Buona Distribuzione In GBPCAD!! Aspettiamo Il Completamento Salve a tutti. voglio portarvi questa mia visione in quanto reputo molto interessante lo short in gbpcad ..
Nei time frame alti siamo arrivati in buone zone di supply , se vogliamo possiamo contare anche il prezzo 1.81000 come range di reazione .. Confermata la struttura short dopo la fase di distribuzione, quello che vorrei vedere è una reazione (nella zona in cui ci troviamo ) long per indurre i compratori e raggiungere la zona del 50% e/o la chiusura strutturale nel 60% .. ottimi prezzi ci attendono anche li e preferibilmente attenderò una fase di re-distribuzione stando attento ai drive che si potranno creare per le induzioni con ulteriore UTAR.. buona settimana a tutti!!:) fatemi sapere cosa ne pensate
TIPS
[ COME DIVENTARE UN PRO SCALPER ] - Segui questi 6 consigliQuindi vuoi diventare uno scalper migliore? Sei stanco di non avere successo? Qualunque sia il caso, ho buone notizie sono qui per aiutarti, voglio darti cinque o sei consigli che ti faranno diventare uno scalper professionista o almeno uno scalper migliore, detto questo:
Consiglio n°1:
INIZIARE LENTAMENTE
Quando dico di iniziare lentamente intendo dire: non avere fretta di fare trading, devi davvero prendere le cose con calma, che si tratti di un conto demo o reale con una bassa quantità di denaro, in modo da non danneggiare la tua psicologia.
Devi sentirti bene e fiducioso, non solo entrare in un grafico a un minuto e andare a comprare vendere fino a impazzire, so che vuoi fare soldi, ma fidati di me vengo da 4 anni di trading, tre dei quali sono stati fallimentari.. DEVI iniziare lentamente.
Consiglio n°2:
NON AVERE PAURA DI PERDERE
Perdere va bene, perdere è normale, tutti coloro che fanno trading, non importa chi sia il tuo mentore preferito, perdono trades, oppure sono solo trader demo che ti mentono dicendo che non perdono.
Con il money management ( link dello script qui sotto) potrai perdere una, due o forse tre operazioni in un colpo solo e con una sola operazione essere in profitto.
Quindi, se hai un buon money management e un buon risk reward, avrai successo, e se perderai qualche trade, non preoccuparti perché fa parte del gioco.
Consiglio n°3:
DISCIPLINA
Imponiti dei limiti quando fai trading, soprattutto per gli scalper, è molto importante: non si può uscire dal nulla e fare 30 operazioni in un solo giorno, non danneggiare la tua psicologia, a fine giornata danneggi il tuo successo a lungo termine, quando ci si brucia con il trading è molto difficile tornare a tradare.
Quando guardi il grafico a un minuto e vedi una perdita di 10 pips, non puoi dire: "Ho perso 10 pips, rientrerò", "Ho perso 20 pips, rientrerò", perché queste sono piccole perdite ma aumenteranno molto rapidamente se perdi il controllo, quindi sii disciplinato.
Massimo 3 trades al giorno, se ne perdi due passa al giorno successivo.
Consiglio n°4:
TRACCIA LE TUE OPERAZIONI
Screenshot dei risultati e screenshot dell'inizio, scrivi il motivo per cui si è effettuata quell'operazione, cosa si è visto e cosa è successo alla fine dell'operazione.
Il motivo è che questo imprimerà le cose nella tua mente: hai perso il trade perché si è verificato questo schema? Scrivetelo, la prossima volta che questo schema apparirà sai già come è andata a finire e potrai preservare il tuo capitale da una perdita di 10 pips.
Quindi, ogni volta controlla le tue perdite e le vittorie, ti aiuterà nel lungo termine.
Consiglio n°5:
TROVA UNA STRATEGIA E RISPETTALA
Non girare su vari siti web, cercando strategie, corsi e venditori di pattern / libri miracolosi, tutto quello che devi fare è seguire una strategia, quando l'hai trovata non tornare più a cercare strategie perché se approfondisci per esempio la mia, poi guardi un video e inizi ad applicare anche quella, magari il giorno seguente ti esce un reel dove ti svelano la strategia che ti renderà milionario ed inizi ad applicare anche quest'ultima non stai facendo altro che danneggiare ancora di più la tua psicologia, inizi anche a creare pensieri distruttivi perché magari sei poco profittevole. ( mi è successo )
Quindi utilizza una singola strategia, applicala tutti i giorni con costanza e fidati che arriverà il tuo momento.
Consiglio n°6:
UTILIZZA TIMEFRAMES MULTIPLI
So che vuoi diventare uno scalper e che secondo te timeframes come il Daily o H4 sono troppo grandi, ed è vero, ma servono per capire in che tipo di trend ti trovi:
- devo cercare prima opportunità in buy o sell?
- mi trovo in una situazione di Range? ( consolidamento )
Quindi utilizza il tuo Daily o H4 per la struttura di mercato e guarda i fondamentali.
( ho creato uno script a riguardo )
Questo è l'ultimo consiglio che ho da darti, se hai apprezzato il contenuto spacca il tasto del boost ( like ) per farmelo sapere e commenta se vuoi che in futuro parlo di qualche argomento specifico!
