Stoxx 600 - Momentum sempre più incertoL'indice europeo viene fermato per l'ennesima volta dalla resistenza di 525 ed oltretutto con volumi e volatilità in compressione anche se dal punto di vita volumetrico permane una leggera tendenza 'distributiva' in sottofondo. Si conferma la lateralità del movimento in assenza di spunti rilevanti, del cosiddetto 'catalizzatore' che possa spingere le quotazioni a rompere con decisione al rialzo quota 525. Negata anche la trendline ascendente iniziata il 5 agosto che rende la situazione ancora più ingarbugliata. Teoricamente tutti questi fallimenti di break-up potrebbero significare uno storno imminente, con le trimestrali in arrivo che da tenere sotto controllo e la stagionalità che però solitamente presuppone un trend rialzista da qui a fine anno. I livelli di supporto restano 510-495-480 con trend e momentum di breve in deciso stallo
mentre sul weekly permangono alcune divergenze col trend che resta comunque positivo. Gli indici americani S&P500 e Nasdaq100 si mantengono sui massimi mentre il DJ accenna ad uno storno più marcato. Momento di indecisione confermato anche dai modelli di gestione di portafoglio, con quello standard che diminuisce ancora la quota azionaria al 68% mentre la versione a breve la mantiene al 74%. L'analisi settoriale conferma il momento positivo di Telco, Retail, Travel, Financials a cui si aggiunge il ritorno di Media ed il grande recupero di Industrials. Leggero cedimento per Insurance,Basic res e Banks mentre torna in negativo Chemicals e cede nettamente Constructions. Notte fonda per Health, Oil e Pers&Households mentre sembrano aver trovato un livello di consolidamento Auto e Technology. Anche dal punto di vista settoriale si nota l'assenza di un trend di fondo col recupero dei ciclici se si è fermato. Per i bond il pullback sembra essersi fermato ma il trend di breve resta negativo, nell'ambito comunque di un più ampio moviemento che si mantiene positivo..
Settoriale
Stoxx 600 - Ancora sui massimiQuesta settimana l'indice tocca ben due volte la resistenza di 525 ma la seduta di venerdì si ferma proprio su questo livello senza riuscire a superarlo. Al momento viene recuperata la trendline ascendente iniziata il 5 agosto rettificando l'angolo di salita con 3 minimi crescenti che fanno presupporre che ci possa essere la rottura definitiva al rialzo di questo movimento laterale che dura ormai da diversi mesi. Al contrario gli indici americani S&P500 e DJ fanno segnare nuovi massimi mentre il Nasdaq si riavvicina al massimo assoluto del 10 luglio. La stagionalità (ottobre, mese solitamente non eccezionale, sta finendo) dovrebbe aiutare i mercati a guadagnare nuovo slancio ma serve prestare attenzione anche alla stagione delle trimestrali appena iniziata. Un ulteriore supporto potrebbe arrivare dal DAX che sta segnando nuovi massimi assoluti. Inalterati i livelli di supporto a 510-495-480 con area 525 che si conferma come resistenza di grande tenuta. Positivi trend e momentum per I vari timeframes ma la forza del trend di breve non è ancora evidente e sul weekly ci sono divergenze ribassiste cogli indicatori. A conferma della fase di indecisione il modello di gestione di portafoglio diminuisce la quota azionaria al 74% e lo stesso fa la versione a breve sempre al 74%. L'analisi settoriale riporta in auge Telco e Retail ed evidenzia un buon momento per Insurance e Financials mentre mantiene positive Industrials, Banks, Retail, e Travel. Cedono un po' Constructions, Utilities e Real Estate mentre sono ancora negative Auto, Health Care, Oil&Gas e Technology. In miglioramento Basic Res, Chemicals, Food e Pers&Households. Sembra ci sia una certa rotazione settoriale verso i settori più ciclici ma la negatività di Auto e Technology pesa molto. Per i bond continua il pullback con prese di profitto consistenti rendendo il trend di breve negativo.
