Analisi trend
Ultime previsioni e analisi sull'oro per il 15 settembre:
I. Punto di vista fondamentale
Si prevede che il mercato dell'oro rimarrà volatile e relativamente forte a livelli elevati la prossima settimana (soprattutto prima della decisione della Federal Reserve sui tassi di interesse). Il trend rialzista rimane intatto, ma sussiste il rischio di una correzione tecnica a breve termine. L'attenzione del mercato sarà interamente rivolta alla decisione della Fed sui tassi di interesse e alle successive indicazioni di politica monetaria, che potrebbero determinare se i prezzi dell'oro raggiungeranno nuovi massimi o subiranno una profonda correzione.
II. Analisi fondamentale
Aspettative di un taglio dei tassi più consistente (principale fattore rialzista):
Fattore chiave: i recenti dati economici statunitensi, in particolare i dati sul mercato del lavoro (un forte aumento delle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, dati deboli sulle buste paga non agricole e revisioni al ribasso dei dati storici sull'occupazione), hanno rafforzato le aspettative del mercato che la Fed stia per iniziare un ciclo di tagli dei tassi.
Logica di mercato: le aspettative di un taglio dei tassi hanno portato a un indebolimento del dollaro USA e a rendimenti più bassi dei titoli del Tesoro USA, riducendo il costo opportunità di detenere oro non fruttifero e aumentandone significativamente l'attrattiva. Questa è la ragione fondamentale che ha spinto i prezzi dell'oro al rialzo per quattro settimane consecutive, raggiungendo un nuovo massimo storico.
Evento chiave della prossima settimana: la decisione della Fed sui tassi di interesse (Incertezza chiave):
Il mercato ha ampiamente scontato l'aspettativa di un "primo taglio dei tassi" la prossima settimana. La chiave della decisione non sta nell'eventualità di tagliare o meno i tassi di interesse, ma nel "dot plot" della Fed e nel Riassunto delle Proiezioni Economiche (SEP).
Scenario potenzialmente rialzista: se la Fed invia chiari segnali accomodanti (come la conferma di un percorso di molteplici tagli dei tassi quest'anno), i prezzi dell'oro potrebbero impennarsi direttamente e superare i massimi storici.
Scenario potenzialmente ribassista: se la Fed assumesse una posizione aggressiva (ad esempio, esprimendo preoccupazione per l'inflazione, suggerendo un ritmo più lento di tagli dei tassi), ciò potrebbe portare a un mercato "realizzazione delle aspettative, esaurimento delle notizie positive", innescando prese di profitto su larga scala e una profonda correzione dei prezzi dell'oro.
III. Analisi tecnica
Grafico giornaliero - Trend rialzista
Mercato rialzista intatto: i prezzi dell'oro si muovono al di sopra di tutte le principali medie mobili (MA), e le MA sono in perfetto allineamento rialzista, fornendo un forte supporto al trend.
Supporto chiave: il livello di $ 3.600 si è trasformato da resistenza a supporto chiave. Un ulteriore supporto si trova nell'area $ 3.550-3.530 (vicino al livello di MA20 e alla precedente zona di consolidamento).
Obiettivo e rischio: i pattern tecnici supportano un movimento verso prezzi più alti, ma attenzione alle inversioni guidate dalle notizie.
Grafico a 4 ore - Attenzione al rischio di pullback a breve termine.
Segnale di divergenza: l'indicatore MACD potrebbe formare un death cross, un segnale di avvertimento che il momentum rialzista si sta indebolendo e divergendo dal massimo storico, suggerendo la necessità di una correzione tecnica a breve termine.
Supporto a breve termine: l'area 3630-3625 è la prima linea di difesa chiave per i rialzisti nel breve termine. Se infranta, è possibile un ulteriore pullback verso l'area 3600-3580 (l'intersezione tra la media mobile a 4 ore (MA60) e la media mobile a 5 giornaliera).
Resistenza a breve termine: l'area 3655-3660 rappresenta una resistenza immediata, mentre il massimo storico di 3674 rappresenta un forte livello di resistenza psicologica.
