Equity in RipresaWall Street recupera e rilancia dopo le dichiarazioni di possibili accordi commerciali tra gli Stati Uniti, Giappone e India, notizie che hanno rilanciato l’appetito al rischio. Bessent, Segretario al Tesoro, ha dichiarato che i negoziati con la Cina saranno lunghi e faticosi, ma la situazione attuale è insostenibile, per cui si rende necessaria una de-escalation dei dazi.
In serata ha parlato anche il Presidente, che ha dichiarato che i dazi nei confronti della Cina "scenderanno in maniera sostanziale. Ma non a zero". Lo ha detto Donald Trump, parlando nello Studio Ovale. "Il 145 percento è molto alto e non sarà così alto", ha detto il presidente USA, nella prospettiva di un accordo commerciale con Pechino. Ha poi affermato di non avere alcuna intenzione di licenziare Jerome Powell. L'S&P 500, il Nasdaq 100 e il Dow Jones hanno tutti guadagnato tra il 2,51% e il 2,71%.
VALUTE
Recupero del dollaro in serata, ieri, in seguito all’allentamento della tensione globale, con l’EurUsd sotto 1.1400 mentre anche il UsdJpy ha recuperato quota 142.00. Sterlina sempre forte contro dollaro a 1.3300, in una sessione caratterizzata dal rientro del biglietto verde in seguito all’ottimismo generatosi dopo le dichiarazioni di Bessent e di Trump.
A questo punto, vedremo come si svilupperà il balletto risk on risk off, che ancora non si è certo esaurito, con l’indice Vix sopra ancora quota 30 punti ma con un sostanziale allentamento della tensione per la questione Trump – Powell, che a questo punto pare essere il barometro del sentiment dei mercati. Donald Trump ha ammesso che gli effetti negativi dei dazi si sentiranno per un po' negli Stati Uniti ed è necessario un periodo di transizione. Il recupero del dollaro, intanto, pare non essersi certamente esaurito e, a giudicare dall’analisi tecnica, c’è ancora spazio per un movimento di almeno l’1%-1,5%.
FMI, CRESCITA IN CALO
Il FMI ha avvertito che l'aumento dei dazi statunitensi sta segnando l'inizio di una nuova era globale di crescita più lenta. Da gennaio, il presidente Trump ha imposto dazi doganali ingenti, innescando ritorsioni e innalzando le barriere commerciali a livelli mai visti dalla Grande Depressione. Il FMI ha ridotto le sue previsioni di crescita globale per il 2024 dal 3,3% al 2,8% e prevede una debolezza persistente fino al 2026.
Gli Stati Uniti saranno tra i più colpiti, con una crescita nel 2025 ridotta dal 2,7% all'1,8%. Anche Messico, Cina ed Eurozona ne risentiranno. Mentre Trump sostiene che i dazi rilanceranno il settore manifatturiero statunitense, il FMI afferma che l'automazione, non il commercio, è la vera causa della perdita di posti di lavoro. Avverte che i dazi danneggeranno l'innovazione e la competitività a lungo termine. Si prevede anche un aumento dell'inflazione, soprattutto negli Stati Uniti, limitando la capacità della Fed di tagliare i tassi.
Il FMI ha sottolineato l'importanza dell'indipendenza delle banche centrali e ha avvertito che ulteriori aumenti dei dazi o l'instabilità del mercato potrebbero indebolire il ruolo dominante del dollaro statunitense a livello mondiale.
ORO, NUOVI RECORD E POI LA CADUTA
Martedì l'oro, durante la sessione europea, ha superato i 3.500 dollari l'oncia, stabilendo un nuovo record, trainato dall'avversione al rischio in un contesto di crescente incertezza economica. Ma in giornata le notizie positive provenienti dagli Stati Uniti, relativamente alla possibile de-escalation della tensione verso la Cina, richiamata dal Segretario al Tesoro Bessent, oltre alle parole di Trump che ha negato di voler licenziare Powell, hanno allentato la tensione riproponendo il risk on come tema dominante.
Anche se esclusivamente correttivo, almeno per ora, ha causato la caduta del metallo giallo, che è crollato sotto i 3.320 dollari, perdendo oltre 180 dollari in meno di una sessione. Non cambia nulla nel trend in atto, ma gli eccessi visti nelle ultime sedute potrebbero portare a movimenti violenti anche al ribasso, specie se dovessero giungere buone notizie sul fronte accordi commerciali, come abbiamo visto ieri.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
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SP500 in attesa di un segnale forteSP500 continua a navigare in trading range all'interno della candela di rialzo da record di 2 settimane fa. Una situazione di equilibrio che esprime pure incertezza da parte degli operatori.
