CHF/JPY: L’Operazione per Sfruttare un Rally Fino a 178Il cross CHF/JPY su time frame daily mostra un trend chiaramente rialzista.
Dopo una fase di espansione, la seduta attuale evidenzia un ritracciamento sul FVG+ sia daily che settimanale,
confermando un possibile punto di ingresso a mercato.
Rischiamo il 2% del capitale totale per questa operazione.
Stop Loss (SL): Posizionato sotto 171,37
Take Profit (TP): Target a 177,90 appena sopra la Buy Side Liquidity (BSL) e gli equal highs lasciati in precedenza sempre sul time frame settimanale.
Risk/Reward favorevole e comunque superiore a 1:1.80
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stagionalità, risk-off, LONG EUR/AUDMercati in attesa di quale sarà la prima mossa di Trump al suo insediamento.
I mercati obbligazionari però sembrano gridare a gran voce che c'è incertezza sul futuro, sopratutto per quanto riguarda le politiche monetarie che dovranno adattarsi alla deregolamentazione di Trump.
Il tasso neutrale si è alzato, dovuto dal fatto che l'economia sembra poter reggere tassi alti a lungo data la superforza degli ultimi anni.
In risposta le azioni sono vendute per via del premio al rischio che non supera il rendimento di un semplice titolo obbligazionario.
Siamo quindi al momento in una fase di incertezza, nella quale Trump domina la scena e tutto questo porta a un sell off di asset più rischiosi come azioni e valute cicliche (AUD, NZD).
CINA
la Cina continua a mostrare segni di debolezza, l'inflazione non si schioda dallo 0 e i consumi non ingranano.
I rendimenti toccano il minimo storico e i mercati azionari vendono.
nell'immagine si vede come i rendimenti cinesi sono correlati con l'andamento di AUD/USD, sulla destra l'indice Cinese.
EUROPA
in Europa i rendimenti sono esplosi, sintomo anche questo di avversione al rischio che porta a comprare valute con le riserve più alte; USD, EUR per primi.
l'inflazione inoltre sta tornando a minacciare la BCE che potrebbe essere costretta a rivedere la traiettoria dei tassi nel breve periodo
STAGIONALITà
dal 13 gennaio parte una forte stagionalità dell'euro contro il dollaro australiano, a vantaggio della tesi.
entrerò a mercato ora con SL sotto i minimi generati su grafico H1.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 13.01.2025Risk-off prevalente, alla viglia del varo del Trump2 previsto lunedì 20.
Cresce il prezzo di petrolio e gas, con ovvie ricadute negative sull’inflazione.
Job creation ancora solida negli Usa: la FED potrebbe rinviare i tagli.
Il super Dollaro schiaccia le maggiori valute globali: Eur/USD vicino 1.02.
Venerdì 10 gennaio, le Borse europee hanno mostrato un andamento cautamente negativo, con Wall Street che ha aperto e poi chiuso in rosso “a causa” di dati positivi sul mercato del lavoro statunitense: per i principali indici americani emergono perdite significative: Dow Jones e Nasdaq -1,63%, S&P 500 -1,54%.
Anche Milano ha registrato una performance negativa, -0,6%, che consente comunque al FTSE-MIB un incremento del 2,7% dall'inizio dell'anno, al 1’ posto in Europa, a fronte di +1,1% dell’indice Stoxx 600.
Il mercato del lavoro Usa ha visto la creazione di 256 mila posti di lavoro a dicembre, ben oltre le previsioni di 165 mila, segnalando una certa stabilità economica che potrebbe suggerire alla Federal Reserve di procedere, ma senza fretta, col graduale taglio dei tassi. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 4,1%.
I settori che hanno visto le maggiori assunzioni includono sanità (+46.000), pubblica amministrazione (+33.000) e ospitalità (+43.000). Con questi numeri positivi, un sondaggio di Bloomberg suggerisce che molti trader vedono il prossimo taglio dei tassi FED solo a ottobre.
Come reazione, il rendimento dei Treasury 10 anni è aumentato al 4,79%, rispetto al 3,65% di settembre, e il rendimento del 2 anni è salito al 4,38%.
L'indice di fiducia dei consumatori Usa, calcolato dall'Università del Michigan è sceso a 73,2 a dicembre, da 74,0 a novembre, principalmente a causa delle previsioni inflazionistiche, che sono aumentate dal 3,0% di novembre al 3,3% sui prossimi cinque-dieci anni, il valore più alto dal 2008.
Nel settore energetico, i prezzi del petrolio hanno raggiunto i massimi da luglio, con il Brent (greggio di riferimento USA) che ha superato 80 dollari/barile, mentre l'Amministrazione americana ha annunciato nuove sanzioni contro il settore energetico russo, con l’obiettivo di indebolire le fonti di finanziamento di Mosca alla guerra in Ucraina. Le sanzioni colpiscono Gazprom, Surgutneftegas e quasi 200 petroliere russe, parte della cosiddetta "flotta fantasma" di Mosca.
In vista dell’insediamento del presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, il 20 gennaio, sono aumentate le aspettative che l’amministrazione Biden possa inasprire il complesso delle sanzioni contro la Russia e l'Iran.
Le scorte di petrolio rimangono basse e si prevede che i dati sull'inflazione negli USA in uscita mercoledì possano influenzare le decisioni future.
L'euro ha continuato a perdere terreno rispetto al dollaro, chiudendo a 1,0240, il livello più basso da novembre 2022, con una discesa del 0,57%. La divisa comune ha ceduto anche contro lo yen (-0,77%), con il cambio a 161,59, mentre il dollaro/yen ha toccato 157,83.
Stamattina, 13 gennaio, i future su Wall Street sono in calo, mentre i listini asiatici mostrano una generale discesa. Come già detto, gli investitori temono che i tassi d'interesse USA possano rimanere elevati più a lungo del previsto.
Anche i rendimenti nell'Eurozona sono saliti leggermente venerdì, a seguito dei dati positivi sul mercato del lavoro statunitense che riducono la necessità di interventi significativi da parte della Federal Reserve sui tassi.
Sul tema, il Presidente della Federal Reserve di St. Louis, Alberto Musalem, ha dichiarato che è necessaria una maggiore cautela riguardo i tagli ai tassi d’interesse, poiché il rischio di un’inflazione “bloccata” tra il 2,5% e il 3% è aumentato.
Il prezzo del gas metano in Europa ha visto un rialzo del 3,5%, a 46,8 euro/megawattora, rispetto alla chiusura precedente di 45,5.
Il petrolio Brent continua a salire anche oggi, superando gli 81 dollari, dopo il +4% di venerdì scorso, sostenuto dalla contrazione delle scorte di greggio negli Stati Uniti causata dal rigido clima invernale.
Inoltre, è stato riportato che le raffinerie indiane, che acquistano petrolio russo, potrebbero essere sanzionate dagli Stati Uniti, colpendo almeno 180 navi cargo e alcune compagnie assicurative.
Le Borse europee ha aperto in calo, con un ribasso medio dello 0,3% (alle 10.30 CET), influenzata dai timori legati alla politica monetaria della Fed e alla situazione economica nel Regno Unito, dove la sterlina ha subito una notevole perdita e i rendimenti dei titoli di Stato sono aumentati.
La Banca Centrale Europea (BCE) starebbe valutando l’idea di utilizzare i dati storici sui prestiti durante la crisi bancaria per prevedere future insolvenze, un possibile stress test che potrebbe compromettere la solidità patrimoniale di alcune banche. Philip Lane, membro del Comitato esecutivo della BCE, ha aperto alla possibilità di un ulteriore abbassamento dei tassi per stimolare la crescita economica europea.
