USDJPY e NFP alle 14:30Buongiorno Traders,
oggi è il primo venerdì del mese di maggio e l'attenzione sarà catalizzata alle ore 14:30 in occasione dell'uscita dei dati sull'occupazione americana.
Il consiglio è fare attenzione ai movimenti per via della probabile alta volatilità in quei momenti. I riferimenti tecnici e le correlazioni, nel breve potrebbero saltare.
Tuttavia secondo le "regole" dell'analisi tecnica, il prezzo sconta tutto, per cui su time frame Daily sarà da monitorare la tenuta del livello di 109,00 sul cambio USDJPY vera cartina tornasole di fasi RISK-ON e RISF-OFF.
Sopra tale livello, ci si aspetterebbe un proseguimento della fase RISK-ON iniziata a fine marzo con le relative conseguenze su asset correlati.
Potremo vedere quindi EURUSD e GOLD continuare la discesa e al contempo vedere l'azionario continuare ad accrescere valore.
Sotto il livello di 109,00 lo scenario si invertirebbe innescando una fase RISK-OFF di lungo.
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Per trasparenza e correttezza verso chi mi segue ho deciso di aggiungere i dati di performance del mio conto reale:
dall'inizio dell'anno il mio conto riporta 73,27% di operazione vinte con un rapporto profitto/perdita di 1,54:1 su 101 trade eseguiti.
Buon Trading
Heryberto Biondi
Cerca nelle idee per "RISK"
GOLD deciderà se i mercati saranno RISK-ON o RISK-OFFBuongiorno Traders,
il GOLD si sta comprimendo come una molla all'interno di un triangolo rettangolo ben definito. Tutti i tentativi di sfondare area 1360/1365 sono stati respinti e al tempo stesso viene sostenuto da una TL di supporto dinamica (linea verde) ben consolidata.
Che il triangolo risulti di continuità o di inversione, poco importa!
Andrò ad impostare un'operatività che possa massimizzare i ritorni in qualsiasi direzione decida di andare.
Vediamo nel concreto.
Piano A) al tocco del supporto andrò long ma con qualche avvertenza!
Infatti la divergenza sul CCI mi indica che il trend long ha perso il momentum rialzista ma al tempo stesso non posso trascurare il setup dato dal tocco della TL, per cui, size piccola e stop alla rottura della medesima. In parole povere, spero che i prezzi rimbalzino sul supporto.
Piano B) alla rottura del supporto short.
Le prossime candele saranno decisive: aspetterò di vedere quella che sarà più vicina al supporto e da li deciderò l'operatività.
Non meno importante sarà l'analisi intermarket degli asset correlati sia positivamente che negativamente al GOLD.
Per cui l'entrata sarà anche decisa in coerenza con le strutture grafiche di NIKKEI, USDJPY, SP500, EURUSD, USDCHF e CADJPY.
La coerenza delle strutture dei correlati mi porterà a decidere sopratutto sulla size.
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Buon Trading
Heryberto Biondi
USDJPY: innesco di fase ROSK-ON sui mercatiHello TRADERS,
il cambio USDJPY ha rotto venerdì pomeriggio la sua TL di resistenza. La divergenza del CCI, segnale di attenzione, e la successiva rottura mi hanno dato il setup d'entrata in perfetto stile PDT. Lo stop è alla negazione del setup e il target potrebbe essere molto lusinghiero perché potrebbe essere la linea di ex supporto ora resistenza ben visibile sul grafico settimanale e che chiamerebbe pull-back.
In ogni caso, visto che il trading non è fatto da speranze ed aspettative, applicherò adeguate manovre di protezione al raggiungimento di determinati livelli.
Qualora si innescasse questa fase di ricerca del rischio da parte dei mercati con il rafforzamento del Dollaro e/o il conseguente deprezzamento dello Yen, ne vedremo delle belle anche sugli asset correlati.
Vi invito ad analizzare i grafici dell'indice giapponese, dell' EURUSD, del Gold e del DAX che assieme sono la cartina tornasole di come si andranno a muovere se vengono confermate le correlazioni intermarket.
La settimana di contrattazioni che si aprirà infatti questa notte, vede il NIKKEI come primo market mover in una posizione grafica decisiva. L'indice giapponese è prossimo ad un livello di resistenza dinamica che è lo spartiacque tra una fase risk-on/risk-off dei mercati. Alla rottura si innescherebbe una fase risk-on che potrebbe trascinare con se tutti i mercati correlati. A conferma il cambio USDJPY, venerdì ha timidamente rotto gli indugi rompendo la TL di resistenza dinamica di riferimento dopo un recupero da area 105.25 e chiudendo a 106.80. Se questa azione di recupero e rottura anticipa e mantiene in coerenza le logiche intermarket vedremo un Dollaro forte e la ripresa dei mercati azionari. Al tempo stesso potremo assistere ad un deprezzamento del cambio EURUSD. Anche il Gold sembra in attesa di chi questa settimana farà la prima mossa ma trovandosi nel bel mezzo di due TL, perde ogni appeal speculativo almeno su TF da H4 in su. A confermare il quadro sul versante europeo, il Dax sembra mantenere gli attuali livelli e le lunghe spike in area 11700/12000 farebbero pensare che a quei livelli fossero posizionati solo compratori.
Lunedì mattina, alla chiusura del mercati asiatici, vedremo se il NIKKEI avrà rotto la TL di resistenza innescando una fase risk-on oppure ne sarà stato respinto magari strascinando con se USDJPY.
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Nei commenti mettere la vostra opinione.
Buon trading a tutti.
USDCHF trading semplice. Channelling!Che bello questo cambio: è la lotta tra una moneta risk-on e una risk-off.
Buongiorno Traders, mi sto divertendo a fare analisi su questo, per me, nuovo canale.
Faccio trading con denaro reale dal 2012.
Il mio trading è semplice: un solo indicatore e una linea di tendenza dinamica. Niente altro.
Nota importante: le operazioni vanno in profitto per oltre il 50% delle volte e con RR favorevoli.
Se vi interessa approfondire, mettete "mi piace" e seguitemi
USDJPY: cosa mi aspetto potrebbe succedere.Domenica sera e sempre sul pezzo!
Il rally innescato dalla rottura della TL nera, per quanto sporcato, ha generato segnale d'entrata pulito evidenziato dalla freccia.
Trading semplice: divergenza del CCI e rottura; alla chiusura della candela oltre la TL di riferimento si entrava a mercato.
Anche la rottura della TL rossa era stata preciso: divergenza del CCI (visibile nel TF daily) e rottura.
