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UNA azienda che può crescere anche con le borse che scendono Unilever è un azienda che da anni produce e commercializza con vari brand prodotti per la cura personale e per l'igiene della casa.
Attualmente dal punto di vista fondamentale è in una situazione favorevole, le borse stanno scendendo e in tali circostanze le aziende di questo tipo vengono privilegiate, inoltre il prezzo sembra al di sotto del suo valore fair ( calcolato secondo alcuni siti che uso per riferimento ) di circa il 17 %
Anche Miracle Viewer se n'è accorto rilevando un aumento dell'interesse LONG da parte dei grandi players di mercato.
La fase di mercato attualmente è 3,3 per cui potremmo aspettarci una salita del prezzo verso almeno il target indicato dalla linea tratteggiata.
L'advisor algoritmico Market Miracle ha fornito nei giorni scorsi un segnale di ingresso
Ho già una posizione sul titolo che in tale circostanza ho aumentato.
Questa idea è basata sul segnale generato dall' advisor MarketMiracle di cui potrai trovare il link scorrendo scorrendo in basso di seguito a questa pagina.
Chiedi invece se vuoi saperne di più sulla fase di mercato che può aiutarti a trovare i migliori titoli da tradare in qualunque situazione di mercato.
Le incertezze fanno scendere gli indici e salire l' oroIl mercato azionario USA ed EUROPA sembra aver ormai intrapreso da settimane un trend ribassista.
La Cina è alle prese con una problematica molto incisiva nel settore immobiliare.
Sicuramente non è un gran momento per chi vuole investire nel mercato azionario.
Non si sa quando durerà questa tendenza, qualsiasi investitore si augura che finisca ogni giorno ma nel frattempo, mentre l'indice VIX inizia a muoversi con decisione anche l'oro sembra aver intenzione di cambiare la sua tendenza nel breve periodo, aiutato da un buon market sentiment.
Il metallo giallo è stresso da settimane in un triangolo che ha continuamente limitato i prezzi sia nella parte bassa che nella parte alta.
Considerando che ora siamo a ridosso del margine inferiore del triangolo e considerando la situazione sui mercati è mia opinione che la direzione nei prossimi giorni sia quella rialzista.
Se gli investitori sull'oro manterranno la loro ciclicità tipica mi aspetto anche una rottura del triangolo nei prossimi mesi nella parte alta che porterebbe chiaramente a prezzi ancora maggiori.
Vedremo nei prossimi giorni, settimane, mesi cosa succederà.
USDJPY Bullish ContinuationUna trade alquanto semplice a livello strutturale.
Confluenze tecniche:
1- Consolidazione Daily rotta.
2- Pullback per ricaricare la liquidita'
3- Fibonacci 78.6 corrispondente al retest del range
4- EMA 50 Daily rottura e retest
Confluenze fondamentali:
1- US NFP oltre le aspettative
2- Reopening Hopes, ieri New York ha avviato la fase 1 per la riapertura dopo la pandemia.
Stop loss settato a 107.600
Take profit a 110.500
SWING TRADE
CHF/JPY FORMAZIONE DI PATTERNS RIBASSISTIBuonasera a tutti, questa sera, ho individuato una situazione molto interessate di breve periodo per un rintracciamento sul cross Franco Svizzero Yen Japponese:
Si sono completati nell'ultima seduta più pattern di tipo Crab ribassisti e un Bearish Gartley con terminal Bar in H4 e in H1, (ne ho disegnato solo alcuni per chiarezza di grafico) e in formazione vi si sta presentando anche un Butterfly(ma spererei che non si completi perché' molto vicino al mio Stop Loss.
Si nota sul livello 112.190 ci troviamo su un livello di resistenza individuato dal POC dal periodo 16 Gennaio 2020, mi aspetto una reazione da parte dei Sellers, vista l'ascesa molto repentina di queste ultime sedute, spinta anche dal correlato EURO che ha chiuso una settimana molto positiva.
Tornando al chart, si nota anche la divergenza ribassista dell'RSI14 periodi in H4 ha avuto ragione pure negli impulsi precedenti, se scorrete il grafico ve ne ho segnalato qualcuna (preciso che non è una legge stabilita che quando c'e' divergenza allora il prezzo si muove insieme senso voluto) spesso ho peccato di fiducia anticipando troppo l'ingresso, la mia operatività sarà da subito all'apertura dei mercati un ordine SELL fino ai target indicati sul grafico con ritracciamto Fibonacci 38.2 TP1 e 61.8 TP2 (questo secondo target lo vedo più' difficile, poiché' vi sono delle confluenze di volumi individuati dalle due precedenti inversioni di prezzo) ma sul Franco Svizzero siamo abituati a vedere dei grandi Spike quindi potrebbe arrivare pure al secondo TP, in merito a quanto appena detto, ho messo uno stop loss più largo, lo faccio solo nei periodi di alta volatilità e sui cross con il CHF, come indicato dal grafico sono andato oltre di qualche pips al 113% di tutto il movimento partendo dal minimo.
