Dojo La Nuit - CHFJPY short H4 (27.11.2025)🇮🇹 Dojo La Nuit - CHFJPY short H4 (27.11.2025)
📉 CONTESTO DI MERCATO
Il franco svizzero contro lo yen giapponese sta quotando a 193.900, e ci troviamo in una configurazione tecnica molto interessante. Il prezzo si trova esattamente sulla resistenza diagonale che ha guidato il movimento ribassista delle ultime settimane, e questo è già un primo segnale importante da non sottovalutare.
Guardando la struttura più nel dettaglio, vedo che si è formato un piccolo triangolo di compressione proprio in questa zona. Questo pattern di consolidamento spesso precede movimenti direzionali significativi, e considerando che ci troviamo contro una resistenza chiave, il bias è chiaramente ribassista.
L'RSI mi sta dando una conferma ulteriore. Sul timeframe H4 vedo che l'indicatore si trova in fase di rimbalzo contro una trendline ribassista, mostrando che il momentum sta perdendo forza proprio mentre il prezzo testa la resistenza. Questa divergenza tra price action e momentum è un segnale classico di possibile inversione.
Il volume profile sul lato destro del chart mostra una buona distribuzione di liquidità verso il basso, con una zona di valore importante intorno ai 193.000, che rappresenta il mio target principale.
🎯 SETUP OPERATIVO
Entro short dall'area attuale a 193.900, sfruttando la confluenza tra resistenza diagonale, pattern triangolare e debolezza RSI. Il mio target è posizionato a 193.100, un livello che non è casuale ma rappresenta un numero psicologico importante arrotondato a cifra tonda, oltre a coincidere con una zona di supporto storico.
Lo stop loss lo piazzo a 194.666, appena sopra la resistenza e il massimo del triangolo, per proteggermi nel caso il prezzo rompa al rialzo invece di scendere come previsto.
Il risk-reward di questo setup è circa 1:1.5, con 76 pips di rischio contro 80 pips di potenziale profitto fino al livello psicologico dei 193.100. Anche se non è un ratio altissimo, la qualità delle confluenze tecniche rende il setup valido dal punto di vista probabilistico.
📊 GESTIONE E SCENARI
La mia gestione sarà attiva e basata sulla price action. Al raggiungimento del target a 193.100, chiuderò sicuramente una parte della posizione per bloccare profitto, dato che questo livello psicologico potrebbe generare una reazione di rimbalzo.
Se il prezzo rompe nettamente sotto 193.100 e continua la discesa con volume, terrò aperta una porzione della posizione puntando all'area 192.600-192.800 dove vedo un'altra zona di supporto interessante sul volume profile. In questo scenario, sposterò lo stop in breakeven per eliminare il rischio.
Nel caso invece il prezzo non scenda ma rompa al rialzo sopra lo stop a 194.666, accetterò la perdita e rivaluterò. Una rottura della resistenza diagonale con volume cambierebbe completamente lo scenario tecnico e aprirebbe spazio per un movimento rialzista più ampio.
La chiave di questo trade è la pazienza. Il triangolo deve risolvere, e la mia aspettativa è che lo faccia al ribasso considerando tutte le confluenze ribassiste presenti.
📈 LOGICA DELL'ANALISI
Questo setup si basa sulla convergenza di tre elementi tecnici fondamentali che raramente si allineano tutti insieme. Primo, abbiamo la resistenza diagonale che sta fungendo da copertura per il prezzo. Secondo, il pattern triangolare mostra una compressione della volatilità che precede tipicamente un movimento direzionale. Terzo, l'RSI in rimbalzo contro trendline ribassista conferma la perdita di momentum rialzista.
Quando questi tre elementi si presentano contemporaneamente, la probabilità di un movimento ribassista aumenta significativamente. Il fatto che il target a 193.100 sia un livello psicologico arrotondato mi dà ulteriore fiducia, perché so che molti trader metteranno ordini proprio in quella zona, creando naturalmente supporto e potenziale reazione.
La gestione attiva al target sarà fondamentale. Non è un trade da "set and forget", ma richiede attenzione per massimizzare il profitto o proteggere il capitale a seconda di come il mercato reagirà.
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🇺🇸 Dojo La Nuit - CHFJPY short H4 (27.11.2025)
📉 MARKET CONTEXT
The Swiss franc against the Japanese yen is trading at 193.900, and we're seeing a very interesting technical configuration here. Price is sitting exactly on the diagonal resistance that has guided the bearish movement over the past weeks, and this is already an important first signal we shouldn't overlook.
Looking at the structure in more detail, I can see a small triangle compression pattern has formed right in this zone. This consolidation pattern often precedes significant directional moves, and considering we're against a key resistance, the bias is clearly bearish.
The RSI is giving me additional confirmation. On the H4 timeframe I see the indicator is bouncing against a bearish trendline, showing that momentum is losing strength precisely while price tests resistance. This divergence between price action and momentum is a classic signal of possible reversal.
The volume profile on the right side of the chart shows good liquidity distribution towards the downside, with an important value zone around 193.000, which represents my primary target.
🎯 TRADE SETUP
I'm entering short from the current area at 193.900, exploiting the confluence between diagonal resistance, triangle pattern, and RSI weakness. My target is positioned at 193.100, a level that's not random but represents an important psychological round number, as well as coinciding with a historical support zone.
I'm placing the stop loss at 194.666, just above the resistance and the triangle high, to protect myself in case price breaks upward instead of dropping as expected.
The risk-reward of this setup is approximately 1:1.5, with 76 pips of risk against 80 pips of potential profit to the psychological level of 193.100. Although it's not a very high ratio, the quality of technical confluences makes the setup valid from a probabilistic standpoint.
📊 MANAGEMENT AND SCENARIOS
My management will be active and based on price action. Upon reaching the target at 193.100, I'll definitely close part of the position to lock in profit, since this psychological level could generate a bounce reaction.
If price breaks cleanly below 193.100 and continues the descent with volume, I'll keep a portion of the position open aiming for the 192.600-192.800 area where I see another interesting support zone on the volume profile. In this scenario, I'll move the stop to breakeven to eliminate risk.
In case price doesn't drop but breaks upward above the stop at 194.666, I'll accept the loss and reassess. A break of the diagonal resistance with volume would completely change the technical scenario and open space for a broader bullish movement.
The key to this trade is patience. The triangle needs to resolve, and my expectation is it will do so to the downside considering all the bearish confluences present.
📈 ANALYSIS LOGIC
This setup is based on the convergence of three fundamental technical elements that rarely align all together. First, we have the diagonal resistance acting as a ceiling for price. Second, the triangle pattern shows a compression of volatility that typically precedes a directional movement. Third, the RSI bouncing against a bearish trendline confirms the loss of bullish momentum.
When these three elements present themselves simultaneously, the probability of a bearish movement increases significantly. The fact that the target at 193.100 is a rounded psychological level gives me additional confidence, because I know many traders will place orders right in that zone, naturally creating support and potential reaction.
Active management at the target will be fundamental. This isn't a "set and forget" trade, but requires attention to maximize profit or protect capital depending on how the market reacts.
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Supporto e resistenza
Dojo La Nuit - CHFJPY short H4 (27.11.2025)🇮🇹 Dojo La Nuit - CHFJPY short H4 (27.11.2025)
📉 CONTESTO DI MERCATO
Il franco svizzero contro lo yen giapponese sta quotando a 193.900, e ci troviamo in una configurazione tecnica molto interessante. Il prezzo si trova esattamente sulla resistenza diagonale che ha guidato il movimento ribassista delle ultime settimane, e questo è già un primo segnale importante da non sottovalutare.
Guardando la struttura più nel dettaglio, vedo che si è formato un piccolo triangolo di compressione proprio in questa zona. Questo pattern di consolidamento spesso precede movimenti direzionali significativi, e considerando che ci troviamo contro una resistenza chiave, il bias è chiaramente ribassista.
L'RSI mi sta dando una conferma ulteriore. Sul timeframe H4 vedo che l'indicatore si trova in fase di rimbalzo contro una trendline ribassista, mostrando che il momentum sta perdendo forza proprio mentre il prezzo testa la resistenza. Questa divergenza tra price action e momentum è un segnale classico di possibile inversione.
Il volume profile sul lato destro del chart mostra una buona distribuzione di liquidità verso il basso, con una zona di valore importante intorno ai 193.000, che rappresenta il mio target principale.
🎯 SETUP OPERATIVO
Entro short dall'area attuale a 193.900, sfruttando la confluenza tra resistenza diagonale, pattern triangolare e debolezza RSI. Il mio target è posizionato a 193.100, un livello che non è casuale ma rappresenta un numero psicologico importante arrotondato a cifra tonda, oltre a coincidere con una zona di supporto storico.
Lo stop loss lo piazzo a 194.666, appena sopra la resistenza e il massimo del triangolo, per proteggermi nel caso il prezzo rompa al rialzo invece di scendere come previsto.
Il risk-reward di questo setup è circa 1:1.5, con 76 pips di rischio contro 80 pips di potenziale profitto fino al livello psicologico dei 193.100. Anche se non è un ratio altissimo, la qualità delle confluenze tecniche rende il setup valido dal punto di vista probabilistico.
📊 GESTIONE E SCENARI
La mia gestione sarà attiva e basata sulla price action. Al raggiungimento del target a 193.100, chiuderò sicuramente una parte della posizione per bloccare profitto, dato che questo livello psicologico potrebbe generare una reazione di rimbalzo.
