L'INDICE DI ORO E PETROLIO E MEDIE MOBILI VOLUMETRICHEBuongiorno ragazzi, questa è un'analisi pubblicata all'interno del mio blog l'8 marzo. Ho discusso la stessa sul mio canale youtube nel video dal titolo:
"L'IMPORTANZA DELLE MEDIE MOBILI VOLUMETRICHE APPLICATE AD UN INDICE DI MATERIE PRIME DA ME CREATO" pubblicato il 10 marzo.
Ho notato che l’argomento in cui costruivo l'indice del settore della difesa (vi lascio il link dell'idea sotto nei collegamenti a idee correlate) è stato per voi interessante. Ripropongo quindi un’analisi in cui andrò a costruire un ulteriore indice, basato stavolta sulle materie prime.
L’indice è legato in maniera diretta allo scenario geopolitico scatenatosi il 24 febbraio con il conflitto tra Russia e Ucraina.
Successivamente utilizzerò le medie mobili volumetriche (argomento di cui non ho mai parlato) per farvi capire un modo ulteriore per inquadrare il sentiment del mercato.
LE MATERIE PRIME SCELTE PER LA COSTRUZIONE DELL’INDICE
L’indice che costruirò sarà composto dall’oro e dal petrolio. La diversa natura di queste due commodities è da ricercare nelle diverse tematiche alle quali rispondono:
• L’oro è un bene rifugio che va tipicamente ad apprezzarsi in maniera prepotente in periodi di instabilità dei mercati
• Il petrolio è una materia prima energetica che risponde alla legge della domanda e dell’offerta
Ho scelto due materie prime così diverse tra loro per creare un indice completo, ossia un indice che risponda a due tematiche:
• Legge di domanda e offerta
• Bene rifugio
Se avessi ad esempio indicizzato petrolio e natural gas cosa avrei ottenuto? Semplicemente un paniere legato a una sola tematica, ossia quella della legge della domanda e dell’offerta. Stessa cosa se avessi inglobato oro e argento assieme: il risultato sarebbe stato un indice influenzato unicamente dalla natura di bene rifugio. Combinando oro e petrolio, si ottiene di conseguenza un indice che io definisco “completo”.
PERCHE’ NON E’ POSSIBILE INDICIZZARE LE MATERIE PRIME ATTRAVERSO I LORO FUTURES?
Avevo mostrato come fosse semplice costruire un indice di azioni: era sufficiente sommare le diverse sigle (ticker) delle diverse aziende utilizzando l’operatore matematico “+”.
Per quanto riguarda il mondo delle commodities, non è tuttavia così semplice. Se utilizzassimo i futures alle materie prime associati per costruire il nostro indice (come, ad esempio, “CL1! + GC1!”), ciò non sarebbe possibile; il problema risiede nelle diverse unità di misura utilizzate per esprimere il valore delle stesse commodities, in quanto:
• L’oro è espresso in dollari a oncia
• Il Mais è espresso in dollari a bushel
• Il petrolio in dollaro a barile
• Il rame in dollari a tonnellata
Questo non accade per le azioni. Esse, infatti, sono tutte espresse in dollari ad azione, e di conseguenza, seguendo tutte lo stesso principio, possono essere indicizzate senza grosse difficoltà.
Come si può ovviare al problema? Scegliendo un ETC e un ETF che replichino il prezzo delle materie prime da noi scelte.
L’ETC E L’ETF DA UTILIZZARE
• Oro: ETC Invesco physical gold A (SGLD)
• Petrolio: ETF United States oil fund (USO)
Inserendo nella barra di ricerca il “codice”:
BATS:USO + MIL_LS:SGLD
Otteniamo l’indice, che ha questo tipo di andamento:
ANALISI TECNICA E FONDAMENTALE INDICE
L’indice delle materie prime dimostra una forza simile all’indice delle aziende della difesa: dai minimi visitati il 2 dicembre 2021, esso si è mosso in moto parabolico riuscendo a guadagnare oltre 28 punti percentuali, raggiungendo così i 253,05$. Sono diversi gli aspetti tecnici degni di nota; ognuno di loro da un’unica informazione: il trend si presenta estremamente forte. Essi sono:
• La distanza della media mobile veloce a 50 periodi dai 253.05$: più la distanza tra il prezzo e la media aumenta, più un trend è da considerare forte
• La distanza tra le due medie mobili: più è grande la distanza tra la media a 50 e quella a 200 periodi, più il trend è da considerare in salute
• Volumi: come spesso esprimo, è condizione fondamentale che i volumi accompagnino il prezzo al rialzo. Maggiori essi sono, maggiore è la partecipazione degli investitori al rialzo, più è considerato affidabile un trend. L’aumento di essi è ben rappresentato dal cambio di pendenza avuto dalla media a 30 giorni (in color nero)
• RSI: l’indicatore si trova oltre gli 80 punti; essi esprimono una situazione di “ipercomprato”, ossia quella in cui un prezzo ha avuto un trend eccessivamente forte.