Tecnicamente la tenuta di 5100 potrebbe dare coraggio per mantenere le posizioni long e sfidare le prime resistenze a 5500 punti.
Il mio dubbio è come classificare il ribasso fino al minimo di Aprile 2025: prima fase di sell-off oppure un minimo da difendere per tutto il 2025?
In questo momento propendo per una correzione non ancora esaustiva e quindi potremmo tenere in mente eventuali nuovi sell-off con altri minimi per il 2025.
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STM sul valore 2020 con volumi.. pronto a ripartire?STM ha raggiunto i prezzi dei minimi del 2020 durante un violento sell-off. Anche se in molti iniziano a pensare che il valore di 17 euro sia equo, io non mi fido. Vorrei vedere di nuovo i prezzi sopra 20 euro e poi poter creare una zona supportiva (ad esempio un rettangolo).
I volumi sul minimo sono stati alti ma penso solo per effetto del sell-off.
STM pubblicherà i risultati del primo trimestre 2025 il 23 aprile 2025, un evento chiave per valutare l’andamento operativo.
I fondamentali mostrano una contrazione di ricavi e margini, riflettendo le difficoltà del settore. Tuttavia, la solida posizione finanziaria netta e l’elevata liquidità offrono stabilità.
Quindi mi domando, perchè i prezzi sono scesi se l'azienda non soffre in termini di debito e di FCF? probabilmente è un fattore settoriale, ovvero una difficoltà generica dell'intero settore dei semiconduttori.
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In attesa di un trigger sui mercatiNelle ultime ore, pochi sono stati gli interventi verbali sulle tariffe e il mercato è rimasto ancorato a un trading range poco significativo, come se fosse in attesa di qualche spunto che possa far tornare la volatilità. Ieri, l’unica dichiarazione distensiva è arrivata dalla Cina, che si è detta disponibile e aperta ai colloqui se Trump mostrasse rispetto verso il gigante asiatico. Nessuna risposta, per il momento, dalla Casa Bianca.
Intanto, il WTO, ovvero l’Organizzazione Mondiale del Commercio, ha tagliato le prospettive del commercio mondiale di beni, prevedendo una contrazione nel 2025. Nelle condizioni attuali, è probabile che il volume degli scambi commerciali mondiali di merci diminuisca dello 0,2% nel 2025. Si prevede che il calo sarà particolarmente marcato in Nord America, dove si stima che le esportazioni diminuiranno del 12,6%. Tuttavia, sussistono gravi rischi al ribasso, tra cui l’applicazione di tariffe “reciproche” e una più ampia ricaduta dell’incertezza politica, che potrebbero portare a un calo ancora più netto dell’1,5% nel commercio globale di beni e danneggiare i paesi meno sviluppati orientati all’export.
Il rapporto contiene per la prima volta una previsione sul commercio di servizi a integrazione delle proiezioni sul commercio di merci. Si prevede che il volume del commercio di servizi crescerà del 4,0% nel 2025, circa 1 punto percentuale in meno del previsto.
VALUTE
Sui cambi c’è ancora nervosismo, anche se tutto sommato appare contenuto, considerata la fase di trading range che comprende price action di 60-70 pips giornalieri, con movimenti bilaterali. EUR/USD è compreso tra 1.1330 e 1.1410 e così gli altri cambi in una sorta di alternanza tra risk on e risk off, in cui nessuno prevale per il momento. La sospensione temporanea delle tariffe reciproche, in realtà la diminuzione al 10%, ha mitigato la contrazione degli scambi commerciali, anche se persistono forti rischi al ribasso. Il dollaro resta sotto pressione contro le principali valute, anche se si intravede qualche segnale di stabilizzazione, almeno temporanea.
SALGONO LE VENDITE AL DETTAGLIO
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono aumentate dell'1,4% su base mensile a marzo 2025, dopo un aumento dello 0,2% a febbraio e leggermente superiore alle previsioni dell'1,3%. Si è trattato del maggiore incremento delle vendite da gennaio 2023, trainato da un aumento del 5,3% delle vendite di veicoli a motore e ricambi, poiché i consumatori sembravano affrettare gli acquisti in vista dell'imminente imposizione dei dazi sulle auto. Escludendo le auto, le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,5%.