In H4 si presenta ora una divergenza ribassista che accende delle "lampadine": attenzione! Probabile inversione.
Cosa mi aspetto ora?
Pullback sulla TL verde o sulla TL rossa. E se EURUSD e Gold stornano si riparte long.
Quindi se si vedesse la ripartenza dopo il pullback , verranno accontentati tutti gli shortisti di EURUSD visto che questi due cambi sono correlati negativamente tra loro e anche quelli di Gold.
Vi interessa capire le correlazioni e come i movimenti di un asset influisce sugli altri? Capire cosa si intende per fase RISK-ON o RISK-OFF? Cosa sono le commodities currency e come vengono influenzate dalla materia prima a loro legata?
Fatemelo sapere nei commenti.
Fasten your belts and "engage".
Ftse Mib,sta prendendo corpo la fascia di lateralità.Neutro-ShorProverà nuovamente a testare per superare l'area 22000, che funge da barriera, naturalmente prestare attenzione ai falsi segnali che sono complici dei bassi volumi che si sta registrando in un periodo vacanziero.
A vedere lo spazio verso i 22800 sembra avere più spazio verso il basso, dove in area 21500 e 21350 come da tutti i grafici, si sono formati due robusti supporti.
Il modo empirico per vedere leggermente in anticipo c'è ed è monitorare Banca Intesa, si muove in forte dipendenza con l'indice, quindi se vedremo Banca Intesa, superare i 3,07 con quantità superiori alla media, il Ftse MIb sta tentando la prosecuzione, se invece nei giorni a seguire viene respinta sempre allo stesso valore o in prossimità, il Ftse MIB sta per cedere. Questa è una costante valida finchè Banca Intesa è un Marker Mover.
Perchè la lateralità, di tutto quello che si doveva risolvere alla fine si è messo sotto il tappeto, e una lateralità tra i 21350 e i 22000, c'è da aspettarsela.
In conclusione mi asterei a fare degli acquisti sulla forza e inizierei a valutare un punto di swing, per recuperare quanto è stato al momento messo in perdita capitale. Trovato il punto non ci resta che individuare quali azioni reagiscono secondo il livello del FTSE MIB, il resto lo conosciamo perchè è storia il Futuro al momento è alquanto incerto. Allora cosa di certo c'è ? Che si susseguiranno periodi On-Risk e Off-Risk, e le valute riprenderanno a fare il loro lavoro di avvertimento, assieme al Gold e al Petrolio.
Buon Trading
Enrico Alzati
P.S.: per il punto di swing , in caso che qualcuno con altri strumenti lo trovi in anticipo di due o tre giorni è gentilmente pregato, di porlo in discussione sul sito.
USDJPY 30M POSSIBILE SHORT - LOOKING FOR SHORTDefinisci dov'e il rischio :
Stop possibile nel mio piano 20 pips massimo
Minimo Risk/Reward 3:1
Target Minimo B pivot
Cercando il Pivot C per impostare la MediaLine.
Aspetta che gli stops vengano spazzati via e poi segui i Big Boys.
Una volta creato il pivot C cerca freschi Sellers, ( se non vi sono, la possibile posizione in long non mi interessa).
Proveranno a vendere lungo la Excursion Line (Marrone); Aspetta che vengano spazzati via
-Looking for C pivot to draw my MediaLine and then play a short
-Wait until price takes out Stops at 104.500
-See if sellers (Big Boys) are ready to short there and the follow them
-Minimum Risk/Reward 3:1
-Minimum Target B pivot
-Small fishes will try to short at the Excursion Line (brown) i will wait they will take out by a rising price.
FX:USDJPY
Ps: Possibili set-up simili 2016-07-17 USDCAD
2016-07-16 AUDUSD
NEXI ancora senza strutturaNEXI daily continua ad attirare l'attenzione dei trader per i prezzi allettanti sotto i 4 euro. Tuttavia nella parte tecnica non ci sono ancora segnali di inversione rialzista... massimi e minimi consecutivi sono ancora orientati al ribasso.
La difesa a 3,75 euro è stata sicuramente spettacolare ma difficile da prendere. Dopo di ciò 8 candele in laterale che hanno sfiorato diverse volte il valore di 4 euro.
Mancano anche candele di volumi significative.
Quindi per ora lo tengo sotto osservazione ma non mi espongo.
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Stellantis finalmente ci siamoStellantis Daily
Oggi per la prima volta dopo 6 mesi quota sopra 10 euro.
Un ritorno di fiamma o un vero cambio di trend?
Ho studiato e tradato il titolo già varie volte e per chi mi segue sa bene che la mia visione è stata sempre al rialzo.
Il precedente supporto a 11,7 ora potrebbe essere il nostro target (o resistenza).
Per mantenere una view rialzista, anche se dovesse correggere, non deve più scendere sotto gli 8 euro.
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BTCUSD: Focus sul reverseBTCUSD daily: continuo a parlare di crypto e del recente movimento. Ieri abbiamo assistito ad una difesa molto importante che ha rifiutato con netta forza il livello di 84k.
Questo movimento è per me bullish.
Stamattina i prezzi sono anche stati capaci di risalire sopra il max della settimana precedente.
Nota Negativa: il flusso è ancora in rosso anche se in fase di indebolimento.
Nota Positiva: il minimo è stato testato con volumi elevati.
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Analisi Rialzista XAU/USD con Order Block e Break of StructureAnalisi del Grafico – XAU/USD (30m) – Italiano
📌 Descrizione Breve
Il prezzo dell’oro mostra una struttura rialzista dopo un chiaro Break of Structure (BOS) e una rottura della trendline discendente. Il mercato è rientrato in una zona di domanda (Bullish Order Block – OB), dove è probabile una reazione rialzista.
📈 Strategia Basata sul Grafico
1️⃣ Trend & Struttura
Il prezzo ha formato più massimi e minimi crescenti, confermando una tendenza rialzista.
La trendline ribassista è stata rotta, segnale di potenziale inversione verso l’alto.
2️⃣ EMA Dinamiche
EMA 70 intorno a 4211 e EMA 200 più in basso sostengono la struttura rialzista.
Il prezzo attuale si trova sopra entrambe → bias rialzista.
3️⃣ BOS (Break of Structure)
Due BOS consecutivi indicano un forte cambio di momentum.
Conferma che i compratori stanno riprendendo il controllo.
4️⃣ Bullish Order Block (Zona d’entrata)
Zona evidenziata tra 4201.84 e 4216.38.
È un punto ottimale per posizioni long poiché rappresenta:
Ultima candela ribassista prima dell’impulso rialzista,
Presenza di liquidità e potenziali ordini istituzionali.