Idee correlate nei commenti. ⬇️
Buon Trading!
TERMINOLOGIA DI MERCATO, OPERATIVITÀCiao Trader come stai? Voglio approfittare di questo weekend per parlarti della terminologia del mercato e sopratutto di come funziona in questo caso nel forex, passiamo subito alle basi:
- TASSO DI CAMBIO
Il tasso di cambio è il rapporto di una valuta contro un'altra per esempio EUR/USD:
10.000€ in EUR/USD al valore di 1.1300 = in Euro sono +10.000€ mentre in Dollari sono -11.300$
Se vai in america con: 10.000€ X 1.13 ricevi: 11.300$
Quando rientri e devi cambiare 11.300$ ed il prezzo sarà a 1.16 riceverai: 9741,37€
Da qui possiamo collegarci a:
- VALUTA BASE / QUOTATA
Prendiamo come esempio sempre EUR/USD al prezzo di 1.1325
EUR = (Numeratore) BASE
USD = (Denominatore) QUOTA
Se andiamo in BUY (Long) sarà: 1.1325$ --> 1€
Se andiamo in SELL (Short) sarà: 1€ --> 1.1325$
RICORDA: Sui grafici forex il prezzo visualizzato è sempre quello della valuta quotata.
- LONG / SHORT
Buy (Long) Sell (Short)
Operazione Long quando pensi che la valuta BASE prende valore.
Operazione Short quando pensi che la valuta QUOTATA prende valore.
- ASK / BID E SPREAD
ASK: il prezzo ASK si trova più in alto del valore reale (prezzo d'acquisto della valuta base)
BID: il prezzo si trova più in basso del valore reale (prezzo di vendita della valuta base)
SPREAD: È la differenza tra prezzo d'acquisto (ASK) e prezzo di vendita (BID) possiamo interpretarlo come una bilancia del rischio tra le valute, quando nel mercato c'è molta liquidità lo spread sarà basso, mentre nella situazione inversa cioè illiquido troverai uno spread alto.
- SLIPPAGE
Possiamo definire il termine come una sorta di "Ritardo" ed è precisamente la differenza tra prezzo di esecuzione e prezzo originariamente inserito.
- GAP
È letteralmente un salto tra un prezzo e l'altro per esempio:
EUR/USD 1.1300 Venerdi
EUR/USD 1.1600 Lunedi
- SWAP E COMMISSIONI
Lo swap è il tasso di interesse notturno accreditato.
Le commissioni sono delle tasse fisse che paghiamo al broker. (non tutti le applicano)
- PIPS
"PERCENTAGE IN POINTS"
È l'unità di misura dello spostamento nel forex generalmente i pips si calcolano con la 4a cifra decimale, per esempio:
Prezzo base: 1.1320
1.1325 --> 1.1335
Nel primo siamo a +5 pips nel secondo a +10 pips
Lo YEN ha un'eccezione, si prende la 2a cifra decimale:
Prezzo base: 111.25
111.20 --> 111.00
Nel primo siamo a -5 pips, nel secondo a - 25 pips
- COME CALCOLARE I PIPS
Esiste una formula per il calcolo dei pips. (anche se lo fanno le piattaforme)
La formula è:
(0.0001 X TASSO DI CAMBIO) --> forex generale
(0.01 X TASSO DI CAMBIO) --> in caso di YEN
- SIZE
"GRANDEZZA" quantità con cui si entra a mercato.
Il forex viene tradato in lotti quindi è bene sapere come funzionano per gestire al meglio il Money Management
SIZE N. DI UNITÀ
Standard 100.000
Mini 10.000
Micro 1.000
Nano 100
- RAPPORTO SIZE/PIP
1 Lotto --> 10 Valuta incerta y
1 Minilotto --> 1 Valuta incerta y
1 Microlotto --> 0.1 Valuta incerta y
- MARGINE/LEVA
Sono strettamente legati, il margine è il deposito di garanzia che prende il broker (quota di capitale congelato)
come si calcola:
SIZE / LEVA --> esempio: SIZE:1000 LEVA:20 = 50 <-- MARGINE
La leva consente di aumentare il volume di trade.
- GRAFICO
Si divide in analisi tecnica e fondamentale:
Nella tecnica si analizza esclusivamente il grafico ed i movimenti del prezzo (PRICE ACTION), bisogna ricordare che i prezzi si muovono in trend (RIALZISTA; RIBASSISTA; NEUTRO o RANGE) e che la storia si ripete (controlla sempre il passato); il grafico rappresenta quello che avviene nell'economia reale.
Il tipo di grafico più utilizzato è il grafico a candele (CANDLESTICK) che ci danno 4 tipi di informazioni:(Apertura, Minimo, Massimo e Chiusura)
Nella fondamentale si analizzano i fondamenti dell'economia di un paese, attraverso:
News, strumenti finanziari ed indicatori sintetici, nel forex --> P.I.L. (prodotto interno lordo)
Ma a cosa serve?
Per fare un'ulteriore check up dello stato di salute dello strumento sotto analisi e soprattutto per valutare se scommettere in un possibile andamento positivo.
Spero che questo post ti è stato d'aiuto!
Buon Trading!