Aumenti si sono registrati anche nei settori dei materiali da costruzione, articoli sportivi, hobby, strumenti musicali e librerie. Ma si evidenzia una crescita anche nei settori della ristorazione e bar, elettronica ed elettrodomestici, abbigliamento e negozi di alimentari. Nel frattempo, le vendite escludendo i servizi di ristorazione, i concessionari di auto, i negozi di materiali da costruzione e le stazioni di servizio, che vengono utilizzati per calcolare il PIL, sono aumentate dello 0,4%.
CINA, CRESCE IL PIL
L'economia cinese è cresciuta del 5,4% su base annua nel primo trimestre del 2025, mantenendo lo stesso ritmo del quarto trimestre e superando le aspettative del mercato del 5,1%. Si è confermato il tasso di crescita annuale più forte dell’ultimo anno e mezzo, grazie al continuo stimolo economico di Pechino. Le ultime rilevazioni del PIL sono state inoltre sostenute dalla robusta attività di marzo: la produzione industriale cinese è aumentata del 7,7% su base annua a marzo 2025, superando le aspettative del mercato che si attestavano su un aumento del 5,6% e accelerando rispetto alla crescita del 5,9% registrata nel periodo gennaio-febbraio. Si è trattato della più forte espansione della produzione industriale da giugno 2021.
Anche le vendite al dettaglio hanno registrato il maggiore incremento in oltre un anno e il tasso di disoccupazione rilevato è sceso dal massimo biennale. Sul fronte commerciale, le esportazioni hanno registrato la crescita più forte da ottobre, poiché le aziende hanno accelerato le spedizioni in vista dell'imminente imposizione dei dazi, mentre il calo delle importazioni si è ridotto. Tuttavia, l'intensificarsi delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti ha rapidamente oscurato le prospettive, aumentando la pressione su Pechino affinché adotti ulteriori misure di sostegno.
GOLD INARRESTABILE
Mercoledì l'oro è salito verso i 3.357 dollari l'oncia, stabilendo un nuovo record, poiché la persistente incertezza sulla politica commerciale statunitense ha continuato a sostenere la domanda di beni rifugio, unitamente a un dollaro generalmente più debole. Martedì, il Presidente Trump ha chiesto un'indagine sui potenziali dazi su tutte le importazioni di minerali essenziali, una mossa che segnala una posizione più ferma sul commercio e potrebbe influenzare le relazioni con i principali fornitori, tra cui la Cina.
Questo sviluppo compensa, almeno in parte, il miglioramento nel sentiment del mercato derivante dalla recente esclusione di alcuni prodotti tecnologici dai dazi reciproci e dall'indicazione di possibili esenzioni per i ricambi auto. A rafforzare lo slancio rialzista, le principali banche rimangono positive sulle prospettive dell'oro, citando i continui afflussi negli ETF garantiti dall'oro e gli acquisti sostenuti da parte delle banche centrali. Gli investitori ora attendono i dati sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti e un discorso del Presidente della Fed Powell più tardi oggi per ulteriori indizi sulle prospettive economiche e sulla traiettoria della politica monetaria.
Saverio Berlinzani
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BTCUSD manca poco alla ripartenza longBTCUSD dal grafico Daily ci ha mostrato un buon supporto a 75000 e un ritorno in area 85k con candele che stanno lateralizzando. Tale movimento sta creando anche le basi per fare invertire le medie al rialzo.
Mi aspetto che questa zona 80-85k possa consolidare i supporti per poi arrivare come primo target a 95-98k.
Di certo solo sopra 100k si instaurerebbe un ritorno della fase emotiva (pump) quasi incontrollato ed euforico tipico delle crypto.
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Zoetis ottimo cashflow e posizione leaderZoetis è leader globale nel settore della salute animale, con una quota di mercato significativa e un portafoglio diversificato (parassiticidi (23%), vaccini (20%), prodotti dermatologici (17%), antinfettivi (12%), antidolorifici).
Mi piace perchè ha dei dati di bilancio veramente ottimi, con crescita degli utili e del dividendo costante negli ultimi 5 anni e un cashflow positivo che gli permette di far fronte agli impegni sul debito contratto.
Il 55% del mercato è in USA e il resto è diviso tra europa e asia.
La curva dei prezzi ha subito un notevole calo (come tanti altri titoli quotati in america) e adesso il valore è molto più equo di qualche mese fa.
Il primo supporto è stato raggiunto a 140 dollari mentre il secondo lo piazzerei a 125 dollari. Infine potremmo anche guardare i minimi Covid a 95 dollari (anche se potrebbero essere difficili da raggiungere).
