
Il quadro macro americano mostra segnali di cedimento: le richiesta settimanali di sussidi alla disoccupazione sono cresciute di 5 mila unita’ a 245 mila, ed anche l'indice manifatturiero di aprile, curato dalla FED (Federal Reserve, banca centrale Usa) di Philadelphia ha mancato le stime, scendendo per l’ottavo mese consecutivo a -31,3.
Sempre piu’ dati sembrano anticipare una recessione, per quanto “morbida”, nella seconda metà dell’anno, che potrebbe suggerire alla Federal Reserve una “stance” (attitudine) di politica monetaria meno aggressiva, se non addirittura un primo taglio dei tassi entro la fine dell’anno.
Ricco calendario macro europero oggi, 21 aprile: l’economia francese da’ un bel segnale di risveglio ad aprile, in particolare nel settore dei servizi: l'indice composito PMI (Purchasing managers index) è salito a 53,8 ad aprile da 52,7 di marzo, massimo da 11 mesi: sono i “servizi” a spingere forte, risalendo a 56,3 da 53,9 di marzo, mentre l'indice della manifatturiera è calato a 45,5 da 47,3, minimo da 35 mesi.
L'attività manifatturiera cala anche in Germania a 44,0, dal 44,7 di marzo, mentre il comparto dei servizi rimonta al miglior dato da 1 anno a 55,7, da 53,7 di marzo e verso attese di calo a 53,3.
Stamattina, 21 aprile, Borse asiatiche negative, influenzate dalle attese di nuovi inasprimenti della politica monetaria di diverse Banche centrali (non solo quella Usa ed europea) e da nuovi dati fiacchi sulla ripresa dell’attivita’ manifatturiera in Cina, che contrasta col dinamismo dei consumi privati domestici.
Tokyo ha chiuso -0,33%, in un clima di attesa per le decisioni di politica monetaria della Bank of Japan che si riunira’ la prossima settimana: gli analisti, a stragrande maggioranza, non si aspettano cambiamenti dell’orientamento iper-espansivo tenuto sinora.
Sara’ comunque la prima riunione presieduta dal nuovo Governatore Kazuo Ueda, proprio mentre l'inflazione “core” giapponese, quella al netto di componenti alimentari ed energetiche, ha registrato nuovi massimi storici a marzo.
Tra gli altri listini asiatici troviamo il Kospi coreano, -0,73%, l’Hang Seng di Hong Kong – 1,73%, l’ASX australiano -0,43%, Shanghai -1,95%, Shenzhen -2,28%.
Taiwan ha perso -1,06%, nonostante Taiwan Semiconductor Manufacturing, +2,4% l’azione, abbia riportato un utile netto del 1’ trimestre sopra alle aspettative: bene i volumi, ma il boom di fatturato e profitti del 2022 sembra alle spalle, a causa delle tensione geopolitiche.
Le Borse europee hanno riaperto deboli e senza direzione, in media -0,3% a fine mattinata: soffrono l’attesa per le prossime mosse delle Banche centrali, per la pubblicazione delle trimestrali e per i nuovi giudizi dell'Agenzia di rating S&P su alcuni Paesi europei. Futures Usa stabili, sui livelli di chiusura di ieri.
Il differenziale di rendimento tra il BTP decennale italiani e gli omologhi Bund tedeschi segna 185 bps, stabile sulla chiusura di ieri: il rendimento del BTP benchmark e’ attorno 4,30%, stabile.
Poche novita’ sul mercato valutario: Euro/Dollaro 1,095, Dollaro/Yen 133,9. Petrolio ancora debole, col WTI (greggio di riferimento Usa) in calo a 77,0 Dollari/ barile, -0,4%: gas europeo trascurato, oscilla attorno a 40 Euro/megawattora (ore 13.30 CET)
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 03.04.2023Si chiude un trimestre positive per le azioni: Nasdaq il migliore, +15%.
Opec+ taglia inaspettatamente produzione di 1,1 milioni/giorno.
L’inflazione “core” resta ancora alta: Banche centrali verso nuovi rialzi.
Manifattura europea debole, dicono gli indici Pmi di marzo.
Marzo, come sperato, si sta rivelando un mese di rallentamento dell’inflazione. Dopo il sorprendente calo mensile in Spagna, che ha portato la variazione annua a +3,3% da +6,0% di febbraio, al minimo da oltre 2 anni, e’ stata la volta della Francia, dove la variazione annuale dei prezzi al consumo e’ scesa a +5,6% dal 6,3% di febbraio, pur con un’allarmante ascesa dei prezzi degli alimentari.
Anche in Italia e in altri Paesi dell'Eurozona si registrano cali significativi, indotti dalla frenata dei prezzi energetici, ma anche una sgradita e persistente dinamica elevata delle componenti “servizi”, spese per la casa, e per il cibo, che essendo le componenti piu’ “stabili”, sono anche le piu’ osservate dalle banche Centrali.
Su questo tema si e’ chiaramente pronunciata la Presidente della Banca centrale europea (ECB) Christine Lagarde, quando la scorsa settimana ha ribadito che l'inflazione di fondo nella zona Euro è ancora significativamente troppo alta, che l'obiettivo ambizioso ma molto chiaro è quello di riportare l'inflazione al 2%, e che solo recentemente hanno iniziato a vedersi i primi effetti benefici dei rialzi del tassi.
Supportati anche dai segnali di rafforzamento dell’economia cinese emersi dai dati PMI (Purchasing managers index) di marzo, che hanno superato le stime soprattutto nei “servizi”, le Borse europee, venerdi’ 31, hanno chiuso con significativi progressi,: Dax tedesco +0.7%, Cac francese +0,8%, FTSE-MIB italiano +0,34% (-1,0% il bilancio mensile, ma +14,4% da inizio anno).
Wall Street ha fatto anche meglio: Dow Jones +1,3%, Nasdaq +1,7% e S&P500 +1,4%, dopo i dati sull'inflazione PCE (Personal consumption expenditures) che a febbraio scorso ha rallentato piu’ delle aspettative. Il bilancio trimestrale di Wall Street fotografa bene il rimbalzo dei titoli tech: Nasdaq 100 +14,8%, S&P500 +5,5%, Dow Jones -1,0%.
L'inflazione misurata dall'indice PCE, la piu’ monitorata dalla Banca centrale, a febbraio ha fatto segnare +5,0% su base annua (+0,3% su base mensile), leggermente meglio del +5,1% previsto dal consenso.
I prezzi al consumo nell'Eurozona a marzo sono cresciuti del +6,9% annuo, ben al di sotto del +8,5% di febbraio, ma il dato “core” in lieve aumento, da +7,8% a +7,9%, non depone ancora in favore di svolte “morbide” da parte della Banca centrale europea, che probabilmente decidera’ almeno un nuovo rialzo da +0,25% nella prossima riunione del 4 maggio.
A marzo i consumatori Usa sono stati meno ottimisti: l’indice di fiducia calcolato dall'Università del Michigan scende a 62 punti dai 67 di febbraio, sotto l’attesa di 63.
La componente “aspettative” passa da 64,7 a 59,2, quella sulla “situazione attuale” da 70,7 a 66,3.
Migliora l'inflazione attesa a 1 anno, da 4,1% a 3,6%, mentre e’ invariata a +2,9% quella a 5 anni. Infine a febbraio la spesa per consumi in Usa è cresciuta del +0,2% mensile, sotto il +0,3% atteso.
Stamane, 3 aprile, vediamo prezzi del greggio in forte ascesa dopo che, a sorpresa, il cartello Opec+ dei maggiori produttori/esportatori mondiali ha deciso un taglio alla produzione per sostenere i prezzi, reduci da un 1’ trimestre di continui cali.
Il prezzo di un barile di WTI, greggio di riferimento americano, e’ arrivato a segnare +8%, superando 80 Dollari/barile. L'indice Stoxx “energy” si impenna oltre +4,0%, le azioni Total e BP guadagnano oltre +5,0%.
La manufattura europea perde slancio: l'indice Pmi manifatturiero dell'Eurozona a marzo e’ calato a 47,3, da 48,5 di febbraio, al minimo da 4 mesi: peggiora bruscamente l'indice dei tempi di consegna dei fornitori, salito al nuovo record nella serie storica del dato. Altri sub-indici, come quello delle condizioni del settore, della produzione, dei nuovi ordini e dell’occupazione, sono mediamente stabili.
Il Pmi manifatturiero italiano fa meglio della media, calando a marzo a 51,1 dal livello massimo dal 52 di febbraio.
Sul mercato valutario osserviamo che l'Euro e’ tornato sotto 1,09 Dollari a 1,0845, mentre scambia attorno 144,35 verso Yen giapponese, da 144,75 di venerdi’ 31: il Dollaro Usa e’ risalito a 133,5 verso Yen giapponese.
La paura che l’aumento del prezzo del petrolio possa alimentare una nuova fiammata inflattiva sta forse contribuendo al rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato europei, con quello del Btp a 4,13%, +5 bps: lo spread BTP/Bund decennali si allarga di 3 bps a 183. Quello dei Treasury decennali americani sale di 5 punti base a 3,53%.
Indici misti stamane per le chiusure azionarie asiatiche: Nikkei giapponese +0,52%, Shanghai +0,95%, Hong Kong -0,38%, Kospi coreano -0,17%. Di scarso impatto l'indicatore PMI manifatturiero Caixin cinese di marzo, sceso inaspettatamente a 50,0 da 51,6 di febbraio, e sotto le attese di 51,4.
Nel calendario dei dati macroeconomici della settimana spicca l'indice Ism manifatturiero Usa che sarà pubblicato oggi pomeriggio e conterra’ importanti indicazioni alla voce “prezzi pagati alla produzione”. Venerdi’, sempre negli Usa, avremo il cruciale rapporto sull'occupazione di marzo.
A fine mattinata si registrano moderati rialzi per i listini azionari europei, e futures su Wall Street privi di una reale direzione. (ore 13.30 CET)
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Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 31.03.2023L’inflazione scende in Europa a marzo, ma quella “core” resta ancora alta.
Il calo dell’inflazione potrebbe ammorbidire le Banche centrali.
La fiducia delle imprese dei servizi in Cina ai massimi da 12 anni.
ECB migliora attese 2023 per inflazione e crescita.
I prezzi al consumo finalmente rallentano in Europa, e le Borse ieri hanno realizzato buoni progressi: Milano +1,0%, Francoforte +1,2%, Londra +0,8% e Parigi +1,1%. Anche Wall Street, superata la paura per le banche, e’ nuovamente salita: Dow Jones +0,4%, S&P500 +0,6%, Nasdaq +0,7%.
Ha stupito, in positivo, il dato di inflazione al consumo (CPI) spagnolo: l’aumento del +3,3% a marzo su base annua tendenziale e’ un drastico miglioramento rispetto al +6,0% di febbraio ed e’ inferiore al +3,8% atteso dal consenso, oltre ad essere la variazione più bassa da luglio 2021.
Anche in Germania l'inflazione rallenta: a marzo i prezzi al consumo sono saliti +0,8% mensile e +7,4% annuale, in discesa dal +8,7% di febbraio 2022, allineati alle attese di consenso.
Crollano le variazioni annuali dei prezzi dell'energia, +3,5%, facendo pensare che ad aprile il numero sara’ negativo, per l’effetto di confronto con mesi “orribili” nel 2022. Ancora in sgradita ascesa i prezzi del cibo in Germania, +22,3% su anno.
Gli operatori finanziari hanno pertanto valide ragioni per ritenere che la Banca centrale europea (ECB), d’ora in avanti, sara’ meno incline a nuovi rialzi del costo del denaro. Nel suo Bollettino mensile, l’ECB ha sottolineato che le future mosse di politica monetaria saranno basate sui dati macro, che il settore bancario europeo e’ solido, e che la Banca centrale e’ pronta ad intervenire, se necessario.
Negli Stati Uniti invece, alcuni rappresentanti della FED (Federal Reserve, Banca centrale Usa) ritengono appropriati nuovi rialzi dei tassi di interesse e Neel Kashkari, Presidente della FED di Minneapolis, ha affermato che non e’ ancora possibile stabilire quali saranno gli impatti dei crack bancari su crescita e inflazione.
L'economia americana nel 4’ trimestre 2022 è cresciuta +2,6%, cifra leggermente rivista al ribasso dal +2,7% precedentemente stimato, e decisamente inferiore al +3,2% del 3’ trimestre: un rallentamento evidente, ma di misura contenuta: sull’intero 2022, il GDP (prodotto interno lordo) degli Usa e’ cresciuto 2,1%, sensibilmente meno del +5,9% del 2021.
Inflazione USA: l'indice dei prezzi per consumi personali PCE (Personal consumer expenditures) è salito +3,7% annuo nel 4’ trimestre 2022, in rallentamento rispetto al +4,3% del trim. precedente. Il dato 'core', il piu’ osservato dalla FED e che esclude le componenti energia e cibo, e’ sceso a 4,4% dal 4,7% del 3’ trim. Sull’intero 2022, il PCE è stato +6,3%, vs +4,0% del 2021: quello 'core' +5,0%, dal +3,5% del 2021.
Ieri, 30 marzo, sempre negli Usa, sono stati pubblicati i dati sulle richieste settimanali di sussidi disoccupazione: 198 mila, contro i 191 mila della settimana prima, variazione insufficiente per ravvisare segnali di peggioramento del mercato del lavoro.
Il settore bancario statunitense necessita una regolamentazione più rigida, sostiene il Segretario al Tesoro Usa, Janet Yellen ad una conferenza della National Association for Business Economics. “Le regole sono state allentate troppo negli ultimi anni e occorre intervenire, visti i fallimenti di Silicon Valley Bank e Signature Bank”.
