ENI in fair value sui 14 euroENI trova una pausa sui 14 euro in parte aiutato dal rimbalzo sul petrolio.
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L’ECONOMIA USA RALLENTA… LA FED IN ALLERTA!Today’S Trading del 04.07.2024 –
🔴 L’ECONOMIA USA RALLENTA… LA FED IN ALLERTA!
MACRO BACKGROUND
Settimana ricca di market mover, specialmente per gli USA che sebbene oggi siano in piena festività per la ricorrenza del 4 Luglio, attraversano la pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro e dei PMI.
Ieri giornata emblematica per i mercati, che subito dopo le parole preoccupate di Powell sul mercato del lavoro e sull’eventuale rallentamento della congiuntura economica USA, si sono scontrati in primis con i dati sul mercato del lavoro rilevati dall’ADP research, che hanno mostrato solo 150K nuovi ruoli paga, sostenuti esclusivamente dal settore tempo libero ed ospitality. Hanno dato maggior peso al dato negativo le pubblicazioni delle richieste di disoccupazione, in aumento per i continui con 1858K nuove unità rispetto ai precedenti 1832K e in aumento per le nuove richieste di sussidio con 238K unità rispetto ai precedenti 234K.
Non terminano le cattive notizie per l’economia USA, ieri dati anche per l’ISM in netto calo, con il mondo service che rallenta pesantemente passando da 53.8 a 48.8, un calo di 5 punti percentuali che ha di fatto spalancato la possibilità di interventi della FED per sostenere l’economia e quindi procedere almeno ai 2 tagli previsti entro fine anno.
I cattivi dati di ieri hanno generato un trend di debolezza dollaro USA e di forza equity sulla speranza rinnovata di politiche monetarie più accomodanti
FOREX
Il mercato valutario ritrova un certo trend contro dollaro, dopo i dati sopra descritti le majors prendono forza con la moneta unica che inizia a costruire massimi e minimi crescenti e testa 1.0825 portando il fascio di medie mobili all’incrocio rialzista sui tf piu alti come h4.
Medesime dinamiche per il cable, che testa 1.2780 e mantiene ra toni rialzisti alimentato da posizioni contrarian short che cercano massimi ora difficili da individuare prima di 1.2825—50
Ripartono anche le oceniche con l’australiano che rompe le resistenze e si porta a 0.6725 all’attacco di nuovi massimi , dando fiducia ora al trend long di lunghissimo perdio ben visibile su tf daily e weekly.
EQUITY
Azionario oggi con chiusure anticipate, che resta tuttavia in una fase di pieno risk on sia in Europa che in America. L’Europa trascinata a rialzo porta il DAx a 18446 pnt al test dei massimi precedenti aprendo la strada a nuovi allunghi rialzisti, migliore la fiducia per l’indice italiano che rompe i massimi di 34050 pnt e segnala cosi un’ottima forza rialzista.
Nuovi massimi per l’America, con l’Sp500 che approda a 5593 pnt e il nasdaq a 20400 pnt, un trend inesauribile al momento che resta solo da comprare su tutti i ribassi.
COMMODITIES
Rallenta la corsa del petrolio che trova resistenza a 84.75$ e inizia a generare massimi decrescenti, ma ancora i supporti di 83$ sembrano reggere e solo la violazione di detti livelli aprirebbe la strada a storni completi sui livelli di 80.20$ primi supporti di medio periodo.
La debolezza del dollaro USA porta a sostenere anche i metalli , con il gold che si riporta sopra i massimi di 2351$ approdando a 2378$ sostenuto ora dal fascio di medie in h4. Si resta in una fase laterale con resistenze a 2380$ e supporti a 2305$
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
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STOCK OF THE DAY: WULFL'azienda di Miner BTC (che piace tanto ai sostenitori green) ha disegnato questa base enorme, che unita ad una forza relativa straordinaria ed al fatto che sembra fregarsene della momentanea debolezza di BTC potrebbe arrivare a 5/6$ in pochissimo tempo. Per chi volesse entrare il risk reward ottimale sta sui 3.70,3.80$. Stop senza esitazioni sotto i 3.50$. Questi sono titoli altamente speculativi, sia per la piccola capitalizzazione sia perchè non avendo fondamentali eccelsi, potrebbe essere soggetta a dump inaspettati.
Attesa per qualche correzione importanteWall Street ieri ha faticato a guadagnare ancora terreno, e i precedenti rallies hanno generato dei pullback di breve termine anche dovuti, che hanno visto l'S&P 500 chiudere in rosso dello 0,2%, dopo aver brevemente raggiunto un nuovo massimo di 5.500. Allo stesso modo, il Nasdaq si è ritirato dello 0,8% rispetto ai livelli record precedenti, riflettendo un calo nella performance delle megacap tecnologiche. Nel frattempo, il Dow è salito di 300 punti, sostenuto da Amazon (+1,8%) e Salesforce (+4,3%).
Il colosso dei chip Nvidia ha ridotto i guadagni precedenti ed è sceso del 3,5%, perdendo il record di più grande azienda al mondo per capitalizzazione di mercato. Nel frattempo, Microsoft e Apple hanno perso rispettivamente lo 0,1% e il 2,1%. Gli investitori, probabilmente, hanno approfittato per prendere qualche beneficio e profitto. Per quanto tempo ancora, infatti, si potrà pensare che le megacap possano continuare a sostenere i principali indici azionari, specialmente in un contesto nel quale emergono ogni giorno prove crescenti che l’economia statunitense sta lentamente perdendo la sua resilienza?
VALUTE
Poco mosse le principali coppie valutarie, con il dollaro che rimane non lontano dai massimi contro euro e sterlina, ma soprattutto contro Jpy e Chf, salito per la mancanza della Boj da un lato e per la decisione sui tassi dall’altro. EurUsd ha già testato due volte 1.0700 senza romperlo mentre il Cable dopo il nulla di fatto della Boe, è sceso sui supporti chiave di 1.2650. Poca volatilità di breve termine, ma attenzione allo Jpy perché ci avviciniamo ai livelli di 160, area di possibile intervento della BoJ che ieri, attraverso il portavoce valutario Kanda, ha messo in guardia i mercati dagli eccessi contro Jpy.
Intereessanti i movimenti dei cross contro franco svizzero, in ripresa, in un contesto però nel quale, il risk off fatica a riemergere. E tutti sanno quanto sia importante il ritorno dell’appetito al rischio per vedere un franco svizzero in indebolimento strutturale. Sul fronte notizie, attenzione perché oggi è il giorno delle tre streghe, giornata che di solito porta ad alta volatilità di breve termine, specialmente nel primo pomeriggio.
BOE, TASSI FERMI MA...
La Banca d'Inghilterra ha deciso di mantenere il tasso ufficiale al 5,25% durante la riunione di giugno, come previsto, con due soli membri dei nove votanti che sostenevano una diminuzione dello 0.25% La maggioranza dei membri del board si è invece posizionata per un nulla di fatto in ragione del miglior bilanciamento di una decisione del genere. I recenti indicatori economici mostrano che l’inflazione è tornata al target del 2%, spinta dalla dalle aspettative di ribasso dell’inflazione e dal calo dei prezzi dell’energia rispetto all’anno precedente.
La crescita del PIL ha superato le aspettative, ma i dati sottostanti suggeriscono un ritmo di crescita più lento. L’MPC ha riconosciuto un mercato del lavoro più flessibile e si impegna a mantenere una politica monetaria restrittiva fino a quando i rischi di inflazione non diminuiranno in modo sostenibile. Rimangono vigili sulle persistenti pressioni inflazionistiche e adegueranno la politica, se necessario, sulla base dei prossimi dati economici e delle previsioni.
SNB TAGLIA IL COSTO DEL DENARO
La Banca nazionale svizzera ha ridotto il tasso di riferimento di 25 punti base all’1,25% nel giugno 2024, secondo ribasso consecutivo, in linea con le aspettative del mercato, e in ragione di una diminuzione della pressione inflazionistica di fondo e della forza del franco svizzero. Questo aggiustamento mira a mantenere condizioni monetarie adeguate, con l’inflazione attualmente guidata principalmente dall’aumento dei prezzi dei servizi domestici.
La nuova previsione condizionale di inflazione della BNS è simile a quella di marzo, ovvero un'inflazione media annua dell'1,3% nel 2024, dell'1,1% nel 2025 e dell'1,0% nel 2026, assumendo che il tasso di riferimento rimanga all'1,25%. La Banca nazionale prevede una crescita moderata del PIL, pari a circa l’1% nel 2024 e all’1,5% nel 2025, con un leggero aumento della disoccupazione.
Prima della decisione, il franco era vicino ai massimi di 3 mesi contro il dollaro e ai massimi di 4 mesi contro l’euro, poiché le turbolenze politiche in Francia e l’ascesa dei partiti di estrema destra alle elezioni del Parlamento europeo ne avevano favorito il rialzo. Dopo la decisione EurChf e UsdChf hanno recuperato rispettivamente lo 0.50% e l’1% circa per poi stabilizzarsi.
JOBLESS CLAIMS
Il numero di persone che richiesto l'indennità di disoccupazione negli Stati Uniti è diminuito da 5.000 a 238.000 nella seconda settimana di giugno, al di sopra delle aspettative del mercato di 235.000, segnando il secondo valore più alto dall'agosto del 2023, solo dietro il conteggio delle 243.000 richieste rivisto al rialzo dalla settimana precedente.
Coerentemente, le richieste di disoccupazione pendenti sono aumentate da 15.000 a 1.828.000 nella prima settimana di giugno, il livello più alto da gennaio, a testimonianza del fatto che i disoccupati stanno avendo maggiori difficoltà nel trovare un lavoro adeguato. I risultati sono stati un’ulteriore prova di un indebolimento del mercato del lavoro statunitense, e rafforzano le ragioni a favore di più di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, nel caso in cui l’inflazione dovesse convergere verso il suo obiettivo.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 19.06.2024E’ di nuovo la “tech” a spingere in alto i listini azionari Usa.
