TSLA - Venerdì Mercati in Ritiro... Ma Tesla Brucia l'Asfalto!Un saluto a tutti i trader, settimana pazzesca a Wall Street! Dopo giorni di attesa, con gli indici in un noioso laterale fino a mercoledì, la vera scossa è arrivata con la FED.
Giovedì, non appena Powell ha confermato il taglio dei tassi, il mercato ha reagito con un bel balzo, quasi a volersi liberare di un peso. Era l'allungo che tutti aspettavamo!
Ma, come spesso accade, la festa è durata poco. Venerdì è arrivato un brusco ritracciamento, e gran parte dei guadagni è stata rivenduta. Gli indici principali hanno chiuso in perdita, riflettendo la vecchia regola del "vendi sulla notizia".
La vera storia, però, non è negli indici, ma in alcuni singoli titoli!
Mentre il mercato generale affondava venerdì, Tesla ( NASDAQ:TSLA ) ha fatto la voce grossa. Ha nuovamente allungato, muovendosi in totale controtendenza! Questo titolo dimostra una forza incredibile e il momentum sembra inarrestabile. Sembra proprio che voglia attaccare i suoi massimi precedenti molto presto. Occhi puntati su Elon!
Non solo Tesla, ma anche i giganti come Google ( NASDAQ:GOOGL ) e Apple ( NASDAQ:AAPL ) hanno dato ottimi segnali. Pur non avendo performato in modo esplosivo, la cosa fondamentale è che hanno tenuto i livelli di supporto. In una giornata di vendite come venerdì, questa resilienza è un voto di fiducia che non possiamo ignorare. Molto bene!
In sintesi: La settimana si chiude con gli indici principali che hanno chiuso in ritirata, ma i titoli Tech leader più forti (specialmente Tesla) hanno dato segnali di forza clamorosi. La divergenza è chiara!
Come sempre un saluto con un grande abbraccio.
Grazie ciao Mauro
Vi cito le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina ed avere sempre un piano.
Supporto e resistenza
Heat Map in Rosso per la Tech: Russell e Dow meglio dopo Powell.Un saluto a tutti i trader, l'anticipazione di un potenziale taglio dei tassi da parte della Federal Reserve ha chiaramente influenzato gli scambi, ma con dinamiche molto diverse tra i vari indici, evidenziando una rotazione settoriale o una differente sensibilità alle prospettive economiche e monetarie.
Russell 2000 (Small Caps):
Performance: Ottima. L'indice delle piccole capitalizzazioni ha performato molto bene. Le piccole aziende sono spesso più sensibili alle condizioni economiche interne e beneficiano maggiormente di una potenziale politica monetaria più accomodante (taglio dei tassi), in quanto hanno in genere un maggiore ricorso al debito.
Dow Jones Industrial Average (DJIA):
Performance: Positiva. Ha avuto una settimana molto buona. Essendo un indice più orientato verso aziende "value" e cicliche (industria, finanza, salute), ha tratto vantaggio da un sentiment positivo legato alla possibilità di una "soft landing" e al sostegno della FED.
Nasdaq Composite & S&P 500:
Performance: Sotto pressione.
Nasdaq: È stato l'indice che ha sofferto di più. La sua forte concentrazione in titoli tecnologici (i "magnifici 7" e la crescita ad alta capitalizzazione) lo ha penalizzato.
S&P 500: Molto simile al Nasdaq, ma ha fatto un po' meglio. Questo perché, pur includendo i giganti tecnologici, è più diversificato e le performance positive dei settori "value" (come quelli che hanno spinto il Dow Jones) hanno mitigato in parte le perdite dei tecnologici.
Come sempre un saluto con un grande abbraccio.
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L'Enigma delle Commodity: I Metalli Brillano, il Gas Affonda!Un saluto a tutti i trader, che settimana di forti contrasti sui mercati delle commodity! Se c'è una cosa che ho imparato, è che questi mercati non sono mai noiosi.
Abbiamo assistito a un chiaro disaccoppiamento tra le risorse energetiche e i metalli:
L'Oro e gli Industriali in Festa
I metalli, sia quelli preziosi che gli industriali, stanno dando grandi soddisfazioni. L'Oro e l'Argento beneficiano chiaramente dell'attesa dei tagli dei tassi della FED, che indeboliscono il dollaro e rendono l'Oro un rifugio più che mai attraente.
Ma non è finita qui: Rame, Platino e Palladio stanno performando bene, in particolare il Platino che sembra avere un momentum fortissimo e sta mettendo nel mirino i massimi precedenti! Segnali di ottimismo per la domanda industriale e la transizione green? Sembrerebbe proprio di sì.
La Crisi dell'Energia: Gas Naturale a Picco!
Dall'altra parte, il settore energetico è sotto pressione.
Il Petrolio continua nel suo canale discendente. Nonostante i tentativi dell'OPEC+, i timori di eccesso di offerta e una domanda globale che non decolla abbastanza mantengono i prezzi sotto controllo.
La vera notizia è però il crollo del Natural Gas. In una sola settimana, ha perso più del 20%! La ragione è brutale e semplice: l'inverno si sta rivelando troppo mite in vaste aree, e le previsioni non promettono un cambio di rotta. Con le scorte piene e la domanda per il riscaldamento che non arriva, il mercato è collassato per l'eccesso di offerta.
Insomma, il mercato sta premiando i metalli che sono correlati all'aspettativa di una politica monetaria più morbida e ai trend di lungo periodo (come la transizione energetica). Al contrario, le commodity energetiche sono in balia delle dinamiche immediate di domanda/offerta e, in questo momento, del meteo.
Come sempre un saluto con un grande abbraccio.
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Bitcoin - Lateralità e/o Ritracciamento ?Un saluto a tutti i trader, dopo un forte rialzo nelle settimane precedenti (come si vede dai dati di inizio dicembre), in questa settimana il Bitcoin ha mostrato un andamento più misto e volatile, in linea con l'incertezza generale del mercato azionario post-FED:
Inizio Settimana (Lun-Mar): Si è notata una fase di forza, con un picco significativo.
Mercoledì/Giovedì (Post-FED): Similmente all'azionario, l'attesa e poi la conferma della possibilità di tagli dei tassi da parte della FED ha inizialmente spinto il sentiment, portando a qualche allungo.
Fine Settimana (Ven-Dom): Il mercato ha visto un graduale ritracciamento o un consolidamento, riassorbendo i guadagni iniziali. Il Bitcoin è tornato a gravitare intorno a livelli di supporto chiave.
I due elementi principali che hanno influenzato il prezzo questa settimana sono stati:
Decisione della FED e Tassi di Interesse:
La prospettiva di un futuro taglio dei tassi della Federal Reserve è generalmente considerata positiva per il Bitcoin. Tassi più bassi tendono a indebolire il dollaro e spingono gli investitori verso asset percepiti come "alternativi" o ad alto rendimento, come il Bitcoin, trattato in parte come un bene rifugio digitale o una copertura contro l'inflazione (simile all'oro, che ha avuto una buona settimana).