Per semplicità di lettura, questa è la mia operazione:
PRZ:111.9021-112.2545
Target 1:111.2481
Target 2:110.6569 (attenzione)
Stoploss:112.750
Reward/Risk: 3.03
OANDA:CHFJPY
VI SPIEGO GLI HEDGE, LI STA IL PROBLEMA NON NELLA BCEMolti dei trader di Wall Street non avevano mai visto un meno 10% dello S&P500. Ieri sono rimasti tutti basiti, senza parole.
Ma lo siamo stati anche noi, siamo rimasti attoniti a guardare i titoli della nostra borsa letteralmente massacrati con titoli del settore utilities in perdita a doppia cifra su una sola seduta.
Vorrei descrivervi alcune dinamiche del sell off di ieri perche’ potrebbero essere degli interessanti spunti di riflessione.
Il sell off di ieri e’ stato guidato da tre fattori:
1) Vendite da De-risking e Margin Calls
2) Vendite da Riscatti
3) Hedging.
Le vendite da De-risking e da margin call sono vendite forzate. Sono vendite imposte dai modelli di calcolo del rischio di portafoglio che a loro volta vengono applicate anche da chi presta denaro per l’acquisto a leva delle azioni. All’aumento della vola, aumentano i margini richiesti, e se non hai abbastanza margini, li devi creare, vendendo.
Tali vendite l’hanno fatta da padrone nella giornata di ieri. Esse hanno riguardato qualsiasi asset class, non solo quelle considerate rischiose, ma anche le asset class acquistate per ridurre il rischio di portafoglio quali i Treasuries e l’oro. Il mercato ha cercato spasmodicamente cash.
Accanto alle vendite da De-Risking, abbiamo assistito alle vendite da riscatti. Numerose le richieste di rimborso degli investimenti nei fondi. I fondi di fondi, anch’essi pressati dalla necessita’ di rientrare all’interno di certi parametri di rischio, sono stati costretti a vendere, aumentando le richieste di riscatto ai fondi che a loro volta hanno venduto senza sosta.
Ma c’e’ il terzo flusso in vendita. Questo e’ quello piu’ preoccupante ed e’ quello relativo all’attivita’ di hedging. Su questo dobbiamo fare una riflessione.
In un contesto in cui hedgiarsi e’ diventato sempre piu’ difficile e costoso (il vix e’ salito a 75 ieri, livello visto solo nel 2008), gli operatori hanno dovuto trovare nuovi strumenti di Hedge, e se il rischio da cui coprirsi e’ “il coronavirus”, sono andati alla ricerca delle asset class che fossero maggiormente esposte a tale rischio. La risposta a tale domanda e’ stata: l’Italia.
Nei modelli e nella testa degli investitori, andare short Italia al momento e’ l’hedge naturale per coprirsi dal rischio di coronavirus. Questo spiega le vendite copiose sui BTP e su qualsiasi azione del mercato Italiano, soprattutto su quelle piu’ facilmente shortabili.
E cosi’, se un americano e’ lungo S&P500 e subisce perdite perche’ il mercato sconta uno scenario recessivo legato al coronavirus, per lui non c’e’ hedge migliore che andare short dell’indice Italiano (e per diversificare dell’indice Eurostoxx50) per coprirsi da tale rischio, perche’ al momento, e’ l’Europa il fulcro della pandemia nelle economie occidentali.
Questo e’ un problema e questo e’ il problema.
CADJPY rettangolo o triangolo?Buongiorno, in questo delirio di volatilità mi ci butto a capofitto, andando contro i principi contenuti nel manuale del giovane trader.
Sono partito ragionando sulla fase di riskoff, quindi tutti sullo yen, sul franco svizzero, oro ecc...... poi ho visto il petrolio scendere, quindi giù anche l'economia canadese che ha un grosso beneficio dal commercio del petrolio.
Ok, cosa faccio?
Compro dollari canadesi e vendo yen!
Diciamo che per non farmi del male adeguo la size in modo da dormire sonni tranquilli, poi il resto è analisi tecnica..
La coppia ha rotto un supporto ed ha fatto su e giù un paio di volte, ora siamo al momento chiave (uno dei tanti): abbiamo una trendline dinamica a supporto del recente apprezzamento, quindi vediamo che succede:
1. Rompe la TL e torna giù, quindi avremo un bel rettangolo - figura che preferisco - si shorta con target la base inferiore, intorno a 74.
2. Non rompe la TL, anzi rompe la resistenza ed avrà ragione chi ci vede un triangolo ascendente, con target l'altezza del triangolo riproposta dopo la resistenza intorno ad 83 (anche se ci vedo 84).
Personalmente entro positivo, condizionato dal TDI>50, con stop come indicato sul grafico, ma pronto a girarmi in caso negativo.
