DAX inside candle: dove è finita l'euforia?DAX sotto 21500 da alcuni giorni. Candele di indecisione... volumi al ribasso... dove è finita l'euforia della sospensione dei Dazi?
E' evidente che il mercato non si fida di Trump e attende ulteriori conferme per poter ripartire con l'impronta rialzista di fondo.
Tra l'altro è naturale pensare che, se siamo davvero in un bear market, questo è solo agli inizi, visto che in media dura 15-18 mesi...
Graficamente ciò che può convincere gli investitori a rimanere long sono 2 scenari:
Scenario A: prezzi che si stabiliscono sopra 21500 e creano una base di supporto.
Senario B: news flow negativo con accenno al panic selling ma che riesce a difendere in poco tempo i supporti... ad esempio nella zona 20.000 punti... un repentino recupero (magari entro 1 settimana)...
Per me questa seconda ipotesi è la più probabile se si verificherà entro il mese di Maggio.
Starei attento agli affondi da Luglio in poi...
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Stellantis sarà sotto 6 euro?Stellantis: non voglio essere cattivo o pessimista ma guardando il grafico mi sembra proprio che vuole arrivare al prezzo "covid".
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Nintendo una possibile spinta dalla Switch2NINTENDO reagisce molto bene al primo supporto a 9000 JPY in relazione alla spinta internazionale sull'equity. Tuttavia il lancio della nuova nintendo switch2 potrebbe continuare a tenere il titolo sotto osservazione e quindi sostenuto dai buyer (e fanatici dei videogame). Si prevedono vendite record che potrebbero battere i precedenti numeri di lancio della stessa switch, ps4 e ps5.
In effetti il lancio di una nuova console è poi contornato anche da una nuova ondata di videogame e quindi anche margini di profitto più alti.
Ritengo che potrebbe esserci ancora un tocco vicino a 8500 JPY che, eventualmente, ci darà informazioni preziose.
Infatti se dovessimo assistere ad un buon supporto dovremmo vedere una reazione forte e immediata.
Con tale premessa, se gli utili dovessero tornare a crescere per il 2025, il titolo potrebbe essere spinto verso 11000 JPY.
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Livello importante per Dollaro-YenDollaro-Yen non è considerato solamente un cross valutario adatto al trading ed agli investimenti ma, il suo andamento, racchiude segnali più profondi riguardo le tendenze dell'economia globali e soprattutto del sentiment degli investitori.
Questo cross infatti è spesso considerato un indicatore di sentimento di mercato risk on o risk off:
- Quando gli investitori sono ottimisti e disposti a correre rischi, tendono ad apprezzare il dollaro ed a vendere Yen
- Al contrario in periodi di incertezza, lo Yen si apprezza perchè considerato valuta rifugio.
Ora alla luce di questo è interessante notare che, dopo un prolungato periodo di rialzo per il Dollaro, sono quasi 9 mesi che il cross quantomeno lateralizza, spingendosi nell'ultima settimana nella parte bassa del range.
L'oscillatore ha uncinato al ribasso, seppur in zona quasi di ipervenduto, la dashboard mostra debolezza di entrambe le valute, insomma non c'è una netta predominanza dell'una o dell'altra valuta.
A livello volumetrico siamo a ridosso invece, come riporta il titolo, di un livello davvero chiave, infatti area 140 prima e 138 poi rappresentano dei supporti davvero rilevanti che, se rotti, potrebbero portare ad un cambiamento di trend e forse anche di sentiment di medio/lungo per l'azionario globale; al contrario un rimbalzo potrebbe riportare il cross lontano dalle zone calde e forse favorire un recupero dei mercati azionari più sano e meno nervoso.
CAMPARI doppio minimo interessanteCampari ha sofferto molto in borsa sia per eventi interni all'azienda e sia per ostacoli commerciali con USA.
L'indebitamento è cresciuto per via dell'acquisizione della francese Courvoisier (terzo produttore leader di cognac di cui i cinesi sono ottimi consumatori) e di conseguenza sono scesi ROI e utile di esercizio.
I dividendi sono costanti ma il P/E rimane sopra 30, alto rispetto ai principali competitor posizionati con P/E di circa 20-22 come Diageo e Pernod Ricard
Aspetto grafico e tecnico.
Doppio minimo di periodo a circa 5.15 euro. Primo possibile test a 6,5€ pari al massimo del mese di Marzo 2025 e solo sopra tale prezzo potremmo puntare a circa 8 euro di valore.
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#Campari #Investimenti #Borsa #AnalisiFinanziaria #analisitecnica #borsamilano
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APPLE e i dazi sulla Cina al 125%APPLE (e tutte le borse e azioni del mondo) stanno rimbalzando questa sera a causa della sospensione dei dazi per 90 giorni verso tutti tranne Cina.
APPLE era tra le aziende più in difficoltà con i dazi proprio perchè concentra molta manifattura fuori USA. A questo punto ci sono 90 giorni per discutere su come organizzarsi e farsi trovare pronti ad una seconda eventuale fase di Dazi.
Tecnicamente la zona di 200 dollari rimane la prima resistenza che solo se superata potrebbe continuare a dare fiducia al titolo.
Non mi aspetto trend folli su questo titolo.
