EURUSD in attesa dalla decisione della Fedl cambio Euro-Dollaro si presenta in una fase di sostanziale lateralità, seppur con una leggera inclinazione positiva, in un contesto di mercato dominato dall'attesa per le imminenti decisioni del Federal Open Market Committee (FOMC) della Federal Reserve. Gli investitori mantengono un atteggiamento cauto, come evidenziato dai volumi di scambio che, pur mostrando un recente incremento, rimangono contenuti e non segnalano una forte pressione direzionale. L'analisi del grafico giornaliero del EUR/USD rivela un quadro tecnico complesso, dove diversi indicatori offrono spunti operativi sia in ottica rialzista che ribassista, suggerendo che la prossima mossa significativa del mercato sarà probabilmente innescata da fattori macroeconomici, piuttosto che da una dinamica puramente tecnica.
L'andamento del prezzo è attualmente ingabbiato all'interno del canale di regressione lineare. La linea mediana di tale canale, situata intorno a 1.1662, funge da baricentro per i prezzi, i quali hanno recentemente testato con successo la parte superiore del canale, corrispondente a due deviazioni standard, in area 1.1816. Questo livello si è rivelato una resistenza significativa, respingendo i tentativi di allungo e innescando una fase di consolidamento. Un'eventuale rottura confermata al di sopra di questa resistenza aprirebbe la strada a un'estensione del movimento rialzista verso il secondo livello di pivot Fibonacci (R2), posizionato a 1.2075. Al contrario, la perdita del supporto rappresentato dalla linea mediana della regressione potrebbe innescare una discesa verso la parte inferiore del canale.
Il pivot point principale (P) per il periodo in corso è un livello che al momento appare distante ma che costituirebbe un solido supporto in caso di una correzione più profonda. Superiormente, la prima resistenza (R1) a 1.1816 ha già dimostrato la sua validità. Per quanto riguarda le opportunità di posizionamento, un approccio long potrebbe essere considerato in caso di un ritracciamento verso la linea di regressione inferiore, o in alternativa, su una rottura decisa e con volumi in aumento della resistenza R1. La volatilità, misurata dall'Average True Range (ATR) a 14 periodi, si attesta su valori contenuti, indicando l'assenza di forti tensioni sul mercato, ma suggerendo al contempo di calibrare con attenzione la dimensione delle posizioni in vista di un potenziale aumento della stessa in concomitanza con l'annuncio della Fed.
Dal punto di vista degli oscillatori, lo stocastico si trova attualmente vicino in una zona di ipercomprato, con valori superiori a 70. Sebbene questo possa essere interpretato come un segnale di forza del trend in atto, suggerisce anche una crescente probabilità di un ritracciamento o di una pausa nel movimento ascendente. Un incrocio al ribasso della linea %K sulla linea %D all'interno di quest'area potrebbe fornire un segnale di vendita per gli operatori di breve termine. Il Momentum, pur muovendosi al di sopra della linea dello zero e confermando quindi la prevalenza di forze rialziste nel periodo recente, mostra un appiattimento della sua curva. Questa mancanza di accelerazione rafforza l'ipotesi di una fase di consolidamento e di attesa. Un'operazione short potrebbe dunque essere valutata in caso di una chiusura giornaliera al di sotto della linea mediana della regressione e con un'evidente flessione del momentum al di sotto della linea dello zero. In un tale scenario, i successivi livelli di supporto da monitorare sarebbero il pivot point a 1.1451 e, in estensione, il primo supporto Fibonacci (S1) a 1.1065. In conclusione, il quadro tecnico del EUR/USD suggerisce una strategia operativa prudente, attendendo un chiaro segnale direzionale che con ogni probabilità scaturirà dalle decisioni di politica monetaria della Federal Reserve.
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GERMANY40: Triangolo di continuazioneSe osserviamo il grafico dell’indice tedesco GERMANY40 non possiamo non notare la costruzione di un triangolo di compressione. Secondo l’analisi tecnica classica, i triangoli sono delle figure di consolidamento che si generano dopo un movimento direzionale, quindi in questo caso, dopo una discesa da 24500 ca. i prezzi stanno consolidando e a breve dovrebbe avvenire la violazione di uno dei due lati. I classiche figure triangolari possono essere sia figure di continuazione che di inversione e quindi è opportuno attendere la violazione di uno dei due lati per avere una conferma direzionale.
Se invece facciamo riferimento alla Teoria delle Onde di Elliott abbiamo delle condizioni più precise. I triangoli veri e propri, in questa teoria, sono figure di continuazione e al loro interno sono formati da 5 sotto onde classificate con le lettere ABCDE, esattamente come abbiamo fatto nella la figura che si è generata sull’indice tedesco a partire da inizio settembre.
Proprio in giornata l’indice ha generato il punto E, posto sul lato superiore del triangolo e che è la proiezione della trend line che passa dal punto A e C. Il punto E è l’onda che completa la figura, cioè si sono realizzate 5 onde al suo interno e possiamo dichiarare la figura completa.
In quanto figura di continuazione dovrebbe portare alla violazione del lato inferiore, cioè i prezzi fuoriescono dal lato opposto a quello di entrata e quindi sarebbe opportuno attendere la violazione del lato inferiore per avere una ulteriore conferma.
L’oscillatore di Elliott, posto in basso al grafico, indica una certa debolezza dei prezzi e di conseguenza potrebbe confermare la nostra ipotesi.
In caso di violazione del lato inferiore, possiamo ipotizzare un target minimo per una eventuale discesa in area 23.075 punti indice, che rappresenta un precedente minimo importante, toccato ben due volte nello scorso mese di giugno.