IV. Raccomandazioni sulla strategia di trading
Approccio generale: in vista della decisione della Fed, il mercato potrebbe essere cauto, con prevalenza di fluttuazioni di alto livello. In termini operativi, è opportuno essere cauti nell'inseguire prezzi elevati, predisporre principalmente ordini lunghi dopo un pullback e provare a vendere allo scoperto con una posizione leggera ai livelli di resistenza chiave.
Strategia Long (Long sui ribassi):
Zona Long Ideale: Dopo un pullback verso il range di supporto 3630-3625 e la stabilizzazione, si consideri una posizione long leggera.
Zona Long Conservativa: Se il pullback si intensifica, si cerchino opportunità di acquisto sui ribassi nel range 3600-3580.
Obiettivo: Obiettivo 3650 o 3660. Dopo un breakout, si mantenga e si punti a nuovi massimi.
Stop Loss: Posizionare 6-8 $ al di sotto del livello di ingresso.
Strategia Short (Short sui massimi):
Opportunità: Se il rimbalzo verso il range di resistenza 3655-3660 ristagna, o se il prezzo ritesta i massimi storici 3670-3674 e non riesce a sfondare, si consideri una posizione short leggera. Obiettivo: Obiettivo 3640 o 3630.
Stop-Loss: Posizionarsi sopra 3675.
Nota: Questa strategia è pensata solo per i pullback tecnici ed è un'operazione contrarian a breve termine. Mantenere una posizione leggera e uno stop-loss rigoroso.
5. Avvertenze sui rischi principali
Rischio decisionale della Federal Reserve: Questa è la principale fonte di incertezza la prossima settimana e potrebbe innescare una significativa volatilità del mercato. Assicuratevi di gestire le vostre posizioni con attenzione.
Rischio di svendita tecnica: I prezzi dell'oro sono aumentati significativamente quest'anno, accumulando significative prese di profitto. Qualsiasi interruzione potrebbe innescare una svendita tecnica, portando a una correzione maggiore del previsto.
Russell 2000 nuovo protagonista di Wall Street?Negli ultimi giorni, i riflettori dei mercati finanziari si sono spostati in modo sorprendente. Per la prima volta da tempo, non è stata l’inflazione a catalizzare l’attenzione, bensì il mercato del lavoro.
Un segnale importante: gli investitori, solitamente ossessionati dai dati sui prezzi al consumo, hanno guardato oltre l’ultimo dato sull’IPC. Sebbene l’inflazione abbia registrato un lieve aumento su base annua, in linea con le aspettative, non ha generato particolare preoccupazione. Il messaggio che ne deriva è chiaro: l’inflazione, almeno per ora, appare sotto controllo.
Il vero campanello d’allarme arriva invece dalle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, aumentate di 27.000 unità fino a quota 263.000. Non si tratta solo di un incremento numerico: è il livello più alto dal lontano ottobre 2021. In un contesto in cui la Federal Reserve monitora con attenzione ogni segnale di raffreddamento dell’economia, questo dato non può essere sottovalutato.
A complicare il quadro ci sono le incertezze legate alla qualità stessa delle rilevazioni sull’inflazione. Il Bureau of Labor Statistics (BLS) ha infatti ammesso difficoltà crescenti nel reperire dati completi e affidabili, tanto da ricorrere con maggiore frequenza a sistemi di imputazione statistica. In altre parole, una parte dei numeri diffusi potrebbe basarsi su stime e interpolazioni più che su dati concreti. Un dettaglio che contribuisce a rendere il quadro complessivo più opaco.
Nonostante ciò, il punto centrale rimane la salute del mercato del lavoro. È proprio questo il tema che la FED non potrà più ignorare. Gli ultimi sviluppi aprono la strada a un possibile taglio dei tassi di interesse di 25 punti base già nella prossima riunione di settembre. Non si parla ancora di interventi più drastici, come tagli da 50 punti base, che al momento sarebbero difficili da giustificare. Ma cresce la convinzione che la banca centrale americana possa effettuare complessivamente tre riduzioni dei tassi nel corso del 2025, per un totale di 75 punti base.