Stoxx 600 - Chiusura al 20.9 con massimi non rinnovati. Nella settimana del primo taglio dei tassi da parte della FED l'indice europeo non riesce a rinnovare i massimi toccati il 30.8 ed anzi la chiusura di venerdì dà un segnale reversal che non promette nulla di buono (venerdì era anche la giornata delle 3 streghe, scadenza tecnica delle opzioni). Nell'ambito della fase laterale in corso viene inoltre creato un massimo relativo inferiore che denota la difficoltà del momento (evidenziata dal ribasso dei settori auto, tech e lusso), confermata anche dalla rinnovata perdita di forza relativa rispetto allo SP500. L'indice americano segna nuovi massimi e si mantiene in ottica rialzista, anche se emergono divergenze con gli indicatori di momentum. il Nasdaq rompe al rialzo la trendline negativa iniziata l'11.7 con secondo punto al 22.8 anche se serve una conferma nei prossimi giorni. Tornando all'Europa continua a mancare direzionalità e forza del trend mentre volumetricamente nel breve sembra essere in atto una piccola fase distributiva. Confermati tutti i livelli sinora rilevati: resistenza di area 525 e supporti a 510-495-480 e la grossa area volumetrica intorno a 453-465. I trend dei vari timeframes rimangono positivi insieme al momentum ritornato positivo; ancora scarsa forza del trend sul breve-medio periodo col weekly ancora sopra la SMA40. Attenzione però al modello di gestione di portafoglio che abbassa la quota azionaria al 63% mentre quello a breve la rialza al 68%. Per quel che riguarda i settori ancora sugli scudi Telco, Real Estate, Insurances, Utilities, Retail, a cui si aggiunge Travel&Leisure. Constructions e Financials restano un gradino sotto a cui si aggiunge Chemicals in continuo miglioramento; Health torna nei Lagging mentre si conferma il momento molto negativo per Auto, Oil&Gas, Pers&House(Luxury) e Tech con il Food che ritorna in negativo. I bond continuano ad essere in positivo anche se in questo momento sembrano prendersi una pausa di consolidamento.
Stoxx600 - Chiusura al 13.9 sempre nella terra di mezzoRimbalzo dell'indice dal supporto di 510 che dimostra una certa forza e conferma al momento l'incapacità di intraprendere una qualsiasi svolta direzionale che ridia impulso ai movimenti. Continua pertanto la fase laterale che dura ormai da circa 6 mesi che, anche volumetricamente, non dà segnali nè in positivo nè in negativo (anche gli indicatori confermano questa fase di stasi). Confermati tutti i livelli sinora rilevati: resistenza di area 525 e supporti a 510-495-480 e la grossa area volumetrica intorno a 453-465. I trend dei vari timeframes rimangono positivi col momentum che però si mantiene negativo; ancora scarsa forza del trend sul breve-medio periodo col weekly ancora sopra la SMA40. Lo S&P 500 ha invece evidenziato un rialzo più marcato riportandosi a ridosso dei massimi e riguadagnando un po' in forza relativa mentre il Nasdaq si porta a ridosso della trendline negativa iniziata l'11.7 con secondo punto al 22.8. Il superamento di questa trendline potrebbe significare la momentanea fine delle difficoltà del settore Tech. Il modello di gestione di portafoglio mantiene la quota azionaria al 73% mentre quello a breve la riporta al 63%, confermando la grande incertezza del momento. Settori anticiclici ancora sugli scudi con Telco, Real Estate, Insurances ed Utilities, a cui si aggiunge Retail mentre esce Health dal gruppo dei positivi. Constructions e Financials restano un gradino sotto, migliora Chemicals che però non è ancora positiva mentre è notte fonda per Auto, Oil&Gas, Pers&House e Tech. Da tenere sempre in considerazione una debolezza diffusa di forza del trend. I bond mantengono una view positiva con buone probabilità di un ulteriore passo in avanti.
Stoxx 600 - Il livello 525, massimo storico, respinge l'indiceAncora una volta l'indice viene respinto in malo modo dalla resistenza di area 525 per la quarta volta in 4 mesi, denotando, salvo notizie positive fuori dalle attese, l'incapacità di intraprendere ulteriori rialzi. Il ribasso, decisamente violento, sfonda area 510 e riporta l'indice nel range 510/495 vanificando in parte il buon recupero di agosto. In realtà siamo intrappolati in questo trading range da circa 6 mesi ed il segnale negativo che potrebbe porre fine a questo movimento laterale sarebbe il superamento del supporto di area 480 che potrebbe poi riportare l'indice in area 465 vanificando in pratica tutto il movimento rialzista iniziato a dicembre 23. I trend dei vari timeframes rimangono positivi ma il momentum è ora negativo; sul breve-medio periodo confermano scarsa forza del trend mentre sul weekly l'indice si mantiene sopra la SMA40. Lo S&P 500 sì è mosso in maniera simile evidenziando un doppio massimo che non promette nulla di buono mentre il Nasdaq conferma le difficoltà del momento riprendendo la discesa dopo il massimo decrescente. Il modello di gestione di portafoglio riduce ancora la quota azionaria al 73% come quello a breve che la riduce in maniera più decisa al 58%. Ancora in evidenza i settori anticiclici come Telco, Healthcare, Real Estate, Insurances ed Utilities, sia in un'ottica difensiva di portafoglio che in relazione agli imminenti nuovi tagli dei tassi ufficiali. Il resto dei settori è in grande difficoltà, coi più ciclici in fondo alla classifica. Anche qui però bisogna considerare una debolezza diffusa di forza del trend. Riprendono slancio i bond coi Treasuries che evidenziano forza e momentum positivi.