Buon Trading
Agata Gimmillaro
Lottomatica, rintracciamento o inversione? Presto per dirlo...l titolo ha attraversato una fase di robusto trend rialzista a partire dai primi mesi del 2025, culminata con il raggiungimento di un massimo intorno a giugno. Successivamente, è entrata in una fase di correzione o consolidamento laterale, con i prezzi che attualmente si trovano a testare livelli tecnici di cruciale importanza. I prezzi si stanno muovendo nella parte inferiore del canale di regressione, un'area che storicamente ha funzionato come supporto dinamico. Un livello statico fondamentale è rappresentato dal Pivot Point calcolato con metodo Fibonacci, situato a 21,12€. Quest'area di prezzo costituisce il principale supporto di breve termine; una sua tenuta potrebbe favorire una ripartenza del movimento ascendente. Dal punto di vista operativo, si possono delineare delle strategie per posizioni lunghe. Un ingresso in acquisto potrebbe essere considerato in prossimità del supporto a 21,12€, specialmente se accompagnato da segnali di inversione da parte degli oscillatori. Lo Stocastico attualmente tende verso l'area di ipervenduto, suggerendo che la pressione in vendita potrebbe essere in via di esaurimento, considerando anche che ha appena incrociato a rialzo. Un primo obiettivo per una posizione lunga si colloca in corrispondenza della prima resistenza (R1), il cui superamento aprirebbe la strada verso i successivi target a (R2) e potenzialmente i massimi precedenti. Al contrario, per quanto riguarda le possibili posizioni corte, la violazione confermata del supporto a 21,12€ rappresenterebbe un segnale di debolezza significativo. Un tale scenario, avvalorato anche da un indicatore di Momentum che si mantiene al di sotto della linea dello zero confermando la spinta negativa, suggerirebbe un'inversione del trend di breve periodo o l'inizio di una correzione più profonda. In questo caso, il primo obiettivo per una posizione short sarebbe il successivo supporto S1 a 17,92€. È inoltre importante notare come l'ATR (Average True Range) si mantenga su livelli contenuti, indicando una volatilità in diminuzione durante questa fase correttiva, ma un'eventuale rottura dei supporti o delle resistenze chiave potrebbe portare a un rapido aumento della stessa. Gli investitori dovrebbero quindi monitorare attentamente l'interazione del prezzo con l'area 21,12€ - 24,30€ per cogliere segnali direzionali più chiari.
Continua la debolezza del gasDall'analisi del grafico giornaliero dei futures sul Gas Naturale emerge un quadro tecnico decisamente orientato al ribasso, suggerendo una continuazione della debolezza nel breve-medio termine. Il trend dominante è chiaramente discendente, come evidenziato dal canale di regressione lineare che incanala i prezzi in una traiettoria negativa ben delineata. Attualmente, le quotazioni si trovano nella parte inferiore di questo canale, al di sotto della sua linea mediana, un segnale che sottolinea la forza della pressione di vendita in atto. A ulteriore conferma di questa dinamica, l'indicatore Supertrend si posiziona ben al di sopra dei prezzi, agendo come una resistenza dinamica significativa e confermando la solidità del trend ribassista. L'analisi dei pivot point trimestrali basati sulla sequenza di Fibonacci rafforza questa visione: con un prezzo corrente di 2,941, le quotazioni si muovono ben al di sotto del pivot point principale, dopo aver violato al ribasso anche il secondo livello di supporto (S2). Questa rottura trasforma il livello di 3,149 da supporto a nuova area di resistenza, che potrebbe respingere eventuali tentativi di recupero. In questo contesto, le strategie operative più prudenti favoriscono l'apertura di posizioni corte (short). Un'opportunità d'ingresso potenzialmente interessante potrebbe materializzarsi in caso di un pullback correttivo verso la resistenza a 3,149. Il fallimento nel superare tale livello offrirebbe un punto di entrata con un rapporto rischio/rendimento favorevole, con un primo obiettivo identificabile nel terzo supporto trimestrale (S3) a 2,581. Anche la linea mediana del canale di regressione costituisce un'ulteriore area di resistenza da monitorare per ingressi short. L'indicatore di momentum, che si trova stabilmente in territorio negativo, e lo stocastico, che pur avvicinandosi a una zona di ipervenduto non mostra ancora segnali di divergenza rialzista, corroborano la debolezza del mercato. Qualsiasi considerazione per posizioni lunghe (long) appare al momento prematura e ad alto rischio, trattandosi di un'operatività contro-trend. Un primo, timido segnale di potenziale inversione potrebbe arrivare solo con un ritorno convincente e stabile dei prezzi al di sopra del livello S2 a 3,149. Un approccio più conservativo richiederebbe di attendere la formazione di una chiara divergenza rialzista sull'oscillatore stocastico, confermata da una rottura della struttura ribassista di breve termine. Fino ad allora, il sentiment prevalente rimane decisamente ribassista, e ogni rimbalzo tecnico va interpretato, con ogni probabilità, come un'opportunità per riconsiderare posizioni in linea con il trend principale.
Dax fase distributiva? Movimento laterale, con indicatori ed oscillatori impostati negativamente. Sotto i 2 supporti orizzontali ci sara' un forte movimento ribassista!!
ALU - sprint interessanteSi riaccendono i riflettori sui metalli industriali ed in particolare sull'Alluminio.
Dopo il brusco calo registrato in occasione dei dazi il metallo ha prontamente recuperato il ribasso, riportandosi sulle resistenze chiave.
Queste aree rappresentano un ostacolo cruciale e difficile da superare, sempre respinti tutti i tentativi di rialzo.
Il taglio dei tassi USA e il riarmo bellico porteranno la forza per superare questo livello?!
Sul breve indicatori ed oscillatori un pò tirati, ma nel lungo personalmente sono molto bullish su questo metallo.