La corsa di Nvidia è inarrestabile: ora è nr. 1 Mondiale per capitalizzazione di mkt.
Clima più disteso sul fronte politico francese: salgono le Borse UE.
Inflazione Europea confermata a +2,6% a Maggio, si spera in calo a giugno.
Non ci sono state novità dal dato definitivo sull’inflazione Europea di maggio: la variazione annuale conferma +2,6% a maggio, in risalita da +2,4% di aprile, con mese in corso che potrebbe segnare un calo, grazie al confronto con un giugno 2023 “caldo”.
In Francia, a tranquillizzare i mercati, ci pensa Marine Le Pen, leader del Front National, partito di destra radicale, che promette di collaborare in un’eventuale Governo col Presidente Emmanuel Macron: si placano, almeno momentaneamente, le paure innescate la scorsa settimana dal voto per il Parlamento europeo, che ha visto una forte avanzata delle “destre” in diversi Paesi europei, tra cui la Francia.
Cosicchè, dopo la scivolata post-voto europeo, anche ieri le Borse europee sono tornate a salire: Milano è stata la migliore, +1,24%, Parigi +0,76%, Londra +0,62%, Francoforte +0,36%.
Poco importa che anche nel Vecchio Continente la prospettiva di una rapida discesa del costo del denaro sia sempre più labile: ieri, 18 giugno, il vice Presidente della Banca centrale Europea Luis de Guindos, ha dichiarato che "le proiezioni vengono aggiornate ogni 3 mesi, la prossima volta a settembre, e questo è uno dei momenti più significativi e interessanti...per decidere l'evoluzione dei tassi d’interesse".
Caduta dunque l’ipotesi di un nuovo taglio alla prossima riunione di luglio, i mercati guardano ora a settembre come prima data utile per la riduzione dei tassi.
Negli Stati Uniti Wall Street continua ad aggiornare record grazie alla straordinaria performance delle azioni big-tech: ieri abbiamo registrato il 31’ massimo storico dell’indice S&P500, +0,25%, e gli ulteriori piccoli progressi del Dow Jones, +0,15%, facendo chiedere a molti operatori se ci si trovi al cospetto di una nuova “bolla”. Nvidia ha superato Microsoft ed ora, per valore, e’ la nr 1 al Mondo.
L'economia Usa “tira”, creando le condizioni per un mercato del lavoro molto prospero e consumi privati in solido progresso, ma l’inflazione stenta a scendere, e la prospettiva dei tagli dei tassi diventa una sorta di “orizzonte fuggente”, come rivelano le parole di Patrick Harker, Presidente della Regional Fed di Philadelphia: “un solo taglio ai tassi, sulla base dei dati attuali, è la previsione più appropriata”.
Macro Usa: a maggio le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono salite solo +0,1% mese su mese, contro attese di +0,2%, da confrontare col -0,2% di aprile (rivisto dall'iniziale +0,0%). Su base annua crescono del +2,3%, la dinamica più contenuta degli ultimi 12 mesi: ciò pare testimoniare l’atteso rallentamento della fiducia e dell’incontenibile smania consumista delle famiglie Usa.
Tuttavia, dopo i dati in leggero raffreddamento sull’inflazione Usa di maggio, è salita la probabilità di un taglio a settembre: secondo il FedWatch Tool del Cme Group, dal 46,8% di mercoledì scorso, data in cui la FED, come previsto, ha lasciato i tassi invariati, è salita all’odierno 56,7%.
Di segno opposto l’andamento della produzione industriale Usa, che a maggio è andata meglio delle attese, +0,9%, sopra le attese di consenso che vedevano un aumento di +0,3%.
Macro Europea: in Germania l'indice Zew, sondaggio condotto su una base di 350 operatori economici, sembra migliorare la fiducia sul futuro dell'economia: l’indice resta in territorio negativo, cioè sotto la soglia di 50, ma è risalito a giugno a 47,5 punti dai 47,1 di maggio.
Regno Unito: rallenta il tasso d’inflazione: il +2,0% di maggio è il più basso da luglio 2021, ed il suo calo dal +2,3% di aprile era previsto. Su base mensile l'indice dei prezzi al consumo (CPI) è salito +0,3% a maggio, come nel mese precedente. L'inflazione è dunque scesa al target del 2% anelato dalla Banca d'Inghilterra, facendo sperare nel 1’ taglio dei tassi in una delle prossime due riunioni della BoE.
Clima più disteso, forse grazie ai toni più pacati sulla prospettiva politica francese, anche sul comparto obbligazionario: lo spread tra Btp decennale italiano e omologo Bund tedesco è sceso a 148 bps, mentre il rendimento del BTP 10 anni benchmark e’ calato a 3,85%. Anche negli Usa s’è vista un’interessante discesa dei rendimenti dei Treasury bonds: quello del decennale ha perso -6 bps a 4,22%.
Il generale clima di “risk-on” ha favorito il recupero del prezzo del petrolio: quello del Wti è salito +1,1% a 81,2 Dollari/barile. In rialzo, +1,6% a 34,8 Euro/MWh, quello del prezzo del gas naturale europeo sulla piattaforma TTF Amsterdam.
Oggi, 19 giugno, le Borse Europee sono ripartite incerte, confermando tuttavia i progressi dei primi 2 giorni della settimana: uno dei momenti più attesi è quello della pubblicazione, da parte della Commissione Europea, delle procedure per eccesso di deficit dei Paesi membri, che interesserà certamente Italia e Francia.
L’euforia per Nvidia e la tecnologia ha di nuovo contagiato i comparti “tech” listini asiatici, ed in particolare Taiwan, Corea e Giappone dove molte società quotate fornitrici di componenti potrebbero giovarsi dei piani di sviluppo di Apple ed altre “big” americane e cinesi nell’Intelligenza Artificiale. Brilla Hong Kong, +2,9%, e Seoul 1,2%. Piccolo progresso per Tokio, +0,3%.
Oggi, 19 giugno, Wall Street sarà chiusa per le celebrazioni di Juneteenth, cioè la fine della schiavitù negli Usa.
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Pausa di riflessioneGiornata interlocutoria per le borse, con i tre principali listini Usa, vicino ai massimi ma senza grandi slanci (e ci mancherebbe, vien da dire). L’S&P500 e il Nasdaq hanno chiuso in prossimità dei livelli record toccati nella sessione precedente, in attesa di qualche dichiarazione che potesse sbloccare le price action di breve. Intanto, le vendite al dettaglio sono aumentate meno del previsto a maggio, segno che la spesa dei consumatori si sta raffreddando, sebbene la produzione industriale abbia superato le previsioni.
Il settore energetico ha registrato i maggiori guadagni, mentre i servizi di pubblica utilità, i servizi di comunicazione e i beni di consumo voluttuari sono risultati in rosso. Le megacap sono apparse contrastate, con Apple (0,4%) e Nvidia (0,5%) in aumento mentre Amazon (-0,6%), Meta (-0,3%) e Alphabet (-0,6%) in rosso.
VALUTE
Giornata di trading range con una leggera tendenza del dollaro ad indebolirsi, eccetto che contro Jpy. Il tutto in ragione di vendite al dettaglio peggiori delle attese negli Usa, che hanno alimentato un aumento del risk on sul valutario, che però ha riguardato euro, sterlina e oceaniche, mentre il franco svizzero ha continuato a salire contro dollaro ed euro come se vivessimo una condizione di panic selling generalizzata.
Ormai le correlazioni, anche all’interno del forex, vivono alternanza di momenti di regolarità a periodi di randomizzazione delle price action che sono derivate dai vari posizionamenti su ogni coppia, in modo abbastanza casuale. Le majors si sono mosse in 30 40 pip così come i cross, eccetto forse ChfJpy sui massimi storici s 178.80. EurChf ancora in ribasso con minimi a 0.9482. UsdChf che ha rotto al ribasso 0.8880 fino a scendere a 0.8830, dove forse la SNB ha cominciato a chiedere qualche prezzo. Per il resto price action dominate da poche oscillazioni e movimenti assai ridotti.
WILLIAMS PIU’ ACCOMODANTE, COLLINS NO
Ieri ha parlato Williams, della Fed di New York, e le sue parole non sono passate inosservate, in quanto ha finalmente ammesso il calo dell’inflazione. Ha ribadito inoltre che i tassi di interesse scenderanno gradualmente, man mano che l’inflazione scenderà, in un contesto in cui il mercato del lavoro rimane molto forte con alcuni segnali di rallentamento. Ha poi aggiunto che l'inflazione al 3% non è la nuova regola, poiché la Fed la porterà comunque al 2%.
I recenti dati sui prezzi, in tal senso sono comunque incoraggianti, e porteranno ad una riduzione graduale dei tassi. Il Presidente della Fed di Boston, Collins, anch’essa intervenuta ieri pomeriggio, ha dichiarato per contro che è troppo presto per dire se l’inflazione scenderà al 2%, e ci vuole pazienza prima di abbassare il costo del denaro. L’economia è resiliente, e il ripristino della stabilità dei prezzi potrebbe richiedere più tempo di quanto non si pensasse.
VENDITE AL DETTAGLIO
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono aumentate dello 0,1% su base mensile a maggio 2024, dopo un calo dello 0,2% rivisto al ribasso in aprile e al di sotto delle previsioni dello 0,2%, in un altro segnale che il sentiment dei consumatori si sta raffreddando. Le vendite di articoli sportivi, hobby, strumenti musicali e libri hanno registrato l'aumento maggiore, seguite da abbigliamento, concessionari di automobili e ricambi. Altri aumenti sono stati osservati anche nel settore dell’elettronica ed elettrodomestici.
