GOLD | Escalation in Medio oriente.Buongiorno traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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Importante escalation in Medio Oriente nel weekend!
Gli USA attaccano i siti nucleari iraniani nel weekend unendosi quindi al conflitto insieme ad Israele.
Come ci si poteva aspettare, c'è stato un GAP rialzista ad apertura di mercato sui beni rifugio come il dollaro americano e il GOLD, grosso zompo in avanti fino ai 3400$ per oncia.
Un GAP che però è stato immediatamente chiuso continuando leggermente a ribasso ma rimanendo sempre all'interno del canale segnato, l'idea rialzista resta attiva anche se sarà molto difficile posizionarsi, considerando la situazione di mercato e il giorno, Lunedì, tipicamente ribassista per il nostro metallo giallo.
Si potrebbero correre diversi rischi ad operare in questa direzione, potrei consigliare anche di stare fermi e attendere la giornata di domani.
I target restano gli stessi per il LONG, 3420$ e 3440$, per andare oltre bisognerà capire come verrà interpretata questa escalation dagli investitori.
Spero che questi livelli possano tornarvi utili.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
Analisi trend
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Per le mie analisi utilizzo:
*Chart di Capital.com*
🌞 Buongiorno a tutti 🌞
Buon inizio settimana a tutti, e buon fine mese!
Mercati e geopolitica:
-Negli ultimi giorni gli USA hanno bombardato siti nucleari iraniani (tra cui Fordow, Natanz, Isfahan)
-I mercati hanno reagito in modo misto: petrolio e dollaro sono volati, ma oro è salito solo del +1‑2% perché gli operatori credono che la situazione rimanga contenuta
-Goldman Sachs prevede 3 500–3 700 $/oz entro fine anno e 4 000 $/oz entro metà 2026 .
Citi avverte che, se la domanda investimenti scende e l’economia Usa resta forte, oro potrebbe scendere sotto i 3 000 $/oz tra fine 2025 e 2026
Il World Gold Council prevede ripresa della domanda fisica da metà agosto, con stagionalità favorevole
Germania e Italia stanno valutando di rimpatriare oro custudito Fed Ny, per ragioni di sicurezza e autonomia
Possibile rialzo di breve se la crisi in Medio Oriente si amplia.
Area 3330.3320 $/oz è solida, se tiene il trend rialzista può riprendere.
Attenzione: un rientro della tensione o una Fed più “hawkish” può farlo crollare verso 3 000 $.
Rischi: escalation nel Golfo; dati macro Usa che indeboliscono safe haven; decisioni Fed sulle prospettive tassi.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
SILVER: NUOVO MOVIMENTO RIALZISTA📈 Cosa sta succedendo?
L’argento (SILVER) potrebbe aver completato la correzione ribassista ed essere pronto ad un nuovo impulso rialzista, sostenuto da un rinnovato interesse degli investitori sia per motivi di copertura dall’inflazione sia per la crescente domanda industriale.
⚡ Indicatore tecnico
Divergenza nascosta prezzo RSI bullish. Si verifica, durante un trend rialzista, quando la price action forma minimi crescenti mentre l’indicatore tecnico forma minimi decrescenti. Potrebbe indicare una prosecuzione del trend rialzista
RSI in zona neutrale. Media mobile veloce ancora sopra la media mobile lenta
🌍 Analisi Fondamentale
Domanda industriale in crescita. L’argento è sempre più richiesto nei settori high-tech, green energy e automotive (batterie, pannelli solari), con diversi report pubblicati di recete che confermano una domanda globale in aumento.
Scenario macro favorevole. L’indebolimento del dollaro e le attese di tagli dei tassi da parte della Fed e stanno sostenendo tutte le materie prime, argento incluso.
Afflussi su ETF e domanda fisica. Gli ultimi dati mostrano un incremento degli afflussi nei principali ETF sull’argento e una domanda fisica robusta da parte di investitori istituzionali e banche centrali.
🎯 Obiettivi di prezzo
Target 1: $37,50 (parte superiore del canale ascendente)
⛔ Gestione del rischio
Stop Loss aggressivo: $35,50
Stop Loss conservativo: $34,50
💡 Conclusione
Silver presenta una combinazione di fattori tecnici e fattori macro che rendono l’ipotesi di una posizione long da valutare.