Il Presidente dell'Abi (Associazione bancaria italiana), Antonio Patuelli si dice preoccupato poiche’ l’aumento del costo del denaro eleva il rischio di credito: da luglio 2022 a febbraio 2023, i +3,5 punti di rialzo hanno giovato al margine di interesse delle banche, ma hanno aumentavano le difficolta’ di rimborso di famiglie e imprese". A febbraio i crediti deteriorati lordi sono saliti 1 mld di Euro vs gennaio.
La Banca centrale europea (ECB) ha migliorato di 0,5% la stima sulla crescita del GDP dell'Eurozona: +1,0% nel 2023, dal +3,6% del 2022. Anche sull’inflazione la prospettiva e’ migliorata: ECB prevede che scendera’ sotto 3,0%, dal 4,0% di dicembre, entro fine 2023, per merito dei calo dei prezzi dell'energia.
Nell'Area-euro, a marzo, il tasso di inflazione annuale e' sceso a +6,9% da +8,5% di febbraio. L'inflazione 'core', purtroppo, continua a crescere, sebbene perda slancio: +7,9% dal +7,8% di febbraio e +7,3% di gennaio: e’ la prima volta dal 2020 che il dato “core” supera quello “generale”.
A febbraio il tasso di disoccupazione nell'Area-euro e' rimasto fermo a 6,6% su gennaio, ma e’ in calo rispetto al 6,8% di febbraio 2022. Sul fronte macro, sara’ interessante nel pomeriggio, il dato sull'indice di fiducia dei consumatori Usa, calcolato dall’Universita’ del del Michigan: alle 17.00 CET discorso del Presidente dell’ECB, Christine Lagarde.
Oggi 31 marzo, ultimo giorno di settimana, mese e trimestre, positivi tutti le Borse asiatiche: Tokyo ha chiuso a +0,93%, Shanghai +0,36%, Hong Kong +0,93%, Seul (Kospi) +0,97%, Mumbai (Sensex) +1,28%.
In Cina, l’indice Pmi (Purchasing manager Index) e’ salito al massimo da 12 anni a 58,2. Il Pmi composito è salito a 57, dai 56,4 punti di febbraio, al livello piu’ alto dal 2012.
Le Borse europee, a fine mattinata, sono frazionalmente positie, in media +0,4%, sostenute dalle novita’ positive sull’inflazione in vari Paesi europei: dopo la sorpresa spagnola, oggi registriamo il calo dell’inflazione a marzo in Francia: 5,6% dal 6,3% di febbraio, anche se permane l’allarme per il cibo, +15,8% annuale.
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 27.03.2023L’allarme Deutsche Bank si ridimensiona: Borse UE in ripresa.
Silicon Valley Bank ha trovato rapidamente un compratore.
Rendimenti obbligazionari in calo: “fiutano” fine del ciclo di rialzo tassi.
Migliora gradualmente il quadro macro europeo: Ifo sopra le attese.
Venerdi’ 24 marzo le azioni bancarie sono tornate protagoniste, in negativo: in Europa le perdite medie hanno superato -5,0%, con Deutsche Bank prese di mira dalla speculazione per presunte difficolta’. E’ servito a poco che Christine Lagarde, Presidente della Banca centrale europea, ribadisse la robustezza del sistema creditizio europeo e la disponibilita’ ad intervenire all’occorrenza.
Sul “caso Deutsche Bank-DB” e’ intervenuto anche il cancelliere tedesco Scholz che ha sottolineato che "è una banca molto redditizia e non c'è ragione di preoccuparsi".
DB ha annunciato il rimborso di bond subordinati Tier 2 con scadenza 2028 per 1,5 mld di USD: doveva essere un messaggio tranquillizzante, ma venerdi’ scorso i CDS (Credit default swaps) a 5 anni di DB sono saliti fino ad un allarmante livello di 198 bps da 141 della chiusura precedente.
A fine giornata Milano e’ scesa -2,21%, dopo aver sfiorato -3,0%, risultando la peggiore in Europa: Parigi -1,74%, Francoforte -1,66%, Londra -1,26%, Madrid -1,98% e Amsterdam -1,58%.
Si e’ chiusa una settimana assai volatile per le Borse europee, salite molto bene nelle prime 2 sedute e poi molto nervose: il bilancio settimanale e’ comunque positivo: Milano +1,6%, Parigi e Francoforte +1,3%, Londra +1,0%.
I maggiori indici di Wall Street hanno recuperano sul finale: Dow Jones +0,41%, Nasdaq +0,31%, S&P500 +0,57%, dopo una partenza difficoltosa.
L’attenzione degli investitori resta “puntata” sulle banche, specie quelle di medie dimensioni negli Stati Uniti, costringendo la Segretaria al Tesoro, Janet Yellen, a riconsiderare un set di garanzie governative a tutela dei depositi bancari.
Il Presidente dell'Eurogruppo, organo informale dei Ministri delle Finanze dell’Euro-zona, Paschal Donohoe, ha sostenuto nel summit di venerdi’ 24, che "il settore bancario europeo e' resiliente, con solide posizioni di capitale e liquidita’".
Il Primo Ministro italiano Meloni ha rimarcato come "Lagarde e Donohoe esprimano consapevolezza sulla solidita’ del sistema...i cui fondamentali sono forti, ma vanno continuamente monitorati”: occorre tuttavia implementare iniziative importanti, come l'unione bancaria, dei capitali, e della governance.
Agli sforzi, ad ogni livello, di “predicare” la solidità del sistema creditizio si contrappone lo scetticismo degli investitori, preoccupati soprattutto dalla possibile crisi di liquidita’ dovuta alla corsa ai depositi e dalla sorte delle obbligazioni bancarie “junior” (quelle meno sicure), dopo la decisione di 2 banche tedesche, Deutsche Pfandbriefbank e Aareal Bank, di non rimborsare le loro obbligazioni AT1...
A cio’ si e’ aggiunta la notizia delle indagini dell’Autorità di controllo americano su Credit Suisse e Ubs, per possibili trattamenti preferenziali riservati ad alcuni oligarchi russi. Negli Stati Uniti, pur senza toccare livelli patologici, prosegue il decumulo di depositi ed il loro spostamento su fondi monetari (money market).
"Il sistema bancario degli Stati Uniti e' ancora molto forte e resiliente, e' in ottima forma", ha dichiarato venerdi’ scorso il Presidente della Federal Reserve regionale di St. Louis, James Bullard.
Bullard si è anche detto «totalmente contrario» all'ipotesi di fissare il target d'inflazione al di sopra del 2,0%: da cio’ si desume la sua convinzione che la politica monetaria debba restare “restrittiva”. Il suo omologo, Presidente della FED di Minneapolis, Neel Kashkari, ha dichiarato che l’attuale clima di tensione verso il comparto bancario aumenta il rischio di recessione negli USA.
L’allarme per le banche ha messo in ombra i dati PMI (Purchasing managers Index) in recupero negli USA: quello della manifattura, pur restando in area di contrazione (sotto 50), sale per il 3’ mese consecutivo, da 47,0 a 49,3: ben piu’ brillante, a 53,8 da 50,6 quello dei servizi.
Venerdi’ scorso, il contesto perturbato ha fatto scendere il prezzo del petrolio: quello del WTI (West Texas Intremediate) ha sfiorato -4,0% a 67,2 Dollari/barile: depresso anche il prezzo del gas naturale europeo, -4,0% a 41,4 Euro/megawattora.
Mercato obbligazionario: rendimenti in consolidamento e generalmente decrescenti. Tra i Governativi europei si nota che quello del BTP decennale benchmark e’ sceso a 4,00%, e che lo spread tra BTP e Bund decennali staziona attorno 188 bps.
I Treasury Usa a 2 anni, in 20 giorni, hanno perso -1,2% di rendimento, passando da 5,01% del 7 marzo a 3,81%, testimoniando, in negativo, il timore di una possibile recessione e, in positivo, una possibile fine della fase restrittiva della politica monetaria della Fed: il Treasury 10 anni rende 3,40% ed il differenziale tra 2 e 10 anni, pur restando negativo, e’ sceso verso 40 bps, dai 100 di 3 settimene fa.
Borse asiatiche incerte stamani, 27 marzo: Nikkei giapponese +0,47%, Shanghai -0,44%, Shenzhen +0,11%, Hong Kong -0,74%, Seul -0,08%.
Futures su Wall Street in rialzo medio di +0,7%.
La mattinata delle Borse europee e’ stata positiva, con aumenti medi di +0,9%: ha aiutato l'indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche salito a 93,3 a marzo (record da febbraio 2022) da 91,1 di febbraio, sopra l’attesa di 91 punti, ma anche la notizia che First Citizens Bank (banca privata di Raleigh, Carolina del Nord) rileverà la maggioranza e le 17 filiali di Silicon Valley Bank, recentemente fallita.
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Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 30.11.2022Wall Street e’ risalito, ma senza convinzione: recupera il tech...
L’onda lunga dei crack bancari non si e’ esaurita: Borse europee depresse oggi.
Tutte le Banche centrali alzano ancora i tassi contro l’inflazione troppo alta
La rivincita dell’oro, premiato dal “flight to safety”, sopra 2 mila $.
I mercati azionari europei hanno metabolizzato solo nella seduta di ieri, 23 marzo, la decisione della Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa) di alzare i tassi 25 punti base, in linea con le attese, ma anche le parole del Presidente Jerome Powell che ha escluso tagli dei tassi nel 2023: il mercato, oltre che deluso, sembra non volerci credere molto...
I listini azionari europei hanno chiuso vicino alla parita’, grazie ad un sorprendente recupero nel finale, forse ispirato dal rimbalzo di Wall Street. Milano -0,15%, Francoforte -0,04%, Parigi +0,11%. Negativa Londra, -0,89%.
Wall Street, dopo le vendite di venerdi’ scatenate dalle decisioni della FED, ha tentato il recupero: Dow Jones +0,23%, S&P500 +0,29%, Nasdaq +1,01%.
La pubblicazione di dati macroeconomici “misti” non ha inciso sulle sorti delle Borse Usa: quelli sulle richieste settimanali di sussidi, -1.000 unità a 191 mila, contro attese per 198 mila, descrivono un mercato del lavoro ancora forte, mentre il “tono” dell’industria manufattoriera nell’area di Chicago e le vendite di case sono stati sotto le attese.
Bance centrali sempre nel “mirino” degli operatori: la Bank of England (BoE), ha deciso un rialzo di +0,25%, a 4,25% (Repo rate), mossa scontata dopo i pessimi dati sull'inflazione (CPI) di febbraio nel Regno Unito. Si tratta dell’undicesimo aumento consecutivo ed il comunicato di BoE avverte che "se le pressioni "inflazionistiche persisteranno..ci sara’ un ulteriore inasprimento della politica monetaria".
Aumento del costo del denaro anche in Svizzera, dove la Banca centrale ha aumentato il tasso “base” di 50 bps all'1,5%, smentendo le aspettative di una “stance” (attitudine) più morbida, suggerita dal crack di Credit Suisse.
L’ECB (Banca centrale europea) dovrà continuare coi rialzi dei tassi anche nella riunione di maggio. A sostenerlo e’ il Governatore della Banca centrale olandese Klaas Knot, membro del board dell’ECB, che evita di precisare l’entita’ dell’aumento. Insomma, la lotta all’inflazione prosegue a suon di rialzi e le ricadute sull’economia reale, cioe’ spinte recessionistiche, non mancheranno...
Sul tema del possibile rischio sistemico nell’industria bancaria Usa e’ tornata ad esprimersi la segretaria al Tesoro Janet Yellen, che dinanzi ad una Commissione del Senato ha smentito l'ipotesi di estendere senza limiti la garanzia federale a tutti i depositi bancari, similmente a quanto previsto per Silicon Valley e Signature Bank: «Non è qualcosa che abbiamo preso in considerazione».
Certamente negli Usa il fenomeno del deflusso dai depositi bancari prosegue tumultuoso, alimentando quello del boom dei fondi “money market”, investiti sul mercato monetano. Ogni giorno, dopo lo scoppio del caso SVB si registrano nuovi record: ieri gli asset gestiti dai fondi “money market” hanno superato 5.100 miliardi US$, crescendo quotidianamente di 200-300 miliardi.
Ieri, 23 marzo, sul mercato valutario, si e’ assistito ad un vero scivolone del Dollaro, che verso Euro ha superato 1,09, come non accadeva da aprile 2022. L’indebolmento sarebbe stato innescati dal cosiddetto “dovish hike” della FED, cioe’ l’aumento dei tassi poco aggressivo. Di converso, certi commenti “da falco” di membri dell’ECB spiegano il rafforzamento dell’Euro.
Tra le materie prime spicca la forza dell’oro, che ieri ha guadagnato +2,4%, sfiorando 2.000 Dollari/oncia, record da oltre un anno: oggi prosegue attorno a 2.005 Dollari. (ore 13.30 CET)
Quadro generalmente tranquillo nel comparto obbligazionario, con tendenza al ribasso dei rendimenti dei Governativi euro, su ogni scadenza. Lo spread piu’ osservato, il differenziale di rendimento tra BTp decennale italiano e omologo Bund tedesco, è stabile attorno 186bps, col rendimento del BTP benchmark sceso a 4,05%, - 13bps dal closing precedente.
Stamattina, 24 marzo, occhi puntati sui dati Pmi (Purchasing managers index) dell'Eurozona: quello composito destagionalizzato è aumentato a marzo per il 5’ mese consecutivo a 54,1, da 52 di febbraio, toccando il valore più alto da 10 mesi: a trainarlo e’ stato il settore dei servizi, cresciuto 3 mesi consecutivi a 55,6, da 52,7 di febbraio.
L’attivita’ manifatturiera ha una dinamica meno brillante: il buon tono sembra garantito dai “vecchi ordini” ancora da evadere, piuttosto che da nuove commesse. L’inflazione dei prezzi alla produzione (PPI) e’ calante, mentre i prezzi di vendita finale continuano a crescere, creando il pericolo di un’“inchiodata” della domanda finale, stanca di subire aumenti poco giustificati.