Come si sono mossi i mercati in questi 5 mesi del 2023Per l'ennesima volta negli ultimi 3 anni, ci ritroviamo di fronte ad uno scenario di cambiamento o di preparazione ad un nuovo regime di politica monetaria. Attualmente ci troviamo nella fase, si auspica finale, d'innalzamento dei tassi d' interesse, che come sappiamo ha un effetto depressivo sia sulle quotazioni delle azioni che dei bond.
Malgrado lo spettro di recessione e persistenza dell'inflazione, notiamo che i settori che hanno performato meglio da inizio anno rispetto all'S&P500 sono:
- Settore Tecnologico: + 22.82%;
- Settore Comunicazioni: +16.58%;
- Consumi discrezionali: + 8%.
Assistiamo poi, a testimonianza di un alta probabilità di variazione dello scenario macro, del "collasso" di quei settori che meglio hanno performato in regime di innalzamento dei tassi ed inflazione come:
- Settore Energetico: -15%;
- Settore finanziario: -10.35%;
- Settore materie prime: -8.48%.
Quali segnali ci sta lanciando l'analisi settoriale?
Le industrie che più hanno sofferto nel corso del 2022 e che sono più sensibili a politiche d'inasprimento dei tassi d'interesse (tecnologico, comunicazioni, discrezionali) sono scese al punto che le loro valutazioni, probabilmente risultavano essere particolarmente attraenti per chi volesse prendere posizione. Sappiamo anche che questi settori, generalmente, tendono a trainare l'economia in una fase di ripresa o di previsione di fine incremento/riduzione dei tassi d'interesse. Quello che colpisce è sicuramente la forza della salita di tecnologico e comunicazioni, specchio anche delle performances clamorose del Nasdaq.
Come sappiamo il mercato tende ad essere anticipatorio e potrebbe scontare scenari di inizio 2024 dove si crede che i tassi possano cominciare a scendere.
I settori Energetico, Finanziario e Materie Prime, in questa fase rappresentano un treno che in assenza di ulteriori scossoni imprevisti, sembrerebbe essere arrivato al capolinea. Dopo aver corso tanto negli ultimi due anni, è fisiologico un riposizionamento in industrie più orientate alla crescita. Sappiamo che questi tre settori, tendono a tirare in determinate fasi di "pre crisi", caratterizzate da riduzione del potere d'acquisto e della domanda, nonché dell'occupazione (che a dire il vero sembra essere ancora piuttosto resiliente).
Come già visto in altre idee, potrebbe essere anche interessante, in ottica di portafoglio diversificato, valutare degli ingressi sulle materie prime, che negli ultimi 2/3 anni erano a delle quotazioni inarrivabili.
Detto questo, si spera soprattutto per la psicologia degli investitori, che il peggio sia alle spalle, con l'inizio di un periodo più direzionale al rialzo e con minore volatilità, anche se la maggior parte delle case d'investimento sembrerebbero ancora orientate ad una sorta di neutralità nei confronti dell'azionario, prediligendo un posizionamento nel mondo bond con la costruzione di prodotti strutturati.
Analisi settoriale - Gennaio 23Ci lasciamo alle spalle un mese di gennaio decisamente tonico ed interessante, sia dal punto di vista di equity che dal punto di vista del mercato bond.
Focalizzandoci sulla parte azionaria, abbiamo assistito ad una crescita mensile dell'S&P500 del 5,90% circa, con alcuni settori che hanno davvero fatto la differenza e che lo scorso anno hanno sofferto maggiormente.
In particolare i settori dei consumi discrezionali, tecnologici, nonché delle telecomunicazioni, hanno mostrato dei recuperi a doppia cifra, segnale sicuramente importante considerata anche la significatività che questi rivestono.
Sarà impostante capire se questa tonicità durerà o sarà spazzata via dalle incertezze di un mercato che per quanto resiliente, fa i conti con incremento dei tassi, maggior onerosità del debito, minor domanda, minori guadagni per le aziende, prospettive di recessione. In condizioni simili è facile vedere movimenti particolarmente veloci e dettati dall'irrazionalità psicologica piuttosto che dal posizionamento mirato.
Continuo a conservare, per questo trimestre, un comportamento neutrale, senza sovrappesare il lato azionario, ma puntando in maniera più decisa lato Bond, soprattutto US che grazie alla forza della propria economia, si trova in una fase di vantaggio nel ciclo dei tassi.
Analisi settoriale Novembre 2022Il mese di novembre si conclude letteralmente con i fuochi d'artificio.