Purtroppo, penso che gli investitori di apple adesso hanno ben chiaro in mente la difficoltà di questa azienda che in ogni caso dovrà subito affrontare il tema dazi con la Cina.
Qualche settimana fa la Cina ha invitato Apple ad incrementare gli investimenti in Cina e a collaborare con gruppi come Alibaba.
Sarà Apple l'azienda ponte che permetterà un miglior dialogo con la Cina?
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Nvidia potrebbe ancora scendere notevolmenteNvidia ci mostra una correzione importante ma il vero obbiettivo potrebbe essere a circa 75$ ovvero ad un 50% di rintracciamento dai minimi di accumulazione del 2022.
L'attuale fase di guerra commerciale con la Cina potrebbe continuare ad influire negativamente.
Se ci sarà un accordo o una decisione di ritardo nelle applicazioni delle tariffe allora potrebbe cancellare questo scenario bullish. Per tutte le altre opzioni rimangono solo view bearish.
Prima di prendere posizione, dopo una fase di sell-off violenta, sarebbe bene studiare un approccio soft, magari con una zona laterale che possa figurare da supporto o da zona di accumulo.
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FERRARI potrebbe continuare a soffrire in borsaFERRARI ha prima perso il livello 400 euro e poi il livello 370 euro. L'affondo non ha creato reazioni di rimbalzo e mi aspetto una prosecuzione verso il gap aperto a 330 euro. Se dovesse rimbalzare prima e non riuscire a chiudere sopra 370 allora potrebbe essere pronto per un secondo tentativo di affondo.
I prezzi sono apparentemente interessanti ma ricordiamoci che il settore industriale è quello che potrebbe continuare a soffrire ancora per molti mesi a causa dei dazi.
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Uber pronto per un nuovo rallyUber ha ricoperto uno swing ribassista e probabilmente ha creato un supporto per ripartire.
Ha una forza relativa positiva rispetto a sp500. Per me potrebbe essere pronto per nuovi top.
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Hims & Hers in attesa di altri minimiHIMS sarai visibile agli investitori a 25$ ?
Secondo la mia view è un prezzo possibile in questo contesto di mercato.
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SPY livello di swing importante di breve termineSPY: raramente pubblico grafici con timeframe h1, forse non l'ho mai fatto qui su tradingview. Tuttavia sopra quel rettangolo potrebbe tornare un forte momentum bullish... siamo ad un bivio...
Ricordiamoci del pessimismo di venerdì scorso... è ancora li... non è andato via.
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Avversione al rischio crescenteLa settimana scorsa si è chiusa con un aumento progressivo dell’avversione al rischio, legata alle crescenti preoccupazioni sull’inflazione, tornata alla ribalta dopo gli ultimi dati, e alle incertezze relative ai dazi doganali. Gli indici USA hanno chiuso in netto ribasso venerdì, appesantiti dal risk off e dai timori di cui sopra. L'S&P 500 è scivolato del 2%, il Dow Jones è sceso dell’1,69% e il Nasdaq 100 è crollato del 2,7%.
I giganti della tecnologia hanno guidato il calo, con Alphabet, Amazon e Meta in calo di oltre il 4% ciascuno e Microsoft è scesa del 3%. Le preoccupazioni sull'inflazione si sono intensificate dopo che la lettura finale del sentiment dei consumatori dell'Università del Michigan per marzo ha mostrato le aspettative di inflazione a lungo termine più elevate dal 1993.
Nel frattempo, l'indice dei prezzi PCE core, la misura dell'inflazione preferita dalla Fed, è aumentato del 2,8% a febbraio, superando le previsioni, mentre la spesa dei consumatori è cresciuta dello 0,4%. Gli investitori si sono preparati a ulteriori interruzioni delle catene di approvvigionamento, dopo le minacce di Trump sulle tariffe al settore automotive, pari al 25%, a partire dal 2 aprile prossimo.
La UE si è detta disposta a venire incontro agli USA, si legge in una nota, per cercare di ridimensionare la questione e riportarla nell’ambito di negoziati. Ma il timore di ritorsioni da parte dei principali partner commerciali sussiste. L'S&P 500 e il Nasdaq hanno perso rispettivamente oltre l'1% e il 2%, registrando il quinto calo settimanale in sei settimane, mentre il Dow è sceso dello 0,8%.
INFLAZIONE PCE IN AUMENTO
L'indice dei prezzi delle spese per consumi personali (PCE) degli Stati Uniti è aumentato dello 0,3% su base mensile a febbraio 2025, mantenendo lo stesso ritmo dei due mesi precedenti e in linea con le aspettative. I prezzi dei beni sono aumentati dello 0,2%, al di sotto dello 0,5% a gennaio, e i prezzi dei servizi sono aumentati dello 0,4%, al di sopra dello 0,2% nel mese precedente.
Nel frattempo, l'indice PCE core, che esclude cibo ed energia, è aumentato dello 0,4%, il massimo da gennaio 2024, al di sopra dello 0,3% nel mese precedente e con previsioni dello 0,3%. I prezzi dei prodotti alimentari si sono stabilizzati (rispetto allo 0,3% di gennaio) mentre i prezzi dei beni e dei servizi energetici sono aumentati dello 0,1%, dopo un aumento dell'1,3% a gennaio.