Vorrei ricordare un aspetto: quando l’RSI raggiunge e supera valori di 70 punti, il prezzo tende a ritracciare. Credo che in quest’indice quest’indicatore debba essere contestualizzato con il particolare momento poiché la speculazione è ancora alta; è quindi possibile che esso si mantenga ancora a valori alti.
Diamo ora uno sguardo all’ATR, che misura il nervosismo avuto dagli investitori:
Analizziamo innanzitutto il periodo novembre 2020-novembre 2021: l’ATR si è mosso tra valori compresi i 2.92 e i 2.14 punti. Il 2 dicembre si giunge ad un minimo relativo da parte dell’indice: esso corrisponde ad un massimo relativo da parte dell’ATR. Come si può spiegare ciò? Come ho scritto nella precedente analisi in cui andavo a costruire l’indice sulle aziende della difesa, è proprio in quella data che le testate giornalistiche iniziano ad affrontare dei temi riguardanti un possibile conflitto. Un possibile conflitto come può impattare a livello psicologico sugli investitori? Decisamente male. Questo nervosismo è ben rappresentato graficamente dall’ATR, che raggiunge così i 3.40 punti.
Questo nervosismo trova quiete i 2 mesi successivi: l’ATR, dal 2 dicembre 2021 all’11 febbraio 2022, perde 26 punti percentuali circa; questo ritracciamento coincide tuttavia con la rotazione dei capitali su oro e petrolio, che si riflette sull’indice, che nello stesso arco di tempo segna una performance del +13% circa.
Perché accade ciò? Poiché gli investitori anticipano sempre le mosse del mercato, in maniera da essere ben posizionati qualora dovesse palesarsi un determinato evento economico-finanziario o geopolitico.
Il nervosismo riprende la scena da protagonista l’11 febbraio, quando l’idea di un possibile conflitto prende sempre più forma: in poco meno di un mese l’ATR sale del 108% circa, accompagnato da un’accelerazione parabolica dell’indice dal +15%. Ci troviamo ora a 5.21 punti, sintomo che il nervosismo che scorre nei mercati è alto.
UTILIZZARE L’INDICE COME “TERMOMETRO DI SENTIMENT”: STRATEGIA CON DUE MEDIE MOBILI VOLUMETRICHE
Per capire come agirò le prossime settimane, mi chiedo innanzitutto:
“quando sono iniziate le speculazioni sull’oro e sul petrolio causate dalle tensioni geopolitiche?”
Come ho specificato qualche paragrafo fa, intorno agli inizi di dicembre. E’ possibile trovare conferma nei grafici dei futures delle due materie prime? Direi di si.
La mia idea è quindi quella di aspettare che nell’indice ”(USO+SGLD)” si ricreino le condizioni “psicologiche” antecedenti l’inizio del conflitto.
Come le ricavo queste particolari condizioni? Dai volumi!
• I volumi non erano così alti come lo sono ora (visto che l’affluenza sul bene rifugio e sul petrolio era inferiore perché il conflitto non era si era ancora palesato)
L’IMPORTANZA DELL’INCROCIO DELLE MEDIE MOBILI SUI VOLUMI
Molto spesso, all’interno delle analisi, tratto argomenti riguardanti l’incrocio tra due medie mobili. Nella mia operatività faccio sempre riferimento a due medie mobili, in particolare:
• Una “veloce” a 50 periodi
• Una “lenta” a 200 periodi
Possiamo applicare due medie mobili ai volumi e non al prezzo? Assolutamente si.
I settaggi saranno questi:
• Una “veloce” a 19 periodi
• Una “lenta” a 64 periodi
Perché queste opzioni?
• La scelta della media mobile a 64 periodi deriva dal fatto che la speculazione sull’indice inizia proprio 64 periodi fa (64 “candele” fa); la stessa media tiene quindi conto del numero di contratti scambiati dagli investitori da quando essi hanno iniziato a scontare la probabilità di un conflitto fino ad oggi.