Possibile ripiegamento per il Gold la prossima settimanaBuonasera, sembra inarrestabile la corsa al rialzo per l'oro, tra chi ritiene il movimento in essere tipico di uno strumento in bolla e chi diversamente ritiene questo movimento giustificato.
Aldilà delle possibilità valutazioni di lungo, che non sono oggetto dell'analisi in questione, vorrei analizzare i motivi che potrebbero portare ad un possibile ripiegamento per la prossima settimana per l'oro.
Iniziamo con ordine:
- La tabella con i giorni della settimana, è una tabella che mostra statisticamente come sono stati i movimenti dell'oro nei vari giorni del mese dal 1971 ad oggi; come si può evincere, se si vuole avere vantaggio statistico nell'entrare long è meglio attendere fine mese e chiudere a ridosso del 10 del mese successivo, al contrario per prendere profitto (perchè difficile parlare di short in questo momento) può essere sensato iniziare da oggi ed attendere fino a, come dicevo, fine mese
- Sempre nella stessa tabella, questa volta lato giorni della settimana si nota come la debolezza regna nella parte iniziale della settimana, nel concreto il Lunedì, per poi recuperare ed espandere il Venerdì; quindi per lo stesso principio, meglio comprare lunedì notte o Martedì mattina e vendere il Venerdì alle 21 e rotti.
- Infine può sempre essere utile segnalare una banale divergenze (non bellissima ammettiamolo) nel giornaliero del Gold, infatti a massimi che si rinnovano non segue forza dell'oscillatore in basso.
Che sia giunto il momento di una Lieve presa di profitto per il Gold?
Baba fa il bottoL’analisi odierna del titolo Alibaba evidenzia come la struttura tecnica si sia radicalmente rafforzata sulla scia di un potente movimento rialzista, che ha portato i prezzi a toccare area 155,44 dollari con un incremento superiore all’8% nella singola seduta. Il quadro grafico mostra una netta accelerazione ascendente, che si riflette nella pendenza fortemente positiva della regressione lineare, con un prezzo che ha strappato con forza la parte alta del canale di regressione a due deviazioni standard. Tale breakout si associa a volumi esplosivi pari a oltre 49 milioni di pezzi scambiati, manifestando una chiara partecipazione istituzionale e un crescente interesse degli investitori sulle prospettive future del gruppo. Dal punto di vista dei pivot calcolati con metodo Fibonacci, la rottura di R2 area 138,52 ha aperto rapidamente la strada verso R3, in zona 153,33, col prezzo che si è spinto persino oltre questi livelli tecnici, suggellando il carattere eccezionale del rally in atto. Anche lo stocastico 9:6:3 riflette condizioni di ipercomprato marcato, con valori superiori a 87, segno di un eccesso rialzista che tuttavia, in presenza di rally guidati da notizie dirompenti e coinvolgimento istituzionale, potrebbe proseguire anche oltre i limiti classici degli oscillatori. Il momentum rafforza la narrativa brillante, segnando un picco sopra quota 33, con l’ATR che balza a 5,27 indicando un brusco ampliamento della volatilità. Il trend in atto è inequivocabilmente rialzista, potenzialmente alimentato da catalizzatori fondamentali. In questo scenario, le opportunità operative vedono come punto d’ingresso long una conferma stabile sopra R3 area 153,33, con spazio di estensione verso nuovi massimi relativi e, nel caso di ulteriori breakout, con proiezioni che potrebbero spingersi rapidamente verso livelli anche superiori. In caso di ricoperture, eventuali ritracciamenti fin sotto R3 e successivamente fino a R2 possono rappresentare zone di osservazione per possibili rientri o per strategie di take profit parziali. I primi segnali short, invece, assumerebbero senso solo in presenza di forti inversioni sotto R2, scenario che al momento appare prematuro, vista la forza della gambe ascendente e i volumi che confermano una forte pressione in acquisto. La spiegazione di questo repentino e vigoroso movimento va ricercata in una combinazione di fattori fondamentali: secondo le principali fonti finanziarie, Alibaba ha appena completato un’emissione record di convertible bond da 3,17 miliardi di dollari, destinando i capitali raccolti a investimenti massicci nell’intelligenza artificiale e nella nuova infrastruttura cloud, con focus su espansione internazionale e rafforzamento tecnologico. Questa iniziativa si inserisce in uno scenario di crescita brillante per il segmento cloud, il cui fatturato è cresciuto nell’ultimo trimestre del 26% e i ricavi dei prodotti legati all’AI hanno ottenuto crescita a tripla cifra per l’ottavo trimestre consecutivo. Contestualmente, le ultime trimestrali hanno sorpreso positivamente per l’utile, mentre il management ha tracciato una traiettoria espansiva e aggressiva che incontra il favore del mercato, con diversi analisti che hanno già rivisto al rialzo i target price. In sintesi, il rally di oggi trova fondamento in dati economici solidi, nuovo entusiasmo per lo sviluppo tecnologico, operazioni finanziarie strategiche e netta percezione di un rinnovato momentum nel ruolo di Alibaba come leader dell’innovazione in Asia.