Su base annua, i prezzi sono aumentati del 2,5%, come a gennaio e in linea con le previsioni, ma il tasso annuo core è salito al 2,8%, al di sopra di un 2,7% rivisto al rialzo e di previsioni del 2,7%.
VALUTE
Sui cambi, solito refrain: dollaro in discesa con l’equity in calo, in correlazione diretta, e indice VIX sopra quota 21.50, dopo i recenti dati inflattivi, che diminuiscono le probabilità di taglio dei tassi da parte della Fed. EUR/USD rimane sopra 1.0820, mentre il Cable non riesce a rompere le resistenze chiave per via di un EUR/GBP che è tornato sopra 0.8325, ora primo supporto chiave.
GBP/USD quindi non ha sfondato al rialzo 1.3000 e rimane inalterato, con supporti posti a 1.2870-80 area. In questa fase si ripropone lo JPY come asset rifugio, dopo che ha tenuto i supporti contro dollaro e il USD/JPY non è riuscito a violare la resistenza di 151.20-30 area. Siamo ora tornati a 149.80 e nel caso di violazione di 149.50, potremmo rivedere 148.00.
La BoJ non sembra ancora pronta al rialzo dei tassi nonostante un'inflazione al 3.7%, che però è in calo rispetto ai dati precedenti del 4%. Su base mensile è quel -0.1% che impedisce per ora alla BoJ di agire. Oceaniche ancora deboli in risk off, in attesa che la Cina allenti la politica monetaria e i tassi LPR a 1 e 5 anni, per ridare slancio ai consumi interni.
Il problema della Cina è quello infatti di rilanciare la domanda interna, che viene snobbata a favore di un mercantilismo legato a un tasso di cambio tenuto artificialmente sotto valutato. EUR/AUD ed EUR/NZD tornano verso i massimi di periodo, in piena accelerazione.
INTANTO IN EUROPA
L'indicatore del sentiment economico dell'Eurozona è sceso a 95,2 a marzo 2025, il livello più basso degli ultimi mesi, rispetto a 96,3 a febbraio e ben al di sotto delle previsioni di 97. Il calo è stato guidato dalla minore fiducia nei servizi, nel commercio al dettaglio e tra i consumatori. La fiducia nell'industria e nelle costruzioni è rimasta sostanzialmente stabile.
Per le maggiori economie dell'UE, l’indice è diminuito significativamente in Francia e in Italia, mentre è migliorato in Spagna. La fiducia è aumentata in Germania ed è rimasta invariata nei Paesi Bassi.
CANADA, PIL FERMO
Il PIL canadese è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al mese precedente a febbraio 2025, con aumenti nei settori manifatturiero, finanziario e assicurativo compensati da diminuzioni nel settore immobiliare e degli affitti e leasing, nel sottosettore dell'estrazione di petrolio, gas e nel settore del commercio al dettaglio.
Va però ricordato che, al di là della rilevazione di marzo, invariata rispetto a febbraio, il PIL è cresciuto dello 0,4% rispetto al mese di gennaio, superando le stime flash dello 0,3%. Le industrie produttrici di beni sono aumentate dell'1,1% tra guadagni nei servizi di pubblica utilità e nell'estrazione mineraria, estrattiva di petrolio e gas, mentre le industrie produttrici di servizi sono aumentate dello 0,1%, con il commercio al dettaglio come principale fattore di detrazione della crescita.
LA SETTIMANA DELLA RBA
La prossima settimana, gli investitori monitoreranno attentamente gli sviluppi della guerra commerciale, poiché le tariffe reciproche sulle importazioni negli Stati Uniti entreranno in vigore il 2 aprile, inclusa una tassa del 25% sul settore auto. Dagli USA attenzione agli ISM PMI, che forniranno approfondimenti sul mercato del lavoro e sulle performance del settore privato.
Inoltre, dalla Cina, si attendono i dati sui Caixin PMI, mentre dal Giappone, occhio al Tankan, che misura le performance delle grandi aziende. Dalla Germania, dati sull’inflazione e sugli ordinativi all’industria. Non dimentichiamo i PMI per l’Eurozona. Attesa, per quel che riguarda le oceaniche, alla decisione sui tassi della RBA, che secondo le stime, dovrebbe lasciare i tassi fermi, al 4.1%.
Buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
MFE aggressiva sui piani commerciali in GermaniaMFE (ex mediaset) ... risponde bene negli ultimi mesi al trend generico e sta cercando un break dell'ultimo massimo relativo a 4,8 euro.
Il primo supporto da tenere assolutamente è 4,30 (sotto il quale potrebbero aprirsi le porte ad ulteriori short).
Non è un titolo che mi fa impazzire... il settore ads è molto competitivo specialmente per le tv tradizionali.
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SPY target sui minimi di Agosto 2024 ?SPY e in generale tutto il mercato americano potrebbe avere voglia di scendere di ancora un 6-10% fino ai minimi di Agosto 2024...
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#tradingonline #investimento #borsa #bonus #masterclass #ETF #investing #trading #azioni #stocks
NIKE in pericolo per altri miminiNIKE a mio parere sta entrando in una zona di alto pericolo per i prezzi. Se non riesce a recuperare velocemente area 71 dollari potrebbe ancora procedere con nuovi minimi.