5️⃣ Obiettivo di Prezzo
Target Point segnato in area 4264 – 4264.27.
Offre un potenziale movimento rialzista ampio con un buon RR (Risk/Reward).
🎯 Conclusione della Strategia
📌 Bias: Rialzista (Bullish)
📍 Zona di Entrata: Bullish OB (4201–4216)
🎯 Target Principale: 4264
🛡 Conferme: BOS, trendline break, supporto dinamico EMA, struttura rialzista. CME:BTC1! CME_MINI:MES1! CME_MINI:MNQ1! CME_MINI:ES1! CME_MINI:NQ1! COMEX_MINI:MGC1! NYMEX:CL1! CME:6E1! COMEX:SI1!
WisdomTree - Tactical Daily Update - 01.12.2025Clima d’attesa sulle Borse mondiali: non basta il taglio FED quasi certo.
Crollano le cryptos, si rinforzano oro, ma soprattutto argento.
La tecnologia oggetto di selettivi profit taking: sentore di «bolla AI»?
Calma piatta sul mercato obbligazionario e valutario.
Il mese di dicembre si apre in sordina per le Borse europee, con gli investitori che inaugurano l’ultimo tratto dell’anno oscillando tra la prudenza dettata dall’agenda macro e l’inevitabile sguardo alla riunione della Federal Reserve del 10 dicembre, ormai considerata cruciale. Il lungo blackout statistico causato dallo shutdown federale ha infatti compresso in pochi giorni una sequenza fitta di aggiornamenti macroeconomici, soprattutto dagli Stati Uniti, dove il quadro si presenta in chiaroscuro.
Sul fronte americano, l’indice manifatturiero di novembre si attesta a 52,2 punti, in lieve calo rispetto ai 52,5 del mese precedente, ma ancora in espansione e sorprendentemente solido rispetto alle attese. È un dato che rafforza la narrativa di un’economia sì rallentata, ma non in affanno. E infatti i mercati, ormai da giorni, prezzano quasi al 100% un taglio dei tassi nella riunione della Fed di metà mese, un passaggio che potrebbe chiudere l’anno restituendo un po’ di linfa agli asset più sensibili alla politica monetaria.
In Europa, il quadro è meno rassicurante. I dati sulle manifatture deludono le aspettative, confermando un rallentamento che si trascina da settimane. Le Borse europee aprono così il mese con un tono debole: Piazza Affari cede lo 0,22%, ma riesce a mantenersi sopra la soglia psicologica dei 43.000 punti dopo aver recuperato dai minimi intraday. Non brillano neanche Parigi (-0,3%) e soprattutto Francoforte (-1%), mentre Madrid (+0,1%) e Amsterdam (+0,4%) salvano la seduta chiudendo in territorio positivo.
Oltreoceano, Wall Street viaggia in rosso dopo un novembre estremamente instabile. Alle 18:00 CET, il Dow Jones arretra dello 0,43%, interrompendo una serie di cinque sedute consecutive al rialzo iniziata il 21 novembre. L’S&P 500 si muove appena sotto la parità (-0,16%), mentre il Nasdaq 100 limava solo lo 0,14%. All’interno dell’S&P emergono in controtendenza i comparti energia (+0,95%) e beni di consumo discrezionali (+0,42%), mentre sul fondo scivolano utilities (-2,20%), sanitario (-1,08%) e industriali (-0,74%).
Tra le storie di giornata spicca Nvidia (+0,97%), che annuncia l’acquisizione di una quota da 2 miliardi di dollari in Synopsys, mossa strategica per accelerare lo sviluppo di soluzioni avanzate di ingegneria e intelligenza artificiale. Meno brillanti altri due nomi simbolo dell’AI: Advanced Micro Devices (+0,84%) e Oracle (+0,89%), entrambi in rialzo ma senza entusiasmo.
Il sentiment globale resta tuttavia più disteso rispetto a qualche settimana fa, grazie all’aumento delle probabilità di un allentamento monetario imminente da parte della Fed. Sui mercati globali torna un segnale di risk-off, e lo si vede dal comportamento del bitcoin, che registra una delle sedute più pesanti dell’ultimo mese: il calo supera il 7%, riflesso di un’ampia ritirata dagli asset più speculativi.
La criptovaluta resta infatti in una fase strutturalmente fragile dopo l’ondata di vendite scatenata dall’azzeramento di circa 19 miliardi di dollari in posizioni a leva a inizio ottobre, pochi giorni dopo il record storico a 126.251 dollari. A novembre il Bitcoin ha lasciato sul terreno il 16,7%, ma negli ultimi giorni ha tentato un recupero risalendo sopra i 90.000 dollari.
Nella notte asiatica, i listini si sono mossi in ordine sparso. A catalizzare l’attenzione è stato il Giappone: il Nikkei è scivolato dell’1,89% a 49.303,28, dopo le parole del governatore della Bank of Japan, Kazuo Ueda, che ha lasciato aperta la porta a un aumento dei tassi a breve.
Le sue dichiarazioni hanno spinto i rendimenti dei decennali nipponici ai massimi di 17 anni: il JGB a dieci anni è balzato di 7,5 punti base fino all’1,875%, livello più alto dal giugno 2008. Lo yen si è rafforzato dello 0,4%, mentre gli investitori valutano anche i piani della premier Takaichi per sostenere la crescita economica nei prossimi mesi.
Sul mercato valutario, l’euro/dollaro resta poco mosso e si assesta a 1,16. Sul fronte energetico, il petrolio torna a salire dopo che l’Opec+ ha confermato la decisione del 2 novembre 2025 di sospendere l’aumento della produzione per i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2026. Il WTI si muove a 59,3 dollari al barile, mentre il Brent supera i 63 dollari.
Per i titoli di Stato europei, la giornata è stata tranquilla: lo spread BTp-Bund resta stabile a 72 punti base, livello più basso degli ultimi 15 anni. Sale invece, in parallelo ai Bund, il rendimento del decennale italiano.
Tra i metalli preziosi, l’oro spot si muove in lieve recupero a 4.233 dollari (+0,2%), mentre il gas naturale europeo scivola a 28 euro/MWh (-1,7%).