Infine, la settimana delle Borse asiatiche è partita in territorio negativo, preoccupate per la possibilità che la nuova amministrazione americana, sotto la presidenza di Trump, adotti misure punitive contro le merci cinesi. Tokyo è chiusa per festività.
Il principale dato della settimana sarà il PIL cinese, previsto per venerdì prossimo. Nel frattempo, la Banca Centrale della Cina ha dichiarato che sospenderà l’acquisto di titoli di stato, sperando di attenuare il pessimismo degli investitori riguardo la crescita economica del Paese.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
CAMTEK: Accumulazione Completa e Pronti al RimbalzoSul titolo NASDAQ:CAMT il trend rialzista ha subito una correzione significativa (-50% dai massimi di luglio 2024).
La correzione ha mitigato un fair value gap lasciato su TF trimestrale, tagliando la sell-side liquidity in area 72$ e cacciando gli stop loss dei rialzisti precedenti.
In area di 85-88$, abbiamo osservato 4 mesi di accumulazione.
Dicembre ha chiuso con un inside bar di compressione che può essere un segnale di ripartenza.
Entriamo long a mercato.
Supporto: Area 69,83 dove piazziamo lo stop loss.
Target: Area 140,50 che corrisponde alla buy-side liquidity e al massimo precedente.
Rischiamo il 2% del conto su questa operazione.
Risk/Reward Ratio: 3:1 ottimale per bilanciare rischio e rendimento.
US100, in arrivo il rally di S. Valentino?Chart di Capital.Com
Il mercato azionario americano, per adesso, non è riuscito a trovare motivazioni sufficienti per un calo apprezzabile.
Eppure non si può dire che non ci abbia provato poverino.
Lo stesso dollaro con la sua forza non lo ha convinto a scendere.
Soprattutto i timori legati ad una normalizzazione dei tassi da parte della Fed più lenta di quanto previsto qualche settimana fa, hanno contribuito a sostenere la forza del dollaro e i rendimenti dei bond governativi.
Quindi producendo debolezza nell'incerto reddito di origine azionaria rispetto al poco, sporco ma certo reddito da bond.
Come possiamo vedere dal grafico, i due recenti affondi del dollaro hanno prodotto sì un calo dell'azionario ma, come un elastico troppo teso, fino a un certo punto.
La faccenda in entrambi i casi si è risolta con la vittoria dei tori azionari producendo sul grafico convinti rimbalzi con volumi.
Fino adesso il rialzo dell'azionario ha trovato comunque un limite temporale producendo una trendline ribassista che in questo momento si testa per la seconda volta.
Curioso ciò che è rimasto sul grafico a 4 ore in occasione dell'inversione ribassista, essendosi verificata entrambe le volte con lo stesso pattern
Alla fine i due rimbalzi di cui sopra, rappresentano un doppio minimo da monitorare
Adesso con il dollaro vicino alla parità verso euro potremmo anche assistere ad un rimbalzo dell'euro come sembra già essere.
Questo potrebbe rappresentare un catalizzatore per l'azionario USA che potrebbe uscire dall'empasse delle ultime settimane.
Anche l'euro è alle prese con il test della trendline ribassista all'unisono con l'azionario americano appunto.
Una prolungata forza dell'euro, che ricordiamolo vorrà dire risk on sui mercati, potrebbe innescare la ripresa dell'up trend azionario.
Come sappiamo nell'azionario ciò che conta sono gli utili societari e la prossima stagione potrà essere l'occasione per valutare la bontà del movimento che si sta creando nei grafici.
Gli operatori potrebbero abbracciare, per l'ennesima volta, la tesi della immortalità dell'up trend della corporate America scommettendo su trimestrali non malvagie.
Si tratterebbe di uno scatto in avanti nella speranza/convinzione che si sia fatta la scelta giusta.
KAVA: la strategia perfetta per catturare il prossimo rally
Grafico Settimanale di BINANCE:KAVAUSDT .
→ Accumulo Estivo 2024: Dopo una lunga fase laterale, la struttura è cambiata a novembre, segnalando potenziale rialzo.
→ Ritracciamento OTE: Ottima opportunità d’ingresso per una configurazione tecnica solida.
→ Inside Bar Settimanale: Conferma della compressione prima di un possibile breakout.
Siamo entrati long con diverse prese di profitto posizionate strategicamente su PH e liquidity pool.
Risk/Reward premianti:
TP1: 1,16
TP2: 2,78
TP3: 4,53
Stop Loss sotto 0,29.
Rischiamo il 6% del conto.
GOLD, fast trade con triangolo di compressione Chart di Capital.Com
Il Gold dopo l'accelerazione del mese di ottobre è in una evidente fase di correzione, come dimostrano anche i volumi in calo.
In tale contesto può essere utile cavalcare il possibile movimento long successivo alla formazione dell'ultimo minimo relativo che ha dato origine alla trendline rialzista inferiore del triangolo che sta comprimendo la volatilità nelle ultime settimane.
In H4 si nota un sotto movimento long originatosi dai 2585 che ha preso le forme di un triangolo ascendente di cui per ora si legge una falsa rottura, come dimostrano i volumi rimasti deboli.
Tuttavia ritengo probabile una continuazione del up trend con possibilità di colpire la parte alta del triangolo più grande come evidenziato nel grafico
L'ostacolo dei 2630 risulta discretamente ostico nel breve termine, tuttavia il reward/risk del possibile long risulta decisamente interessante se si pone uno stop loss sotto l'ultimo swing in H4 intorno all'area 2580.
Livelli operativi in grafico.
Natural Gas, siamo al salto decisivo?Chart di Capital.Com
Il gas naturale è oggi un protagonista assoluto nello scenario economico e finanziario e lo sarà necessariamente anche nel futuro prossimo.
Tra le fonti energetiche di origine fossile e quella più green sulla quale si fa affidamento per sostenere l'insaziabile fame di energia sul pianeta.
Con lo sviluppo esponenziale per le applicazioni legate alla IA, già oggi si richiede ampio uso di energia, particolarmente per l'attività di elaborazione dati che la gestione di questo fenomeno richiede.
Tutto ciò è in via generale di supporto per il consumo e quindi per i prezzi.
Al di là del rumore del breve termine, soprattutto originato da rilascio di dati economici più che altro, si sbaglierebbe se non si tenesse sempre presente questa sorta di spinta/sostegno gentile che, invisibile, agisce nei mercati.
Solo delle novità strategiche ed importanti da un punto geologico o metodologiche potrebbero scompaginare il quadro che oggi osserviamo per la generazione dell’energia.
Da un punto di vista tecnico, dai minimi di febbraio 2023 il Natural gas ha lateralizzato in un processo di accumulazione con evidenti volumi in crescita.
L'ultima settimana di contrattazioni ha addirittura segnato un picco di volumi che non si vedeva esattamente febbraio 2020.
I prezzi si stanno avvicinando alla più importante area di prezzo degli ultimi otto anni. Si tratta della resistenza statica sul livello 3,5
Sul time frame mensile inoltre possiamo vedere come, curiosamente, sulla stessa area incomba la sma 200 che ha diretto il traffico efficacemente negli ultimi 20 anni determinando la formazione di importanti pivot che oggi vediamo sui grafici di lunghissimo termine.