I mercati finanziari hanno reagito con entusiasmo a questa prospettiva. I rendimenti obbligazionari sono scesi ulteriormente, liberando spazio per il mercato azionario che ha aggiornato ancora una volta i propri massimi storici. In particolare, ne hanno beneficiato le società più sensibili ai costi di finanziamento: piccole e medie imprese, spesso più esposte a prestiti variabili.
Non sorprende quindi che il Russell 2000 (US2000 su Pepperstone) si stia imponendo come il vero protagonista di questa fase, con un rialzo dell’8,18% da inizio agosto, contro il +2,82% del Nasdaq e il +3,59% dell’S&P 500.
Tecnicamente, l’indice delle small cap si muove in un canale ascendente ben definito. La trendline di supporto, tracciata dai minimi di inizio agosto, è stata rispettata più volte, confermando la solidità della struttura rialzista. Resta ora da capire quale sarà l’orientamento ufficiale della FED dopo la riunione di metà settembre, elemento cruciale per determinare i futuri costi di finanziamento delle imprese.
Allargando lo sguardo all’Europa, la situazione è decisamente meno rosea. Dal Regno Unito sono arrivati dati macroeconomici deludenti: il PIL e la produzione industriale hanno sorpreso negativamente, con quest’ultima scesa dell’1,3% su base mensile, rispetto a un precedente +0,5%.
È la fotografia di una congiuntura fragile, caratterizzata da crescita anemica e inflazione ancora elevata. Uno scenario che riporta alla mente la temuta parola “stagflazione” e mette la Bank of England in una posizione scomoda, con margini di manovra sempre più stretti.
Per quanto riguarda la view a lungo termine, è prematuro parlare di allarme rosso per il mercato del lavoro americano.
La FED ha spesso dichiarato di poter tollerare livelli di disoccupazione più elevati senza perdere di vista il proprio obiettivo di stabilità. Per questo, credo che il percorso di tagli sarà graduale, step by step, e non orientato a “riparare” danni immediati, ma piuttosto a riportare i tassi verso il cosiddetto livello neutrale. La FED vorrà mantenere qualche cartuccia di emergenza da sparare in caso di peggioramento della congiuntura.
Intanto, i mercati celebrano e l’euforia è palpabile e gli indici azionari corrono a rialzo. Ma proprio per questo, bisogna rimanere sempre cauti. Troppo entusiasmo rischia di accecare e rendere vulnerabili agli inevitabili contraccolpi.
Ricordiamo tutti le previsioni stagionali che dipingevano settembre come un mese nero per le Borse: al momento, la realtà ha smentito queste attese. Sui mercati non esistono certezze, solo probabilità in continua evoluzione. E per questo l’unica strategia vincente resta la capacità di osservare e adattarsi, senza lasciarsi trascinare né dall’euforia né dal panico collettivo.
Questa si tratta di una semplice analisi informativa che non fornisce alcun consiglio finanziario. Inoltre è importante ricordare che tradare CFD può comportare la perdita di denaro
Negli ultimi giorni, i riflettori dei mercati finanziari si sono spostati in modo sorprendente. Per la prima volta da tempo, non è stata l’inflazione a catalizzare l’attenzione, bensì il mercato del lavoro.
Un segnale importante: gli investitori, solitamente ossessionati dai dati sui prezzi al consumo, hanno guardato oltre l’ultimo dato sull’IPC. Sebbene l’inflazione abbia registrato un lieve aumento su base annua, in linea con le aspettative, non ha generato particolare preoccupazione. Il messaggio che ne deriva è chiaro: l’inflazione, almeno per ora, appare sotto controllo.
Il vero campanello d’allarme arriva invece dalle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, aumentate di 27.000 unità fino a quota 263.000. Non si tratta solo di un incremento numerico: è il livello più alto dal lontano ottobre 2021. In un contesto in cui la Federal Reserve monitora con attenzione ogni segnale di raffreddamento dell’economia, questo dato non può essere sottovalutato.