Stamane sono prevalsi i segni negativi sulle princiapali borse asiatiche che temono un rallentamento dell'economia globale e nuovi schock bancari in Usa.
Tokyo ha chiuso in lieve calo, -0,13%, noncurante della frenata dell'inflazione 'core' in Giappone a febbraio: 3,1%, rispetto al +4,2% di gennaio, che era il massimo da 41 anni. Hong Kong -0,67%, Shanghai -0,60%, Seul -0,39%, Mumbai -0,77%, Sidney -0,19%.
I mercati azionari europei, a fine mattinata, sono negativi, trascinati al ribasso dalla nuova ondata di sfiducia verso i bond AT1 e le banche che li hanno emessi. I future su Wall Street fluttuano poco sopra i livelli di chiusura di ieri. Sul mercato valutario il Dollaro recupera terreno sull'Euro, 1,078, da 1,089 della chiusura di ieri.
Petrolio e gas restano depressi: il barile di WTI (greggio di riferimento Usa) perde -1,8% a 68,7 Dollari/barile: il metano europeo cede -3,5% a 41,7 Euro/mgwh.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 07.03.2023Occhi puntati su Powell che parlera’ al Senato Usa di politica monetaria.
La Cina punta ad una crescita del 5,0% circa: prezzi materie prime stabili.
Nuovi BTP Italia: forte richiesta dal retail, offerta verso i 10 mld?
Borsa giapponese in solida ascesa, in Asia batte tutti in questo inizio 2023.
Se nel weekend l’attesa era soprattutto per il target di crescita cinese, poi quantificato in +5,0%, cioe’ il livello “programmato” pu’ basso da 30 anni, questa settimana tengono banco le comunicazioni della Banca centrale Usa (FED-Federal Reserve). Oggi e domani, 7 ed 8 marzo, avremo infatti gli interventi del Chairman della FED Powell alla Commissione bancaria del Senato.
Ieri, 6 marzo, le Borse europee hanno chiuso con indici in leggero ulteriore rialzo, iniziando bene la nuova settimana e salendo ai massimi da fine 2021, aiutate anche da numeri sopra la attese del PMI (Purchasing managers Index) delle costrizioni nell’Euro-zona a febbraio.
Tra le chiusure positive spicca quella di Milano, +0,45%, ai massimi da 2 anni (vedi grafico), ma anche di Francoforte, +0,49% e Parigi, +0,34%: Londra -0,22%.
Wall Street ha chiuso incerta la seduta di ieri, che segue una settimana positiva grazie alle parole del membro della FED Raphael Bostic ed al leggero calo dei rendimenti dei Treasuries (bond governativi Usa). Nella seduta ha colpito la volatilita’ del Nasdaq che dopo avere toccato +1,0%, ha chiuso a -0,1%: Dow Jones e S&P500 + +0,1%.
Ricordiamo che Raphael Bostic, Presidente della regional FED di Atlanta, venerdi’ 3 si era detto «favorevole ad un aumento dei tassi di +0,25 dall'attuale 4,50%-4,75% al prossimo meeting del 21-22 marzo, innescando negli operatori la speranza che la fase piu’ aspra della stretta monetaria sia conclusa.
La presentazione in Congresso del rapporto semestrale sulla politica monetaria FED da parte di Powell (oggi e domani), aiutera’ a chiarire quanto potranno ancora salire i tassi alla luce del fatto che l’inflazione sta scendendo, ma meno velocemente del previsto, e che i dati macro continuano a dipingere un'economia Usa forte. Al momento, i mercati scommettono su tassi target sui FED funds a +5,40%.
Di grande importanza anche i dati sul mercato del lavoro Usa, col rapporto ADP (imprese privete) pubblicato domani 8 marzo e quelli generali venerdi’ 10: gli analisti prevedono la creazione di 223 mila nuovi posti di lavoro ed un tasso di disoccupazione stabile al 3,4%.
E’ un fronte caldo anche quello dei tassi europei: Philip Lane, capo economista dell’ECB (Banca centrale Europea), ha ribadito che la priorità della politica monetaria è fare scendere tempestivamente l'inflazione al target, e che cio’ potrebbe suggerire ulteriori aumenti dopo la riunione del 16 marzo, per la quale il Presidente Lagarde ha implicitamente confermato +0,5%.
Sul fronte macro europeo, segnaliamo ordini all’industria tedesca superiori alle stime a gennaio, +1,0%, contro previsioni di -0,9% ed il rialzo,+3,4%, di dicembre.
Media finanziari locali raccontano che in Olanda l'inflazione comunicata nei mesi passati potrebbe essere stata piu’ alta di quella reale, poiche’ dal calcolo erano stati esclusi i contratti per l'energia più vecchi e convenienti.
Il suo ricalcolo, a partire da giugno 2022, potrebbe ridimensionare di oltre 3 punti percentuali il CPI (Inflazione al consumo) olandese e di -0,4% quello europeo.
Spostandoci in Asia, il surplus commerciale cinese nei primi 2 mesi 2023 e’ cresciuto a 117 miliardi di Dollari, +110 miliardi rispetto allo stesso periodo 2022, superando le attese di 82 degli analisti: il valore dell’export e’ calato, per il 4’ mese consecutivo, del -6,8%, mentre le importazioni sono scese -10,2%, ben piu’ delle attese.
L’obiettivo di crescita cinese 2023, +5,0%, dara’ slancio alla domanda globale di materie prime, ma gli esperti di “affari cinesi” concordano che Pechino si asterra’ dall’introdurre misure straordinarie di sostegno.
Questo potrebbe parzialmente spiegare perche’ i prezzi di molte commodities non stiano reagendo allo scenario di “re-opening” della maggior economia asiatica. Ad esempio, il prezzo del petrolio è recentemente stabile, con il WTI (greggio di riferimento Usa) attorno 80,0 Dollari/barile. In Europa, quello del gas naturale e’ sceso sotto 43 Euro/megawattora, ai minimi da agosto 2021.
Poche novita’ sul mercato valutario: l’Euro e’ scambiato attorno 1,067 Dollari e 145,1 Yen giapponesi. “Inchiodato”, attorno 22.400 Dollari il valore del Bitcoin, curiosamente poco volatile. (ore 12.30 CET).
Sul mercato dei titoli governativi europei si segnala l’entusiasmo del “retail” verso l’offerta del Btp Italia che ha chiuso la 1’ giornata con ordini per 3,6 miliardi Euro, che supera i 3,2 della precedente emissione (novembre). Lo spread di rendimento tra BTP decennale italiano e Bund tedesco e' stabile a 182 bps, col rendimento del BTP benchmark sceso stamane a 4,45%, da 4,55% di ieri.
Sulle piazze finanziarie asiatiche, stamattina, spicca il nuovo rialzo del Nikkei giapponese, +0,25% a 28.309, con un massimo a inizio seduta vcino 28.400, ai massimi da settembre 2022.
Negativo il mercato azionario cinese: Shanghai -1,1%, Shenzhen -2,0%, dopo i dati deludenti di import/export e le aperte critiche del nuovo Ministro degli Esteri cinese all’Amministrazione Usa. Taiwan +0,6%, Mumbay +0,7%, HongKong -0,3%, Seul 0,0%.
Borse europee incerte e invariate, a fine mattinata. Futures Usa in lieve ascesa, in media +0,3% (ore 12.30 CET).
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 01.03.2023Mercati dubbiosi sulla prospettiva 2023: i tassi cresceranno ancora.
L’inflazione si risveglia a febbraio: le banche centrali resteranno “hawkish”.
Economia cinese riparte: dati PMI febbraio ben sopra le attese.
Prosegue l’ascesa dei rendimenti obbligazionari: BTP sopra 4,5%.
Le Borse europee ed americane hanno chiuso incerte l’ultima seduta del mese,28 febbraio. Gli operatori faticano ad interpretare un quadro macro-economico misto, con l’inflazione europea che rialza la testa alimentando il timore che le banche centrali procedano a nuovi e duraturi rialzi dei tassi.
Del rally delle Borse di gennaio non c’e’ stato il bis, anche se i listini europei conservano considerevoli progressi d ainizio anno (vedere newsletter di ieri).
Le performance di ieri delle Borse segnalano debolezza, in linea con l’incertezza di Wall Street: Milano ha rimediato un misero +0,1%, Parigi ha perso -0,4%, Frabcoforte -0,1%, Londra -0,8%. A New York una musica simile: Dow Jones -0,7%, Nasdaq -0,1%, S&P500 -0,3%.
Un mese di febbraio negativo per Wall Street, col Dow Jones in calo -3,5% (frazionalmente negativo da inizio anno), lo S&P500 -2,3% ed il Nasdaq -1,0%: gli investitori incorporano nelle loro valutazioni che la Federal Reserve alzera’ i tassi sui Fed funds ben sopra 5,25%, dove li manterra’ per lungo tempo.
L’inflazione in Europa a febbraio, si è confermata aggressiva ed in risalita nei dati di ieri di Francia e Spagna, ed in quelli ancora parziali di oggi, 1’ marzo, in Germania.
Cio’ non aiuta a prefigurare svolte accomodanti di Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa) ed ECB (Banca centrale europea) storicamente inclini a rispondere con un’aggressiva politica monetaria alla persistenza dell’inflazione.
Le ultime evidenze macro in Usa ed Europa spingono al rialzo i rendimenti dei titoli di Stato e le aspettative sui tassi “target” delle banche centrali, con quelli dell’Euro-zona visti salire sino a febbraio 2024 ad un doloroso intorno del 4,0%.
Tornando al “quadro macro”, in Usa il deficit della bilancia commerciale di gennaio e’ stato peggiore delle stime, +2,0% mensile, a 91,5 miliardi Dollari. IN Usa, a dicembre, i prezzi delle le case sono scesi -0,8% rispetto al mese precedente e sono in calo per il 6’ mese consecutivo erodendo il saldo positivo sugli ultimi 12 mesi a 4,6%, un crollo dal +6,8% di novembre.
Peggio delle previsioni anche il dato sulla fiducia dei consumatori (fonte Conference Board): a febbraio e’ sceso a 102,9 da 106 di gennaio e 108,5 stimato. Il manufacturing index della Richmond Federal Reserve è sceso da -11 a -16 punti, gli analisti stimavano -5.
A febbraio l'indice Pmi (Purchasing managers Index) manifatturiero europeo è sceso al minimo da 2 mesi a 48,5, da 48,8 di gennaio, restando in territorio negativo, sotto 50: minor carenze di materie prime e componenti hanno facilitato produzioni più efficienti, ma domanda interna ed export sono fiacchi rispetto a 6 mesi fa.
In Europa, gli economisti di Moody's migliorano la stima del GDP (prodotto interno lordo) italiano per il 2023, da -1,3% a +0,4%, tagliandola sul 2024 a -0,6%, da +1,5%.
Per l’Italia, un 2022 di crescita della produzione industriale: Istat (Istituto nazionale di statistica) calcola una crescita “nominale” di +18%, frutto di una forte espansione nei primi 2 trimestri, e rallentamento nel 3’ e 4’.
Il tasso di disoccupazione in Germania è stabile a 5,5% a febbraio, in linea con le attese, ma sorprendono negativamente (al rialzo) i dati di febbraio dell'inflazione francese, 7,2% da 7,0%, e spagnola, 6,1% da 5,9% vs 5,7% atteso: ecco a cosa si deve la risalita dei rendimenti dei bond, ai massimi dal 2008, e la parallela disaffezione dalle Borse dopo l’ottimismo di gennaio.
Ieri, 28 gennaio, il rialzo dei rendimenti ha interessato tutti gli emittenti e tutte le scadenze: quello del Bund decennale tedesco e’ salito +8 bps ai massimi dal 2011, 2,64%, e quello del BTP italiano benchmark e’ salito 7 bps a 4,47%: spread BTP/Bund stabile a 183 bps.
Stamane il forte rimbalzo dell'attività manifatturiera cinese ha favorito chiusure positive delle Borse asiatiche: il PMI Caixin manifatturiero di febbraio è salito a 51,6 punti (top da maggio 2021) da 49,2 di gennaio, battendo le previsioni di 50,2 e segnando il 1’ aumento dell'attività industriale da luglio 2022. Intanto Moody's ha alzato le stime di crescita del GDP cinese 2023 e 2024.
Il prossimo piano di riforme del Governo cinese includera' i settori finanziario e tecnologico: lo ha affermato il Presidente XiJinping, nel 2’ Plenum del Comitato centrale, citando cambiamenti "di vasta portata” che avranno "profonda influenza" su economia e società.
Questo ha favorito il rialzo dei listini cinesi, Shanghai +0,9%, Shenzhen +1,0% e di Hong Kong, dove l’Hang Seng e’ salito +4,2%: Tokyo +0,3%, Seul +0,4%, Taiwan +0,6%.
I dati cinesi, pur migliorando le prospettive della domanda del maggior grande importatore mondiale, hanno poco impatto sul prezzo del petrolio: stamane il WTI scende -0,4% a 76,4 Dollari/barile. Scende anche il prezzo del gas naturale europeo ad Amsterdam (TTF): -1,4% a 46,7 Euro/megawattora (ore 11.00 CET)
Borse europee e futures Usa in progresso medio del +0,5% a fine mattinata (ore 13.30 CET).
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 22.02.2023La congiuntura europea migliora ma i mercati temono nuovi rialzi dei tassi.
La FED potrebbe alzare oltre il 5,25% e poi stabilizzarsi su quei livelli.
Prezzi di gas e petrolio ancora deboli, aiuteranno la discesa dell’inflazione.
Le tensioni politiche internazionali e le guerre tornano a pesare sulle borse.
Ieri, 21 febbario, giornata difficile per le Borse europee, per nulla sorrette dai buoni dati PMI compositi (Purchasing managers index) di febbario, saliti ai massimi da 9 mesi e risultati ben sopra le attese.