Sul time frame weekly invece possiamo meglio apprezzare la fase di accumulazione che ha assunto la forma di un triangolo ascendente e che, statisticamente, lascia presagire una rottura al rialzo.
Come si vede i volumi sono coerenti nel senso che diminuiscono in occasione delle correzioni e si riprendono in occasione della rialzo.
Personalmente consiglio pazienza, la resistenza 3.5 è ostica perché è importante per cui probabilmente non verrebbe infranta in un sol colpo.
Potremmo più facilmente assistere a false rotture o, nella migliore delle ipotesi, in un movimento di pull back che sarebbe il migliore da comprare.
Obiettivo è quello di cercare di comprare la commodity nella maniera più efficiente possibile nella speranza che vada velocemente a ripercorrere verso l'alto, se non tutta almeno una parte, il violento calo del 2023.
Efficiente nel senso che eviterei di comprare il breakout per le difficoltà che potremmo riscontrare a livello di reward/risk dovendo nel contempo necessariamente individuare un livello di protezione.
Non bisogna infatti sottovalutare l'imponente volatilità che questa materia prima usualmente manifesta.
Idealmente l'area di approdo è quella che va da 5 a 5,2.
Rischio Medio OrienteSembra che il regime di Assad sia caduto a favore di un nuovo regime islamico, che potrebbe cambiare gli scenari geopolitici in Medio Oriente. Chi c’è dietro i ribelli jihadisti? Qualcuno che vuole la fine della Russia, storica alleata di Assad?
Trump, intanto, ha già fatto sapere che gli aiuti a Kiev diminuiranno. Va detto che, seppur in un contesto così frammentato, per ora i mercati hanno tenuto egregiamente. La speranza è che tutto questo caos alle porte dell’Europa possa trovare una soluzione pacifica attraverso accordi internazionali. È chiaro che il cambiamento attuale in Siria porterà modifiche all’assetto geopolitico di tutti i paesi dell’area.
S&P E NASDAQ, NUOVI RECORD STORICI
L'S&P 500 e il Nasdaq hanno stabilito nuovi massimi storici venerdì, rispettivamente a 6.090 e 21.622, con un rialzo dello 0,2% e dello 0,8%. A sostenere questa tendenza è stato il rapporto sui NFP, cioè sull'occupazione di novembre, uscito più forte del previsto. Il tutto non ha comunque scalfito l'ottimismo su un prossimo taglio dei tassi da parte della Federal Reserve entro la fine del mese.
Le buste paga non agricole sono aumentate di 227K, oltre le 214K previste, ma le probabilità di un taglio dei tassi rimangono comunque vicine all'88%, rispetto al 70% precedente. I principali titoli tecnologici hanno guidato il rally, con Amazon (+2,9%), Tesla (+5,3%) e Meta (+2,5%) che hanno registrato guadagni, riflettendo la fiducia nel mercato del lavoro e il potenziale cambiamento di politica della Fed.
Al contrario, il Dow Jones è sceso di 123 punti, sotto pressione per i cali di Nvidia (-1,8%) e UnitedHealth (-5,1%). Il calo di UnitedHealth è seguito alla tragica morte di Brian Thompson, CEO della sua unità assicurativa, che ha suscitato preoccupazioni circa implicazioni più ampie per il settore. Nella settimana appena conclusa, l'S&P 500 ha guadagnato lo 0,8%, il Nasdaq è salito del 2,5%, mentre il Dow Jones è scivolato dello 0,3%.
VALUTE
Sui cambi, bisogna soprattutto evidenziare la discesa di tutti i cross contro franco svizzero, spinti al ribasso dalla forza della valuta elvetica, legata a un leggero rialzo dell’inflazione su base annua a novembre a +0,7% dal +0,6% di ottobre, anche se su base mensile è scesa dello 0,1%. Si tratta della prima ripresa dell’indice dei prezzi dopo 6 mesi di discesa consecutiva.
EurChf è a 0,9270 mentre UsdChf rimane sotto quota 0,8800. La Snb non riesce a indebolire il franco nonostante gli sforzi dell’ultimo periodo, fatti di taglio dei tassi, ma evidentemente non basta. Nel mentre, EurUsd è tornato a ridosso di 1,0550 dopo aver testato 1,0630 venerdì dopo i payrolls. Solo la rottura di 1,0530-40 farebbe ripensare a un ribasso, altrimenti quest’area potrebbe rappresentare una base di ripartenza.
Analoga price action per il Cable con EurGbp stabile a ridosso di 0,8300. Privilegiamo ancora il recupero della moneta unica sulla valuta britannica nel medio termine, anche se il delta tasso appare, per ora, ancora sfavorevole. Le oceaniche mostrano ancora debolezza, con entrambe Aud e Nzd non lontano dai supporti di medio termine posizionati a 0,6350 e possibilmente anche 0,6285-90, mentre NzdUsd potrebbe scendere a 0,5775-85 area.
Salgono per contro EurAud ed EurNzd che di solito si muovono in questa direzione solo in presenza di risk off, che francamente non vediamo segnalato dagli indici preposti, come il Vix e il Fear and Greed Index, ma vediamo esclusivamente sul franco e sul dollaro. Di nuovo sui massimi di periodo UsdCad che rasenta quota 1,4160-70 area. Non è il momento di venderlo, perché il punto chiave è posto a 1,4260 e nel caso di rottura, si riparlerebbe di 1,4650. Solo sotto 1,3920-30 torna ribassista di medio.
NFP
L'economia statunitense ha aggiunto 227.000 posti di lavoro a novembre 2024, segnando una forte ripresa rispetto al guadagno rivisto al rialzo di 36.000 di ottobre, che è stato fortemente influenzato dagli scioperi della Boeing e dalle interruzioni causate dagli uragani Helene e Milton. Le cifre sono state migliori delle previsioni di 200.000, poiché l'occupazione è aumentata nell'assistenza sanitaria, nel tempo libero e nell'ospitalità, nel settore pubblico e nell'assistenza sociale.
Inoltre, anche le cifre di settembre sono state riviste al rialzo e con queste revisioni, l'occupazione a settembre e ottobre combinati è di 56.000 in più rispetto a quanto riportato in precedenza. Passando all’altro dato uscito, il sentiment dei consumatori dell'Università del Michigan è aumentato per il quinto mese consecutivo a 74 a dicembre 2024, il livello più alto da aprile, rispetto a 71,8 a novembre e al di sopra delle previsioni di 73.
L'indicatore delle condizioni attuali è salito a 77,7 da 63,9, guidato da un'impennata nelle condizioni di acquisto di beni durevoli. D'altro canto, il sottoindice delle aspettative è sceso a 71,6 da 76,9. Sul fronte dei prezzi, le aspettative di inflazione per l'anno a venire sono salite al 2,9%, la lettura più alta in cinque mesi, dal 2,6%.
SALARI ORARI
I guadagni orari medi per tutti i dipendenti delle buste paga private non agricole sono aumentati di 13 centesimi, o dello 0,4%, in un mese a 35,61 dollari a novembre 2024, allo stesso ritmo di ottobre e leggermente al di sopra delle previsioni di mercato di un aumento dello 0,3%. A novembre, i guadagni orari medi dei dipendenti del settore privato della produzione e non di supervisione sono aumentati di 9 centesimi, o dello 0,3%, a 30,57 dollari. Negli ultimi 12 mesi, sono aumentati del 4% a novembre, eguagliando il tasso di ottobre e superando leggermente le aspettative di mercato del 3,9%.