ORARI SESSIONI FOREX ( FUSO ORARIO ITALIANO)Ciao traders, gli orari delle sessioni porteranno la tua operatività nei mercati al next level, il cambiamento significativo lo noterai nella gestione del tempo, se sei un aspirante trader non sarai più costretto a stare H24 davanti ai grafici.. (mito sfatato) ;)
Scherzi a parte, hai capito bene sarai Tu a scegliere come, dove e quando tradare, andiamo subito al fuso orario GMT:
FX (GMT)
-Sidney —> 22:00 - 6:00
-Tokyo —> 00:00 - 8:00
-London —> 8:00 - 16:00
-NewYork —> 13:00 - 21:00
Coppie per:
Sidney-Tokyo = 00:00 - 6:00
Tokyo-London = 8:00
London-NewYork = 13:00 - 16:00
Esempio per Tokyo-London: GBP/JPY
FX (ORA INVERNALE ITA)
-Sidney —> 23:00 - 7:00
-Tokyo —> 1:00 - 9:00
-London —> 9:00 - 17:00
-NewYork —> 14:00 - 22:00
Coppie per:
Sidney-Tokyo = 1:00 - 7:00
Tokyo-London = 9:00
London-NewYork = 14:00 - 17:00
Fx (ORA ESTIVA ITA)
-Sidney —> 00:00 - 8:00
-Tokyo —> 2:00 - 10:00
-London —> 10:00 - 18:00
-NewYork —> 15:00 - 23:00
Coppie per:
Sidney-Tokyo = 2:00 - 8:00
Tokyo-London = 10:00
London-NewYork = 15:00 - 18:00
Tips per Individuare attraverso un indicatore gratuito la sessione:
-Indicatori:
Cerca per: Kill Zones (oscarvs)
Rosso: Tokyo session
(Durante questa sessione solo nelle ore di coincidenza tra le coppie trado CAD/JPY)
Giallo: London session
(Durante questa sessione solo nelle ore di coincidenza tra le coppie trado GBP/JPY)
Grigio: New York session
(Durante questa sessione trado XAUUSD - USDWTI - NAS100)
Buon Trading!
FONDAMENTALI PER DIVENTARE UN TRADER PROFESSIONISTACiao traders, voglio condividere con voi questi consigli che con il tempo e la costanza nell'operare nei mercati mi hanno aiutato a diventare un day-trader professionista.
Andiamo subito al primo!
1. Fai trading SOLO quando hai la mente libera da pensieri:
- Lo stato emotivo può influenzare la nostra operatività nei mercati, il che diventa un bel problema che ci collega a...
2. RISPETTARE il Money Management nonché il R/R ( rischio / rendimento ):
- Il Money Management è quella disciplina che consente ( nonostante le perdite) di essere sempre in profitto.
Per esempio:
R/R 1:2 = 2%
- StopLoss 30 pips
- TakeProfit 60 pips
( Per essere in profit basta un 4:10 )
1. -10€
2. -10€
3. -10€
4. -10€
5. -10€
6. -10€
7. +20€
8. +20€
9. +20€
10. +20€
Si ha una perdita di 6€ ed un profitto di 8€ quindi su 10 trade +20€
Io personalmente non apro operazioni al di sotto di 1:2, oscillo tra 1:3 - 1:5/6
3. Se non trovi opportunità NON fare ulteriori analisi sul grafico:
- Analisi oggettive e non soggettive non forzare la tua strategia se per quel tipo di mercato ( in quel momento ) non quadra, da qui ci colleghiamo al punto 4.
4. Fidati della tua strategia:
Rimani attaccato alla tua strategia il tuo momento arriverà, 100%. Non saltare da video a video su Youtube o comprando corsi fasulli, non c'è errore peggiore di prendere pezzi di strategie diverse.
Puoi anche affidarti ad una persona e seguire il suo metodo.
5. Qui possiamo collegarci al terzo punto: focalizzati su MASSIMO 4 valute + Oro/Petrolio ed Indici.
Ti elenco qui sotto le coppie che analizzo più spesso:
- CAD/JPY Tokyo session
- GBP/JPY London session
- XAUUSD New York session
- USDWTI New York session
- NAS100 New York session
- US30 New York session
Buon trading!
COME MISURARE LE ASPETTATIVE DI INFLAZIONE E I TASSI REALIBuongiorno a tutti.
Dopo aver trattato diverse analisi riguardanti il mondo obbligazionario (che potete trovare all’interno del profilo), tra le quali:
• Titoli di stato governativi
• Curva dei rendimenti
• Tips
• Obbligazioni societarie investment grade e high yield
• Spread obbligazionario ad alto rendimento
• Spread BTP-BUND
• Correlazione tra obbligazioni e diverse asset class (materie prime, dollaro, mercato azionario)
Oggi tratterò un nuovo argomento: i rendimenti (o tassi di interesse) reali e le aspettative di inflazione del mercato. Questo argomento richiede tante righe di letture, motivo per il quale ho deciso di scomporlo in tre parti; questa rappresenta la prima, vi svelerò quali sono le due seguenti a fine analisi.