Se il prezzo rompe nettamente sotto 193.100 e continua la discesa con volume, terrò aperta una porzione della posizione puntando all'area 192.600-192.800 dove vedo un'altra zona di supporto interessante sul volume profile. In questo scenario, sposterò lo stop in breakeven per eliminare il rischio.
Nel caso invece il prezzo non scenda ma rompa al rialzo sopra lo stop a 194.666, accetterò la perdita e rivaluterò. Una rottura della resistenza diagonale con volume cambierebbe completamente lo scenario tecnico e aprirebbe spazio per un movimento rialzista più ampio.
La chiave di questo trade è la pazienza. Il triangolo deve risolvere, e la mia aspettativa è che lo faccia al ribasso considerando tutte le confluenze ribassiste presenti.
📈 LOGICA DELL'ANALISI
Questo setup si basa sulla convergenza di tre elementi tecnici fondamentali che raramente si allineano tutti insieme. Primo, abbiamo la resistenza diagonale che sta fungendo da copertura per il prezzo. Secondo, il pattern triangolare mostra una compressione della volatilità che precede tipicamente un movimento direzionale. Terzo, l'RSI in rimbalzo contro trendline ribassista conferma la perdita di momentum rialzista.
Quando questi tre elementi si presentano contemporaneamente, la probabilità di un movimento ribassista aumenta significativamente. Il fatto che il target a 193.100 sia un livello psicologico arrotondato mi dà ulteriore fiducia, perché so che molti trader metteranno ordini proprio in quella zona, creando naturalmente supporto e potenziale reazione.
La gestione attiva al target sarà fondamentale. Non è un trade da "set and forget", ma richiede attenzione per massimizzare il profitto o proteggere il capitale a seconda di come il mercato reagirà.
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🇺🇸 Dojo La Nuit - CHFJPY short H4 (27.11.2025)
📉 MARKET CONTEXT
The Swiss franc against the Japanese yen is trading at 193.900, and we're seeing a very interesting technical configuration here. Price is sitting exactly on the diagonal resistance that has guided the bearish movement over the past weeks, and this is already an important first signal we shouldn't overlook.
Looking at the structure in more detail, I can see a small triangle compression pattern has formed right in this zone. This consolidation pattern often precedes significant directional moves, and considering we're against a key resistance, the bias is clearly bearish.
The RSI is giving me additional confirmation. On the H4 timeframe I see the indicator is bouncing against a bearish trendline, showing that momentum is losing strength precisely while price tests resistance. This divergence between price action and momentum is a classic signal of possible reversal.
The volume profile on the right side of the chart shows good liquidity distribution towards the downside, with an important value zone around 193.000, which represents my primary target.
🎯 TRADE SETUP
I'm entering short from the current area at 193.900, exploiting the confluence between diagonal resistance, triangle pattern, and RSI weakness. My target is positioned at 193.100, a level that's not random but represents an important psychological round number, as well as coinciding with a historical support zone.
I'm placing the stop loss at 194.666, just above the resistance and the triangle high, to protect myself in case price breaks upward instead of dropping as expected.
The risk-reward of this setup is approximately 1:1.5, with 76 pips of risk against 80 pips of potential profit to the psychological level of 193.100. Although it's not a very high ratio, the quality of technical confluences makes the setup valid from a probabilistic standpoint.
📊 MANAGEMENT AND SCENARIOS
My management will be active and based on price action. Upon reaching the target at 193.100, I'll definitely close part of the position to lock in profit, since this psychological level could generate a bounce reaction.
If price breaks cleanly below 193.100 and continues the descent with volume, I'll keep a portion of the position open aiming for the 192.600-192.800 area where I see another interesting support zone on the volume profile. In this scenario, I'll move the stop to breakeven to eliminate risk.
In case price doesn't drop but breaks upward above the stop at 194.666, I'll accept the loss and reassess. A break of the diagonal resistance with volume would completely change the technical scenario and open space for a broader bullish movement.
The key to this trade is patience. The triangle needs to resolve, and my expectation is it will do so to the downside considering all the bearish confluences present.
📈 ANALYSIS LOGIC
This setup is based on the convergence of three fundamental technical elements that rarely align all together. First, we have the diagonal resistance acting as a ceiling for price. Second, the triangle pattern shows a compression of volatility that typically precedes a directional movement. Third, the RSI bouncing against a bearish trendline confirms the loss of bullish momentum.
When these three elements present themselves simultaneously, the probability of a bearish movement increases significantly. The fact that the target at 193.100 is a rounded psychological level gives me additional confidence, because I know many traders will place orders right in that zone, naturally creating support and potential reaction.
Active management at the target will be fundamental. This isn't a "set and forget" trade, but requires attention to maximize profit or protect capital depending on how the market reacts.
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Analisi Tecnica sull'Oro al 27 novembre 2025 Panoramica: l’ORO baricentro economico
L’oro è un bene rifugio tradizionale che attira investitori soprattutto nei momenti di incertezza economica e geopolitica.
Negli ultimi mesi ha mostrato una crescita significativa, sostenuta da aspettative di politiche monetarie più accomod anti negli Stati Uniti e da una riduzione delle tensioni geopolitiche, come l’accordo tra Ucraina e Russia per porre fine al conflitto.
Il prezzo dell’oro ha raggiunto circa 4.160 USD per oncia, vicino ai massimi delle ultime due settimane, con un incremento del 4,58% nell’ultimo mese e di quasi il 58% rispetto a un anno fa. Questi movimenti riflettono una combinazione di fattori tra cui dati economici USA più deboli, aspettative di tagli ai tassi della Fed, e timori geopolitici attenuati ma sempre presenti.
L'oro si distingue come asset rifugio principale rispetto ad argento, Treasury USA e Bitcoin, grazie alla sua stabilità storica e minore volatilità durante le crisi. Nel 2025, con il prezzo intorno ai 4.164 USD/oncia, ha superato i Treasury bond, rompendo la correlazione inversa tradizionale: mentre i rendimenti dei bond a 10 anni si stabilizzano al 4,1%, l'oro ha guadagnato il 42% grazie a deficit USA da 1,9 trilioni di dollari e timori fiscali.
L'argento, a 53,31 USD/oncia (+77% annuo), offre maggiore upside ma con volatilità doppia (26,6% vs 14,7% dell'oro) e dipendenza industriale (50% della domanda), rendendolo meno affidabile in risk-off.
Asset: prezzo attuale, performance, struttura di mercato
L’oro è trattato principalmente come un bene rifugio e un asset di diversificazione nei portafogli. Le banche centrali di tutto il mondo stanno aumentando le loro riserve auree nella prospettiva di volatilità economica e di un progressivo de-dollarizzazione dei mercati finanziari. L’oro è percepito come protezione contro la svalutazione delle valute nazionali e l’inflazione. Nel 2023-2025 molte banche centrali hanno aumentato le proprie riserve di oro dal 8% al 15% circa. Le dinamiche geopolitiche, come la crisi in energie e commercio mondiale, contribuiscono ulteriormente a sostenere la domanda di oro.
L'oro è quotato a 4.158,30 USD/oncia al 27 novembre 2025, con un leggero calo dello 0,10% rispetto alla giornata precedente. Il prezzo spot globale si attesta a 4.151,05 USD, mentre in India il metallo giallo è scambiato a ₹12.775 per grammo (24 carati), in flessione di ₹16 rispetto al giorno precedente. Le quotazioni restano vicine ai massimi delle ultime due settimane, sostenute dalle aspettative di taglio dei tassi Fed a dicembre (probabilità >80%).
La performance dell'oro nel 2025 è eccezionale, con un guadagno del +57,59% rispetto allo stesso periodo del 2024 e un rally del +5,22% nell'ultimo mese. Da inizio anno (YTD) fino a novembre, l'oro ha superato il +54%, posizionandosi in testa alla classifica degli asset macro globali. Il metallo prezioso ha raggiunto il suo 45° massimo storico il 8 ottobre 2025, toccando i 4.000 USD/oncia, segnando un passaggio chiave dalla soglia psicologica di 3.000 USD (nuovo floor di prezzo) ai livelli attuali.
I miner auriferi hanno registrato performance ancora più esplosive, con un incremento del +120% YTD, sebbene rimangano sottovalutati rispetto ai fondamentali.
Il mercato dell'oro presenta una struttura diversificata tra domanda fisica, futures e prodotti finanziari:
• Domanda fisica: Gioielleria (46%, ~95.547 tonnellate), lingotti e monete (21%, ~43.044 tonnellate), riserve banche centrali (17%, ~35.715 tonnellate per un valore di 2 trilioni USD).
• ETF e prodotti finanziari: Gli ETF fisicamente garantiti detengono circa 3.473 tonnellate (2% dell'oro sopra-suolo), equivalenti a 200 miliardi USD. Nel 2025 si registra il ritorno degli investitori occidentali agli ETF aurei, con afflussi netti che rappresentano la maggiore crescita annuale potenziale della domanda.
• Futures: Il mercato dei futures CME sull'oro scambia l'equivalente di 27 milioni di once al giorno, oltre 30 volte il volume dello SPDR Gold ETF (0,8 milioni di once/giorno), offrendo liquidità superiore e settlement fisico senza commissioni di gestione.