Tuttavia, l'incertezza e la successiva vendita di profitti nell'azionario (come hai notato sul Nasdaq) hanno avuto un effetto di trascinamento anche sul Bitcoin, data la sua crescente correlazione con gli asset di rischio.
Dinamiche Interne al Settore Crypto (ETF e Regolamentazione):
Il Bitcoin è ancora fortemente influenzato dalle speculazioni e dalle notizie riguardanti i progressi normativi, in particolare l'attesa dell'approvazione degli ETF Spot su Bitcoin negli Stati Uniti.
Le notizie relative a ritardi o alla tempistica dell'approvazione possono creare volatilità. Ogni ritardo o dichiarazione cauta da parte degli enti regolatori può innescare una vendita (come un lieve calo), mentre l'ottimismo spinge al rialzo.
In sintesi, il Bitcoin ha mostrato una resistenza nel mantenersi su livelli elevati grazie alle prospettive macro positive (tagli dei tassi), ma ha anche risentito della volatilità di breve termine causata dalla presa di profitto e dai flussi di notizie.
Come sempre un saluto con un grande abbraccio.
Grazie ciao Mauro
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Analisi S&P500 future dopo il taglio della FedGli investitori statunitensi hanno accolto con favore la decisione della Federal Reserve di ridurre nuovamente il tasso di riferimento, una mossa ampiamente prevista ma accompagnata da un elemento inatteso: le nuove proiezioni macroeconomiche del Comitato indicano una crescita significativamente più robusta per il prossimo anno, mentre l’inflazione dovrebbe continuare ad essere moderata.
La reazione sui mercati è stata immediata. Il Dow Jones Industrial Average ha toccato i livelli più alti da metà novembre — quando l’indice aveva messo a segno un nuovo massimo storico — chiudendo in progresso dell’1,05% a 48.057,75 punti. L’S&P 500 ha archiviato la seduta con un guadagno dello 0,67% a 6.886,68, mentre il Nasdaq 100 è avanzato dello 0,42% chiudendo a 25.776,44 punti.
Top e flop nell'S&P 500
Tra i titoli azionari più performanti dell'indice S&P 500 figurano Western Digital (+7,32% a 181,95 dollari), LKQ (+7,21% a 30,20 dollari), Eastman Chemical Company (+6,13% a 64,96 dollari) e SanDisk (+6,11% a 232,86 dollari).
Tra i titoli più deboli ci sono invece DoorDash (-4,21% a 220,30 dollari), Netflix (-4,14% a 92,71 dollari), HCA (-4,05% a 468,73 dollari), T-Mobile US (-2,99% a 195,32 dollari) e AppLovin (-2,94% a 703,28 dollari).
Analisi tecnica S&P500 future
Dopo la brillante performance registrata nella seduta di ieri, il future sull’S&P 500 sta mostrando un fisiologico arretramento nella sessione di giovedì. Al momento della scrittura, il contratto cede quasi l’1%, riportandosi in area 6.800 punti, dopo la chiusura di mercoledì a 6.891 punti.
L’analisi del grafico daily evidenzia con chiarezza come, nelle ultime giornate, il mercato abbia incontrato una resistenza significativa in prossimità dei 6.900 punti. Sul fronte degli acquisti in questi due ultimi giorni di contrattazione della settimana riteniamo che un’accelerazione al rialzo sarà possibile in caso di ritorno sopra i 6.890 punti, con primo target 6.925 punti, poco al di sotto dei precedenti massimi storici.
Nonostante la correzione odierna, lo scenario di fondo rimane costruttivo; in tale contesto, le correzioni intraday continuano a configurarsi come opportunità di ingresso in ottica long, finché la struttura tecnica non mostrerà segnali di deterioramento.
Un primo campanello d’allarme arriverebbe solo in caso di ritorno sotto i 6.780 punti, condizione che dovrebbe favorire l’avvio di una fase correttiva più estesa, con primo supporto rilevante in area 6.725 punti.
La serenità degli orsi su btcVi verranno a prendere! Quindi state sereni orsacchiotti. Il primo colpo ieri con un po' di short squeezati . È bastato superare la soglia dei 93k USD, livello importante che abbiamo visto spesso durante questo bull market. Le cause degli ultimi movimenti su breve periodo sono molteplici, quindi non mi interessano. L'importante è avere una mappa del territorio e sapere come comportarsi in più scenari possibili. Ribadisco che a 98k USD potrebbero fare saltare tanti ribassisti, la ciccia dei margini di chi opera sul pessimismo, sta intorno ai 108k USD, perciò ipotizzo che l'obiettivo di questo gatto moribondo sia quello. Certo ad avere un buon tempismo, potrei anche provare un trade veloce, ma preferisco essere ottimista ed esultare quando il prezzo sale.
WTI: H1!!! DISCLAIMER !!!
Nota bene:
Queste sono semplici bozze personali, da considerarsi come tali. La lettura va effettuata con un’ottica di breve termine. In altre parole, la prima fase del percorso disegnato rappresenta l’ipotesi principale. La parte restante del percorso (quella più lontana nel tempo) è strettamente legata all’evoluzione della prima fase. Di conseguenza, se quest’ultima non si realizza, l’intera idea deve essere considerata nulla.
Non vi è alcuna sollecitazione all’investimento; quanto riportato va inteso unicamente come il punto di vista di un utente della piattaforma. L’onere di approfondire ricade sul lettore, attraverso le proprie conoscenze ed esperienze.
Ogni commento che schernisce l’autore, l’idea o il grafico verrà segnalato al moderatore della piattaforma. Non fornirò ulteriori risposte in merito. Grazie per l’attenzione.
EURODOLLARO: H1!!! DISCLAIMER !!!
Nota bene:
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EURUSD: in Bilico tra FED, Resistenze e Volatilità
Punti Chiave sull’Andamento del Cambio EurUsd
Il cambio EUR/USD si colloca intorno a 1,1640–1,1645 al 9 dicembre 2025, confermando una tendenza ascendente moderata nelle ultime settimane.
Tuttavia, la dinamica appare fragile: i segnali di ipercomprato e la presenza di pattern candlestick ribassisti suggeriscono che il mercato potrebbe entrare in una fase di consolidamento. L’analisi tecnica evidenzia un quadro misto, con il prezzo sopra la media mobile a 50 giorni ma con un RSI neutrale, segnalando che la spinta rialzista non è pienamente sostenuta.
La fotografia del mercato mostra un cambio EUR/USD stabile, con quotazioni bid a 1,1640 e ask a 1,1645. La resilienza sopra quota 1,163 nelle prime sessioni di trading riflette una domanda ancora presente sull’euro, ma i range intraday stretti segnalano cautela tra gli operatori. Questo comportamento è tipico delle fasi di attesa: i trader preferiscono non esporsi eccessivamente prima di eventi chiave, come la riunione del FOMC e i dati macro USA ed Eurozona.