Petrolio in attesa: compressione di volatilità e segnali tecniciL’analisi tecnica applicata al grafico daily del Futures sul Petrolio Greggio Leggero, come richiesto, mette in luce una fase di mercato in cui la tendenza primaria appare indebolita e compressa all’interno di un range definito sia dalla linea di regressione lineare sia dal canale di regressione a due deviazioni standard. L’attuale quotazione si colloca attorno a 62,29 dollari al barile, con una chiusura leggermente inferiore rispetto al pivot più significativo calcolato con il metodo Fibonacci, posizionato a 63,20 dollari. Questo valore evidenzia come il prezzo stia testando più volte la soglia psicologica e tecnica del pivot, risultando incapace nelle ultime sedute di riconquistare stabilmente tale livello. L’andamento della regressione lineare, leggermente inclinata verso il basso, segnala un moderato raffreddamento del trend rispetto agli impulsi rialzisti osservati a metà giugno, e la deviazione standard del canale attesta la presenza di volatilità contenuta all’interno di un contesto di compressione dei prezzi. I volumi scambiati nelle recenti sedute risultano in diminuzione, suggerendo una progressiva riduzione dell’interesse degli operatori e una potenziale fase di accumulazione o distribuzione, situazione in cui i movimenti successivi potrebbero assumere significato solo in presenza di breakout decisi oltre i limiti del canale di regressione. Dal punto di vista dell’oscillatore stocastico 9:6:3, si nota attualmente una condizione quasi ipervenduto. Questo dato, unitamente alla debolezza del momentum che evidenzia un valore negativo (-1,86), suggerisce che la pressione ribassista ha prevalso nell’ultima fase, sebbene l’indicatore stocastico possa essere letto anche come possibile premessa per un rimbalzo tecnico qualora si dovesse assistere a una reazione sui livelli di supporto principali. La volatilità, misurata dall’ATR a 14 periodi, indica un valore contenuto (1,59), sintomo di un mercato che, per il momento, non si caratterizza né per forti accelerazioni né per una volatilità esplosiva, elemento che rafforza l’ipotesi di una fase di attesa degli operatori. L’osservazione dei pivot di Fibonacci consente di individuare i livelli operativi chiave: in ottica long, un ritorno e mantenimento sopra quota 63,20 consentirebbe di puntare progressivamente a target posti in area 67 e successivamente 73,10, ovvero i livelli R1 individuati dal calcolo dei pivot. Viceversa, la rottura decisa dei minimi dinamici evidenziati dalla linea inferiore del canale di regressione, situata appena sopra il supporto statico dei 60 dollari, chiamerebbe in causa come obiettivi short le aree 57,50 e le estensioni successive collocate rispettivamente a S1 53,31 e S2 47,19, secondo la proiezione dei pivot. In conclusione, siamo dinanzi a un mercato in attesa di una direzionalità più definita, con compressione di volatilità, volumi relativamente bassi e indicatori tecnici in area di ipervenduto ma ancora privi di segnali reversal convincenti. L’operatività suggerita, proprio in virtù di questo quadro, consiste nel valutare ingressi solo in presenza di rotture chiare e confermate oltre i livelli tecnici menzionati, evitando prese di posizione affrettate all’interno del range attuale, vista la mancanza di segnali direzionali forti e il rischio di falsi breakout. Se necessiti di ulteriori dettagli o chiarimenti su dati o indicatori non chiari dal grafico, rimango a disposizione per integrarli nella prossima analisi.
Unicredit, analisi a 360°Dal punto di vista finanziario, UniCredit ha dimostrato una salute eccezionale, registrando un utile netto record nel secondo trimestre del 2025 pari a 3,3 miliardi di euro e un utile semestrale di 6,1 miliardi, il più alto mai registrato. Questa performance ha permesso di migliorare la guidance per l'intero anno a circa 10,5 miliardi di euro di utile netto, con un Return on Tangible Equity (RoTE) ai vertici del settore, al 24,1%. Tale solidità si traduce in un generoso ritorno per gli azionisti, con una previsione di distribuzione di almeno 9,5 miliardi di euro per il 2025. Tuttavia, emerge un vento contrario nel margine di interesse netto (NII), diminuito del 2,8% su base annua a causa della compressione dei margini legata ai tagli dei tassi di interesse, una tendenza che interessa l'intero settore bancario europeo. La banca sta però mitigando efficacemente questa pressione attraverso una rigorosa disciplina dei costi, con un rapporto cost/income del 37,8% , e la crescita delle commissioni, in particolare nei settori degli investimenti e delle assicurazioni. La solidità patrimoniale è confermata da un CET1 ratio del 16,0% e da una qualità degli attivi stabile, con un basso rapporto di crediti deteriorati (NPE) al 2,6%.
Strategicamante, il piano "UniCredit Unlocked" è la risposta proattiva della banca alle sfide del mercato. Questa strategia mira a trasformare le debolezze storiche, come la percepita concentrazione geografica sull'economia italiana , in punti di forza. Attraverso investimenti massicci nella digitalizzazione (2,8 miliardi di euro) e partnership strategiche, UniCredit sta modernizzando la sua infrastruttura tecnologica per competere con le fintech. Inoltre, la banca sta riallocando il capitale verso economie a più alta crescita nell'Europa Centro-Orientale e partecipando attivamente al consolidamento del settore bancario europeo con partecipazioni strategiche in Commerzbank e Alpha Bank, mosse che mirano a diversificare geograficamente il profilo di rischio e a sostenere gli utili futuri. Le principali minacce esterne rimangono un potenziale deterioramento del quadro macroeconomico globale, guidato da tensioni commerciali, e l'intensa competizione nel settore.
L'analisi tecnica del grafico giornaliero rivela che, nonostante il recente calo, il trend primario del titolo rimane inequivocabilmente rialzista, come delineato dal canale di regressione lineare ascendente. L'attuale movimento dei prezzi può essere interpretato come un salutare ritracciamento correttivo dalla banda superiore del canale verso quella inferiore. Questo movimento sta portando il prezzo verso una "zona di confluenza" di supporti tecnici di alta rilevanza, situata tra 60,81 € e 62,00 €. Quest'area è significativa perché combina il supporto orizzontale statico del pivot di Fibonacci S1, il supporto dinamico del limite inferiore del canale di regressione e la condizione di ipervenduto indicata dall'oscillatore Stocastico, che si trova attualmente a 18,79. La mancanza di volumi di vendita eccezionali e una volatilità contenuta, misurata dall'ATR a 1,3346, rafforzano l'ipotesi che si tratti di una correzione ordinata piuttosto che di un'inversione di tendenza.