• Banche centrali: La domanda da parte delle banche centrali è strutturale, con acquisti netti stimati tra 900-1.000 tonnellate nel 2025, segnando il quarto anno più forte dal 1971, guidati dalla de-dollarizzazione e dalla diversificazione delle riserve.
La struttura del mercato evidenzia una transizione da asset prevalentemente fisico-ornamentale a veicolo strategico di investimento istituzionale e riserva sovrana.
Analisi tecnica evoluta: trend, momentum, volatilità e pattern
L’analisi tecnica sull’oro evidenzia una fase di consolidamento ad alta quota all’interno di un trend primario ancora impostato al rialzo. La struttura dei prezzi rimane costruttiva finché le quotazioni restano stabilmente sopra l’area dei 4.000 USD, che rappresenta sia un livello psicologico sia una soglia di equilibrio tra compratori istituzionali e venditori di breve periodo. In questo contesto, l’operatività professionale privilegia strategie “buy on dip” su supporti chiave, con gestione del rischio rigorosa in caso di rottura dei livelli tecnici principali.
La media mobile a 50 giorni svolge il ruolo di supporto dinamico principale, accompagnando il canale rialzista sviluppato dai minimi di area 3.700–3.800 USD. Finché i prezzi rimangono sopra la 50 giorni, il bias resta moderatamente bullish, con eventuali pullback verso la media da leggere come fasi di riaccumulazione piuttosto che inversioni strutturali. Una violazione decisa e confermata in chiusura giornaliera/settimanale al di sotto di tale media, invece, aprirebbe spazio per una correzione più profonda verso 3.800 USD, proiezione del precedente triangolo ascendente rotto al rialzo.
L’RSI a 14 periodi si è gradualmente raffreddato dagli eccessi di ipercomprato successivi al breakout di 4.000 USD, riportandosi in area neutra e segnalando un momentum rialzista meno esplosivo ma ancora coerente con una fase di consolidamento alto. Valori che oscillano tra 45 e 55 indicano un mercato in equilibrio tra forze long e short, con spazio per un nuovo impulso rialzista nel caso di ritorno sopra 60–65, oppure per una correzione più estesa se l’oscillatore dovesse scendere stabilmente sotto 40. In ottica professionale, questo contesto suggerisce di evitare entrate aggressive sui massimi e privilegiare ingressi su ritracciamenti con RSI in prossimità di 40–45.
L’analisi di regressione lineare applicata alle ultime settimane di contrattazioni mostra una pendenza positiva ma in attenuazione, coerente con una fase di normalizzazione del trend dopo il rally verticale che ha spinto l’oro oltre i 4.000 USD. I prezzi continuano a oscillare sopra la linea di regressione e all’interno del relativo canale, segnalando che, nonostante l’erosione del momentum, il controllo resta in mano ai compratori di medio periodo. Solo un ritorno persistente nella parte bassa del canale, accompagnato da volumi in aumento sul ribasso, costituirebbe un segnale di deterioramento strutturale del trend.
Dal punto di vista candlestick, nelle ultime sedute si osservano sequenze di doji, small body e occasionali hammer in prossimità dei supporti intraday, che rappresentano fasi di indecisione e tentativi di assorbimento delle prese di profitto da parte della componente long. La formazione di pattern di inversione positivi (hammer o bullish engulfing) sull’area di 4.000–3.950 USD confermerebbe la tenuta del supporto e la possibilità di un nuovo swing rialzista verso le resistenze successive. Al contrario, pattern ribassisti in prossimità di 4.200–4.300 USD (shooting star, evening star) andrebbero letti come segnali di esaurimento del movimento, con aumento del rischio di correzioni più ampie.
I livelli di prezzo tecnicamente più rilevanti rimangono:
Supporti: area 4.000 USD come primo pilastro difensivo, seguita da 3.900–3.885 USD in corrispondenza della media mobile a 50 giorni e dal target di proiezione verso 3.800 USD in caso di break deciso. Una discesa sotto 3.700 USD comprometterebbe il quadro rialzista di medio termine, riaprendo scenari verso 3.500 USD.
Resistenze: 4.200 USD come primo obiettivo tecnico post-breakout, coincidente con i massimi recenti indicati dai report tecnici, e una fascia superiore 4.250–4.300 USD in corrispondenza dei massimi storici di ottobre 2025 e delle proiezioni delle onde impulsive di medio periodo.
In sintesi, la lettura combinata di media mobile a 50 giorni, RSI, regressione lineare e pattern candlestick delinea un contesto di trend rialzista in consolidamento, dove l’oro continua a esprimere forza relativa ma con una dinamica meno verticale e più selettiva. In ottica operativa professionale, lo scenario rimane costruttivo finché i prezzi stazionano sopra 4.000 USD, con strategie di ingresso su debolezza controllata e gestione attenta del rischio in prossimità delle resistenze critiche 4.200–4.300 USD.
Scenario, prospettive e sintesi
Lo scenario per l’oro nel breve-medio periodo rimane fondato su due principali fattori: politica monetaria e rischi geopolitici. Le probabilità di un taglio dei tassi da parte della Fed entro dicembre sono superiori all’80%, il che tende a ridurre il costo opportunità del detenere oro. Tuttavia, un rallentamento dell’economia USA e l'eventuale ritorno di instabilità geopolitica, come nuove tensioni commerciali o conflitti regionali, potrebbero spingere ulteriormente il metallo prezioso verso l’alto. Gli analisti stimano un prezzo target attorno a 4.100-4.300 USD per oncia nei prossimi 12 mesi, con potenziali rialzi se si materializzassero ulteriori rischi o politiche monetarie più espansive.
In conclusione, l’oro resta un asset strategico in portafoglio, la cui analisi tecnica conferma un mercato rialzista ma con segnali di prudenza. Le dinamiche socioeconomiche attuali e le politiche globali saranno determinanti nei prossimi mesi per valutare i livelli di prezzo chiave e le opportunità di trading.
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Il materiale fornito in questo contesto non è stato redatto secondo i requisiti legali destinati a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e, pertanto, è considerato una comunicazione di marketing. Non è soggetto a divieti di negoziazione prima della divulgazione della ricerca d’investimento, ma non cercheremo di trarne vantaggio prima di fornirlo ai nostri clienti.
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Le 2 Vere Resistenze Che Bloccano l'Inversione1. La Trappola delle 2 Resistenze Principali
La Price Action di EURUSD è controllata da due barriere fondamentali che definiscono il Bias Ribassista strutturale:
R1: Resistenza Statica (1.1481): Questo livello orizzontale è il Tetto Statico Finale (Major Static Resistance). La sua funzione storica è cruciale: il prezzo deve stabilmente chiudere sopra R1 per invalidare il controllo ribassista.
R2: Resistenza Dinamica (Canale Crescente): Questa resistenza deriva dalla linea di supporto rotta del Canale Primario (il trend di più lungo periodo). R2 è considerata la Resistenza Dinamica Strutturale più forte sul grafico.
2. Perché il Trend è Ancora Ribassista
Il trend è considerato ribassista (Bearish) perché il prezzo è intrappolato tra le Resistenza R1 e R2.
Dominanza di R2: La Resistenza Dinamica R2 (Canale Crescente) è la dominante. Il rigetto (rejection) da R2 confermerebbe che il grande trend rialzista storico è terminato, rafforzando la visione ribassista.
Ruolo Secondario: Il Canale Secondario (Decrescente) funge solo da guida attuale del movimento. La sua rottura è necessaria, ma non sufficiente, per battere le due vere Resistenze strutturali (R1 e R2).
In Sintesi:
L'inversione di tendenza è interamente condizionata dal superamento definitivo e stabile di entrambe le Resistenza R1 e R2. Fino a quando questo non accade, la pressione ribassista strutturale mantiene il controllo del mercato.
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NQ H1!!! DISCLAIMER !!!
Nota bene:
Queste sono semplici bozze personali, da considerarsi come tali. La lettura va effettuata con un’ottica di breve termine. In altre parole, la prima fase del percorso disegnato rappresenta l’ipotesi principale. La parte restante del percorso (quella più lontana nel tempo) è strettamente legata all’evoluzione della prima fase. Di conseguenza, se quest’ultima non si realizza, l’intera idea deve essere considerata nulla.
Non vi è alcuna sollecitazione all’investimento; quanto riportato va inteso unicamente come il punto di vista di un utente della piattaforma. L’onere di approfondire ricade sul lettore, attraverso le proprie conoscenze ed esperienze.
Ogni commento che schernisce l’autore, l’idea o il grafico verrà segnalato al moderatore della piattaforma. Non fornirò ulteriori risposte in merito. Grazie per l’attenzione.
WTI H1!!! DISCLAIMER !!!
Nota bene:
Queste sono semplici bozze personali, da considerarsi come tali. La lettura va effettuata con un’ottica di breve termine. In altre parole, la prima fase del percorso disegnato rappresenta l’ipotesi principale. La parte restante del percorso (quella più lontana nel tempo) è strettamente legata all’evoluzione della prima fase. Di conseguenza, se quest’ultima non si realizza, l’intera idea deve essere considerata nulla.
Non vi è alcuna sollecitazione all’investimento; quanto riportato va inteso unicamente come il punto di vista di un utente della piattaforma. L’onere di approfondire ricade sul lettore, attraverso le proprie conoscenze ed esperienze.