Considerazioni Macroeconomiche: Una Settimana Cruciale
Il calendario macroeconomico di questa settimana è particolarmente denso e potrebbe imprimere direzionalità al cambio. La riunione del FOMC (9–10 dicembre) rappresenta il momento clou: un mantenimento dei tassi al 4.00% con tono hawkish rafforzerebbe il dollaro, mentre segnali dovish potrebbero indebolirlo. A ciò si aggiungono i dati USA – dalle aperture di lavoro JOLTS alle vendite al dettaglio – che, se superiori alle attese, potrebbero consolidare la forza del dollaro.
Sul fronte europeo, il discorso della presidente Lagarde e il CPI core dell’Eurozona (atteso al 2.6% YoY) potrebbero invece sostenere l’euro, soprattutto se l’inflazione si confermasse persistente. In questo scenario, la BCE sarebbe costretta a mantenere una postura restrittiva, alimentando aspettative di ulteriori rialzi o di un prolungamento della politica monetaria restrittiva.
Analisi Tecnica del Cambio EUR/USD
Il recente rally da quota 1,1513 di fine novembre ha riportato fiducia sull’euro, ma i segnali tecnici invitano alla prudenza.
I candlestick ribassisti degli ultimi giorni rafforzano l’idea di un mercato che sta testando i limiti della sua spinta. La sequenza di shooting star e doji suggerisce una possibile formazione di top, soprattutto in prossimità della resistenza a 1,1650.
La regressione lineare conferma un trend ascendente modesto, ma non dominante.
Questo significa che il cambio è vulnerabile a shock esterni, come sorprese nei dati macro o dichiarazioni inattese da parte delle banche centrali. Storicamente, dicembre tende a favorire l’euro grazie a fattori stagionali, ma le specificità del 2025 rendono il quadro meno prevedibile.
Il cambio EUR/USD si trova in una fase di equilibrio delicato. Da un lato, il momentum rialzista di breve termine sostiene l’euro; dall’altro, i segnali tecnici ribassisti e gli eventi macro imminenti potrebbero ribaltare la situazione. La resistenza a 1,1650 e il supporto a 1,1620 diventano livelli chiave: un breakout o un rifiuto su queste soglie determinerà la direzione del mercato.
In sintesi, la settimana si preannuncia ad alta volatilità, con rischi e opportunità bilanciati. La capacità degli operatori di interpretare correttamente i segnali provenienti da Fed e BCE sarà decisiva per comprendere se il rally dell’euro potrà proseguire o se, invece, lascerà spazio a una nuova fase di debolezza.
L’analisi tecnica del cambio EUR/USD al 9 dicembre 2025 evidenzia un quadro complesso, caratterizzato da segnali contrastanti che meritano un approfondimento dettagliato.
Struttura delle Medie Mobili:
Il prezzo si colloca sopra la media mobile esponenziale a 50 giorni (1,1647), elemento che conferma un momentum rialzista di breve periodo. Questo posizionamento suggerisce che, almeno nel breve, gli acquirenti mantengono il controllo del mercato. Tuttavia, la vicinanza alla resistenza statica di 1,1650 limita l’upside: un livello psicologico e tecnico che ha già mostrato capacità di respingere i tentativi di rottura. La media mobile a 200 giorni (1,1629), recuperata dopo la rottura di fine novembre, segnala un trend di lungo termine neutrale-rialzista. La sua posizione appena sotto i prezzi attuali indica che il mercato si muove in una zona di equilibrio: sopra la 200 giorni il bias tende a rafforzarsi, ma la distanza ridotta implica vulnerabilità a eventuali correzioni. Infine, la EMA a 20 giorni (1,1577) rafforza il bias ascendente nel brevissimo termine, fungendo da supporto dinamico.
Indicatori di Momentum:
L’RSI a 14 periodi, intorno a 51, si colloca in territorio neutrale. Questo livello non segnala eccessi né di acquisto né di vendita, ma invita alla cautela: il mercato potrebbe trovarsi in una fase di transizione, con possibilità di consolidamento. Storicamente, valori vicini a 50 precedono spesso movimenti laterali o correzioni, soprattutto quando coincidono con resistenze tecniche rilevanti.
Regressione Lineare e Trend:
L’applicazione della regressione lineare sugli ultimi 20 giorni di trading mostra un pendio positivo di circa 0.0004, confermando un trend ascendente moderato. Tuttavia, il coefficiente di determinazione (R² = 0.24) evidenzia che solo una parte limitata della variazione dei prezzi è spiegata dal tempo. In altre parole, il trend rialzista esiste ma non è dominante: la volatilità e i fattori esogeni (dati macro, dichiarazioni istituzionali) giocano un ruolo determinante. Questo rende il movimento attuale più fragile e suscettibile a inversioni improvvise.
Pattern Candlestick e Psicologia del Mercato:
Le ultime sessioni giornaliere hanno mostrato configurazioni candlestick ribassiste, come shooting star e doji. Questi pattern, soprattutto se formati in prossimità di resistenze chiave, rappresentano segnali di indecisione e di potenziale inversione. Lo shooting star dell’8 dicembre, con un rifiuto evidente sopra 1,1670, indica pressione di vendita e difficoltà nel superare le resistenze. Il doji del 7 dicembre rafforza l’idea di un mercato esitante, incapace di consolidare il rally. La sequenza di queste candele, dopo il recupero da 1,1513 di fine novembre, suggerisce che il mercato stia testando i limiti della sua spinta rialzista.
Scenari Tecnici Previsionali
Scenario Rialzista (Breakout sopra 1,1650)
Condizioni: superamento deciso della resistenza con volumi in aumento.
Target: estensione verso 1,1680–1,1700.
Driver: inflazione Eurozona persistente, tono restrittivo della BCE, eventuali segnali dovish dalla Fed.
Scenario Neutrale/Consolidamento (Range 1,1620–1,1650)
Condizioni: RSI neutrale e assenza di catalizzatori forti.
Target: oscillazioni laterali con supporto a 1,1620 e resistenza a 1,1650.
Driver: dati macro misti, equilibrio tra Fed e BCE.
Scenario Ribassista (Rottura sotto 1,1620)
Condizioni: conferma di pressione ribassista e forza del dollaro.
Target: ritorno verso 1,1580–1,1550.
Driver: dati USA superiori alle attese, tono hawkish del FOMC, indebolimento della fiducia sull’euro.
Considerazioni finali
Il cambio EUR/USD si trova in una fase di equilibrio delicato, con tre scenari tecnici ben delineati. La resistenza a 1,1650 e il supporto a 1,1620 diventano livelli chiave: un breakout o una rottura determineranno la direzione del mercato. La settimana si preannuncia ad alta volatilità, con rischi e opportunità bilanciati. La capacità degli operatori di interpretare correttamente i segnali provenienti da Fed e BCE sarà decisiva per comprendere se il rally dell’euro potrà proseguire o se, invece, lascerà spazio a una nuova fase di debolezza.