Integrando queste diverse prospettive, si delineano due scenari operativi. Lo scenario rialzista, basato sulla solidità fondamentale e strategica, vede la zona di confluenza tra 60,81 € e 62,00 € come un'area ottimale per considerare posizioni lunghe. Un segnale di conferma sarebbe un pattern di candele rialziste in questa zona, accompagnato da un incrocio rialzista dello Stocastico e da un'inversione dell'indicatore di Momentum. Gli obiettivi di prezzo sarebbero inizialmente la resistenza a 65,81 € e successivamente i massimi recenti intorno a 70,00 €. Al contrario, uno scenario ribassista verrebbe attivato da una chiusura giornaliera decisa al di sotto del supporto di 60,81 €, specialmente se accompagnata da un aumento dei volumi. Tale rottura invaliderebbe la tesi rialzista e aprirebbe la strada a una discesa verso il pivot centrale a 51,36 €. In conclusione, UniCredit presenta un profilo di investimento in cui fondamentali robusti e una chiara visione strategica incontrano un livello di supporto tecnico chiave, offrendo un potenziale setup rischio/rendimento favorevole per gli investitori allineati con il trend di lungo periodo, ma fornendo al contempo chiari segnali tecnici per una gestione prudente del rischio.
Gold, nuovi massimi e prezzi vicino a resistenze trimestraliIl trend dominate è passato da una fase di lateralità ad una forte tendenza rialzista uscendo dal canale di regressione con una recente accelerazione dei prezzi verso il livello di resistenza individuato dal secondo pivot point Fibonacci, R2, fissato a quota 3671,6 USD. Tale breakout, accompagnato da un incremento significativo dei volumi, rappresenta un elemento di forza del movimento rialzista, poiché la partecipazione crescente degli operatori rinforza l’attuale tendenza. L’oscillatore stocastico 9:6:3 mostra ora valori oltre quota 95, segnalando una fase di ipercomprato, condizione che spesso anticipa possibili correzioni o fase di consolidamento, anche se nel contesto attuale, la forza del movimento suggerisce cautela nel prevedere inversioni immediate. La volatilità, misurata dall’ATR su 14 periodi, si mantiene sostenuta intorno ai 49,7 punti, evidenziando una fase dinamica e attiva, dove i movimenti di prezzo possono essere rapidi e intensi. Il momentum, invece, presenta valori superiori alla media storica, una conferma ulteriore di come la pressione rialzista sia sostenuta non solo dai volumi ma anche dalla velocità con cui i prezzi stanno evolvendo. Per chi desidera posizionarsi long, i livelli di supporto individuati dal pivot point principale (P), situato a 3388,2 USD, rappresentano un’area dove cercare ingressi in caso di ritracciamento, con una gestione del rischio che tenga conto dei supporti intermedi come S1 situato a 3132,1 USD. L’eventuale superamento del livello di resistenza R2 permette di puntare al prossimo target, R3, posizionato a 3877,7 USD, prestando attenzione alle possibili accelerazioni ulteriori. Sul fronte short, invece, è possibile valutare ingressi qualora si manifestino segnali di inversione, soprattutto se lo stocastico dovesse iniziare a invertire la propria curva dall’area di ipercomprato e i volumi dovessero mostrare contrazione, con obiettivi posti sui livelli di supporto menzionati e una gestione cauta, dati i valori elevati di volatilità. In sintesi, la struttura attuale afferma la preminenza di forze rialziste, ma suggerisce comunque un monitoraggio costante degli indicatori di momentum e stocastico per cogliere tempestivamente eventuali segnali di esaurimento dell’uptrend; rimane fondamentale attendere segnali di conferma, siano essi ulteriori breakout rialzisti o segnali divergenza ribassista, prima di agire con decisione sulle posizioni di mercato.
Oracle: possibile ripresa del trend primario. Il grafico allegato di Oracle Corporation mostra una situazione complessa ma interessante dal punto di vista tecnico, con diversi elementi che offrono indicazioni preziose per una valutazione operativa. Il trend dominante risulta attualmente rialzista, come denotato dal posizionamento delle candele all’interno del canale di regressione, delimitato da due deviazioni standard; tale canale identifica nettamente i confini entro cui il prezzo tende a muoversi, evidenziando una prevalenza del momentum positivo nelle fasi di compressione all’interno delle bande. Tuttavia, nelle ultime sedute si nota una fase correttiva, con il titolo che ha raggiunto la parte inferiore del canale e sta tentando ora una reazione, supportata anche da un volume significativamente superiore alla media, segnale di potenziale rientro dell’interesse degli operatori istituzionali. I pivot point calcolati secondo il metodo Fibonacci indicano una zona di congestione nei pressi dei livelli attuali: il prezzo si trova poco al di sotto del pivot principale (P a 235,91 dollari), con le resistenze (R1 a 249,42, R2 a 257,77 e R3 a 271,29 dollari) che delimitano le aree di take profit ideali per operazioni di medio periodo, mentre i supporti (S1 a 222,39, S2 a 214,05 e S3 a 200,53 dollari) aiutano a identificare punti di entrata long più conservativi, nel caso in cui il ritracciamento dovesse proseguire. Dal punto di vista degli oscillatori, l’indicatore stocastico (impostazione 9:6:3) evidenzia una situazione di ipervenduto, con le due linee che iniziano a ruotare verso l’alto e si pongono entrambe intorno ai 32 punti; questo movimento segnala una possibile inversione in corso, quindi potrebbe offrire una finestra interessante per posizionamenti long qualora la struttura dei prezzi confermasse un recupero sopra il pivot principale. Il momentum, sebbene ancora leggermente