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Caterpillar un importante player per le ricostruzioniCaterpillar ha vissuto un buon momento in borsa e sta subendo un rintracciamento dei prezzi per via delle preoccupazioni sull'economia americana.
Tuttavia potrebbe essere una delle aziende beneficiarie di eventuali programmi di ricostruzione nella striscia di gaza e in Ukraina.
Io la tengo sotto osservazione specialmente se dovesse scendere fino ai supporti intorno a 280 dollari.
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Equity, che cadutaAncora una discesa impulsiva dei listini USA, con l'S&P 500 in perdita del 2.6%, il Dow Jones in calo del 2% e il Nasdaq in ribasso del 3.8%. Questa estensione delle perdite della scorsa settimana coincide con preoccupazioni sulle prospettive di rallentamento della congiuntura degli Stati Uniti, che diventano sempre più significative.
Il presidente Trump non ha escluso l’eventualità di una recessione, parlando di periodo transitorio, mentre il Segretario al Tesoro Bessent lo ha categoricamente escluso. In ogni caso, l’avversione al rischio rimane importante, con l’indice VIX a 28 punti e il Fear and Greed a 15, in zona di estrema paura. Questa notte, i mercati asiatici sono crollati a causa dei medesimi timori di recessione negli USA.
VALUTE
Il mercato dei cambi è incerto e indeciso, con oscillazioni ridotte e prevalente trading range in 50-60 pips di oscillazione massima per i rapporti di cambio principali. Il mercato aspetta notizie relative alle decisioni sui dazi e sulle questioni geopolitiche, in una sorta di precario equilibrio, ma in condizione di risk off prevalente. I legami con gli altri mercati sembrano saltati, specie con l’azionario, considerata una correlazione prevalente diretta tra equity e dollaro, che però ora sembra svanita.
La discesa delle borse sta rafforzando il biglietto verde, al contrario di quanto ci si aspetterebbe, ma solo parzialmente. Euro, sterlina, CAD, AUD e NZD stanno ripiegando mentre lo JPY ha corretto l’eccesso di forza visto ieri. Soprattutto le valute oceaniche hanno perso quota questa notte con un rialzo impulsivo dei cross risk off come EUR/AUD ed EUR/NZD, saliti a 1.73 e 1.9080.
GIAPPONE, BOJ AL RIALZO TASSI?
Il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni è salito verso l'1,6% lunedì, raggiungendo i livelli più alti in oltre 16 anni, mentre gli investitori scommettono sul fatto che la Banca del Giappone continuerà ad aumentare i tassi di interesse quest'anno per normalizzare le impostazioni monetarie. La scorsa settimana, il vice governatore della BOJ Shinichi Uchida ha segnalato che la banca centrale potrebbe aumentare ulteriormente i tassi se le previsioni economiche saranno in linea con le aspettative, sottolineando che l'uscita del Giappone dalla politica monetaria del QQE è solo all'inizio.
Uchida ha anche evidenziato che le condizioni monetarie rimangono ampiamente accomodanti, con la riduzione delle partecipazioni JGB da parte della BOJ ancora limitata. Nel frattempo, i dati recenti hanno mostrato che il Giappone ha registrato un deficit delle partite correnti a gennaio per la prima volta in due anni, poiché le importazioni hanno superato le esportazioni. Inoltre, i salari reali aggiustati per l'inflazione, una misura chiave del potere d'acquisto dei consumatori, sono scesi dell'1,8% anno su anno, segnando il primo calo in tre mesi.
USA, RENDIMENTO DEI TITOLI DI STATO
Il rendimento del Treasury Note statunitense a 10 anni è sceso di circa 7 punti base al 4,23% lunedì, avvicinandosi ai minimi di dicembre, mentre si intensificano le preoccupazioni sull'impatto delle politiche commerciali di Trump sull'economia statunitense. In un'intervista alla Fox News, il presidente Trump ha rifiutato di escludere una recessione in seguito ai cambiamenti della politica tariffaria della sua amministrazione, descrivendo l'attuale fase economica come un "periodo di transizione". Nel frattempo, il presidente della Fed Powell ha riconosciuto la crescente incertezza economica la scorsa settimana.
Gli investitori ora rivolgono la loro attenzione ai prossimi dati CPI e PPI, in vista della riunione del FOMC della prossima settimana, in cui la Fed pubblicherà proiezioni economiche aggiornate. I recenti dati economici hanno sollevato alcuni segnali d'allarme, con l'ultimo rapporto sull'occupazione che segnala un mercato del lavoro in indebolimento, mentre gli effetti completi dei tagli DOGE devono ancora materializzarsi. L'ISM Manufacturing PMI ha indicato che le aziende stanno già sperimentando le prime interruzioni operative dalla politica tariffaria della nuova amministrazione.
GERMANIA, PRODUZIONE INDUSTRIALE
La produzione industriale in Germania è aumentata del 2% su base mensile a gennaio 2025, rimbalzando rispetto al calo dell'1,5% a dicembre 2024 e superando le aspettative del mercato di un aumento dell'1,5%.