Ogni commento che schernisce l’autore, l’idea o il grafico verrà segnalato al moderatore della piattaforma. Non fornirò ulteriori risposte in merito. Grazie per l’attenzione.
EURUSD: AGGIORNAMENTO H1!!! DISCLAIMER !!!
Nota bene:
Queste sono semplici bozze personali, da considerarsi come tali. La lettura va effettuata con un’ottica di breve termine. In altre parole, la prima fase del percorso disegnato rappresenta l’ipotesi principale. La parte restante del percorso (quella più lontana nel tempo) è strettamente legata all’evoluzione della prima fase. Di conseguenza, se quest’ultima non si realizza, l’intera idea deve essere considerata nulla.
Non vi è alcuna sollecitazione all’investimento; quanto riportato va inteso unicamente come il punto di vista di un utente della piattaforma. L’onere di approfondire ricade sul lettore, attraverso le proprie conoscenze ed esperienze.
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Valute in laterale: EUR & GBP Dollar Index balla a 100 Panoramica: Il Mercato Valutario al Bivio tra Cautela e Attesa di Chiarimenti Fed
Il mercato forex globale si presenta il 25 novembre 2025 in una fase di consolidamento critico, con il dollaro USA che mantiene una posizione di relativa forza dal 100 del Dollar Index, mentre le coppie maggiori lottano per una direzione convincente. EUR/USD e GBP/USD mostrano una debolezza strutturale marcata, con entrambi i cambi quotati al di sotto delle medie mobili a 50 periodi e sostenuti da indicatori RSI in territorio neutrale-ribassista.
Il cambio USD/JPY rappresenta l'eccezione nel quadro corrente, mantenendo un solido uptrend supportato dal persistente differenziale dei tassi d'interesse tra gli Stati Uniti e il Giappone. I mercati valutari rimangono in attesa di catalizzatori direzionali decisivi, con i trader che monitorano attentamente i dati macroeconomici in arrivo questa settimana e, soprattutto, le comunicazioni della Federal Reserve sulla politica monetaria di dicembre. Questa configurazione tecnica suggerisce un ambiente di trading range-bound dove le opportunità operative rimangono legate ai breakout dei livelli chiave e ai rimbalzi sulle media mobili di riferimento.
Analisi tecnica evoluta EUR contro USD: trend, momentum, volatilità e pattern
Il cambio EUR/USD si attesta a 1.15246, segnando una variazione giornaliera quasi nulla (+0.03%), che fotografa l’incertezza di fondo che caratterizza l’Eurozona a fronte della solidità dell’economia statunitense. Dal punto di vista tecnico, il quadro si conferma ribassista: il prezzo si trova circa lo 0.5% sotto la media mobile a 50 periodi (SMA50 ≈ 1.1580), che agisce come una resistenza dinamica non ancora superata con decisione dal cambio.
La debolezza dell’euro si inserisce in un contesto di crescente divario tra la politica monetaria restrittiva della Federal Reserve e l’approccio più accomodante della Banca Centrale Europea. La Fed mantiene i tassi tra il 3.75% e il 4.00%, prospettando un’ulteriore possibile riduzione a dicembre. In contrasto, la BCE ha già proceduto con tre tagli consecutivi dei tassi (settembre, ottobre, novembre) nel tentativo di sostenere una crescita economica ancora debole.
I dati PMI preliminari dell’Eurozona relativi a novembre segnalano un rallentamento dell’attività rispetto ai mesi precedenti, pur mantenendo il composite sopra quota 50, livello che indica ancora espansione. Tuttavia, la crescita europea resta inferiore a quella statunitense, dove il mercato del lavoro dimostra resilienza, nonostante segnali di moderazione. Questa divergenza ciclica tra Stati Uniti ed Europa è un elemento chiave che alimenta la pressione ribassista sull’euro.
A ciò si aggiungono le tensioni geopolitiche che permangono in Europa (dalla crisi ucraina alle preoccupazioni sulla stabilità politica di alcuni Paesi membri), elementi che gravano ulteriormente sulla valuta unica, spingendo gli investitori a preferire il dollaro come bene rifugio.
L’RSI a 14 periodi si posiziona tra 42 e 43, livello che segnala condizioni neutrali ma con una leggera inclinazione ribassista, lontana dalla zona di ipercomprato (>70). Questo suggerisce che il cambio ha ancora margine per eventuali ulteriori ribassi prima di entrare in area di ipervenduto (<30). Anche la regressione lineare a 50 periodi conferma un trend discendente con pendenza negativa marcata, a testimonianza di una perdita di momentum rialzista reale e sostenuta nelle ultime settimane.
Ulteriori segnali tecnici di debolezza vengono dall’assenza della media mobile a 200 periodi sopra i prezzi attuali: questa configurazione, in cui le classiche tre medie mobili (20, 50, 200) sono disposte in ordine decrescente (“stack” bearish), rafforza la propensione degli operatori a posizionarsi short con maggiore convinzione.
L’azione dei prezzi recente evidenzia un consolidamento all’interno di un range compreso tra 1.1470 e 1.1570, con marcata indecisione e assenza di pattern candlestick rilevanti. Questo movimento laterale, successivo a una fase di discesa, rappresenta tipicamente una fase di accumulo che precede un nuovo impulso direzionale – in questo caso, potenzialmente orientato al ribasso.
Il fatto che EUR/USD stia consolidando sopra il supporto 1.1470 ma resti sotto 1.1600 segnala che gli acquirenti non hanno la forza per spingere il cambio in modo significativo al rialzo, mentre i venditori, pur prevalenti, non trovano ancora la convinzione per rompere con decisione il supporto chiave. Questa situazione di stallo, tuttavia, difficilmente potrà protrarsi a lungo.
Analisi tecnica evoluta GBP contro USD: trend, momentum, volatilità e pattern
La sterlina britannica si attesta su quota 1.31218, con una variazione giornaliera positiva dello 0.13%. Il cambio si trova in una fase critica e potenzialmente decisiva, con il prezzo che rimane circa lo 0.5% al di sotto della media mobile a 50 periodi (SMA50 ≈ 1.3180). Questo dato conferma un bias ribassista di breve-medio termine. Diversamente dall’EUR/USD, che mostra un consolidamento più ordinato, GBP/USD evidenzia segni di stress crescente, sostenuti da volumi che indicano una partecipazione significativa degli operatori di mercato.
La pressione sulla coppia GBP/USD deriva principalmente dal rallentamento dell’inflazione britannica. Il Consumer Price Index (CPI) headline del Regno Unito è sceso dal 3.8% dell’ottobre precedente al 3.6% nell’ultimo dato disponibile, mentre il core CPI è passato dal 3.5% al 3.4%. Questo quadro ha rafforzato le aspettative del mercato per un possibile taglio dei tassi da parte della Banca d’Inghilterra (BoE) a dicembre, in linea con il trend di calo della pressione inflazionistica.
In contrasto con le dinamiche favorevoli al dollaro statunitense, dove l’economia si mantiene robusta e la Federal Reserve mantiene una politica restrittiva, il Regno Unito affronta una crescita più lenta e un’inflazione in diminuzione. Questa combinazione, definita come “stagnazione”, esercita ulteriore pressione sulla BoE affinché allenti la politica monetaria, in netta contrapposizione rispetto alle attese riguardo la Fed.
La BoE aveva mantenuto i tassi al 5% per un periodo prolungato, ma anche il suo ultimo membro fortemente “hawk” ha ceduto all’evidenza della necessità di un taglio imminente. Questa perdita di consenso interno sulla politica restrittiva rappresenta un segnale negativo per la sterlina.
Dal punto di vista grafico, GBP/USD ha formato un pattern di triangolo di consolidamento, caratterizzato da massimi decrescenti e minimi crescenti. Questo tipo di configurazione, secondo l’analisi tecnica, precede spesso un breakout direzionale significativo, riflettendo l’incertezza del mercato sulla direzione futura della valuta.
• Break in volume: Se il cambio dovesse rompere verso il basso la struttura del triangolo, si potrebbe assistere a un’accelerazione del movimento ribassista.
• Compressione della volatilità: La volatilità implicita ha raggiunto livelli minimi, segnalando aspettative di un imminente movimento significativo da parte dei trader.
• RSI neutrale: L’RSI si posiziona tra 45 e 46, non essendo in zona di eccesso, il che lascia spazio a movimenti decisi; tuttavia, la struttura tecnica attuale suggerisce una maggiore probabilità di ribasso.
Statisticamente, i triangoli simmetrici si rompono nella direzione del trend precedente nel 60-70% dei casi. Poiché GBP/USD era in downtrend prima della formazione del triangolo, la probabilità geometrica favorisce una rottura al ribasso.
L’RSI a 14 periodi oscilla fra 45 e 46, evidenziando un recupero tecnico dai livelli di ipervenduto, ma mantenendo la prevalenza dei venditori. Nonostante la sterlina abbia tentato un rimbalzo nelle sedute precedenti, l’RSI non è riuscito a superare la soglia mediana di 50, segnalando che il momentum rialzista rimane fragile e poco convincente.
La regressione lineare conferma un’inclinazione negativa, validando il trend discendente e la perdita di momentum reale. Un’inclinazione della regressione verso il basso indica che il cambio continua a perdere valore su base statistica, al di là delle oscillazioni di breve termine.
Analisi del Dollar Index: il papà delle Valute alle prese con il livello 100!