Buon trade....e occhio alla volatilità, abbondare con lo spazio per lo stop ed essere tirchi con la size.
Argento ci risiamoCi riprova l'argento alle prese con la resistenza a 17,30. Il momentum di breve è positivo e il superamento di 17.30 proietterebbe i prezzi verso area 18.
Stop loss 16,5
Queste sono riflessioni personali che non costituiscono in alcun modo una sollecitazione al
pubblico risparmio. L'analisi cui sopra non costituisce consulenza
personalizzata, e chi parla non conosce le caratteristiche personali di
nessuno dei lettori, in specie flussi reddituali, capacità a sostenere
perdite, consistenza patrimoniale. E' possibile
che chi scrive sia direttamente interessato in qualità di risparmiatore privato
all'andamento dei valori mobiliari trattati in questo sito e svolga attività di
trading in proprio sugli stessi strumenti citati.
EURUSD TRADE 6 NOVEMBRE 2019 Torno su EURUSD, scenario interessante sulle 4H, la price action conferma ulteriori segnali di ribasso, fondamentali che appoggiano l' intensità del dollaro. Operatori a mercato che acquistano contratti di vendita, il sentiment è bearish, probabile ribasso fino a zona 0.618 di fibonacci.
Il setup di questa operazione vede un ingresso al mercato dopo la rottura del minimo precedente, lo stoploss è posizionato poco più sopra di una struttura che decreterebbe un inversione del trend ribassista. Due profitline e un breakevenpoint che funge da paracadute contro eventuali rialzi repentini. Il rischio rendimento di questa operazione è contenuto tra 1:1.5 e 1:3
Buon trading a tutti!
CHE DIREZIONE PRENDERA' USDCAD?Il Canada è un paese a reddito elevato, ricco di risorse naturali e fortemente integrato con gli Stati Uniti da dove provengono il 50% delle importazioni e vengono assorbite il 75% delle esportazioni. Dopo il periodo di aggiustamento dell' economia derivato dal crollo del prezzo del petrolio nel 2014 l' economia è entrata in fase espansiva fino al 2018 quando il mercato immobiliare ha iniziato a rallentare, la debole crescita dei salari e la carenza di manodopoera assieme ad una nuova diminuzione del prezzo del petrolio ha portato il paese in fase di rallentamento. Stamani sono stati pubblicati i dati sui permessi di costruzione largamente sopra le aspettative, questo potrebbe rispecchiare ciò che è stato detto dalla Bco a fine Gennaio, ovvero che il Canada si sta lentamente preparando ad una ripresa economica visibile nel secondo semestre del 2019. Oggi ore 16.30 italiana escono i dati sull' indice Ivey dei direttori degli acquisti che fornirà un feedback sulla crescita della produzione nel paese. La coppia valutaria dopo una grande corsa al rialzo, da inizio Gennaio 2019 ha iniziato un periodo di correzione fino al livello 1.30645 poco più sotto del 0.618 di fibonacci. In weekly possiamo notare come la price action stia percorrendo perfettamente un canale rialzista dove oggi ci troviamo intorno i minimi, mentre se scendiamo a timeframe 4H possiamo notare come il mercato stia decidendo che direzione prendere, nessun trade prima dell' uscita dei dati. Le mie strategie su USDCAD sono le seguenti: con dati sotto le aspettative di crescita mi aspetto un dollaro canadese che si deprezza nei confronti del dollaro americano, quindi entrerei LONG al breakout @1.32114 con target di profitto poco più sotto della resistenza @ 1.33635 STOPLOSS poco più sotto la struttura 1.32050 e un RISKREWARD di gran lunga maggiore a 1:5. In caso di crescita sopra le aspettative mi aspetto un dollaro canadese che si apprezza sul partner americano con SHORT @ 1.31595 STOPLOSS poco più sopra della linea di breakout e TAKEPROFIT @1.30700, RISK REWARD > 1:5 .
BUON TRADING A TUTTI
SHORT O LONG EURCAD?Come per il dollaro anche per l' euro è momento di presa di decisione della direzione. A differenza di USDCAD , EURCAD si trova a timeframe 1H in wedge rialzista appoggiato da una divergenza bullish sul relative strenght index. In base all' uscita dei dati di oggi pomeriggio le mie strategie sono LONG in caso di crescita sotto le aspettative, con entrata a mercato alla rottura della kijun a 4H @1.50438 con STOPLOSS poco più sotto della linea di breakout e due differenti TAKEPROFIT: TP1 @ 1.50883 e TP2 @ 1.51755 con target area di prezzo sentita in passato dal mercato, evidenziata dal rettangolo, RISKREWARD 1:5 e > 1:5. In caso di crescita sopra le aspettative mi aspetto un movimento ribassista fino almeno alla struttura di supporto, la mia entrata è sull' inversione di ichimoku @ 1.49723 con STOPLOSS appena più sopra intorno @1.49945 ( a seconda della volatilità ) e TAKEPROFIT @ 1.48423, RISKREWARD >1:5.