Gli obiettivi dell’analisi sono i seguenti:
1. Capire la differenza tra il rendimento nominale e reale di un’obbligazione
2. Capire cosa sono i “tassi di pareggio” o “tassi di breakeven” (in parole semplici, come capire e ricercare a livello grafico quali sono le aspettative di inflazione del mercato)
3. Come costruire i grafici dei rendimenti reali
Chi legge le mie analisi sa quanto io ricorra spesso all’utilizzo dei rendimenti di varie obbligazioni (o di titoli di stato governativi) per provare a far luce su particolari dinamiche o per formulare delle ipotesi; ebbene, ogni qualvolta ho utilizzato la parola “rendimento”, mi riferivo al rendimento nominale che, come avrete capito dal titolo, non è l’unico da prendere in esame. Leggendo l’analisi che segue, avrete una visione più chiara di quello che intendo. Buona lettura.
LA DIFFERENZA TRA RENDIMENTO NOMINALE E REALE DI UN’OBBLIGAZIONE
Ho intenzione di iniziare questo paragrafo con un esempio tanto semplice quanto chiaro, in maniera tale da rendere l’analisi alla portata di tutti.
Immaginiamo oggi 19 luglio di acquistare un titolo di stato del governo americano con scadenza 5 anni. Al momento, il tasso di interesse riconosciuto per tale obbligazione è pari al 3.13%:
Acquistando lo stesso titolo di stato a 100$, con un tasso di interesse quindi del 3.13%, quale sarà il nostro guadagno ipotetico dopo 5 anni? Il prezzo al quale abbiamo acquistato l’obbligazione (100$) più il tasso di interesse del 3.13%. Totale: 103.13$; il guadagno sarà quindi di 3.13$.
Il guadagno realizzato è quello definito “nominale”, ossia quello che non tiene conto di eventuali effetti macroeconomici esterni che possano eroderlo.
Qual è quel dato macroeconomico legato in maniera diretta al nostro potere di acquisto? Sicuramente l’inflazione, o consumer price index. Sappiamo come l’aumento di essa impatta sul nostro portafoglio, infatti:
• Immaginando di possedere 100$ con un aumento generalizzato dei prezzi del 9.1%, quale sarà il suo valore reale?
100$ - 9.1$ = 90.9$
Questo appena discusso vale anche nell’ambito degli investimenti:
• Se il rendimento (o tasso di interesse) ottenuto annualmente attraverso una cedola da un investimento obbligazionario è pari al 3.12% ma l’inflazione si attesta al 9.1%, quale sarà il guadagno “reale”?
3.12% - 9.1% = -6%
Risulterà negativo. Il guadagno negativo del -6% ottenuto è quello definito “reale”, ossia quello che tiene conto dell’inflazione.
Quindi, ricapitolando, qual è la differenza sostanziale tra un rendimento nominale e uno reale?
• Un rendimento nominale è un tasso di interesse che non tiene in considerazione l’inflazione
• Un rendimento reale è un tasso di interesse che tiene conto del potere di acquisto e, quindi, della stessa inflazione
È fondamentale il concetto di “potere d’acquisto”:
• Più esso aumenta (proporzionalmente all’abbassarsi dell’inflazione), più aumenta la quantità di beni acquistabili
• Più esso diminuisce (proporzionalmente all’aumentare dell’inflazione), più diminuisce la quantità di beni acquistabili con la stessa quantità di denaro
È quindi necessario tener conto di determinate variabili in ambito investimenti/attività finanziarie.
COME OTTENERE I GRAFICI DEI RENDIMENTI REALI: I TASSI DI BREAKEVEN
Avrete capito leggendo dal paragrafo precedente che i rendimenti dei titoli di stato mostrati da me varie volte, con ticker:
• US03MY (rendimento del titolo di stato a 3 mesi)
• US06MY (rendimento del titolo di stato a 6 mesi)
• US01Y (rendimento del titolo di stato a 1 anno)
• US02Y (rendimento del titolo di stato a 2 anni)
• US03Y (rendimento del titolo di stato a 3 anni)
• US05Y (rendimento del titolo di stato a 5 anni)
• US07Y (rendimento del titolo di stato a 7anni)
• US10Y (rendimento del titolo di stato a 10 anni)
• US20Y (rendimento del titolo di stato a 20 anni)
• US30Y (rendimento del titolo di stato a 30 anni)
Appartengono alla categoria “rendimenti nominali”.
Come graficare invece i “rendimenti reali”?
Ho spiegato come essi si ottengano dalla differenza:
RENDIMENTO REALE = RENDIMENTO NOMINALE – INFLAZIONE
Occorre di conseguenza costruire uno spread tra il rendimento di un particolare titolo di stato ad una data scadenza e l’inflazione attesa dal mercato alla scadenza stessa. Una misura dell’inflazione attesa dagli operatori di mercato è fornita dai “tassi di breakeven”, o “tassi di inflazione di pareggio”.
L’andamento dei tassi di breakeven fornisce una stima delle aspettative di inflazione che ha il mercato.