La spinta più forte è arrivata dal settore automobilistico (+6,4%), mentre anche l'industria alimentare (+7,5%), la manutenzione e l'assemblaggio di macchine (+15,6%) hanno contribuito positivamente. Il confronto meno volatile su tre mesi ha mostrato che la produzione industriale è stagnante nel periodo da novembre 2024 a gennaio 2025. Su base annua, la produzione industriale è diminuita dell'1,6%.
CAD IN DISCESA
Il dollaro canadese si è indebolito con il USD/CAD nuovamente sopra 1.4440, avvicinandosi al minimo dell’ultimo mese di 1.4500 raggiunto il 3 marzo, tra drammatici cambiamenti politici, crescenti minacce tariffarie statunitensi e dati economici deludenti. In un'elezione storica, l'ex banchiere centrale Mark Carney è stato votato, nel rimpasto di Governo dopo le dimissioni di Trudeau, come nuovo Primo Ministro del Canada.
Fin da subito, ha assunto una posizione dura, promettendo di mantenere le tariffe sui beni statunitensi finché "gli americani non ci mostreranno rispetto", il che, unito alla sua relativa inesperienza, ha alimentato l'incertezza sui futuri negoziati commerciali e sulla direzione della politica interna. Inoltre, il rapporto sui posti di lavoro di febbraio ha mostrato che l'economia canadese ha aggiunto solo circa 1.000 posizioni rispetto alle aspettative di circa 20.000, alimentando preoccupazioni sulla ripresa economica.
Buona giornata e buon trading!
Saverio Berlinzani
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Nebius AI infrastruttureNebius riceve attenzioni anche da parte di NVIDIA (che nel frattempo scarica ARM)...
Come tutti i tech ha sofferto nelle ultime 2 settimane.
Idealmente il prezzo di 25-26 dollari sarebbe ottimale per un buon calcolo di Risk Reward.
Il trend è in un canale rialzista che non ha ancora ceduto e quindi, a circa 35-37 dollari potrebbe anche generare un supporto.
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Ancora Trump, i mercati scendonoAncora una giornata di ribassi dei mercati con l'S&P 500 sceso leggermente fino ai minimi delle ultime cinque settimane, mentre il Nasdaq ha perso circa l'1%, estendendo le perdite per la quarta sessione. Per contro, i settori difensivi del Dow hanno permesso all’indice di rimbalzare di 60 punti.
Il sentiment degli investitori risente delle tensioni geopolitiche e commerciali, specialmente dopo le dichiarazioni del Presidente Trump che ha confermato la volontà di applicare i dazi sulle importazioni messicane e canadesi, precedentemente sospesi per un mese, così come quelli su acciaio e alluminio. Tutto ciò ha innescato una caduta dei rendimenti dei titoli del Tesoro a 10 anni.
A peggiorare le cose sono anche alcune voci relative alla possibilità che gli Stati Uniti stiano rafforzando le restrizioni sull'industria cinese dei chip. Tecnologia, servizi di comunicazione e servizi di pubblica utilità sono stati i settori con le peggiori performance, mentre immobiliare, materiali e beni di consumo di base hanno retto l’urto. Nvidia è scesa di circa il 2,5% mentre gli analisti attendono il rapporto sugli utili in uscita oggi. Intel è scesa del 4%. Tesla è scesa del 6,9% dopo aver segnalato un forte calo delle vendite europee.
VALUTE
Cambi contrastati, con alcune valute in accelerazione contro dollaro e in controtendenza, come EurUsd e GbpUsd, che sono saliti con impulsività. Fino a ieri, va ricordato, le notizie sui dazi avrebbero dovuto rafforzare il biglietto verde, anziché indebolirlo, in qualità di asset rifugio. La ragione va ricercata nel fatto che fino a qualche giorno fa, le borse tenevano i massimi, mentre ieri hanno ceduto alimentando un risk off che non si vedeva da qualche settimana.
Il Vix è salito sopra quota 20 a 21.5, a dimostrazione che i timori dei dazi si riversano sull’economia USA, almeno inizialmente. Ergo, la paura del rallentamento economico, rinforzata peraltro da qualche dato macro peggiore, va a colpire gli asset USA, come borse e dollaro. I livelli da osservare sono sempre i soliti, ovvero 1.0530-50 area e 1.2680-90 per EurUsd e Cable. UsdJpy ha ritestato il supporto chiave a 148.50 per poi recuperare, ma per ora rimane in bilico.
A peggiorare la situazione sono le parole di Scott Bessent che, anche se non esplicitamente, ha lasciato intendere che non si potrebbero escludere a priori neppure i dazi anche per Australia e Nuova Zelanda. EurAud ed EurNzd sono schizzati al rialzo, confermando il risk off in crescita nelle ultime ore. Tiene invece UsdCad, ma la ragione è ovvia: le tariffe imminenti, che potrebbero spingerlo sopra 1.4350 per obiettivi più alti e ambiziosi. In questo contesto segnaliamo anche la caduta del Bitcoin, sceso ai minimi di novembre, a causa delle preoccupazioni sull’economia USA.