• Ho successivamente ricercato una media mobile più veloce che “scavalchi” al rialzo quella lenta a 64 periodi il 24 febbraio, ossia il giorno dell’inizio del conflitto in Ucraina, corrispondente all’accelerazione parabolica dell’indice: la media mobile a 19 periodi è quella che risponde a tale esigenza.
Come esprimo sempre, che tipo di informazione dà il “golden cross”, ossia il passaggio di una media mobile “veloce” al di sopra di una media mobile “lenta”? La forza di un trend. Più una media mobile veloce distanzia una lenta, più un trend è da considerarsi forte ma soprattutto in “accelerazione”, al rialzo o al ribasso che sia.
Ho sempre rimarcato come i volumi rappresentino in qualche modo l’umore degli investitori, per cui che tipo di informazioni dà il golden cross che vi mostrerò ora nella grafica?
L’informazione di un cambio di umore.
Come ho spiegato in precedenza, il numero di contratti scambiati è aumentato in maniera vertiginosa all’inizio del conflitto, e dal giorno la loro quantità si è sempre mantenuta a livelli alti; maggiori sono i contratti scambiati, maggiore è l’interesse e la speculazione in un determinato asset. Per cui:
• Se i volumi continuassero a mantenersi alti, significherebbe probabilmente che l’agitazione degli investitori non sarebbe conclusa, e di conseguenza lo stesso interesse per l’indice continuerebbe a persistere
• Se i volumi invece iniziassero a diminuire, potrebbe significare che l’appetito degli investitori per oro e petrolio starebbe iniziando a calare.
Quando potremmo capire tutto ciò? Quando la media mobile volumetrica “veloce” scavalcherà al ribasso quella “lenta”.
Perché dico questo? Perché quando una media mobile lenta stà al di sopra di una veloce, il trend principale è ribassista. E quindi, applicando questo ragionamento ai volumi, ciò potrebbe significare che “l’umore” degli investitori non sarebbe più ottimista, ma pessimista. E cosa succede quando un umore diventa pessimista? Che un grafico inizia a muoversi in trend discendente perché l’interesse nei suoi confronti cala.
STRATEGIA CON DUE MEDIE MOBILI VOLUMETRICHE E ATR
Aggiungo un’ulteriore aspetto:
Più la distanza tra due medie mobili aumenta, più l’indicatore o l’asset al quale le medie mobili sono associate è da considerarsi forte o debole:
La possibile strategia appena descritta con due medie mobili volumetriche non ha solo dei pro, bensì anche dei contro; deve quindi essere settata in maniera tale da considerarsi affidabile. Quali sono questi “contro”? E’ vero che quando la quantità di contratti inizia a calare probabilmente il sentiment inizia a cambiare, però esiste anche un’altra possibilità: ipotizziamo che i prossimi giorni il conflitto si risolverà; cosa accadrebbe all’indice? Probabilmente tutte le posizioni long verrebbero chiuse (visto il desiderio degli investitori di portarsi “a casa” i profitti) e in quel modo questo si rifletterebbe con un grande aumento dei volumi.
Come ci potremmo aspettare il grafico se accadesse tale evenienza? Provo a ipotizzarlo nella seguente grafica:
I volumi aumenterebbero in maniera repentina e di conseguenza la distanza tra le medie mobili volumetriche aumenterebbe. Ciò è in contrasto con quanto espresso precedentemente, dove sottolineavo il fatto che le medie mobili volumetriche avrebbero mantenuto la stessa “impostazione” fin tanto che il sentiment sarebbe rimasto stabile.
Quello che voglio spiegare in questo caso è che l’impostazione delle medie mobili (quella veloce al di sopra della lenta) non cambierebbe, tuttavia ci sarebbe un cambio di sentiment (viste le enormi vendite). Ciò significa che la strategia descritta precedentemente sarebbe affidabile fin tanto che il conflitto rimarrà stabile, senza improvvise sorprese (come, appunto, una risoluzione del conflitto).
Ma se si risolvesse?
In quel caso una soluzione potrebbe essere questa: osservare attentamente l’ATR. Perché?
Se ci fossero dei grandi volumi di vendita, l’ATR andrebbe a salire: questo perché esso misura la volatilità storica, e la volatilità non è altro che quello strumento che misura la variazione di prezzo di un asset in un periodo di tempo specifico; se le vendite fossero di una certa robustezza, che candele andremmo ad osservare a livello grafico? Candele di una certa imponenza, seguite di conseguenza da un ATR in crescendo!