A complicare il quadro ci sono le incertezze legate alla qualità stessa delle rilevazioni sull’inflazione. Il Bureau of Labor Statistics (BLS) ha infatti ammesso difficoltà crescenti nel reperire dati completi e affidabili, tanto da ricorrere con maggiore frequenza a sistemi di imputazione statistica. In altre parole, una parte dei numeri diffusi potrebbe basarsi su stime e interpolazioni più che su dati concreti. Un dettaglio che contribuisce a rendere il quadro complessivo più opaco.
Nonostante ciò, il punto centrale rimane la salute del mercato del lavoro. È proprio questo il tema che la FED non potrà più ignorare. Gli ultimi sviluppi aprono la strada a un possibile taglio dei tassi di interesse di 25 punti base già nella prossima riunione di settembre. Non si parla ancora di interventi più drastici, come tagli da 50 punti base, che al momento sarebbero difficili da giustificare. Ma cresce la convinzione che la banca centrale americana possa effettuare complessivamente tre riduzioni dei tassi nel corso del 2025, per un totale di 75 punti base.
I mercati finanziari hanno reagito con entusiasmo a questa prospettiva.
I rendimenti obbligazionari sono scesi ulteriormente, liberando spazio per il mercato azionario che ha aggiornato ancora una volta i propri massimi storici. In particolare, ne hanno beneficiato le società più sensibili ai costi di finanziamento: piccole e medie imprese, spesso più esposte a prestiti variabili.
Non sorprende quindi che il Russell 2000 (US2000 su Pepperstone) si stia imponendo come il vero protagonista di questa fase, con un rialzo dell’8,18% da inizio agosto, contro il +2,82% del Nasdaq e il +3,59% dell’S&P 500.
Tecnicamente, l’indice delle small cap si muove in un canale ascendente ben definito. La trendline di supporto, tracciata dai minimi di inizio agosto, è stata rispettata più volte, confermando la solidità della struttura rialzista. Resta ora da capire quale sarà l’orientamento ufficiale della FED dopo la riunione di metà settembre, elemento cruciale per determinare i futuri costi di finanziamento delle imprese.
Allargando lo sguardo all’Europa, la situazione è decisamente meno rosea. Dal Regno Unito sono arrivati dati macroeconomici deludenti: il PIL e la produzione industriale hanno sorpreso negativamente, con quest’ultima scesa dell’1,3% su base mensile, rispetto a un precedente +0,5%.
È la fotografia di una congiuntura fragile, caratterizzata da crescita anemica e inflazione ancora elevata. Uno scenario che riporta alla mente la temuta parola “stagflazione” e mette la Bank of England in una posizione scomoda, con margini di manovra sempre più stretti.
Per quanto riguarda la view a lungo termine, è prematuro parlare di allarme rosso per il mercato del lavoro americano. La FED ha spesso dichiarato di poter tollerare livelli di disoccupazione più elevati senza perdere di vista il proprio obiettivo di stabilità. Per questo, credo che il percorso di tagli sarà graduale, step by step, e non orientato a “riparare” danni immediati, ma piuttosto a riportare i tassi verso il cosiddetto livello neutrale.
La FED vorrà mantenere qualche cartuccia di emergenza da sparare in caso di peggioramento della congiuntura.
Intanto, i mercati celebrano e l’euforia è palpabile e gli indici azionari corrono a rialzo. Ma proprio per questo, bisogna rimanere sempre cauti. Troppo entusiasmo rischia di accecare e rendere vulnerabili agli inevitabili contraccolpi. Ricordiamo tutti le previsioni stagionali che dipingevano settembre come un mese nero per le Borse: al momento, la realtà ha smentito queste attese.
Sui mercati non esistono certezze, solo probabilità in continua evoluzione. E per questo l’unica strategia vincente resta la capacità di osservare e adattarsi, senza lasciarsi trascinare né dall’euforia né dal panico collettivo.
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🌞 BUON GIORNO A TUTTI 🌞
come va?
Weekly e Daily continuano a chiudere al rialzo.
La zona segnata venerdì era molto rischiosa, perché già su livelli estremamente alti.
La flag che si sta formando invece mi piace.