Personalmente ero orientato a strategia di copertura o di sopportazione di uno storno del mercato in corrispondenza della trendline e del test della media a 200 periodi, tuttavia le decisioni di politica monetaria ed il discorso di Powell del 30.11 hanno letteralmente dato un boost al mercato.
Di conseguenza ho chiuso lo short di copertura su S&P500 e vedremo se il movimento in corso giustificherà altri bilanciamenti.
Dal punto di vista settoriale, si chiude un mese dove tutti i macro settori hanno visto prevalere il segno positivo ed in particolare a fronte di un S&P500 che chiude in positivo il mese del 4,20%, rilevano le performance dei seguenti settori:
- XLB - Settore relativo ad aziende operanti nelle materie prime: + 11,42%. Notevole la performance di questo settore, con una forza relativa particolarmente forte e con un movimento di ascesa dal 27 settembre;
- XLI - Settore Industriale: + 7,90%. Anche in questo caso forza relativa crescente e movimento che non è troppo lontano dai massimi di dicembre 2021. Dominano i settori del trasporto, la meccanica pesante, la fornitura di beni strumentali all'industia;
- XLC - Settore Communication: + 7,50%
- XLK - Settore tecnologico: + 7,20%
Per quanto concerne gli ultimi due, si tratta di settori che hanno particolarmente sofferto gli ultimi mesi e che hanno costruito questa performance quasi esclusivamente durante le ultime settimane. Si tratta anche di settori dove è forte la presenza di aziende che potrebbero essere influenzate nelle quotazioni dalla previsione sul tasso d'interesse.
Per i prossimi segnali, cercherò di analizzare l'andamento dei vari ETF settoriali, scartando i segnali dei movimenti troppo estesi, ma verificando se può nascere qualche movimento positivo, mantenendo sempre un atteggiamento prudente.
Per quanto mi riguarda, la priorità è ancora verso il contenimento e la difesa, ma non mancherò con una parte satellite di portafoglio di provare a combinare nuovi ingressi a mercato.
Analisi del rimbalzo di ottobre -SettoriIl mese di ottobre a partire dalla giornata del 13 ha visto l'S&P500 far registrare una performance superiore al 10%, prendendo in contropiede la narrativa ribassista e creando apprensione nei confronti di chi ha in portafoglio una posizione short sull'indice.
Come al solito, è interessante andare a valutare quali settori abbiano in qualche maniera "trainato" il movimento rialzista di questi giorni.
Si inizia con il settore finanziario, che sale più del mercato con una performance del 13% circa.
Passando poi per il settore energetico, anche in questo caso, performance superiore al 13% malgrado le materie prime energetiche abbiano momentaneamente rifiatato.
Tonico anche il settore industriale, anch'esso con un +13% e quello tecnologico con +11%.
Mentre per il settore finanziario e quello energetico, i rialzi sono comunque guidati da fattori macro abbastanza evidenti (incremento dei tassi a beneficio dei finanziari ed alta inflazione per gli energetici), per le altre industrie menzionate, i rialzi sembrerebbero avere come driver un probabile atteggiamento delle banche centrali meno aggressivo che sembrerebbe aver favorito il settore tecnologico ( quello in maggior sofferenza almeno dal punto di vista delle quotazioni) e quello industriale in virtù di un moderato riposizionamento tattico in virtù del raggiungimento di un livello psicologico interessante (massimi pre-covid).
Ultimi in classifica i settori dei consumi discrezionali e delle comunicazioni coerentemente con il contesto generale di sfiducia e di crisi che non tende a favorire questi comparti.
Come stanno andando i settori azionari da inizio anno?In quest'analisi vediamo un aggiornamento di come stanno andando i settori azionari, con un focus sui movimenti più rilevanti. Da inizio anno come si vede con la linea arancione, il settore energetico rimane quello che ha avuto un rendimento maggiore, nonostante abbia subito un'elevata volatilità e un ribasso importante a partire da giugno. Al momento il settore energetico è infatti uno dei pochi settori che ha dei prezzi attuali inferiori ai massimi di giugno 2022. Il settore dei Materials (linea verde acqua) ha avuto un comportamento simile, con dei prezzi attuali al di sotto dei massimi di giugno e un indebolimento rilevante proprio da quei livelli, nonostante sia stato uno dei migliori settori nel primo trimestre di quest'anno.
Il settore delle Utilities (linea rosa) continua a performare decisamente bene, è si classifica al secondo posto come migliore settore da inizio anno, seppur con una volatilità decisamente più bassa del settore energetico e con un andamento molto più allineato a quello dell'azionario globale.