DISCESA DEI RENDIMENTI USA
Il rendimento del Treasury Note statunitense a 10 anni è sceso di 10 punti base al 4,3% martedì, il livello più basso da metà dicembre, poiché le crescenti preoccupazioni per la guerra commerciale hanno spinto gli investitori verso asset rifugio. Nel frattempo, le preoccupazioni sulle prospettive economiche degli Stati Uniti aumentano dopo che gli indici PMI globali S&P flash di venerdì scorso hanno inaspettatamente rivelato una contrazione nel settore dei servizi, nonostante un'accelerazione nella crescita manifatturiera.
Il rapporto ha anche evidenziato l'aumento dei costi di input e l'indebolimento delle aspettative aziendali in mezzo alla crescente incertezza sulle politiche governative, spingendo i trader ad aumentare le scommesse sui tagli dei tassi della Fed. I mercati stanno ora scontando circa 50 punti base di riduzioni del tasso dei fondi federali quest'anno.
USA, MERCATO IMMOBILIARE
L'indice dei prezzi delle case Case-Shiller è salito del 4,5% anno su anno a dicembre 2024, sopra il 4,3% di novembre e sopra le aspettative del 4,4%. New York ha nuovamente registrato il guadagno annuale più alto tra le 20 città con un aumento del 7,2%, seguita da Chicago (6,6%) e Boston (6,3%). Al contrario, Tampa ha registrato il rendimento più basso, in calo dell'1,1%. I prezzi delle case sono aumentati dell'8,8% annuo dal 2020, guidati dai mercati in Florida, Carolina del Nord, California meridionale e Arizona.
ORO, 60 DOLLARI DI DISCESA
Cade l’oro, in controtendenza con quanto sarebbe logico in una fase di avversione al rischio, ma la ragione va ricercata, molto probabilmente, nel fatto che chi era long di equity aveva probabilmente acquistato oro per coprirsi dal rischio discesa dell’azionario. E se vengono liquidate posizioni long asset di rischio, devono poi chiudere le coperture effettuate sugli asset rifugio. E così il gold ha perso quasi 65 dollari nella giornata per poi chiudere intorno a 2.910 dollari per oncia. Interessantissima price action che potrebbe continuare con possibili target in area 2.790-2.800 dollari. Il trend però rimane di fondo rialzista, per cui sembra ancora buy on dips.
Buona giornata!
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
GBPJPY, fast trade con 1 2 3 lowChart di Capital.Com
Il cambio sterlina-yen è reduce da un recente sell off che, sembra, sia arrivato al termine.
Se tutto ciò fosse vero c'è un interessante pattern che potrebbe essere tradato per cavalcare quantomeno il rimbalzo.
Parliamo di una formazione 1 2 3 low di Joe Ross per la quale, non essendoci spazio per una trader’s trick entry, proviamo a beneficiare dell'allungo successivo al breakout del punto 2.
Il primo obiettivo è in corrispondenza dell'area 190.7 dove incrocia anche una importante resistenza statica di breve periodo.
Se scendiamo di time frame e ci avventuriamo in h1 possiamo impostare la stessa operazione migliorando però il rapporto reward/risk.
Infatti, possiamo alzare lo stop sotto l'ultimo punto di swing mantenendo inalterati il take profit minimale.
Microsoft Quant Computer Majorana 1 e il suo graficoMicrosoft offre una visione chiara di un trend in appannaggio... nonostante le notizie da hype a cui molti investitori forse si stanno legando per un buy.
A mio parare un buon prezzo è sempre nella forchetta bassa del range che in questo caso vedo a circa 350 dollari.
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Risk Disclaimer
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Wall Street tenta il recuperoDopo alcune sedute caratterizzate da un aumento del risk off, Wall Street ha reagito con rialzi che, anche se non così rilevanti, hanno portato un po’ di sollievo. L'S&P 500 è salito dello 0,8%, mentre il Nasdaq ha guadagnato l'1,2%. Il Dow Jones, dall’altro canto, ha chiuso con un +0,35%.
Gli investitori, comunque, vivono ancora una fase di profonda incertezza, specialmente dopo gli interventi verbali di Trump, che hanno paventato l’eventualità del ritorno della guerra commerciale. I dazi statunitensi del 10% sulle importazioni cinesi sono entrati in vigore già ieri, provocando una risposta immediata da parte di Pechino, che ha promesso ritorsioni immediate.
Detto ciò, però, i mercati restano moderatamente ottimisti e credono che, attraverso la diplomazia, si possano attutire gli effetti delle tariffe, sotto-pesandole rispetto a quanto annunciato inizialmente. Nel frattempo, le offerte di lavoro negli Stati Uniti sono scese al di sotto delle previsioni e così anche gli ordini all’industria, scesi di più del consensus. Ma servono conferme per offrire alla Fed la chance di abbassare il costo del denaro.
Nel frattempo, Merck è scesa di circa il 10% dopo che le sue previsioni sulle vendite per il 2025 hanno deluso. Inoltre, PepsiCo ha perso oltre il 2% dopo risultati deludenti. D'altra parte, Palantir è salita di circa il 22% dopo che l'azienda ha avuto solide previsioni sulle vendite e Pfizer ha guadagnato circa il 2,4% dopo che i suoi utili e ricavi hanno superato le previsioni.
