FTSE Mib: analisi giornaliera del mercato azionario Le quotazioni del FTSE Mib hanno evidenziato il primo segnale di debolezza dopo il test dell’area resistenziale a 28.000 punti. Il quadro tecnico continua a rimanere a favore dei compratori nel breve periodo, in linea con la tendenza di più lungo termine. In caso di ritracciamento, segnali di forza in zona 27.400 punti potrebbero essere sfruttati per dare il via a strategie di matrice rialzista con obiettivo di profitto localizzabile a 28.000 punti. Strategie short invece potrebbero essere valutate in caso di segnali di debolezza in area 28.000 punti. In questo caso i venditori potrebbero mirare al supporto statico in area 27.400 punti.
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Borsa valori: tanto acclamata quanto sconosciuta.Dal Rinascimento alla Belle Époque, sino all'avvento del trading telematico. Com'è nata la Borsa valori e cos'è in breve nel 2019?
È facile aver letto almeno una volta articoli di giornale o semplicemente aver visto programmi televisivi in cui si parlava di Dax, indice Nikkei, DowJones, S&p 500 e altro ancora senza riuscire a capire di cosa si stava parlando, attribuendo quei numeri a qualcosa che semplicemente non ci riguardava, ma esisteva.
Oggi è tutto diverso, ma molti continuano a pensare alla “Borsa” come a qualcosa di misterioso e sconosciuto.
L’avvento di internet e l’utilizzo quotidiano di strumenti telematici di diverso tipo ha reso la conoscenza di questi strani termini ormai alla portata di tutti eppure sono sicuro che la maggior parte delle persone che leggerà questo articolo non ha idea di cosa vogliano dire.
Cominciamo con il definire questo famoso termine “Borsa” di cui spesso si sente parlare e spiegare di cosa si tratta.
Partendo dal XVI secolo, ci si riferisce alla città belga di Bruges come il luogo in cui avvenivano i primi scambi di “titoli” rappresentanti all'epoca merci in arrivo da terre lontane. Durante il periodo rinascimentale questi incontri avvenivano all'interno di un grande palazzo di proprietà della famiglia Van der Bourse, da cui appunto il nome Borsa deriva per via del loro stemma araldico formato da tre borse.
Ma era questa la prima vera e propria Borsa come noi la intendiamo? Non proprio.
Qualche anno più tardi, infatti, quei famosi scambi si spostarono da Bruges ad Anversa in cui cominciarono ad incontrarsi banchieri e mercanti, costituendo così il primo vero e proprio mercato di titoli ufficiale che si svolgeva in un palazzo appunto chiamato “Borsa” in riferimento alla famiglia che per prima ne aveva gettato le basi: i Van der Bourse.
Successivamente cominciarono a fiorire molti altri centri borsistici che aiutarono diversi monarchi dell’epoca a sostenere il debito pubblico creando così anche le prime obbligazioni ufficiali della storia.
Il mercato crebbe così tanto da raggiungere Londra e successivamente anche i Paesi oltreoceano molto velocemente. Bisogna specificare, inoltre, che il primo vero e proprio mercato basato sulle azioni si fa risalire addirittura alla Compagnia delle Indie del 1600 poiché all'epoca, per limitare i rischi dovuti alla perdita di navi, si provò a dividere la spesa tra uomini d’affari che decidevano di investire piccole somme di denaro in diversi viaggi sperando che almeno qualcuno di questi andasse a buon fine così da ricavarne un profitto. Per questo motivo alcuni collocano la data del primo vero “Stock Exchange” nel 1773 a Londra.
Insomma prima Francia, poi Inghilterra, in seguito Italia, fino alla creazione di quelle che sono le Borse valori più importanti dei nostri giorni (come New York, Tokyo, Francoforte ecc.) sede dell’incontro tra domanda e offerta.
Tuttavia oggi, nonostante la facile diffusione delle informazioni, nell'immaginario collettivo la compravendita di titoli avviene ancora tra le urla di una moltitudine confusa di operatori di fronte ad uno schermo dove figurano una serie indecifrabile di numeri.
Perché? È presto detto.
Inizialmente le compravendite in giro per il mondo avvenivano tramite corrispondenza postale grazie alla quale si veniva a conoscenza dei prezzi ufficiali e delle loro eventuali variazioni. Tuttavia è solo durante la “Belle Époque”, dal 1871 con la fine delle guerre franco-prussiane fino all'avvento della prima guerra mondiale nel 1914, che il mercato borsistico subisce un’ impennata e cambiamenti importanti. In questo periodo infatti, definita epoca d’oro, vengono collocate innovazioni che stanno alla base del benessere odierno: vaccini, telegrafo, lampadina, il cinema e tanto altro.