Con la linea gialla sono rappresentati i Consumer Discretionary, settore che è stato per buona parte il peggiore del 2022, ma che ora sta recuperando con forza, seppur sia ancora in territorio negativo da inzio anno. Il suo posto di ultimo in classifica è passato infatti ai Communication Services, che presentano una performance deludente di quasi -15% da inizio anno. L'indice azionario globale Msci World si sta riportando verso la parità, con una performance negativa di poco inferiore al 3% da inizio 2022.
L'azionario settoriale globale nei primi 6 mesi del 2022Nel grafico è rappresentato in arancione l'azionario internazionale energetico che è stato un "outlier" rispetto agli altri settori
da inizio anno, ha subito recentemente una forte variazione di tendenza. In giallo i Consumer Discretionary sono stati il peggior settore da inizio anno con una performance negativa di quasi il 30%. Il fascio formato da Utilities (in rosa), Healthcare (in rosso) e Staples (in azzurro), rappresentano tre settori che hanno sovraperformato l'indice Msci World (candele giapponesi) e che mediamente possono continuare a sovraperformare nel prossimo trimestre
Heatmap settorialeGli ultimi 5 giorni di contrattazione mostrano un recupero dei mercati azionari, con alcuni settori in particolare evidenza rispetto ad altri.
Dall'analisi dell'Heatmap, nonché dal confronto dei vari ETF settoriali, rileviamo negli ultimi giorni performance generalizzate positive.
In particolare a fronte di un'SP500 che segba un +6%, i settori che fanno meglio del mercato di riferimento sono:
Beni di consumo discrezionali +12%
Settore comunicazioni + 7.%
Settore Tecnologico + 6,9%
In evidenza anche energetici, finanziari ed industriali, probabilmente in scia ai verbali della riunione del Fomc che denotano si una politica restrittiva, ma che cercherà comunque di non reprimere economia ed occupazione.
I movimenti non devono indurre in confusione gli investitori. L'azionario si trova ancora in trend decrescente e continuerà ad esserelo fino a quando la sequenza di massimi e minimi relativi del mercato non invertirà. Le parole d'ordine continuano ad essere resilienza, orizzonte temporale e comportamento razionale.
Analisi settoriale Mese di maggio fino ad ora particolarmente ostico sui mercati azionari caratterizzati da volatilità e tendenza al ribasso.
L'S&P500 fa segnare al momento una performance negativa del 3,43%, con la maggior parte dei settori in territorio negativo ed in particolare:
- Consumi discrezionali -9,14%. Settore tipicamente ciclico che tende a performare bene durante fasi di prospettive economiche favorevoli;
- Real Estate -8,02. Quarta settimana di ribasso consecutivo apprezzabile dallo studio delle quotazioni dell'ETF "XLRE";
- Settore Tecnologico: - 5,36%. L'ambito tecnologico è sicuramente uno di quelli che ha maggiormente sofferto da inizio anno, con un downtrend inaugurato da gennaio
2022;
- Settore Finanziario: -4,04%. Il settore è particolarmente sensibile alle politiche di tasso delle banche centrali, nonché al deterioramento delle prospettive.
L'unico settore che regala una performance particolarmente positiva è quello energetico, con un +9%, seppur anche in questo caso, con volatilità particolarmente elevata.
E' necessario continuare a "resistere" , purtroppo il mercato si ritrova in una situazione di storno determinato da eventi conflittuali, da decisioni di politica monetaria e di deterioramento economico. Tuttavia in ottica di corretta pianificazione, bisogna farsi trovare pronti nel momento in cui dovessero ripartire le quotazioni.
E' impossibile capire quale sarà il bottom del mercato, ma è possibile studiare dati alla mano, la reattività delle varie asset class ai periodi di crisi ed i relativi tempi di recupero.
Analisi settorialeMese di aprile particolarmente incerto per i mercati azionari americani. In particolare l’S&P500 fa segnare una performance negativa del 3.23% . Andiamo ad analizzare quali sono i settori che hanno fatto meglio e peggio dell’indice di riferimento.
Particolarmente positivo l’andamento di “XLP - Beni di Consumo Stabili” con + 3,8%. Probabilmente in questa fase, le preferenze degli investitori virano verso aziende con carattere difensivo e meno volatile.
A seguire il settore “XLE - Energetici” con un +2,95% e tornato sui livelli degli high del 2019.
Da notare anche l’impostazione di “XLU “ ovvero il settore relativo alle Utilities che anche in questo caso tende a denotare un’impostazione difensiva degli operatori che mostrano preferenze per aziende che non hanno particolari margini di crescita, ma che sono caratterizzate da forte stabilità.
Fanno peggio del mercato i settori Tecnologico (-7,7%), Finanziario (-3.38%) e Consumi discrezionali (-3.84%), andando a mostrare la momentanea sfiducia nella ripresa del ciclo economico.