Aggiorna sempre l’analisi con le news di mercato e gestisci il rischio in modo responsabile!
Ethereum: crollo fino al primo supporto rilevanteETH quota circa 2.247$ e ha chiuso settimana con un -12,60%. Per trovare chiusure peggiori su base weekly bisogna tornare allo scorso febbraio-marzo, quando in due mesi perse il 48%. A giugno, il ribasso è dell’11,15%, superiore a quello di Bitcoin che registra un contenuto -3%.
Osservando il grafico weekly si nota che il calo è iniziato dal massimo di dicembre 2024 a 4.108$. Il crollo ha portato il prezzo ad un minimo ad aprile a 1.385$, da dove è partito un rimbalzo che si esteso soprattutto a maggio fino a inizio giugno. Qui si nota una serie candele doji, che hanno evidenziato una fase di incertezza per un possibile ribasso.
In settimana è scattata la discesa che ha spinto ETH a rompere anche il primo livello di supporto in area 2.240$. Nel crollo di ieri è sceso ad un minimo di 2.111$ sfiorando il supporto successivo e principale in zona 2.050 USD. Per un segnale di ripartenza il prezzo deve andare sopra i 2.500 USD.
GBP in bilico: rischio o occasione?ANALISI MACROECONOMICA
Per quanto riguarda l’articolo di questo inizio settimana, e partendo dall’analisi macroeconomica, andiamo inizialmente a vedere un’analisi delle forza valute. Questa settimana troviamo al top EUR e USD, neutri GBP e CAD, abbastanza deboli JPY, AUD e NZD. JPY rimane abbastanza sornione su sviluppi che parlano di de escalation negli ultimi giorni, dunque diminuisce il sentiment di panico da parte degli investitori. USD assume un ruolo centrale nelle trattative sul fronte Israele - Iran e torna a rinforzarsi, alla pari di EUR che viene venduto nelle ultime sedute per preferire il peso strategico del dollaro americano.
CAD debole anche se il petrolio spinge. Dati tutto tranne che esaltanti, Macklem sempre dovish ed il gioco è fatto. GBP post cash rate e news di questa settimana si ritrova indebolito ma nulla di preoccupante. AUD e NZD soffrono tantissimo questa fase di transizione di mercato con gli scambi rallentati e equilibri geopolitici in mutamento.
Per quanto riguarda le materie prime, tiene banco soprattutto la possibile escalation della guerra tra Iran e Israele. Abbiamo potuto notare come il petrolio si sia apprezzato notevolmente nel giro di 10 giorni, e di come le più grosse banche abbiano stimato che il petrolio possa arrivare nuovamente sopra i 150/200$ a barile. Questo sicuramente porterebbe conseguenze decisamente gravi a livello mondiale, in quanto ci sarebbe nuovamente un’inflazione alle stelle che potrebbe portare ad un deciso aumento dei costi delle materie prime, oltre al prezzo del gasolio che potrebbe andare oltre i 2€ a litro. La conseguenza sarebbe un totale blocco a livello economico ed un possibile aumento della povertà.
In settimana la Federal Reserve ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse nel range del 4,25%-4.50% come ampiamente previsto dal mercato. Inoltre nel comunicato ufficiale del 18 Giugno i punti chiave sono quelli di una economia attualmente positiva che si espande in modo solido, disoccupazione bassa con condizioni del mercato che sono state definite solide, ma l’inflazione resta tutt’ora elevata ma la Fed ha dichiarato di mantenere l’obiettovo al 2%.
Inoltre il comitato ha affermato che l’incertezza è diminuita ma resta tutt’ora su livelli alti. In conclusione la Fed ha dichiarato che i tagli dei tassi arriveranno, ma saranno graduali e prudenti. La priorità sarà quella di evitare un allentamento prematuro che possa in qualche modo riaccendere le pressioni inflazionistiche.