Al contrario, le vendite nelle stazioni di servizio sono diminuite, così come quelle nei negozi di mobili. In calo anche le vendite nei servizi di ristorazione e nei luoghi di consumo. Nel frattempo, le vendite esclusi i servizi di ristorazione, i concessionari di automobili, i negozi di materiali da costruzione e le stazioni di servizio, utilizzati per calcolare il PIL, sono aumentate dello 0,4%, dopo un calo dello 0,5% in aprile.
PETROLIO
Ieri, i prezzi del greggio WTI si sono mantenuti intorno a 81,5 dollari al barile, attestandosi ai livelli più alti delle ultime 7 settimane, in ragione dell’escalation del conflitto in Europa orientale e Medio Oriente, che hanno riacceso le preoccupazioni sull’offerta. In Russia, un attacco di droni ucraini ha causato un incendio in un terminal petrolifero in un importante porto, mentre un alto funzionario israeliano ha avvertito di un'imminente "guerra totale" con Hezbollah libanese.
I prezzi del petrolio, in queste condizioni geopolitiche, non possono che rimanere alti, e se poi consideriamo che il mercato rimane sostenuto anche da robuste previsioni di crescita della domanda globale, con l’OPEC, l’IEA e l’EIA statunitense che prevedono tutte una solida crescita della domanda di petrolio nella seconda metà di quest’anno, il quadro che viene fuori è chiaramente favorevole ad un rialzo dei prezzi. Inoltre, i principali membri dell’OPEC+ come Russia e Iraq hanno riaffermato la loro adesione alle quote di produzione, mentre l’Arabia Saudita ha indicato la volontà di adeguare la produzione in risposta alle condizioni di mercato. Nel frattempo, i dati del settore hanno mostrato che le scorte di greggio statunitense sono aumentate di 2,264 milioni di barili la scorsa settimana, sfidando le previsioni di un calo di 2,2 milioni di barili.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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BITCOIN, la saga continua...Buongiorno,
i recenti movimenti hanno disegnato uno scenario che, a mio giudizio, ora rende un po' più agevole l'interpretazione del futuro prossimo.
Intanto l'ultimo movimento ribassista non è altro che la "logica" risposta al rafforzamento del dollaro su euro.
Si provi a osservarne la correlazione.
Già perché, ormai è palese, Bitcoin è un asset da risk on.
Altro che bene rifugio.
Su questo a breve proporrò un'analisi che sarà il più possibile obbiettiva.
La pausa dopo l'aggiornamento dei massimi assoluti ha aggiunto prima la forma di un triangolo, lasciando intendere che da lì a poco sarebbe andato dritto a segnare nuovi massimi ancora.
Poi ha allungato il brodo disegnando una flag, presto abbandonata come idea visto che col tempo stava diventando una parure matrimoniale.
Oggi la saga si aggiorna con quella che sembra un testa e spalle, abbastanza ben formato.
Occorrerà seguirne le evoluzioni ed assestare l'analisi con un duplice scopo.
Da un lato, capirne bene la forma per interpretarla al meglio da un punto di vista operativo.
Dall'altro capire se continuiamo ad essere ancora in presenza del pattern oppure nel frattempo, come ci ha abituato ultimamente, non si stia ancora trasformando in chissà quale altra strana cosa.
Siamo lontani dal break out del pattern e, francamente, potremmo anche non vederlo.
Tutto può succedere.
L'obiettivo di questa analisi è piuttosto, avendo presente la figura, quello di essere pronti nel caso in cui fossimo chiamati all'azione.
Il TeS segnalato si sviluppa su diverse settimane, il che propende per l'affidabilità in caso di break out.
La spalla sinistra ricorda a sua volta un TeS completo con tanto di break out e stop raggiunto.
Tuttavia la spalla sinistra non è sufficiente per essere accettata come tale e quindi non andava tradato.
La testa invece è un perfetto TeS a sua volta e si trova ad un passo dal profit naturale.
Inoltre la probabilità che il minimo della testa resta tale è soprattutto dal livello di supporto statico in area 66,5k.
Complessivamente i volumi sono di supporto visto che quelli in corrispondenza della testa sono inferiori rispetto a quelli della spalla sinistra. Come vuole il disciplinare.
Ora sarebbe ideale che, in caso di avvicinamento al livello di break out aumentassero e poi accelerassero.
Questo è lo scenario atteso per considerare valido il pattern.
Come detto siamo ancora lontani e quindi è richiesta, più che altro, attività di monitoraggio.
In caso di conferma del pattern obiettivo 90k.
Wall Street - sempre nuovi massimiLa sessione sull’equity di ieri, negli Usa, che possiamo in qualche modo definire il punto di riferimento per i mercati globali, ha visto l'S&P 500 e il Nasdaq Composite guadagnare rispettivamente lo 0,23% e lo 0,34%, mentre il Dow ha perso lo 0,17%. I titoli tecnologici, immobiliari e dei servizi di pubblica utilità hanno guidato la carica, mentre i servizi di comunicazione, l'energia e i titoli industriali hanno registrato le performance peggiori.
Ormai l’andamento dell’equity, va ricordato, è ampiamente de correlato da tutto, dai dati macro e dagli altri asset, e continua a sovraperformare grazie al settore tecnologico, in particolar modo a quello dell’intelligenza artificiale, che secondo alcuni, è addirittura solo all’inizio del boom di sviluppo e crescita. Ovviamente, è assai frustrante immaginare solo di vendere l’azionario, perché si rimane con il cerino in mano quasi certamente, ma fa specie che non vi siano correzioni minime, in un mercato che appare drogato dall’euforia.
I dati PPI pubblicati ieri pomeriggio, hanno evidenziato come le pressioni inflazionistiche continuino ad allentarsi, riproponendo la possibilità di non solo uno, ma di diversi tagli dei tassi quest'anno negli Stati Uniti, nonostante l’insistenza dei membri del Fomc e di Jerome Powell nel negare questa eventualità. Ma per effetto dei dati, almeno sul fronte obbligazionario e dei titoli di Stato, registriamo un aumento dei prezzi dei treasuries, e del bund, anche se i titoli dell’Europa meridionale hanno subito perdite a causa delle turbolenze politiche, che hanno portato a spread più ampi e a un calo del sentiment del mercato.
Sul fronte aziendale, Broadcom è balzata del 12.3% dopo aver aumentato le previsioni sui ricavi per i chip AI e aver annunciato un frazionamento azionario, mentre Nvidia ha registrato un aumento del 2,2%. Inoltre, le azioni di Tesla sono aumentate del 3,5% dopo che gli azionisti hanno approvato il pacchetto salariale da 56 miliardi di dollari di Elon Musk e hanno annunciato l'intenzione di trasferirsi in Texas.
VALUTE
Sui cambi dopo i dati sui prezzi alla produzione e quelli sui jobless claims, il dollaro è sceso, ma la caduta è stata temporanea e la divisa americana è tornata prepotentemente a spingere, con euro e sterlina che sono tornate nella parte bassa del trading range delle ultime sedute rispettivamente a 1.0740 e 1.2750. Diversamente da quanto atteso, e sempre ieri sera, UsdJpy aveva ripiegato leggermente, tornando a 156.80 da 157.30, e trascinando quindi al ribasso tutti i cross dello Jpy contro Eur e Gbp con cadute importanti di EurJpy e GbpJpy, con oltre 150 pip di movimento.
Ma questa mattina, dopo la decisione della BoJ, Usdjpy è schizzato al rialzo da 156.80 a 158.00 in 20 minuti di price action. E UsdJpy sale con un leggero aumento dell’avversione al rischio e con l’indice fear and greed tornato in area 42. Ciò causa un a de correlazione importante con gli altri mercati. Del resto, perché’ i bond salgono in previsione di ribassi dei tassi (tipica price action risk on) e poi invece ritorna l’avversione al rischio sui cambi con il biglietto verde che sale?
A conferma di ciò, una conferma viene dalla salita del franco svizzero che attacca, con l’EurChf che scende ancora a ridosso di 0.9600. Vedremo nelle prossime ore, con le possibili rotture al ribasso per le majors contro dollaro, se la questione francese dovesse in qualche modo dimostrare di prevalere sull’appetito al rischio legato alle maggiori chance di ribasso del costo del denaro negli Stati Uniti.
BOJ, TASSI INVARIATI
La BoJ ha lasciato i tassi invariati intorno allo 0%-0.1%, come previsto, nella riunione di questa notte, dopo aver effettuato il primo rialzo dei tassi dal 2007 nel mese di marzo. Il board della BoJ ha indicato che inizierà a ridurre gli acquisti di obbligazioni a partire dal mese di luglio prossimo.
La decisione è stata presa quasi all’unanimità (8-1), per consentire ai tassi di lungo termine di muoversi senza interventi della banca centrale. Lo Jpy ha ceduto di schianto, tornando in area 158.00 contro dollaro, il livello più basso da circa un mese e mezzo, e, come ricorderete, area del secondo intervento della Boj del primo maggio scorso. Che sia questa la famosa line in the sand oltre la quale i prezzi non devono andare? Lo sapremo molto presto.
JOBLESS IN AUMENTO
Il numero di persone che hanno fatto richiesta dell'indennità di disoccupazione negli Stati Uniti è balzato a 242.000 nella settimana terminata l'8 giugno, ben al di sopra delle aspettative del mercato di 225.000, registrando il livello più alto dall'agosto 2023. Nel frattempo, le richieste continuative sono aumentate più del previsto arrivando a 1.820.000.
nella settimana precedente, il più alto numero degli ultimi cinque mesi. I risultati sono stati un’ulteriore prova di un indebolimento del mercato del lavoro statunitense, rafforzando le ragioni a favore di chi vorrebbe vedere la Fed agire più decisamente sull’allentamento monetario, considerato il fatto che l’inflazione sta lentamente convergendo verso il suo obiettivo. La media mobile di quattro settimane per le richieste di indennizzo iniziali, che riduce la volatilità settimanale, è aumentata di 4.750 a 227.000.