Il contesto non è ancora favorevole per un BUY immediato ma secondo me è da mettere in lista d'attesa!
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DAX inside candle: dove è finita l'euforia?DAX sotto 21500 da alcuni giorni. Candele di indecisione... volumi al ribasso... dove è finita l'euforia della sospensione dei Dazi?
E' evidente che il mercato non si fida di Trump e attende ulteriori conferme per poter ripartire con l'impronta rialzista di fondo.
Tra l'altro è naturale pensare che, se siamo davvero in un bear market, questo è solo agli inizi, visto che in media dura 15-18 mesi...
Graficamente ciò che può convincere gli investitori a rimanere long sono 2 scenari:
Scenario A: prezzi che si stabiliscono sopra 21500 e creano una base di supporto.
Senario B: news flow negativo con accenno al panic selling ma che riesce a difendere in poco tempo i supporti... ad esempio nella zona 20.000 punti... un repentino recupero (magari entro 1 settimana)...
Per me questa seconda ipotesi è la più probabile se si verificherà entro il mese di Maggio.
Starei attento agli affondi da Luglio in poi...
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Stellantis sarà sotto 6 euro?Stellantis: non voglio essere cattivo o pessimista ma guardando il grafico mi sembra proprio che vuole arrivare al prezzo "covid".
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Nintendo una possibile spinta dalla Switch2NINTENDO reagisce molto bene al primo supporto a 9000 JPY in relazione alla spinta internazionale sull'equity. Tuttavia il lancio della nuova nintendo switch2 potrebbe continuare a tenere il titolo sotto osservazione e quindi sostenuto dai buyer (e fanatici dei videogame). Si prevedono vendite record che potrebbero battere i precedenti numeri di lancio della stessa switch, ps4 e ps5.
In effetti il lancio di una nuova console è poi contornato anche da una nuova ondata di videogame e quindi anche margini di profitto più alti.
Ritengo che potrebbe esserci ancora un tocco vicino a 8500 JPY che, eventualmente, ci darà informazioni preziose.
Infatti se dovessimo assistere ad un buon supporto dovremmo vedere una reazione forte e immediata.
Con tale premessa, se gli utili dovessero tornare a crescere per il 2025, il titolo potrebbe essere spinto verso 11000 JPY.
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Livello importante per Dollaro-YenDollaro-Yen non è considerato solamente un cross valutario adatto al trading ed agli investimenti ma, il suo andamento, racchiude segnali più profondi riguardo le tendenze dell'economia globali e soprattutto del sentiment degli investitori.
Questo cross infatti è spesso considerato un indicatore di sentimento di mercato risk on o risk off:
- Quando gli investitori sono ottimisti e disposti a correre rischi, tendono ad apprezzare il dollaro ed a vendere Yen
- Al contrario in periodi di incertezza, lo Yen si apprezza perchè considerato valuta rifugio.
Ora alla luce di questo è interessante notare che, dopo un prolungato periodo di rialzo per il Dollaro, sono quasi 9 mesi che il cross quantomeno lateralizza, spingendosi nell'ultima settimana nella parte bassa del range.
L'oscillatore ha uncinato al ribasso, seppur in zona quasi di ipervenduto, la dashboard mostra debolezza di entrambe le valute, insomma non c'è una netta predominanza dell'una o dell'altra valuta.
A livello volumetrico siamo a ridosso invece, come riporta il titolo, di un livello davvero chiave, infatti area 140 prima e 138 poi rappresentano dei supporti davvero rilevanti che, se rotti, potrebbero portare ad un cambiamento di trend e forse anche di sentiment di medio/lungo per l'azionario globale; al contrario un rimbalzo potrebbe riportare il cross lontano dalle zone calde e forse favorire un recupero dei mercati azionari più sano e meno nervoso.
CAMPARI doppio minimo interessanteCampari ha sofferto molto in borsa sia per eventi interni all'azienda e sia per ostacoli commerciali con USA.
L'indebitamento è cresciuto per via dell'acquisizione della francese Courvoisier (terzo produttore leader di cognac di cui i cinesi sono ottimi consumatori) e di conseguenza sono scesi ROI e utile di esercizio.
I dividendi sono costanti ma il P/E rimane sopra 30, alto rispetto ai principali competitor posizionati con P/E di circa 20-22 come Diageo e Pernod Ricard
Aspetto grafico e tecnico.