Il Fondo Monetario Internazionale invece ha lanciato l’allarme soprattutto nei confronti dell’Eurozona. Difatti questa potrebbe scivolare verso una stagnazione economica se non ci sarà alcuna azione al rallentamento della crescita, la debolezza degli investimento e le tensioni geopolitche. I dati rilevano come ci sia una crescita ferma allo 0.8% nonostante ci sia una bassa disoccupazione ed un’inflazione che viene tenuta sotto controllo. Motivo per cui l’FMI chiede all’Europa una spinta decisa per poter in qualche modo rilanciare la produttività.
Questa si tratta di un’analisi a puro scopo informativo e non rappresenta alcun consiglio finanziario. Ogni trader deve effettuare le proprie ricerche ed analisi di mercato. Inoltre è bene ricordare che fare trading su CFD può comportare la perdita di denaro, quindi è bene valutarne il rischio.
ANALISI TECNICA
Per quanto riguarda l’analisi tecnica, questa settimana andremo a vedere l’attuale situazione su GBPUSD. Da un punto di vista del timeframe giornaliero, possiamo notare come ci sia un trend nettamente rialzista in questo momento, anche a causa della debolezza del dollaro americano. Gli operatori sembrano aver accettato di buon gusto il prezzo di 1.35000, ma non si esclude che questo possa anche rifiatare. Nella giornata di martedi abbiamo avuto un forte impulso ribassista che ha portato la coppia valutaria da un prezzo di 1.35800 fino a 1.34200, chiudendo con un’accettazione al di sotto della zona che ha portato all’ultimo massimo. Una zona di interesse potrebbe essere la demand intorno a 1.33000 ma senza dubbio dobbiamo prima avere le giuste conferme. Altrimenti potremmo vedere il prezzo anche puntare nuovamente ai nuovi massimi.
Se andiamo a vedere con il VWAP possiamo notare come la zona di possibile reazione nel caso in cui il prezzo continui a scendere, si trovi sulla zona di 1.33000/1.33200. Inoltre il prezzo è perfettamente rientrato dopo aver sbilanciato la banda superiore (banda rossa nel grafico) e al momento si trova in perfetto equilibrio.
Il materiale fornito in questo contesto non è stato redatto secondo i requisiti legali destinati a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e, pertanto, è considerato una comunicazione di marketing. Non è soggetto a divieti di negoziazione prima della divulgazione della ricerca d’investimento, ma non cercheremo di trarne vantaggio prima di fornirlo ai nostri clienti.
Pepperstone non garantisce che le informazioni qui fornite siano accurate, aggiornate o complete e pertanto non dovrebbero essere considerate come tali. Queste informazioni, provenienti da terzi o meno, non devono essere interpretate come una raccomandazione, un’offerta di acquisto o vendita, o una sollecitazione all’acquisto o vendita di alcun titolo, prodotto finanziario o strumento, né come invito a partecipare a una specifica strategia di trading. Non tengono conto della situazione finanziaria o degli obiettivi d’investimento dei lettori. Consigliamo a chiunque legga questo contenuto di cercare una consulenza personale. La riproduzione o la ridistribuzione di queste informazioni non è consentita senza l’approvazione di Pepperstone.
DAX: si avvicina la fine cicloCome sappiamo – o come si dovrebbe sapere – un’analisi di mercato, per quanto possa poggiare su solide basi fondamentali e tecniche, sarà sempre un’analisi probabilistica.
La differenza la faranno i dati usati per ottenere una statistica e il modo in cui saranno gestiti in termini di rischio/rendimento.
Ad esempio, il cuneo ribassista evidenziato nel grafico, con un target indicato a 21.790, ha meno probabilità di completarsi rispetto a un cuneo rialzista, il quale si completa più spesso raggiungendo il target. Tuttavia, è doveroso tenerne conto, in quanto in quell’area si trova un ampio gap di prezzo – e di volumi – e sappiamo come i gap siano calamite formidabili.
Il problema è capire quando quel gap verrà chiuso. E questo, proprio nell’ottica della gestione del rischio, è cruciale, soprattutto per chi opera in day trading o poco oltre.
In questo ci viene in aiuto l’analisi dei tempi e la posizione del POC volumetrico. Quest’ultimo si trova nella parte alta del ciclo trimestrale e qui, i dati storici ci dicono che si tratta di distribuzione. Solitamente infatti, una riaccumulazione sui livelli alti comporta una minore concentrazione degli scambi, i quali dovrebbero invece trovarsi nella parte più bassa della salita, diciamo nell’area 19.600 – 20.800 circa.