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Dojo La Nuit - EURAUD short H4 (08.12.2025)🇮🇹 Dojo La Nuit - EURAUD short H4 (08.12.2025)
L'Euro-Aussie sta quotando a 1.77444, perfettamente posizionato sulla zona di resistenza chiave tra 1.77800 e 1.78000. La price action degli ultimi giorni mostra chiari segnali di rifiuto a questi livelli, e la struttura ribassista delle trendline conferma che il momentum degli acquirenti si sta esaurendo. Gli oscillatori confermano il setup in modo perfetto: l'RSI si trova sotto la soglia dei 50 e in zona di resistenza sul suo grafico, segnale chiaro di momentum bearish, mentre lo Stocastico è schizzato sopra 80, classica zona di ipercomprato che spesso precede inversioni o correzioni significative.
Guardando il volume profile sulla destra del chart, il Point of Control si trova a 1.75704, che rappresenta la zona magnetica dove il prezzo tende naturalmente a ritornare. Sotto il POC abbiamo una zona di supporto molto importante che si estende da 1.74000 fino a 1.75800, un'area verde sul chart dove storicamente il prezzo ha trovato compratori aggressivi. Il timing è perfetto perché stanotte abbiamo eventi ad alto impatto sulla valuta australiana: Cash Rate al 3.60% in linea con le attese, RBA Rate Statement e RBA Press Conference alle 5:30am. Questi eventi portano alta volatilità sul dollaro australiano, e considerando che l'Euro è già sulla resistenza con oscillatori in zona di ipercomprato, mi aspetto che qualsiasi tono hawkish dalla RBA possa rafforzare l'AUD e spingere l'EURAUD verso il basso.
Sto entrando short a mercato dal livello attuale a 1.77444, non aspetto pullback perché siamo già sulla resistenza e gli oscillatori sono perfettamente posizionati. Il mio stop loss è a 1.76079 per gestire il rischio, mentre il take profit principale è a 1.74005. Questo mi dà circa 344 pips di target contro 136 pips di rischio, per un risk-reward di 1:2.5. Con gli eventi RBA di stanotte voglio essere già posizionato per catturare il movimento, considerando la volatilità attesa e la tripla conferma tecnica tra resistenza, oscillatori estremi e catalyst fondamentale.
Al raggiungimento del POC a 1.75704 gestirò attivamente la posizione. Questo livello è cruciale perché concentra molta liquidità e potrebbe generare un rimbalzo significativo. Se vedo candele di rifiuto come pin bar o engulfing bullish, e soprattutto se lo Stocastico scende sotto 20 in zona di ipervenduto e l'RSI rimbalza dalla sua zona di supporto, chiuderò lo short in profitto e valuterò un'entrata long per cavalcare il bounce verso 1.76800-1.77000. Se invece il prezzo attraversa il POC senza particolare reazione e gli oscillatori rimangono in zona neutra senza segnali di divergenza bullish, terrò aperto lo short verso il target finale a 1.74005. La confluenza tra resistenza tecnica, oscillatori in zona estrema e catalyst fondamentale RBA crea un setup ad alta probabilità che sfrutta perfettamente sia l'analisi tecnica che quella fondamentale per un trade ad alta conviction.
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🇺🇸 Dojo La Nuit - EURAUD short H4 (08.12.2025)
Euro-Aussie is trading at 1.77444, perfectly positioned at the key resistance zone between 1.77800 and 1.78000. Price action over recent days shows clear rejection signals at these levels, and the bearish trendline structure confirms that buyers' momentum is fading. Oscillators confirm the setup perfectly: RSI is below the 50 threshold and in resistance zone on its chart, clear signal of bearish momentum, while Stochastic has spiked above 80, the classic overbought zone that often precedes significant reversals or corrections.
Looking at the volume profile on the right side of the chart, the Point of Control sits at 1.75704, representing the magnetic zone where price naturally tends to return. Below the POC we have a very important support zone extending from 1.74000 to 1.75800, a green area on the chart where historically price has found aggressive buyers. Timing is perfect because tonight we have high-impact events on the Australian currency: Cash Rate at 3.60% in line with expectations, RBA Rate Statement and RBA Press Conference at 5:30am. These events bring high volatility to the Australian dollar, and considering the Euro is already at resistance with oscillators in overbought territory, I expect any hawkish tone from the RBA could strengthen the AUD and push EURAUD downward.
I'm entering short at market from the current level at 1.77444, not waiting for pullbacks because we're already at resistance and oscillators are perfectly positioned. My stop loss is at 1.76079 to manage risk, while main take profit is at 1.74005. This gives me approximately 344 pips target against 136 pips risk, for a 1:2.5 risk-reward. With tonight's RBA events I want to be positioned to capture the movement, considering expected volatility and triple technical confirmation between resistance, extreme oscillators, and fundamental catalyst.
Upon reaching the POC at 1.75704 I'll actively manage the position. This level is crucial because it concentrates much liquidity and could generate a significant bounce. If I see rejection candles like pin bars or bullish engulfing, and especially if Stochastic drops below 20 into oversold territory and RSI bounces from its support zone, I'll close the short in profit and evaluate a long entry to ride the bounce towards 1.76800-1.77000. If instead price crosses the POC without particular reaction and oscillators remain in neutral zone without bullish divergence signals, I'll keep the short open towards final target at 1.74005. The confluence between technical resistance, oscillators in extreme zones, and RBA fundamental catalyst creates a high-probability setup that perfectly leverages both technical and fundamental analysis for a high-conviction trade.
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Moderna (MRNA) sta Dando un Segnale di ForzaUn saluto a tutti i trader, come analizzato già in precedenza venerdì Moderna (MRNA) ha fatto un movimento interessante che merita la nostra attenzione. Dopo un lungo periodo di pressione ribassista, il titolo sta mostrando segni di vita molto concreti, supportati da volumi e analisi tecnica.
I Punti Chiave rottura della Trendline Magica: MRNA è riuscita a rompere la trendline ribassista di lungo periodo sul grafico giornaliero, superando con decisione il livello psicologico e tecnico dei $26.
Candela di Forza e Volumi: La rottura è stata eseguita da una lunga candela di forza, accompagnata da una netta espansione dei volumi. Questo è cruciale! Non è un falso segnale; i volumi ci dicono che c'è forte convinzione e capitale che sta entrando sul titolo.
Media Mobile 200 periodi: Come ulteriore conferma di forza, il prezzo è riuscito a chiudere e mantenersi sopra la SMA 200 periodi del grafico giornaliero. Questo sposta ufficialmente il trend di lungo termine da ribassista a, quantomeno, neutrale/rialzista. Il Prossimo Ostacolo Cruciale Ora, l'occhio è puntato sul livello di resistenza orizzontale di $29. Se riusciamo a rompere in modo convincente anche i $29, avremo la conferma definitiva che la correzione è finita e che MRNA ha iniziato una nuova potenziale gamba rialzista. Insomma, il setup tecnico è eccellente, ma la rottura dei $29$ resta il trigger finale.