Per quanto riguarda l’operatività in stock picking (ovvero l’investimento in singole azioni), resto ancora fermo, continuando a prediligere la tenuta delle posizioni sul portafoglio di lungo periodo su indici diversificati, sopportando le fluttuazioni del capitale, cosciente del fatto che per ottenere un grado di reattività accettabile, sia necessario destinare parte del capitale al mercato azionario.
Si pensi alle perdite maturate da chi predilige l’investimento 100% bond. Sarà difficile recuperare le perdite in conto capitale nel breve periodo, considerate le politiche monetarie in fase di attuazione da parte delle banche centrali.
Analisi TOP/DOWN settoriale.
Alcuni dei più semplici ma efficaci approcci d’investimento, partono da un’analisi definita di tipo Top/Down, nel quale vengono pesati i vari settori rispetto al benchmark di riferimento, andando ad estrarre tra questi coloro che tendono a performare nell’orizzonte temporale scelto.
Quest’analisi, prende in considerazione lo strumento della forza relativa, ovvero il rapporto tra l’andamento delle quotazioni di un ETF settoriale, rispetto al mercato.
I segnali di acquisto degli ETF vengono generati da semplici trigger, quali ad esempio l’incrocio dell’indicatore di forza relativa con la sua media in fase crescente, oppure un cross tra medie lente e veloci, oppure ancora la rottura di una trendline della forza relativa, o approcci di natura contrarian su divergenze tra oscillatori. Ribadisco, i segnali non riguardano singole azioni ma l’intero settore, con uno stile d’investimento lento e studiato con cadenza settimanale.
Possiamo notare dall’analisi dei grafici che alcuni settori come: beni ciclici, tecnologici, comunicazioni, industriali, seppur in determinati casi con miglioramento delle prospettive, risultano tutti stabilmente al di sotto della loro media 200 periodi (nel caso di ciclici e tecnologici potrebbe essere imminente un incrocio rialzista).
Interessante la perdita di forza del settore delle telecomunicazioni, che potrebbe risultare invitante in approccio contrarian su certe valutazioni.
I settori Healthcare, energetici, materie prime e delle utilities, hanno goduto di diversi mesi in situazione di forza relativa rialzista, attualmente ancora al di sopra della media 200.
L’ultimo grafico espone il rapporto tra componenti growth e value del Russel2000.
Da circa un anno, il mercato sembra aver premiato aziende con importanti valori fondamentali, rispetto a quelle caratterizzate da importanti fattori di crescita.
Specifico che una forza relativa crescente, può realizzarsi in due casi:
- Il settore cresce più del benchmark;
- Il settore perde meno del benchmark.
Al segnale di forza relativa, andrebbe pertanto aggiunta un analisi tecnica dell'impostazione dell'ETF.
Analisi settoriale - Settori SPDRLe ultime due settimane hanno visto un sostanziale recupero dei mercati finanziari in quasi tutti i settori, di seguito si andranno ad analizzare quelli relativi al mercato americano tramite gli ETF di SPDR.
A fronte di una performance positiva dell’S&P500 del 7,41% dal 14/03, possiamo notare alcuni settori che hanno fatto meglio ed in particolare:
- XLY – Settore dei consumi discrezionali. Rialzo del 10% circa;
- XLK – Settore tecnologico. Rialzo del 9,6%;
- XLB – Settore materie prime. Rialzo del 9%.
Fanno peggio del mercato, ma tuttavia positivi anche gli altri settori come il finanziario, comunicazioni ed energetico.
Notiamo sui principali indici, segnali di divergenza rialzista, come ad esempio quella sull’ S&P500 e sul Nasdaq. In particolare ambedue i listini nelle recenti settimane hanno fatto segnare minimi decrescenti, con oscillatore RSI crescente. Questa situazione di divergenza, in genere porta il mercato a “respirare” come avvenuto negli ultimi dieci giorni.
Nel grafico sotto divergenza su S&P500.
Divergenza su Nasdaq.
Malgrado il recupero e la divergenza rialzista, gli indicatori di volatilità, seppur in discesa restano su valori ancora elevati.
Grafico Vix.
La prudenza, soprattutto con le vicende in corso è d’obbligo ed è auspicabile, l’ingresso sull’azionario con un approccio graduale.
Personalmente ho sfruttato i recenti ribassi per aumentare l’esposizione su strumenti efficienti e diversificati, migliorando il PMC e cercando benefici in ottica di lungo periodo.
ANALISI SETTORIALE – RECUPERO DEI MERCATI La settimana appena trascorsa ha segnato un deciso recupero dei mercati azionari, malgrado le cattive notizie provenienti dal fronte guerra ed enunciati di FED e BCE.