Paradossalmente, e’ proprio il fatto che l'economia europea dia prova di robustezza a spaventare gli investitori, che immaginano la prosecuzione della politica monetaria restrittiva delle banche centrali.
La prospettiva di recessione si allontana, ma le Borse hanno dunque sofferto: Milano -0,7%, Parigi -0,6%, Francoforte e Londra -0,5%. Male, anzi peggio, Wall Street, dopo l’allarme sul possibile calo dei consumi USA giunto da Walmart e Home Depot: Dow Jones -2,1%, Nasdaq -2,5%, S&P500 -2,0%.
Dopo un inizio d’anno sorprendentemente pimpante, gli investitori sembrano ora mettere in conto il rischio che le Banche centrali aumentino ulteriormente i tassi, per poi conservarli a lungo elevati, per favorire il calo sinora “timido” dell'inflazione. A cio’ si aggiungono le perduranti tensioni politiche, commerciali e militari tra Usa, Europa, Cina, Russia.
Dall’indagine PMI di febbraio, condotta presso i direttori degli uffici acquisti delle maggiori imprese dell'Eurozona, emergono le migliori risultanze da 9 mesi. L'Indice 'Flash' Composito e’ salito a 52,3 da 50,3 di gennaio, segnalando per il 2’ mese consecutivo il ritorno all’espansione economica. A brillare e’ soprattutto la componente “servizi”, cresciuta a 53,0 da 50,8, il dato piu’ forte da giugno 2022.
Il miglior tono dell’economia riguarda finalmente anche la Germania, dove l’indice PMI composito e’ tornato sopra 50 (in area di espansione) e l'indice Zew, che misura il sentiment degli operatori economici, è schizzato a 28,1 punti da 16,9 di gennaio, stracciando le attese di 22. Anche il dato sulle condizioni attuali risale a -45,1 punti da -58,6, battendo le stime di -50,5.
La guerra in Ucraina si avvicina ad 1 anno di durata (24 febbraio) senza che si intraveda alcuna svolta diplomatica: anzi, ieri il Presidente russo Putin ha annunciato la sospensione della partecipazione di Mosca al programma Start sul controllo delle armi nucleari, mentre quello americano Biden, da Varsavia, promette nuovi aiuti militari ed economici a Kiev.
Sulla prospettiva della politica monetaria delle banche centrali c’e’ parecchia tensione, alla vigilia della pubblicazione dei verbali dell’ultimo FOMC (Federal Open market Commitee) della FED (Federal Reserve USA) ed in seguito alle parole del finlandese Olli Rehn, membro del Board dell’ECB (Banca centrale europea) riguardanti possibili nuovi rialzi dei tassi in estate.
Tutto cio’ concorre ad alimentare il recente rialzo dei rendimenti dei titoli Governativi Usa, col Treasury decennale che stamane, 22 febbraio, “paga” il 3,94% da 3,40% di inizio mese, sull’aspettativa che la FED alzi ancora i tassi di interesse ben sopra il 5,0%, per poi tenerli elevati a lungo, creando i presupposti di una fase recessiva.
Anche sui Governativi europei si osserva una risalita dei rendimenti, con quello del BTP decennale italiano a 4,50%, quello spagnolo sopra 3,50% e quello greco sopra 4,40%. Il differenziale (spread) tra BTP italiani e Bund decennali tedeschi si e’ allargato ieri sino a 194 punti, ma e’ comunque lontano dagli allarmanti 260 dell’autunno scorso.
Nell’area Asiatica, il governativo decennale giapponese JGB ha violato il livello superiore di rendimento stabilito dalla Bank of Japan a +0,50%, imponendo alla banca centrale un intervento immediato, cioe’ l'acquisto di JGB per Yen 300 Mld (2,2 miliardi di Dollari).
Il prezzo del petrolio WTI (greggio di riferimento Usa) perde oltre -1,4% a 75,7 Dollari/barile, mentre quello del gas metano europeo oltre -2% a 48,8 Euro/megawattora sulla piattaforma TTF di Amsterdam: tutto cio’ dara’ sperabilmente una mano a contenere l’inflazione di febbraio.
Nel comparto valutario notiamo l’ulteriore frazionale rialzo del Dollaro, sospinto dalla prospettiva di tassi elevati e per lungo tempo, +0,1% 1,065, e cambio stabile dell’Euro verso lo Yen giapponese a 143,6. Deboli le criptovalute, come spesso accade in fasi di “risk-off” dei portafogli: Bitcoin -1,6% a 24.180 Dollari, Ethereum -1,4% a 1.647 Dollari. (ore 13.00 CET)
Borse asiatiche negative stamane 22 febbraio: molto volatile l’Hang Seng di Hong Kong, che soffre la contrazione del GDP (prodotto intreno lordo) del -4,2% su base annua nel 4’ trimestre 2022: dopo uno scivolone fino a -4% ha chiuso a -0,5%: Tokio -1,3%, Seul -1,6%, l’Australia -0,3%, Shanghai -0,5%, Shenzen -0.3%.
Oggi, 22 febbraio, le Borse europee chiudono la mattinata in forte in calo, inmedia -1,4%, risentendo delle pesanti chiusure di Wall Street di ieri sera. Stabili i futures su Wall Street, aspettando che alle 19 ora centreuropea (CET) dalle minute dell’ultima riunione della FED (quella di gennaio che ha varato un aumento da +0,25) possano emergere indicazioni sulle prossime mosse della banca centrale Usa.
Sul mercato delle materie prime si nota une buon recupero, in media +0,5% per oro e argento e movimenti contenuti nei 2 sensi delle commodities agricole (ore 13,30 CET).
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Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 15.02.2023Inflazione Usa piu’ alta del previsto a gennaio: poche reazioni sull’azionario.
Alcuni membri della FED richiamano la necessita’ di nuovi rialzi dei tassi.
Prezzo del petrolio poco reattivo a novita’ che dovrebbero sostenerlo .
Economia cinese in ripresa, ma le Borse attendono conferme.
I prezzi al consumo negli Usa hanno rallentato ma meno delle attese. A gennaio l'indice CPI (Consumer price index) è salito 6,4% anno su anno, mentre il consenso sperava frenasse a 6,2% dal 6,5% di dicembre. Non piace neppure che la variazione mensile su dicembre, sia stata +0,4%, identica nel dato generale e quello “core" (esclude cibo ed energia).
Aumentano soprattutto i beni di prima necessità, abbigliamento, arredamento e accessori per la casa, acquisti per il tempo libero e assicurazione dei veicoli. Scendono, dopo i picchi impensabili degli ultimi 2 anni, i prezzi di auto e furgoni usati e, parzialmente, quelli di biglietti aerei e cure mediche.
Le Borse europee hanno comunque “tenuto bene” conservando parte dei progressi della mattinata: +0,29% Milano, +1,02% Parigi, +0,55% Francoforte, +0,44% Madrid. Invariata Londra, -0,01%. Anche Wall Street ha resistito bene alle novita’ parzialmente deludenti sull’inflazione: Dow Jones -0,46%, S&P 500 -0,03%, Nasdaq +0,57%.
Se il “mondo azionario” rimane convinto che la Federal Reserve (FED-Banca Centrale Usa) riuscira’ a raffreddare l'inflazione senza “inchiodare” l’economia con un ulteriori forti rialzo dei tassi, il comparto obbligazionario continua a vedere il livello “target” sui FED Funds ben sopra 5%. Ieri, 14 febbraio, dopo il dato, il rendimento del “10 anni” Usa e’ sceso attorno 3,7%, il “3 mesi” salito a 4,8%.
Dopo il dato si sono registrati i commenti di alcuni membri della FED, concordi sulla necessità di ulteriori strette monetarie in contrasto all’inflazione. Lorie Logan (Chairman Fed di Dallas) pensa che i rialzi dei tassi "possano durare più a lungo di quanto preventivassimo".
Secondo Thomas Barkin (Fed di Richmond) occorre "fare di più" e sullo stesso tono si esprime Michelle Bowman, membro votante del Board della FED. Novita’ di rilevo riguarda la vicepresidente della FED Lael Brainard, che sarà nominata Capo del National Economic Council dal Presidente Biden, e chiamata a coordinare la politica economica del Governo.
In Europa, nel pomeriggio di oggi 15 febbraio, si attendono indicazioni sulla “stance” di politica monetaria dell’ECB (Banca centrale europea) da parte del suo Presidente Christine Lagarde, che interviene a Strasburgo alla discussione sul Rapporto annuale dell’ECB.
Nel Regno Unito l'indice dei prezzi al consumo (CPI ) a gennaio è salito +10,1% su base annua, -0,6% rispetto al +10,7% di dicembre, battendo le stime di +10,3% e segnando un calo di -0,4% su base mensile.
Il calo dei prezzi energetici aiutera’ l’inflazione a scendere nei prossimi mesi: quello del greggio, già in discesa dopo il sorprendente calo delle riserve Usa, non ha cambiato direzione neppure di fronte al taglio della produzione russa di ½ milione di barili, ne’ dopo le nuove stime dell'Opec, che prevedono un aumento della domanda 2023. Un barile di WTI (Greggio di riferimento Usa) vale 78,2 UDS, -1,1% (ore 12.30 CET).
Vita tranquilla sul mercato obbligazionario europeo: lo spread di rendimento tra Btp decennali italiano ed omologhi Bund tedeschi stringe a 178 bps, col rendimento del Btp benchmark a 4,24%. Il Ministero del he Tesoro italiano ha agevolmente collocato Btp a 3, 7 e 15 anni per complessivi Euro 8,5 miliardi: rendimenti in lieve ascesa, specie sulla scadenza piu’ breve, rispetto all’ultima offerta: +11bps.
Calendario macro piuttosto ricco oggi, 15 febbraio: la produzione industriale dell’Area-Euro di dicembre e’ prevista in lieve calo mensile, dopo il +2% di dicembre. L’indice dei prezzi alla produzione tedeschi (PPI) a gennaio e’ previsto in ridimensionamento su base annua rispetto al +12,8% di dicembre.
Negli Usa saranno diffusi i dati sulle vendite al dettaglio di gennaio (in recupero dopo il -1,1% in dicembre), quelli sulla produzione industriale (attesa variazione positiva dopo il -0,7% a dicembre), e quelli sulle scorte industriali di dicembre, (a novembre erano salite +0,4%). Infine L'Empire Manufacturing Index e’ prevsito in miglioramento dopi il “crash” di dicembre a -32.9.
Sul fronte asiatico si nota il calo del -1,5% del Taiex (Taiwan): la maggior blue-chip locale, Taiwan Semiconductor Manufacturing (TSMC) ha perso oltre -4% dopo la notizia che Berkshire Hathaway avrebbe tagliato dell’86% la propria partecipazione: nel momento di picco storico valeva 5 miliardi Dollari.
Annuncio di “ritiro” dalla Cina da parte del Fondo sovrano di Singapore GIC (colosso da US$ 700 miliardi): i portfolio managers del Fondo temono ricadute dalle tensioni economiche e politiche fra USA e Cina, dal perdurare della crisi del settore immobiliare e dall’imprevedibilita’ della normativa statale sul settore tecnologico.
I listini azionari asiatici hanno chiuso deboli stamani, dopo il dato sull'inflazione Usa a gennaio che rinfocola le paure di nuove mosse restrittive da parte della Federal Reserve. A Tokyo il Nikkei225 ha perso -0,37%, mentre a Hong Kong l’Hang Seng il -1,66% a 20.762,50 punti. Nella Cina continentale registriamo il -0,39% di Shanghai ed il -0,25% di Shenzhen.
Borse europee “immobili” a fine mattinata, e futures su Wall Street marginamente negativi (ore 13.15 CET).
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Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 25.01.2023Fase di consolidamento per le Borse? Forse, ma non c’e’ voglia di scendere.
Alta tensione! La prossima settimana. le decisioni di ECB e Federal Reserve!
Economia tedesca in stabilizzazione? Se cosi’ fosse, bene per tutta l’Europa.
Il mercato obbligazionario e’ normalizzato e recettivo: era ora.
Ieri, 24 gennaio, Borse europee apatiche, ma senza sintomi di vero cedimento. Il progresso da inizio anno, Stoxx600 Europe +7,6%, si confronta con un quadro macro piu’ solido del previsto, l’attesa per relazioni del 4’ trimestre 2022 che potrebbero rivelare redditivita’ in calo in vari settori economici, e la preoccupazione che le Banche centrali possano proseguire nell’aumento dei tassi di interesse.
In chiusura osserviamo Milano a +0,24%, Parigi +0,46%, Francoforte in flessione si -0,05% e Londra di -0,33%.
L’economia dell’Euro-Zona sembra allontanarsi dal rischio di forte recessione: l’Indice Pmi (Purchasing managers Index) composito di gennaio è salito per il 3’ mese consecutivo da 49,3 di dicembre a 50,2, superando la soglia 50 che delimina espansione da contrazione per la prima volta da giugno scorso.
Secondo Fabio Panetta, componente del Board della Banca centrale europea, la stretta monetaria dell’ECB non rappresenta una fonte di rischio per l’Italia, poiche’ "la politica fiscale italiana è rimasta prudente" ed il Paese gode dei benefici del Programma paneuropeo NextGenerationEU e di un’elevata (sopra i 7 anni) scadenza media dei titoli del debito pubblico.
Wall Street ha chiuso senza importanti variazioni la seduta di ieri: Dow Jones +0,31%, Nasdaq -0,27% e S&P500 -0,07%, dopo che nelle fasi iniziali alcuni problemi tecnici al New York Stock Exchange avevano determinato la sospensione di molte azioni.
La stabilita’ degli indici di ieri non altera un bilancio largamente positivo di questo inizio 2023, caratterizzato da un appetito per il rischio che non si vedeva da oltre un anno: il Nasdaq guadagna oltre +6% e lo S&P500 ha recuperato oltre +12% dai minimi dello scorso ottobre.