Come sempre un saluto con un grande abbraccio.
Grazie ciao Mauro
Vi cito le mie tre regole che coltivo costantemente:
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BTC attacca nuovamente i $93K, e poi via verso i 100KUn saluto a tutti i trader,Il Livello Tecnico ($93.000)
Il livello di $93.000 - $94.000 è identificato da molti analisti come la resistenza chiave. Superare in modo pulito questo livello (un breakout con chiusura significativa sopra) è il requisito tecnico per annullare la pressione ribassista di breve periodo e sbloccare la strada verso:
$98.900 - $99.000: La prossima resistenza tecnica significativa.
$100.000: L'obiettivo psicologico.
Al momento, il prezzo si muove in prossimità o ha appena superato questa zona, ma la volatilità è alta e il livello di supporto cruciale sottostante (per non cadere ulteriormente) viene individuato da alcuni in area $84.770.
2. Le Forze in Gioco (Catalizzatori)
Nonostante i recenti ribassi, ci sono fattori che stanno alimentando questa rinnovata spinta offensiva:
Flussi Istituzionali: Sebbene ci siano stati periodi di deflusso, in generale, l'adozione istituzionale, in particolare attraverso gli ETF Spot negli USA, continua a esercitare una pressione di acquisto strutturale. Flussi netti positivi e l'ampliamento dell'accesso al Bitcoin da parte di grandi piattaforme istituzionali (come il recente cambiamento di Vanguard) agiscono da forte vento in poppa.
Aspettative Macro: Le aspettative di un possibile taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve (Fed) continuano a sostenere gli asset di rischio come il Bitcoin, con una probabilità percepita di allentamento monetario in aumento.
Liquidazione di Short: Il rapido movimento verso i $93.000 è stato aiutato anche dalla liquidazione delle posizioni short (scommesse al ribasso), che costringe i venditori allo scoperto a riacquistare, spingendo il prezzo ancora più in alto.
In sintesi, il mercato è in una fase estremamente decisiva. Una chiusura quotidiana (o settimanale) sopra i $93.000, supportata da un alto volume, darebbe grande credibilità alla narrativa di una corsa ai $100.000.
Come sempre un saluto con un grande abbraccio.
Grazie ciao Mauro
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Pazienza, disciplina ed avere sempre un piano.
Commodities: Argento, Rame e natural gas Leader del RallyUn saluto a tutti i trader, il mercato delle materie prime sta mostrando dinamiche tecniche potentissime. Ho notato una fortissima rotazione e un segnale chiaro su diversi asset chiave.
I Protagonisti Assoluti:
Argento (Silver) e Rame (Copper): Sono loro ad aver guidato il rally con i movimenti migliori. La loro forza non è casuale: sono spinte dalla combinazione vincente: aspettative di tagli dei tassi (che supportano i metalli preziosi) e forte domanda industriale (beneficio per il rame).
Gas Naturale (Natural Gas): Merita un posto d'onore per la sua performance tecnica. Ha fatto un movimento eccellente, centrando in pieno l'area target che avevamo identificato. La sua tipica volatilità ci ha regalato un grande segnale operativo.
Segnali Tecnici Chiave:
Platino: Ottimo! Sembrerebbe essere uscito con forza dal canale laterale in cui era intrappolato. Un segnale da non sottovalutare.
Palladio: Continua la sua fase di lateralità, un chiaro segno della pressione strutturale che sta vivendo.
Il Petrolio Rallenta:
La discesa del Petrolio è diventata più "soft". Sta chiaramente sentendo la pressione dell'area di supporto. È il momento cruciale: se questo livello dovesse tenere, potremmo vedere un rimbalzo tecnico; se viene rotto, lo scenario cambia.
Insomma, i grafici stanno parlando chiaro. La rotazione è evidente. Il mio focus rimane sui livelli raggiunti dal Gas e sul potenziale dei metalli.
Come sempre un saluto con un grande abbraccio.
Grazie ciao Mauro
Vi cito le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina ed avere sempre un piano.
La FED deve ancora parlare, ma il mercato ha già festeggiato?Un saluto a tutti i trader, I mercati sono sui massimi e l'attesa per i tagli dei tassi della Federal Reserve è palpabile. Guardando i grafici, però, salta all'occhio un dettaglio interessante: il vero protagonista recente è il Russell 2000.
Le Mid Cap stanno sovraperformando, un segnale logico dato che queste aziende sono molto più sensibili al costo del denaro rispetto alle Big Tech. Intanto, S&P500 e US30 viaggiano sui massimi, con il Nasdaq che rimane leggermente indietro, quasi in attesa.
Tuttavia, mi sorge un dubbio fondamentale. Veniamo da due settimane di salita costante. La domanda che ogni investitore dovrebbe porsi ora è: il mercato non ha forse già scontato tutto?
Se il taglio è già nei prezzi, l'annuncio ufficiale potrebbe trasformarsi nel classico "Sell the News"? O c'è ancora benzina per un ulteriore allungo?
Voi come vi state posizionando? Prudenza o fiducia nel rally?
Come sempre un saluto con un grande abbraccio.
Grazie ciao Mauro
Vi cito le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina ed avere sempre un piano.
NQ: H1!!! DISCLAIMER !!!
Nota bene:
Queste sono semplici bozze personali, da considerarsi come tali. La lettura va effettuata con un’ottica di breve termine. In altre parole, la prima fase del percorso disegnato rappresenta l’ipotesi principale. La parte restante del percorso (quella più lontana nel tempo) è strettamente legata all’evoluzione della prima fase. Di conseguenza, se quest’ultima non si realizza, l’intera idea deve essere considerata nulla.
Non vi è alcuna sollecitazione all’investimento; quanto riportato va inteso unicamente come il punto di vista di un utente della piattaforma. L’onere di approfondire ricade sul lettore, attraverso le proprie conoscenze ed esperienze.
Ogni commento che schernisce l’autore, l’idea o il grafico verrà segnalato al moderatore della piattaforma. Non fornirò ulteriori risposte in merito. Grazie per l’attenzione.
WTI: AGGIORNAMENTOScorsa idea in allegato.
!!! DISCLAIMER !!!
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EURUSD: AGGIORNAMENTOScorsa idea in allegato.
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EUR/USD: mercato sospeso in attesa del CPI EUR/USD pronto all’esplosione: il dato CPI USA deciderà se l’euro sfonda 1,17 o crolla verso 1,15
EUR/USD apre dicembre consolidando sopra 1,16, dopo un recupero ordinato dai minimi di novembre in area 1,15, all’interno di un canale rialzista di breve ma ancora privo di una vera accelerazione direzionale. Le principali analisi tecniche convergono su una lettura costruttiva ma prudente: il cambio viaggia sopra le medie mobili chiave, con RSI e regressione lineare che confermano un trend moderatamente bullish, mentre i supporti critici restano concentrati in area 1,147–1,150 e le resistenze fra 1,1635 e 1,1675.