negativo, mostra una perdita di forza ribassista che potrebbe anticipare un ritorno di pressione positiva sul titolo, compatibilmente con la ripresa del trend dominante. L’Average True Range (ATR) si mantiene su livelli moderati (7,48), suggerendo una volatilità stabile e condizioni tecniche favorevoli a strategie sia di breakout che di trading range, specialmente intorno ai livelli chiave individuati dai pivot. I volumi, in nuovo aumento rispetto alle precedenti sedute, corroborano ulteriormente l’ipotesi che ci si trovi in una fase di accumulazione, piuttosto che di distribuzione, rafforzando la bontà di ingressi long nel caso di evidenti segnali di breakout sopra il pivot principale, mentre per chi cerca operatività in contro-tendenza, eventuali respingimenti dalla zona del pivot centrale o delle resistenze superiori potrebbero rappresentare occasioni per posizionarsi short, con obiettivi progressivi sugli stessi livelli di supporto calcolati con Fibonacci. In sintesi, il quadro tecnico suggerisce di monitorare con attenzione la tenuta del canale di regressione e la reazione agli snodi critici dei pivot point, utilizzando gli strumenti di oscillazione (stocastico e momentum) per confermare la forza e la direzione del prossimo movimento, il tutto in un contesto di volatilità accettabile e volumi sufficienti a garantire liquidità e efficienza operativa. Nel caso in cui i segnali non trovassero conferma nei prossimi giorni, sarà opportuno attendere una ulteriore evoluzione del quadro prima di assumere posizioni direzionali rilevanti, privilegiando la gestione prudente del rischio e la reattività alle nuove configurazioni tecniche.
Test Chiave per il Trend del NASDAQL'analisi del Future sul NASDAQ si rivela un contesto operativo caratterizzato da una chiara direzionalità di fondo, sebbene attraversato da una fase di debolezza di breve termine. La struttura primaria del mercato è inequivocabilmente rialzista, come validamente descritto dal canale di regressione lineare ascendente. I prezzi si sono mossi con regolarità all'interno delle due deviazioni standard, indicando un trend sano e non eccessivamente volatile. Recentemente, il mercato ha testato la parte superiore del canale, corrispondente alla seconda deviazione standard, per poi avviare una fase di ritracciamento correttivo che ha riportato le quotazioni nella metà inferiore del canale stesso, al di sotto della linea di regressione centrale. Quest'ultima, da supporto dinamico, agisce ora come prima resistenza. Al momento della stesura, il prezzo di 23.344,75 si trova al di sotto del Pivot Point calcolato con metodo Fibonacci, posto a 23.545,75, un ulteriore segnale che conferma la pressione ribassista nel breve periodo. I livelli di supporto più vicini, e quindi potenziali aree di interesse per posizioni lunghe, si identificano nel primo supporto (S1) a 23.380,50, attualmente sotto pressione, e successivamente nel secondo supporto (S2) a 23.278,50. Un'eventuale tenuta di quest'area, in particolare della zona tra S1 e S2, potrebbe offrire un'opportunità di acquisto in linea con il trend primario. Un segnale di conferma per un'entrata long verrebbe dall'oscillatore Stocastico, che al momento naviga nella parte inferiore della sua scala senza però aver ancora raggiunto la zona di ipervenduto; un incrocio al rialzo delle sue linee in prossimità di tale area di supporto costituirebbe un elemento di forza. Inoltre, il Momentum, attualmente negativo e al di sotto della linea dello zero, dovrebbe mostrare un'inversione e tornare in territorio positivo per validare la ripresa della spinta rialzista. La volatilità, misurata da un ATR a 317.61, suggerisce di calibrare adeguatamente la gestione del rischio. Per quanto riguarda le possibili operazioni short, esse si configurerebbero come operazioni di natura tattica e contrarian rispetto al trend principale. Un'opportunità in tal senso potrebbe materializzarsi con una chiara violazione del supporto S2 a 23.278,50. Tale rottura aprirebbe la strada a un'ulteriore discesa verso il terzo supporto (S3) a 23.113,50, con un target finale potenzialmente coincidente con la parte inferiore del canale di regressione, che rappresenta il supporto dinamico più significativo dell'intera struttura rialzista. Un'operazione short verrebbe supportata dal perdurare di un Momentum negativo e da uno Stocastico che prosegue la sua discesa. I volumi di scambio durante questa fase correttiva sono stati sostenuti, in particolare sulle candele ribassiste, indicando una certa pressione in vendita che al momento non trova ancora una decisa reazione da parte dei compratori. In sintesi, il mercato si trova in un'interessante zona di conflitto tra la solida struttura rialzista di medio termine e la debolezza correttiva di breve periodo, con i livelli pivot e i confini del canale di regressione che fungeranno da arbitri per la prossima mossa direzionale.
BMPS: Occasione Long sul Pullback?L'analisi odierna si concentra sul titolo Banca Monte dei Paschi di Siena, il cui grafico giornaliero rivela una dinamica tecnica di notevole interesse. Il quadro generale del titolo è dominato da un robusto trend rialzista, ben incanalato all'interno di una regressione lineare ascendente. Questo canale, definito da due deviazioni standard rispetto alla linea di regressione centrale, ha contenuto efficacemente le oscillazioni dei prezzi negli ultimi mesi, fungendo da guida per l'evoluzione della tendenza in atto. Recentemente, le quotazioni hanno raggiunto la parte superiore di questo canale, un'area che storicamente ha rappresentato una zona di eccesso e che ha innescato una fase di ritracciamento tecnico.