Il Dollar Index si attesta a quota 100.181 (-0,07% nella sessione), mantenendosi appena al di sopra della soglia psicologica cruciale di 100. La SMA50 è posizionata a 99.099, con una distanza del +1,09%. Questo livello, il "100", rappresenta una vera e propria linea di Maginot psicologica per il mercato dei cambi, fungendo da punto di riferimento significativo per gli operatori.
Nel trading valutario, i numeri rotondi acquisiscono un valore psicologico sproporzionato. Il livello 100 del Dollar Index non è casuale: storicamente, l'indice ha testato questa soglia in momenti cruciali di svolta. Attualmente, la permanenza del DXY poco sopra 100 riflette l'indecisione del mercato riguardo alla direzione futura della valuta statunitense.
Un breakout sopra 100,61, che corrisponde alla resistenza tecnica immediata, indicherebbe una conferma della forza del dollaro, potenzialmente innescando un movimento verso quota 102-104. Al contrario, una discesa sotto 99,00, dove transita la media mobile a 200 periodi (SMA200), suggerirebbe la perdita di supporto, accelerando le vendite fino a 97.
L'RSI a 14 periodi si trova a 64,81, posizione neutrale-rialzista, senza raggiungere la zona di ipercomprato. Questo dato suggerisce che il dollaro possiede ancora margine di apprezzamento, sebbene il momentum inizi a mostrare segni di affaticamento.
La regressione lineare evidenzia uno slope positivo (0,043011), confermando un bias rialzista di medio termine nonostante il movimento laterale recente. Tuttavia, il valore dello slope è modesto, indicando che l'uptrend non è particolarmente vigoroso, soprattutto se paragonato a quello di USD/JPY.
L'ultima sessione ha prodotto un pattern candlestick Doji, segnale classico di indecisione del mercato e potenziale punto di svolta. Il Doji si manifesta quando i prezzi di apertura e chiusura sono pressoché identici, indicando un perfetto equilibrio tra compratori e venditori.
In questo contesto, il Doji emerge dopo un tentativo di rottura sopra 100, sottolineando come il mercato stia attendendo segnali più chiari prima di assumere posizioni direzionali nette. È una situazione di attesa, come se il mercato trattenesse il fiato in vista della prossima mossa della Federal Reserve.
La principale variabile per la direzione futura del DXY resta la Federal Reserve. Dopo il blackout dei dati economici dovuto alla chiusura del governo USA, i mercati hanno ricevuto segnali contrastanti.
I commenti del presidente della Fed di New York, John Williams, il 21 novembre, hanno alimentato le attese di un possibile taglio dei tassi, sottolineando che la politica monetaria rimane "modestamente restrittiva" e che esiste "spazio per ulteriori aggiustamenti nel breve termine". Queste dichiarazioni hanno portato Goldman Sachs a prevedere un taglio di 25 punti base nel meeting del 9-10 dicembre.
Altri membri della Fed, tuttavia, mantengono una posizione più prudente, evidenziando che i dati sull'inflazione continuano a rappresentare una preoccupazione. Le probabilità di un taglio a dicembre oscillano tra il 41% e il 75,5%, variando in base alle fonti e al momento della rilevazione.
Questa incertezza nella comunicazione della Fed costituisce il principale motore dell’indecisione che caratterizza il DXY. Se il mercato dovesse ritenere probabile un taglio a dicembre (probabilità superiore al 75%), potrebbe verificarsi un sell-off del dollaro, con il DXY che scenderebbe sotto quota 100. Al contrario, se i dati sull’inflazione dovessero confermarsi solidi (come il Core PCE atteso per mercoledì 27 novembre), la Fed potrebbe sorprendere con una postura più restrittiva, sostenendo il dollaro sopra quota 100.
Sintesi, Conclusione: Un Mercato "In Bilico"
Il mercato forex, alla data del 25 novembre 2025, si presenta in una posizione di estrema incertezza, sospeso tra tre possibili scenari che dipendono dalle decisioni che la Federal Reserve prenderà nel mese di dicembre. Questa situazione di attesa è accentuata dall’assenza di una chiara rottura tecnica, che induce gli operatori a rimandare decisioni significative fino a quando non arriveranno indicazioni più precise dalla Fed.
L’analisi tecnica attuale evidenzia segnali favorevoli a movimenti ribassisti per le coppie EUR/USD e GBP/USD. Tuttavia, la mancanza di un breakout deciso sottolinea la volontà del mercato di attendere gli sviluppi della Federal Reserve prima di prendere una direzione netta. Questo comportamento riflette una cautela diffusa e una propensione alla prudenza da parte degli investitori, che preferiscono non esporsi eccessivamente in assenza di conferme fondamentali.
Per chi opera sul mercato, il messaggio principale è la necessità di esercitare pazienza nei prossimi giorni, in particolare da mercoledì a venerdì, quando sono attesi importanti dati economici dagli Stati Uniti. In questa finestra temporale, è consigliabile limitare il posizionamento e attendere i catalizzatori che emergeranno dalle nuove informazioni. Successivamente, una volta che il quadro sarà più chiaro, sarà possibile adottare strategie più aggressive, sfruttando le opportunità di trading che il mercato offrirà sia sul lato rialzista che su quello ribassista.
Guardando al futuro, il 2026 sembra destinato a favorire posizioni short su EUR/USD e GBP/USD, long su USD/JPY, e una posizione neutrale sul dollar index, che potrebbe però registrare una rottura rialzista qualora la Federal Reserve mantenesse una politica monetaria più restrittiva rispetto alle aspettative globali. In questo scenario, la disciplina tecnica e una rigorosa gestione del rischio saranno elementi indispensabili per cogliere le opportunità che si presenteranno nel mercato forex.
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GBP/JPY: SHORT 204.7K → POC 202.7K | 4H Setup🇮🇹 ANALISI GBP/JPY - TIMEFRAME 4H
📉 CONTESTO DI MERCATO
Il Cable-Yen si trova attualmente a 204.728, in prossimità della zona di resistenza chiave tra 205.000-206.000. L'analisi del volume profile rivela una forte concentrazione di liquidità (POC) nella zona 202.700-203.000, che rappresenta il nostro target principale per questa operazione SHORT.
🎯 SETUP OPERATIVO
**Entry SHORT:**
- Prezzo: 204.700 (livello attuale)
- Timeframe: 4H
- Tipo trade: Intraday/Swing
**Target:**
- Target principale: 202.700 - 203.000 (POC volume profile)
- Questa zona rappresenta il Point of Control, area di massima liquidità dove ci aspettiamo una reazione significativa del prezzo
**Stop Loss:**
- Stop loss: 205.500
- Posizionato sopra la zona di resistenza
**Risk/Reward:**
- Distanza stop: ~80 pips
- Distanza target: ~170-200 pips
- R:R ratio: circa 1:2.1 - 1:2.5
📊 PIANO DI GESTIONE AL TARGET
Una volta raggiunto il POC (zona 202.700-203.000), gestione attiva valutando due scenari:
**Scenario A - Rimbalzo dal POC:**
Se il prezzo mostra reazione rialzista (rejection, pin bar, engulfing bullish) al POC, chiusura SHORT e valutazione entry LONG per sfruttare il rimbalzo verso 204.000-205.000.
**Scenario B - Rottura del POC:**
Se il prezzo rompe il POC e scende sotto 200.500, chiusura SHORT in profitto e attesa per entry LONG dalla zona 199.000-200.500, area di supporto forte con confluenza storica.
📈 RATIONALE DELL'ANALISI
Il volume profile evidenzia che la zona 202.700-203.000 è stata teatro di intensa attività di trading, rendendola un magnete per il prezzo. La struttura attuale suggerisce esaurimento del momentum rialzista vicino alla resistenza, favorendo un ritracciamento verso il POC.
La strategia prevede gestione attiva al target per massimizzare le opportunità successive in base alla price action.
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🇺🇸 GBP/JPY ANALYSIS - 4H TIMEFRAME
📉 MARKET CONTEXT
Cable-Yen is currently trading at 204.728, near the key resistance zone between 205.000-206.000. Volume profile analysis reveals strong liquidity concentration (POC) in the 202.700-203.000 area, which represents our primary target for this SHORT setup.
🎯 TRADE SETUP
**SHORT Entry:**
- Price: 204.700 (current level)
- Timeframe: 4H
- Type: Intraday/Swing trade
**Target:**
- Primary target: 202.700 - 203.000 (Volume Profile POC)
- This zone represents the Point of Control, area of maximum liquidity where we expect significant price reaction
**Stop Loss:**
- Stop loss: 205.500
- Positioned above resistance zone
**Risk/Reward:**
- Stop distance: ~80 pips
- Target distance: ~170-200 pips
- R:R ratio: approximately 1:2.1 - 1:2.5
📊 MANAGEMENT PLAN AT TARGET
Once POC zone (202.700-203.000) is reached, active management with two scenarios:
**Scenario A - Bounce from POC:**
If price shows bullish reaction (rejection, pin bar, engulfing) at POC, close SHORT and evaluate LONG entry to capture bounce towards 204.000-205.000.
**Scenario B - POC Break:**
If price breaks through POC and drops below 200.500, close SHORT in profit and wait for LONG entry from 199.000-200.500 zone, strong support area with historical confluence.