PREZZI ALLA PRODUZIONE
I prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono scesi dello 0,2% su base mensile a maggio 2024, rispetto alle aspettative del mercato di un aumento dello 0,1% e dopo un aumento dello 0,5% ad aprile. I prezzi dei beni sono scesi dello 0,8%, il massimo dall’ottobre 2023. Quasi il 60% del calo di maggio dell’indice per i beni della domanda finale può essere ricondotto a un calo del 7,1% dei prezzi della benzina. Sono diminuiti anche gli indici del diesel, dell’energia elettrica, del carburante per aerei e dei prodotti chimici organici di base. I prezzi per i servizi della domanda finale sono rimasti invariati, dopo essere aumentati dello 0,6% in aprile.
Buna giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
BTCUSD - PREZZO FERMOSituazione stagnante per il BTC e tutto il mercato crypto, stanno calmando l'euforia prima dell'ultima wave rialzista.
La maggiore volatilità si vedrà come ho già detto a Novembre per via delle elezioni USA
Se la FED tiene i tassi costanti fino a fine anno è probabile allora vedere un prezzo salire e fare i TOP, se invece la FED decide di tagliare i tassi prima allora bisognerà vedere perchè storicamente il top nello stock market si forma 1-2 mesi dopo il primo taglio dei tassi.
Questo significa la fine del Bull market per tutti gli asset risk on.
Il bottom del 2026/27 si vedrà in base a che Top farà il prezzo
Combo CPI+FOMC superata, ma con qualche ombra.Gli indici superano alla grande la giornata sicuramente più densa di market mover del mese. Nasdaq e Russel 2000 vanno in doppia cifra per tutta la seduta, solo SP500 chiude lontano dai massimi nel finale, complice anche una presa profitto più che giustificata dopo l'andamento intraday, breadth market ancora debole, ma volumi in aumento. Unico neo BTC. L'asset più rischioso per antonomasia si rimangia completamente la candela che lo ha portato a toccare i 70k. Segno che gli investitori non si fidano completamente delle parole di Powell e preferiscono togliere liquidità appena possibile. Per qualsiasi acquisto attendere domani, anche se molti titoli sono estesi ed è difficile trovare un buon risk reward. P.S. se con le analisi che ho postato queste settimane non avete fatto almeno un 10% al portafoglio, datevi al ping pong.
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Attesa per la FedNelle contrattazioni di ieri Wall Street, in particolare il settore tecnologico, ha ancora sovraperformato, con il Nasdaq che ha chiuso in positivo dello 0.88% ed Apple a +7.3% dopo aver comunicato i piani per integrare l’intelligenza artificiale nella propria tecnologia. Anche l’S&P ha guadagnato lo 0.27% mentre il Dow Jones ha ceduto invece lo 0.31%.
A salire le solite big tech, ma la ragione va ricercata anche e soprattutto in seguito al calo dei rendimenti dei titoli del Tesoro, scesi dopo che l’asta sui titoli ha avuto successo con un bid to cover pari a 2.67, il più alto dal febbraio 2021.
Intanto si aspetta con interesse il dato, questo pomeriggio, dei prezzi al consumo, e soprattutto la decisione sui tassi di interesse in programma questa sera da parte della Fed. Dopo il rapporto sull’occupazione migliore del previsto di venerdì scorso, ora le probabilità di un taglio dei tassi a settembre sono scese al 52.6% rispetto al 66.9% di una settimana fa.
Nel frattempo, oggi prende il via la riunione di due giorni del FOMC e, anche se si prevede che la Fed lasci invariato i Fed Funds, analisti e investitori attendono che Powell possa illuminare i mercati su quando potrebbe in realtà arrivare il primo taglio del costo del denaro.
VALUTE
Sui cambi, dopo un tentativo di rottura delle resistenze chiave, il dollaro ha leggermente ripiegato, nonostante rimanga vicino ai punti chiave, passibili di violazione. L’EurUsd per ora ha tenuto 1.0720 per poi chiudere a 1.0750, mentre il Cable dopo essersi avvicinato a 1.2700, ha chiuso a ridosso di 1.2750.
Le pressioni relative alle questioni politiche francesi, hanno pesato all’inizio di settimana, ma tali preoccupazioni, almeno per il momento, sembrano affievolirsi, favorendo un ritorno del risk on sui mercati e quindi una correzione del biglietto verde. Tutte le altre valute contro dollaro hanno corretto, e l’appetito al rischio è tornato, almeno temporaneamente, a farsi vedere.
I rischi legati alla vittoria possibili dell’estrema destra, in Francia, rimangono, e anche se Macron manterrà la presidenza e l’autorità sulla politica estera e di difesa, la sua capacità di far approvare le leggi potrebbe essere influenzata dall’esito elettorale e dalla nomina di un nuovo Primo Ministro. Ci sono anche preoccupazioni che il presidente possa dimettersi se il suo partito si comportasse male alle prossime elezioni, suscitando timori sulla situazione fiscale e debitoria.
CINA, INFLAZIONE STABILE
Il tasso di inflazione annuale della Cina è stato pari allo 0,3% nel maggio 2024, rimanendo stabile per il secondo mese consecutivo pur risultando inferiore alle previsioni di mercato dello 0,4%. È stato il quarto mese consecutivo di inflazione al consumo, segnalando una continua ripresa della domanda interna.
I prezzi al consumo core, dedotti i costi alimentari ed energetici, sono aumentati dello 0,6% su base annua, rispetto all'aumento dello 0,7% di aprile. Su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo è diminuito dello 0,1%, la seconda volta quest'anno, mancando il consenso che era per un dato invariato, dopo un aumento dello 0,1% ad aprile.
UsdCnh non lontano dai massimi degli ultimi mesi, in area 7.2825, posizionandosi a 7.2700, in una fase di rialzo che dura dall’inizio di maggio quando i prezzi erano nella fascia di supporto chiave posta a 7.1650.
DATI UK POSITIVI TENGONO LA STERLINA VICINO AI MASSIMI
I salari nel Regno Unito, esclusi i pagamenti dei bonus, sono aumentati di un importante 6% su base annua raggiungendo 640 GBP a settimana nei tre mesi fino ad aprile 2024, lo stesso dei due periodi precedenti e in linea con le previsioni. Il settore finanziario e dei servizi alle imprese (6,9%) ha registrato i tassi di crescita regolari annuali più elevati, seguito dal manifatturiero (6,5%) e dai servizi (6,1%).
Al netto dell'inflazione, la crescita salariale in termini reali è aumentata al 2,3% dal 2,1% per la retribuzione regolare esclusi i bonus e al 2,2% dall'1,9% per la retribuzione totale compresi i bonus. Sterlina che rimane forte sopra 1.2700 e non riesce per il momento a sfondare i supporti chiave posti a 1.2670. Resistenze invece non lontane e posizionate a 1.2810 20 area.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Today’S Trading del 11.06.2024 – DISOCCUPAZIONE, UN MALE NECESSAToday’S Trading del 11.06.2024 –
🔴 DISOCCUPAZIONE, UN MALE NECESSARIO
MACRO BACKGROUND
Sale la disoccupazione nel Regno Unito, questa mattina ai dati da UK mostrano una disoccupazione al +4.4% dal precedente +4.3%, dato che conferma un generale raffreddamento del mercato del lavoro in occidente.
Da tempo gli analisti e le banche centrali , si aspettavano un aumento dei livelli di disoccupazione, proprio come effetto delle politiche monetarie che sono state messe in campo in questi anni. I livelli attuali sono ancora ben tollerati dalle banche centrali, ed i NFP di venerdi scorso hanno dimostrato che anche i mercati hanno oramai già valutato l’idea che la disoccupazione potrà salire nei prossimi mesi, ma è un prezzo necessario da pagare per avere un’inflazione che punta ai target del 2%.
I mercati in queste ore hanno vissuto il frazionamento del titolo Nvidia, che con un rapporto di 10 a 1 ha portato le quotazioni del titolo a 120$, frazionamento che non è una novità per il mondo azionario USA, sebbene questo processo sia sempre più raro, dobbiamo notare che negli anni 90 oltre 180 titoli del Russell 1000 hanno messo in campo questo tipo di azione, mentre nel 2024 meno di 10 e sebbene questo tipo di annunci generano sempre grande interesse da parte degli investitori, notiamo che al concretizzarsi del frazionamento svanisce l’interesse degli investitori che si focalizzano più sui fondamentali.
FOREX
Il mercato FX continua a vivere una fase di rialzo del dollaro USA, con il dollaro Index che va al test di 105.50, il che genera caduta libera di quasi tutte le majors. Facciamo un distinguo con la moneta unica che perde piu terreno, causa anche il taglio tassi da parte della BCE che sta portando ad una diffusa debolezza dell’Euro. Da notare la decorrelazione con la Sterlina, che resta invece asset migliore per questo 2024 , il che porta EurGbp a nuovi minimi per questo 2024. Da monitorare a nostro parere questa decorrelazione che potrebbe essere un’interessante occasione se la BoE dovesse seguire le orme della BCE.
oltre alla forza del Dollaro Usa e della Sterlina abbinate alla debolezza dell’Euro, notiamo ancora uno Yen che tenta affondi sotto i minimi di periodo, portando usdjpy al test delle resistenze a 157.50, ma domani ci sono i dati sull’Inflazione USA e poi la FED che potrebbero dare non poca volatilità a questi asset.
EQUITY
L’azionario USA resta fermo nelle quotazioni dei principali indici, con l’SP500 che resta nel trading range compreso tra 5390 pnt e 5330 pnt, non da meno il NQ con resistenza a 19180 pnt e supporti a 18980 pnt.
Più dinamica l’Europa, con il Dax che attacca i supporti a 18320 pnt, mettendo in luce una diffusa debolezza, guidata sia dalla volonta della BCE di tagliare liquidità dal programma Pepp, che dalle elezioni politiche europee che mostrano un’Europa guidata da partiti di Destra , filone che non piace ai mercati.