Se quindi vedessimo un grande volume di vendite con un ATR a crescere, non dovremmo più considerare le medie volumetriche come “termometro di cambiamento di sentiment” come descritto nel paragrafo precedente. Infatti:
• Se la media mobile volumetrica a 19 periodi superasse al di sotto quella a 64 periodi con un contemporaneo decremento dell’ATR, potremmo affermare che l’appetito nei confronti delle due materie prime starebbe svanendo, il che potrebbe suggerire che il mercato abbia scontato il conflitto.
• Se la distanza tra la media mobile volumetrica a 19 periodi mantenesse o aumentasse la distanza al rialzo nei confronti dell’altra a 64 periodi con una grande pressione ribassista (e non rialzista) nell’indice e con un ATR a crescere, allora non potremmo considerare più affidabili le medie mobili volumetriche.
Vi faccio un esempio grafico sull’S&P500 per spiegarvi la correlazione tra incrocio tra medie mobili volumetriche e ATR:
Quindi ricordate: se il trend dell’indice iniziasse a diventar ribassista nonostante l’incrocio tra la media mobile veloce e quella lenta non avvenga, osservate l’ATR. Come potete vedere dagli esempi, esso non mente.
RIEPILOGO:
Per capire il sentiment degli investitori riguardante il delicato momento geopolitico attraversato, si possono attuare due possibili strategie:
• Strategia con due medie mobili volumetriche: fin tanto che la media mobile a 19 periodi rimarrà al di sopra di quella a 64, il sentiment rimarrà intatto (e quindi la “paura” nei riguardi del conflitto” continuerà a persistere). Se il sentiment invece cambiasse, i volumi scambiati sarebbero inferiori (perché l’interesse nei confronti delle materie prime calerebbero) e questo si rifletterebbe nella media mobile veloce che scavalcherebbe quindi al ribasso quella lenta
• Se ci fossero delle grandi vendite causate, ad esempio, dalla risoluzione del conflitto, la distanza tra le due medie mobili volumetriche aumenterebbe, ma ciò sarebbe un falso segnale in quanto il sentiment sarebbe cambiato. Osservando invece l’ATR si eliminerebbero i falsi segnali
Per avere quindi la sicurezza che l’incrocio tra le medie mobili volumetriche funzioni, confrontatele sempre con l’ATR: se la media volumetrica veloce incrocia al rialzo quella lenta, l’Average true range deve trovarsi in una condizione di “crescendo”. Viceversa, a incrocio invertito, lo stesso deve trovarsi in “dimuendo”.
Ciò espresso fin’ora non è un consiglio finanziario. E’ semplicemente l’analisi di un grande appassionato di finanza.
MATTEO FARCI
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Facebook e Paypal – Due ottimi esercizi.NASDAQ:FB
NASDAQ:PYPL
Negli ultimi periodi siamo testimoni dello storno dei mercati finanziari, determinato sia da una fisiologica pausa dopo un clamoroso rally durato circa 18 mesi, che dal mood delle banche centrali, in ottica di definizione di nuove politiche di natura monetaria.
In particolare, protagonisti in negativo durante la stagione delle trimestrali, si sono dimostrate Facebook (Meta Platforms) e Paypal Holdings.
Ambedue non hanno tenuto il “ritmo” degli analisti e gli ultimi dati trimestrali hanno determinato movimenti particolarmente nervosi e profondi, con clamorose aperture in gap down. Dai precedenti massimi, Facebook perde circa il 38% del suo valore, Paypal addirittura vicina al 60% di perdita.
In entrambi i casi assistiamo al “death cross” tra le medie a 50 e 200 periodi, con i prezzi decisamente stabilizzati sotto la media a 200 sedute.
Per quanto possa essere difficile accettare una perdita su una posizione che raggiunge il meno 10/15/20% , bisogna rassegnarsi al fatto che, nella maggior parte dei casi, continuare a tenere operazioni in perdita con un trend negativo in corso, porterà semplicemente ad un ulteriore deterioramento delle nostre performance.
E’ questo il motivo per il quale, la prima cosa da definire prima di entrare in un trade, sono i livelli (da poter definire tecnicamente su grafico o monetariamente rispetto alla nostra size) in corrispondenza dei quali l’operazione deve essere chiusa in perdita.
La legge della rovina statistica è molto chiara: “Le probabilità di recupero del valore iniziale del capitale perso, sono inversamente proporzionali alle perdite subite”.
A titolo di mero esempio, per recuperare una perdita del 30% dovrei realizzare una performance del 43% circa, per il recupero di una perdita del 50%, dovrei realizzare un risultato del 100%.