In parallelo, il calo dei rendimenti dei Treasury bonds, con il “decennale” sotto 3,5%, sembra testimoniare la speranza in un rilassamento della “stretta monetaria” della FED (Banca centrale americana), a cominciare da un rialzo limitato a soli 25 punti base nel prossimo comitato di politica monetaria (FOMC) del 1° febbraio: peccato che diversi membri della FED stessa ipotizzino 5% o +’ come “target” sui Fed Funds.
Ricordiamo che il 2 febbraio sara’ la volta della Banca centrale europea, dalla quale gli analisti attendono un nuovo rialzo da +50 bps, ampiamente “anticipato” dalle dichiarazioni di diversi esponenti dell’ECB stessa.
Anche negli Usa si rilevano progressi sulle attese degli operatori economici: nel caso dei direttori degli uffici acquisti delle imprese manufatturiere, l’indagine che li riguarda (PMI) a gennaio è salita più delle attese da 46,2 a 46,8 punti, contro stime di 46,4. Migliora anche il PMI dei servizi, salito a 46,6 da 44,7 di dicembre, verso attese di 45. Miglioramenti si’, ma la vera svolta positiva sara’ quando saranno >50.
La pubblicazione di alcune “trimestrali” delle “big tech” sta facendo molto discutere: Microsoft ha battuto le attese, specie nel “cloud”, ma ha fornito un outlook cauto, mentre Asml ha dipinto uno scenario ottimistico sul 2023, dopo numeri 2022 deludenti: Texas Instruments segnala domanda debole sui suoi mercati di sbocco, eccetto “l’automotive”, dove la richiesta di componenti resta tonica.
Il prezzo del petrolio sembra recentemente stabilizzato: quello del WTI (West Texas Interemediate) segna +0,1% a 80,2 Dollari/barile, in attesa dei dati sulle scorte settimanali Usa che saranno pubbicate stasera. Ieri, 24 gennaio, e’ nuovamente crollato il prezzo del gas naturale sulla piattaforma TTF di Amsterdam: -7,7% a 59,6 Euro/megawattora: gli stoccaggi dell’UE, sono stabili al 78% della capacita’.
Economia della Germania in recupero? Cosi’ parrebbe dall’indice Ifo sulla fiducia delle imprese, salito a gennaio, come previsto a 90,2 da 88,6 di dicembre: forte progresso della voce “aspettative”, salita a 86,4 da 83,2 di dicembre. Attesi per oggi i dati preliminari 2022 sul GDP (prodoto interno lordo): potrebbero essere rivisti a +0,2% al posto della precedente stima di -0,4% e indicare +1,8% per il 2023.
Mercato obbligazionario tranquillo, con rendimenti in calo: quello del BTP decennale scende a +3,86% da +3,92% di ieri e 4,01% di lunedi’ 23. Scende anche lo spread tra Btp e Bund, oggi pari a 176 punti base, -6 dai 182 di lunedi’ scorso.
A cio’ si accompagna il ritrovato dinamismo dei collocamenti: nelle prime 3 settimane del nuovo anno sono stati “piazzati” 240 miliardi di Euro tra “corporate e Govies” con favorevole accoglienza e rendimenti in calo.
In Asia, con molte Borse chiuse per festivita’ del nuovo anno lunare, spicca nuovamente Tokyo che, col recupero finale del Nikkei, +0,35%, segna il 4’ rialzo consecutivo, favorito dalla pubblicazione di relazioni trimestrali in media sopra le attese. Il Kospi coreano, +1,4%, ed il Nifty indiano, -1,2%, completano un quadro piuttosto eterogeneo.
I listini europei perdono in media -0,4% a fine mattinata, in scia ai futures su Wall Street mediamente negativi di -0,8%. Il prezzo dell’oro ha toccato nuovi massimi da maggio 2022, a 1.940 Dollari/oncia. (ore 13.30 CET).
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Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
ASTRA SPACE, Meccanici spazialiMi trovo a dare un rapido sguardo ad un titolo molto interessante citato da @scoiattolinobianco durante un piacevole scambio di info nei commenti di una analisi su Paypal di @DomenicoIvanPontillo .
L'azienda menzionata è ASTRA SPACE, un produttore statunitense di piccoli razzi spaziali, il suo business è interessante quanto avvenieristico, merita quindi una breve descrizione.
NASDAQ:ASTR progetta e realizza nel suo stabilimento di Alameda in California dei piccoli razzi, queste attrezzature vengono utilizzate da aziende terze per mandare in orbita satelliti di piccole dimensioni, inizialmente sviluppò un modello di nome ROCKET 3, un razzo molto piccolo con una portata di carico molto limitata, successivamente evoluto nel modello ROCKET 3.3, il quale comunque aveva dei comprovati limiti di portata.
A seguito dell'evoluzione del settore spaziale, l'azienda ha sviluppato un nuovo modello di razzo, il ROCKET 4, il quale ha una capacità di carico superiore rispetto ai modelli precedenti, da quanto dichiarato dall'azienda, il nuovo razzo ha una capacità di carico di circa 600 Kg, questa aumentata capacità le consentirebbe di rispondere meglio alle esigenze del mercato.
Il 2023 sarà un anno pieno di test per il ROCKET 4, attualmente si prevede che sarà operativo non prima della seconda metà del 2024.
L'azienda nelle sua fasi inziali ha riscosso un buon successo grazie ad i prezzi contenuti dei suoi razzi rispetto alla concorrenza, successo avvalorato dalla produzione interna, la quale prevede la customizzazione del razzo alle esigenze specifiche dei clienti.
Astra Space offre anche degli innovativi sistemi di propulsione ad alimentazione elettrica per satelliti, attualmente ne produce 2 tipi, ASE ed ASE MAX, rispettivamente da 400 e 1450 W.
Il CEO ha anche annunciato che in futuro NASDAQ:ASTR si cimenterà direttamente nella produzione di satelliti a scopi commerciali, aprendo di fatto un business nel business, ma non è questa l'unica innovazione anticipata dai suoi manager, in quanto l'azienda californiana si propone di effettuare servizi di manutenzione orbitale, questo aspetto a mio avviso è estremamente interessante ed andrebbe a creare un business manutentivo che per sua natura sarebbe programmabile, prevedibile e replicabile.
Allo stato attuale l'azienda non è profittevole, ed i costi dei test del ROCKET 4 graveranno ulteriormente sui suoi flussi di cassa per i prossimi 18 mesi almeno....insomma, i presupposti per far bene ci sono tutti, l'azienda ha dimostrato di essere molto reattiva, dalla sua fondazione nel 2016 ha rapidamente raggiunto i suoi obiettivi tecnici.
Lascio l'onere e l'onore a @scoiattolinobianco di proporre un'eventuale punto di ingresso sul titolo a seguito della recente impennata dei prezzi.
FALSA PARTENZA PER IL DOLLAROLa prima settimana di contrattazioni del 2023 vede ancora una volta come protagonista il dollaro.
L'indice del dollaro americano ha iniziato la settimana mostrando i denti, arrivando a registrare il +2%, situazione che ha portato a ribasso i principali asset forex.
La fase euforica rialzista del dollaro è durata poco a causa dei dati macroeconomici di venerdì, andando a riassorbire tutto il movimento rialzista della settimana e chiudendo a +0.4%.
Analizziamo i dati macroeconomici usciti la scorsa settimana:
Il tasso di disoccupazione ha sorpreso le aspettative a ribasso; Le proiezioni degli economisti prevedevano un dato superiore a quello precedente (da 3,6% a 3,7%), ma il dato rilasciato dalla Bureau of labor statistics è stato del 3,5%.
Disoccupazione ai minimi pre-pandemia.
Non Farm Payroll 223K contro 256K precedente e 200k previsto.
Mercato del lavoro che rallenta ad un ritmo inferiore rispetto le aspettative.
Guardando al passato, ogni volta che la Banca Centrale Americana ha intrapreso il cammino dei rialzi dei tassi, il mercato del lavoro ha segnalato forti rallentamenti, arrivando a registrare decrementi superiori a -200k.
Nuovi lavori JOLTs 10,458M contro 10,512M precedente e 10,000 previsto.
Jobs openings più forti delle aspettative.
La strada per raffreddare il mercato del lavoro sembra quella giusta ma il percorso è ancora lungo.
L'indice ISM non manifatturiero scende per la prima volta sotto la soglia dei 50 da maggio 2020.
Il settore dei servizi ha registrato un calo, principalmente dovuto dalla diminuzione dei nuovi ordini.
Sempre nella stessa settimana è stato rilasciato anche il Purchasing Manager Index, ovvero l'indice che monitora la salute del settore manifatturiero.
Il continuo deterioramento di questo indice continua, arrivando a registrare 48,4 contro il 49 precedente.
Gli indici azionari venerdì hanno colto l'occasione della debolezza del dollaro, apprezzandosi di oltre il 2% e frenando il movimento ribassista di dicembre.
Vi ricordo che Dicembre 2022 è stato l'anno peggiore per gli indici azionari dal 2008.
Buon Trading
M&A_Forex
WisdomTree - Tactical Daily Update - 04.01.2023Persiste il “mood risk-on” sui listini europei: incarta Wall Street.
Prezzi in caduta per gas naturale e petrolio: bene per inflazione europea.
Inflazione in calo in Germania, ma attenzione ai prossimi mesi.
Qualche sintomo di recupero della fiducia nei PMI compostiti europei.
Ieri, 3 gennaio, il buongiorno si e’ visto dal mattino, coi maggiori indici azionari asiatici che hanno chiuso in rialzo. Anche le Borse europee hanno vissuto una seduta positiva, a cui ha contribuito il dato dicembrino sull'inflazione al consumo (CPI) tedesca, scesa oltre le attese a +8,6% annuale.
La 2’ giornata di scambi del 2023 ha visto Milano guadagnare +1,15%, Londra +1,42%, Francoforte +0,80% e Parigi +0,44%. Piu’ incerto l’andamento di Wall Street, alla prima seduta del 2023: Dow Jones -0,03%, S&P500 -0,40%, Nasdaq -0,76%, ma a stupire sono stati i crolli di Tesla, -12,2% e Apple, -3,5%. E’ tuttavia prematuro parlare di “decoupling” (sganciamento) tra le Borse Europee e Usa.
Come accennavamo, l'inflazione tedesca e’ scesa piu’ delle attese a dicembre: la crescita annuale del +8,6% si confronta col +10% di novembre ed il +9,1% stimato. Su base mensile c’e’ stato un calo del -0,8%, contro il -0,5% di novembre ed il -0,3% stimato dagli analisti.
Restando in Germania, l’incoraggiante dato sull’inflazione fa il paio con quello sulla disoccupazione di dicembre, calata a 5,5% dal 5,6% di novembre, grazie ad un numero di disoccupati che si e’ risolto di 13 mila unità.
Tuttavia prevale la cautela tra economisti ed investitori, cconvinti che il dato di inflazione tedesco sia stato determinato in larga misura dai sussidi del Governo alle famiglie per gas ad uso domestico e teleriscaldamento: da sole avrebbero originato un calo di circa -1% nel confronto annuale ed il loro effetto potrebbe scemare gia’ nei primi mesi 2023.
Va inoltre considerato che la pur evidente tendenza alla disinflazione dei prezzi energetici (parleremo dopo del crollo del prezzo di gas naturale e greggio) richiede tempo (alias un ritardo di qualche mese) per “filtrare” a valle sui prezzi finali e sui dati dell’inflazione “core” (qualla che esclude i prezzi di energia e cibo).
A questo punto non resta che aspettare venerdi’ 6 gennaio, quando saranno pubblicati i dati generali dell’Euro-zona sull’inflazione di dicembre: essi dovrebbero comunque rivelare la prima sostanziale discesa dopo la stabilizzazione osservata nel periodo ottobre-novembre.
In ogni caso non c’e’ da illudersi che questi dati possano mutare nel breve termine l’attitudine (“stance”) di politica monetaria della Banca centrale europea che, secondo il consensus, dovrebbe operarare 2 nuovi aumenti dei tassi di riferimento da +0,50% e +0,25% rispettivamente nelle riunioni di febbraio e marzo.
Ieri, 3 gennaio, si sono verificati movimenti importanti sul mercato valutario: il Dollaro si e’ rafforzato alla vigilia della pubblicazione delle minute dell’ultimo comitato di politica monetaria (FOMC) della FED (Banca Centrale Usa), ma anche per effetto dei dati dell'inflazione tedesca in ridimensionamento. L'Euro ha perso -1,5% a 1,054 Dollari, indebolendosi anche verso lo Yen giapponese, -1,0% a 137,9.
Altra novita’ degna di nota il crollo del prezzo del gas naturale europeo: sul mercato di riferimento europeo TTF di Amsterdam e’ sceso ieri verso i 72 Euro/mwh e crolla ulteriormente stamane, 4 gennaio, fino a 67, minimo dal 21 gennaio 2022: siamo dunque lontanissimi dai 300 Euro/mwh registrati al picco di giugno, in concomitanza al danneggiamento del gasdotto North-Stream1.
Prosegue, anche se in termini meno drammatici, la discesa del prezzo del petrolio, che ieri ha perso oltre il -4% e che stamattina perde un ulteriore -2,5%, col WTI (greggio di riferimento per gli Usa) che cala a 75 Dollari/barile (ore 12.00 CET), registrando la piu’ pesante perdita cumulata su giorni degli ultimi 4 mesi; pesano i timori di un rallentamento della crescita globale e cinese in particolare.
Stamattina hanno piacevolmente sorpreso i dati in recupero dell'indice destagionalizzato PMI (Purchasing managers Index) Composito (Industria piu’ servizi) dell'Eurozona a dicembre che, pur restando in area di contrazione (sotto 50) per il 6’ mese consecutivo, registra una risalita a 49,3 da 47,8 di novembre, registrando il miglior dato tendenziale da luglio 2022.