Il diffuso risk off europeo si denota anche in Asia con China50 che aggiorna i minimi di periodo a 12235 pnt a seguire un trend ribassista ben delineato ora dai massimi del 20 maggio a 12950 pnt
COMMODITIES
Commodities divise in due: da un lato i metalli che seguono le sorti del valutario, in un mood ribasissta diffuso, dal gold che perde solo un 0.12% fino al rame che segna un -2.09%, ma se da un lato i metalli perdono terreno, il settore energy recupera terreno, guidato dal WTi che si riporta al test delle resistenze a 78.50$ in un rally rialzista partito dai minimi di 72.50$.Si guarda ora ai tagli alla produzione, ma solo la rottura di 78.50$ potrebbe dare il via a nuovi allunghi long.
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
Stock of the day ALTRAltair Engineering ha appena annunciato che il 20 Giugno terrà l'ATCx AI for Engineers 2024 , una convention in cui l'azienda illustrerà le sue user case nel campo dell' intelligenza artificiale. Il Gap up all'apertura mercati è stato di quasi il 15% con volumi quasi 3 volte superiori alla media. Il riassorbimento nel finale di sessione non è un buon presagio, ma con uno stop sotto i 90/92 il risk reward è ancora buono. Non dimenticate dei dati economici che usciranno questa settimana perchè potrebbero sconvolgere il set up in positivo ma anche in negativo.
WEEKLY RECAP N23Chiusura positiva ma lontana dai massima causa NPF sopra le attese per la settimana n 23 che comunque rimane positiva. Nonostante tutto però, abbiamo visibilmente avuto un peggioramento del Breadth market e dell' Advance/Decline, che indica una partecipazione al rialzo di pochi titoli a grande capitalizzazione in questo caso sopratutto NVDA (Che lunedì avrà il suo split azionario). Male il Russel 2000 , crollato nelle ultime 2 sessioni e le Crypto che hanno avuto un sell-off notevole nella giornata di venerdì, segno che in questo momento il mercato non è del tutto in modalità Risk-On. Una vera direzione la si vedrà dopo il FOMC della prossima settimana. Occhi aperti e non abbiate fretta di comprare, anzi in questo momento si potrebbe valutare qualche posizione short.
Peggiorano i dati USALa sorpresa di ieri è arrivata dai dati Usa che, questa volta, hanno evidenziato un rallentamento dell’Ism manufacturing Pmi, che ha indicato una contrazione più grande del previsto nel settore manifatturiero. L’S&P 500 e il Nasdaq hanno tagliato alcuni dei guadagni iniziali, ma hanno ugualmente chiuso a +0.11% e +0.56% rispettivamente, mentre il Dow Jones è passato in territorio negativo chiudendo sotto dello 0.3%.
Analisti e investitori continuano a ritenere però che la Fed taglierà il costo del denaro tra settembre e dicembre prossimi, e aspettano conferme dagli altri dati economici previsti questa settimana, tra cui il rapporto sull'occupazione, JOLTS e l'ISM Services PMI.
Sul fronte societario, Nvidia è cresciuta di circa il 3,4% mentre AMD è scesa dello 0,9%, tagliando i guadagni iniziali, poiché entrambe le società hanno presentato i chip AI di prossima generazione. Apple (1,1%) e Meta (1,7%) hanno guadagnato mentre Amazon e Alphabet sono rimaste pressoché invariate e Microsoft è stata scambiata leggermente al ribasso (-0,4%). D’altro canto, JPMorgan (-0,8%), Home Depot (-1,2%) e Chevron (-1,7%) hanno messo sotto pressione il Dow Jones.
SCENDE ISM MANIFATTURIERO USA
L’ISM Manufacturing PMI è inaspettatamente sceso a 48,7 a maggio 2024 da 49,2 di aprile, al di sotto delle previsioni di 49,6. La lettura ha mostrato un’altra contrazione per l’attività manifatturiera poiché la domanda è stata nuovamente debole, la produzione è stata stabile e gli input sono rimasti accomodanti.
In calo si registrano nuovi ordini, scorte di magazzino e portafoglio ordini. Inoltre, la produzione ha rallentato. L’occupazione invece ha registrato una ripresa e i prezzi sono aumentati a un ritmo più lento poiché la maggior parte dei costi legati alle materie prime continuano a salire, ma a tassi più deboli. Sul mercato rimane l’appetito al rischio, anche se il calo dell’azionario ha generato una leggera ripresa dell’indice Vix, tornato sopra i 14 punti.
VALUTE
Sui cambi il dollaro ha perso terreno contro tutte le valute concorrenti anche se a sorpresa, il franco svizzero ha guadagnato terreno per effetto dei timori registratisi sull’azionario evidentemente, in una giornata di risk on sui principali rapporti di cambio eccezion fatta per i cross del franco stesso.
Correlazioni saltate a livello infra-mercato quindi con l’EurUsd che ha superato quota 1.0900 fermandosi a 1.0910 mentre il Cable ha testato 1.2817, in una price action decisamente positiva per le due valute che sembrano avere ancora spazio di rialzo e possibili obiettivi a 1.0990-00 e 1.2890-00.
Si è invece ripreso il UsdJpy per effetto del ritorno prepotente dei cross dello Jpy verso i massimi di periodo o storici, con una cinquantina di pip di correzione dopo la discesa di ieri a 156.00. Siamo in trend ribassista, ma il delta tasso pesa e stare long Jpy non è conveniente. Tecnicamente, solo la rottura di 155.80, potrebbe dare impulsività al ribasso del biglietto verde.
Nella notte sono usciti, intanto dati australiani peggiori del previsto, relativi al current account e ai risultati delle grosse aziende, entrambi in deciso calo, mentre il dollaro australiano ha perso uno 0.30% sul dato. La divisa oceanica però sembra mantenere un tono rialzista sul dollaro, insieme al dollaro neozelandese.
CANADA, SCENDE IL PMI MANIFATTURIERO
L’S&P Global Canada Manufacturing PMI è sceso a 49,3 a maggio 2024, da 49,4 di aprile, indicando il tredicesimo mese consecutivo di contrazione dell’attività manifatturiera canadese, in netto contrasto con l’espansione prevista a 50,2. La produzione e i nuovi ordini sono diminuiti a ritmi più rapidi, attribuiti a contesti economici e politici incerti, con una domanda ridotta da parte di clienti nazionali e internazionali.
L’occupazione è aumentata, mentre i costi dei fattori produttivi sono aumentati per il dodicesimo mese consecutivo, anche se a un ritmo più lento. Le pressioni concorrenziali hanno limitato la capacità delle aziende di trasferire i costi ai clienti, mantenendo un aumento frazionario delle tariffe di vendita per il quarantaseiesimo mese consecutivo.
La fiducia futura è migliorata ai massimi degli ultimi dieci mesi in un contesto economico più stabile. Persistono ritardi nella catena di approvvigionamento e aumento dei prezzi dei fattori di produzione, riflettendo le sfide attuali nel panorama manifatturiero. Dollaro canadese che però rimane stabile a 1.3600, supporto chiave di medio termine.
RENDIMENTI OBBLIGAZIONARI
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso al 4,4% a giugno, il minimo di due settimane, poiché gli ultimi dati macro, di fronte a tassi di interesse elevati hanno rafforzato la necessità di taglio del costo del denaro anche da parte della Fed. I dati dell’ISM hanno mostrato che l’attività manifatturiera negli Stati Uniti si è contratta più del previsto a maggio, aumentando la pressione sul settore.
Di conseguenza, quasi la metà del mercato si posiziona ora per più di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve quest’anno, a fronte di un lieve consenso a favore di un unico taglio. Anche gli indicatori chiave del mercato del lavoro previsti questa settimana influenzeranno le prospettive politiche della Fed.
La giornata di oggi prevede la pubblicazione dell’inflazione in Svizzera, insieme alla disoccupazione tedesca, ai Jolts opening Usa e gli ordini all’industria., Tanta carne al fuoco quindi, da seguire con estrema attenzione.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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L’avversione al rischio sembra svanire nuovamenteDopo qualche seduta caratterizzata da un aumento del risk off, che aveva fatto seguito alle dichiarazioni dei banchieri centrali Usa, ancora decisi a non toccare i tassi, i dati usciti da metà della settimana scorsa, compreso il PCE ovvero il dato che misura l’inflazione più attendibile da parte della Fed, hanno ridimensionato i timori che sembravano riemergere sui mercati e sui vari asset.
Gli indici di rischio, che erano tornati non lontano dai livelli della paura, si sono ridimensionati velocemente. E così dopo un paio di sedute correttive, le borse Usa hanno ripreso quota, con l’S&P 500 ha chiuso in rialzo dello 0,8%, mentre il Dow è salito di 574 punti, spinto dai guadagni di Salesforce e UnitedHealth, e il Nasdaq ha chiuso relativamente invariato.
Le analisi, in questo momento, stanno chiaramente anticipando i tagli dei tassi da parte della Federal Reserve, scommettendo sul fatto che da qui in avanti assisteremo progressivamente al ribasso della congiuntura Usa, checché ne dicano i responsabili di politica monetaria, che nel loro ruolo istituzionale, devono mantenersi cauti e prudenti.
Sul fronte aziendale, le azioni UnitedHealth sono aumentate del 2,9% e Salesforce è rimbalzata del 7,5% dopo il calo del 20% del giorno precedente a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi di crescita dei ricavi e delle vendite, spingendo significativamente il Dow.
Gap è salito del 28,6% dopo che gli utili del primo trimestre hanno superato le stime, e Nordstrom è salito del 5% dopo la robusta crescita delle vendite trimestrali. Costco ha perso lo 0,8%, nonostante abbia riportato utili e ricavi migliori del previsto. Nel corso della settimana, l'indice S&P 500 è rimasto piatto, il Nasdaq ha perso lo 0,4% e il Dow è sceso dell'1%.