Breakout del pattern triangolare per EURUSDOggi è stata la giornata del breakout rialzista di EURUSD, come avevamo anticipato ieri il pattern triangolare era pronto e carico ha esplodere in direzionalità short o long.
I segnali sono giunti in anticipo da USDJPY che ha disegnato una candela h4 short di una certa rilevanza ancor prima del breakout Pro euro di oggi.
Dal punto di vista delle correlazione tutto secondo regola, il rafforzamento dello yen seguito dall´euro si accordano su la situazione Riskoff intermarket di oggi.
Eurusd è atteso ai massimi di settimana scorsa dove incontrerà resistenze shortiste, qui sotto vi riporto le quote "Open Interest" dei futures e opzioni su Eurusd.
4 week
- call 2,296
- put 2,716
Pattern triangolare per EURUSD, attesa direzionalitàMattinata contraddistinta da bassa correlazione intermarket, da una parte osserviamo il Gold in fase long, seguito dal rafforzamento intraday di Usdjpy.
Fouri correlazione il DAX30 che non subisce la debolezza del dollaro e la forza del Gold, l´indice tedesco vola a testare i nuovi massimi di questa settimana in area 13.400 circa.
Quello del Dax30 potrebbe suonare come un campanello d´allarme, in riferimento alla coppia EURUSD, che in questo momento sta gemmando un pattern triangolare esplosivo. La molla è carica, ora vedremo se l´apertura statunitense dará maggiore volatilità.
INTEL titolo del giorno, storica collaborazione con NVIDIAL'annuncio di una partnership strategica tra Nvidia e Intel non rappresenta semplicemente un accordo commerciale, ma una storica riconfigurazione degli equilibri di potere nell'industria dei semiconduttori, un evento la cui portata si comprende appieno solo contestualizzandolo in una prospettiva storica che ne evidenzia la drammaticità. Vent'anni fa, Intel, allora re indiscusso di Silicon Valley, prese in considerazione l'acquisizione di una nascente Nvidia per una cifra di 20 miliardi di dollari. Oggi, i ruoli si sono completamente invertiti: è Nvidia, ora una delle aziende di maggior valore al mondo, a investire 5 miliardi di dollari per fornire una "ancora di salvezza" al suo ex potenziale pretendente. Questo capovolgimento di fronte è il culmine di un decennio in cui Intel ha mancato le rivoluzioni del mobile e dell'intelligenza artificiale (IA), mentre Nvidia ha cavalcato l'onda dell'IA fino a raggiungere una capitalizzazione di mercato di oltre 4 trilioni di dollari. L'accordo, descritto da alcuni come una "resa pragmatica mascherata da collaborazione", sottolinea la posizione indebolita di Intel e la necessità di appoggiarsi al leader del settore per rimanere rilevante nel futuro del computing. Questa "collaborazione storica" si fonda su un investimento finanziario e su una profonda integrazione tecnologica e di prodotto. I termini specifici dell'accordo prevedono un investimento finanziario di 5 miliardi di dollari da parte di Nvidia per acquistare azioni ordinarie di Intel a un prezzo di 23,28 dollari per azione, un'operazione soggetta alle approvazioni normative. Questo investimento renderà Nvidia uno dei maggiori azionisti di Intel, con una quota di circa il 4% o più. La collaborazione strategica è incentrata sullo sviluppo congiunto di prodotti personalizzati per i mercati dei data center e dei personal computer (PC). Per i data center, Intel progetterà e produrrà CPU x86 personalizzate che Nvidia integrerà nelle proprie piattaforme di infrastruttura IA e offrirà al mercato. Per il personal computing, Intel costruirà e commercializzerà system-on-chip (SoC) basati su architettura x86 che integreranno "chiplet" di GPU Nvidia RTX, dando vita a una nuova classe di prodotti denominati "SoC x86 RTX" destinati a PC ad alte prestazioni. Il cuore tecnico della partnership risiede nell'obiettivo di "connettere senza soluzione di continuità" le due architetture, sfruttando tecnologie proprietarie di Nvidia come NVLink, rappresentando ciò che il CEO di Nvidia, Jensen Huang, ha definito una "fusione di due piattaforme di livello mondiale". Il prezzo di acquisto delle azioni, fissato a 23,28 dollari, rivela un'importante dinamica di potere, rappresentando uno sconto del 6,5% rispetto al prezzo di chiusura di Intel di 24,90 dollari del giorno precedente l'annuncio. Il fatto che Nvidia si sia assicurata una partecipazione a un prezzo scontato indica che ha negoziato da una posizione di notevole forza, mentre Intel, affrontando perdite finanziarie significative (19 miliardi di dollari nell'anno precedente) e una drastica