Essi si ottengono in questo modo:
• E’ sufficiente graficare il rendimento nominale di un determinato titolo di stato ad una determinata scadenza e sottrarlo allo stesso titolo di stato “riassestato” all’inflazione
Il sito Fred Economics, consultabile al link fred.stlouisfed.org ci fornisce questi grafici. In particolare, è possibile visualizzare i tassi di pareggio (e quindi, ricordate, le aspettative di inflazione) a 5 anni, 7 anni, 10 anni, 20 anni e 30 anni:
• Aspettative di inflazione a 5 anni:
Pagina consultabile al link fred.stlouisfed.org
E’ possibile ottenere lo stesso grafico su tradingview utilizzando come ticker “T5YIE”:
Il grafico comunica il fatto che il mercato si aspetta un’inflazione a 5 anni al 2.63%
• Aspettative di inflazione a 7 anni:
Pagina consultabile al link fred.stlouisfed.org
E’ possibile ottenere lo stesso grafico su tradingview utilizzando come ticker “T7YIEM”:
Il grafico comunica il fatto che il mercato si aspetta un’inflazione a 7 anni al 2.79%
• Aspettative di inflazione a 10 anni:
Pagina consultabile al link fred.stlouisfed.org
Grafico ottenibile su tradingview utilizzando il ticker “T10YIE”:
Il mercato si aspetta un’inflazione a 10 anni al 2.37%
• Aspettative di inflazione a 20 anni:
Pagina consultabile al link: fred.stlouisfed.org
Tassi di pareggio a 20 anni su tradingview ottenibili grazie al ticker “T20YIEM”:
Il mercato si aspetta un’inflazione a 20 anni al 2.78%
• Aspettative di inflazione a 30 anni:
Pagina consultabile al link: fred.stlouisfed.org
Grafico visualizzabile su tradingview grazie al ticker “T30YIEM”:
Il mercato si aspetta un’inflazione a 30 anni al 2.47%.
Vi rilascio un ulteriore link di una pagina del sito Fred Economics dal quale potrete visualizzare le aspettative di inflazione a svariate scadenze: fred.stlouisfed.org
Sono sicuro che il link vi sarà utilissimo. Molto spesso tanti di voi mi domandano quali siano i metodi da utilizzare per capire l’entità di l’inflazione scontata dal mercato: cliccate sul link della pagina e avrete le vostre risposte.
A questo punto, dopo aver ricavato i dati dei grafici sulle aspettative di inflazione a diverse scadenze, possiamo costruire gli stessi sui rendimenti reali.
• RENDIMENTI REALI A SCADENZA 5 ANNI
Si ottengono digitando su tradingview il ticker “DGS5-T5YIE”:
Oppure sul sito Fred Economics al link fred.stlouisfed.org
• RENDIMENTI REALI A SCADENZA 7 ANNI:
Si ottengono dal ticker “DGS7-T7YIEM”:
Da Fred Economics al link fred.stlouisfed.org
• RENDIMENTI REALI A SCADENZA 10 ANNI
Sono ottenibili dal ticker “TNX-T10YIE”:
Dal Fred Economics al link fred.stlouisfed.org
• RENDIMENTI REALI A SCADENZA 20 ANNI:
Ottenibili digitando come ticker “DGS20-T20YIEM”:
Su Fred Economics al link fred.stlouisfed.org
• RENDIMENTI REALI A SCADENZA 30 ANNI:
Ottenibili attraverso l’utilizzo del ticker “DGS30-T30YIEM”:
Su Fred Economics al link fred.stlouisfed.org
Spero di essere stato chiaro esponendo l’argomento; le prossime due analisi che pubblicherò prossimamente saranno:
1. I 4 quadranti del rendimento reale (argomento utilissimo in ottica investimento per capire i trend del dollaro americano e di una vasta gamma di obbligazioni)
2. La correlazione tra rendimenti reali e Oro
Grazie per l’attenzione e buona giornata, Matteo Farci.
USDCHF shortCon la ripartenza della settimana vediamo il cambio aprire in negativo, siamo dentro short con una prima parzializzazione già presa al primo punto di interesse. Attendiamo che il prezzo ritorni ad un livello tale dove c'è alta probabilità di avere un numero elevato di ordini per chiudere la posizione.
Nel frattempo siamo già con stop loss in protezione.
Stop usdchf evitatoUna volta che il prezzo è arrivato in area designata abbiamo atteso una conferma di reversal che non è avvenuta. Infatti possiamo notare come la pressione ribassista non è stata sufficiente. Ne consegue la formazione di un nuovo massimo e la continuazione del trend rialzista. Dollaro forte, ma ancora per quanto?
CREARE UN INDICE DI FORZA PER PREVEDERE UN SEGNALE DI RECESSIONEBuongiorno ragazzi.
L’obiettivo di questa analisi è quello di costruire un indice di forza relativa capace di anticipare un segnale di recessione, ottenuto combinando tra loro mercato azionario e obbligazionario. Spiegherò passo passo i ragionamenti compiuti sperando di essere il più chiaro possibile.
Sul mio canale youtube ho condiviso un video-guida che tratta lo stesso argomento, al link:
www.youtube.com
Buona lettura!
RISCHIO=RENDIMENTO
Come ho spiegato nella mia analisi riguardante i ratings assegnati ai vari Stati Europei che trovate al link:
spiegavo come uno Stato si finanzi attraverso l’emissione dei titoli di stato. Ricordate come sono definiti?
Un titolo di Stato è un’obbligazione, ossia un titolo di credito che conferisce ad un investitore che lo acquista il diritto a ricevere, alla scadenza del titolo stesso, il rimborso della somma versata più una remunerazione, ossia un interesse.