Attualmente, il prezzo si trova in una fase correttiva dopo aver testato i massimi di periodo. Per gli operatori con un'impostazione strategica rialzista (long), l'identificazione di punti di ingresso ottimali è cruciale. Un primo livello di supporto significativo è rappresentato dalla linea di regressione centrale stessa, che agisce da baricentro dinamico del trend. Un test di quest'area, qualora dovesse dimostrare tenuta, potrebbe offrire una prima opportunità di acquisto in linea con il trend primario. Un'area di supporto ancora più robusta si colloca in prossimità della banda inferiore del canale di regressione. Un eventuale arretramento del prezzo fino a tale livello, che coincide anche con una trendline di supporto che unisce i minimi crescenti recenti, rappresenterebbe un'occasione di ingresso a più alto potenziale, in quanto situata in una zona di ipervenduto relativo all'interno del trend dominante. Il target naturale per un'operazione rialzista sarebbe un ritorno verso la banda superiore del canale e, in estensione, il test della prima resistenza calcolata con i pivot di Fibonacci, posizionata in area 9,000€.
Dal punto di vista degli indicatori di breve termine, emergono tuttavia segnali che suggeriscono cautela e che potrebbero favorire strategie ribassiste (short) di breve respiro. L'oscillatore Stocastico è ancora al ribasso dopo aver stazionato a lungo in area di ipercomprato, segnalando un esaurimento della spinta rialzista nel breve periodo. A conferma di questa debolezza, l'indicatore di Momentum è sceso al di sotto della linea dello zero, indicando che la velocità del rialzo si è azzerata e ha lasciato spazio a una dinamica negativa. Per un operatore ribassista, un segnale di entrata potrebbe essere la rottura confermata della linea di regressione centrale, con un primo obiettivo sulla banda inferiore del canale. Una violazione di quest'ultimo supporto aprirebbe lo scenario a una correzione più profonda, con target sui successivi livelli di pivot di Fibonacci, sebbene ciò implicherebbe un'inversione del trend primario attualmente in essere.
L'analisi dei volumi mostra come l'ultima fase discendente non sia stata accompagnata da picchi eccezionali, suggerendo che, per ora, si tratti più di una fisiologica presa di profitto che di una decisa pressione di vendita. Infine, l'Average True Range, si attesta su valori contenuti, indicando che il titolo si sta muovendo con una certa regolarità, un fattore utile per la gestione del rischio e il posizionamento degli stop loss. In sintesi, il titolo permane in un solido canale rialzista di medio termine, ma gli indicatori di breve periodo avvertono di una possibile continuazione della correzione in atto. La strategia operativa dipenderà dalla capacità dei livelli di supporto dinamici e statici di contenere questa fase di debolezza e di offrire nuovi spunti per un allineamento con la tendenza principale.
Ferrari: Prospettive Tecniche in Fase CorrettivaDopo una fase marcatamente rialzista che ha caratterizzato la prima parte dell'anno, culminata con il raggiungimento di massimi significativi, il titolo ha manifestato segnali di esaurimento, entrando in una fase correttiva ben definita, come evidenziato dalla struttura grafica recente. L'elemento predominante nell'attuale contesto di mercato è il canale di regressione lineare discendente, che ha contenuto l'azione dei prezzi negli ultimi mesi. Questo canale, con le sue bande di deviazione standard, delinea un trend di breve-medio periodo chiaramente orientato al ribasso, dove i massimi e i minimi sono decrescenti. Di recente, i prezzi hanno testato la parte superiore del canale, fungendo da resistenza dinamica, per poi subire una reiezione, un classico segnale che conferma la validità del trend discendente in atto. Attualmente, il titolo oscilla in prossimità della linea mediana del canale e, soprattutto, del Pivot Point centrale calcolato con il metodo Fibonacci, posizionato a quota 404.3€. Questo livello rappresenta lo spartiacque cruciale per la direzionalità nel breve termine. In ottica ribassista, una chiusura giornaliera confermata al di sotto del Pivot Point a 404.3€ rappresenterebbe un segnale di debolezza, aprendo la strada a una potenziale continuazione del movimento discendente verso il primo obiettivo significativo. Tale target si individua nell'area del supporto S1 a 368.2€, un livello rafforzato dalla sua coincidenza con la parte inferiore del canale di regressione e con i minimi toccati durante il recente episodio di volatilità, come testimoniato dal picco di volumi. Un'ulteriore violazione di questo supporto potrebbe proiettare le quotazioni verso il supporto S2 a 340.8€. A sostegno di uno scenario di debolezza contribuisce l'indicatore di Momentum a 10 periodi, che attualmente fluttua intorno alla linea dello zero, indicando una mancanza di spinta propulsiva e confermando l'attuale fase di indecisione con una leggera inclinazione negativa. Per quanto concerne, invece, le strategie rialziste, l'attuale contesto le qualifica come operazioni contro-trend, che richiedono pertanto conferme più solide. Un segnale incoraggiante a brevissimo termine proviene dall'oscillatore Stocastico (9,6,3), che mostra un incrocio al rialzo delle sue linee in uscita dalla zona di ipervenduto, suggerendo un possibile rimbalzo tecnico o un alleggerimento della pressione di vendita. Un posizionamento long speculativo potrebbe essere considerato in caso di solida tenuta del Pivot Point come supporto. Tuttavia, un segnale d'acquisto più strutturato e affidabile si manifesterebbe solo con la rottura decisa e con volumi convincenti della resistenza dinamica costituita dalla parte superiore del canale di regressione. Un superamento di tale ostacolo, seguito dalla conquista della prima resistenza statica R1 a 440.4€, potrebbe invalidare l'attuale struttura ribassista e segnalare una potenziale inversione di tendenza con la ripresa del percorso ascendente. L'Average True Range (ATR), che misura la volatilità media, si attesta su un valore di circa 8€, fornendo un'indicazione utile per la gestione del rischio e il posizionamento di ordini di stop loss adeguati al contesto operativo. In conclusione, la struttura tecnica del titolo Ferrari suggerisce una preferenza per posizioni allineate al trend ribassista di breve termine, con il livello di 404.3€ come perno decisionale. Le opportunità long, sebbene possibili in caso di rimbalzo tecnico, richiedono una chiara rottura della struttura discendente per essere considerate a basso rischio.