riduzione della forza lavoro, necessitava non solo del capitale, ma soprattutto della validazione tecnologica. Questo investimento segue altre importanti iniezioni di capitale, come i 2 miliardi di dollari da parte di SoftBank e un investimento significativo del governo statunitense che ha acquisito una quota di quasi il 10%, evidenziando che l'ambiziosa strategia IDM 2.0, con i suoi investimenti miliardari in nuove fabbriche, è troppo dispendiosa per essere finanziata internamente. La partnership è progettata per generare benefici reciproci significativi; per Intel, rappresenta un voto di fiducia monumentale nella sua strategia IDM 2.0 e nella sua architettura x86, riducendo il rischio associato ai massicci investimenti di capitale richiesti. Integrando i chiplet GPU RTX, Intel può offrire immediatamente prestazioni grafiche leader di mercato nei PC, concentrandosi sulla sua competenza principale, le CPU, e rientrando prepotentemente nel dibattito sull'IA come componente integrante delle soluzioni per data center di Nvidia. Per Nvidia, i vantaggi sono altrettanto strategici: accoppiando strettamente il suo ecosistema software completo, CUDA, con l'onnipresente ecosistema x86, rende la sua piattaforma ancora più radicata e difficile da sostituire, una contromossa diretta contro AMD. Il beneficio più profondo per Nvidia risiede nella diversificazione geopolitica e della catena di approvvigionamento; dipendendo attualmente in modo critico dalla taiwanese TSMC, la collaborazione con Intel, che sta costruendo capacità produttive all'avanguardia negli Stati Uniti e in Europa con il sostegno del CHIPS Act, rappresenta un'alleanza strategica che riduce la dipendenza a lungo termine da un unico partner geopoliticamente vulnerabile. Per il mercato, questa alleanza promette di introdurre una nuova era di prodotti, come i SoC x86 con chiplet RTX integrati, che potrebbero rivoluzionare il mercato dei PC e posizionare Intel Foundry Services (IFS) come una credibile alternativa futura a TSMC. Passando all'analisi quantitativa, la valutazione di Intel presenta sfide uniche a causa delle recenti perdite significative, che rendono inutilizzabili i tradizionali multipli basati sugli utili. Qualsiasi valutazione deve quindi essere orientata al futuro e dipendere dal successo della strategia IDM 2.0. L'ampia dispersione delle stime degli analisti prima dell'accordo, da 14 a 28 dollari, evidenzia questa incertezza. Il metodo principale per determinare il valore intrinseco è un modello Discounted Cash Flow (DCF) a due stadi, che si basa su proiezioni di ritorno alla crescita dei ricavi, un'espansione dei margini verso le medie storiche grazie a un piano di riduzione dei costi da 8-10 miliardi di dollari entro il 2025, un elevato Capex a breve termine per le nuove fab e un WACC che riflette l'elevata incertezza. Un'analisi comparativa basata sui multipli Prezzo/Fatturato (P/S) e Prezzo/Valore Contabile (P/B) mostra che il rapporto P/S di Intel (circa 2,0x - 2,2x) è drasticamente inferiore a quello di Nvidia (~25x) e AMD (~9x), indicando che il mercato la valuta come un'azienda legacy a bassa crescita. La tesi di investimento si basa sulla possibilità di un "re-rating" di questi multipli se il piano di rilancio avrà successo. Combinando le metodologie, si stima un fair value per Intel in un range compreso tra 38 e 42 dollari. La reazione immediata del mercato all'annuncio è stata un balzo di circa il 30%, portando il titolo a un nuovo massimo di 52 settimane sopra i 31 dollari, un evento che rappresenta un de-risking fondamentale del titolo. Il potenziale di apprezzamento futuro dipenderà da catalizzatori chiave come l'esecuzione della roadmap con Nvidia, il rispetto della roadmap per i nodi di processo avanzati come Intel 18A entro il 2025, i successi di Intel Foundry Services e un contesto macroeconomico favorevole. Persistono tuttavia rischi significativi, tra cui il rischio di esecuzione, la risposta della concorrenza, le sfide di integrazione culturale e il controllo geopolitico e normativo. Sulla base di questa analisi, si può formulare una previsione di prezzo su un orizzonte di 12-24 mesi: uno scenario di base vede il titolo stabilizzarsi nell'intervallo 35-45 dollari; uno scenario rialzista, che richiede un'esecuzione impeccabile, potrebbe spingere il titolo oltre i 50 dollari; infine, uno scenario ribassista, innescato da un fallimento nell'esecuzione, vedrebbe il titolo tornare sotto i 25 dollari, alla sua valutazione pre-accordo.