IN SETTIMANA, LA BCE
Negli Stati Uniti, l'attenzione sarà rivolta agli indicatori di inflazione, l'indice dei prezzi al consumo, l'indice dei prezzi alla produzione e i prezzi all'esportazione e all'importazione. Ma giovedì sarà soprattutto il giorno della BCE, attesa a un taglio dei tassi dello 0,25%, con il tasso sui depositi al 3%, quello sul rifinanziamento principale al 3,15% e quello sul rifinanziamento marginale al 3,4%.
Ma oltre alla BCE, sarà la volta della decisione sui tassi per Australia, Canada, Brasile e Svizzera. Inoltre, verranno pubblicati i dati sull’inflazione per Messico, Brasile, Sudafrica, Russia e India. In Cina, si attendono aggiornamenti sull'inflazione al consumo e alla produzione, dati commerciali e prestiti in nuovi yuan.
La Germania riferirà sulla sua bilancia commerciale e sui prezzi all'ingrosso. Nel Regno Unito, occhio alla crescita del PIL di ottobre e alla produzione industriale. In Australia, gli investitori presteranno attenzione al rapporto sul lavoro e alla fiducia delle imprese NAB. Infine, in Giappone è prevista l’uscita dell’indice manifatturiero Tankan per le grandi aziende.
Buona settimana.
Saverio Berlinzani
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Si avvicinano i dati chiaveL'S&P 500 è salito dello 0,27% e il Nasdaq dell’1,10% nel primo giorno di contrattazione di dicembre, sostenuto dal settore tecnologico, dai beni di consumo e dai servizi di comunicazione.
Il Dow Jones, d'altro canto, ha perso circa 100 punti, con l'energia e il settore immobiliare che hanno registrato le perdite maggiori.
Nel frattempo, il tasso di insolvenza sui titoli garantiti da ipoteca commerciale (i CMBS) è salito al livello più alto dal 2013, il 10,4%, un indicatore del fatto che la crisi del settore immobiliare commerciale è in evoluzione preoccupante.
Analisti e investitori attendono ora con interesse i dati economici chiave in uscita questa settimana, tra cui PMI, JOLT e i NFP, per valutare le condizioni del mercato del lavoro e i conseguenti piani di azione della Fed.
L'ISM Manufacturing PMI ha superato le previsioni e ha indicato una contrazione più debole nel settore industriale.
Nel frattempo, la situazione politica rimane sotto i riflettori con Trump che richiede un impegno da parte dei BRICS a non creare una nuova valuta né a sostenere un'altra valuta per sostituire il dollaro USA, minacciandoli di applicare dazi fino al 100%.
Sul fronte aziendale, le azioni di Tesla sono salite di oltre il 3% dopo che la società ha annunciato che è pronta a presentare un aggiornamento del software di assistenza alla guida "Full Self-Driving".
Anche Intel ha registrato un aumento del 3,8% dopo il ritiro del suo CEO.
VALUTE
L'euro è sceso di oltre lo 0,6% a 1,0460 contro il dollaro, dopo le notizie provenienti dalla Francia, relative ai contrasti tra governo e opposizione riguardanti la fiducia sul bilancio.
Ciò ha accresciuto le preoccupazioni sulla stabilità dell'Eurozona.
Il partito di estrema destra francese ha minacciato di rovesciare il fragile governo del Primo Ministro Michel Barnier con un voto di sfiducia, intensificando lo stallo sulla finanziaria.
Nel frattempo, i commenti accomodanti del funzionario della BCE Martins Kazaks hanno alimentato le speculazioni relativamente a ulteriori tagli dei tassi, con i mercati che credono in una riduzione di 50 punti base a dicembre, sebbene un taglio di 25 punti base resti più probabile.
La debole crescita dell'Eurozona, il rallentamento dell'inflazione dei servizi e i timori dei dazi doganali firmati Trump, hanno contribuito ad aumentare la pressione sull'euro, culminando in un calo del 3% a novembre, la peggiore performance mensile da oltre un anno.
La parità con il dollaro sta diventando una preoccupazione crescente tra gli investitori, ed una possibilità più che concreta.
Anche le altre valute hanno ceduto contro la divisa USA per effetto della correlazione dollarocentrica che ha alimentato la discesa di CAD, NZD, AUD e anche GBP.
Sul UsdJpy va detto che il pericolo di rialzo dei tassi della BoJ ha messo pressione al dollaro unitamente ai timori di un ritorno del risk off.
UsdJpy, dopo essersi avvicinato a 149,10, si è ripreso questa notte tornando sopra quota 150,00. Solo un breakout di 149,10 porterebbe ad una accelerazione verso target inferiori posti a 147,00.
ISM PMI USA SOPRA LE ATTESE
L'ISM Manufacturing PMI per gli Stati Uniti è aumentato a 48,4 a novembre 2024 da 46,5 a ottobre, superando le previsioni di 47,5.
La lettura ha indicato un'altra contrazione, seppur inferiore a quanto atteso, nel settore manifatturiero.
I nuovi ordini sono rimbalzati dopo sette mesi di contrazione (50,4 contro 47,1) e la produzione (46,8 contro 46,2), l'occupazione (48,1 contro 44,4) e le scorte (48,1 contro 42,6) si sono contratte meno.
Inoltre, le pressioni sui prezzi si sono allentate (50,3 contro 54,8).
Per effetto degli stessi dati europei, inferiori alle attese, il dato ha permesso al dollaro di accelerare al rialzo contro le principali valute concorrenti.
CANADA, MIGLIORA IL PMI
L'indice PMI manifatturiero S&P Global Canada è migliorato a 52,0 a novembre 2024, rispetto a 51,1 a ottobre, segnando la crescita più forte nell'attività industriale da febbraio 2023 e il terzo mese consecutivo di espansione.
La produzione ha registrato il suo miglior aumento in due anni e mezzo, mentre i nuovi ordini sono cresciuti al ritmo più rapido in 21 mesi, trainati esclusivamente dalla domanda interna, poiché gli ordini dall'estero sono diminuiti per il 15° mese consecutivo.
L'occupazione è aumentata per il terzo mese consecutivo, poiché i produttori si attendono una maggiore domanda.
L'inflazione dei costi di input è accelerata, raggiungendo il livello più alto in 18 mesi a causa di un dollaro USA più forte e di prezzi più elevati di bestiame e legname, determinando il più forte aumento delle spese di produzione in tre mesi.
Le aziende hanno mantenuto una prospettiva ampiamente positiva per il 2025, sebbene l'ottimismo sia sceso al livello più basso da luglio.
UsdCad sempre forte, al di sopra di 1,4000 con resistenze importanti tra 1,4100 e 1,4180.
UK, VENDITE AL DETTAGLIO IN CALO
Le vendite al dettaglio nel Regno Unito sono diminuite del 3,4% su base annua a novembre 2024, invertendo quattro mesi consecutivi di crescita e non raggiungendo le aspettative del mercato che erano per un aumento dello 0,7%.
Il calo dipenderebbe da una combinazione di fattori, tra cui un Black Friday più tardivo del solito e una scarsa fiducia dei consumatori, che hanno portato a una riduzione dei consumi.
Le interruzioni della tempesta Bert verso la fine del mese hanno ulteriormente aggravato la situazione, in particolare nelle città del nord.
Ogni categoria di vendita al dettaglio ha registrato un ribasso, con i centri commerciali che hanno registrato la discesa più marcata.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 20.11.2024Occhi aperti su trimestrale Nvidia, racconta molto sul futuro dell’AI.