Se da un lato l'ottimismo economico generale resta basso, scontando le preoccupazioni delle imprese sul versante dei costi produttivi e della domanda, l'alta inflazione e i crescenti rischi di recessione, dall’altro risente in positivo del rallentamento dell'inflazione, della normalizzazione delle catene di fornitura e della stabilizzazione degli ordinativi.
Stamane, 4 gennaio, si registra un calo significativo dei rendimento dei titoli governativi europei: quello del BTP decennale italiano cala di -13 punti-base, similmente a quelli registrati dagli omologhi bond spagnoli e portoghesi.
Lo spread tra Btp decennali italiani e i corrispondenti Bund tedeschi scende a 205 bps dai 210 di ieri, incorporando la speranza di un prossimo “ammorbidimento” della politica monetaria dell’ECB (Banca centrale europea).
I mercati azionari asiatici hanno registrato andamenti eterogenei nella seduta odierna: Tokyo ha perso -1,4% mentre Hong Kong e’ salita del +3,2% (addirittura +4,5% l’Hang Seng Tech): Seul +1,6%, Sidney +1,5%. Prive di direzione le borse cinesi, benche il Ministro delle Finanze Liu-Kun abbia promesso nuove misure a sostegno della crescita.
Borse Europee (in media +1,1%) e futures Usa di buon umore, a fine mattinata. (ore 13.30 CET)
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
In cerca di un'operazione semplice...S&P500Per la giornata odierna andrò alla ricerca di un'operatività abbastanza semplice, ma in qualche modo confermata dalla price action.
In particolare resterò in attesa della rottura da parte dell'S&P500 di una delle due resistenze (livello 3880 oppure 3900).
Il segnale che cercherò sarà quello di una falsa rottura nei seguenti step:
- Cross over della resistenza;
- Attesa di barra di indecisione;
- Cross under della resistenza di cui sopra;
- Fissare lo stop in corrispondenza dello swing point che si viene a creare;
- Aprire l'operazione solo se rispetta il money managment.
Questo movimento dovrebbe andare ad intercettare una perdita di spinta del mercato, favorita comunque dai movimenti incerti degli ultimi periodi e dalla tendenza di fondo dell'S&P500 ad invertire le zone di ipercomprato ed ipervenduto.
Non forzerò alcuna operazione: nel caso in cui non dovesse realizzarsi il setup resterò fermo o al massimo valuterò, in caso di movimento armonico del mercato, qualche strategia di continuazione del trend.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 03.01.2023Il 2023 parte bene per le borse europee: bicchiere mezzo pieno?
Nel 1’ semestre previsti stagnazione e tassi in rialzo, con l’incognita cinese...
Inflazione in calo e ammorbidimento banche centrali potrebbero aiutare...
Molta attesa e speranza per i dati sull’inflazione in Europa a dicembre.
Pur senza il “faro illuminante” e l’attivita’ indotta da mercati ed investitori Usa, le Borse europee hanno esordito con solidi rialzi nella prima seduta del 2023. Non bastera’ a dimenticare i disastri, sia per azioni che bond, del 2022, ma e’ comunque un buon inizio, come se gli operatori volessere ridimensionare i fattori di preoccupazione.
In una seduta caratterizzata da volumi di scambio ridotti, acquisti robusti hanno spaziato dalle azioni energetiche a quelle dei beni di consumo, automobilistici e banche, permettendo di chiudere sui massimi con visibili progressi: Milano +1,6%, Francoforte +1,3%, Parigi +1,2%, e Madrid +1,0%. Londra era chiusa per festivita’.
A dare una mano ai mercati azionari ci ha pensato il dato di dicembre sull'attività manifatturiera europea: il suo noto misuratore PMI (Purchasing Managers Index), pur restando in area di contrazione (ovvero sotto 50), è migliorato a 47,8 punti dai 47,1 di novembre, segnado il miglior livello da 3 mesi.
L'istituto Ihs-Markit che lo calcola sottolinea che «durante l’ultimo mese del 2022 e’ diminuita l’intensità della contrazione del settore manifatturiero dell’Eurozona, grazie all’attenuazione delle pressioni inflazionistiche e a condizioni più stabili degli approvvigionamenti. Restano tuttavia deboli i nuovi ordini ricevuti, cosa che ha favorito il calo di quelli inevasi.
Le imprese guardano comunque avanti con ragionevole ottimismo, e mantengono livelli occupazionali vicino ai massimi storici, confermando livelli di produzione che vanno ad alimentare le giacenze di semilavorati e di prodotti finiti: era dall’estate del 2020 che non si sentiva parlare di ri-costituzione di scorte quindi, tutto sommato, bene!
Sempre sul fronte macro, notiamo che in Germania il tasso di disoccupazione è rimasto stabile a 5,5% a dicembre, con una diminuzione di 13 mila disoccupati.
Musica un po’ diversa, ed in peggio, in Cina, dove invece a dicembre l’attività manifatturiera si e’ indebolita per il 5’ mese consecutivo: l’indice PMI manifatturiero e’ sceso a 49,0 punti dai 49,4 di novembre.
Segnali di normalizzazione nel quadro dei prezzi delle materie prime energetiche: proseguendo i forti cali degli ultimi giorni, il prezzo del gas metano europeo e’ sceso ieri, 2 gennaio, sino a 70 Euro/megawattora, per poi risalire a circa 76: volatilita’ molto alta dunque, ma prezzi che sono ¼ del picco di giugno a quota 300.
A sua volta quello del greggio WTI (West Texas Int.) oscilla attorno 80 Dollari/barile.
Ieri, 2 gennaio, alla positivita’ dei mercati azionari europei si e’ aggiunta la “tranquillita’” di quello obbligazionari, con rendimenti in leggero calo, e l’incoraggiante restringimento (per l’Italia) dello spread di rendimento tra il BTP decennale italiano e l’omologo Bund tedesco a 211 punti base, col BTP decennale benchmark che rende 4,56%, - 12 bps rispetto al 4,68% del 30 dicembre scorso.
Proprio sul tema della sostenibilita’ del debito pubblico italiano si e’ espresso il maggior quotidiano finanziario Usa Financial Times, secondo il quale l'Italia potrebbe essere il Paese più vulnerabile a possibili crisi di fiducia dei mercati nella prospettiva di nuovi rialzi del costo del denaro da parte della Banca Centrale Europea.
Stamane, 3 gennaio, sul mercato valutario si osserva una svolta radicale, per alcuni un semplice rimbalzo tecnico, nel trend recente del cambio Euro/Dollaro: la valuta unica si indebolisce verso il biglietto verde scivolando in area 1,05, -1,2%: si comporta similmente la Sterlina britannica, che col -1,1% odierno scende a 1,19 nel cross verso Dollaro.
Prosegue l’apprezzamento della valuta giapponese: il cambio Dollaro/Yen scende sotto la soglia 130,0 da 130,7 di ieri, al livello piu’ alto da 5 mesi, sull’ipotesi che la Banca centrale giapponese possa discontinuare la politica monetaria ultra-espansiva attuale: a suffragare tale scenario e’ la decisione dicembrina di alzare il limite di tolleranza dei Titoli di Stato JGB decennali a +0,50% dal precedente +0,25%.
Le Borse asiatiche stamani hanno chiuso in rialzo la prima seduta del 2023, noncuranti dei nuovi picchi di contagi Covid e dei dati delidenti sulla produzione industriale cinese. Con Tokyo ancora chiusa per festività, notiamo i progressi di Hong Kong +1,8%, Shanghai +0,9%, Shenzhen +0,9%, Mumbai +0,2%, e la marginale debolezza di Seul, -0,3%.
Dopo un avvio incerto, i principali indici azionari europei sono migliorati e chiudono la mattinata con progressi medi di +1,0%, come se avessero ormai metabolizzato il rallentamento economico e l’ulteriore aumento del costo del denaro nella 1’ parte dell’anno, sposando invece uno scenario di netto miglioramento congiunturale, minore inflazione e politica monetaria piu’ morbida nella 2’.
Intonazione positiva anche per i futures su Wall Street che anticipano riaperture positive di circa +0,8% per tutti i maggiori indici. Sarebbe un segnale incoraggiante di fiducia per il nuovo anno, dopo che il 2022 e’ stato il peggior dal 2008, con Nasdaq e S&P500 che hanno perso rispettivamente -33 e -20%!
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Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
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Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 02.01.2023Archiviato un 2022 pesante per azioni e bond, il 2023 parte perturbato.
Pesano inflazione elevata, strette monetarie e Cina alle prese col Covid.
Tuttavia l’anno nuovo potrebbe via via migliorare, dopo una partenza incerta.
L’emergenza energetica europea parrebbe superata: metano a 70 Euro/mwh.
L’ultima seduta borsistica europea del 2022 e’ stata caratterizzata dalla cautela e dalla sostanziale mancanza di trame operative e volumi. Il calo dei listini europei di venerdi’ 30 ha dunque contribuito ad archiviare un 2022 pesantemente negativo, tanto che per trovare qualcosa di peggiore occorre tornare al 2008.
L’Indice Stoxx600 Europe ha perso -1,3%, Londra -0,8%, Francoforte -1,1%, Parigi -1,5%, Madrid -1,1%, Milano -1,4% (con un calo 2022 superiore a -13%). A Wall Street l’ultima seduta dell’anno e’ stata apatica e senza spunti: Dow Jones -0,22%, S&P% -0,25% e Nasdaq -0,11%. Anche per le Borse Usa e’ il peggior anno dal 2008 ad oggi, con Nasdaq e S&P che hanno perso rispettivamente -33 e -20%.
Il calo superiore al -20% dell'indice Msci All-World, secondo un’analisi di Bloomberg, ha significato una perdita di oltre 18 mila miliardi di Dollari di capitalizzazione borsistica, a cui va aggiunta una perdita simile nell’universo obbligazionario globale.
Il comparto tecnologico ne ha fatto le spese piu’ d’ogni altro, bombardato dalla tendenza alla risalita dei tassi di interesse di mercato ed ufficiali; alle persistenti preoccupazioni per una recrudescenza autunnale del Covid si e’ associata la svolta “da falco”, (restrittiva) delle Banche centrali che hanno agito energicamente in contrasto all’inflazione con ripetuti aumenti dei tassi di riferimento.
La lotta all'inflazione resta un tema fondamentale in questo avvio di nuovo anno: rispetto ad un anno fa la prospettiva e’ di ridimensionamento della corsa al rialzo dei prezzi, ma cio’ ha implicato un costo del denaro e rendimenti obbligazionari almeno doppi rispetto ad un anno fa. L’economia produttiva parte azzoppata dal deteriorato potere d’acquiste delle famiglie e dalla scarsa voglia di investire delle imprese.
Il 2023 dell’economia e dei mercati parte dunque con parecchio vento contrario, alimentato dal rischio di recessione in Usa ed ancor piu’ in Europa, e dalle tensioni geopolitiche infiammate sulla guerra in Ucraina e nella minaccia di Pechino di “normalizzare” l’indipendenza di Taiwan.
La drastica strategia 'zero-Covid' cinese crea notevole incertezza sulla prospettiva economia del Paese e globale, mentre le principali Banche centrali prospettano un’attitudine restrittiva (alias nuovi aumenti dei tassi) per buona parte del nuovo anno, con l’obiettivo di raffreddare l’inflazione troppo alta.
Di incoraggiante c’e’ invece un ridimensionamento dei prezzi delle materie prime energetiche: il prezzo del greggio di riferimento Usa WTI e’ attorno agli 80 Dollari/barile, ben lontano dai 130 toccati a marzo 2022, mentre prosegue la brutale discesa di quello del metano: sul TTF, mercato di riferimento Europeo, scende oggi, 2 gennaio, a 70 Euro/megawattora, -6%, dopo il -14,5% di venerdì scorso.
L’anno nuovo parte con qualche dato macro incoraggiante in Europa. La Germania, a fine 2022, registra i livelli di occupazione più alti dall'unificazione tedesca, con 45,6 milioni di persone occupate, +1,3% (+590 mila unita’) rispetto a fine 2021, superando il precedente record che risaliva al 2019.
L'S&P Global Manufacturing PMI (Purchasing Managers Index) dell’Eurozona ha toccato 47,8 a dicembre, sopra al 47,1 di novembre, testimoniando il primo sollievo delle minori pressioni inflazionistiche sui prezzi all’ingrosso ed in generale una tendenza alla normalizzazione nelle catene di approvvigionamento.
Il PMI manifatturiero italiano è leggermente salito a dicembre a 48,5 da 48,4 di novembre, in linea con le stime, pur permanendo per il 6’ mese consecutivo in area di contrazione dell'attività industriale.
Sul versante asiatico, lo stesso indicatore sulla “salute” delle imprese manifatturiere è peggiorato: l'indice PMI del comparto e’ sceso a dicembre a 47 punti, dai 48 di novembre.
Nel corso della settimana saranno da seguire con attenzione i dati europei sull'inflazione a consumo (CPI) e quelli cruciali sul mercato del lavoro In Usa di dicembre, entrambi previsti per venerdi’ 6 gennaio.
Oggi, 2 gennaio, sara’ una giornata finanziaria a regime ridotto, poiche’ sono chiuse sia le Borse asiatiche che Wall Street, la cui operativita’ ripartira’ domani: nel frattempo le borse europee registrano un avvio positivo nel primo giorno di scambi del nuovo anno, con recuperi medi del +1,1% (ore 12.30 CET), mentre data la chiusura del mercato dei futures USA mancano indicazioni su Wall Street.
Sul mercato valutario l'Euro apre il nuovo anno in lieve flessione sul Dollaro, scambiato attorno a 1,068, -0,2%, mentre si rafforza leggermente sullo Yen giapponese attorno a quota 141.