Metamorfosi Finanziaria: da utility a serviziL'impatto più immediato e profondo della cessione di NetCo si manifesta sul bilancio di TIM. L'operazione ha consentito una riduzione confermata dell'indebitamento finanziario netto di circa 14 miliardi di euro, una cifra che trasforma la struttura del capitale della società. 1 Le metriche di leva finanziaria pro-forma indicano un crollo del rapporto Indebitamento Netto/EBITDA After Lease (un indicatore chiave nel settore) a un livello previsto tra 1,6x e 1,7x, un miglioramento drastico rispetto al valore pre-operazione di 3,8x. 2 Questa riduzione posiziona TIM tra gli operatori di telecomunicazioni meno indebitati d'Europa, un cambiamento radicale rispetto al suo status precedente.L'importanza di questo deleveraging va oltre la semplice riduzione degli oneri finanziari. Un livello di indebitamento elevato, come quello storico di TIM che superava i 20 miliardi di euro, introduce un significativo rischio finanziario. Questo rischio viene "prezzato" dal mercato nel valore del titolo, deprimendone la valutazione. La cessione di NetCo agisce come un'iniezione di capitale massiccia che, riducendo drasticamente il debito, abbassa il profilo di rischio complessivo dell'azienda. Ciò si traduce in una diminuzione del beta del titolo e, di conseguenza, del suo costo medio ponderato del capitale (WACC). In qualsiasi modello di valutazione basato sui flussi di cassa scontati (DCF), un WACC inferiore si traduce direttamente in un valore intrinseco più elevato per l'azione. Pertanto, il titolo dovrebbe beneficiare di un re-rating al rialzo anche solo per effetto di questo de-risking, prima ancora di considerare le prospettive di crescita futura.
Con la rete separata, emerge una nuova entità, comunemente definita "ServiceCo", focalizzata esclusivamente sulla fornitura di servizi. Questa nuova TIM è composta da tre pilastri operativi: TIM Consumer, TIM Enterprise e TIM Brasil. Il modello di business si sposta da quello di una "Telco" verticalmente integrata, ad alta intensità di capitale per la costruzione e manutenzione della rete, a quello di una "TechCo" più agile e asset-light, incentrata sull'innovazione dei servizi e sull'esperienza del cliente.
La relazione commerciale con la nuova NetCo è regolata da un Master Service Agreement (MSA) della durata di 15 anni, rinnovabile per ulteriori 15 anni. Questo accordo garantisce a TIM l'accesso all'infrastruttura di rete necessaria per servire i propri clienti, ma la trasforma da proprietario a cliente principale della rete stessa, operando a condizioni di mercato.
Questa separazione strutturale risolve un conflitto di interessi strategico che ha a lungo frenato l'agilità commerciale di TIM. In passato, come operatore integrato, TIM si trovava di fronte a un dilemma: lanciare offerte retail aggressive per conquistare clienti avrebbe potuto cannibalizzare i ricavi ad alto margine del suo business wholesale, dove i concorrenti (come Vodafone o WindTre) pagavano per utilizzare la sua rete. Questo conflitto intrinseco ha storicamente limitato la flessibilità sui prezzi e la capacità di reazione nel mercato retail. Post-cessione, TIM è ora un cliente di NetCo, sullo stesso piano dei suoi rivali. La nuova NetCo indipendente è incentivata a offrire le migliori condizioni all'ingrosso a tutti i suoi clienti per massimizzare i propri rendimenti. Questa dinamica libera il management di TIM di concentrarsi al 100% sulla competizione nel mercato dei servizi, sia Consumer che Enterprise, senza gli incentivi contrastanti derivanti dalla proprietà dell'infrastruttura. Questa ritrovata libertà competitiva rappresenta un catalizzatore potente e potenzialmente sottovalutato dal mercato.
Il mercato italiano delle telecomunicazioni è notoriamente uno dei più competitivi d'Europa. Caratterizzato da una guerra dei prezzi pluriennale e dalla presenza di operatori low-cost aggressivi come Iliad, il settore ha subito una prolungata deflazione delle tariffe, specialmente nel segmento mobile. In questo contesto, i risultati del primo trimestre 2025 di TIM Consumer mostrano ricavi sostanzialmente stabili a 1,485 miliardi di euro (+0,3% rispetto all'anno precedente), con i ricavi da servizi in leggera contrazione (-0,1%). Questi dati, pur indicando una fase di stabilizzazione dopo anni di calo, evidenziano la persistente assenza di una crescita organica significativa. La strategia di TIM in questo segmento si concentra sulla fidelizzazione della base clienti e sull'aumento del ricavo medio per utente (ARPU) attraverso politiche di riprezzamento selettivo e l'upselling verso offerte convergenti (fisso-mobile) a più alto valore.
Il Motore di Crescita Enterprise
In netto contrasto con il segmento consumer, TIM Enterprise si conferma come il principale motore di crescita e il cuore della trasformazione in "TechCo". Nel primo trimestre 2025, i ricavi di questo segmento sono cresciuti di un robusto 4,5% su base annua, raggiungendo i 760 milioni di euro. Ancora più impressionante è la crescita dei ricavi da servizi, che hanno segnato un +6,6%. I risultati del primo semestre 2025 hanno confermato questo slancio, con un aumento dei ricavi del 4,7%.