Doppio minimo di periodo a circa 5.15 euro. Primo possibile test a 6,5€ pari al massimo del mese di Marzo 2025 e solo sopra tale prezzo potremmo puntare a circa 8 euro di valore.
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#Campari #Investimenti #Borsa #AnalisiFinanziaria #analisitecnica #borsamilano
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APPLE e i dazi sulla Cina al 125%APPLE (e tutte le borse e azioni del mondo) stanno rimbalzando questa sera a causa della sospensione dei dazi per 90 giorni verso tutti tranne Cina.
APPLE era tra le aziende più in difficoltà con i dazi proprio perchè concentra molta manifattura fuori USA. A questo punto ci sono 90 giorni per discutere su come organizzarsi e farsi trovare pronti ad una seconda eventuale fase di Dazi.
Tecnicamente la zona di 200 dollari rimane la prima resistenza che solo se superata potrebbe continuare a dare fiducia al titolo.
Non mi aspetto trend folli su questo titolo.
Purtroppo, penso che gli investitori di apple adesso hanno ben chiaro in mente la difficoltà di questa azienda che in ogni caso dovrà subito affrontare il tema dazi con la Cina.
Qualche settimana fa la Cina ha invitato Apple ad incrementare gli investimenti in Cina e a collaborare con gruppi come Alibaba.
Sarà Apple l'azienda ponte che permetterà un miglior dialogo con la Cina?
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Nvidia potrebbe ancora scendere notevolmenteNvidia ci mostra una correzione importante ma il vero obbiettivo potrebbe essere a circa 75$ ovvero ad un 50% di rintracciamento dai minimi di accumulazione del 2022.
L'attuale fase di guerra commerciale con la Cina potrebbe continuare ad influire negativamente.
Se ci sarà un accordo o una decisione di ritardo nelle applicazioni delle tariffe allora potrebbe cancellare questo scenario bullish. Per tutte le altre opzioni rimangono solo view bearish.
Prima di prendere posizione, dopo una fase di sell-off violenta, sarebbe bene studiare un approccio soft, magari con una zona laterale che possa figurare da supporto o da zona di accumulo.
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FERRARI potrebbe continuare a soffrire in borsaFERRARI ha prima perso il livello 400 euro e poi il livello 370 euro. L'affondo non ha creato reazioni di rimbalzo e mi aspetto una prosecuzione verso il gap aperto a 330 euro. Se dovesse rimbalzare prima e non riuscire a chiudere sopra 370 allora potrebbe essere pronto per un secondo tentativo di affondo.
I prezzi sono apparentemente interessanti ma ricordiamoci che il settore industriale è quello che potrebbe continuare a soffrire ancora per molti mesi a causa dei dazi.
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Uber pronto per un nuovo rallyUber ha ricoperto uno swing ribassista e probabilmente ha creato un supporto per ripartire.
Ha una forza relativa positiva rispetto a sp500. Per me potrebbe essere pronto per nuovi top.
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Hims & Hers in attesa di altri minimiHIMS sarai visibile agli investitori a 25$ ?
Secondo la mia view è un prezzo possibile in questo contesto di mercato.
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SPY livello di swing importante di breve termineSPY: raramente pubblico grafici con timeframe h1, forse non l'ho mai fatto qui su tradingview. Tuttavia sopra quel rettangolo potrebbe tornare un forte momentum bullish... siamo ad un bivio...
Ricordiamoci del pessimismo di venerdì scorso... è ancora li... non è andato via.
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Avversione al rischio crescenteLa settimana scorsa si è chiusa con un aumento progressivo dell’avversione al rischio, legata alle crescenti preoccupazioni sull’inflazione, tornata alla ribalta dopo gli ultimi dati, e alle incertezze relative ai dazi doganali. Gli indici USA hanno chiuso in netto ribasso venerdì, appesantiti dal risk off e dai timori di cui sopra. L'S&P 500 è scivolato del 2%, il Dow Jones è sceso dell’1,69% e il Nasdaq 100 è crollato del 2,7%.
I giganti della tecnologia hanno guidato il calo, con Alphabet, Amazon e Meta in calo di oltre il 4% ciascuno e Microsoft è scesa del 3%. Le preoccupazioni sull'inflazione si sono intensificate dopo che la lettura finale del sentiment dei consumatori dell'Università del Michigan per marzo ha mostrato le aspettative di inflazione a lungo termine più elevate dal 1993.