Come già detto, salvo dati macro davvero drastici che cambino direzione, resto long e cerco di posizionarmi a favore ad ogni ritraccio.
Questa settimana avremo dati molto importanti: decisione sui tassi e relative proiezioni, che saranno il nostro principale punto di focus.
prestate attenzione e ci vediamo stasera in Live
🔔 Attivate le notifiche per non perdervi nulla!
📬 Per qualsiasi dubbio o domanda, scrivetemi: sarò felice di rispondervi.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
USDCAD London SessionLa mia idea su USDCAD di stamattina durante la sessione di Londra.
E' un'operazione rischiosa in quanto essendo inizio settimana e dal mio punto di vista siamo più short che long. Tuttavia credo che possa arrivare nelle zone premium per poi shortare.
NB:Quest'analisi non si basa sul concetto di BOS.
OPEN Si parla tanto di Opendoor. Quale target tecnico?Buon lunedi 15 Settembre 2025 e bentornati sul canale con un contributo tecnico sul titolo Opendoor in risposta alla richiesta di un paio di utenti della Community.
Come al solito invito ciascuno a fare le proprie valutazioni e ricordo che i contenuti di questo video rappresentano idee e spunti assolutamente personali e opinabili
Grazie per la vostra attenzione e buon inizio di settimana
AIUTATEMI A FAR CRESCERE LA MIA COMMUNITY! ISCRIVETEVI AL CANALE!
Qualora il contenuto fosse di vostro interesse vi inviterei a iscrivervi al canale, azione totalmente gratuita per voi, ma che mi permetterebbe di far crescere in maniera rilevante la community che mi segue, continuando a darmi una forte motivazione ad andare avanti nella creazione di questi contenuti gratuiti, e spero educativi.
LULU Lululemon ha ancora della strada al ribasso. Fino a dove?Bentornati sul canale e buon lunedi 15 Settembre 2025 con la prima analisi tecnica sul titolo Lululemon che so di essere di grande interesse per una buona parte della Community.
Ringrazio tutti per la vostra attenzione e vi auguro un buon inizio di settimana
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TSLA Tesla ci dice che ciò che conta sono prezzi e volumiBuon lunedi 15 Settembre 2025 e bentornati sul canale con un aggiornamento tecnico sul titolo Tesla, nella settimana in cui verosimilmente dovremmo assistere finalmente al tanto auspicato taglio dei tassi di interesse da parte della FED.
Vediamo cosa succede, ma intanto mettiamoci in testa che si possono certamente fare assunzioni, ipotesi, ragionamenti di qualsiasi genere relativamente a Musk, alla sua politica, a congetture e a qualsiasi altra cosa: ma l'unica cosa che conta e che può davvero aiutarci nell'essere profittevoli ottimizzando ingressi e uscite mirate sono prezzi e volumi. Prezzi e volumi NON mentono, se interpretati nella maniera corretta.
Grazie per la vostra attenzione e buon inizio di settimana
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#023: Opportunità di Investimento LONG GBP/NZD
Il mercato su questa coppia sta mostrando un comportamento interessante. Dopo una fase di debolezza, i prezzi si stanno muovendo in un’area di supporto chiave, dove spesso le istituzioni iniziano ad accumulare posizioni. Salve, sono il Trader Forex Andrea Russo, trader Indipendente e prop trader con attualmente 200 mila dollari di capitale in gestione e Vi ringrazio anticipatamente per il vostro tempo.
In queste zone, la dinamica retail tende a farsi trovare scoperta: molti operatori al dettaglio sono ancora posizionati contro trend o in cerca di un breakout ribassista. Questo crea l’ambiente perfetto per un’eventuale manipolazione istituzionale e successivo recupero del prezzo.
📌 La logica del mio LONG si basa su due punti fondamentali:
Supporto strutturale: siamo su un livello che in passato ha già generato rimbalzi significativi.
Forza relativa: la sterlina mantiene resilienza rispetto al dollaro neozelandese, soprattutto su timeframe alti.
Il piano resta semplice: attendere la conferma che il supporto tenga e che il mercato mostri la volontà di ripartire verso l’alto.