In base alla capacità di uno Stato di onorare le obbligazioni assunte, esso riceve un determinato rating.
Più il rating assegnato è basso, maggiore sarà l’interesse riconosciuto. Questo perché? La risposta è semplice; immaginiamo che un investitore decida di finanziare uno Stato in rischio default (con un rating C), esponendosi così ad un rischio molto alto; il problema nasce dal momento che lo stesso potrebbe non riuscire a restituire la somma ad esso “prestata” più l’onere. Secondo voi, in una condizione del genere, un investitore si accontenterebbe di un interesse basso? Assolutamente no. Che senso avrebbe per lui rischiare una simile esposizione senza avere un grande incentivo? Assolutamente nessuno.
Questo è il motivo per cui il decennale russo, ad ora, rende il 13% circa (rating C).
Cosa ne conviene da tutto ciò che ho scritto finora? Che in campo obbligazionario un interesse (o rendimento) indica il grado di rischio a cui un investitore si espone, per cui:
RISCHIO =RENDIMENTO
LA CURVA DEI RENDIMENTI
Un paese emette diversi titoli di stato a diversa scadenza. Grazie ad essi è possibile costruire la famosa “curva dei rendimenti”, che non è altro che la rappresentazione grafica della relazione fra le varie scadenze dei diversi titoli di Stato e i relativi rendimenti.
Pensandoci bene, credo che questa curva, che fra poco vi mostrerò, sia uno degli indicatori più importanti nel mondo della finanza (e del trading). Perché? Perché saperla leggere aiuta noi traders a capire quali sono le aspettative degli investitori verso l’economia di un determinato Paese. Questo perché? Perché essa assume delle particolari forme in base al periodo economico (ripresa ed espansione economica, rallentamento economico e recessione) in cui viene calcolata.
RIPRESA/ESPANSIONE ECONOMICA
Questo particolare scenario economico segue un periodo di recessione; l’ultimo esempio l’abbiamo avuto da marzo 2020 a maggio/giugno 2021 circa.
Osservando la curva dei rendimenti costruita in quel periodo e immaginando di non conoscere per quale Paese essa sia stata costruita, possiamo essere in grado di capire lo stato di salute di quell’economia? Si. Ora vi mostrerò come:
Ogni qualvolta un paese si trova in ripresa/espansione economica, la curva dei rendimenti è inclinata positivamente, situazione definita dagli americani “steepening”; i rendimenti dei titoli di stato sono via via crescenti man mano che ci si avvicina a scadenze sempre più spostate nel tempo. Vi mostro ora due curve dei rendimenti inclinate positivamente, costruite dopo le recessioni del 2008 e del 2020:
Perché in questo particolare scenario economico la curva assume questa forma?
Lo scenario economico di ripresa ed espansione è caratterizzato da un clima di risk-on dei mercati. Cosa significa questo? Che gli investitori vanno a posizionarsi su asset finanziari ad alto rischio (come azioni, crypto e materie prime) poiché il rendimento che potrebbero ricevere da tali investimenti sarebbe più alto rispetto a quello che avrebbero ricevuto qualora avessero deciso di investire in titoli di stato, sicuramente con dei rischi più bassi, ma appunto meno convenienti. Il comportamento degli investitori si riflette così nella forma della curva: essi scaricano obbligazioni a tutte le scadenze (da pochi mesi a 30 anni) e, per il rapporto inverso che esiste tra obbligazioni e relativi rendimenti, vanno a imprimere la tipica pendenza positiva alla curva (vendono tutte le scadenze, fanno rialzare tutti i rendimenti).
• Un modo alternativo per capire che tale forma definisce un periodo di ripresa/espansione economica è controllare le scadenze brevi, soprattutto la scadenza a 2 anni. Tale scadenza è influenzata dalle scelte di politica monetaria della banca centrale: se le aspettative di un rialzo dei tassi di interesse sale, tipicamente il rendimento del titolo a 2 anni sale. Possiamo affermare con certezza ciò vista la grande correlazione che lega questi ultimi due elementi:
In questi particolari scenari economici, una banca centrale va’ ad abbassare i tassi a zero per favorire la ripresa e la crescita e, per il rapporto diretto appena osservato per via grafica, a bassi tassi di interesse appartengono bassi rendimenti, e da qui si può spiegare quindi il fatto che i rendimenti della parte a scadenze brevi della curva rendono molto meno rispetto alle altre scadenze.
Per l’equazione RENDIMENTO=RISCHIO, possiamo affermare che quindi è più rischioso detenere titoli di Stato a lunga scadenza che non a breve scadenza. Perché? Perché è sicuramente più facile prevedere lo stato di salute dell’economia di un Paese per il breve periodo che non per il lungo.
RALLENTAMENTO ECONOMICO
Un’economia si riprende, si espande e successivamente raggiunge un picco, da cui successivamente inizia a rallentare: a questo scenario economico appartiene una curva dei rendimenti piatta (quando i rendimenti dei vari titoli di stato iniziano ad avvicinarsi tra loro in valore percentuale). L’esempio che vi riporterò è quella costruita venerdì 18 marzo 2022:
Ora vi confronterò la curva appena costruita con la curva di maggio 2021, che coincideva con lo scenario di ripresa/espansione economica. Vedete le grandi differenze?