La matematica, pertanto, ci impone di contenere la perdita su valori ragionevoli del 20% circa, per rendere la nostra attività di trading sostenibile nel tempo ed adatta ad assicurare la sopravvivenza sui mercati.
Quali strumenti abbiamo per migliorare le nostre possibilità di sopravvivenza (in caso di stock picking)?
Alcuni semplici consigli.
• Perdita massima per ogni singola operazione e sizing. Dovremmo stabilire sempre una perdita massima per ogni operazione in virtù del
capitale a disposizione e successivamente calcolare la relativa size. Esempio: Capitale 10.000, Perdita massima su singola operazione 1% (100 €). Nel caso in cui volessi aprire un trade, dove programmo uno stoploss del 20%, per poter rispettare la mia massima perdita potenziale, il trade non dovrebbe avere un controvalore superiore a 500€. In questa maniera il numero minimo di posizioni da aprire per essere investiti al 100% è di almeno 20 titoli;
• Stabilire dei limiti d’investimento settoriali (es. 20/25% massimo di esposizione in un singolo settore) e temporali (apro massimo 2/3 operazioni a settimana). In questa maniera eviteremo una sovra esposizione in un singolo settore e riusciremo ad investire il nostro capitale al 100% in un periodo di almeno 2/3 mesi , frazionando il rischio “timing”;
• Stabilire un numero di trade chiusi in perdita (esempio 5) in corrispondenza dei quali si valuta uno stop dell’attività di trading per almeno un mese, studiando gli errori per riuscire ad allinearsi nuovamente con il mercato;
• Mediare solo in profitto, mai in perdita;
• Seguire sempre le regole del proprio piano di trading e rimanere umili.
Il capitale è la nostra materia prima, dobbiamo salvaguardarlo e rispettarlo per poter assicurare la sostenibilità della nostra attività di trading.
UNA azienda che può crescere anche con le borse che scendono Unilever è un azienda che da anni produce e commercializza con vari brand prodotti per la cura personale e per l'igiene della casa.
Attualmente dal punto di vista fondamentale è in una situazione favorevole, le borse stanno scendendo e in tali circostanze le aziende di questo tipo vengono privilegiate, inoltre il prezzo sembra al di sotto del suo valore fair ( calcolato secondo alcuni siti che uso per riferimento ) di circa il 17 %
Anche Miracle Viewer se n'è accorto rilevando un aumento dell'interesse LONG da parte dei grandi players di mercato.
La fase di mercato attualmente è 3,3 per cui potremmo aspettarci una salita del prezzo verso almeno il target indicato dalla linea tratteggiata.
L'advisor algoritmico Market Miracle ha fornito nei giorni scorsi un segnale di ingresso
Ho già una posizione sul titolo che in tale circostanza ho aumentato.
Questa idea è basata sul segnale generato dall' advisor MarketMiracle di cui potrai trovare il link scorrendo scorrendo in basso di seguito a questa pagina.
Chiedi invece se vuoi saperne di più sulla fase di mercato che può aiutarti a trovare i migliori titoli da tradare in qualunque situazione di mercato.
Le incertezze fanno scendere gli indici e salire l' oroIl mercato azionario USA ed EUROPA sembra aver ormai intrapreso da settimane un trend ribassista.
La Cina è alle prese con una problematica molto incisiva nel settore immobiliare.
Sicuramente non è un gran momento per chi vuole investire nel mercato azionario.
Non si sa quando durerà questa tendenza, qualsiasi investitore si augura che finisca ogni giorno ma nel frattempo, mentre l'indice VIX inizia a muoversi con decisione anche l'oro sembra aver intenzione di cambiare la sua tendenza nel breve periodo, aiutato da un buon market sentiment.
Il metallo giallo è stresso da settimane in un triangolo che ha continuamente limitato i prezzi sia nella parte bassa che nella parte alta.
Considerando che ora siamo a ridosso del margine inferiore del triangolo e considerando la situazione sui mercati è mia opinione che la direzione nei prossimi giorni sia quella rialzista.
Se gli investitori sull'oro manterranno la loro ciclicità tipica mi aspetto anche una rottura del triangolo nei prossimi mesi nella parte alta che porterebbe chiaramente a prezzi ancora maggiori.
Vedremo nei prossimi giorni, settimane, mesi cosa succederà.
USDJPY Bullish ContinuationUna trade alquanto semplice a livello strutturale.
Confluenze tecniche:
1- Consolidazione Daily rotta.