Ok di Biden a missili Atacms su suolo russo: Putin modifica “dottrina nucleare”.
Molti dati macro segnalano svolta positiva in Argentina.
Bundesbank confema: Germania in recessione nel 2024.
Sale la tensione tra Usa e Russia, dopo che il Cremlino ha aperto ad una risposta con armi nucleari (...tattiche...) all’utilizzo, con benedizione dell’Amministrazione Usa, dei missili Atacms americani in territorio russo da parte dell’esercito ucraino.
Ieri le Borse europee hanno reagito alla notizia con un immediato sell-off, recuperato in parte nel finale: Francoforte - 0,53%, Parigi -0,67%, Londra -0,12%, Amsterdam -0,39%, Madrid -0,76%, Milano -1,28%. Più composta la reazione di Wall Street: Dow Jones -0,28%, S&P 500 +0,40%, Nasdaq +1,04%.
Ad evitare, almeno in parte, che il pessimismo europeo si estendesse alle Borse Usa ci ha pensato un headline di Reuters, secondo cui il Presidente russo sarebbe pronto a discutere con Donald Trump un accordo per il cessate il fuoco in Ucraina, a condizione che escluda concessioni territoriali rilevanti e ingresso di Kiev nella Nato.
Il relativo stallo/movimento laterale dei listini Usa sembra peraltro giustificato: le relazioni trimestrali, la cui pubblicazione volge al termine, hanno prevalentemente battuto le attese e dipinto una prospettiva benigna per gli utili 2025, ma, in negativo, pesano le incertezze sulla futura composizione dell’Amministrazione Trump, quelle sulla politica fiscale spendacciona e sulle minacciate mosse protezionistiche.
Ieri 2 trimestrali di importanti retailer, Walmart e Lowès, sono risultate migliori del previsto, con crescite delle rispettive azioni attorno +4%. Oggi, 20 novembre, è in programma quella di Nvidia Corp, salita ieri +3%.
I numeri della mega-tech americana sono un marker attendibile del trend degli investimenti nell’Intelligenza artificiale: il mercato punta su una crescita ancora spettacolare dei ricavi, attorno +80% annuale, mentre tra le poche voci prudenti registriamo quella del sito The Information secondo cui i nuovi chip Blackwell avrebbero problemi di surriscaldamento.
Nel frattempo, l’economia Usa continua a spingere, compreso il settore immobiliare: i permessi edilizi in ottobre sono risultati 1,42 milioni, in linea coi 1,43 di settembre a alla previsione di 1,44. Le aperture di cantieri sono state 1,31 milioni, dai precedenti 1,35, ed in linea col consensus di 1,34.
Ancora eccellente il momentum delle cryptocurrencies: ieri Bitcoin ha superato il record di 94 mila Dollari dopo la notizia che una società di social media del Gruppo Trump starebbe trattando l'acquisto della piattaforma di trading Bakkt. I mercati attendono anche la scelta di Trump per il Segretario al Tesoro.
Macro Europea: l’economia EU cresce lentamente e, tra le “grandi”, quella tedesca soffre di più, a causa del calo dell’attività industriale ed della domanda interna sottotono. Secondo l’ufficio studi della Bundesbank (Banca centrale Tedesca), il GDP (Pil) del 4’ trimestre sarà ristagnante, per un intero 2024 in lieve calo, -0,2%.
A ottobre l’indice dei prezzi alla produzione (PPI) in Germania ha fatto segnare -1,1% annuale, dal -1,4% settembre, frutto anche del +0,2% mensile, dal -0,5% di settembre.
Torna ad allarmare l’inflazione del Regno Unito: il dato definitivo di ottobre, +2,3% annuale, è più alto delle attese di +2,0%: la crescita mesile è stata +0,6%.
Una nota un po’ esotica: raramente si parla bene dell’Argentina, ma ora abbiamo buone ragioni: la notte scorsa l’indice azionario MERVAL, in rialzo +2,7%, ha segnato il nuovo massimo storico. I dati macro stanno migliorando, specie quelli su inflazione e deficit pubblico, e crescono le riserve della Banca Centrale.
Sale l'ottimismo dei mercati, determinando la discesa del “rischio Paese”, con lo spread di rendimento tra Governativo decennale argentino e omologo Treasury Usa a 752 punti base, dopo lunghi anni a livelli stellari.
Infine, si registra il plauso della direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, agli "impressionanti" progressi del Paese in materia di riordino macroeconomico, forse propedeutico ad un nuovo finanziamento di Buenos Aires da parte dell’FMI.
Oggi le Borse ripartono con tono migliore, a cominciare da quelle asiatiche, con l’eccezione di Tokyo, -0,16% che soffre i rischi geopolitici più di quanto goda del dato sull'export di ottobre, in ripresa. Hong Kong, +0,21%, sale meno di Shanghai +0,66%, e di Shenzhen, +1,38%.
In Cina, come previsto, la Banca centrale (PboC) ha mantenuto invariati i tassi di riferimento sui prestiti. Le Borse indiane sono chiuse per festività.
Le Borse europee provano superare le paure di un’escalation del conflitto in Ucraina e chiudono la mattinata con recuperi medi di +0,3%, mentre nel pomeriggio sono attesi gli interventi del presidente dell’ECB Christine Lagarde, e del suo vice de Guindos. L’attenzione sarà per eventuali anticipazioni di tagli dei tassi nell’ultimo meeting 2024, a dicembre.
Quotazioni dell'oro stabili stamattina, dopo il recupero di ieri innescato dal risk-off mood: 2.639 Dollari/oncia, -0,1%. L'oro ha vissuto la peggior settimana degli ultimi 3 anni, oltre alla peggior reazione post-elettorale Usa.
I future su Wall Street anticipano marginali recuperi rispetto alle chiusure di ieri, in media +0,2% alle 13.30 CET, ma l’attenzione sarà tutta per i risultati di Nvidia che saranno resi noti a mercati Usa chiusi.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Ritornano i rischi geopoliticiLa sessione dei mercati di ieri, necessariamente, dobbiamo dividerla in due fasi, ben distinte tra di loro. Un inizio nel quale le notizie provenienti dal fronte geopolitico hanno creato panico tra gli investitori, con un'accelerazione dei mercati azionari verso il basso e uno JPY in forte recupero contro il dollaro.
Le borse sono scese bruscamente, con l'S&P 500 (i futures naturalmente) in calo dello 0,6%, il Dow Jones in ribasso di oltre 300 punti e il Nasdaq in perdita dello 0,5%, in ragione del fatto che l’Ucraina avrebbe lanciato missili balistici a medio e lungo raggio (ATACMS, inviati recentemente dall’amministrazione USA, come confermato anche dal Presidente Biden) verso la cittadina di Bryansk, non distante dal confine ucraino.
Sembrerebbe che 5 dei 6 missili lanciati siano stati intercettati dalla contraerea russa. Il presidente Putin, a quel punto, ha dichiarato di aver aggiornato la dottrina nucleare della Russia per ampliare le condizioni per l'utilizzo di armi atomiche.
Poi, nel corso della giornata, ed è qui che subentra la seconda fase, le varie diplomazie e alcuni responsabili politici hanno voluto stemperare parzialmente i toni, generando un reversal del USD/JPY e degli stessi listini che in serata hanno rimbalzato, facendo registrare poi chiusure parzialmente positive.