FERRARI, cosa potrebbe innescare un cambio di tendenzaDopo aver provato diverse piattaforme, ho scelto le charts di Capital.com per le mie analisi: affidabilità, precisione e un’interfaccia davvero intuitiva.
Il titolo Ferrari mostra un trend crescente di lungo periodo da manuale, perfettamente inclinato a 45 gradi
Per quel che può valere, poco preso da solo, mettiamo in evidenza l'importante divergenza che si sta trascinando con il più classico degli oscillatori, l’RSI 14
Il quadro tecnico, dopo le abbondanti prese di beneficio di fine luglio in coda alla pubblicazione dei conti del secondo semestre, va attentamente interpretato e monitorato
La possibile falsa rottura di aprile, stranota causa dazi, ci può stare.
Tuttavia, da un punto di vista tecnico il germe di una possibile inversione cioè.
La sequenza di massimi e minimi crescenti potrebbe essere in discussione.
Sul piano fondamentale è utile ricordare la lieve sopravvalutazione del titolo rispetto al suo fair value (circa 7%) e la guidance un po' deboluccia annunciata in relazione alla sostenibilità del tasso di crescita dei ricavi da una parte e dall'aumento dei costi di produzione possibili.
Questo, in assenza di novità sul lato dei ricavi, dovrebbe portare a un indebolimento dei margini.
Per il prossimo trimestre, a mio avviso, questo potrebbe essere un possibile trigger capace di giustificare la formazione di un nuovo minimo relativo più basso del precedente.
In questo caso, ciò che abbiamo classificato come falsa rottura sarebbe una “falsa” interpretazione.
BTC, tra forza di lungo e debolezza di breve periodoDall'analisi del grafico giornaliero di Bitcoin contro il Dollaro statunitennse, emerge un quadro tecnico ben definito, caratterizzato da una solida tendenza rialzista di medio periodo, attualmente in una fase di potenziale consolidamento o ritracciamento a breve termine. Il trend primario è inequivocabilmente ascendente, come visivamente confermato dal canale di regressione lineare impostato sul grafico, che incanala l'azione dei prezzi in un corridoio orientato positivamente sin dai minimi registrati nei mesi estivi. I prezzi hanno recentemente testato con vigore la parte superiore di tale canale, coincidente con la banda di deviazione standard superiore, un'area che storicamente funge da resistenza dinamica e spesso precede pause o inversioni temporanee del moto direzionale. La candela più recente mostra infatti un arretramento da questi massimi relativi, suggerendo un'iniziale prevalenza delle forze di vendita dopo un periodo di forte spinta degli acquirenti. A supporto di questa lettura interviene l'oscillatore Stocastico (impostato a 9,6,3), il quale, dopo aver stazionato a lungo in area di ipercomprato, ha generato un incrocio ribassista delle sue medie mobili, un segnale tecnico che indica un affievolimento della pressione in acquisto e preannuncia una possibile continuazione della correzione in corso. Anche l'indicatore di Momentum, pur rimanendo in territorio positivo, mostra una flessione che corrobora la tesi di una perdita di slancio della spinta rialzista. Per quanto concerne l'operatività, si delineano alcuni livelli strategici chiave derivanti dai pivot point calcolati con il metodo Fibonacci. Un'opportunità di posizionamento long (acquisto), in linea con il trend dominante, si configurerebbe qualora il prezzo dimostrasse una tenuta solida del primo livello di resistenza, ora tramutatosi in supporto, R1, situato a $112,219.13. Questo livello assume un'importanza cruciale poiché si trova in confluenza con la mediana del canale di regressione, un'area che funge da baricentro dinamico del trend. Un rimbalzo convincente da questa zona, magari accompagnato da un nuovo incrocio rialzista dello Stocastico in una zona più neutra, offrirebbe un segnale di ingresso con un primo obiettivo verso il pivot R2 a $121,086.45 e, successivamente, un nuovo test dei massimi recenti verso R3 a $130,543.14. Qualora la pressione di vendita dovesse invece intensificarsi, la violazione confermata del supporto a $112,219.13 aprirebbe la strada a posizionamenti di tipo short (vendita), seppur da considerarsi operazioni di natura correttiva e quindi contro-trend. Il target naturale di tale movimento ribassista sarebbe il Pivot Point centrale (P) a $97,884.69, che rappresenta il fulcro principale per il periodo di riferimento e un'area di forte supporto psicologico e volumetrico. Ulteriori debolezze proietterebbero i prezzi verso i supporti successivi S1 ($83,929.34) e S2 ($74,947.62), anche se tale scenario implicherebbe un deterioramento più significativo della struttura rialzista. L'analisi dei volumi non mostra picchi anomali che possano suggerire una distribuzione culminante, ma piuttosto un andamento moderato che accompagna la fase attuale, mentre l'indicatore ATR (Average True Range) segnala una volatilità relativamente contenuta, suggerendo che i movimenti di prezzo sono, per ora, ordinati. In conclusione, l'impostazione di fondo rimane costruttiva, ma gli indicatori a breve termine suggeriscono cautela e la possibilità di una fase correttiva. L'area compresa tra la mediana del canale e il supporto R1 a $112,219.13 sarà il campo di battaglia decisivo per determinare la direzione del prossimo impulso significativo del mercato.