Il quadro complessivo di inizio mese è dunque quello di mercati che restano cauti, ma non paralizzati: la prospettiva di un imminente taglio dei tassi continua a fungere da rete di sicurezza, mentre gli investitori monitorano con attenzione i segnali più fragili — dalle manifatture europee alla volatilità delle criptovalute — in attesa che l’ultimo atto del 2025 prenda una direzione più chiara.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
EURGBP verso nuovi massimi?EURGBP daily
Nei miei ultimi appunti di qualche mese fa avevo evidenziato la Bullish Engulfing e la possibile tendenza verso 0.876 (ex massimo annuale). Il cambio è riuscito a volare anche oltre e recentemente ha corretto proprio sulla vecchia resistenza. 0.876 rimane un valore importante, testato con volumi alti, dove la reazione è stata immediata. Non escludo la ripresa di un trend al rialzo verso nuovi massimi a 0.895 (2023).
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EURUSD pronto per uno swing al rialzo?EURUSD daily crea una fase di rimbalzo interessante.
I motivi sono 2:
1) abbiamo la formazione di un minimo superiore e una serie di candele daily rialziste che hanno conquistato le medie. Probabilmente entro la settimana potremmo rivedere le medie al rialzo. Qui sarebbe ottimo anche recuperare il prezzo di 1.165.
2) i volumi sono in aumento dal minimo di novembre e stanno sostenendo questo pullback.
Il contesto ci indica una buona probabilità che il pullback attuale si trasformerà presto in un nuovo trend rialzista.
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Wall Street resiste, argento ai recordWall Street al bivio
Da più parti si sente dire che Wall Street sarebbe destinata a una discesa importante nelle prossime settimane o mesi, a causa delle ipervalutazioni nel settore tecnologico e dell’intelligenza artificiale.
La realtà, però, dimostra che la borsa più importante del mondo resiste, nonostante molti investitori abbiano recentemente deciso di ridurre i portafogli azionari e attendere livelli più bassi per rientrare. Ma se tali livelli non venissero mai raggiunti?
Nel frattempo, novembre ha visto i listini USA consolidare. L’ultima sessione di negoziazione, abbreviata per il Ringraziamento, ha registrato guadagni moderati: S&P 500 +0,5%, Nasdaq +0,8% e Dow Jones +0,6%.
La propensione al rischio è tornata, con gli investitori che stimano una probabilità tra l’80% e l’85% di un taglio dei tassi da parte della Fed nelle prossime settimane.
Tra i titoli tecnologici a grande capitalizzazione si sono registrati andamenti contrastanti: Microsoft +1,3%, Amazon +1,8%, Meta +2,3%, Broadcom +1,4%, Tesla +0,8%. In calo Nvidia (-1,8%), mentre Alphabet è rimasta pressoché invariata.
Va ricordato che nelle ultime due sessioni un guasto tecnico al Chicago Mercantile Exchange, dovuto ai sistemi di raffreddamento di un data center, ha interrotto brevemente i futures, contribuendo a movimenti volatili.
Nel mese, l’S&P 500 è rimasto sostanzialmente invariato, il Dow Jones ha guadagnato lo 0,3% e il Nasdaq ha perso l’1,6%, interrompendo una serie di sette mesi di rialzi, mentre gli investitori rivalutano le valutazioni elevate dell’IA.
Valute
“I cambi cambiano”, mi dicevano sempre quando iniziai questo mestiere nel 1988. Oggi, però, non sembra più così. Negli ultimi mesi le oscillazioni valutarie si sono ridotte in modo significativo.
Sarà scarso interesse, sarà forse la de-dollarizzazione che alcuni analisti ritengono in atto da tempo. Sta di fatto che le variazioni medie dei principali cambi non superano i 50-60 pips al giorno.
EUR/USD rimane da tre mesi ancorato tra 1,1480 e 1,1780, senza segnali di uscita dal trading range. Anche il Cable oscilla poco, nonostante i motivi macro e monetari per muoversi non manchino.
USD/JPY si è mosso di più, complice il piano fiscale ed economico del nuovo governo Takaichi, che ha generato volatilità.
Le valute oceaniche, dopo mesi di ribassi lenti e costanti, mostrano segnali di risveglio grazie a spiragli geopolitici che alimentano speranze di un ritorno duraturo del risk on.
Argento, nuovi record
L’argento ha superato i 56 dollari l’oncia, segnando nuovi massimi storici. La spinta arriva da preoccupazioni sull’offerta e dalle aspettative di ulteriori tagli dei tassi da parte della Federal Reserve.
Le scorte cinesi sono scese ai minimi degli ultimi dieci anni, dopo ingenti spedizioni verso Londra. Le esportazioni di Pechino hanno raggiunto un record di oltre 660 tonnellate a ottobre.
Sul fronte monetario, i mercati considerano quasi certo un taglio dei tassi a dicembre e prevedono almeno tre ulteriori riduzioni entro il 2026.
Le aspettative sono state rafforzate dalle notizie secondo cui Kevin Hassett, direttore del Consiglio economico nazionale della Casa Bianca, sarebbe il principale candidato alla presidenza della Fed. Una scelta in linea con la preferenza del presidente Donald Trump per tassi più bassi.
Da ottobre, l’argento ha ripetutamente testato massimi storici, sostenuto dall’incertezza globale, dalla prospettiva di una politica monetaria più accomodante e dalla restrizione dell’offerta fisica.
Germania, inflazione
A novembre 2025 l’inflazione annua in Germania si è attestata al 2,3%, invariata rispetto a ottobre e leggermente sotto le previsioni (2,4%).
L’inflazione dei servizi è rimasta stabile al 3,5%, mentre quella dei beni è scesa all’1,1% dall’1,2%.
Rispetto al mese precedente, l’indice dei prezzi al consumo è calato dello 0,2%, primo calo da gennaio, dopo un +0,3% a ottobre. Il dato è leggermente migliore delle attese (-0,3%).
L’inflazione core è scesa al 2,7% dal 2,8%. EUR/USD oscilla intorno a quota 1,1600.
PMI Cina
L’indice PMI manifatturiero cinese è salito a 49,2 a novembre 2025, rispetto al minimo semestrale di 49,0 di ottobre, in linea con le attese.
Si tratta comunque dell’ottavo mese consecutivo di contrazione dell’attività manifatturiera. I produttori hanno dovuto affrontare domanda debole, concorrenza interna sui prezzi e un sentiment cauto delle esportazioni in un contesto di incertezza globale.
USD/CNY è sceso fino a 7,0650, minimo delle ultime sedute.
Va segnalato che la Cina resta uno dei maggiori acquirenti mondiali di oro. Secondo alcune analisi, la lenta ma costante rivalutazione dello yuan potrebbe portare alla creazione di un “gold standard cinese”, con un legame diretto tra oro e valuta del gigante asiatico. Resta da capire se gli Stati Uniti lo permetteranno.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Eur/Usd: Consolidamento in Area 1,16, Scenari e Livelli ChiaveRiprendo l’analisi della scorsa settimana, confermando il raggiungimento del primo target in area 1,16.