L’appiattimento della curva dei rendimenti avviene fondamentalmente a causa di due motivi: scelte di politica monetaria e alta inflazione. Ora mi spiegherò meglio.
Uno scenario economico di ripresa ed espansione trascina con sé l’inflazione. Perché questo accade?
Perché nello stesso scenario la domanda di beni, da parte di industrie, privati e cittadini aumenta. Per la legge della domanda e dell’offerta, più un bene è richiesto e più tipicamente il suo prezzo aumenta. Da questo scaturisce il fatto che quando un’economia si è ripresa in maniera stabile, i valori di inflazione sono al di sopra dell’obiettivo della banca centrale, ossia al di sopra del 2%. Cosa accade quindi? Che per andare a calmierare l’inflazione per evitare un surriscaldamento eccessivo, la banca centrale alza i tassi di interesse.
Osserviamo ora la grafica di sopra:
• Una politica monetaria più aggressiva o “hawkish” va a riflettersi nella parte a scadenze brevi della curva, in particolare nel titolo a 2 anni. Questo perché? Riflettiamo assieme.
Immaginiamo di acquistare un titolo di stato a 2 anni, con un rendimento all’ 1.7% circa (a titolo di esempio chiaramente). Ammettendo che l’inflazione superi il 2%, che senso ha per un investitore acquistare obbligazioni a quella scadenza se l’interesse attraverso il quale andrebbero a guadagnare verrebbe completamente eroso dall’inflazione? Non avrebbe alcun senso, tant’è che si assiste ad uno scenario di sell-off e, per il rapporto inverso tra obbligazioni e rendimenti, più esse vengono vendute, più il rendimento sale, dando la forma rialzata alla parte breve.
Perché invece la parte a scadenze più spostate nel futuro (dai 10 a 30 anni) va ad appiattirsi?
• Un rialzo dei tassi di interesse, idealmente parlando, andrebbe a calmierare l’inflazione nel lungo periodo. Gli investitori, scontando questo, vanno quindi a riposizionarsi su titoli di stato a più lunga scadenza e, per il rapporto inverso tra obbligazioni e rendimenti, più titoli di stato vengono comprati, più il loro rendimento andrebbe a calare, dando la tipica forma piatta. Con un’inflazione regolata, infatti, la loro cedola non verrebbe erosa dall’inflazione, cosa che invece succederebbe per i titoli a 2 anni.
Quindi, per il rapporto RENDIMENTO=RISCHIO, possiamo affermare che il rischio al quale si espone un investitore è uguale sia che si esponga su titoli a breve scadenza che su quelli a lunga scadenza; questo particolare scenario non rappresenta chiaramente la normalità in quanto, come abbiamo visto prima, è più rischioso prestare dei soldi sotto forma di acquisto in obbligazioni per 10,20 o 30 anni (in quanto è difficile prevedere lo stato di salute economico dopo 10,20 o 30 anni) che per 1 o 2 anni.
Vi rilascio una grafica in cui vado a visualizzarvi il rapporto esistente tra ripresa/espansione economica, surriscaldamento inflazionistico e successivo rialzo dei tassi di interesse:
RECESSIONE
Arriviamo dunque alla recessione. Questo particolare scenario è sempre anticipato da un’inversione della curva dei rendimenti; si ha questa particolare forma quando gli stessi sulle brevi scadenze hanno un rendimento più alto rispetto a quelli sulle lunghe scadenze. Perché?
Riflettiamo assieme:
Se i rendimenti delle scadenze brevi (a 1,2,3 e 5 anni) sono più alti rispetto alle scadenze lunghe, significa sostanzialmente che gli investitori vendono obbligazioni a bassa scadenza (facendo quindi aumentare i relativi rendimenti) e comprano le stesse a lunga scadenza (facendo quindi abbassare i relativi rendimenti). Che senso avrebbe ciò? Vendono obbligazioni a breve termine quando, nello stesso arco temporale, non hanno una buona visione dell’economia (chi è che compra i titoli di stato di un Paese che potrebbe nei prossimi tempi trovarsi in recessione economica?) mentre vanno a comprare le obbligazioni a lunga scadenza in quanto scontano il fatto che poi in futuro (in un futuro a 10,20 e 30 anni), dopo l’intervento delle banche centrali (con interventi di politica monetaria come il quantitative easing) l’economia sarà migliorata.
Il rapporto RENDIMENTO=RISCHIO dà quindi l’immediata informazione che un’economia è sull’orlo di una recessione; ricordate: in condizioni normali, un rendimento è tanto più alto quanto maggiore è il tempo in cui si prestano dei soldi sotto forma di acquisto in obbligazioni.
SPREAD TRA I RENDIMENTI DEI TITOLI DI STATO A 10 ANNI E A 2 ANNI
Calcolare lo spread tra i rendimenti sopraccitati è un modo più veloce di visualizzare l’inclinazione della curva, infatti:
Più esso si contrae (ossia inizia a creare un trend ribassista), più i rendimenti dei titoli a 10 anni e 2 anni si avvicinano tra loro in valor percentuale e più la curva si appiattisce. Più lo spread si dilata, più i rendimenti a 10 anni e 2 anni si allontanano in valore percentuale e più la curva si innalza.