È la settimana più importante di fine anno in borsa!Ci siamo finalmente.
La Fed dovrebbe riprendere il taglio del tasso sui federal funds mercoledì 17 settembre. Ecco cosa conterà davvero questo mercoledì:
• L’entità del taglio dei tassi (0,25% o 0,50%)
• L’aggiornamento delle proiezioni macroeconomiche della Fed (previsioni su inflazione, occupazione ed evoluzione dei tassi)
• La traiettoria prevista (fino a fine 2025) del tasso dei federal funds
• La conferenza stampa di Jerome Powell e in particolare la sua valutazione sui tempi di normalizzazione dell’inflazione in relazione ai dazi
Dopo una fase di speculazioni durata tutta l’estate, la Federal Reserve (Fed) annuncerà mercoledì 17 settembre una decisione di politica monetaria che potrebbe ridefinire la traiettoria dei mercati finanziari fino a fine anno. Non si tratta di un semplice aggiustamento tecnico: racchiude tutte le tensioni accumulate da quando Powell e i membri del FOMC hanno interrotto il ciclo di tagli lo scorso dicembre. Potrebbe essere il momento del famoso “pivot” che gli investitori attendono dall’inizio del 2025.
La domanda di fondo è semplice: la Fed si limiterà a una riduzione di 25 punti base, oppure sorprenderà con un taglio più aggressivo, in stile “jumbo cut”? La decisione non riguarderà solo il livello immediato dei tassi, ma anche il messaggio inviato ai mercati: il percorso della politica monetaria per la fine del 2025, la coerenza con le previsioni su inflazione e occupazione e soprattutto i rapporti di forza tra i 12 membri votanti del FOMC. Ricordiamo che servono 7 voti su 12 per approvare un taglio dei tassi e che Jerome Powell rappresenta solo un voto.
In breve: non si tratta di un numero, ma di una traiettoria di politica monetaria. Sarà proprio questa traiettoria a determinare il trend di fine anno degli asset rischiosi in borsa.
Se Powell riuscirà ad aprire la porta a un allentamento più deciso rimanendo fedele alle sue ultime previsioni macroeconomiche, il mercato potrebbe finalmente ottenere la visibilità tanto attesa. In caso contrario, rischiamo di restare in una zona di incertezza in cui ogni dato su occupazione e inflazione riaccende i dubbi. E in questo gioco, l’arbitro resta lo stesso: il rendimento USA a 2 anni, che anticipa meglio di tutti il futuro percorso del tasso dei federal funds.
L’S&P 500, barometro delle large cap, e il Russell 2000, più sensibile alla congiuntura domestica, penderanno dalle parole di Powell.
La Fed aggiornerà molti dati macroeconomici mercoledì, ma alla fine ne emergerà uno solo: il “Fed Cut Path”, cioè il numero di tagli dei tassi entro fine anno. Questo sarà direttamente legato al tempo che la Fed riterrà necessario per normalizzare l’inflazione.
Insomma, la decisione della Fed di mercoledì 17 settembre plasmerà il trend borsistico di fine anno.
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BTC si prepara al prossimo rimbalzo rialzistaIl prezzo del BTC si trova in un trend rialzista sul DAILY grazie al Market Shift rialzista avvenuto la settimana scorsa.
Attualmente, il BTC sta consolidando lentamente a causa della bassa volatilità del weekend. Si può ipotizzare un possibile retest dello 0,5 di Fibonacci sotto il SIBI (IFVG) prima di rimbalzare al rialzo e andare a cercare il prossimo HIGH segnato dalla linea orizzontale viola.
EURUSD si prepara al prossimo rimbalzo rialzistaIl prezzo dell’EURUSD si trova in un trend rialzista sul DAILY grazie al Market Shift rialzista avvenuto la settimana scorsa.
Attualmente, l’EURUSD sta consolidando lentamente a causa della bassa volatilità del weekend. Si può ipotizzare un possibile retest dello 0,5 di Fibonacci sotto il SIBI (IFVG) prima di rimbalzare al rialzo e andare a cercare il prossimo HIGH segnato dalla linea orizzontale viola.