Nel frattempo, l'indice dei prezzi PCE core, la misura dell'inflazione preferita dalla Fed, è aumentato del 2,8% a febbraio, superando le previsioni, mentre la spesa dei consumatori è cresciuta dello 0,4%. Gli investitori si sono preparati a ulteriori interruzioni delle catene di approvvigionamento, dopo le minacce di Trump sulle tariffe al settore automotive, pari al 25%, a partire dal 2 aprile prossimo.
La UE si è detta disposta a venire incontro agli USA, si legge in una nota, per cercare di ridimensionare la questione e riportarla nell’ambito di negoziati. Ma il timore di ritorsioni da parte dei principali partner commerciali sussiste. L'S&P 500 e il Nasdaq hanno perso rispettivamente oltre l'1% e il 2%, registrando il quinto calo settimanale in sei settimane, mentre il Dow è sceso dello 0,8%.
INFLAZIONE PCE IN AUMENTO
L'indice dei prezzi delle spese per consumi personali (PCE) degli Stati Uniti è aumentato dello 0,3% su base mensile a febbraio 2025, mantenendo lo stesso ritmo dei due mesi precedenti e in linea con le aspettative. I prezzi dei beni sono aumentati dello 0,2%, al di sotto dello 0,5% a gennaio, e i prezzi dei servizi sono aumentati dello 0,4%, al di sopra dello 0,2% nel mese precedente.
Nel frattempo, l'indice PCE core, che esclude cibo ed energia, è aumentato dello 0,4%, il massimo da gennaio 2024, al di sopra dello 0,3% nel mese precedente e con previsioni dello 0,3%. I prezzi dei prodotti alimentari si sono stabilizzati (rispetto allo 0,3% di gennaio) mentre i prezzi dei beni e dei servizi energetici sono aumentati dello 0,1%, dopo un aumento dell'1,3% a gennaio.
Su base annua, i prezzi sono aumentati del 2,5%, come a gennaio e in linea con le previsioni, ma il tasso annuo core è salito al 2,8%, al di sopra di un 2,7% rivisto al rialzo e di previsioni del 2,7%.
VALUTE
Sui cambi, solito refrain: dollaro in discesa con l’equity in calo, in correlazione diretta, e indice VIX sopra quota 21.50, dopo i recenti dati inflattivi, che diminuiscono le probabilità di taglio dei tassi da parte della Fed. EUR/USD rimane sopra 1.0820, mentre il Cable non riesce a rompere le resistenze chiave per via di un EUR/GBP che è tornato sopra 0.8325, ora primo supporto chiave.
GBP/USD quindi non ha sfondato al rialzo 1.3000 e rimane inalterato, con supporti posti a 1.2870-80 area. In questa fase si ripropone lo JPY come asset rifugio, dopo che ha tenuto i supporti contro dollaro e il USD/JPY non è riuscito a violare la resistenza di 151.20-30 area. Siamo ora tornati a 149.80 e nel caso di violazione di 149.50, potremmo rivedere 148.00.
La BoJ non sembra ancora pronta al rialzo dei tassi nonostante un'inflazione al 3.7%, che però è in calo rispetto ai dati precedenti del 4%. Su base mensile è quel -0.1% che impedisce per ora alla BoJ di agire. Oceaniche ancora deboli in risk off, in attesa che la Cina allenti la politica monetaria e i tassi LPR a 1 e 5 anni, per ridare slancio ai consumi interni.
Il problema della Cina è quello infatti di rilanciare la domanda interna, che viene snobbata a favore di un mercantilismo legato a un tasso di cambio tenuto artificialmente sotto valutato. EUR/AUD ed EUR/NZD tornano verso i massimi di periodo, in piena accelerazione.
INTANTO IN EUROPA
L'indicatore del sentiment economico dell'Eurozona è sceso a 95,2 a marzo 2025, il livello più basso degli ultimi mesi, rispetto a 96,3 a febbraio e ben al di sotto delle previsioni di 97. Il calo è stato guidato dalla minore fiducia nei servizi, nel commercio al dettaglio e tra i consumatori. La fiducia nell'industria e nelle costruzioni è rimasta sostanzialmente stabile.
Per le maggiori economie dell'UE, l’indice è diminuito significativamente in Francia e in Italia, mentre è migliorato in Spagna. La fiducia è aumentata in Germania ed è rimasta invariata nei Paesi Bassi.
CANADA, PIL FERMO
Il PIL canadese è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al mese precedente a febbraio 2025, con aumenti nei settori manifatturiero, finanziario e assicurativo compensati da diminuzioni nel settore immobiliare e degli affitti e leasing, nel sottosettore dell'estrazione di petrolio, gas e nel settore del commercio al dettaglio.