Questa performance non è trainata dalla connettività tradizionale, ma da servizi ICT (Information and Communication Technology) a elevato valore aggiunto. Il principale driver è la divisione Cloud, che ha registrato una crescita del 25% su base annua, supportata da una forte domanda per soluzioni di Internet of Things (IoT) e Cybersecurity. TIM Enterprise si posiziona come partner strategico per la digitalizzazione delle imprese italiane e della Pubblica Amministrazione, puntando a un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 6%, con l'obiettivo di sovraperformare il mercato di riferimento.
TIM Brasil continua a rappresentare un pilastro di solidità e stabilità per il gruppo. Nel primo trimestre 2025, i ricavi totali sono cresciuti del 4,9% su base annua a 1,038 miliardi di euro, mentre l'EBITDA After Lease è aumentato di un notevole 6,8%. Questa performance è il risultato di un'efficace esecuzione strategica nel segmento mobile e di una gestione attenta dei costi. L'importanza di questo asset è cruciale: come evidenziato nel resoconto dell'esercizio 2024, il Brasile contribuisce fino al 50% al miglioramento dell'EBITDA del Gruppo, sottolineando il suo ruolo critico nel caso di investimento complessivo.
TIM BRASIL
La solida e indipendente performance di TIM Brasil offre una diversificazione geografica ed economica fondamentale per il gruppo. Essa agisce come una copertura naturale (natural hedge) contro le dinamiche iper-competitive e a bassa crescita del mercato domestico italiano. Un investimento in un operatore puramente italiano è una scommessa concentrata su un unico mercato difficile. La struttura di TIM è diversa: una porzione significativa dei suoi utili e flussi di cassa proviene da un continente diverso, con dinamiche competitive, contesti normativi e cicli economici distinti. La crescita costante del Brasile fornisce una base di utili stabile che può sostenere la casa madre, finanziare investimenti e smorzare la volatilità derivante dal segmento consumer domestico. Di conseguenza, un investitore in TIM non sta solo acquistando la storia di turnaround italiana, ma sta anche ottenendo un'esposizione a un operatore leader e profittevole in un grande mercato emergente.
Analisi SWOT
Punti di forza
1-Bilancio Drasticamente Migliorato: Il rapporto di leva post-NetCo, previsto intorno a 1,6x, rappresenta un cambiamento epocale. Riduce il rischio finanziario, abbassa il costo del capitale e aumenta la flessibilità strategica.
2-Posizione di Leadership in un Segmento ad Alta Crescita: TIM Enterprise è un leader di mercato nel settore ICT in Italia, con un forte slancio nei servizi Cloud e Cybersecurity, che offrono margini superiori rispetto alla connettività tradizionale.
3-Asset Brasiliano Profittevole e in Crescita: TIM Brasil è una fonte costante di crescita e flussi di cassa, fornendo una preziosa diversificazione geografica ed economica che mitiga i rischi del mercato domestico.
4-Leadership di Mercato in Italia: Nonostante la forte concorrenza, TIM mantiene una posizione dominante nel mercato italiano della banda larga, con una quota del 34,4%.
PUNTI DEBOLI
1-Mercato Consumer Domestico Iper-Competitivo: L'intensa pressione sui prezzi, in particolare nel segmento mobile, limita la crescita dei ricavi e comprime i margini nel più grande segmento singolo del gruppo. Questo rimane il principale freno alla performance complessiva.
2-Rischio di Esecuzione: Il successo della "nuova" TIM dipende dalla capacità del management di eseguire la strategia ServiceCo, di realizzare efficienze operative e di competere efficacemente senza il vantaggio strutturale di possedere la rete.
3-Lascito di Distruzione di Valore: La performance storica del titolo è stata eccezionalmente negativa (in calo del 97% "all-time" ), creando un sentiment negativo tra gli investitori che richiederà tempo e risultati positivi costanti per essere superato.
4-Potenziale per Ulteriori Cessioni di Asset: Il futuro di asset come l'unità di cavi sottomarini Sparkle è ancora in fase di valutazione. Sebbene una vendita potrebbe ridurre ulteriormente il debito, introduce anche un elemento di incertezza strategica.
COME VIENE SCAMBIATA ATTUALMENTE?
Calcolo della Valutazione di TIM
Capitalizzazione di Mercato : Circa 9,8 miliardi di euro.
I ndebitamento Netto Pro-Forma After Lease : Circa 7,5 miliardi di euro, dato al 31 marzo 2025, che già beneficia parzialmente della nuova struttura.
Enterprise Value (EV) : 9,8 mld+7,5 mld=17,3 miliardi di euro.
EBITDA Prospettico (2025E): L'EBITDAaL pro-forma per l'anno fiscale 2024 era di circa 3,75 miliardi di euro. Applicando la guidance di crescita del 7% per il 2025 , si ottiene un EBITDAaL stimato per il 2025 di circa 4,0 miliardi di euro.
Multiplo EV/EBITDA Prospettico di TIM : 17,3 mld/4,0 mld=circa 4,3x.