L'ottimismo attorno al settore tecnologico ha contribuito a compensare le preoccupazioni geopolitiche. Il titolo Nvidia ha fatto registrare un +2% in vista del suo previsto rapporto sugli utili, mentre Tesla ha guadagnato il 2%, estendendo il suo rally mensile al 38%, evidenziando il suo miglior mese da gennaio 2023. Inoltre, Walmart è balzata del 5% su solidi utili e un outlook migliorato. D'altra parte, Lowe's è scesa del 3,1% poiché la società prevede un calo delle vendite per l'anno nonostante ricavi del terzo trimestre migliori del previsto.
VALUTE
L'euro si era inizialmente indebolito sulle notizie provenienti da Ucraina e Russia, avvicinandosi a 1,0530 e ai minimi da un anno a questa parte a 1,0496 toccato la scorsa settimana, poiché le preoccupazioni sull'impatto delle tariffe commerciali statunitensi sulla crescita dell'Eurozona e sulle tensioni geopolitiche pesavano sul sentiment.
Poi le cose sono cambiate e l’euro ha chiuso in recupero, a ridosso di 1,0600, in presenza di un ritorno del risk on. La BCE ha tagliato i tassi tre volte da giugno poiché l'inflazione si avvicina al suo obiettivo del 2%, ma le previsioni di crescita sono state declassate due volte.
I mercati si aspettano in gran parte un taglio dei tassi di 25 punti base il mese prossimo, con una minore possibilità di una mossa più ampia. Gli investitori ora attendono i dati sui salari dell'Eurozona mercoledì e i PMI venerdì.
Sulle altre valute, segnaliamo una sterlina stabile a ridosso di 1,2700 e un dollaro che in generale ha perso quota contro tutto, eccezion fatta per lo JPY che nella notte si è ulteriormente indebolito, in ragione dell’assenza delle minacce verbali di intervento da parte della BoJ. Oceaniche in ripresa ma senza grande slancio e ancora sotto le resistenze chiave. EUR/CHF che dopo i ribassi di ieri si è stabilizzato di nuovo a 0,9360.
CANADA, SALE L’INFLAZIONE
Il tasso di inflazione annuale in Canada è salito al 2% nell'ottobre 2024, in rapida crescita rispetto al minimo degli ultimi tre anni dell'1,6% registrato nel mese precedente, superando le aspettative di mercato dell'1,9%.
Nonostante l'aumento più netto del previsto, il tasso di inflazione principale è rimasto entro l'obiettivo della Banca centrale per il terzo mese consecutivo. Il USD/CAD è sceso in maniera impulsiva fino al test dei primi supporti chiave a 1,3960. Un'eventuale violazione del supporto di breve termine spingerebbe i prezzi verso 1,3800.
GOLD IN RIPRESA
L'oro è salito dell'1% a oltre 2.630 dollari l'oncia martedì, estendendo il rimbalzo rispetto al minimo degli ultimi due mesi di 2.560 dollari fatto registrare venerdì scorso, mentre la nuova escalation della guerra tra Russia e Ucraina ha spinto gli investitori a ritornare ad acquistare asset rifugio, tra cui proprio l’oro.
Intanto, la maggior parte degli investitori continua ad aspettarsi che la Federal Reserve possa tagliare i tassi di 25 punti base nella riunione di dicembre, sebbene la certezza sia diminuita dall'inizio del mese in ragione della solidità dei principali aggregati macro statunitensi. Ciò è stato confermato dalle richieste di disoccupazione la scorsa settimana, numeri che evidenziano ancora la resilienza del mercato del lavoro statunitense.
MERCATO IMMOBILIARE IN PEGGIORAMENTO
I nuovi cantieri, nella pubblicazione di ieri, negli Stati Uniti, sono diminuiti del 3,1% a 1,3 milioni ad ottobre 2024, rispetto a un dato rivisto al ribasso di 1,35 milioni di settembre e al di sotto delle previsioni di 1,33 milioni.
La ragione va ricercata negli uragani del mese scorso, che hanno diminuito drasticamente l'attività di inizio di nuovi cantieri. Tuttavia, non solo gli uragani hanno contribuito a rallentare l’attività di costruzione di nuovi alloggi, ma anche i mutui vicino al 7%, che frenano gli acquirenti.
I cantieri di nuove case unifamiliari sono crollati del 6,9%, equivalente a un tasso annualizzato di 0,97 milioni, mentre i cantieri di case plurifamiliari, di almeno cinque unità o più, sono aumentati del 9,8% a 0,326 milioni.
CINA, TASSI INVARIATI
La Banca Popolare Cinese (PBOC) ha mantenuto i suoi tassi di prestito chiave invariati, in linea con le stime di mercato. Il tasso primario sui prestiti a un anno (LPR), il parametro di riferimento per la maggior parte dei prestiti alle aziende e alle famiglie, è stato mantenuto al 3,1%.
Nel frattempo, il tasso a cinque anni, un riferimento per i mutui immobiliari, è stato mantenuto al 3,6%. Entrambi i tassi rimangono a minimi record dopo le riduzioni dei tassi di ottobre e luglio.
Da fine settembre, Pechino ha intensificato gli sforzi per invertire un rallentamento economico e raggiungere l'obiettivo di crescita per il 2024 al 5%, nonostante la prolungata debolezza del settore immobiliare, la bassa fiducia dei consumatori e delle imprese e i persistenti rischi di deflazione. Si prevede che la banca centrale lancerà altre misure di allentamento delle politiche nei prossimi mesi. USD/CNH stabile in area 7,2500.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
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Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Domino’s Pizza (DPZ): Setup Long Strategico con RR 2.5+Su Domino’s Pizza ( NYSE:DPZ ) ci troviamo di fronte a un setup long ben definito,
che offre una grande opportunità di trading rialzista su timeframe mensile.
Bello il pattern (inside fake out) che si è formato in prossimità della OTE (optimal trade entry) al test del bullish order block trimestrale.
Individuati due possibili punti di ingresso:
- Ingresso aggressivo a mercato.
- Ingresso conservativo: area 416,56 $.
Il Risk Reward è interessante, superiore a 2.5 offrendo un'ottima opportunità di profitto rispetto al rischio.
TP Parziale: 456,50 $ dove dimezzeremo l'esposizione e sposteremo lo Stop Loss a breakeven.
TP Finale: 514,45 $ sul massimo di luglio.
Stop Loss: ben posizionato a 394,59 $ sotto il minimo di settembre.
In questo trade, rischiamo l'5% del nostro conto, cercando di catturare un movimento rialzista di ca. +20% dai livelli correnti.
Setup Long Strategico con RR ElevatoIn questa analisi su FX:CADJPY ci troviamo di fronte a un setup long ben definito.
che offre una grande opportunità di trading rialzista su time frame giornaliero.
Un pattern di price action che si è venuto a creare in prossimità di un precedente Order Block Rialzista.
Entrata a mercato a 109.13, con un interessante rapporto di Risk/Reward di 5.60
TP Parziale: 109.714 dove dimezzeremo l'esposizione e sposteremo lo stop loss a breakeven per proteggere il profitto.
TP Finale: 110.383 corrispondente al massimo di giovedì scorso.
Stop Loss ben posizionato a 108.85
Rischiamo il 5% del nostro conto su questa operazione, con un obiettivo chiaro e ben definito per massimizzare il rendimento potenziale.
Settimana chiave per gli investitoriQuella che comincia oggi, è probabilmente una delle settimane più importanti del 2024, perché il mondo attende con interesse l’esito delle elezioni Usa, che determineranno le sorti non solo americane, ma anche quelle della maggior parte dei paesi del primo mondo, e non solo. C’è attesa perché capiremo quello che potrà accadere in futuro, sotto il profilo geopolitico, oltre che finanziario ed economico.