📈 ANALYSIS RATIONALE
Volume profile highlights that the 202.700-203.000 zone has been the scene of intense trading activity, making it a price magnet. Current structure suggests exhaustion of bullish momentum near resistance, favoring a retracement towards POC.
Strategy requires active management at target to maximize subsequent opportunities based on price action reaction.
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BTC/ETH: Candele Cruciali! Segnali di Inversione al Supporto ?Un saluto a tutti, Il mercato crypto è arrivato in un momento estremamente interessante e decisivo. L'attenzione va tutta su Bitcoin e Ethereum, che stanno mostrando segnali tecnici che non possiamo ignorare.
₿ Bitcoin: Assorbimento di Vendita Perfetto
Bitcoin è arrivato nell'area critica degli $80.500. Quello che è successo venerdì, tuttavia, è il vero segnale di forza:
Aumento di Volumi Notevole: Un picco di volumi su un supporto chiave indica che il capitale istituzionale è intervenuto con decisione.
Candela con Rifiuto: La candela ha mostrato un assorbimento di oltre il 50% del sell-off iniziale. Nonostante la forte pressione ribassista, gli acquisti hanno respinto il prezzo, chiudendo molto lontano dai minimi.
Questa combinazione di supporto, volumi e rifiuto è un segnale tecnico molto robusto. Sembra che l'esaurimento della vendita sia completo, aprendo la porta a un possibile rimbalzo o a una fase di consolidamento rialzista.
♦️ Ethereum: Il Setup è Pronto
Anche Ethereum sta entrando in una zona decisiva.
Il prezzo sta testando il supporto più forte nell'area dei $2.500, un livello che per me è cruciale. Questa soglia non è solo psicologica, ma attiva il mio personale setup per un possibile rimbalzo.
La coincidenza che ETH colpisca questo supporto mentre BTC mostra un segnale di inversione è perfetta. Se Bitcoin confermerà la sua ripresa, l'alta beta di Ethereum potrebbe amplificare il movimento al rialzo.
In sintesi, siamo di fronte a un bivio. I segnali tecnici ci sono, ora dobbiamo solo monitorare la conferma nelle prossime chiusure giornaliere.
Un saluto a tutti e un grande abbraccio.
Grazie ciao Mauro
Vi cito le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina ed avere sempre un piano.
Metalli Preziosi in Pausa Strategica: Tenuta dei SupportiUn saluto a tutti, In un mercato delle materie prime che sta vivendo dinamiche molto divergenti, l'attenzione va tutta all'Oro.
Mentre assistiamo al Gas Naturale che dimostra una forza notevole, puntando a rompere la cruciale SMA200 sul grafico giornaliero, e al Petrolio che continua a disegnare minimi decrescenti in un evidente trend ribassista, l'Oro e gli altri metalli preziosi si distinguono per una stabilità monolitica.
L'Oro è da giorni perfettamente stabile sul supporto dei $4.000.
Questa tenuta non è casuale, ma è il segno che il mercato sta entrando in una fase di attesa strategica. Il capitale non sta scappando, ma è fermo, in paziente attesa di segnali chiari:
Fed e Tassi d'Interesse: Siamo in attesa di capire la tempistica e l'intensità del prossimo ciclo di allentamento monetario. Un calo dei tassi è il carburante storico per l'Oro.
Rischio Geopolitico: L'Oro resta l'asset difensivo per eccellenza, e la stabilità attuale può riflettere sia il pricing del rischio già presente sia l'attesa per nuove escalation.
Tecnicamente, la tenuta di un supporto così significativo è un segnale di forza strutturale. Indica che ogni tentativo di spingere il prezzo al ribasso viene prontamente assorbito. È il classico "silenzio" che, sui mercati, spesso precede un movimento direzionale significativo.
Continuo a monitorare da vicino: la rottura di questo consolidamento, in qualsiasi direzione, detterà il trend per la fine dell'anno e l'inizio del prossimo.
Ricordo sempre le mie tre regole che coltivo costantemente:
1- Pazienza
2- Disciplina
3- Avere sempre un piano
Un grande abbraccio e a presto! Grazie, ciao Mauro.
AAPL e GOOGL: I Titani che non Rompono la StrutturaUn saluto a tutti e ben venuti in questa videoanalisi, nelle ultime settimane, abbiamo assistito a un notevole ritracciamento su gran parte delle Magnificent 7, un movimento che ha riportato diverse valutazioni a terra dopo la corsa euforica dei mesi scorsi.
Tuttavia, c'è un dato tecnico che non possiamo ignorare e che merita un'attenzione particolare: la straordinaria resistenza mostrata da Apple (AAPL) e Alphabet (GOOGL).
Mentre gli altri giganti hanno rotto supporti chiave, innescando vendite più marcate, AAPL e GOOGL hanno tenuto perfettamente le loro aree di oscillazione. Non solo hanno assorbito la pressione ribassista, ma non hanno rotto alcuna struttura tecnica significativa.
Questo segnale è potentissimo:
Assenza di Interessi di Vendita Panici: Sembra che gli investitori di lungo termine e istituzionali non abbiano interesse a liquidare massicciamente queste posizioni ai livelli attuali.
Percezione di Qualità Difensiva: In un contesto di incertezza, il mercato tende a rifugiarsi nelle aziende con cash flow più robusto e modelli di business dominanti (come l'ecosistema Apple e il monopolio di Google nella ricerca).
Consolidamento, Non Inversione: La tenuta della struttura suggerisce che siamo in una fase di consolidamento e digestione dei prezzi, piuttosto che l'inizio di un'inversione ribassista.
Continuo a monitorare questi livelli, ma la performance relativa di AAPL e GOOGL in questa fase dimostra che il capitale sta differenziando la "qualità" e la stabilità all'interno del settore tech. Chi pensava che fossero rimaste indietro, forse non aveva considerato la loro resilienza.
Come sempre un saluto con un grande abbraccio.
Grazie ciao Mauro
Vi cito le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina ed avere sempre un piano.
L'enigma del Venerdì a Wall StreetUn saluto a tutti i trader!
L'enigma del Venerdì a Wall Street: Orsi in settimana, Tori solo prima del weekend!
È la terza settimana consecutiva che noto una dinamica di mercato che mi lascia perplesso: gli indici USA (S&P 500 e Nasdaq) ritracciano costantemente da lunedì a giovedì, con chiari flussi di vendita, e poi boom... solo il venerdì, poco prima della chiusura, si accende un acquisto che salva la settimana o, almeno, riduce pesantemente le perdite.
Non credo sia un pattern casuale. Vediamo gli Orsi che dominano per quattro giorni, e poi, all'improvviso, i Tori si presentano in massa, ma solo il venerdì.
Mi chiedo quali siano le reali motivazioni:
È solo la liquidazione di posizioni da parte dei trader che non vogliono rischiare il weekend, costretti a ricomprare per chiudere gli short?
È un massiccio ribilanciamento da parte degli istituzionali che, vedendo il calo settimanale, sono obbligati a riacquistare per rispettare le percentuali di allocazione nei loro portafogli?
O siamo di fronte a qualche manovra di "Window Dressing" di fine settimana per migliorare i bilanci percepiti?
Qualunque sia la ragione, questa anomalia dei mercati che "salvano il venerdì" è un segnale da tenere d'occhio. Significa che, sebbene ci sia pressione ribassista, una grande forza è pronta a intervenire in un giorno specifico.
Ricordo sempre le mie tre regole fondamentali che coltivo costantemente nel trading:
Pazienza
Disciplina
Avere sempre un piano
Un grande abbraccio e a presto!
Mauro
CERENCE AI is heating up. What next?📈 Cerence AI: Pattern nel pattern… nel pattern. Coincidenza con il report NVIDIA? 🤔
Nello stesso giorno del report di NVIDIA, anche Cerence (CRNC) rilascia i suoi numeri – e guarda caso il grafico si presenta in una configurazione tecnica estremamente interessante: un pattern dentro un pattern dentro un pattern.
Sul grafico si possono individuare chiaramente:
🟨 Triangolo giallo di lungo periodo
🔴 Canale discendente rosso
⚪ Canale più stretto bianco (fase di accelerazione al ribasso)
🔵 Micro–canale blu (ultimo impulso ribassista)
La cosa notevole?
➡️ Il prezzo ha toccato il punto minimo di chiusura del giorno precedente (7.92) proprio sul confine inferiore di più strutture tecniche sovrapposte.
E oggi, in pre-market, Cerence si trova a +30%. 🚀
Questa reazione esplosiva potrebbe trasformarsi in un tentativo di breakout prima della linea gialla, passando attraverso il canale ascendente (linee verdi) che potrebbe guidare il movimento nel breve termine.
Se il prezzo dovesse confermare la rottura della gialla e successivamente della rossa, si aprirebbe spazio per movimenti molto più ampi.
⚠️ Come sempre, attenzione alla volatilità post-earnings (soprattutto quelli di Pure Storage Inc.).
Nvidia e la corsa AI: rischi, rally e volatilità Panoramica: perché oggi Nvidia è il barometro globale dell’innovazione tech
Nvidia non è più soltanto un titolo azionario tecnologico, ma il baricentro di una rivoluzione industriale che nel 2025 corre al ritmo dell’intelligenza artificiale generativa e di una domanda senza precedenti di chip avanzati per data center, cloud e applicazioni enterprise. Forte di utili record e di una capitalizzazione che l’ha proiettata ai vertici di Wall Street, la società è diventata la proxy dell’intero ciclo AI: ogni trimestrale viene letta come referendum sulla sostenibilità degli enormi investimenti in infrastrutture digitali e può muovere centinaia di miliardi di dollari di valore di mercato in poche sedute.