Non stando così le cose, se non è riaccumulazione, è dunque altamente probabile che si tratti di distribuzione – quindi discesa. Discesa non significa crollo, ma normale correzione da prese di profitto o rotazione dei portafogli.
L’analisi dei tempi ci dice anche che questa discesa è, statisticamente, quella attesa per chiudere il ciclo trimestrale partito il 7 aprile. Questo ciclo ha scaricato (marginalmente come d’abitudine) esattamente dopo 46 giorni, che rappresentano con grande precisione la metà di un trimestre. La ripartenza successiva sarà quella che porterà alla chiusura del trimestre.
Anche qui, la statistica ci dice che la seconda metà è quella più debole del ciclo, anche in caso di un nuovo massimo – come è avvenuto in questa occasione. La conferma arriva dall’interruzione della sequenza rialzista dei minimi, avvenuta con la violazione del punto 7. Questa violazione è molto importante, poiché innesca il mini-trend (mini, per ora, perché su base mensile; per sapere se sarà una base più ampia, si dovranno attendere altri sviluppi) che porta al minimo ciclico di chiusura.
Per ora, anche dopo aver segnato la metà del ciclo col minimo del punto 6, il Dax ha continuato con buona regolarità il suo percorso, segnando al punto 8 la chiusura della prima metà della seconda metà del trimestrale in corso. Anche questa, a conferma di quanto visto con la violazione del punto 7, è stata violata con il minimo del punto 9.
Ora, se l’indice continuerà a muoversi con accettabile regolarità, dovrà terminare l’ultimo quarto del ciclo, e dovrà farlo scendendo ancora, fino alla sua conclusione, ipotizzata proprio sulla base della regolarità. Regolarità che rappresenta, statisticamente, l’arma vincente del trader.
Per proteggerci da un’eventuale ripartenza anticipata, dobbiamo quindi porre uno stop sopra 23.723, o sopra il massimo di venerdì scorso (quello rosso che tocca la TL), se non sarà rinnovato oggi. Se ciò non accadrà, la discesa sarà la logica conseguenza.
Se invece i 23.723 verranno violati, si dovrà porre molta attenzione, perché potrebbe trattarsi del classico falso breakout che chiude un ciclo inverso dei massimi – nello specifico, un primo sotto-ciclo del trimestre inverso partito dal massimo Qi.
I target della discesa sono diversi e sono segnalati nel grafico. Quale sarà quello finale ce lo dirà la combinazione prezzo/tempo. Quando uno dei target indicati verrà raggiunto nei tempi consoni alla chiusura del trimestre, allora sarà molto probabile assistere a una reazione del mercato, con la ripartenza di un nuovo ciclo trimestrale.
Naturalmente, per individuare con maggiore affidabilità quel livello, dovremo supportarci anche con altri strumenti di analisi: medie mobili, oscillatore, ritracciamenti di Fibonacci o qualunque altro tool ritenuto affidabile e coerente con il proprio metodo.
Per maggiore tranquillità – e per proteggere il capitale – dovremo porre uno stop sotto quel minimo e lasciare correre il long fino alla chiusura ipotizzata del ciclo inverso, che calcoleremo nello stesso modo (ma ovviamente invertendo la ratio).
La presente è la mia visione e non rappresenta un incentivo ad operare, investire o disinvestire su alcuno strumento finanziario.
Legenda grafico:
Q: partenza del ciclo trimestrale (Quarter) sui minimi.
Qi: partenza del ciclo trimestrale inverso sui massimi.
POC (Point of Control) Il livello di prezzo con il maggior volume scambiato in un determinato periodo.
1/4 di Q: un quarto del ciclo trimestrale (approssimativamente 22–24 giorni).
1/2 Q Regolare: metà esatta del ciclo trimestrale (circa 45–46 giorni).
Aree evidenziate (es. Area 23.500, Area 21.600) Zone chiave di supporto/resistenza e cluster volumetrici rilevanti.
Numeri 1–9 nel ciclo: Punti nodali (swing) della struttura ciclica finora sviluppatasi.