VALUTE
In assenza di ulteriori dichiarazioni relative alle tariffe da parte del Presidente americano, il mercato ha vissuto una giornata di relativa calma e ritorno del risk on, con il recupero delle principali valute contro dollaro e discesa della valuta USA. L’EurUsd è salito a ridosso di 1,0400 e parrebbe voler accelerare verso i prossimi target a 1,0535-40 area. Cable, analogamente, punta a 1,2600 mentre le oceaniche rompono le resistenze e sembrano prepararsi ad accelerazioni ulteriori, sempre che l’incognita Trump non decida di rompere nuovamente gli indugi.
Stabile e nel range il UsdJpy, che non riesce a rompere, per il momento, 153,90 ma neppure 155,80. Franco svizzero sempre fermo in area 0,9400 mentre il UsdChf sembra distribuire dopo aver testato un perfetto doppio massimo a 0,9200. UsdCad vicino ai supporti chiave di medio termine a 1,4270 la cui rottura potrebbe modificare il trend di medio termine.
JOLTS E ORDINI IN CALO
Le offerte di lavoro negli Stati Uniti sono diminuite di 556.000 unità, attestandosi a 7,6 milioni a dicembre, mancando il consensus che era per un incremento di 8,0 milioni e indicando un graduale raffreddamento del mercato del lavoro. Si sono verificate diminuzioni di richieste nei servizi professionali e aziendali, nell'assistenza sanitaria e sociale e nella finanza e assicurazioni. Al contrario, le offerte di lavoro sono aumentate nei settori dell’intrattenimento e ricreazione.
Intanto, gli ordini all’industria sono scesi dello 0,9% rispetto al mese precedente, attestandosi a 578,5 miliardi di dollari a dicembre 2024, estendendo il calo rivisto dello 0,8% del mese precedente e saldamente al di sotto delle aspettative di mercato che erano per un calo più contenuto dello 0,7%. Si è trattato del dato peggiore dal mese di giugno. I cali degli ordini sono stati sostanziali per i beni di trasporto a causa di un crollo degli ordini di aeromobili civili, oltre ai metalli primari.
PMI MESSICO IN CALO
L'S&P Global Mexico Manufacturing PMI è sceso a 49,1 a gennaio 2025 da 49,8 a dicembre 2024, evidenziando il calo più profondo dell'attività manifatturiera messicana degli ultimi tre mesi. I nuovi ordini sono diminuiti poiché è aumentata l’incertezza, tra vincoli di bilancio e le minacce sui dazi. Inoltre, la produzione è diminuita per il settimo mese consecutivo. Le vendite all’estero appaiono in calo e anche il mercato del lavoro comincia a mostrare delle crepe. Nel frattempo, la fiducia delle imprese si è indebolita a causa delle preoccupazioni relative alle condizioni commerciali.
PETROLIO
I future sul WTI hanno corretto i ribassi, recuperando qualcosa e tornando a ridosso di 72,5 dollari, dopo aver toccato un minimo di sessione a 70,65 dollari. Trump ha intenzione di inasprire le sanzioni all'Iran e a mettere la "massima pressione" sul paese mediorientale, con l'obiettivo di tagliare completamente le sue esportazioni di petrolio e contrastare la sua influenza regionale. Questa mossa includerebbe nuove sanzioni e punizioni severe contro i trasgressori.
In precedenza, i prezzi del greggio sono scesi a causa delle crescenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. La Cina ha reagito ai dazi statunitensi con imposte su carbone, GNL e petrolio greggio americani, sollevando timori di una domanda globale più debole. Nel frattempo, l'OPEC+ ha confermato i piani per aumentare gradualmente la produzione di petrolio da aprile. Gli investitori stanno anche osservando i dati sulle scorte di petrolio statunitensi, con gli analisti che si aspettano un aumento delle scorte di greggio ma un calo delle scorte di benzina e distillati.
Buona giornata e buon trading!
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Tremano i mercatiIl 2025 è cominciato all’insegna dell’alta volatilità bidirezionale, in cui si alternano momenti di euforia a fasi di paura, tutto collegato all’arrivo alla Casa Bianca di Trump, che vuole cambiare radicalmente l’approccio USA verso il resto del mondo. Assistiamo a dichiarazioni e risposte che lasciano i mercati in balìa delle notizie giornaliere. Prima Trump, con i dazi, l’immigrazione clandestina, le misure economiche, i rapporti con Cina e Russia; dall’altra parte arrivano risposte più o meno velate, tentativi di svalutazione competitiva, interventi verbali, in uno yoyo che mantiene le price action volatili ma non direzionali.
Ieri è stato il turno del crollo del Nasdaq, dopo che le aziende tecnologiche statunitensi sono crollate nelle contrattazioni pre-mercato. La startup cinese di intelligenza artificiale DeepSeek sta seriamente preoccupando i colossi tech americani perché raggiunge prestazioni elevate con costi di gran lunga inferiori rispetto ai concorrenti americani.
L’app cinese sostiene di aver speso poco più di cinque milioni di dollari per sviluppare il suo modello, una somma piccolissima rispetto ai miliardi spesi dalle società americane. DeepSeek ha superato ChatGPT come app gratuita più scaricata in Cina e negli Stati Uniti, mettendo in seria difficoltà colossi come Nvidia e Meta.