Questo permise lo sviluppo senza precedenti di una miriade di settori, non per ultimi la finanza e gli scambi commerciali.
Grazie al telegrafo, e Marconi che ne permise l’utilizzo senza fili, tutti i grandi capitalisti dell’epoca insieme a istituti e investitori potevano adesso comunicare in tempo reale senza aspettare giorni prima di conoscere le quotazioni così da riuscire ad avere un quadro più chiaro dei mercati e poter riflettere con più calma e attenzione sui propri investimenti.
Cominciarono a nascere proprio in questo periodo numerosi istituti finanziari e di intermediazione bancaria e/o assicurativa raggiungendo sempre più esponenti della classe sociale in ascesa del periodo: la borghesia.
In tutto il XX secolo, nonostante le grandi guerre e la crisi del ‘29, furono in moltissimi infatti a partecipare agli scambi che avvenivano all'interno delle Borse in giro per il mondo e solitamente le dinamiche erano proprio quelle che si raccontano in diverse pellicole cinematografiche, entrate a far parte del nostro immaginario.
Le contrattazioni per esempio della Borsa valori di Milano avvenivano tra le grida di operatori, privati e non, che cercavano di far accettare le proprie proposte nei listini ufficiali di mercato. Un funzionario aveva il compito di comunicare i prezzi che pervenivano finché a fine giornata il comitato non rendeva visibili i risultati dei soli prezzi idonei, cioè quelli per cui ogni offerta aveva trovato la propria domanda e viceversa.
È stato così per anni e, nonostante i continui tentativi di stabilire controlli, regole e utilizzare mezzi computerizzati più avanzati, si è riusciti ad eliminare le “grida” e i recinti dove avvenivano le compravendite solo intorno al 1994 con la creazione ufficiale di piattaforme telematiche che hanno rivoluzionato definitivamente il settore.
Non servendo più alle contrattazioni dirette, a cosa serve oggi la Borsa?
Ovviamente la Borsa esiste ancora, operando oggi come sede fisica della società che la gestisce nel Paese di appartenenza. In seguito al 1991, in cui l’Europa avviò un processo di privatizzazione di questi istituti ( in Italia per esempio il processo si conclude nel 1996 con la Borsa di Milano che ingloba tutte le altre sorelle italiane e il Consiglio di Borsa che da vita nel 1997 alla Borsa italiana S.p.A.), si istituirono organi di controllo autonomi per regolare i mercati e le Borse rimasero i centri nevralgici delle attività di speculazione finanziaria, sede del mercato regolamentato di beni mobili.
Successivamente il numero di “investitori” (o “traders”) aumentò drasticamente, complice la creazione di piattaforme online dove poter operare anche autonomamente. Proprio per questo nelle diverse sedi borsistiche cominciarono a scomparire operatori a caccia di prezzi vantaggiosi o intenti a far valere le proprie proposte, sostituiti piuttosto da pochi funzionari e una serie di computer e sistemi all'avanguardia per gestire gli scambi tra operatori internazionali tramite avanzati sistemi telematici.
Ad oggi infatti non è più necessario recarsi nei sontuosi palazzi, o urlare a squarciagola, come facevano gli agenti di cambio decadi fa, ma si può restare nel proprio ufficio, o persino nella propria camera da letto operando sui mercati internazionali in maniera autonoma e di sicuro più immediata grazie alle sopracitate piattaforme di broker privati o di istituti finanziari.
Il trading online, come viene chiamata la compravendita di strumenti finanziari via web oggigiorno, è di fatto un fenomeno in ascesa e la sua semplicità d’accesso si è dimostrata di sicuro utile a quelle persone in possesso di esperienza e conoscenze, capaci di generare profitti sfruttando le proprie abilità in ambito economico/finanziario.
Tuttavia è sempre bene guardarsi dall'apparente semplicità d’accesso che oggi si nota in questo settore: per quanto semplice sia aprire oggi un conto, o un fondo d’investimento, non è consigliabile accedervi e operare autonomamente senza la dovuta preparazione. Questo deve essere chiaro, o almeno dovrebbe, sia ai vecchi sia ai nuovi aspiranti traders, poiché l’attività risulta di sicuro stressante e rischiosa. Di sicuro c’è ancora gente che a volte urla, se non in Borsa, di sicuro nel suo salotto.
ANALISI TECNICA ED EARNING NETFLIX Buongiorno a tutti, vorrei condividere un'analisi su Netflix, il colosso dello streaming, diventato nelle ultime settimane ancora più popolare grazie alla nuova serie TV sud coreana Squid Game.