Proiezioni temporali 1–10: durata ideale di un ciclo; il punto 8 rappresenta la durata ideale calcolata sulla prima accumulazione/distribuzione. La chiusura del ciclo avviene statisticamente tra il punto 6 e il punto 10.
Petrolio a 130 dollari? No, a meno che Hormuz non chiudaCon l'acuirsi delle tensioni in Medio Oriente tra Iran, Israele e Stati Uniti, sui mercati si riaffaccia la speculazione di un barile di petrolio a 130 dollari. Sebbene il recente aumento dei prezzi sia molto reale, alimentato dalla geopolitica, non c'è nulla nei fondamentali o nell'analisi tecnica che giustifichi uno scenario così estremo per il momento. A meno che... lo stretto di Hormuz non venga bloccato. Ecco alcune spiegazioni.
1) Il petrolio rimbalza, ma non c'è nessun allarme tecnico
Dai minimi di maggio, il prezzo del petrolio è salito di oltre il 40%, sostenuto dalle tensioni regionali e dalla rinnovata volatilità. Il mercato prevede un aumento del rischio geopolitico, ma per il momento questa ripresa non è accompagnata da alcun allarme tecnico.
Indicatori come il rapporto COT (Commitment of Traders), i volumi e le soglie tecniche chiave su WTI e Brent non confermano tensioni estreme nella fase attuale, finché il petrolio statunitense rimane al di sotto della resistenza a 80 dollari al barile. Sebbene la media mobile a 200 giorni sia stata violata e il reintegro del livello di 65 dollari abbia fornito il punto di partenza per un impulso rialzista, il prezzo del petrolio si trova ora a un bivio tecnico.
Il grafico sottostante mostra una linea di resistenza ribassista (in rosso) sul WTI, e lo stesso vale per il Brent. Se queste resistenze dovessero essere superate, sarebbe un forte segnale di allarme rialzista per il prezzo del barile di petrolio verso i 90/95 dollari.
2) Un mercato sotto pressione... ma incorniciato dall'OPEC
In realtà, solo una forte restrizione dell'offerta può spingere il barile di petrolio fino a 130 dollari.
L'attuale situazione geopolitica è giunta nel momento peggiore per l'OPEC. Il cartello petrolifero, guidato dall'Arabia Saudita, ha recentemente deciso di aumentare la produzione dopo anni di restrizioni. L'obiettivo era quello di rispondere a una domanda ritenuta robusta, riconquistare quote di mercato dai produttori statunitensi e punire i membri meno disciplinati.
Nei mesi di maggio, giugno e luglio è previsto un aumento di 411.000 barili al giorno. In altre parole, il mercato sta ricevendo un'offerta aggiuntiva, il che limita automaticamente i rischi di un'impennata speculativa, a meno che non si verifichi un forte shock esterno come la chiusura a lungo termine dello Stretto di Hormuz.
3) Iran/Israele/USA: il mercato valuta il rischio ma non si fa prendere dal panico. Gli operatori stanno attualmente considerando tre scenari:
1. Sanzioni più severe contro l'Iran, che riducono l'offerta di 500.000-1 milione di barili al giorno.
2. Un attacco mirato alle infrastrutture petrolifere iraniane.
3. Una chiusura temporanea dello Stretto di Hormuz.
I primi due casi possono essere assorbiti dal mercato, grazie soprattutto alla capacità produttiva degli altri membri dell'OPEC+ o alla liberazione strategica delle riserve. D'altra parte, il blocco dello Stretto di Hormuz sarebbe un “game changer”.
Lo Stretto di Hormuz, tra il Golfo Persico e il Golfo di Oman, è la porta d'accesso per il 20% della fornitura mondiale di petrolio, ovvero circa 17-18 milioni di barili al giorno. È anche una rotta vitale per il gas naturale liquefatto (LNG), in particolare dal Qatar.
Anche un arresto parziale avrebbe un impatto immediato sull'intera catena di approvvigionamento e sulla sicurezza energetica dei Paesi importatori, oltre a innescare un brutale shock dei prezzi. In questo caso, il petrolio a 130 dollari non sarebbe più uno scenario estremo, ma plausibile nel brevissimo periodo.