2- Pullback per ricaricare la liquidita'
3- Fibonacci 78.6 corrispondente al retest del range
4- EMA 50 Daily rottura e retest
Confluenze fondamentali:
1- US NFP oltre le aspettative
2- Reopening Hopes, ieri New York ha avviato la fase 1 per la riapertura dopo la pandemia.
Stop loss settato a 107.600
Take profit a 110.500
SWING TRADE
CHF/JPY FORMAZIONE DI PATTERNS RIBASSISTIBuonasera a tutti, questa sera, ho individuato una situazione molto interessate di breve periodo per un rintracciamento sul cross Franco Svizzero Yen Japponese:
Si sono completati nell'ultima seduta più pattern di tipo Crab ribassisti e un Bearish Gartley con terminal Bar in H4 e in H1, (ne ho disegnato solo alcuni per chiarezza di grafico) e in formazione vi si sta presentando anche un Butterfly(ma spererei che non si completi perché' molto vicino al mio Stop Loss.
Si nota sul livello 112.190 ci troviamo su un livello di resistenza individuato dal POC dal periodo 16 Gennaio 2020, mi aspetto una reazione da parte dei Sellers, vista l'ascesa molto repentina di queste ultime sedute, spinta anche dal correlato EURO che ha chiuso una settimana molto positiva.
Tornando al chart, si nota anche la divergenza ribassista dell'RSI14 periodi in H4 ha avuto ragione pure negli impulsi precedenti, se scorrete il grafico ve ne ho segnalato qualcuna (preciso che non è una legge stabilita che quando c'e' divergenza allora il prezzo si muove insieme senso voluto) spesso ho peccato di fiducia anticipando troppo l'ingresso, la mia operatività sarà da subito all'apertura dei mercati un ordine SELL fino ai target indicati sul grafico con ritracciamto Fibonacci 38.2 TP1 e 61.8 TP2 (questo secondo target lo vedo più' difficile, poiché' vi sono delle confluenze di volumi individuati dalle due precedenti inversioni di prezzo) ma sul Franco Svizzero siamo abituati a vedere dei grandi Spike quindi potrebbe arrivare pure al secondo TP, in merito a quanto appena detto, ho messo uno stop loss più largo, lo faccio solo nei periodi di alta volatilità e sui cross con il CHF, come indicato dal grafico sono andato oltre di qualche pips al 113% di tutto il movimento partendo dal minimo.
Per semplicità di lettura, questa è la mia operazione:
PRZ:111.9021-112.2545
Target 1:111.2481
Target 2:110.6569 (attenzione)
Stoploss:112.750
Reward/Risk: 3.03
OANDA:CHFJPY
VI SPIEGO GLI HEDGE, LI STA IL PROBLEMA NON NELLA BCEMolti dei trader di Wall Street non avevano mai visto un meno 10% dello S&P500. Ieri sono rimasti tutti basiti, senza parole.
Ma lo siamo stati anche noi, siamo rimasti attoniti a guardare i titoli della nostra borsa letteralmente massacrati con titoli del settore utilities in perdita a doppia cifra su una sola seduta.
Vorrei descrivervi alcune dinamiche del sell off di ieri perche’ potrebbero essere degli interessanti spunti di riflessione.
Il sell off di ieri e’ stato guidato da tre fattori:
1) Vendite da De-risking e Margin Calls
2) Vendite da Riscatti
3) Hedging.
Le vendite da De-risking e da margin call sono vendite forzate. Sono vendite imposte dai modelli di calcolo del rischio di portafoglio che a loro volta vengono applicate anche da chi presta denaro per l’acquisto a leva delle azioni. All’aumento della vola, aumentano i margini richiesti, e se non hai abbastanza margini, li devi creare, vendendo.
Tali vendite l’hanno fatta da padrone nella giornata di ieri. Esse hanno riguardato qualsiasi asset class, non solo quelle considerate rischiose, ma anche le asset class acquistate per ridurre il rischio di portafoglio quali i Treasuries e l’oro. Il mercato ha cercato spasmodicamente cash.
Accanto alle vendite da De-Risking, abbiamo assistito alle vendite da riscatti. Numerose le richieste di rimborso degli investimenti nei fondi. I fondi di fondi, anch’essi pressati dalla necessita’ di rientrare all’interno di certi parametri di rischio, sono stati costretti a vendere, aumentando le richieste di riscatto ai fondi che a loro volta hanno venduto senza sosta.
Ma c’e’ il terzo flusso in vendita. Questo e’ quello piu’ preoccupante ed e’ quello relativo all’attivita’ di hedging. Su questo dobbiamo fare una riflessione.