Negli ultimi mesi il profilo di Nvidia si è ulteriormente trasformato grazie a partnership strategiche con i grandi hyperscaler USA e asiatici per la costruzione di infrastrutture AI globali, accordi che consolidano il suo ruolo di fornitore standard de facto di GPU per l’addestramento dei modelli più avanzati. In parallelo, il gruppo ha dimostrato una forte capacità di adattamento alle restrizioni statunitensi sull’export di chip verso mercati sensibili come la Cina, sviluppando varianti custom in grado di rispettare il quadro normativo senza rinunciare alla presenza in aree chiave per la crescita dei ricavi.
A completare il quadro, i nuovi lanci di prodotto in ambito gaming, data center e mobilità intelligente rafforzano la leadership sulle architetture hardware per l’AI e sui sistemi ottimizzati per carichi di lavoro intensivi, dal training nei supercomputer alla guida autonoma e alla robotica, alimentando la narrativa di Nvidia come piattaforma integrata più che come semplice produttore di semiconduttori.
La combinazione di fondamentali esplosivi, sfide regolatorie e aspettative elevate ha reso il titolo uno dei principali generatori di volatilità sui mercati globali: attorno alle trimestrali i volumi di scambio toccano livelli record, gli spread sulle opzioni prezzano movimenti eccezionali e l’interesse degli hedge fund resta elevato, segno che Nvidia è ormai un driver sistemico capace di orientare sia gli indici azionari sia il sentiment sugli investimenti nell’economia dell’intelligenza artificiale.
Asset: prezzo attuale, performance, struttura di mercato
Da inizio 2025 Nvidia ha messo a segno un rally superiore al 70%, spingendosi oltre la soglia psicologica dei 200 dollari nel post earnings prima di consolidare in un ampio trading range tra 180 e 190 dollari, area in cui si concentra gran parte della liquidità sul titolo. Questa dinamica è lo specchio della leadership di Nvidia tra gli asset globali: la capitalizzazione la colloca stabilmente tra le prime cinque big tech mondiali, mentre affluiscono capitali massicci sugli ETF tematici dedicati all’intelligenza artificiale e sui derivati legati al titolo, dove opzioni e futures vengono utilizzati sia per copertura sia per operazioni speculative ad alta leva.
Sul piano della performance, Nvidia ha generato un’alpha nettamente superiore a Nasdaq e S&P 500, diventando la componente chiave nei portafogli growth e tech che puntano a cavalcare il ciclo pluriennale degli investimenti in infrastrutture AI e data center.
La struttura della domanda resta sbilanciata a favore della mano forte: investitori istituzionali e grandi gestori continuano ad accumulare sulle fasi di correzione, mentre la componente retail e i desk quantitativi operano sul breve periodo con strategie di breakout e “buy on news”, amplificando le escursioni di prezzo in corrispondenza di trimestrali e guidance.
Il contesto macro rimane complessivamente favorevole al caso Nvidia, sostenuto dall’attesa di un ciclo espansivo dell’AI, ma il rischio di correzioni improvvise resta elevato e legato a variabili esogene come le decisioni della Federal Reserve sui tassi USA, eventuali inasprimenti regolatori nel comparto semiconduttori e reazioni del mercato a dati trimestrali anche solo lievemente sotto le aspettative.
Analisi tecnica evoluta: trend, momentum, volatilità e pattern
Sul piano tecnico, Nvidia si conferma protagonista di una tendenza strutturalmente rialzista, mantenendo il prezzo stabilmente sopra la media mobile a 50 periodi (MM50) in area 175–180$, considerata da mesi la linea di spartiacque tra fasi bull e bear trend. Questa MM50 ha rappresentato un punto di ingresso privilegiato per acquisti algoritmici e accumulazioni istituzionali durante ogni test di volatilità, risultando il principale livello di difesa nei recenti ritracciamenti.
L’indicatore RSI daily, che aveva raggiunto valori estremi di ipercomprato sopra 75 in occasione dei massimi post-trimestrale, è ora sceso in zona neutra tra 55 e 60. Questo “raffreddamento” tecnico permette al titolo di scaricare la pressione di breve periodo senza compromettere l’impostazione rialzista di fondo; eventuali divergenze RSI-bullish, con minimi crescenti dell’oscillatore a fronte di prezzi stabili, potrebbero aprire la strada a nuovi spunti direzionali.
Dal punto di vista del momentum, la regressione lineare sulle ultime 50 chiusure evidenzia un allentamento dell’inclinazione positiva, segno di normalizzazione e di una fisiologica diminuzione dell’euforia. Tuttavia, finché i prezzi restano sopra la MM50 e la curva della regressione resta ascendente, il trend costruttivo di medio periodo rimane intatto.
La volatilità implicita e realizzata rimane su livelli massimi annuali, offrendo opportunità per strategie avanzate su opzioni come straddle e covered call, specie in prossimità di resistenze chiave. Il sentiment di mercato sul comparto AI resta positivo, alimentato da news su nuovi investimenti globali, partnership strategiche e risultati record di altri attori come IBM e AMD, condizioni che potrebbero stimolare ulteriori rally futuri.
Per i livelli tecnici operativi, i principali supporti si individuano tra 180–175$ (MM50 linea di difesa per posizioni bullish) e 165–160$ (swing low e cluster di domanda istituzionale), mentre le resistenze più immediate sono comprese tra 190–195$ (zona di distribuzione post–rally) e 200–205$ (massimi storici e possibile trigger per accelerazione verso 215–225$ su estensione di Fibonacci). Tra i pattern osservati spiccano la bandiera di consolidamento sopra MM50, la formazione di un doppio massimo temporaneo sui 200$ e il rischio di bear trap sotto 175$, spesso seguite da rapide inversioni sostenute da news e reazioni di mercato.
Scenario, prospettive e sintesi
L’outlook tecnico su Nvidia resta fra i più seguiti del settore, con il titolo che continua a catalizzare l’attenzione degli investitori grazie alla leadership nell’AI e alle performance record. Attualmente, la partita si gioca su livelli tecnici determinanti che definiscono le tendenze operative, senza fornire alcun orientamento su acquisto o vendita, ma solo la mappatura dei range più rilevanti.
• Sopra la MM50 (175–180$): Il titolo mantiene un’impostazione tecnica positiva, con la fascia 190–195$ come area di breakout per l’estensione verso nuovi massimi. Il superamento di questi livelli può aprire spazio per accelerazioni tipiche dei rally AI, a condizione che venga assorbita la forte volatilità e i volumi siano in crescita.
• Sotto la MM50: Se i prezzi scendono sotto la MM50, si entra in un’area dove storicamente avviene normalizzazione del trend, con maggiore flessibilità richiesta nelle strategie operative e preferenza per la gestione dinamica del rischio. Il focus si sposta verso livelli inferiori di supporto e fasi di consolidamento.
• Rottura sopra 200$: Una spinta definitiva oltre la soglia psicologica dei 200$ può generare accelerazioni importanti, avviando la fase successiva del rally e proiettando possibili target in zona 215–225$ secondo le più recenti estensioni tecniche.
La gestione del rischio rimane centrale: trailing stop, opzioni di copertura, attenzione alle date di earning e monitoraggio continuo su news macro e geopolitiche sono elementi essenziali in un contesto dove la volatilità rimane elevata. Permane anche la necessità di osservare attentamente possibili rischi correlati a regolamentazioni USA, supply chain, eccessi di euforia tipici delle “bolle AI”, e deterioramento del sentiment tech/global high-beta.
Allo stesso tempo, Nvidia resta il principale beneficiario dei mega-trend 2025: grazie agli investimenti record, partnership strategiche, e leadership consolidata, continua a guidare l’innovazione AI a livello globale. Tuttavia, la disciplina tecnica e la capacità di adattamento alle oscillazioni di scenario sono requisiti indispensabili per chi punta a seguire il trend senza esporsi a rischi eccessivi.
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Il settimanale su btcusdBuongiorno a tutti. La candela settimanale della scorsa settimana, ha chiuso sotto il minimo precedente e su minimi che non si vedevano da Maggio di quest'anno. Il megafono disegnato dal prezzo sta per essere validato, ipotizzo che prima di vederlo validato e rotto al ribasso in modo preciso, il prezzo potrebbe rimbalzare anche violentemente. Il supporto dov'è ora, è un supporto molto importante non solo per i trend secondari, ma anche per quello primario che tutti chiamano "trend di fondo" . Un affondo porterebbe il panico e non vedo perché tirarsi la zappa sui piedi, dato che dentro btc ci sono molti big che sono anche i più grandi manipolatori della storia: Wall Street. Qualcosa si è rotto su Bitcoin e il mercato lo sta scontando, dubito che sia dovuto solo al drenaggio di etf da btc al gold eccetera. Spero che sia un altro fuoco di paglia com'è stato per FTX nel ciclo bull precedente, anche lì il mercato è andato in confusione ma stava su di un bottom, le dinamiche sono diverse perché qui è in corso una distribuzione, l'accumulo arriverà gradualmente, non cadete nella trappola di tutti questi pifferai che urlano di comprare il dip su X. Comprate e vendete solo quando pensate che il prezzo o il grafico vi sta dicendo di farlo.