Sul fronte macro, il cross è sospeso tra una Fed in fase avanzata di allentamento graduale e una BCE più attendista ma vicina all’obiettivo di inflazione, in un contesto in cui il 2025 viene ormai letto come l’anno della “normalizzazione al ribasso” dei tassi nell’area euro e negli Stati Uniti. I prossimi dati USA su CPI e PMI/ISM rappresentano il vero catalizzatore potenziale per un’uscita dal range: sorprese “hawkish” su inflazione o attività reale potrebbero riattivare il dollaro e riportare EUR/USD verso i supporti, mentre numeri più deboli rafforzerebbero lo scenario di ulteriori tagli Fed e aprirebbero la strada a un tentativo di rottura delle resistenze in area 1,17.
In parallelo, la forza dell’euro appare selettiva: il 2025 vede una moneta unica tendenzialmente solida contro il dollaro e la sterlina (con range di riferimento 1,15–1,20 su EUR/USD e 0,84–0,89 su EUR/GBP), ma ancora meno convincente contro il franco, dove EUR/CHF oscilla vicino ai minimi di periodo a conferma del ruolo difensivo del CHF nelle fasi di incertezza globale. Per trader e investitori, il quadro che ne emerge è quello di un euro “robusto ma non dominante”, sostenuto dalla convergenza dei tassi verso livelli più neutri e da un graduale riequilibrio del differenziale di crescita con gli USA, ma ancora fortemente dipendente dal flusso dati e dal sentiment di rischio internazionale.
Quadro tecnico su EUR/USD
Le ultime rilevazioni collocano EUR/USD in area 1,161–1,162, poco sotto i massimi di due settimane sopra 1,165, con una variazione giornaliera contenuta e un recupero strutturale dai minimi di novembre in area 1,149–1,150. Il cambio si muove all’interno di un canale rialzista di breve, confermato anche da analisi di regressione lineare che mostrano una pendenza positiva della linea mediana e prezzi che oscillano nella parte medio‑alta del canale, segnalando un trend bullish ma non esplosivo.
Sul fronte delle medie mobili, il quadro resta costruttivo: le analisi tecniche di insieme indicano prezzo sopra le principali medie di breve e medio periodo (50 e 100 giorni), con la zona 1,16–1,1644 che coincide con resistenze dinamiche cruciali (es. 100‑day MA) e fa da spartiacque tra semplice rimbalzo e vera ripartenza. A livello di lungo periodo, la distanza sopra la 200 giorni resta modesta ma positiva, coerente con un euro in graduale riaccumulazione dopo i minimi pluriennali registrati in area 1,10 a inizio anno.
Indicatori: RSI, momentum e regressione
L’RSI a 14 periodi su base daily si mantiene sopra 50 ma lontano dall’ipercomprato, a conferma di un momentum rialzista “moderato” più che euforico. Il MACD su daily è passato in territorio lievemente positivo, mentre l’ADX resta su valori relativamente bassi (poco sopra 20) segnalando che il trend rialzista esiste ma non è ancora particolarmente forte o direzionale.
L’uso della regressione lineare sulle ultime settimane conferma un canale moderatamente rialzista, con supporti lungo la banda inferiore vicini alle aree 1,150–1,152 e resistenze dinamiche tra 1,166 e 1,17 come parte alta del canale. Proiezioni quantitative sui modelli di regressione utilizzati da vari desk tecnici indicano target potenziali verso 1,1675 in caso di tenuta dell’attuale fase correttiva leggera sopra 1,1600, con rischio di ritorno verso 1,1435–1,147 se la fascia 1,1605–1,1615 viene rotta al ribasso.
Pattern candlestick e segnali di prezzo
Sul grafico daily, le ultime sedute hanno mostrato la formazione di una shooting star in prossimità di 1,164–1,165, segnale di esaurimento del momentum rialzista di brevissimo e possibile avvio di una correzione verso i supporti inferiori. In precedenza, l’uscita dal minimo di novembre in area 1,149–1,150 era stata accompagnata da candele di tipo hammer/inverted hammer e configurazioni in parte assimilabili a un harami rialzista, evidenziando un’area di accumulazione importante tra 1,147 e 1,150.
La price action intraday mostra un mercato che “spinge” ripetutamente contro la resistenza 1,1615–1,1635 senza ancora un breakout pulito, coerente con la narrativa di consolidamento in attesa dei nuovi dati su inflazione e attività reale. La persistenza di pattern di indecisione (doji, upper shadow allungate) vicino alla parte alta del range raccomanda attenzione: un break convincente sopra 1,1635–1,1660 con chiusure daily sarebbe il segnale di sblocco, mentre un rifiuto deciso in quell’area riporterebbe rapidamente il focus su 1,150.
Supporti e resistenze daily/weekly
Sul timeframe daily, il mercato sta lavorando un ampio trading range ben definito:
• Supporto chiave: 1,1470–1,1500, area dei minimi di novembre e base della congestione attuale, che molti desk identificano come “floor” di breve.
• Supporti inferiori di backup: 1,1435–1,1437, zona indicata da diverse analisi come obiettivo in caso di rottura del floor 1,1605–1,1615 e del cluster 1,147–1,150.
• Resistenza primaria: 1,1615–1,1635, area tecnica testata più volte e citata come resistenza intraday/daily, che coincide con l’attuale “tetto” di consolidamento.
• Resistenza strategica: 1,1657–1,1675, comprendente max recenti, area 1,1644 della 100‑day MA e target di breve individuati dai modelli previsionali su 2 dicembre.
Sul timeframe weekly, la struttura di medio appare ancora laterale ma con un bias rialzista graduale:
• Supporto weekly primario: 1,1490–1,1500, minimo di novembre e base del presunto “bottom” di medio periodo citato da varie case come livello da difendere.
• Supporti più profondi: 1,1390–1,1400 e 1,1210–1,1060 come ex minimi significativi, da considerare in scenari di shock macro o inversione netta delle aspettative su Fed/BCE.
• Resistenza weekly principale: 1,164–1,166, che se superata con convinzione aprirebbe, secondo alcune proiezioni, spazio verso 1,17+ nel corso delle prossime settimane.
Fondamentali: Fed, BCE, CPI e PMI
Sul piano fondamentale, la dinamica di EUR/USD ruota intorno al differenziale di crescita e tassi tra USA ed Eurozona, e all’evoluzione delle aspettative su inflazione e ciclo economico. La Fed ha già avviato un percorso di allentamento moderato dopo la fase di rialzi, ma mantiene un atteggiamento prudente con inflazione ancora sopra target, mentre la BCE appare in “pausa comoda” con inflazione headline e core prossime alle proiezioni ufficiali per il 2025.