Ora, quali scenari si prospettano per Euro-Dollaro?
La situazione appare più confusa rispetto ai giorni scorsi: siamo a metà strada tra un massimo inferiore al precedente e un minimo superiore al precedente, in una fase di consolidamento.
È interessante distinguere due possibili scenari operativi:
- Per chi ha una posizione long, è consigliato alleggerire in area 1,16 e portare lo stop in pari a 1,154 (per chi ha seguito l’ingresso consigliato), con secondo target in area 1,165.
- Per chi è flat, la migliore soluzione resta l’attesa, poiché al momento non si presenta un risk/reward favorevole in nessuno scenario.
Per ottenere maggiore direzionalità, sarà utile attendere una rottura rialzista di area 1,165 o una rottura ribassista di area 1,148.
Solo una di queste due condizioni potrà segnalare una chiara prosecuzione del trend.
Mercati azionari rallentano, oro in rialzoAzionari perdono slancio
I mercati azionari europei hanno aperto invariati questa mattina, dopo la festività del Giorno del Ringraziamento negli Stati Uniti che ha visto Wall Street chiusa.
Il recente rally dei mercati sta mostrando una perdita di slancio e momentum. Tuttavia, la maggior parte dei listini resta sulla buona strada per chiudere la settimana in rialzo, recuperando le perdite di inizio mese. Le aspettative di ulteriori tagli dei tassi da parte della Federal Reserve continuano infatti a sostenere gli asset di rischio.
Nel frattempo, i verbali dell’ultima riunione della BCE hanno indicato che i responsabili politici non hanno fretta di ridurre i tassi, in un contesto di elevata incertezza. Gli investitori si concentrano ora sui dati sull’inflazione di Germania, Francia, Italia e Spagna.
Valute
Sul fronte cambi, poche novità. L’appetito al rischio delle ultime ore ha indebolito il dollaro contro euro e sterlina, saliti rispettivamente fino a 1,1600 e 1,3270, per poi ritracciare leggermente.
Le valute oceaniche hanno rimbalzato e consolidato sui massimi: AUD/USD a 0,6530 e NZD/USD sopra quota 0,5710.
Il franco svizzero è rimasto stabile a 0,9320 sull’euro, mentre USD/JPY si mantiene sopra i supporti chiave, pronto a puntare verso target più ambiziosi.
Oro ancora al rialzo
Nonostante il clima di risk on, che teoricamente dovrebbe indebolire l’oro, questa notte i prezzi del metallo giallo sono saliti a circa 4.190 dollari l’oncia. Si avvicinano così ai massimi delle ultime cinque settimane e si pongono sulla buona strada per il quarto rialzo mensile consecutivo.
Gli investitori sono sempre più fiduciosi in un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a dicembre. Dichiarazioni di vari funzionari della Fed, unite a dati economici deboli, hanno rafforzato queste aspettative.
Inoltre, Kevin Hassett, considerato tra i favoriti per sostituire Jerome Powell, ha ribadito il sostegno del presidente Trump a una riduzione del costo del denaro. I mercati ora scontano una probabilità superiore all’80% di un taglio di 25 punti base il mese prossimo, rispetto al 30% di una settimana fa.
Gli investitori prevedono anche altri tre tagli entro la fine del 2026. L’oro, osservando la performance annuale, registra la salita più significativa dal 1979, sostenuto dai massicci acquisti delle banche centrali e dai forti afflussi negli ETF non sovrani.
Germania, fiducia dei consumatori
L’indicatore GfK sul clima dei consumatori tedeschi è salito a -23,2 in vista di dicembre 2025, rispetto a -24,1 del mese precedente, in linea con le attese del mercato.
La propensione all’acquisto si è rafforzata per il secondo mese consecutivo, in vista delle festività natalizie (-6,0 contro -9,3 a novembre), tornando ai livelli dell’anno scorso. Parallelamente, la propensione al risparmio si è attenuata (13,7 contro 15,8).
Le aspettative economiche sono scivolate in un leggero pessimismo, pur restando superiori a quelle di un anno fa. Le aspettative sul reddito, invece, sono diventate negative, segnalando una pressione persistente sulle finanze delle famiglie.
Saverio Berlinzani
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Analisi Tecnica sull'Oro al 27 novembre 2025 Panoramica: l’ORO baricentro economico
L’oro è un bene rifugio tradizionale che attira investitori soprattutto nei momenti di incertezza economica e geopolitica.
Negli ultimi mesi ha mostrato una crescita significativa, sostenuta da aspettative di politiche monetarie più accomod anti negli Stati Uniti e da una riduzione delle tensioni geopolitiche, come l’accordo tra Ucraina e Russia per porre fine al conflitto.
Il prezzo dell’oro ha raggiunto circa 4.160 USD per oncia, vicino ai massimi delle ultime due settimane, con un incremento del 4,58% nell’ultimo mese e di quasi il 58% rispetto a un anno fa. Questi movimenti riflettono una combinazione di fattori tra cui dati economici USA più deboli, aspettative di tagli ai tassi della Fed, e timori geopolitici attenuati ma sempre presenti.
L'oro si distingue come asset rifugio principale rispetto ad argento, Treasury USA e Bitcoin, grazie alla sua stabilità storica e minore volatilità durante le crisi. Nel 2025, con il prezzo intorno ai 4.164 USD/oncia, ha superato i Treasury bond, rompendo la correlazione inversa tradizionale: mentre i rendimenti dei bond a 10 anni si stabilizzano al 4,1%, l'oro ha guadagnato il 42% grazie a deficit USA da 1,9 trilioni di dollari e timori fiscali.
L'argento, a 53,31 USD/oncia (+77% annuo), offre maggiore upside ma con volatilità doppia (26,6% vs 14,7% dell'oro) e dipendenza industriale (50% della domanda), rendendolo meno affidabile in risk-off.
Asset: prezzo attuale, performance, struttura di mercato
L’oro è trattato principalmente come un bene rifugio e un asset di diversificazione nei portafogli. Le banche centrali di tutto il mondo stanno aumentando le loro riserve auree nella prospettiva di volatilità economica e di un progressivo de-dollarizzazione dei mercati finanziari. L’oro è percepito come protezione contro la svalutazione delle valute nazionali e l’inflazione. Nel 2023-2025 molte banche centrali hanno aumentato le proprie riserve di oro dal 8% al 15% circa. Le dinamiche geopolitiche, come la crisi in energie e commercio mondiale, contribuiscono ulteriormente a sostenere la domanda di oro.