Confronto con i Peer
Un confronto diretto con i multipli di valutazione dei principali concorrenti europei rivela un divario significativo:
Deutsche Telekom (DTE): EV/EBITDA di 6,05x.
Orange (ORA): EV/EBITDA di 5,8x.
Telefónica (TEF): EV/EBITDA di 7,83x.
Vodafone (VOD): Sebbene il calcolo preciso sia complesso, i dati disponibili sull'Enterprise Value e sull'EBITDA suggeriscono un multiplo nell'intervallo 5x-6x.
In conclusione , TIM è scambiata a uno sconto di circa il 30-40% rispetto alla media del suo gruppo di peer europei su una base EV/EBITDA prospettica. Sebbene un certo sconto sia giustificabile a causa dei rischi di esecuzione e delle sfide nel segmento consumer, l'attuale ampiezza di questo divario appare eccessiva.
Il mercato ha già premiato l'azienda per l'operazione di deleveraging (il titolo ha registrato una performance di circa +80% su base annua ), ma non ha ancora effettuato un pieno re-rating basato sul nuovo e più sano profilo finanziario e sui suoi chiari motori di crescita. Man mano che TIM continuerà a eseguire il suo piano industriale e a generare flussi di cassa positivi, è probabile che questo gap di valutazione si riduca, offrendo un significativo potenziale di rialzo per il titolo.
Autodesk: Analisi di un Rally Post-TrimestraleLa pubblicazione dei risultati finanziari di Autodesk del 28 agosto 2025 ha innescato una reazione esplosiva sui mercati, culminata in un guadagno del 9,1% in una sola seduta, un movimento che ha catturato l'attenzione degli investitori. 1 Un'analisi approfondita rivela che questo rally non è stato un evento isolato, ma il risultato di una "tempesta perfetta" di catalizzatori rialzisti che hanno riallineato la percezione del mercato con la solida realtà operativa dell'azienda. La vicenda offre una narrazione avvincente che intreccia fondamentali eccezionali, la rimozione di un'incertezza critica e una dinamica tecnica del prezzo che, sebbene apparentemente contraddittoria, conferma una tesi di forza.
I numeri presentati hanno superato ampiamente le stime degli analisti, con ricavi che hanno raggiunto 1,763 miliardi di dollari, in crescita del 17,1% su base annua, e un utile per azione non-GAAP di 2,62 dollari, che ha battuto il consenso del 7,38%. Ancora più impressionanti sono stati il fatturato, cresciuto del 36%, e il flusso di cassa libero, esploso del 122%, a testimonianza di una forte domanda futura e di un'eccezionale capacità di generare liquidità. La forza trainante di questa crescita è stata il segmento Architecture, Engineering, Construction, and Operations (AECO), che ha visto i ricavi aumentare del 23,1%, alimentato da investimenti sostenuti in data center, infrastrutture ed edifici industriali, collegando così il successo di Autodesk a trend di crescita a lungo termine.
Tuttavia, la storia non si esaurisce con i solidi risultati passati. Ancor più significativo per gli investitori è stato il sostanziale rialzo delle previsioni per l'intero anno fiscale, un chiaro segnale di fiducia da parte del management che ha comunicato al mercato come la performance eccezionale del trimestre non fosse un evento isolato, ma l'inizio di una traiettoria di crescita accelerata. A creare le condizioni ideali per questo rally è stato un catalizzatore non finanziario di importanza cruciale. Appena una settimana prima della trimestrale, Autodesk ha annunciato la chiusura delle indagini da parte della Securities and Exchange Commission (SEC) e del Dipartimento di Giustizia (USAO) relative alle sue pratiche contabili. Questa notizia ha rimosso una pesante cappa di incertezza che gravava sul titolo, eliminando un rischio percepito che teneva lontani molti investitori. La combinazione di questo evento di "de-risking" con i risultati stellari pubblicati pochi giorni dopo ha agito come un potente via libera, scatenando un'ondata di acquisti.
Dal punto di vista tecnico, il movimento del prezzo racconta una storia altrettanto eloquente. Prima dell'annuncio, il titolo si trovava in una fase di consolidamento, ma la notizia ha provocato un'apertura in gap rialzista di quasi 30 dollari il 29 agosto, con volumi di scambio esplosi a conferma del forte interesse istituzionale. La candela giornaliera di quella seduta, tuttavia, è rossa, poiché il prezzo di chiusura è stato inferiore a quello di apertura. Questa apparente anomalia non è un segnale di debolezza. Al contrario, è il risultato di una naturale presa di profitto dopo un guadagno istantaneo così ampio, dell'impatto con un'area di resistenza tecnica e, soprattutto, di un contesto di mercato generale negativo, dato che l'indice S&P 500 ha chiuso in ribasso quel giorno. La capacità di Autodesk di mantenere un guadagno superiore al 9% in una giornata di vendite sul mercato generale è un chiaro segnale di immensa forza relativa.