VALUTE
I cambi non cambiano in questo periodo, bisogna ricordarlo, nel senso che siamo sempre e comunque all’interno dei trading range delle ultime settimane, specie sulle majors. L’EurUsd sembrava rompesse quota 1.0790 la settimana scorsa ed invece nuovamente, i bid sono usciti sui supporti e hanno riportato i prezzi a 1.0850, a metà del guado verrebbe da dire, considerate le resistenze di 1.0900. Fino a quando non violeremo una di queste aree appena richiamate, ci sarà ben poco da fare sul cambio principale. Se dovessimo scegliere un lato, in questo momento però propenderemmo per posizioni long euro di medio termine con target intorno a 1.1250.
Anche la sterlina ha tenuto egregiamente 1.2680 e ora ripunta a 1.2800, che potrebbe essere il target del prossimo rialzo eventuale. EurGbp invece, dopo un test delle prime resistenze a 0.8540, è tornato sui supporti chiave a 0.8500 10 area e per ora, al rialzo, non promette nulla di buono.
C’è ancora tensione e volatilità sul UsdJpy, incapace per ora di reagire, e anche quando lo fa, per effetto di un delta tasso che pesa ancora, torna immediatamente a scendere. La BoJ è assente anche se non dimentichiamo che i rendimenti del decennale quota intorno all’1.05% per cui presto o dopo la Banca centrale dovrà adeguare i tassi ufficiali a quelli di mercato.
Rimangono abbastanza sostenute anche le oceaniche con AudUsd sempre sopra il supporto chiave di 0.6580-90 con target a 0.6710 mentre NzdUsd rimane sopra 0.6075-80 e a ridosso del punto chiave di 0.6170 la cui rottura darebbe come target 0.6220.
Sui cross poco da segnalare in un mercato dollaro centrico, per cui cross stabili e ancora in trading range di breve, mentre quelli contro Jpy rimangono vicino ai massimi storici come ChfJpy, per esempio, ancora sopra 174.20. EurChf in leggero recupero con la SNB che probabilmente è sul bid a comprare mentre UsdChf non è lontano dal supporto chiave di area 0.8990-00.
PCE AUMENTA MENO DEL PREVISTO
L’indice dei prezzi core PCE statunitense, l’indicatore preferito dalla Federal Reserve per misurare l’inflazione, è aumentato dello 0,2% rispetto al mese precedente nell’aprile 2024 dopo un aumento dello 0,3% a marzo, l’aumento più lento finora nel 2024, e al di sotto delle aspettative del mercato di una crescita dello 0,3%.
Nel frattempo, l’indicatore principale è aumentato dello 0,3%, lo stesso di marzo e febbraio. Inoltre, l’inflazione PCE annuale è rimasta al 2,7%, corrispondente al massimo di 4 mesi registrato a marzo, mentre il tasso core è uscito al 2,8%, il più basso da marzo 2021.
SALE L’INFLAZIONE IN EUROZONA
Il tasso di inflazione annuale nell’Eurozona è aumentato per la prima volta in cinque mesi al 2,6% nel maggio 2024 dal 2,4% in ciascuno dei due mesi precedenti, e al di sopra delle previsioni del 2,5%, secondo le stime preliminari. Salgono i prezzi dell'energia e sono aumentati più rapidamente i servizi, ma correggono alimentari, alcol e tabacco oltre ai beni industriali non energetici.
Anche il tasso core, che esclude i prezzi di energia, cibo, alcol e tabacco, è aumentato dal 2,7% al 2,9%, superiore alle aspettative del 2,8%. Tra le principali economie, l’inflazione ha accelerato più del previsto in Germania (2,8%), Francia (2,7%), Spagna (3,8%) e Italia (0,8%).
I DATI DELLA SETTIMANA
La settimana prevede la pubblicazione di molti dati significativi, oltre a eventi altrettanto importanti come la riunione della BCE, attesa al primo taglio del costo del denaro. Negli Stati Uniti, il rapporto sul mercato del lavoro sarà il focus principale. Gli investitori monitoreranno inoltre attentamente le aperture di lavoro del JOLT, i PMI ISM del settore manifatturiero e dei servizi, gli ordini di fabbrica e i dati sul commercio estero.
A livello globale, oltre alla decisione della Bce sui tassi, non dimentichiamo la Banca del Canada e della Reserve Bank of India. Sul fronte inflazione sarà la volta dei numeri per la Turchia, Indonesia, Corea del Sud, Svizzera, Filippine e Messico. In altri paesi uscirà il Pil e tra questi, Sud Africa, Brasile e Australia. Inoltre, gli indicatori chiave da tenere d’occhio includono i PMI manifatturieri per Cina, Corea del Sud, Spagna, Svizzera, Italia e Canada, nonché i PMI servizi per Cina, Italia, Spagna e Brasile.
Inoltre, verranno rilasciati dati sul commercio estero, ovvero le bilance commerciali in Cina, Brasile, Australia, Canada, Germania e Francia. In Germania, l’attenzione si concentrerà sugli ordini alle fabbriche, sulla produzione industriale e sul tasso di disoccupazione, oltre alle vendite al dettaglio per l’intera Eurozona. Una settimana chiave per molti aspetti, con possibili ripercussioni sulla volatilità di breve ma anche di medio termine.
Buon trading.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Crollo dei mercati o ennesima finta?Ieri Wall Street ha perso quota, con l'S&P 500 giù di circa lo 0.30%, il Nasdaq dello 0,2% e il Dow Jones di circa 330 punti, trascinati al ribasso dal crollo del settore dei servizi tecnologici e di comunicazione. Le azioni di Salesforce hanno perso oltre il 18% dopo che la società ha pubblicato una trimestrale sotto le aspettative. Anche Oracle (-3,5%), TMO (-1,9%) e Adobe hanno registrato un netto calo (-3,5%). Tra le megacap, Microsoft (-2%), Amazon (-0,8%), Meta (-1,5%) e Alphabet (-0,9%) hanno registrato perdite mentre Nvidia (+0,2%) e Apple (0,5%) sono riuscite a chiudere con il segno più.
Intanto, sul fronte obbligazionario, si sono arrestate le vendite dei treasuries, in concomitanza di dati macro che sono usciti inferiori alle attese, allentando la tensione che aveva avuto il suo culmine con le parole del Presidente della Fed di Minneapolis Kashkari. I dati di ieri, invece, se confermati nel prossimo futuro, lasciano aperto qualche spiraglio che la Fed possa tagliare i tassi di interesse quest’anno.
La crescita del PIL è stata rivista al ribasso all'1,3% nel primo trimestre, principalmente a causa del rallentamento della spesa al consumo. E oggi pomeriggio, occhio ai dati sui Price consumer expenditure, ovvero il dato chiave per misurare l’inflazione americana.
VALUTE
Il rafforzamento del dollaro, tipico movimento risk off, per ora, si è rivelato come un movimento parziale e limitato, con un tentativo frustrato, per l’ennesima volta, di rottura dei supporti chiave contro le principali valute. Con l’uscita dei dati sui jobless e sul Pil del primo trimestre, alla seconda rilevazione, il biglietto verde, che sembrava avviato al breakout di tutti i livelli precedenti, ha invertito la rotta molto velocemente con una reazione di euro, sterlina, Cad e oceaniche che pare assai interessante, pur rimanendo il trend di fondo di breve termine, favorevole ancora alla divisa americana e all’avversione al rischio.
Ma tutto come al solito, dipende dai dati, da una Boj che potrebbe iniziare a fare sul serio, e dal fatto che risulta assai difficile immaginare che nel medio termine i tassi Usa non vadano ad inficiare la crescita e i principali aggregati macro. È questa, a nostro parere, la vera ragione di non sfondamento della valuta americana al rialzo, cioè di fatto analisti e investitori, nonostante la retorica Fed, sono consapevoli che comunque la Fed abbasserà due volte, una a settembre e la seconda a Novembre 2024.
PIL USA CRESCE MENO DEL PREVISTO
L’economia statunitense è cresciuta dell’1,3% annualizzato nel primo trimestre del 2024, inferiore all’1,6% nella stima anticipata e al 3,4% nel quarto trimestre, principalmente a causa di una revisione al ribasso della spesa dei consumatori. La seconda stima è stata in linea con le previsioni di mercato e continua a indicare la crescita più bassa dopo le contrazioni della prima metà del 2022.
La spesa per consumi ha rallentato più di quanto inizialmente previsto, a causa del rallentamento nel settore di beni e servizi. Inoltre, la spesa pubblica è stata rivista leggermente al rialzo (1,3% contro 1,2%) e sia le esportazioni (1,2% contro 0,9%) che le importazioni (7,7% contro 7,2%) sono aumentate maggiormente, anche se la bilancia commerciale relativa ai soli beni, ha fatto registrare un peggioramento arrivando a quasi 100 miliardi di dollari.
TITOLI DI STATO
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso sotto il 4,58% giovedì, in calo rispetto al massimo di quattro settimane del 4,61% toccato ieri dopo la pubblicazione dei dati pomeridiani. Numeri che hanno mostrato che il PIL statunitense è cresciuto meno di quanto precedentemente riportato durante il primo trimestre, allontanando ulteriormente le precedenti aspettative di una crescita più elevata. Il che significa che qualche crepa nell’economia a stelle e strisce continua ad intravedersi.
Inoltre, le richieste iniziali di disoccupazione sono rimaste al di sopra delle medie dell’anno. Gli sviluppi hanno favorito uno scenario che consentirebbe alla Federal Reserve di allentare la politica monetaria, con aspettative di riduzione dei tassi a settembre. Tuttavia, la retorica verbale dei diversi rappresentanti del FOMC rimane fortemente orientata ad un periodo di tassi fermi, e nessun allentamento previsto per il 2024.