In un contesto in cui hedgiarsi e’ diventato sempre piu’ difficile e costoso (il vix e’ salito a 75 ieri, livello visto solo nel 2008), gli operatori hanno dovuto trovare nuovi strumenti di Hedge, e se il rischio da cui coprirsi e’ “il coronavirus”, sono andati alla ricerca delle asset class che fossero maggiormente esposte a tale rischio. La risposta a tale domanda e’ stata: l’Italia.
Nei modelli e nella testa degli investitori, andare short Italia al momento e’ l’hedge naturale per coprirsi dal rischio di coronavirus. Questo spiega le vendite copiose sui BTP e su qualsiasi azione del mercato Italiano, soprattutto su quelle piu’ facilmente shortabili.
E cosi’, se un americano e’ lungo S&P500 e subisce perdite perche’ il mercato sconta uno scenario recessivo legato al coronavirus, per lui non c’e’ hedge migliore che andare short dell’indice Italiano (e per diversificare dell’indice Eurostoxx50) per coprirsi da tale rischio, perche’ al momento, e’ l’Europa il fulcro della pandemia nelle economie occidentali.
Questo e’ un problema e questo e’ il problema.
CADJPY rettangolo o triangolo?Buongiorno, in questo delirio di volatilità mi ci butto a capofitto, andando contro i principi contenuti nel manuale del giovane trader.
Sono partito ragionando sulla fase di riskoff, quindi tutti sullo yen, sul franco svizzero, oro ecc...... poi ho visto il petrolio scendere, quindi giù anche l'economia canadese che ha un grosso beneficio dal commercio del petrolio.
Ok, cosa faccio?
Compro dollari canadesi e vendo yen!
Diciamo che per non farmi del male adeguo la size in modo da dormire sonni tranquilli, poi il resto è analisi tecnica..
La coppia ha rotto un supporto ed ha fatto su e giù un paio di volte, ora siamo al momento chiave (uno dei tanti): abbiamo una trendline dinamica a supporto del recente apprezzamento, quindi vediamo che succede:
1. Rompe la TL e torna giù, quindi avremo un bel rettangolo - figura che preferisco - si shorta con target la base inferiore, intorno a 74.
2. Non rompe la TL, anzi rompe la resistenza ed avrà ragione chi ci vede un triangolo ascendente, con target l'altezza del triangolo riproposta dopo la resistenza intorno ad 83 (anche se ci vedo 84).
Personalmente entro positivo, condizionato dal TDI>50, con stop come indicato sul grafico, ma pronto a girarmi in caso negativo.
Buon trade....e occhio alla volatilità, abbondare con lo spazio per lo stop ed essere tirchi con la size.
Argento ci risiamoCi riprova l'argento alle prese con la resistenza a 17,30. Il momentum di breve è positivo e il superamento di 17.30 proietterebbe i prezzi verso area 18.
Stop loss 16,5
Queste sono riflessioni personali che non costituiscono in alcun modo una sollecitazione al
pubblico risparmio. L'analisi cui sopra non costituisce consulenza
personalizzata, e chi parla non conosce le caratteristiche personali di
nessuno dei lettori, in specie flussi reddituali, capacità a sostenere
perdite, consistenza patrimoniale. E' possibile
che chi scrive sia direttamente interessato in qualità di risparmiatore privato
all'andamento dei valori mobiliari trattati in questo sito e svolga attività di
trading in proprio sugli stessi strumenti citati.
EURUSD TRADE 6 NOVEMBRE 2019 Torno su EURUSD, scenario interessante sulle 4H, la price action conferma ulteriori segnali di ribasso, fondamentali che appoggiano l' intensità del dollaro. Operatori a mercato che acquistano contratti di vendita, il sentiment è bearish, probabile ribasso fino a zona 0.618 di fibonacci.
Il setup di questa operazione vede un ingresso al mercato dopo la rottura del minimo precedente, lo stoploss è posizionato poco più sopra di una struttura che decreterebbe un inversione del trend ribassista. Due profitline e un breakevenpoint che funge da paracadute contro eventuali rialzi repentini. Il rischio rendimento di questa operazione è contenuto tra 1:1.5 e 1:3
Buon trading a tutti!