I dati più recenti sull’ISM Manufacturing USA mostrano un settore manifatturiero ancora in contrazione, con l’indice sceso a 48,2 in novembre, nono mese consecutivo sotto 50, accompagnato da sottoindici new orders ed employment deboli. In parallelo, il PMI manifatturiero S&P Global USA si mantiene sopra 50 (circa 52,2), indicando una picture più sfumata ma comunque coerente con una crescita in rallentamento e un dollaro meno aggressivo rispetto alla fase precedente.
Il ruolo dei CPI USA è centrale:
• Un CPI oltre le attese alimenterebbe timori di inflazione più persistente, spingendo in alto i rendimenti reali e rafforzando il dollaro, con effetti ribassisti su EUR/USD e possibile ritorno verso 1,150 o anche i supporti inferiori se il repricing sui tassi Fed è brusco.
• Un CPI sotto le attese, al contrario, consoliderebbe lo scenario di ulteriori tagli Fed nel 2026, riducendo il premio di rendimento in favore del dollaro e spingendo EUR/USD a rompere con più facilità la fascia di resistenze 1,1635–1,1675.
Anche i PMI – soprattutto ISM e indici compositi – fungono da leading indicator sul ciclo:
• PMI USA sotto 50 e in peggioramento netto di solito indeboliscono il dollaro perché anticipano revisioni al ribasso sulle stime di crescita USA e un posizionamento più dovish della Fed.
• PMI Eurozona ancora sotto 50, come il recente HCOB Manufacturing PMI sceso a 49,6, tengono invece un freno sull’euro perché dipingono una crescita debole, anche se il mercato tende a concentrarsi sul differenziale relativo: se gli USA rallentano più dell’area euro, l’effetto netto può comunque essere rialzista su EUR/USD.
Connessioni macro e scenari per EUR/USD
Nel medio termine, diverse analisi collegano il rapporto EUR/USD all’evoluzione del rapporto tra PIL Eurozona e PIL USA, che mostra una correlazione positiva: più l’Eurozona chiude il gap di crescita, più l’euro tende a rafforzarsi contro il dollaro. Le prospettive attuali vedono un’Eurozona con crescita modesta ma in lento miglioramento grazie a politiche fiscali meno restrittive, mentre gli USA affrontano l’onere di un debito elevatissimo e di una fase di normalizzazione dopo la stretta monetaria più aggressiva degli ultimi decenni.
Al tempo stesso, il quadro politico USA – con la presidenza Trump e un’agenda improntata a tariffe e misure pro‑domestiche – può generare volatilità: misure tariffarie possono risultare inflazionistiche nel breve, spingendo la Fed a un equilibrio complesso tra controllo dei prezzi e sostegno al ciclo, e producendo fasi alterne di forza e debolezza del dollaro. In Europa, il rischio politico (elezioni in grandi paesi, dibattiti sulle regole fiscali) rimane un elemento di coda che può limitare i rimbalzi dell’euro nelle fasi di risk‑off globale.
Forza relativa dell’euro vs GBP e CHF
Per pesare la “qualità” della forza dell’euro è utile guardare all’andamento contro sterlina e franco.
EUR/GBP – euro resiliente contro una sterlina fragile
Nel 2025 l’euro ha mostrato una discreta capacità di tenuta contro la sterlina, con EUR/GBP che si muove tendenzialmente sopra area 0,86–0,87 e proiezioni di alcune case che vedono obiettivi verso 0,87 nel medio termine. La debolezza relativa di GBP riflette una combinazione di fattori: preoccupazioni fiscali, prospettiva di ulteriori allentamenti da parte della BoE e un quadro di crescita britannico meno convincente, elementi che spingono diversi analisti a considerare la sterlina destinata a “laggare” rispetto all’euro anche nel 2026.
In questo contesto, il fatto che l’euro riesca a sovraperformare una valuta ciclica come la sterlina rafforza la percezione di un euro “difensivo ma non brillante”: sufficiente per guadagnare terreno contro GBP, ma ancora legato all’evoluzione del rischio globale e dei tassi reali per sfidare con decisione il dollaro.
EUR/CHF – euro debole contro un franco rifugio
Ben diverso il quadro contro il franco svizzero: nel 2025 EUR/CHF ha oscillato grosso modo fra 0,918 e 0,966, con una media annuale attorno a 0,9373 e minimi recenti in area 0,918, segno che il CHF continua a godere di un solido status di bene rifugio. Le analisi tecniche più aggiornate parlano di un “major bullish bottom” potenziale per EUR/CHF, ma sottolineano anche come il cambio resti vicino ai minimi di periodo, confermando che la forza dell’euro è limitata quando viene confrontata con una valuta safe haven.
Anche a livello fondamentale, diversi report evidenziano che, pur con una SNB poco incline a tollerare un eccessivo rafforzamento del franco e pronta, se necessario, a intervenire sul mercato, la struttura di rischio globale continua a favorire il CHF nei momenti di tensione. Il risultato è un euro che appare in ripresa contro USD e GBP ma ancora strutturalmente “debole” contro CHF, un mix coerente con un contesto di risk appetite moderato ma non pieno.
Lettura d’insieme per l’operatività
Mettendo insieme tecnico e macro, EUR/USD si presenta, a inizio dicembre, come un cross in fase di consolidamento rialzista sopra un importante pavimento a 1,149–1,150, ma ancora intrappolato sotto una fascia di resistenze strategiche 1,1635–1,1675. La postura attendista dei desk riflette l’alta sensibilità del cambio ai prossimi dati USA di inflazione (CPI) e attività (PMI/ISM), veri driver in grado di spingere rapidamente il prezzo o verso una rottura rialzista del range, o verso un ritorno in area 1,150 in caso di sorprese hawkish a favore del dollaro.
All’interno di questo quadro, la forza selettiva dell’euro – in miglioramento contro GBP ma ancora modesta contro CHF – invita a leggere con prudenza eventuali breakout di EUR/USD: un euro che fatica contro il franco ma tiene bene contro la sterlina suggerisce un contesto di crescita europea solo moderatamente migliore rispetto ad altre economie avanzate, e una propensione al rischio globale che resta fragile. In altre parole, l’eventuale prossima gamba rialzista del cambio avrà bisogno non solo di dollaro debole per effetto di CPI/PMI deludenti, ma anche di segnali più convincenti di ripresa strutturale in Eurozona per trasformare l’attuale fase di consolidamento in un vero trend di medio periodo.
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QUBT ;Rimbalzo su 0.618 e struttura ancora intattaQUBT sta completando un ritracciamento profondo dopo l’impulso rialzista che ha portato al massimo locale (wave 2). Il prezzo è sceso in modo ordinato all’interno di un canale discendente, andando a testare un’area tecnica molto importante:
🔸 Livello di Fibonacci 0.618 – 10,76$
Il ritracciamento dell’intero movimento rialzista trova qui una confluenza significativa con:
la trendline dinamica inferiore del canale di lungo periodo, una strong support zone formata dalla precedente struttura e la potenziale wave 3 correttiva.