DAX sotto pressione in attesa della trimestrale NvidiaLe probabilità in diminuzione di assistere ad un ulteriore taglio dei tassi di interesse da parte della Fed quest'anno e le vendite sul settore tech hanno spinto i mercati azionari europei in territorio negativo per il quarto giorno consecutivo martedì.
La giornata odierna è invece al momento poco mossa, con gli investitori che sembrano essere riluttanti ad assumere nuove posizioni direzionali prima della pubblicazione dei risultati trimestrali di Nvidia, attesi questa sera dopo la chiusura di Wall Street.
L’evento è di altissima importanza per i mercati visto che negli ultimi anni il colosso dei semiconduttori è diventato la proxy globale del boom dell’intelligenza artificiale e i numeri in arrivo potrebbero influenzare significativamente il sentiment sui titoli growth e, di riflesso, sull’intero comparto azionario mondiale.
Dax future in indebolimento tecnico: violata la media a 200 giorni
Nel pomeriggio di martedì il future sul principale indice tedesco ha toccato un minimo intraday a 23.135 punti, per poi recuperare leggermente e chiudere a 23.250 punti, comunque sotto la media mobile a 200 giorni; un’inversione di questo tipo è generalmente monitorata a livello istituzionale e considerato uno spartiacque tra trend rialzista e contesto correttivo nel medio periodo.
La seduta di mercoledì si è aperta pressoché invariata, con il benchmark che continua ad oscillare a ridosso dei minimi di giugno.
Cosa attendersi ora?
Nonostante la violazione della media mobile a 200 periodi, il Dax continua a scambiare all’interno della cruciale fascia di supporto compresa tra 23.250 e 23.000 punti, un’area che negli ultimi mesi ha più volte intercettato flussi in acquisto e generato inversioni di breve periodo.
Finché questa zona resterà intatta, il mercato conserva concrete probabilità di sviluppare un rimbalzo tecnico, favorito anche da condizioni di ipervenduto su alcuni oscillatori di momentum.
Tuttavia, il quadro tecnico tornerebbe costruttivo solo con un recupero stabile dei 23.600 punti, livello che coincide non solo con una precedente area di supporto, ma anche con il reingresso sopra la media mobile a 200 periodi, il cui ruolo come discriminante direzionale di medio termine rimane determinante.
Un breakout sopra questo livello confermerebbe un miglioramento del sentiment e potrebbe aprire spazio a estensioni verso 23.800, primo target rilevante di breve.
Al contrario, una chiusura sotto i 23.000 punti incrementerebbe il rischio di accelerazioni ribassiste, con potenziale estensione verso 22.750–22.600, zona dove passa anche il supporto dinamico del trend di medio periodo.
Pe la sessione odierna qualora dovessimo tenere i minimi attuali potremmo valutare ingressi long sulla rottura dei 23.280 punti, con obiettivo il test dei 23.480 punti e stop sul minimo odierno a 23.121 punti.
MPS verso il 10% di Yield: correzione o occasione?BANCA MPS – Analisi grafica con contesto fondamentale
Sul fronte fondamentale il mercato sta ricalibrando al rialzo le stime su MPS.
Diversi report hanno aumentato target price e previsioni di dividendo, complice il buon esito dell’OPAS su Mediobanca e i solidi numeri del terzo trimestre 2025. Le nuove proiezioni indicano un rendimento atteso intorno al 9,3% per il 2025 e 9,5% per il 2026, mentre il vero incremento dovrebbe arrivare nel 2027 (stimato a 0,9 € per azione) e nel 2028 (1 € per azione), quando le sinergie con Mediobanca saranno pienamente riflesse nei conti.
Si parla quindi di rendimenti ancora a doppia cifra, nonostante il recente apprezzamento dell’azione.
Sul grafico, dopo aver toccato i massimi di periodo a 8,90 €, il prezzo è tornato a lavorare sui massimi di maggio, già testati più volte tra agosto e settembre. Ogni mancata rottura di quest’area ha generato correzioni rapide nell’ordine del 16–17%, segno che il livello resta tecnicamente significativo.
L’elemento da monitorare ora è l’EMA 10 daily: una perdita decisa di questa media aumenterebbe le probabilità di una discesa verso i due gap lasciati aperti nella fase di forte salita, il primo in area 7,80 – 7,90 € e il secondo più in basso a 7,20 – 7,30 € .
Proprio zona 7,80 €, che coincide anche con il 50% di ritracciamento Fibonacci, potrebbe rappresentare un punto interessante per iniziare a costruire posizioni long.
Se invece il titolo dovesse reagire sui livelli attuali, l’obiettivo tornerebbe immediatamente sui massimi in area 9 €, completando un pullback sulla parte alta del canale discendente che ha ingabbiato i prezzi negli ultimi mesi.
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Gap volumetrico o supporto psicologico: dove puntano gli short?L'area di supporto attuale per il Future Ftse Mib (ITA40), osservando il grafico a 4H, sembra trovarsi attorno al livello psicologico dei 42.500 punti, una soglia che spesso funge da riferimento nei momenti di alta volatilità. Tuttavia, uno sguardo più attento al volume profile rivela un dettaglio tecnico di particolare rilevanza: il vero target degli shortisti potrebbe essere la chiusura del gap up lasciato aperto nella sessione di lunedì 27 ottobre 2025.
Proprio in corrispondenza di questo livello si nota una "valley", ossia un vuoto volumetrico evidenziato dal cerchio bianco sul volume profile. Questi vuoti, in analisi tecnica, indicano zone di scarsa contrattazione; spesso rappresentano obiettivi privilegiati per strategie di vendita in quanto il prezzo tende a colmare queste lacune per ricercare nuova liquidità.
Se il movimento ribassista proseguirà, sarà interessante valutare se quest'area di "valley" volumetrica riuscirà ad attrarre ulteriori vendite e rappresentare il vero target per i venditori. Solitamente la presenza di queste aree porta a bruschi movimenti intraday, che si esauriscono solo una volta colmato il gap e ritrovato un maggiore equilibrio fra domanda e offerta.
Pertanto, mentre il sostegno principale rimane intorno ai 42.500 punti, la chiusura del gap e la "valley" sul volume profile potrebbero rappresentare il vero livello chiave da monitorare nei prossimi giorni.
S&P500: acufene o scricchiolio reale?Per l’S&P 500 la struttura interna è leggermente diversa rispetto al DAX visto poco fa. Qui il ciclo Q2 — e quindi anche il semestrale — sembra essersi chiuso prima, e il nuovo minimo toccato oggi potrebbe essere già l’avvio del Q3 con l’intenzione di scendere fino alla chiusura dell’annuale, anche qui prevista in primavera. La trendline del Q2 è stata rotta e, allo stato attuale, sembra difficile che l’indice riesca a riportarsi sopra in modo stabile.
D'altra parte, anche il versante macro di Trumpolandia, nelle ultime settimane ha servito un piatto di dati macro tutt’altro che appetitosi: occupazione in frenata, consumi sotto pressione e un costo della vita che continua a mordere. In pratica, o l’economia entra in una fase di stagnazione abbastanza lunga da permettere ai prezzi di “sfogare” gli aumenti (esempio banale: +20% in un anno è una follia; +20% distribuiti in 5–6 anni sono molto più digeribili), oppure arriva una recessione pulita che in pochi trimestri rimette i prezzi al loro posto e poi lascia campo libero a una nuova ripartenza.
In entrambi gli scenari, però, i conti tornano allo stesso punto: i profitti aziendali ne risentono e il mercato tende a scendere.
Vi sono poi anche dei precedenti grafici, anche se le condizioni macro di allora erano differenti.
Lo si vede bene nei grafici qui sotto:
e qui:
La presente è la mia visione e non rappresenta un incentivo ad operare, investire o disinvestire.
DAX: violazione ribassistaSul fronte macro, la Germania segnala da tempo le difficoltà in cui si trova. E non è certo l’unica: se lei piange, gli altri non stanno ridendo.
Il principale indice tedesco, dopo mesi di distribuzione (e il POC piazzato sui massimi lo mostrava chiaramente), proprio ora ha rotto gli indugi violando i 23.283 punti, cioè la chiusura del secondo sottociclo dell’annuale in corso. Con questa rottura, il terzo sottociclo — quello che sta accompagnando la chiusura del semestrale ormai agli sgoccioli — ha generato un indizio strutturale che punta verso una sequenza di minimi decrescenti probabilmente fino a primavera, con un target quantomeno in area 21.600.
Ovviamente non sarà una discesa in linea retta, altrimenti il target lo ritroveremmo sotto le suole. Anzi, già nel breve la chiusura del semestrale potrebbe dare un rimbalzo anche bello energico, magari pure ingannevole. Ma la violazione appena avvenuta parla chiaro: la direzione e i tempi restano quelli.
Sempre che… come già successo ad aprile, non intervenga “il biondo” a ribaltare le carte in tavola. Per questo gli swing dei cicli inferiori andranno monitorati con una cura quasi maniacale: sbagliare il timing qui significa fare beneficenza ai miliardari.
La presente è solo la mia visione e non rappresenta in alcun modo un invito a operare, investire o disinvestire.






