L'oro è quotato a 4.158,30 USD/oncia al 27 novembre 2025, con un leggero calo dello 0,10% rispetto alla giornata precedente. Il prezzo spot globale si attesta a 4.151,05 USD, mentre in India il metallo giallo è scambiato a ₹12.775 per grammo (24 carati), in flessione di ₹16 rispetto al giorno precedente. Le quotazioni restano vicine ai massimi delle ultime due settimane, sostenute dalle aspettative di taglio dei tassi Fed a dicembre (probabilità >80%).
La performance dell'oro nel 2025 è eccezionale, con un guadagno del +57,59% rispetto allo stesso periodo del 2024 e un rally del +5,22% nell'ultimo mese. Da inizio anno (YTD) fino a novembre, l'oro ha superato il +54%, posizionandosi in testa alla classifica degli asset macro globali. Il metallo prezioso ha raggiunto il suo 45° massimo storico il 8 ottobre 2025, toccando i 4.000 USD/oncia, segnando un passaggio chiave dalla soglia psicologica di 3.000 USD (nuovo floor di prezzo) ai livelli attuali.
I miner auriferi hanno registrato performance ancora più esplosive, con un incremento del +120% YTD, sebbene rimangano sottovalutati rispetto ai fondamentali.
Il mercato dell'oro presenta una struttura diversificata tra domanda fisica, futures e prodotti finanziari:
• Domanda fisica: Gioielleria (46%, ~95.547 tonnellate), lingotti e monete (21%, ~43.044 tonnellate), riserve banche centrali (17%, ~35.715 tonnellate per un valore di 2 trilioni USD).
• ETF e prodotti finanziari: Gli ETF fisicamente garantiti detengono circa 3.473 tonnellate (2% dell'oro sopra-suolo), equivalenti a 200 miliardi USD. Nel 2025 si registra il ritorno degli investitori occidentali agli ETF aurei, con afflussi netti che rappresentano la maggiore crescita annuale potenziale della domanda.
• Futures: Il mercato dei futures CME sull'oro scambia l'equivalente di 27 milioni di once al giorno, oltre 30 volte il volume dello SPDR Gold ETF (0,8 milioni di once/giorno), offrendo liquidità superiore e settlement fisico senza commissioni di gestione.
• Banche centrali: La domanda da parte delle banche centrali è strutturale, con acquisti netti stimati tra 900-1.000 tonnellate nel 2025, segnando il quarto anno più forte dal 1971, guidati dalla de-dollarizzazione e dalla diversificazione delle riserve.
La struttura del mercato evidenzia una transizione da asset prevalentemente fisico-ornamentale a veicolo strategico di investimento istituzionale e riserva sovrana.
Analisi tecnica evoluta: trend, momentum, volatilità e pattern
L’analisi tecnica sull’oro evidenzia una fase di consolidamento ad alta quota all’interno di un trend primario ancora impostato al rialzo. La struttura dei prezzi rimane costruttiva finché le quotazioni restano stabilmente sopra l’area dei 4.000 USD, che rappresenta sia un livello psicologico sia una soglia di equilibrio tra compratori istituzionali e venditori di breve periodo. In questo contesto, l’operatività professionale privilegia strategie “buy on dip” su supporti chiave, con gestione del rischio rigorosa in caso di rottura dei livelli tecnici principali.
La media mobile a 50 giorni svolge il ruolo di supporto dinamico principale, accompagnando il canale rialzista sviluppato dai minimi di area 3.700–3.800 USD. Finché i prezzi rimangono sopra la 50 giorni, il bias resta moderatamente bullish, con eventuali pullback verso la media da leggere come fasi di riaccumulazione piuttosto che inversioni strutturali. Una violazione decisa e confermata in chiusura giornaliera/settimanale al di sotto di tale media, invece, aprirebbe spazio per una correzione più profonda verso 3.800 USD, proiezione del precedente triangolo ascendente rotto al rialzo.
L’RSI a 14 periodi si è gradualmente raffreddato dagli eccessi di ipercomprato successivi al breakout di 4.000 USD, riportandosi in area neutra e segnalando un momentum rialzista meno esplosivo ma ancora coerente con una fase di consolidamento alto. Valori che oscillano tra 45 e 55 indicano un mercato in equilibrio tra forze long e short, con spazio per un nuovo impulso rialzista nel caso di ritorno sopra 60–65, oppure per una correzione più estesa se l’oscillatore dovesse scendere stabilmente sotto 40. In ottica professionale, questo contesto suggerisce di evitare entrate aggressive sui massimi e privilegiare ingressi su ritracciamenti con RSI in prossimità di 40–45.
L’analisi di regressione lineare applicata alle ultime settimane di contrattazioni mostra una pendenza positiva ma in attenuazione, coerente con una fase di normalizzazione del trend dopo il rally verticale che ha spinto l’oro oltre i 4.000 USD. I prezzi continuano a oscillare sopra la linea di regressione e all’interno del relativo canale, segnalando che, nonostante l’erosione del momentum, il controllo resta in mano ai compratori di medio periodo. Solo un ritorno persistente nella parte bassa del canale, accompagnato da volumi in aumento sul ribasso, costituirebbe un segnale di deterioramento strutturale del trend.
Dal punto di vista candlestick, nelle ultime sedute si osservano sequenze di doji, small body e occasionali hammer in prossimità dei supporti intraday, che rappresentano fasi di indecisione e tentativi di assorbimento delle prese di profitto da parte della componente long. La formazione di pattern di inversione positivi (hammer o bullish engulfing) sull’area di 4.000–3.950 USD confermerebbe la tenuta del supporto e la possibilità di un nuovo swing rialzista verso le resistenze successive. Al contrario, pattern ribassisti in prossimità di 4.200–4.300 USD (shooting star, evening star) andrebbero letti come segnali di esaurimento del movimento, con aumento del rischio di correzioni più ampie.
I livelli di prezzo tecnicamente più rilevanti rimangono:
Supporti: area 4.000 USD come primo pilastro difensivo, seguita da 3.900–3.885 USD in corrispondenza della media mobile a 50 giorni e dal target di proiezione verso 3.800 USD in caso di break deciso. Una discesa sotto 3.700 USD comprometterebbe il quadro rialzista di medio termine, riaprendo scenari verso 3.500 USD.