Il prezzo ha reagito con un primo rimbalzo tecnico, ma è ancora all’interno della zona critica.
PERÒ… c’è una cosa che non mi convince
Il rimbalzo è debole, troppo debole..
Il prezzo sta “galleggiando”, non sta spingendo.
E questo non è tipico di un’inversione forte.
Vedo:
volume basso e nessun breakout confermato della micro struttura discendente blu
Per ora è un rimbalzo tecnico, non un’inversione strutturale.
Forse dobbiamo aspettare il discorso di Powell?
Dojo La Nuit - EURNZD short H4 (01.12.2025) Dojo La Nuit - EURNZD short H4 (01.12.2025)
📉 CONTESTO DI MERCATO
EURNZD sta quotando a 2,02629 in una fase di debolezza dell'Euro contro NZD. Il volume profile mostra una concentrazione importante di liquidità nella zona 2,040-2,042, che rappresenta un muro di supporto significativo. L'RSI intorno a 40 segnala momentum ribassista ancora attivo ma non oversold.
La dinamica recente è cruciale: c'è stata un'alta scarica di volumi short, un movimento improvviso e aggressivo al ribasso. Quando vedo questa pressione di vendita concentrata, significa che il mercato ha scelto la direzione con forza. Se invece il prezzo fosse sceso lentamente, con volumi distribuiti, avrei valutato quella zona come un'ottima opportunità per entrare long sul rimbalzo.
🎯 SETUP OPERATIVO
Sto entrando short dal livello attuale a 2,02629 seguendo il flusso dei volumi short. Target principale a 2,01192, appena sopra la zona di supporto critico. Stop loss posizionato a 2,02997 per protezione. Risk-reward circa 1:3.9, molto favorevole. Elemento chiave: lo swap sull'Euro è positivo, quindi mantenere la posizione overnight è vantaggioso.
La logica è chiara: volumi aggressivi short significano continuation del movimento, non inversione. Sto cavalcando questa onda di vendite fino al supporto principale.
📊 GESTIONE AL TARGET
Al raggiungimento di 2,01192 valuterò la reazione del prezzo sulla zona di supporto 2,040-2,042. Se c'è rimbalzo netto con volumi, chiudo e potrei considerare un'inversione long. Se rompe il supporto con la stessa intensità di volumi short vista prima, parzializzo profitti e lascio correre una parte per estensione verso 2,000.
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🇺🇸 Dojo La Nuit - EURNZD short H4 (01.12.2025)
📉 MARKET CONTEXT
EURNZD is trading at 2.02629 in a Euro weakness phase against NZD. Volume profile shows significant liquidity concentration in the 2.040-2.042 zone, representing a major support wall. RSI around 40 signals active bearish momentum but not oversold.
Recent dynamics are crucial: there's been a heavy discharge of short volumes, a sudden and aggressive downward movement. When I see this concentrated selling pressure, it means the market has chosen direction with force. If instead price had dropped slowly, with distributed volumes, I would have evaluated that zone as an excellent opportunity to enter long on the bounce.
🎯 TRADE SETUP
I'm entering short from current level at 2.02629 following the short volume flow. Primary target at 2.01192, just above the critical support zone. Stop loss positioned at 2.02997 for protection. Risk-reward approximately 1:3.9, very favorable. Key element: Euro swap is positive, so holding overnight position is advantageous.
Logic is clear: aggressive short volumes mean continuation of movement, not reversal. I'm riding this selling wave down to the main support.
📊 MANAGEMENT AT TARGET
At 2.01192 I'll evaluate price reaction on the 2.040-2.042 support zone. If there's clear bounce with volumes, I close and might consider a long reversal. If it breaks support with the same short volume intensity seen before, I partial profits and let a portion run for extension towards 2.000.
Il Christmas RallyAnche tu hai preso qualche schiaffone e non sai da quale direzione è arrivato? Benvenuto sei dei nostri!
Leve long che piangono da giorni e livelli dei margini che cambiano, come potete notare da questo grafico. Certo se avete seguito gli sviluppi di questa mini rubrica che ho creato per voi, sarà più facile capire come mai il prezzo liquida a pressione solo i long mentre agli orsi cattivoni non viene fatto nulla. Ecco perché sguazzando nella ludopatia, avverto un cambiamento della forza...rialzista.
108k usd diventa il livello dove stanno gli orsi su medio periodo, mentre su breve essi potrebbero essere sui 98k usd. Per quanto riguarda l'intermedio l'ath è il livello perfetto per chi ha shortato due mesi fa, mentre sotto 80k usd ci sono i margini dei long sempre su intermedio mischiati a quelli di lungo periodo, visto che questi prezzi non si vedevano da otto mesi.
Io non so cosa farà il prezzo, però so che vuole mangiare e le chiamate a margine sono meglio degli stop loss. Per cui se non sapete cosa fare chiudete la posizione a leva e ragionate con calma, questi momenti sono sempre di confusione, non andate dietro alle notizie e createvi un vostro metodo.
Il settimanale su btcusdCiao a tutti, da una settimana leggo in varie chat e social che è arrivato il bear market. Le cause sono le più disparate, questo o quello che differenza fa? Poi mi ricordo che io sono focalizzato solo sul prezzo e quindi evito di entrare nei discorsi e di leggere le chat o i social, sono un boomer esco di casa! Comunque preferisco scrivere qui la mia idea dove può essere condivisa a didascalia di un grafico che non promette nulla di buono, anche se oggi non siamo ufficialmente nel bear market, tuttavia ci sono molte probabilità di vederne uno su periodo intermedio. Io non mi fido dei grandi portafogli coinvolti, se arriverà un bear market ipotizzo che sarà anomalo come questo bull sciancato, che ci ha fatto passare la voglia di stare sulle cripto. A oggi manca un alt season. Questo farà vedere i suoi effetti più in là o magari oggi stesso, non conosco il futuro. Quello che vi posso dire oggi è che il prezzo ha scelto 80k usd come supporto, perché i livelli di supporto o di resistenza sono tutti validi, il prezzo ne sceglie uno e azzeccare massimi e minimi diventa difficile se non un'utopia a volte. Il drago dei rialzisti è rappresentato dalla resistenza sui 93k usd, una zona molto importante estesa fino ai 95k usd secondo me, luogo dove sono state fatte a fettine le leve sia long che short. Una retta che parte da Marzo 2020 unita al minimo di Novembre 2022, potrebbe fare da supporto dinamico e formarsi come trendline, se vi siete dimenticati vi ricordo che per chiamarsi trendline occorre che il prezzo, rimbalzi almeno tre volte sopra o sotto, dipende dal verso.






