La speranza, per tutti è, vedere la fine delle guerre che ormai da lungo tempo affliggono i paesi coinvolti, e che coinvolgono Russia e Ucraina da un lato, e Israele Palestina, con coinvolgimento dell’Iran dall’altro. Ma c’è attesa anche per la questione commerciale che ci potrebbe riportare all’epoca dei dati doganali del 2018, con le tensioni Usa Cina slegati al deficit commerciale Usa, ai massimi di sempre.
L’altro tema centrale è quello della riunione della Fed giovedì prossimo, con la probabile decisione di abbassare il costo del denaro di 25 punti base, portando i Fed Funds al 4.75%. Ciò potrà portare volatilità sui mercati, specie sulle valute, senza escludere un ritorno del risk off che potrebbe generare caos anche sulle borse. Indice Vix sopra stabilmente i 20 punti a ridosso dei 22 punti e indice fear and greed a livello neutrale, in attesa di qualcosa che potrebbe modificarne l’andamento. Staremo a vedere, prepariamoci.
LE TRIMESTRALI AIUTANO WALL STREET
Wall Street venerdì scorso, ha chiuso in rialzo, sostenuto dalle trimestrali, tra cui quella di Amazon e Intel, che di fatto hanno rafforzato il sentiment del mercato, consentendo ai compratori di prevalere sui venditori, che credevano a ribassi legati al deludente rapporto sui NFP. L'S&P 500 e il Nasdaq sono saliti rispettivamente dello 0,4% e dello 0,8%, mentre il Dow Jones ha guadagnato 288 punti.
Amazon è salita del 6,2% alimentata dalla crescita nel cloud e nella pubblicità, e Intel è salita del 7,8% grazie a migliori ricavi. Boeing ha guadagnato il 3,5% dopo l’accordo coi sindacati mentre Chevron e Microsoft hanno recuperato rispetto alle discese precedenti. Apple invece non ha sorpreso ed ha perso l'1,3%. Tuttavia, il rapporto sui Non Farm Payrolls ha mostrato solo 12.000 posti di lavoro aggiunti a ottobre, ben al di sotto delle aspettative, ma un dato chiaramente influenzato negativamente dagli uragani.
Gli investitori attendono ora, con estremo interesse l’imminente riunione della Fed e le elezioni presidenziali degli Stati Uniti, entrambe destinate ad aumentare la volatilità questa settimana. A livello di risultati settimanali, tutti e tre gli indici americani hanno chiuso negativi.
VALUTE
Il dollaro, venerdì, aveva chiuso in deciso rialzo, specie rispetto a GbpUsd e oceaniche, ma anche EurUsd, che era tornato a ridosso di 1.0830. Nella notte però il dollar index è sceso sotto il livello di 104, invertendo i guadagni della sessione precedente. I recenti movimenti di mercato avevano spinto il dollaro e i rendimenti del Tesoro al rialzo, probabilmente in ragione del fatto che Trump, che sembra favorito, con le sue proposte di politica sull'immigrazione, tagli alle tasse e imposizione dei dazi doganali, avrebbe generato un aumento dell’inflazione.
Tuttavia, l'incertezza sull'esito delle elezioni ha spinto il mercato nella direzione opposta, almeno nel breve periodo. Ripresa significativa per le valute come Jpy, Euro, Gbp e soprattutto oceaniche. L’incertezza e movimenti bilaterali, prevarranno, nel breve termine. Sul fronte della politica monetaria, si prevede ampiamente che la Fed taglierà i tassi di interesse di un modesto 25 punti base questa settimana, dopo una riduzione, forse eccessiva, di mezzo punto percentuale a settembre. I mercati stanno anche scontando un altro taglio di un quarto di punto per dicembre.
NFP DECISAMENTE NEGATIVI
L'economia statunitense ha aggiunto 12.000 posti di lavoro a ottobre 2024, ben al di sotto dei 223.000 rivisti al ribasso a settembre e delle previsioni di 113.000. Si tratta della crescita occupazionale più bassa da dicembre 2020, quando sono stati persi 243.000 posti di lavoro a causa dell'impatto degli scioperi alla Boeing.
È anche probabile che l'occupazione in alcuni settori sia stata influenzata dagli uragani, ma l’ufficio centrale del lavoro (BLS) non è riuscito a quantificarne l'effetto netto. La lettura di ottobre è anche molto inferiore all'aumento mensile medio di 194.000 nei 12 mesi precedenti. Nel frattempo, le revisioni dell'occupazione per agosto e settembre hanno mostrato 112.000 posti di lavoro in meno rispetto a quanto riportato in precedenza.
ISM PMI USA
L'ISM Manufacturing PMI è sceso inaspettatamente a 46,5 nell'ottobre 2024 dal 47,2 di settembre e al di sotto delle previsioni di 47,6. La lettura ha indicato un'altra contrazione nel settore manifatturiero e la peggiore da luglio 2023, poiché la domanda continua a essere debole, la produzione è diminuita e gli input sono rimasti accomodanti. La produzione, le scorte e gli ordini sono diminuiti più rapidamente e le pressioni sui prezzi si sono intensificate. Inoltre, i nuovi ordini e l'occupazione hanno continuato a diminuire, ma a un ritmo più lento.
CINA, PMI IN RIPRESA
Il Caixin Manufacturing PMI è salito a 50,3 nell'ottobre 2024 da 49,3 nel mese precedente, superando le previsioni di mercato di 49,7 e segnando un passaggio a un'espansione della produzione industriale in seguito agli stimoli promossi dal Governo cinese a fine settembre. La produzione è cresciuta al ritmo più rapido degli ultimi quattro mesi, guidata da un rinnovato aumento dei nuovi ordini e da maggiori livelli di acquisto.
Tuttavia, le esportazioni hanno continuato a scendere, anche se a un ritmo più lento. L'occupazione si è ridotta insieme ad una riduzione della capacità della forza lavoro. Per quanto riguarda i prezzi, i costi di input sono aumentati, riflettendo l'aumento dei costi dei materiali. Sul fronte valutario, UsdYuan in ripresa a ridosso di 17.1400 dopo un test di 7.1150.
SETTIMANA ENTRANTE
Le elezioni presidenziali degli Stati Uniti di martedì, come già ribadito, sono destinate a essere l'evento più seguito, catturando l'attenzione degli investitori di tutto il mondo. Inoltre, i la decisione sui tassi di interesse della Federal Reserve sarà ugualmente seguito, così come l'ISM Services PMI, il sentiment dei consumatori del Michigan, i dati sul commercio estero, e gli ordini all’industria. Inoltre, prosegue la stagione degli utili.
Al di fuori degli Usa, un occhio di riguardo per le decisioni chiave sui tassi di interesse da parte della Boa, Rba, e Banche centrali di Brasile, Polonia e Norvegia. In Eurozona, attesa per la produzione industriale tedesca, oltre ai dati sulla bilancia commerciale. Da non dimenticare infine, i fati sui Pmi manifatturieri e dei servizi per l’intera Eurozona.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Straordinario Setup Long con RR 1:3In questa analisi su FX:NZDCAD ci troviamo di fronte a un setup long ben definito,
che offre una grande opportunità di trading rialzista su timeframe settimanale.