L’ S&P500 fa segnare una performance superiore al 5,4%, ed i settori che hanno sovraperformato il mercato sono:
XLY: Beni di consumo discrezionali. Dopo uno storno del 24% dai massimi di novembre 2021, il settore sembra voler recuperare, facendo segnare nell’ultima settimana una performance superiore al 9%;
XLK: Settore Tecnologico. Dopo mesi di sofferenza, determinati dalle aspettative di rialzo dei tassi, attualmente recepite dal mercato, il settore tech fa segnare un + 7%;
XLF: Settore finanziario. Ripresa di valore per un 5,5%, .
Sostanzialmente positivi, ma con performance inferiori rispetto al mercato anche gli altri settori, ad eccezione di energetico e dei beni difensivi con chiusure vicino alla parità o negative.
I ribassi delle ultime settimane sono stati sicuramente occasioni per bilanciare le posizioni, spostando parte degli strumenti di liquidità o a basso rischio sull’azionario.
Come già visto in passato, in seguito ad instabilità politica o conflitti, il mercato azionario sembrerebbe raggiungere minimi rilevanti in pochi giorni o settimane.
In ottica di rialzo dei tassi e quindi di relativa sofferenza del settore dei bond, con perdite in conto capitale determinate dalla relazione inversa tra yield e controvalore, malgrado la volatilità, la detenzione in portafoglio di strumenti azionari efficienti e diversificati, sarà ancora fondamentale.
S&P500 - Analisi settoriale ed onde di Elliott.Gli ultimi 60 giorni di contrattazione, vedono un sostanziale storno da parte di tutti i settori, eccezione fatta per XLE, ovvero per l’ETF relativo ad aziende operanti nell’ambito energetico, con una performance totalmente al di fuori della media, pari al 28% circa.
Per il resto, il mercato americano misurato tramite lo Spy, da inizio anno perde circa l’8,5% con protagonisti in negativo rispettivamente:
• Consumi discrezionali (- 15,66);
• Comunicazioni (-13,47);
• Tecnologia (-12,53%).
Tuttavia, spostando il piano di osservazione facendolo partire dal 24/02/2022 (grafico sotto), data dell’inarrestabile escalation del conflitto tra Russia ed Ucraina, notiamo una situazione differente:
• Settore Energetico: +8,9%;
• Settore Utilities: +6,7% ;
• Settore Industrial: +6,7%;
• Consumi discrezionali: +5,7%;
• Tecnologia: +5,1%
Il mercato americano, sembrerebbe aver reagito secondo il più classico dei “buy the dip”. Bisogna però cercare di capire se il “tuffo” è arrivato fino in fondo, oppure se sarà possibile una continuazione del trend ribassista.
Provando ad analizzare il movimento in corso, ed invocando eventuali colleghi che strizzano l’occhio allo studio delle onde di Elliott, possiamo notare un movimento correttivo di tipo A-B-C, con possibile proiezione di un target, ricavato secondo il principio dell’alternanza.
In questa fase, continuo a studiare i movimenti restando fedele ai miei piani d’azione, valutando attentamente le possibilità d’incremento su indici, al raggiungimento di determinati livelli di prezzo.
Risultati primo mese 2022 – Dow ci viene in aiuto.
Archiviato il primo mese del 2022 sui mercati finanziari, con risultato, almeno per quanto riguarda il mio portafoglio, in drawdown del 4,5% circa, rispetto ai precedenti massimi di equity.
Al momento sono investito per un 35% circa, quindi con buona parte del capitale disponibile liquida (per quanto riguarda il portafoglio gestito attivamente in stock picking).
Dall’analisi settoriale di inizio anno, possiamo notare quanto il settore energetico abbia di gran lunga sovraperformato lo Spy ed in generale quanto i settori tipicamente difensivi abbiano fatto “meno peggio” dei vari tecnologici, comunicazione e discrezionali. (Quadro non propriamente favorevole alle prospettive di crescita).
Decisamente non semplice in questa fase ricavare rendimenti dal mercato, se l’operatività prevalente è long di medio periodo.
In aggiunta, analizzando l’ETF “QQQ” relativo al Nasdaq (grafico sotto), notiamo un primo tentativo d’inversione dell’ordine dei minimi, che da crescenti per la prima volta diventano decrescenti.
Sarà la prima onda di una fase correttiva? Chi può dirlo, tuttavia da analisti tecnici non possiamo ignorare un comandamento della teoria di Dow: “un trend si considera in atto, fino ad un evidente segno d’inversione”. L’evidente segno d’inversione è la violazione di un precedente minimo rilevante.
Intanto il Russel “IWM”, grafico sotto, decide di voler continuare con il deterioramento delle sue prospettive, rompendo al ribasso la fase laterale che imperversava da inizio 2021.
