Analisi BTCLa prossima resistenza è intorno a 86k, che potrebbe essere il supporto per un nuovo forte rialzo.
Il grafico mostra due livelli di fib (contrassegnati in giallo), una resistenza SMA 5d contrassegnata con una freccia rosa e una resistenza del pattern di prezzo in azzurro. Con questi risultati, ho identificato 86k *se* ci sarà una correzione rialzista oggi.
Le due precedenti correzioni rialziste hanno reso il punto c almeno del -20%, che corrisponde alle resistenze.
Analisi trend
XAUUSDOro - il prezzo può correggere per supportare la linea e poi rimbalzare su
Qualche giorno fa il prezzo è entrato nel triangolo, dove ha subito rotto il livello di $2700 e poi è sceso A supportare la linea di questo schema.
Inoltre, l’oro ha superato il livello di 2595 dollari, ma qualche tempo dopo si è invertito dalla linea di supporto e presto ha di nuovo superato il livello di 2595 dollari.
Successivamente l’oro salì fino alla zona di resistenza, dopo di che corregse e raggiunse la linea di sostegno del triangolo.
Poi il prezzo ha fatto impulso al rialzo, uscendo così dal triangolo e rompendo il livello di $2700, e ha iniziato a contrattare in pennant.
In questo schema, il prezzo ha superato ancora una volta il livello di 2700 dollari ed è sceso al livello di sostegno, dopo di che è salito alla linea di resistenza.
Nella mia mente, l’oro può cadere sulla linea di sostegno e poi rimbalzare fino a 2660 dollari, uscendo da un guidone.
EURUSD - Euro al test di 1.0340. Se dovesse fallire...Buon ultimo dell'anno a tutti. Bentornati sul mio canale con un aggiornamento sul cross EUR/USD.
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Venendo al cross in analisi: attenzione al livello 1.04: una rottura con volumi di questo importantissimo livello di supporto aprirebbe le porte, come anticipato anche in una video analisi precedente, al livello 1.02, che corrisponde al livello 61.8% di fibonacci relativo al ritracciamento dell gamba rialzista partita nel Settembre 2022 e ultimatasi nel Luglio 2023.
Oltre a essere un forte livello di supporto dato da Fibonacci, 1.02 rappresenta anche il target tecnico relativo alla rottura al ribasso del cuneo ascendente con implicazione ribassista che vedete in bianco.
Personalmente, al netto di qualche leggero recupero che potrebbe verificarsi nelle prossime sedute e che potrebbe magari far felici - temporaneamente - dei trader intraday o comunque di breve termine, mi aspetto un sostanziale indebolimento ulteriore dell'Euro almeno fino a 1.02 agli inizi del nuovo anno.
In bocca al lupo a tutti
EUR/USD - Economia a due velocità sulle sponde dell'AtlanticoIl corss EUR/USD, il cosiddetto "Fiber", ha iniziato il 2024 a circa 1,1040 per poi arrivare, il 22 settembre, a registrare il suo minimo di 1,033 per poi ritestarlo quasi il 18 dicembre. Mentre scriviamo il prezzo si trova a 1,04032.
Il mondo finanziario, a inizi 2024, ruotava sostanzialmente intorno ai livelli d'inflazione e le speranze che le banche centrali potessero iniziare il prima possibile ad abbandonare le politiche restrittive. Adesso che siamo a fine anno possiamo dire che le speranze erano ben lungi dall'essere soddisfatte. I livelli d'occupazione e la crescita economica sono diventati sempre più preoccupanti e hanno messo, per gran parte dell'anno, in ombra il problema inflazione.
Sebbene il ruolo delle banche centrali sia orientato ai livelli d'inflazione e occupazione con lo scopo di bilanciarli e non ha nulla a che fare con la crescita economica, sicuramente le loro politiche monetarie possono influenzarla. Questo è quello che è successo nel 2024.
I motivi che hanno portato la BCE ad attuare i primi tagli.
La BCE è stata tra le prime banche centrali a modificare la propria politica monetaria e quindi, dopo un lungo anno di restrizioni, a giugno scorso ha annunciato il primo taglio dei tassi d'interesse, riducendo i tassi di riferimento di 25 bps ciascuno. Il quarto taglio di 25 bps è stato attuato a dicembre, portando il tasso sulle principali operazioni di finanziamento, i tassi sulla linea di credito marginale e sulla linea di deposito rispettivamente al 3.15%, 3,4% e 3%.
A differenza di quanto è stato negli Stati Uniti, l'allentamento monetario in Europa non è stato operato per motivi inflazionistici ma, soprattutto, per il timore di una battuta d'arresto dell'economia.
L'inflazione al consumo YoY, nell'ultima lettura relativa al mese di novembre ha registrato il 2,2%, con il dato "core", depurato dalle componenti volatili energetiche e cibo, al 2,7%.