Sul mercato dei metalli preziosi, protagonisti di un buon recupero nell’ultimo trimestre 2022, segnaliamo il prezzo dell'oro in lieve rialzo a 1.822 Dollari/oncia, +0,3%, mentre arretra marginalmente quello dell’argento, -0,3% a 24,18 $/oncia. (ore 13.00 CET)
Avvio di anno 2023 tranquillo per il comparto obbligazionario: lo spread di rendiemento tra il BTP decennale italiano e l’omologo Bund tedesco e’ pari a 214 punti base, col rendimento del BTP “parametro” +4,64% (ore 13.00 CET).
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 16.12.2022L’ECB alza i tassi di +50 bps, e diffonde un messaggio pessimista sul 2023.
ECB: inflazione ancora sopra 6% nel 2023, necessarie nuove “strette”.
L’ECB vendera’ bond in bilancio da marzo, al ritmo di 15 mld/mese.
Salgono i rendimenti dei Govies, scende il Prezzo del petrolio.
Come nelle previsioni, l’ECB (Banca Centrale Europea) ha alzato i principali tassi di interesse di +0,5%, tuttavia ha precisato di prevedere nuovi aumenti, necessari ad assicurare la discesa dei prezzi/inflazione.
Come reazione, tutte le Borse europee hanno virato pesantemente al ribasso, lo spread BTP/Bund e’ schizzato sopra 200 bps, ed il rendimento del BTP decennale italiano sopra 4,0%.
Le Borse europee, dopo una partenza gia’ debole per gli strascichi delle decisioni della Banca Centrale Americana e della “narrativa hawkish” del Chairman Powell, hanno chiuso la giornata sui minimi: Milano -3,45%, Francoforte -3,28%, Parigi - 3,09%, Londra -0,93%. Reazioni pesantemente negative a Wall Street: S&P -2,49%, Nasdaq -3,23% e Dow Jones -2,25%, hanno segnato la peggior seduta da 3 mesi.
Insomma, la Banca Centrale Europea ha trasmesso ai mercato un messaggio di fermezza simile a quello della Fed, malgrado i recenti numeri sull'inflazione in Europa e Usa abbiano rivelato una tendenza al ridimensionamento. Entrambe le banche centrali hanno ridotto il calibro degli aumenti dei tassi, da 75 a 50 bps, ma egualmente prevedono nuovi sequenziali rialzi nel 2023.
L’ECB oltre aver implicitamente indicato in 50 bps, e non 25 come sperato, la misura dei prossimi aumenti, ha anche peggiorato le attese sull’inflazione 2023, vedendola in media sopra il +6%, ed annunciato l'avvio, a partire da marzo, della riduzione della massa di titoli in bilancio, descritto anche come “Quantitative Tightening, al ritmo di 15 miliardi/mese: inizierà a marzo e durera’ fino alla fine del 2’ trimestre 2023.
Dopo le “novita’” degli ultimi 2 giorni, la proiezione dei “tassi target” americani e’ ora stimata al +5,25-5,50% e schizza al 3,00-3,25% per quelli europei, accrescendo la probabilita’ di recessione indotta dall’inevitabile impatto depressivo sulla domanda aggregata. E’ ovvio che la reazione dei mercati azionari sia stata negativa.
La politica monetaria restrittiva e’ stata confermata ieri anche dalla Bank of England (BoE), che ha alzato i tassi di 50 punti base portandoli a +3,50%, in linea con le attese. Nonostante sia giunto al 9’ aumento consecutivo, il board ritiene ancora necessario operare nuovi rialzi. Anche la Banca Centrale Svizzera ha alzato i tassi di 50 bps.
Negli Stati Uniti l’economia si sta deteriorando: le vendite al dettaglio a novembre sono scese -0,6% su ottobre facendo ben peggio delle attese di -0,2%. Anche la produzione industriale ha deluso a novembre con -0,2% rispetto a ottobre e stime di un dato invariato.
Le parole severe del Presidente dell’ECB Christine Lagarde hanno determinato un allargamento dello spread BTP/Bund decennali di +15 bps a 206, ed un forte rialzo dei rendimenti che, nel caso del BTP decennale italiano, e’ schiazzato ieri a +4,14%. Oggi si registra un nuovo aumento del rendimento a +4,17%, con spread a 207 bps.
Sul mercato valutario qualche ricaduta “post ECB” si e’ vista in una maggior volatilita’ del cambio Euro/Dollaro: l’Euro e’ tornato brevemente sopra 1,07, per poi ridimensionarsi a 1,066 in chiusura. Oggi, 16 dicembre, e’ a 1,063.
La prospettiva di inasprimento della politica monetaria, col rischio che favorisca una fase recessiva, ha inciso sul prezzo del petrolio che ieri, dopo tre giorni di aumenti, ha perso circa -1,5% in chiusura di giornata, col WTI a 76,2 Dollari/barile. Oggi, 16 dicembre, registriamo un nuovo calo del -2,3% a 74,3. Il prezzo del metano europeo, sul TTF di Amsterdam, perde oltre il -8% a 123 Euro/Mwh. (ore 13.30 CET)
Il monopolista statale russo Gazprom ha annunciato il nuovo record storico di consegne alla Cina via gasdotto Power of Siberia. Gazprom avrebbe assecondato la richiesta di Pechino di aumentare, rispetto al piano originario, le forniture giornaliere a dicembre, nell’ambito dell’accordo bilaterale di lungo termine tra Gazprom e Cnpc (China National Petroleum Corporation).variazioni
Macro: giornata ricca di appuntamenti in Usa: indice PMI (Purchasing managers Index) manifatturiero e servizi “flash” di dicembre alle 15.45 CET, e interventi del Presidente della “regional Fed” di San Francisco, Mary Daly, e di Michelle Bowman, membro del Board della FED.
Oggi, 16 dicembre, e’ il giorno delle '4 streghe', cosi’ detto poiche’ scadono contemporaneamente i future sugli indici e sulle azioni, e le opzioni sugli indici e le azioni. Sono attesi volumi esuberanti, ma senza clamorosi impatti sui corsi.
Le chiusure asiatiche di stamane testimoniano un “mood” guardingo dovuto ai crescenti timori di recessione: il Nikkei giapponese ha perso -1,87%, il Kospi coreano ed CSI300 cinese hanno chiuso “flat”. Positivo l’hang-Seng di Hong Kong, +0,60%.
Oggi, 16 dicembre, le Borse europee sono ripartite deboli e chiudono la mattinata in calo medio del -0,7%. Altrettanto incerte sono le indicazioni sulle riaperture di Wall Street: i futures preannunciano medie tra il -0,3% del Nasdaq ed il -0,6% dello S&P500 (ore 13.30 CET).
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Bitcoin: il rally natalizio è una barzelletta?Il rally natalizio potrebbe dare una spinta anche al mercato crypto. Allo stesso modo le paure riguardo l'aumento della de-correlazione dell'andamento del prezzo di BTC con l'S&P500 spaventa i nostri trader riguardo un possibile ulteriore collasso del settore.
Il rally natalizio del mercato azionario
Storicamente però il mercato azionario mostra chiaramente una certa attitudine a performare positivamente nel mese di dicembre anche se il vero rally natalizio sembra prevalentemente iniziare a novembre.
La media dei "dicembri" passati si è mostrata mediamente positiva e il 25th percentile (la parta bassa della distribuzione) si mostra comunque positiva in conclusione del mese.
Tipicamente quindi si nota un decremento dei prezzi nei primi 15 giorni di dicembre per poi recuperare negli ultimi giorni di dicembre come se i manager dei fondi si facessero un piccolo regalo di natale. In molti però scelgono di lavorare sulla volatilità del mercato in quanto il VIX a dicembre tende a essere maggiore rispetto che nelle altre mensilità. Rappresenta una statistica controintuitiva in quanto il mese di dicembre è anche uno dei mesi con volumi di contrattazione più scarsi .
BTC e S&P500: una strana de-correlazione
L'indice di correlazione fra Bitcoin ed S&P500 storicamente supera lo 0.6. Da novembre l'andamento dei due mercati si mostra però discordante. Ciò potrebbe essere dovuto all'intensificarsi dei rischi intrinsechi al mondo DeFi successivi al fallimento di FTX e di molte altre colonne portanti del settore. Sebbene quindi in molti sperino in un rally di natale per il mercato azionario non è detto che possa essere una buona notizia anche per il mercato crypto.
Cosa aspettarsi sulle crypto a dicembre?
Visto che il tasso di correlazione ha raggiunto valori minimi che tipicamente indicando la fine della de-correlazione molti analisti si aspettano nel breve di tornare a una situazione di "normalità". Se il mercato S&P500 dovesse tornare a performare come indicato dalle statistiche sarebbe plausibile attendersi una ripartenza, seppur di breve, anche nel mercato crypto sulla quale poter far trading. Allo stesso modo i nostri trader vedono in questa decorrelazione pessime notizie: l'indipendenza dell'andamento di BTC dall'indice azionario statunitense S&P500 indica che i rischi legati a un crollo sistemico del comparto DeFi sono più alti di quanto al momento si possa constatare. In molti quindi preferiscono giocare sul sicuro e lavorare con derivati per speculare sulla variazione della volatilità sui mercati.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 12.12.2022Settimana di mosse sui tassi di FED, ECB, BOE e BOJ. Watch-out!
Petrolio ai minimi dell’anno a 70 Dollari/barile (WTI).
Incertezza cinese e strette monetarie pesano sulle Borse, di nuovo apatiche.
Cruciale dato, domani, sui prezzi al consumo (CPI) di novembre in Usa.
Venerdi’ 9 i listini azionari europei hanno chiuso debolmente, sovvertendo l’apertura in lieve rialzo nella mattinata. Madrid e’ stata la peggiore, con -0,8%, Londra e Parigi -0,2%, Milano ha perso -0,1%. Anche Wall Street, dopo un avvio positivo, manca il rimbalzo chiudendo “in rosso” anche la quinta seduta consecutiva e la peggior settimana da settembre: Dow Jones -0,90%, S&P500 e Nasdaq -0,70%.
Il listino “tecnologico” Usa e’ nuovamente sceso, dopo che il dato sui prezzi alla produzione in calo, ma meno di quanto sperato, ha suffragato l’ipotesi di un'inflazione che potrebbe permanare alta ancora a lungo: resta viva l’attesa per il dato sui prezzi al consumo Usa di martedi’ 13, poiche’ e’ anche su questo che si basera’ la mossa sui tassi della banca centrale (Federal Reserve-FED), mercoledi’ 14.
Verso la fine della passata settimana, l'allentamento di alcune restrizioni anti-Covid in Cina e Hong Kong hanno trasmesso un po’ ottimismo ai mercati: il quadro economico globale si gioverebbe molto di un’economia cinese che, liberata dalle restrizioni imposte dalla drastica politica Covid-zero, tornasse a crescere a ritmi vicini al suo potenziale, stimato tra il +5-6%.
Gli indici anticipatori compositi Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) segnalano un elevato rischio di recessione ed alta e persistente inflazione nella maggioranza delle principali economie globali. Questi rischi sono alimentati dall'inflazione elevata e dal correlato aumento dei tassi di interesse ufficiali.
In questo contesto si giustifica la spasmodica attesa delle decisioni che ECB (Banca Centrale Europea) e Federal Reserve prenderanno nelle riunioni di questa settimana. Sul fonte americano la speranza e’ che la banca centrale cominci a rallentare il ritmo della stretta monetaria, orientandosi ad un rialzo di 50 bps, dopo 4 aumenti consecutivi da 75 bps.
Di rilievo, sul tema tassi e inflazione, l’opinione espressa dall’ex Chairman della FED ed oggi Segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen in un’intervista al canale televisivo CBS: "Credo che entro la fine del prossimo anno vedremo un'inflazione molto più bassa, salvo schock imprevisti, sebbene permanga un rischio di recessione".
Le ha fatto eco il Presidente dell’ECB Christine Lagarde, intervenuta alla 6’ conferenza annuale dell'European Systemic Risk Board. "La politica monetaria (europea) si sta adeguando per garantire che l'inflazione elevata non si consolidi e che ritorni al 2% nel medio termine”.
Giovedì 15 si riunisce l’ECB: il mercato si aspetta un aumento di mezzo punto percentuale dei tassi di riferimento, ma anche stime aggiornate sulla crescita e sull'inflazione e le prime indicazioni sulla futura riduzione del bilancio della banca centrale, un processo noto anche come “Quantitative Tightening”. Nello stesso giorno si riunisce la Banca d'Inghilterra: per entrambe e’ atteso un rialzo di +50 bps.
Negli Usa non smette di stupire il mercato del lavoro, che continua ad essere molto robusto: le richieste di sussidi disoccupazione della scorsa settimana sono leggermente salite, +4 mila a 230, ma in linea con le stime degli analisti.
I prezzi alla produzione Usa, saliti +7,4% annuale in novembre, rallentano rispetto al +8,0% di ottobre, ma “mancano” il +7,2% sperato dagli analisti, mentre il dato «core” e’ risultato +6,2% verso attese di +5,9%.
L’indice di fiducia dei consumatori calcolato dall'università del Michigan e’ salito a 59,1, battendo le attese di 57, mentre nella settimana appena iniziata avremo i dati sulle vendite al dettaglio, gli indici PMI (Purchasing managers index) manifatturieri e dei servizi, la produzione industriale e il Philadelphia Fed Manufacturing Index di novembre. Occhi ben aperti!
Tornando in Europa, l'economia britannica a ottobre ha registrato un rialzo del +0,5% mensile (stime di +0,4%), dopo il calo del mese precedente in parte dovuto al giorno festivo straordinario per i funerali della Regina Elisabetta. Su base annua il GDP (prodotto interno lordo) è aumentato +1,5% (vs stime di +1,4%).