EQUITY E CAMBI
Le azioni americane, proprio a causa di quanto successo con DeepSeek, sono crollate, specialmente il Nasdaq che ha perso oltre il 3%, mentre l’S&P ha chiuso a -1.8%. Solo il Dow Jones ha retto l’urto ribassista, con un +0.10%. Sul mercato dei cambi, l’EUR/USD, fino a ieri sera prima della chiusura, ha continuato ad oscillare tra 1.0460 e 1.0530 tenendo i supporti. Nella notte ha però mollato 1.0460 testando 1.0425 dopo che Trump ha dichiarato la volontà di imporre tariffe su microchip per computer, prodotti farmaceutici, acciaio e rame, sconfessando il Segretario al Tesoro Bessent, che aveva parlato di dazi intorno al 3%.
Nonostante ciò, per ora l’Euro ha tenuto i supporti, ma ci avviciniamo alle decisioni di Fed e BCE, attese ad un nulla di fatto la prima e ad un taglio di 25 punti base la seconda. In seguito, la divaricazione dei tassi tra le due banche centrali potrebbe cominciare a ridursi. Ciò potrebbe spingere la divisa USA all’inversione del trend vissuto nell’ultimo anno, ma per ora sono solo ipotesi. Cable ha per ora tenuto 1.2420 come supporto con EUR/GBP nuovamente sotto 0.8400.
Le valute oceaniche sono sotto pressione per via dell’aumento del risk off con AUD/USD a 0.6250 e NZD/USD tornato sotto 0.5660. L’indice VIX, dopo aver toccato quasi 22, ha ripiegato a 18 con la tensione che progressivamente si è allentata. USD/JPY è tornato a 155.50 dopo aver testato 153.80. Per ora il rialzo della BoJ non ha avuto alcun impatto significativo sulla valuta giapponese, come avevamo accennato quando si parlava di USD/JPY che segue USD/CNH. USD/CAD è nel solito range, in attesa della BoC domani, stesso giorno della decisione della Federal Reserve. La BoC taglierà ancora mentre la Fed starà ferma, secondo le previsioni.
INDICE FED DI DALLAS
L'indice di attività manifatturiera del Texas della Fed di Dallas è salito di 7 punti a 12,2 a gennaio 2025, il livello più alto dall’ottobre 2021. Inoltre, i nuovi ordini hanno raggiunto il massimo da aprile 2022, mentre anche l'utilizzo della capacità e le spedizioni sono migliorati. Le condizioni aziendali hanno raggiunto massimi pluriennali, con l'indice di attività generale che è salito a 14,1 e quello delle prospettive a 18,7. L'occupazione è cresciuta leggermente, con il 14% delle aziende che hanno assunto. Le pressioni sui prezzi sono aumentate, con l'aumento dei prezzi delle materie prime e dei prodotti finiti.
USA, CHICAGO FED INDEX
Il Chicago Fed National Activity Index è salito a 0,15 a dicembre 2024, la lettura più alta degli ultimi sette mesi, rispetto a un -0,01 rivisto al rialzo a novembre. La lettura ha mostrato un aumento della crescita economica a dicembre, con indicatori correlati alla produzione che hanno contribuito per 0,19 (contro +0,03 a novembre) e indicatori correlati all'occupazione in aggiunta (contro invariati).
GERMANIA, IFO IN RECUPERO
L'indicatore Ifo Business Climate per la Germania è salito a 85,1 a gennaio 2025 dall’84,7 registrato a dicembre, e al di sopra delle previsioni di 84,7. L'indicatore delle condizioni attuali è salito a 86,1 da 85,1, al di sopra delle previsioni di 85,4, mentre il sottoindice per le aspettative aziendali è sceso a 84,2 da 84,4, in linea con le previsioni. Il settore dei servizi sta migliorando mentre la produzione manifatturiera è nuovamente diminuita, e la stagnazione nell'economia tedesca non è ancora terminata, secondo il presidente dell'Ifo.
PETROLIO
I future sul petrolio greggio WTI sono scesi di oltre il 2% a quasi 73 dollari al barile lunedì, facendo registrare il minimo mensile, a causa dell’aumento del risk off globale, che pone dei rischi sulla crescita della domanda di petrolio. In precedenza nella sessione, i deboli dati economici dalla Cina, che mostravano una contrazione dell'attività delle fabbriche, hanno alimentato le preoccupazioni per il calo della domanda dal più grande importatore di petrolio al mondo. Queste preoccupazioni sono state ulteriormente accentuate dalla prospettiva dei dazi proposti dalla nuova amministrazione USA, che potrebbero esacerbare le tensioni sulla crescita economica e sulla domanda di energia.
Nel frattempo, una breve disputa tra Stati Uniti e Colombia sulle politiche migratorie, sebbene risolta senza sanzioni, ha tenuto i mercati in bilico. Nonostante queste sfide, l'Arabia Saudita sta segnalando l'intenzione di aumentare i prezzi del petrolio per l'Asia, cercando di bilanciare i tagli alla produzione dell'OPEC+ e le recenti sanzioni statunitensi sulle esportazioni di petrolio russo.
Buona giornata e buon trading!
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.