Quando si è prossimi a una recessione, invece, lo spread scende al di sotto dello 0% (ciò matematicamente significa che i rendimenti a 2 anni hanno valori percentuali più alti rispetto a quelli a 10 anni e quindi, essendo i rendimenti a due anni il sottraendo mentre quelli a 10 anni il minuendo, si ottiene come differenza un numero percentuale negativo).
Vediamo una grafica in cui cerco di spiegare il tutto:
COME I TASSI DI INTERESSE INFLUENZANO LO SPREAD
Il 16 marzo, dopo diversi anni di tassi di interessi fermi allo 0.25%, la Federal Reserve ha deciso che era giunto il momento di agire andando a rialzarli, per andare a calmierare un’inflazione spintasi oltre i 7 punti percentuali. Se andassimo a correlare l’aumento dei tassi con lo spread, ci accorgeremo di un fatto peculiare: ogni qualvolta essi hanno subito un ciclo di rialzi, la curva ha successivamente invertito e in media, dopo 10/17 mesi, si è scatenata una recessione. Vi condividerò ora una grafica per farvi visualizzare il tutto:
COME “RIASSESTARE” LO SPREAD IN MODO DA OTTENERE ULTERIORI INFORMAZIONI
Come abbiamo visto pocanzi, lo spread non è ancora sceso al di sotto dello 0%, ragion per cui non possiamo affermare di essere di fronte alla possibilità di una recessione. Tuttavia, mi chiedevo come potessi “riassestare” lo spread in maniera tale da renderlo ancora più “reattivo” e “completo”, ed è così che sono giunto a questo ragionamento: nell’espressione US10Y-US02Y, posso introdurre una componente azionaria?
E’ vero che il mondo obbligazionario è l’asset class che meglio risponde alle dinamiche di cambio di cicli economici, ma è anche vero che gli stessi settori azionari hanno determinate performance a seconda del ciclo economico in cui si trovano; da qui l’idea:” qual è il settore dell’S&P500 più vicino all’economia? Chiaramente il settore ciclico. Per chi non lo sapesse, un settore è definito ciclico quando esso è dipendente dalle condizioni economiche. Qual è il settore ciclico dell’S&P500? Quello dei beni discrezionali (ticker XLY), al cui etf appartengono aziende che tendono a performare bene in periodi di ripresa ed espansione economica e a performare male in condizioni meno favorevoli (rallentamento economico, recessioni e, volendoci spingere oltre, depressioni).
A questo settore appartengono aziende quali:
Amazon (internet al dettaglio)
Tesla (automobili)
Ford (automobili)
Home Depot (vendita al dettaglio, catena di prodotti domestici)
Etsy (internet al dettaglio)
Sono tutte quelle aziende che tipicamente segnano delle trimestrali positive quando noi cittadini siamo più propensi a spendere, ossia in uno scenario di ripresa ed espansione economica.
Perché ho voluto introdurre nell’espressione questo settore azionario? Perché esso, come il mondo obbligazionario, è il settore che più risponde ai cambi di cicli economici.
Ho quindi impostato l’espressione:
((US10Y-US02Y))/XLY = SPREAD RIASSESTATO
Lo spread ha questo tipo di andamento:
Per poter capire le differenze rispetto allo spread precedente, cercherò di sovrapporlo allo stesso:
Possiamo notare come dal 1999 al 2009 gli stessi abbiano avuto pressoché le stesse fluttuazioni. La musica cambia dal 2009 ad oggi: lo spread con la componente azionaria si dimostra più dinamico, andando a staccarsi in maniera sensibile da quello con la componente unicamente obbligazionaria, anticipando dei segnali di recessione. E’ accaduto nel 2019 e, come potete osservare, anche qualche giorno fa. Ogni qualvolta lo spread riassestato ha infranto al ribasso la barriera dello 0%, è stata recessione. Ora siamo al valore di 0.001%. Sarà recessione?
QUALI SONO I MIGLIORI ASSET QUANDO LO SPREAD SCENDE AL DI SOTTO DELLO 0%?
Come conclusione vorrei condividervi alcuni asset che tendono ad avere delle performance positive ogni qualvolta lo spread scende al sotto dello 0%.
Vi ho condiviso 3 asset:
• Una materia prima, l’oro
• Un’azienda, Barrick Gold
• Un etf di buoni del tesoro degli Stati Uniti protetti dall’inflazione
Vi vorrei far osservare delle particolarità: ogni qualvolta lo spread è sceso al di sotto dello 0%, l’Oro ha creato degli impulsi rialzisti durati anni. Perché? Perché lo stesso, essendo il bene rifugio per eccellenza, va ad apprezzarsi in periodi di risk-off, tipici di una recessione; la scelta di Barrick Gold deriva dalla correlazione positiva con lo stesso metallo prezioso, essendo essa la società più grande del mondo di estrazione della stessa materia prima. Stessa cosa per quanto riguarda i TIPS, ossia i buoni del tesoro degli Stati Uniti. Vi rilascio in basso le varie correlazioni tra i tre asset:
Spero questa analisi vi sia utile.
Grazie per l’attenzione, Matteo Farci