La situazione è ovviamente in evoluzione e gli investitori devono tenere d'occhio i segnali deboli: movimenti militari nello Stretto, attacchi mirati alle infrastrutture energetiche e guerrafondai. In assenza di un blocco di Hormuz, i fondamentali (aumento della produzione OPEC, rallentamento della domanda cinese, stabilità tecnica) militano a favore di un tetto di circa 80/90 dollari.
Un barile a 130 dollari? Sì, ma solo se Hormuz chiude completamente.
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6.23 Gli Stati Uniti entrano in guerra, l'oro è ribassista6.23 Gli Stati Uniti entrano in guerra, l'oro è ribassista
"Secondo un rapporto del 22 giugno, il presidente degli Stati Uniti Trump ha dichiarato sui social media il 21 che l'esercito americano ha "colpito con successo" tre impianti nucleari iraniani."
"Secondo un rapporto del 22 giugno, Kusari, membro del Comitato per la Sicurezza Nazionale del Parlamento iraniano, ha affermato che il Parlamento iraniano ha concluso che lo Stretto di Hormuz debba essere chiuso, ma la decisione finale spetta al Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale iraniano."
Se la situazione in Medio Oriente continua a peggiorare, il petrolio greggio continuerà a salire e, per quanto riguarda l'oro, alcuni investitori si rivolgeranno al greggio. Il prezzo dell'oro è sceso per poi riprendersi lentamente, e il calo potrebbe dipendere dal raggiungimento di quota 3330.
Se la situazione in Medio Oriente si attenua, i prezzi del petrolio oscilleranno e si attenderà, e l'avversione al rischio dei prezzi dell'oro si indebolirà, con un probabile calo al di sotto del prezzo attuale.
Al momento, a causa dell'influenza della situazione internazionale, il prezzo dell'oro non aumenterà significativamente nel breve termine. I trader possono andare short ed essere cauti nell'andare long.
La scorsa settimana, il prezzo dell'oro è sceso per molti giorni consecutivi e una stella a forma di croce è apparsa per due giorni consecutivi, indicando la presenza di ancora molti rialzisti. Tuttavia, a causa dell'influenza della situazione internazionale, il prezzo dell'oro non è riuscito a interrompere la tendenza al ribasso. Questa settimana, siamo ottimisti sull'andamento del mercato dopo mercoledì. Prima di mercoledì, possiamo aspettare e vedere se ci sono opportunità di occasioni.
VENDITA: circa 3370
SL: 3381
TP: 3350/30
Grazie per l'attenzione. Spero che la mia analisi possa esservi utile.
XAU/USD – Analisi TecnicaXAU/USD – Analisi Tecnica
🧠 Osservazioni Chiave:
Compressione dei Prezzi in Prossimità del Supporto del Canale:
Il mercato sta testando il limite inferiore del canale discendente, indicando un possibile esaurimento del momentum di vendita.
Analisi della Nuvola di Ichimoku:
Il prezzo rimane al di sotto della nube, confermando per ora una struttura ribassista. Tuttavia, un ulteriore diradamento della nube segnala un indebolimento del trend, che spesso precede un'inversione.
Percorso di Recupero Previsto:
È evidenziato un movimento previsto, che suggerisce una rottura sopra i 3.360-3.380 dollari, con l'obiettivo di raggiungere la resistenza superiore della nube vicino ai 3.400 dollari. Questo livello è in linea con la precedente struttura e l'interesse per i volumi.
Profilo di Volume (sinistra):
Forti nodi di volume si allineano con le zone di supporto, rafforzando il potenziale di un rimbalzo in caso di cambiamento del momentum.
📌 Approfondimento Strategico:
Sebbene il momentum ribassista rimanga sotto controllo, stanno emergendo segnali di stabilizzazione e potenziale inversione. I trader dovrebbero attendere:
Una rottura confermata al di sopra della nuvola, oppure
Un engulfing rialzista con supporto di volume per convalidare le entrate long.
✅ Riepilogo:
Il trend rimane ribassista, ma il setup mostra i primi segnali di accumulo e inversione. Una rottura dalla nuvola e dal canale discendente potrebbe innescare uno spostamento verso oltre $ 3.400 nel breve termine. Fase di monitoraggio attiva.