Fino a quando quest’indice non riprenderà valori consoni alla ripartenza di un trend, non sarà facile investire con le small/mid cap statunitensi.
Per il momento mi impegno a non essere troppo operativo e a resistere alla tentazione di aprire posizioni solo per recuperare. Attualmente sembrerebbero essere assenti le condizioni per inaugurare un nuovo trend (volatilità, indebolimento degli indici), pertanto sarò iper selettivo nella scelta delle singole azioni, ma dedicherò questo tempo a valutare eventuali ingressi e prese di posizione su ETF che reputo interessanti.
E’ ovvio che in ottica di lunghissimo periodo, i ribassi del mercato permettono di impiegare la liquidità accumulando posizioni su strumenti azionari diversificati, migliorando il prezzo medio di carico.
Analisi settoriale Settimana particolarmente interessante sui mercati finanziari, dove quasi tutti i settori hanno lievemente stornato, eccezion fatta per il settore dei consumi discrezionali ed il settore tecnologico che, anche se con fatica, hanno proseguito la loro tendenza al rialzo.
Nel corso del post analizzeremo nel dettaglio l’impostazione dei due settori.
Particolarmente negative le performances del settore finanziario ed energetico, che confermano la loro debolezza/pausa fatta registrare negli ultimi periodi.
L’effetto trainante delle trimestrali positive sembrerebbe essersi placato ed i mercati sono nuovamente tornati alla realtà, fatta di timori di lockdown e problema inflazione da gestire.
Gli indici sembrerebbero sostenuti dalla domanda di azioni value o a grande capitalizzazione, con il Russell Growth che ha stornato il precedente tentativo di impennata dei prezzi.
Andando ad analizzare l’impostazione di XLY(ETF sui consumi ciclici) ed XLK (Etf tecnologico), possiamo notare negli screen sotto come essi abbiano pareggiato i propri massimi, realizzando un “top failure swing”, ovvero l’incapacità di aggiornare i top con decise sequenze di massimi e minimi crescenti in termini di momentum e forza. L’indicatore più adatto a verificare questa situazione è l’RSI nel quale la divergenza è facilmente riscontrabile.
Come mi comporto in questa situazione?
Continuo a gestire le posizioni aperte secondo il piano stabilito, interpreto i segnali che il mercato manda come indecisione, non forzo l’ingresso in nuove operazioni se i setup non sono tutti rispettati. La prossima settimana, specialmente la parte iniziale, sarà dedicata a monitorare le condizioni di volatilità del mercato.
Analisi Settoriale - Aggiornamento dal 20/09 al 24/09Dal 20 settembre i settori che hanno fatto meglio dell'S&P 500 sono:
- XLE - Energetico - +9.25%
- XLF - Finanziario - +5.72%
- XLK - Tecnologico - + 3.96%
- XLB - Materie Prime - +3.23%
Si trovano al di sotto del rendimento dell'indice S&P500:
- XLI – Settore industriale
- XLC - Settore Comunicazioni
- XLRE - Real Estate
- XLU - Utilities
La differenza tra IWF (azioni di tipo growth) e IWD (azioni di tipo value) è lievemente in favore delle azioni di tipo growth.
Aumentano i rendimenti dei bond a 10 e 30 anni (US10Y e US30Y) così come il CRB (indice ponderato delle materie prime). In lieve calo il Gold.
E' importante riconoscere i rendimenti settoriali e delle varie asset class per poter avere una visione d'insieme del mercato.
Analisi settoriale Un corretto processo d’investimento, non può prescindere dall’analisi della forza relativa dei settori che in un determinato momento tendono a performare meglio del mercato di appartenenza.
L’analisi della forza relativa, permette mediante un approccio definito “top down”, di rilevare i macro settori con maggior forza rispetto al benchmark scelto dall’analista.
Prendendo in considerazione il mercato americano, a partire da luglio 2021, è possibile individuare i settori con una performance superiore rispetto a quella dell’S&P500.
In particolare in questo lasso temporale, analizzando i grafici possiamo osservare:
• Settore Real Estate: + 9,48%
• Settore Utilities: + 8,71%
• Settore Tecnologico: + 7,74%
• Settore Healthcare: + 7,70%
• S&P 500 : + 5,26%
Ho volutamente omesso i settori che hanno mostrato debolezza rispettoall’S&P 500.
Potrebbe essere interessante, in un approccio di investimento long e trend following, andare ad individuare opportunità in aziende che al momento dell’analisi, appartengono ad industrie che tendono a sovraperformare il proprio settore ed il mercato di appartenenza. In questa maniera aumenteremo le probabilità in nostro favore, sfruttando al meglio le informazioni a disposizione.