DATI
Il Pmi del settore manifatturiero è sceso in Cina a 49.5 punti nel mese di maggio, dal 50.4 del mese di aprile, inferiore anche alle previsioni di mercato di 50.5. Si tratta del primo calo dell’attività industriale a partire dal mese di febbraio, trascinato dalla discesa di nuovi ordinativi e domanda estera. In Giappone, la produzione industriale è scesa dello 0.1% su base mensile ad aprile, contro previsioni di mercato che erano per un incremento dello 0.9%. Sempre dal paese del sol levante però, arrivano notizie confortanti sulle vendite al dettaglio, cresciute del 2.4% su base annua ad aprile, sopra al 1.1% del dato precedente superiore alle previsioni di +1.9%. Sul fronte dei dati in uscita, segnaliamo i numeri sull’inflazione in Eurozona, attesa, a +2.7% su base annua, mentre nel pomeriggio c’è grande attesa per i dati relativi al Pce Usa, la vera misura dell’inflazione.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 28.05.2024L’ECB potrebbe tagliare i tassi anche a luglio: Borse in “risk-on again”.
Wall Street attende con misurato ottimismo il dato su inflazione PCE.
Cina preme sull’acceleratore: aiuti a settore chips, costruzioni, banche.
Congiuntura tedesca ancora debole, con piccoli segnali di recupero.
Le Borse europee ritrovano la via del rialzo, grazie alla fiducia “ripristinata” sulle prossime scelte espansive di politica monetaria: la Banca centrale Europea, infatti, potrebbe tagliare i tassi non solo a giugno come largamente atteso dagli operatori, ma anche nella riunione di luglio.
L’ipotesi e’ stata avvalorata dal Governatore della Banca di Francia François Villeroy de Galhau, in un’intervista al quotidiano finanziario tedesco Boersen-Zeitung: l’Ecb, si legge, non dovrebbe escludere di tagliare i tassi di interesse nelle riunioni di giugno e di luglio: personalmente, ha detto Villeroy, sono in favore della «massima opzionalità».
Il Governatore della Banque de France ha dunque ripreso, estendendolo, il concetto espresso il giorno prima da Philip Lane, Capo Economista e membro del Comitato esecutivo dell’ECB, intervenendo a Dublino all’Istituto di affari internazionali ed europei: “salvo grandi sorprese, in questo momento ciò che vediamo è sufficiente per rimuovere il livello massimo di restrizione».
Con Wall Street (Memorial Day) e Londra (Bank Holiday) chiuse, le altre piazze finanziarie europee, dopo un avvio stentato, sono salite con convinzione: Milano +0,8%, Francoforte +0,4%, Parigi +0,5% e Madrid +0,7%.
L’atteso indice Ifo sul clima di fiducia delle imprese tedesche di aprile ha confermato “quota 89,3” di marzo, risultando pertanto molto piu’ basso delle stime degli analisti di 90,2. Migliora il dato sulle aspettative, 90,4, sopra l’89,7 (rivisto al ribasso) della rilevazione precedente, ma anch’esso comunque sotto alle attese.
Restando in Germania stamane, 28 maggio, segnaliamo che i prezzi “all’ingrosso” ad aprile sono saliti +0,4% su marzo, mentre su base annuale confermano la discesa, col -1,8% su aprile 2023.
(fonte Destatis)
Certamente i mercati restano focalizzati sui numeri e sul trend dell’inflazione, poiche’ da essa dipende l’auspicato addolcimento della politica monetaria delle Banche centrali, cioe’ il taglio del costo del denaro: in proposito, nel caso di quella Europea (ECB), il 1’ taglio e’ dato per certo al prossimo meeting del 6 giugno.
Quasi soporifero ieri, 27 maggio, l’andamento del mercato obbligazionario eruopeo, con un nuovo leggero calo dello spread tra BTp decennali italiani e omologhi Bund tedeschi, a 129 bps, in parallelo al calo dei rendimenti del 10 anni benchmark italiano, a 3,83% dal 3,88% del riferimento di venerdì 24: calma piatta anche sul fronte valutario, col cross Eur/Dollaro a 1,085 e quello Eur/Yen a 170,2!
Il Governo Cinese, oltre a festeggiare la raggiunta leadership globale delle auto elettriche ad aprile, conferma il proprio pragmatismo nel rendere il Paese autonomo sul fronte dei microprocessori: il National Integrated Circuit Industry Investment Fund ha ottenuto ulteriori 47,5 miliardi di Dollari dal Governo centrale ed altri “big player” a controllo statale.
Inoltre Pechino ha deciso di alleggerire i tassi d’interesse ed i requisiti di acconto/caparra per i mutui sulle case private: l’intento, ovviamente, e’ quello di rilanciare il comparto immobiliare e delle costruzioni, in crisi da 3 anni con riflessi negativi sulla crescita economica del Paese.
Il Presidente cinese Xi Jinping ha rimarcato che “prevenire e disinnescare i rischi finanziari è una sfida importante che deve essere superata per raggiungere uno sviluppo di alta qualità, poiche’ attiene la sicurezza nazionale, lo sviluppo generale e la sicurezza della proprietà del popolo”.
Anche l’ECB ha usato parole rassicuranti circa il ruolo della Banca centrale nello stabilizzare i mercati finanziari in periodi di stress e nel favorirela stabilità dei prezzi anche in periodi di bassa inflazione: "Gli acquisti di attività dovrebbero continuare a far parte dello strumentario delle Banche centrali. Essi hanno svolto un ruolo importante" ha affermato Isabel Schnabel, membro del Comitato esecutivo dell’Ecb.
Intanto il bollettino mensile dell’ECB sulle attese dei consumatori europei rivela che le attese di inflazione a 1 anno sono scese al 2,9% dal 3,0%, cioe’ al minimo da settembre 2021, confermando che le evidenze statistiche trovano riflesso anche nella percezione dei consumatori. A fine settimana avremo le prime stime dell’andamento dei prezzi al consumo in Europa a maggio.
Oggi, 28 maggio, le Borse europee sono ripartite in leggero rialzo, in media +0,3% alle 13.00 CET, mentre il focus degli investitori si concentra sui dati sulla fiducia dei consumatori americani a maggio, ma soprattutto sulle novità che venerdi 31 emergeranno dal dato sull’inflazione Usa PCE (Personal Consumer Expenditures, o deflatore del GDP) a cui la FED assegna grande importanza.
Stamane, 28 maggio, la principali Borse asiatiche hanno chiuso in calo, senza intaccare il solido trend rialzista che si nota da oltre 2 mesi: Tokyo -0,1%, Hong Kong -0,1%, Shanghai -0,5%, Shenzhen -1,1%, Seul e Mumbai pressoche’ invariate.
Quasi immobile il prezzo del petrolio, con quello del Wti (West Texas Intermediate) attorno 78,8 Dollari/barile, +0,1% (ore 11.00 CET). Ricordiamo che domenica 2 giugno avra’ luogo la riunione mensile dell’Opec+, il cartello dei maggiori esportatori di greggio mondiali: la discussione principale riguarderà mantenere o meno i tagli volontari alla produzione nella 2’ parte del 2024.
I mercati sperano nella BCELunedì i titoli azionari europei hanno chiuso in netto rialzo, riducendo le perdite rispetto alla settimana precedente, fiduciosi verso un prossimo allentamento della politica monetaria da parte della Banca Centrale Europea. Lo Stoxx 50 dell'Eurozona ha guadagnato lo 0,4% a 5.054, mentre lo Stoxx 600 paneuropeo è salito dello 0,3% a 522, 0,5% sotto il suo massimo record di questo mese.
Sembra ormai certo, infatti, dopo le parole di alcuni dei rappresentanti del board, un taglio del costo del denaro dello 0.25%, che potrebbe essere il primo di una serie di ripetuti tagli. A supporto di una prospettiva accomodante, anche l'indicatore IFO, relativo al clima del settore industriale tedesco, uscito inferiore al consensus dopo tre mesi di guadagni consecutivi.
I principali marchi del lusso hanno registrato guadagni nel corso di una sessione forte per l’equity cinese, con LVMH ed Hermes in rialzo vicino all'1%. Anche le aziende del settore automobilistico e dei servizi di pubblica utilità hanno registrato forti guadagni, riprendendosi dalle perdite della scorsa settimana, con Stellantis e Volkswagen in rialzo di oltre l'1,5%, mentre Enel e Iberdrola hanno guadagnato oltre l'1%.
VALUTE
Mercato dei cambi stabile e in equilibrio in 30 pip di range per tutta la sessione di ieri, con il dollaro che poi nella notte, ha ceduto qualche posizione contro euro e sterlina. Per entrambi si prospettano ancora possibili rialzi ma per ora non si riesce a vedere la violazione delle resistenze chiave poste a 1.0890-00 e 1.2800-10. UsdJpy che rimane sotto 157.00, ma non ha la forza di rompere al ribasso, alimentando quindi comunque il rialzo dei cross contro Jpy, tra cui EurJpy, non lontano da quel 171.68 del 29 aprile scorso.
Oceaniche stabili in pieno risk on mode, ovvero tentativi di breakout rialzisti con AudUsd non lontano da 0.6710 e NzdUsd che sembra potersi arrampicare fino a 0.6220. Franco svizzero che prosegue nel suo tentativo di indebolimento con EurChf a 0.9920, non lontano dalla parità e dal target di 1.0090.
RENDIMENTI DEI TITOLI GIAPPONESI
Il rendimento dei JGB, i titoli di stato giapponesi, sul decennale sono saliti sopra l'1%, raggiungendo i livelli più alti degli ultimi 12 anni mentre gli investitori digerivano le ultime osservazioni dei funzionari della Banca del Giappone. Il governatore della BoJ Kazuo Ueda ha affermato che è necessario riancorare le aspettative di inflazione e ha avvertito che stimare accuratamente il tasso di interesse neutrale è difficile in Giappone. Nel frattempo, il vicegovernatore della BoJ Shinichi Uchida ha affermato che la fine della battaglia contro la deflazione è in vista, aggiungendo che è probabile che i salari continuino ad aumentare.