CHE DIREZIONE PRENDERA' USDCAD?Il Canada è un paese a reddito elevato, ricco di risorse naturali e fortemente integrato con gli Stati Uniti da dove provengono il 50% delle importazioni e vengono assorbite il 75% delle esportazioni. Dopo il periodo di aggiustamento dell' economia derivato dal crollo del prezzo del petrolio nel 2014 l' economia è entrata in fase espansiva fino al 2018 quando il mercato immobiliare ha iniziato a rallentare, la debole crescita dei salari e la carenza di manodopoera assieme ad una nuova diminuzione del prezzo del petrolio ha portato il paese in fase di rallentamento. Stamani sono stati pubblicati i dati sui permessi di costruzione largamente sopra le aspettative, questo potrebbe rispecchiare ciò che è stato detto dalla Bco a fine Gennaio, ovvero che il Canada si sta lentamente preparando ad una ripresa economica visibile nel secondo semestre del 2019. Oggi ore 16.30 italiana escono i dati sull' indice Ivey dei direttori degli acquisti che fornirà un feedback sulla crescita della produzione nel paese. La coppia valutaria dopo una grande corsa al rialzo, da inizio Gennaio 2019 ha iniziato un periodo di correzione fino al livello 1.30645 poco più sotto del 0.618 di fibonacci. In weekly possiamo notare come la price action stia percorrendo perfettamente un canale rialzista dove oggi ci troviamo intorno i minimi, mentre se scendiamo a timeframe 4H possiamo notare come il mercato stia decidendo che direzione prendere, nessun trade prima dell' uscita dei dati. Le mie strategie su USDCAD sono le seguenti: con dati sotto le aspettative di crescita mi aspetto un dollaro canadese che si deprezza nei confronti del dollaro americano, quindi entrerei LONG al breakout @1.32114 con target di profitto poco più sotto della resistenza @ 1.33635 STOPLOSS poco più sotto la struttura 1.32050 e un RISKREWARD di gran lunga maggiore a 1:5. In caso di crescita sopra le aspettative mi aspetto un dollaro canadese che si apprezza sul partner americano con SHORT @ 1.31595 STOPLOSS poco più sopra della linea di breakout e TAKEPROFIT @1.30700, RISK REWARD > 1:5 .
BUON TRADING A TUTTI
SHORT O LONG EURCAD?Come per il dollaro anche per l' euro è momento di presa di decisione della direzione. A differenza di USDCAD , EURCAD si trova a timeframe 1H in wedge rialzista appoggiato da una divergenza bullish sul relative strenght index. In base all' uscita dei dati di oggi pomeriggio le mie strategie sono LONG in caso di crescita sotto le aspettative, con entrata a mercato alla rottura della kijun a 4H @1.50438 con STOPLOSS poco più sotto della linea di breakout e due differenti TAKEPROFIT: TP1 @ 1.50883 e TP2 @ 1.51755 con target area di prezzo sentita in passato dal mercato, evidenziata dal rettangolo, RISKREWARD 1:5 e > 1:5. In caso di crescita sopra le aspettative mi aspetto un movimento ribassista fino almeno alla struttura di supporto, la mia entrata è sull' inversione di ichimoku @ 1.49723 con STOPLOSS appena più sopra intorno @1.49945 ( a seconda della volatilità ) e TAKEPROFIT @ 1.48423, RISKREWARD >1:5.
Breakout del pattern triangolare per EURUSDOggi è stata la giornata del breakout rialzista di EURUSD, come avevamo anticipato ieri il pattern triangolare era pronto e carico ha esplodere in direzionalità short o long.
I segnali sono giunti in anticipo da USDJPY che ha disegnato una candela h4 short di una certa rilevanza ancor prima del breakout Pro euro di oggi.
Dal punto di vista delle correlazione tutto secondo regola, il rafforzamento dello yen seguito dall´euro si accordano su la situazione Riskoff intermarket di oggi.
Eurusd è atteso ai massimi di settimana scorsa dove incontrerà resistenze shortiste, qui sotto vi riporto le quote "Open Interest" dei futures e opzioni su Eurusd.
4 week
- call 2,296
- put 2,716
Pattern triangolare per EURUSD, attesa direzionalitàMattinata contraddistinta da bassa correlazione intermarket, da una parte osserviamo il Gold in fase long, seguito dal rafforzamento intraday di Usdjpy.
Fouri correlazione il DAX30 che non subisce la debolezza del dollaro e la forza del Gold, l´indice tedesco vola a testare i nuovi massimi di questa settimana in area 13.400 circa.
Quello del Dax30 potrebbe suonare come un campanello d´allarme, in riferimento alla coppia EURUSD, che in questo momento sta gemmando un pattern triangolare esplosivo. La molla è carica, ora vedremo se l´apertura statunitense dará maggiore volatilità.






