Va però ricordato che, al di là della rilevazione di marzo, invariata rispetto a febbraio, il PIL è cresciuto dello 0,4% rispetto al mese di gennaio, superando le stime flash dello 0,3%. Le industrie produttrici di beni sono aumentate dell'1,1% tra guadagni nei servizi di pubblica utilità e nell'estrazione mineraria, estrattiva di petrolio e gas, mentre le industrie produttrici di servizi sono aumentate dello 0,1%, con il commercio al dettaglio come principale fattore di detrazione della crescita.
LA SETTIMANA DELLA RBA
La prossima settimana, gli investitori monitoreranno attentamente gli sviluppi della guerra commerciale, poiché le tariffe reciproche sulle importazioni negli Stati Uniti entreranno in vigore il 2 aprile, inclusa una tassa del 25% sul settore auto. Dagli USA attenzione agli ISM PMI, che forniranno approfondimenti sul mercato del lavoro e sulle performance del settore privato.
Inoltre, dalla Cina, si attendono i dati sui Caixin PMI, mentre dal Giappone, occhio al Tankan, che misura le performance delle grandi aziende. Dalla Germania, dati sull’inflazione e sugli ordinativi all’industria. Non dimentichiamo i PMI per l’Eurozona. Attesa, per quel che riguarda le oceaniche, alla decisione sui tassi della RBA, che secondo le stime, dovrebbe lasciare i tassi fermi, al 4.1%.
Buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
MFE aggressiva sui piani commerciali in GermaniaMFE (ex mediaset) ... risponde bene negli ultimi mesi al trend generico e sta cercando un break dell'ultimo massimo relativo a 4,8 euro.
Il primo supporto da tenere assolutamente è 4,30 (sotto il quale potrebbero aprirsi le porte ad ulteriori short).
Non è un titolo che mi fa impazzire... il settore ads è molto competitivo specialmente per le tv tradizionali.
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SPY target sui minimi di Agosto 2024 ?SPY e in generale tutto il mercato americano potrebbe avere voglia di scendere di ancora un 6-10% fino ai minimi di Agosto 2024...
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NIKE in pericolo per altri miminiNIKE a mio parere sta entrando in una zona di alto pericolo per i prezzi. Se non riesce a recuperare velocemente area 71 dollari potrebbe ancora procedere con nuovi minimi.
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Caterpillar un importante player per le ricostruzioniCaterpillar ha vissuto un buon momento in borsa e sta subendo un rintracciamento dei prezzi per via delle preoccupazioni sull'economia americana.
Tuttavia potrebbe essere una delle aziende beneficiarie di eventuali programmi di ricostruzione nella striscia di gaza e in Ukraina.
Io la tengo sotto osservazione specialmente se dovesse scendere fino ai supporti intorno a 280 dollari.
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Equity, che cadutaAncora una discesa impulsiva dei listini USA, con l'S&P 500 in perdita del 2.6%, il Dow Jones in calo del 2% e il Nasdaq in ribasso del 3.8%. Questa estensione delle perdite della scorsa settimana coincide con preoccupazioni sulle prospettive di rallentamento della congiuntura degli Stati Uniti, che diventano sempre più significative.
Il presidente Trump non ha escluso l’eventualità di una recessione, parlando di periodo transitorio, mentre il Segretario al Tesoro Bessent lo ha categoricamente escluso. In ogni caso, l’avversione al rischio rimane importante, con l’indice VIX a 28 punti e il Fear and Greed a 15, in zona di estrema paura. Questa notte, i mercati asiatici sono crollati a causa dei medesimi timori di recessione negli USA.
VALUTE
Il mercato dei cambi è incerto e indeciso, con oscillazioni ridotte e prevalente trading range in 50-60 pips di oscillazione massima per i rapporti di cambio principali. Il mercato aspetta notizie relative alle decisioni sui dazi e sulle questioni geopolitiche, in una sorta di precario equilibrio, ma in condizione di risk off prevalente. I legami con gli altri mercati sembrano saltati, specie con l’azionario, considerata una correlazione prevalente diretta tra equity e dollaro, che però ora sembra svanita.
La discesa delle borse sta rafforzando il biglietto verde, al contrario di quanto ci si aspetterebbe, ma solo parzialmente. Euro, sterlina, CAD, AUD e NZD stanno ripiegando mentre lo JPY ha corretto l’eccesso di forza visto ieri. Soprattutto le valute oceaniche hanno perso quota questa notte con un rialzo impulsivo dei cross risk off come EUR/AUD ed EUR/NZD, saliti a 1.73 e 1.9080.