Un pattern di price action che si è creato in prossimità di un OTE (optimal trade entry)
dopo aver assistito a una caccia agli stop sotto una Sell Side Liquidity (SSL)
del minimo in spike segnato qualche settimana fa.
Siamo in un chiaro trend rialzista.
Entriamo a mercato lunedì notte, con un Risk/Reward interessante superiore a 3.0
TP Parziale -> 0.84782
Qui dimezzeremo l'esposizione e sposteremo lo Stop Loss (SL) a Break Even.
TP Finale -> 0.86112 – corrispondente al massimo della candela ribassista della scorsa ottava.
Puntiamo a massimizzare il profitto su un movimento prolungato.
SL -> 0.82853
Limitiamo il rischio ad un 5% del nostro conto.
McDonalds deve ancora creare un buon supportoMcDonalds non riesce a tornare sopra i 300 dollari e mostra una fase di debolezza che potrebbe arrivare fino a 275 dollari circa.
Risk Disclaimer: this is not a financial advise;
#tradingonline #formazione #investimento #borsa #bonus #masterclass #ETF #investing #trading #azioni #stocks
Una divergenza che fa riflettereIl mercato azionario statunitense ha mostrato una forza impressionante negli ultimi tempi, con continui nuovi massimi storici che si sono susseguiti durante l'anno. A tal punto che molti investitori potrebbero aver perso il conto di quante volte l’indice S&P 500 ha raggiunto nuovi picchi. Tuttavia, nonostante questo apparente vigore, ci sono alcuni segnali tecnici che suggeriscono che qualcosa potrebbe non essere come sembra. È possibile che la forza del mercato, per quanto evidente a prima vista, non sia pienamente confermata da alcuni indicatori chiave.
Osservando il grafico dell'ETF SPY, che replica l’andamento dell’indice S&P 500, si nota che da agosto di quest’anno l’andamento dei prezzi ha seguito un trend rialzista ben definito, caratterizzato da minimi progressivamente più alti. La linea di tendenza, tracciata congiungendo questi minimi, forma una solida trendline rialzista, inclinata all’incirca di 45 gradi. Tuttavia, a partire da metà settembre, questa stessa linea di tendenza ha cambiato pendenza, come evidenziato dalla linea tratteggiata nel grafico, indicando un ulteriore rafforzamento del trend rialzista.
Questo è ciò che emerge dall'analisi dei prezzi di SPY, ma un altro indicatore, l'RSI (Relative Strength Index), che misura la forza relativa del movimento dei prezzi, racconta una storia diversa. Mentre i prezzi di SPY continuavano a salire, l'RSI ha mostrato una netta divergenza rispetto ai prezzi, segnalando che la forza del mercato non è così robusta come potrebbe apparire dal solo grafico dei prezzi.
Analizzando più in dettaglio, possiamo osservare che, dal minimo registrato il 5 agosto, quando l'indice ha iniziato a recuperare, anche l'RSI ha seguito la stessa direzione, accompagnando il movimento rialzista dei prezzi. Tuttavia, sebbene l’RSI si sia mosso verso l’alto, l’intensità dell’aumento dei prezzi di SPY, come mostrato dalla linea rossa nel grafico successivo, è stata superiore alla forza effettiva espressa dall’indicatore RSI.
Divergenze di questo tipo non sono rare nel mercato azionario. Una situazione simile si è verificata prima dell’inizio del mercato ribassista del 2022. Anche allora, durante il terzo trimestre del 2021, l’indice aveva registrato performance positive non supportate dall’RSI, e sappiamo tutti come si sia evoluto il mercato successivamente.
Tuttavia, l’obiettivo di questa analisi non è quello di prevedere un imminente crollo dei mercati. Piuttosto, l’intenzione è di mettere in luce un aspetto tecnico interessante: la forza apparente espressa da SPY, in realtà, sembra essere fortemente influenzata da un indice chiave: il rapporto di forza tra i settori growth e value.
Per comprendere meglio questa relazione, consideriamo l’indice IVW/IVE, che misura la performance relativa tra le azioni growth (al numeratore) e le azioni value (al denominatore). In rosso, possiamo vedere l'andamento di questo indice, sovrapposto all'RSI calcolato su 14 periodi per SPY, rappresentato in nero. Osservando la figura successiva, appare chiaro che quando le azioni growth hanno iniziato a perdere terreno rispetto alle value – indicato dalla discesa dell'indice IVW/IVE – anche l'RSI di SPY ha iniziato a calare. Questo cambiamento si è verificato intorno a metà luglio.
Questo comportamento è spiegabile attraverso una logica di risk-off: nei periodi di ritracciamento dei mercati, le azioni growth tendono a subire maggiori perdite rispetto alle value a causa della loro maggiore volatilità. Tuttavia, a partire dal minimo registrato il 5 agosto, SPY ha ripreso il suo trend rialzista con forza. Al contrario, l'indice IVW/IVE non ha seguito lo stesso andamento. Infatti, come evidenziato dal grafico successivo, l'indice si trova attualmente in una fase di consolidamento all’interno di un triangolo ascendente e non ha segnato nuovi massimi da metà agosto, a differenza di SPY, che ha continuato a registrare massimi relativi e storici.
Per approfondire questa relazione, ho modificato il classico coefficiente di correlazione, calcolando non la correlazione tra SPY e IVW/IVE, ma tra quest’ultimo indice e l’RSI di SPY. In altre parole, ho creato un indicatore che misura la correlazione tra un dato (IVW/IVE) e l’indicatore tecnico di un altro dato (RSI su SPY). La correlazione risultante è positiva, suggerendo che l’S&P 500 potrebbe aver bisogno di un ritorno di forza da parte delle azioni growth rispetto alle value per sostenere un trend rialzista duraturo, supportato da una forza sottostante reale.
Credo che questo nuovo indicatore, che combina l’RSI con un coefficiente di correlazione modificato, possa risultare molto utile, fornendo segnali più chiari rispetto al classico indicatore di correlazione tra SPY e IVW/IVE. Come mostrato nella figura successiva, ci sono momenti in cui i due indicatori non sono perfettamente allineati, come è accaduto, ad esempio, prima del 2024. In questi casi, l'uso del nuovo indicatore può offrire una visione più accurata della forza reale del mercato.
In conclusione, la correlazione tra l'indice IVW/IVE (growth vs. value) e l'RSI di SPY suggerisce che il momentum di SPY sia strettamente legato alla forza relativa tra i settori growth e value. Quando il growth perde terreno rispetto al value, il mercato fatica a sostenere un trend rialzista robusto.
Il nuovo indicatore, che mette in relazione l’indice di forza con l'RSI di SPY, è potenzialmente più efficace rispetto alla semplice correlazione tra prezzi, poiché l'RSI può agire come leading indicator, anticipando i futuri movimenti di prezzo e fornendo segnali più precisi rispetto al semplice andamento dei prezzi.
Includendo in questa analisi il rapporto SPHB/SPLV, che misura la forza tra società ad alta volatilità (SPHB) e bassa volatilità (SPLV), il risultato non cambia. La correlazione tra SPHB/SPLV e l’RSI di SPY è anch'essa significativa: senza un ritorno di forza da parte delle società più volatili, rappresentate da SPHB, è improbabile che il trend rialzista di SPY possa mantenere la stessa intensità. In un bull market sano, infatti, sono proprio le aziende ad alta volatilità a guidare i rialzi, salendo più di quelle a bassa volatilità. Se ciò non accade, la forza del mercato potrebbe risultare meno duratura.
A presto!






