Il tetto al prezzo del metano sara’ al centro delle discussioni degli ambasciatori, oggi, e dei Ministri europei, domani. Intanto il prezzo del metano ha aperto in calo stamane, 12 dicembre: sul TTF di Amsterdam, hub di riferimento europeo, scende del -4,5% a 133 Euro/megawattora (ore 11.00 CET). Perdura la debolezza del petrolio: stamane WTI (West Texas Intermediate) -0,7% a 70,4 $/barile, minimo 2022.
Inizio incerto della nuova settimana per le Borse dell’Asia-Pacifico: Tokyo (Nikkei) -0,21%, Hang Seng di Hong Kong -2,25%, CSI300 cinese -1,12%, Kospi coreano -0,67%
Sul mercato obbligazionario, osserviamo un leggero ampliamento dello spread di rendiemento tra BTP decennale italiano ed omologo Bund tedesco a 190 bps. Il rendimento del Treasury Usa decennale sfiora +3,56%, restando vicino ai minimi da settembre, col differenziale tra 2 e 10 anni di 78 bps a favore della scadenza breve!!
Pochi brividi sul fronte valutario: l’Euro quota 1,052 vs Dollaro (1,537 venerdì 9) e 143,9 Yen (143,7). Borse europee e futures Usa senza direzione alle 13.30 CET.
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 30.11.2022Prima discesa, al 10,0%, dell’inflazione al consume in Europa.
Opec+ verso un nuovo taglio della produzione nella prossima riunione.
Stasera l’atteso discorso di Powell, l’ultimo prima del prossimo FOMC.
Prezzo della case in Usa in decelerazione: recessione vicina?
Ieri, 29 novembre, i listini azionari europei, dopo una partenza positiva favorita dal rimbalzo delle Borse asiatiche, hanno chiuso incerte. Positiva Londra, +0,51%, in calo Francoforte, -0,19%, quasi invariate Milano, +0,10%, Parigi, +0,06%, Madrid, -0,01%, Stoxx 600 -0,1%. Seduta frazionalmente negativa a Wall Street: -0,16% e Nasdaq -0,59%.
La chiara sottoperformance del Nasdaq e’ in parte legata al nuovo calo di Apple, -2,1%, sulle cui sorti incidono le proteste di chi, in Cina, si oppone alla politica Zero-Covid, invocandone un ammorbidimento. La proteste dei lavoratori dello stabilimento di Zhengzhou potrebbero rallentare produzione e consegne di iPhone 14 Pro e 14 Pro Max nel 2023.
A pesare sulla prospettiva dei mercati restano le incertezze sulla crescita cinese e l’atteggiamento che le banche centrali potranno assumere in funzione dei prossimi dati di inflazione. Insieme all’inattesa protesta in Cina, osserviamo da qualche giorno il calo del Dollaro, che per gran parte del 2022 si e’ rafforzato in parallelo alla salita dei tassi d'interesse Usa, ed ora sembra attrarre meno i capitali internazionali.
In questo contesto si spiega la grande attesa per il discorso del Chairman della FED (Banca centrale americana - Federal Reserve) Jerome Powell, in programma per oggi: Powell fara’ il punto sull'economia e sul mercato del lavoro Usa alla storica “think tank” Brookings Institute, nell'ultimo intervento pubblico prima del blackout period che precede la riunione della FED del 14-15 dicembre.
Gli investitori si aspettano una narrativa “hawkish” (da falco), con la ribadita necessita’ di ulteriori rialzi dei tassi, ma la prospettiva potrebbe ammorbidirsi se, come sostengono gli analisti di JP Morgan AM e Morgan Stanley, il rallentamento dei prezzi indurra’ minor necessita’ di nuove strette monetarie. Non e’ di questo avviso John Williams, Presidente FED di New York, che teme un'inflazione alta fino al 2024.
Nel comparto obbligazionario, lo spread di rendimento tra Btp decennale italiano e omologo Bund tedesco e’ sceso ieri a 189 punti base. In flessione anche il rendimento del BTP decennale che segna 3,82%, circa -7 punti base in meno rispetto alla chiusura di lunedi’ 28.
Inflazione europea: finalmente qualche buon dato! In Germania e’ calata del -0,5% mensile a novembre rispetto ad ottobre, tornando al +10,0% su base annua come a settembre, contro attese di +10,4% e ben al di sotto del +10,8% di ottobre. Anche in Spagna si registra un calo della pressione inflattiva: i prezzi al consumo sono saliti del +6.8% annuale a novembre contro attese di +7.4% ed il +7,3% di ottobre.
Stamane, 30 novembre, riscontri incoraggianti anche dal dato generale della Zona-Euro: l’inflazione media scende a +10,0%, dal +10,4% di ottobre, smentendo, fortunatamente, la profezia della della vigilia formulata dal Presidente dell’ECB (Banca centrale europea), Christine Lagarde, che temeva che la crescita dei prezzi non avesse ancora raggiunto il picco.
L’inflazione negli Stati Uniti potrebbe rallentare anche grazie ai prezzi delle case, che sono in discesa ormai da luglio: secondo l'indice S&P/Case Shiller, i prezzi medi hanno registrato una crescita del +10,6% a settembre, in calo rispetto al +13% di agosto.
Il calendario macro Usa prevede diversi dati rilevanti per oggi, 30 novembre, tra cui la 2’ lettura del GDP del 3’ trimestre, le richieste di mutui, l’aggiornamento ADP sull'occupazione ed il dato sull’inflazione “core” PCE (Personal consumption expenditures), il piu’ osservato dalla FED.
Il prezzo del petrolio, dopo 2 mesi di debolezza che l’avevano portato a fine settimana scorsa ai minimi del 2022 sotto 74 Dollari/barile (WTI), e’ al 3’ giorno di rialzo, sostenuto dall'ipotesi di allentamenti delle misure anti-Covid in Cina e di tagli alla produzione dell'Opec+ (cartello dei maggiori esportatori) nella riunione di fine settimana: il WTI segna +2,2% a 79,9 Dollari.
Il prezzo del metano europeo, sul TTF di Amsterdam, strappa al rialzo e col +9% di stamattina supera i 140 Euro/megawattora (ore 13.00 CET).
In Asia stamane, 30 novembre, le Borse hanno segnato performances eterogenee: Nikkei giapponese -0,21%, mentre su quelle cinesi prevale un cauto rialzo, incuranti del dato PMI (Purchasing Managers Index) manifatturiero sceso a novembre ai minimi da 7 mesi a 48 e del traffico aereo sceso negli ultimi 2 mesi al 35% dei volumi 2019. Shanghai +0,05%, Shenzhen +0,12% Slancio finale a Hong Kong, +2,31%.
I listini azionari europei chiudono la mattinata in buon rialzo, in media +0,7% (ore 13.30 CET), forse giovandosi delle positive novita’ fornite da Eurostat (Ufficio statistico dell’Unione europea) sull'inflazione dell'Euro-Zona, e speranzosa di qualche frase incoraggiante che potrebbe venire stasera sera dal Chairman della FED Powell.
Sul mercato valutario l’Euro mostra i muscoli e nel cross col Dollaro Usa recupera +0,4% a 1,034. Rispetto ai minimi attorno a quota 0,96 di settembre, l’Euro ha recuperato quasi +9%, una performance interpretabile soprattutto come un indebolimento relativo della valuta Usa.
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Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Pronti per un long Buon Week a tutti . Una piccola idea di trading .
Zynerba società farmaceutica di prodotti cannaboidi per malati terminali e neuropsichiatrici rari.
La società in se ,nonostante il grafico , è molto buona sotto l'aspetto fondamentale.
Pertanto sul lungo periodo dovrebbe rendere bene.
Infatti presenta degli utili in costante crescita negli ultimi 3-5 anni ed un P/E relativamente basso . Interessante anche l'acquisto di azioni da parte dei manager aziendali ed una valutazione ottima da parte degli analisti di Wall Street .
Pertanto , per chi fosse interessato , una buona occasione.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 03.12.2022La FED alza ancora i tassi di 75bps e la narrativa resta “hawkish”.
Inflazione e mercato del lavoro Usa ancora forti: i tassi saliranno ancora.
Torna a rafforzarsi il Dollaro e risalgono i rendimenti dei Govies.
I dati PMI di ottobre nell’Eurozona anticipano fase recessiva quasi certa.
Le Borse europee ieri, 2 novembre, hanno chiuso in calo, impattate da diversi fattori, tra i quali l’ulteriore peggioramento degli indici PMI (Purchasing Managers Index) europei in ottobre, i dati Adp sull’occupazione nel settore privato Usa risultati migliori delle attese, e le nuove voci discordanti e poco verificabili, sul possibile uso di armi nucleari tattiche russe nella guerra in Ucraina.
L’evento “clou” della giornata, con l’inevitabile clima di attesa, era il comitato di politica monetaria della banca centrale Usa (Federal Reserve-FED) che, nella tarda serata europea (19.00 CET), ha annunciato il nuovo aumento dei tassi di 75 punti base, peraltro largamente previsto dal mercato.
Una prima lettura dello stringato Comunicato sembrava cogliere un messaggio piu’ accomodante che in passato, che accennasse ad un possibile allentamento dei prossimi rialzi. Poco piu’ tardi le parole del Chairman FED Powell hanno spinto al ribasso Wall Street: S&P500 a -2,5%, Dow Jones -1,6% e Nasdaq -3,4%. “I tassi rimarranno alti a lungo finche’ l'obiettivo d’inflazione sara’ raggiunto.
Powell ha chiaramente detto che la politica monetaria restrittiva e’ necessaria e proseguira’ "per un certo tempo", e che saranno "appropriati" altri rialzi dei tassi. Sebbene sia plausibile che l'entità dei singoli rialzi vada assottigliandosi dopo 4 rialzi consecutivi da +0,75%, il «terminal rate», il tasso di riferimento che FED considera come punto d’arrivo, sarà più alto (consenso sopra 5%) di quanto si prevedesse.
Alla chiusura dei listini europei di ieri, misuravamo: Milano invariata, Londra -0,50%, Parigi -0,81%, Amsterdam -0,90%, Francoforte -0,62%, Madrid -0,35%
Fronte macro europeo: ad ottobre, per il quarto mese consecutivo, l'indice PMI manifatturiero dell'Euro-Zona e’ rimasto in area di contrazione (sotto 50), scendendo a 46,4 da 48,4, al minimo da maggio 2020 e sotto il 46,9 previsto.
Il PMI tedesco e’ crollato a 45,1, come a marzo 2020, quello francese a 47,2 punti e quello italiano a 46,5 dai 48,3 di settembre. Gli intervistati segnalano con preoccupazione cali della produzione e dei nuovi ordini.
Il Governo Tedesco corre ai ripari ed il tetto ai prezzi dell'energia, annunciato dal cancelliere Scholz per alleviare l’onere a famiglie ed imprese, entrerà in vigore il 1’ gennaio 2023 per quanto riguarda l’elettricita’.
Per il gas il sussidio pubblico sara’ attivo dal 1’ gennaio per le grandi imprese e dal 1’ marzo per le famiglie. Il tetto ai prezzi di elettricita’ e gas e’ il capitolo principale del colossale Piano da 200 miliardi di Euro annunciato a fine settembre da Berlino.
Oggi, 3 novembre, si riunisce la Banca d'Inghilterra, che probabilmente decidera’ per il piu’ forte singolo rialzo dei tassi degli ultimi 30 anni: +75 bps, secondo le attese di consenso, che si assomma all’avvio del cosiddetto “Quantitative Tightening”, cioe’ delle vendite nette di Gilt (titoli del debito pubblico britannico) da parte della banca centrale (BoE). Insomma una svolta “restrittiva” assai robusta.
Sempre oggi, anche la Banca Centrale Norvegese decidera’ un rialzo tra 25 e 50 bps: una mossa gia’ oggetto di pesanti critiche visto che, dopo le mosse ravvicinate di “tightening” susseguitesi da inizio anno, l’economia si e’ inchiodata ma l’inflazione non ha rallentato il proprio passo.
Ieri la banca centrale di Hong Kong ha aumentato i tassi, +24 bps a 4,25%, in perfetta sincronia con la politica monetaria degli Stati Uniti: una scelta abbastanza scontata, dato che la valuta di Hong Kong è “ancorata” al Dollaro Usa.
Torna la calma sul prezzo del grano, dopo che l’intercessione del Presidente turco Erdogan ha convinto Mosca a non ostacolare l’export di cereali via mare dall'Ucraina. Tra i metalli industriali ieri 2 novembre, ha colto di sorpresa il balzo del nickel (+8,2%) e del rame (+2,7%): oggi tuttavia, arretrano rispettivamente -3,3% e -2,3%.
Oggi, 3 novembre, il prezzo del petrolio WTI (West Texas Intermediate) scende del -1,2% a 88,7 Dollari/barile, mentre quello europeo del metano perde -2,5% a 131 Euro/megawattora (ore 13.30 CET).
Lo spread di rendimento tra Btp italiani e Bund tedeschi decennali è stabile a 216 punti base: il rendimento del decennale italiano sale di 8 bps a +4,42% e quello dell’omologo Bund tedesco a +2,26%. Il Treasury Bond Usa decennale rende il +4,19%, dopo essere stato stabile per diversi giorni, spinto al rialzo dalle indicazioni “da falco” sui tassi della banca centrale.
Sul mercato valutario, il Dollaro Usa si rafforza sino a 0,97, non lontano dal record storico contro Euro di 2 mesi fa a quota 0,96.
Le Borse asiatiche hanno chiuso in calo, soffrendo della notizia che Pechino ha confermato la politica Covid Zero. Tokio chiusa, ma Hong Kong perde -3,1%, dopo essere salita +8% in soli 2 giorni, Shanghai -0,2% Shenzen -0,3%, Seul -0,3%.
Borse europee in calo medio -1,0% a fine mattinata, similmente ai Futures su Wall Street.
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