GIAPPONE, BOJ AL RIALZO TASSI?
Il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni è salito verso l'1,6% lunedì, raggiungendo i livelli più alti in oltre 16 anni, mentre gli investitori scommettono sul fatto che la Banca del Giappone continuerà ad aumentare i tassi di interesse quest'anno per normalizzare le impostazioni monetarie. La scorsa settimana, il vice governatore della BOJ Shinichi Uchida ha segnalato che la banca centrale potrebbe aumentare ulteriormente i tassi se le previsioni economiche saranno in linea con le aspettative, sottolineando che l'uscita del Giappone dalla politica monetaria del QQE è solo all'inizio.
Uchida ha anche evidenziato che le condizioni monetarie rimangono ampiamente accomodanti, con la riduzione delle partecipazioni JGB da parte della BOJ ancora limitata. Nel frattempo, i dati recenti hanno mostrato che il Giappone ha registrato un deficit delle partite correnti a gennaio per la prima volta in due anni, poiché le importazioni hanno superato le esportazioni. Inoltre, i salari reali aggiustati per l'inflazione, una misura chiave del potere d'acquisto dei consumatori, sono scesi dell'1,8% anno su anno, segnando il primo calo in tre mesi.
USA, RENDIMENTO DEI TITOLI DI STATO
Il rendimento del Treasury Note statunitense a 10 anni è sceso di circa 7 punti base al 4,23% lunedì, avvicinandosi ai minimi di dicembre, mentre si intensificano le preoccupazioni sull'impatto delle politiche commerciali di Trump sull'economia statunitense. In un'intervista alla Fox News, il presidente Trump ha rifiutato di escludere una recessione in seguito ai cambiamenti della politica tariffaria della sua amministrazione, descrivendo l'attuale fase economica come un "periodo di transizione". Nel frattempo, il presidente della Fed Powell ha riconosciuto la crescente incertezza economica la scorsa settimana.
Gli investitori ora rivolgono la loro attenzione ai prossimi dati CPI e PPI, in vista della riunione del FOMC della prossima settimana, in cui la Fed pubblicherà proiezioni economiche aggiornate. I recenti dati economici hanno sollevato alcuni segnali d'allarme, con l'ultimo rapporto sull'occupazione che segnala un mercato del lavoro in indebolimento, mentre gli effetti completi dei tagli DOGE devono ancora materializzarsi. L'ISM Manufacturing PMI ha indicato che le aziende stanno già sperimentando le prime interruzioni operative dalla politica tariffaria della nuova amministrazione.
GERMANIA, PRODUZIONE INDUSTRIALE
La produzione industriale in Germania è aumentata del 2% su base mensile a gennaio 2025, rimbalzando rispetto al calo dell'1,5% a dicembre 2024 e superando le aspettative del mercato di un aumento dell'1,5%.
La spinta più forte è arrivata dal settore automobilistico (+6,4%), mentre anche l'industria alimentare (+7,5%), la manutenzione e l'assemblaggio di macchine (+15,6%) hanno contribuito positivamente. Il confronto meno volatile su tre mesi ha mostrato che la produzione industriale è stagnante nel periodo da novembre 2024 a gennaio 2025. Su base annua, la produzione industriale è diminuita dell'1,6%.
CAD IN DISCESA
Il dollaro canadese si è indebolito con il USD/CAD nuovamente sopra 1.4440, avvicinandosi al minimo dell’ultimo mese di 1.4500 raggiunto il 3 marzo, tra drammatici cambiamenti politici, crescenti minacce tariffarie statunitensi e dati economici deludenti. In un'elezione storica, l'ex banchiere centrale Mark Carney è stato votato, nel rimpasto di Governo dopo le dimissioni di Trudeau, come nuovo Primo Ministro del Canada.
Fin da subito, ha assunto una posizione dura, promettendo di mantenere le tariffe sui beni statunitensi finché "gli americani non ci mostreranno rispetto", il che, unito alla sua relativa inesperienza, ha alimentato l'incertezza sui futuri negoziati commerciali e sulla direzione della politica interna. Inoltre, il rapporto sui posti di lavoro di febbraio ha mostrato che l'economia canadese ha aggiunto solo circa 1.000 posizioni rispetto alle aspettative di circa 20.000, alimentando preoccupazioni sulla ripresa economica.
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Saverio Berlinzani
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