Resistenze: 4.200 USD come primo obiettivo tecnico post-breakout, coincidente con i massimi recenti indicati dai report tecnici, e una fascia superiore 4.250–4.300 USD in corrispondenza dei massimi storici di ottobre 2025 e delle proiezioni delle onde impulsive di medio periodo.
In sintesi, la lettura combinata di media mobile a 50 giorni, RSI, regressione lineare e pattern candlestick delinea un contesto di trend rialzista in consolidamento, dove l’oro continua a esprimere forza relativa ma con una dinamica meno verticale e più selettiva. In ottica operativa professionale, lo scenario rimane costruttivo finché i prezzi stazionano sopra 4.000 USD, con strategie di ingresso su debolezza controllata e gestione attenta del rischio in prossimità delle resistenze critiche 4.200–4.300 USD.
Scenario, prospettive e sintesi
Lo scenario per l’oro nel breve-medio periodo rimane fondato su due principali fattori: politica monetaria e rischi geopolitici. Le probabilità di un taglio dei tassi da parte della Fed entro dicembre sono superiori all’80%, il che tende a ridurre il costo opportunità del detenere oro. Tuttavia, un rallentamento dell’economia USA e l'eventuale ritorno di instabilità geopolitica, come nuove tensioni commerciali o conflitti regionali, potrebbero spingere ulteriormente il metallo prezioso verso l’alto. Gli analisti stimano un prezzo target attorno a 4.100-4.300 USD per oncia nei prossimi 12 mesi, con potenziali rialzi se si materializzassero ulteriori rischi o politiche monetarie più espansive.
In conclusione, l’oro resta un asset strategico in portafoglio, la cui analisi tecnica conferma un mercato rialzista ma con segnali di prudenza. Le dinamiche socioeconomiche attuali e le politiche globali saranno determinanti nei prossimi mesi per valutare i livelli di prezzo chiave e le opportunità di trading.
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Il materiale fornito in questo contesto non è stato redatto secondo i requisiti legali destinati a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e, pertanto, è considerato una comunicazione di marketing. Non è soggetto a divieti di negoziazione prima della divulgazione della ricerca d’investimento, ma non cercheremo di trarne vantaggio prima di fornirlo ai nostri clienti.
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Ferrari presto su prezzi interessantiFerrari weekly
Il titolo continua a soffrire nonostante un flusso di notizie che sta girando da negativo a positivo.
Nei fondamentali non troviamo elementi di preoccupazione ma nei prezzi in borsa si sta realizzando una fase di distribuzione. Probabilmente le quotazioni precedenti erano esagerate.
Il recente test a 377 euro ha mostrato la debolezza del trend.
Torna a quotare a 330 euro circa con l'apertura ad una nuova fase supportiva sul round number a 300 euro. Zona dove probabilmente si inquadrerà una reazione più significativa del mercato.
Uso sempre le charts di Capital.com per le mie analisi. Sono intuitive, lineari e super precise. Se fate trading, ve le consiglio davvero!
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Risk Disclaimer
Le informazioni fornite hanno solo scopo informativo e non devono essere considerate come consulenza finanziaria. Si prega di fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
Wall Street positiva, dollaro debole e petrolio in caloRussia-Ucraina
Ancora una chiusura positiva per Wall Street, con l’appetito al rischio tornato prepotentemente sul mercato grazie alle aumentate possibilità di un taglio del costo del denaro da parte della Fed nella prossima riunione di dicembre.
Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,67% a 47.427 punti, mentre l’S&P 500 ha registrato un rialzo dello 0,69% a 6.813 punti. Meglio ha fatto il Nasdaq, che ha chiuso con un +0,82%.
Tra i singoli titoli, seduta positiva per Dell Technologies (+5,83%) dopo la diffusione dei risultati del terzo trimestre 2025/2026, chiuso con un utile per azione superiore alle stime degli analisti. Molto bene anche Oracle, in rialzo del 4,02%.
Giovedì 27 novembre 2025 Wall Street resterà chiusa per la festività del Thanksgiving Day.
Valute
Con il ritorno del “risk on”, il dollaro perde quota. L’EUR/USD torna sopra 1,1600 con possibili obiettivi a 1,1650, mentre la sterlina (Cable) sale oltre 1,3250 e punta verso l’area 1,3310.
Il cambio USD/JPY arretra sotto 156,00, avvicinandosi ai supporti chiave posti a 155,60. L’EUR/GBP scende in area 0,8750, vicino ai primi target di 0,8710, mentre l’USD/CAD perde 100 punti dai massimi di 1,4150.
Si registra anche il ritorno delle valute oceaniche: AUD/USD si avvicina alla prima area di resistenza a 0,6580, mentre NZD/USD risale finalmente sopra quota 0,5700, con obiettivi a 0,5800.
Petrolio
I future sul greggio WTI sono scesi verso i 58 dollari al barile nella notte, invertendo parte del guadagno di oltre l’1% della sessione precedente. Si tratta di una correzione tecnica, legata alle incertezze sui colloqui di pace tra Russia e Ucraina, ancora in corso.
Un inviato presidenziale statunitense si recherà in Russia la prossima settimana per favorire una svolta, che potrebbe portare alla revoca delle sanzioni sul greggio russo. Tuttavia, restano dubbi sulla possibilità di un accordo a breve termine e molti ritengono che, anche se venisse raggiunto, ci vorrà tempo prima che le spedizioni russe aumentino.
Nel frattempo, gli operatori attendono la riunione dell’OPEC+ di questo fine settimana per ulteriori segnali, dopo la sospensione degli aumenti di produzione previsti per il primo trimestre del prossimo anno.
Il greggio si avvia a registrare il quarto calo mensile consecutivo a novembre, la più lunga serie di perdite dal 2023, sotto la pressione delle aspettative di un surplus di offerta, con la produzione che continua a superare la domanda.
Australia e 🇳🇿 Nuova Zelanda
La spesa totale per nuovi investimenti in Australia è cresciuta del 6,4% su base trimestrale nel terzo trimestre del 2025, superando nettamente le attese di un’espansione dello 0,5%. Questo risultato segue una crescita dello 0,4% (rivista al rialzo) nel trimestre precedente e segna l’incremento più forte dal marzo 2021.
A livello geografico, il Territorio della Capitale Australiana ha registrato l’aumento più rapido (+35,3%), seguito da Australia Meridionale (+8,2%), Queensland (+7,3%), Victoria (+6,7%) e Tasmania (+2,8%). Al contrario, il Territorio del Nord ha segnato un calo dell’1,6%.