I rendimenti giapponesi sono finiti sotto pressione quest’anno poiché la banca centrale ha posto fine alla sua politica di tassi negativi e ha abbandonato il suo programma di controllo della curva dei rendimenti a marzo. La BoJ ha inoltre recentemente sorpreso i mercati tagliando la quantità di JGB che si era offerta di acquistare in un'operazione regolare, stimolando le scommesse su un potenziale inasprimento quantitativo in futuro. Inoltre, la banca è sotto pressione affinché aumenti ulteriormente i tassi in un contesto di forte calo dello yen.
AUSTRALIA
Le vendite al dettaglio in Australia sono aumentate dello 0,1% su base mensile ad aprile, rispetto al consenso del mercato dello 0,2%. Si è trattato di un’inversione di rotta rispetto al calo dello 0,4% di marzo. In aumento le vendite nella maggior parte dei settori non alimentari: commercio al dettaglio, bar, ristoranti e cibo da asporto.
Allo stesso tempo, le vendite di abbigliamento e calzature sono diminuite in modo molto più significativo. Nel corso dell'anno fino ad aprile, le vendite al dettaglio sono aumentate dell'1,3%, più velocemente dell'aumento dello 0,9% di marzo. Da gennaio a marzo sono diminuiti dello 0,4%, in ripresa rispetto all'aumento dello 0,4% nel quarto trimestre del 2023.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
EURJPY, probabile allungo di breveBuongiorno,
il cross, sebbene con i soliti movimenti correttivi, resta saldamente in up trend.
Di conseguenza la nostra attenzione dovrebbe focalizzarsi piuttosto sull'individuazione di formazioni complesse di prezzo che lascino presagire allunghi al rialzo.
Il caso potrebbe essere quello proposto in grafico.
Pausa del trend, formazione di un triangolo ascendente che aspetta solo di essere infranto.
Lo stop proposto può essere variato a piacimento secondo il proprio risk management.
RECORDATI, se tiene 48 sono solo gioieBuongiorno,
il titolo viene da un calo del 10% arrestando, per ora, la sua caduta a contatto col la importante zona di supporto di lungo periodo dei 48 euro.
In questa area passa anche la media 200 periodo sul daily e quella a 50 sul weekly.
Considerando che il trend di lungo periodo è positivo, ed essendo chiamato in causa un supporto ugualmente di lungo potrebbe essere valutato un coerente long osservando il comportamento sul supporto.
Intanto diciamo che la violazione dei minimi relativi di aprile potrebbe essere classificata come falsa rottura nel caso i prezzi risalissero velocemente, come potrebbero fare visto il contesto tecnico che proporrò.
Infatti, con l'ultima candela i prezzi hanno violato questi minimi in gap ma con pronta risalita formando una sostanziale pin bar proprio a contatto con l'importante sma200.
Punto di debolezza della visione long che va notato è dato dai volumi associati alla pin che non sono in aumento.
Ma potrebbero accelerare in caso di conferma del pattern rialzista con la violazione del massimo di venerdì.
Sul weekly il minimo della settimana scorsa corrisponde al contratto dei prezzi con la ema50.
Sempre, ricordo, in area 48 che rappresenta importante spartiacque di lungo periodo.
Vista la formazione della pin bar sul daily potrebbe essere confezionato un long molto efficiente visto che si potrebbe trattare il pattern di inversione ad una candela che, in caso di tenuta del minimo, regalerebbe un reward/risk strepitoso.
Infatti come primo target non vedo ostacoli di rilievo fino ai 50, con r/r 3,5, e successivamente 55, con r/r 6,5.
La Fed non molla, Wall Street neanchePochi movimenti sull’equity Usa ieri, ma onestamente ci si poteva aspettare, dopo una sessione asiatica in ribasso causata proprio da una Fed per nulla accomodante, una seduta correttiva anche in Europa e Stati Uniti, ed invece, siamo ancora qui a parlare di nuovi record storici con i tre indici principali statunitensi in positivo. I dati americani hanno però cominciato a mostrare delle ovvie quanto logiche crepe, anche se il motore Usa non batte ancora in testa, ma resiste, e le ragioni sono le solite, ovvero principalmente l’enorme liquidità entrata negli ultimi 4 anni in questo mercato.
Le azioni statunitensi sono costose rispetto al rapporto tra capitalizzazione di mercato e Pil, mentre gli azionari globali appaiono ancora relativamente a buon mercato, il che dimostra che i flussi di capitali, negli ultimi anni, si sono sempre di più indirizzati verso il mercato dei capitali più liquido e probabilmente più affidabile, quello Usa. Ma prima o poi ci sarà un punto di svolta, perché i tassi attuali dovranno riportare un poco di sano equilibrio rispetto a dei prezzi che onestamente sono drogati dall’high tech, ovvero il settore tecnologico.
Le azioni del colosso dei semiconduttori Nvidia sono aumentate di meno dello 0,4% e gli analisti hanno espresso ancora fiducia nella sua capacità di fornire ottimi risultati. Altri titoli importanti hanno mostrato performance contrastanti, con Microsoft in rialzo di oltre l'1% e Apple in rialzo di circa lo 0,6%. Tuttavia, Meta e Amazon hanno registrato rispettivamente un calo dell’1,3% e dello 0,8%. Nel frattempo, le azioni di Palo Alto sono scese di oltre il 2,5% dopo una guidance deludente, mentre quelle di Lowe sono scese di quasi il 3% nonostante abbiano registrato utili e ricavi positivi.
VALUTE
Ancora una giornata priva di significato sul forex con i principali rapporti di cambio ancorati in 30-40 pip di movimento. Tiene meglio la sterlina sul dollaro, rispetto alla moneta unica, con l’EurGbp che da quota 0.8560, scivola lentamente verso i supporti posti a 0.8520-30 area. Permangono le speranze di vedere una BoE tagliare presto i tassi, già a giugno, così come del resto si prevede che la BCE faccia lo stesso, ovvero riduca il costo del denaro per ridare voce alla crescita. I livelli chiave sono sempre i medesimi, ovvero 1.0830 e 1.0890 sull’EurUsd, mentre sul Cable sono 1.2690 e 1.2760.
UsdJpy, ugualmente, per ora rimane ancorato tra 156.00 supporto chiave di breve termine, e 156.70, la cui rottura potrebbe spingere i prezzi sui massimi di 158.00, livello al quale la BoJ intervenne il 1° maggio scorso. Attenzione perché ci stiamo avvicinando alla line in the sand, ovvero il livello oltre il quale la BoJ farà muro.
Sulle altre coppie, il risk on vede ancora un franco svizzero che lentamente si indebolisce, pur rimanendo comunque poco volatile, e un dollaro neozelandese che, questa mattina è salito dopo la decisione della RBNZ di mantenere i tassi invariati al 5.5%, ma poi è tornato dover era cominciato il movimento. Nello statement della RBNZ si legge che sebbene nel primo trimestre del 2024 l’inflazione complessiva del paese sia scesa al minimo di quasi tre anni, pari al 4%, è rimasta comunque al di sopra dell’intervallo obiettivo compreso tra l’1% e il 3%. Di conseguenza, il comitato ha ritenuto che l’OCR dovesse rimanere a un livello restrittivo per garantire che l’inflazione ritorni entro l’intervallo obiettivo entro un arco di tempo ragionevole.
EUROZONA, MIGLIORA LA BILANCIA COMMERCIALE
L’Eurozona ha registrato un surplus commerciale di 24,1 miliardi di euro nel marzo 2024, superiore ai 19,1 miliardi di euro dello stesso mese dell’anno precedente e migliore delle previsioni di mercato di 19,9 miliardi di euro. Si è trattato del surplus commerciale più grande da dicembre 2020, poiché le importazioni sono scese del 12% su base annua a 221,3 miliardi di euro, in gran parte a causa di minori acquisti di combustibili minerali, lubrificanti e affini, materie prime, macchinari e manufatti.
Tra i principali partner commerciali, le importazioni sono diminuite soprattutto da Cina, Stati Uniti, Regno Unito, Russia e Norvegia. Nel frattempo, le esportazioni sono diminuite più lentamente del 9,2% a 245,4 miliardi di euro, principalmente a causa della riduzione delle spedizioni di macchinari e attrezzature di trasporto, manufatti, materie prime e combustibili. Le esportazioni sono diminuite principalmente verso Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera e Russia.
SCENDE L’INFLAZIONE IN CANADA
Il tasso di inflazione annuale in Canada è sceso al 2,7% nell’aprile 2024 dal 2,9% del mese precedente, in linea con le aspettative del mercato, segnando il tasso di crescita dei prezzi al consumo più debole da marzo 2021. Ciò è coerente con le aspettative della BoC secondo cui l’inflazione dovrebbe rimangono vicini al 3% nel primo semestre scendendo sotto il 2,5% nella seconda parte dell'anno, mantenendo il segnale che i tagli dei tassi sono vicini. UsdCad, dopo uno spike iniziale di 50 pip da 1.3620 a 1.3680, è tornato indietro correggendo circa 30 pip. Il trend sembra ancora negativo in una chiara fase di distribuzione di medio termine con obiettivi più bassi per UsdCad e i suoi cross.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Titolo del giorno: POWLL'azienda che si occupa di fornire sistemi elettronici e forniture industriali per IT e AI , oggi tenta il B-out sulla scia degli utili NVDA che avranno luogo domani. I principianti entrano oggi e scommettono, i saggi con calma attenderanno Giovedì quando ad acque calme si potrà riflettere sull'ingresso, sulla size e sull'eventuale Risk Reward. Il primo Take profit e nell'area 220,230$. Se invece non volete attendere e vi prudono i polpastrelli, attendere domani un molto probabile ritraccio fine a fine serata nell'area 177-175.