Dopo i minimi del 16 marzo 2020, causa Covid, il titolo è rimbalzato andando a segnare il 13 luglio 2020 nuovi massimi storici, con un incremento del 98% circa. Il titolo ha seguito l'andamento di tutto il comparto Tech Growth, che il periodo ha sovraperformato qualsiasi altro settore.
Successivamente, come si evince dal grafico a voi condiviso, il titolo non è più riuscito ad avere la forza di salire verso l'alto, andando a formare un canale in cui lo stesso è rimasto incastonato per diverso tempo, per la precisione un anno e due mesi.
Il 7 settembre il prezzo ha rotto il canale al rialzo, andando a creare tuttavia un falso breakout: ciò, a parer mio, poteva essere previsto dal momento che l'rsi, durante quel momento, era a valori di ipercomprato (a 78,91) e il prezzo, a tali valori, tende sempre a rintracciare. Per un'eventuale entrata long si poteva aspettare il prezzo a 593$ circa (aspettando quindi che la precedente resistenza diventasse supporto, in maniera tale che il prezzo, una volta sentito lo stesso, rimbalzasse per creare nuovi massimi), ma il prezzo è rientrato all'interno del canale. Calcolando il rintracciamento di Fibonacci dallo swing low dell'ultimo impulso rialzista (a circa 507$) allo swing high dello stesso (a 615$ circa), notiamo che il prezzo, come da manuale, ha rimbalzato a ridosso del livello 0,5 (ricordiamo che un rintracciamento, perchè sia valido, ipotizzando chiaramente che il prezzo abbia altro impulso per poter salire verso l'alto, deve essere compreso tra il livello 38.2 e 61.8) per poi rischizzare verso l'alto, andando dapprima a rompere nuovamente il canale, e successivamente a creare nuovi massimi storici.
Il prezzo, nelle ultime due settimane, ha preso una pausa. Sarà da capire se questa pausa sarà da identificare come una distribuzione (se è una distribuzione, il prezzo romperà il canale formato al ribasso per ritornare magari nella zona dei 607$ circa, ossia ai valori formati dal prezzo il 7,l'8 e il 9 settembre) o come un accumulo (se il prezzo romperà il canale verso l'alto andando a segnare nuovi massimi storici).
Ieri sono usciti gli earning dell'azienda, che vi riporto sotto:
- UTILI PER AZIONE: 3,19 contro una stima di 2,57
- RICAVI: 7,48B contro una stima di 7,48B
Netflix ha rivelato nella sua lettera agli azionisti che 142 milioni dei suoi abbonati hanno visto almeno due minuti della serie Squid Game. Sono esattamente i due terzi dei 213 milioni di clienti globali dell’azienda.
Inoltre, il servizio di streaming ha guadagnato 4,4 milioni di abbonati netti nel terzo trimestre, superando le stime medie degli analisti di 3,5 milioni; questa crescita, tuttavia, non è venuta dagli Stati Uniti o dal Canada, infatti la società ha aggiunto solo 70.000 utenti della regione nel trimestre. Essendo Squid Game uscito in prima visione nella piattaforma il 17 settembre, posso ipotizzare che gli abbonati potranno crescere in maniera più massiccia solo nel quarto trimestre.
Nonostante ciò, Netflix continua ad essere il leader nei servizi streaming, dominando competitor quali Disney +, Hulu, HBO e Peacock.
Vedi un crash del mercato?Negli ultimi giorni sento spesso parlare sui social di crash del mercato .
Ma che cos’è un crash, e soprattutto, il mercato sta veramente crollando?
Tendenzialmente, un crash di mercato si verifica quando i prezzi delle azioni, che compongono l’indice di riferimento, diminuiscono in un lasso di tempo breve di almeno il 20%. Diversamente si parla di correzione del mercato.
Francamente nessuno sa se il mercato continuerà a scendere nelle prossime giornate (le banche centrali interverranno per riequilibrare i tassi di interesse obbligazionari, gli investitori continueranno al alimentare il mercato, i prezzi delle materie prime continueranno a salire?).
Al momento, se ci dovessimo basare sulle sole evidenze, noteremmo che il prezzo dell’ SPX è calato in 10 giorni del 3,5% rispetto i suoi massimi storici, trovando supporto sulla sua media a 50 periodi e sorretto da un canale rialzista, che io definisco "di breve termine".
Vedi un crash?
Disney, in attesa della trimestralePrezzi che poggiano su una zona di supporto chiave, dove, nel caso in cui venisse rotta al ribasso potremmo assistere ad un ulteriore correzione a colmare il GAP, invece se i prezzi dovessero rifiutare la zona possiamo anche attenderci un ritorno agli ATH. Quello che mi aspetto adesso è una lateralizzazione fino alla data del rilascio degli utili 11 Febbraio che saranno decisivi.