Nel frattempo, l’indice ANZ Business Outlook della Nuova Zelanda è balzato a 67,1 a novembre 2025, rispetto a 58,1 del mese precedente. Si tratta del livello più alto da marzo 2014, sostenuto dal continuo allentamento monetario che ha rafforzato la fiducia in una ripresa economica.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Bitcoin fine del dump?Bitcoin Daily oggi torna sui 90k. Qualche giorno fa vi scrivevo sulle possibili zone di supporto che poi sono State prese... Forse anche oltre le mie aspettative.
Ci sono ancora tanti dubbi sul futuro del Bitcoin per dicembre.
Sto seguendo i flussi degli ETF che per ora mi sembrano uno dei migliori indicatori per trovare il momentum perfetto per spingere long.
Uso sempre le charts di Capital.com per le mie analisi. Sono intuitive, lineari e super precise. Se fate trading, ve le consiglio davvero!
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Mercati in rialzo tra pace e tagli FedPace Russia-Ucraina?
Seduta positiva per il listino USA, che ha mostrato un guadagno dell’1,16% sul Dow Jones, proseguendo la serie positiva iniziata venerdì scorso. Sulla stessa linea l’S&P 500 con un +0,41%. Il Nasdaq 100 è rimasto sui livelli della vigilia, con un +0,18%.
L’attenzione degli investitori è rivolta alla possibile pace tra Russia e Ucraina, che nelle ultime ore sembra ripresentarsi come evento centrale. Restano però sotto osservazione anche i dati macroeconomici, capaci di fornire indicazioni importanti sullo stato di salute dell’economia statunitense.
Sul fronte della politica monetaria, crescono le probabilità di un taglio dei tassi a dicembre da parte della Fed.
A livello settoriale, i servizi di comunicazione, l’assistenza sanitaria e i materiali hanno sovraperformato, mentre il comparto tecnologico è rimasto indietro. Nvidia ha perso il 4,8% dopo le notizie secondo cui Meta starebbe trattando con Google per investire miliardi di dollari nei chip di intelligenza artificiale. Oracle ha ceduto il 6,2% e AMD il 7,4%. In controtendenza, Alphabet ha guadagnato l’1,9% e Meta l’1,5%.
Gli operatori hanno osservato anche i dati economici, risultati contrastanti. Le vendite al dettaglio hanno deluso, segnalando un rallentamento della spesa al consumo più netto del previsto.
L’ultimo rapporto ADP ha mostrato che le aziende statunitensi hanno perso in media 13.500 posti di lavoro a settimana nelle quattro settimane terminate l’8 novembre. D’altro canto, l’inflazione alla produzione ha accelerato a settembre.
Nonostante i segnali misti, le aspettative per un taglio dei tassi di interesse della Fed di 25 punti base il mese prossimo restano elevate, attorno all’85%.
Valute, ancora movimenti limitati
Il mercato dei cambi mostra ancora poche oscillazioni. Il ritorno del “risk on” ha prodotto un leggero indebolimento del dollaro.
L’EUR/USD si muove a ridosso di 1,1600, mentre la sterlina si è portata vicino a 1,3200. Salgono invece le valute oceaniche, AUD e NZD, sostenute dall’aumento dell’inflazione in Australia e dagli effetti del taglio dei tassi da parte della RBNZ, già scontato.
Il cambio USD/JPY è sceso a 154,10 dopo aver toccato anche 155,65, livello chiave di supporto. Il franco svizzero è rimasto stabile e in leggero ribasso contro l’euro, mentre è risalito sul dollaro.
ADP in calo
Secondo ADP Research, il mercato del lavoro privato ha perso in media 13.500 posti a settimana nelle quattro settimane concluse l’8 novembre 2025. Si tratta di un netto aumento rispetto al calo di 2.500 posti settimanali registrato nel periodo precedente.
I dati indicano che le perdite di posti di lavoro hanno accelerato tra fine ottobre e inizio novembre, a seguito degli annunci di riduzioni di personale da parte di importanti aziende, tra cui Amazon e Target.
Il rapporto mensile ufficiale sull’occupazione di novembre è atteso per il 3 dicembre.
Petrolio
I future sul greggio WTI sono scesi di oltre il 2,5%, a 57,2 dollari al barile martedì, il livello più basso delle ultime cinque settimane. Alcune indiscrezioni suggeriscono che l’Ucraina abbia accettato i termini di un accordo di pace volto a porre fine alla guerra con la Russia.
Il presidente Zelensky ha affermato che i colloqui con gli Stati Uniti proseguono, mentre la posizione della Russia rimane incerta. I negoziati a Ginevra e i paralleli incontri tra Stati Uniti e Russia ad Abu Dhabi riflettono un’intensa attività diplomatica, nonostante i raid aerei notturni continuino a evidenziare le tensioni in corso.
Una potenziale fine del conflitto potrebbe avere un impatto significativo sui mercati petroliferi. La Russia, importante produttore, è sottoposta a pesanti sanzioni occidentali e i recenti attacchi ucraini con droni contro le raffinerie hanno interrotto le forniture di carburante raffinato.
Qualsiasi aumento della produzione russa si sommerebbe a un mercato già orientato verso un eccesso di offerta, poiché i produttori globali stanno aumentando la produzione più rapidamente della domanda. I prezzi del petrolio sono diminuiti quest’anno e si avviano a registrare il quarto calo mensile consecutivo.
RBNZ taglia i tassi
La Reserve Bank of New Zealand ha abbassato il tasso di interesse ufficiale di 25 punti base al 2,25% nella sua ultima riunione dell’anno. La mossa, ampiamente attesa, ha portato i costi di finanziamento al livello più basso da metà 2022.
I membri della banca centrale hanno affermato che la decisione riflette una significativa capacità produttiva inutilizzata nell’economia, in un contesto di stabilità delle pressioni inflazionistiche. L’indice dei prezzi al consumo annuo è salito al di sopra della fascia obiettivo dell’1-3% nel terzo trimestre, mentre l’inflazione core è rimasta stabile o in leggero calo.
Ciò supporta le aspettative di un ritorno dell’inflazione al 2% entro la metà del 2026. L’attività economica è rimasta debole fino alla metà del 2025, con il PIL in contrazione nel secondo trimestre, sebbene gli indicatori a breve termine suggeriscano una graduale ripresa.
La banca centrale ha rilevato rischi bilanciati, avvertendo che la debole fiducia di famiglie e imprese potrebbe frenare la ripresa, mentre una domanda immobiliare più forte o trainata dalle esportazioni potrebbe mantenere l’inflazione più persistente.
Il Comitato di Politica Monetaria ha affermato che le mosse future dipenderanno dalle prospettive economiche e dall’andamento dell’inflazione.
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