Sebbene il tasso inflazionistico sia quasi vicino all'obiettivo della banca centrale, la preoccupazione principale che ha portato al cambio di rotta è stata la scarsa crescita economica con gli indicatori macroeconomici che non escludono affatto una recessione (che ha già colpito la Germania nel 2024). Su base annua il PIL destagionalizzato è aumentato dello 0,9% sia nell'area euro che nell'Unione Europea nel terzo trimestre grazie al colpo di coda dell'ultimo trimestre. Il Purchasing Managers Index, comunemente PMI, che misura i livelli di produzione nel settore manifatturiero e dei servizi, ha mostrato che il settore manifatturiero ha trascorso quasi due anni consecutivi di contrazione, salvato solo da un settore dei servizi che da marzo, tranne che per la lettura di inizio dicembre, ha sempre registrato dati sopra il livello dei 50 punti, seppur basso rispetto all'analogo americano. Questo scenario macroeconomico porterà la BCE a continuare ad abbassare i tassi sebbene l'inflazione rimanga sopra il livello prefissato del 2%. Ad aggravare la situazione ci sono state le crisi di governo dei paesi trainanti, Germania e Francia. Il governo di coalizione tedesco è crollato dopo che il Bundestag ha espresso un voto di sfiducia nei confronti del cancelliere Olaf Scholz portando a nuove lezioni nel prossimo febbraio. In Francia, invece, il governo è caduto a seguito della mozione di sfiducia del primo ministro Michel Barnier.
Dall'altra parte dell'Atlantico
La situazione negli States è per molti aspetti totalmente diversa, e ha portato il dollaro ad eleggersi vincitore 2024 (si veda l'idea pubblicata 29.12.2024). Il neo eletto presidente Donald Trump è stato sicuramente ed è il catalizzatore principale dell'ascesa del dollaro. Non solo Trump ha vinto le elezioni presidenziali ma il partito repubblicano ha preso il controllo di Camera e Senato rafforzando, così, ulteriormente il potere del presidente.
La vittoria repubblicana è stata, almeno per ora, ben vista dai mercati finanziari, con gli indici americani che hanno raggiunto livelli record con la promessa di Trump di tagliare il cuneo fiscale e imporre dazi sui beni e servizi esteri, con i valori azionari alle stelle e quello dei titoli di stato a picco.
L'attuale euforia potrebbe essere minacciata dai rinati rischi di un surriscaldamento dell'inflazione legati alle politiche accomodanti di Trump. Inoltre, bassi livelli di disoccupazione e alti livelli di disoccupazione (rispetto al periodo) potrebbero portare ad un fisiologico aumento di domanda dei consumatori e, di conseguenza, riportare i prezzi su.
A tutto ciò, ovviamente, incideranno i tanto blasonati dazi. Se la politica di campagna elettorale dovesse essere attuata, questa porterà sicuramente ad un aumento dei prezzi al cittadino americano con conseguenza diretta di un perdita di valore della moneta. In riferimento a questo aspetto preoccupazioni di non poca rilevanza attanagliano i membri della BCE, che vedono l'attuazione delle politiche trumpiane per l'economia europea, già malmessa, come la Kriptonite per Superman.
La Fed, a differenza della BCE, ha tagliato i tassi tre volte nel 2024, con un taglio di 50 bps a settembre, un taglio di 25 bps a novembre e altri 25 bps a dicembre, per arrivare all'intervallo attuale di 4,25% - 4,50%. I funzionari della Fed hanno tenuto l'attenzione sull'inflazione per gran parte del 2024, spostandola solo temporaneamente sull'occupazione mentre l'apprensione sulla crescita economica non è mai stata eccessiva.
Il tema inflazione è tornato alla ribalta nell'ultima riunione del FOMC, quando i responsabili politici hanno sottolineato che la decisione di tagliare ulteriormente il tasso d'interesse di riferimento è stata una scelta rischiosa e, infatti, hanno annunciato che nel 2025 la politica di ammorbidimento subirà un rallentamento a fronte di un'economia ancora calda e un'inflazione ancora al di sopra dell'obiettivo. Le previsioni per il 2025, secondo il Summary of Economic Projections di dicembre, sono di solo due tagli, a differenza di quanto era stimato nella riunione di settembre in cui erano stati segnalati quattro tagli per il 2025.
L'inflazione, infatti, è tornata a preoccupare dopo che nella lettura dell'US Bureau of Labor Statistics ha segnato un aumento del 2,7% YoY a novembre, rispetto al 2,6% di ottobre, mentre il dato "core" è aumentato del 3,3%, comunque in linea con le aspettative di mercato.
A differenza dell'Europa, le preoccupazioni di una recessione negli Stati Uniti si sono attenuate nel 2024, con una probabilità di un soft landing sempre più concreta. Infatti, l'economia, per tutto l'anno, ha segnato dati molto buoni al netto del periodo di restrizioni monetarie. Il Pil è cresciuto del 3,1% in Q3 e l'ottimismo ha portato tutti gli indici azionari americani a registrare nuovi massimi sebbene l'ultimo dot plot chart abbia portato l'interesse speculativo a prendere qualche profitto.
Oltre alla crescita economica registrata nel 2024, la Fed ha ottimizzato anche le sue prospettive di crescita per il 2024 al 2,5%, rispetto al precedente 2% stimato a settembre, nonostante si stima che al 2026, il trend tornerà ai livelli di crescita di lungo termine pari all'1,8%. Le stime sull'inflazione sono state riviste al rialzo, con un tasso al 2,5% per il 2025, in aumento rispetto le previsioni precedenti di 2,1%, con il dato core al 2,8%.
Di contro, dall'altra parte dell'oceano, la BCE taglierà ulteriormente i tassi anche nel 2025 in un contesto di crescita debole persistente e di inflazione in calo (almeno per adesso). Qualche analista sfrontato stima addirittura che nel 2025 potrebbero arrivare al livello neutrale del 2%.
I tagli in Europa sono dettati dalle previsioni al ribasso d'inflazione in calo al 2,1% e il dato core al 2,3%, con una prospettiva di allineamento, nel 2026, all'1,9%. Congiuntamente, sono state viste a ribasso anche le previsioni di crescita, con un 1,1% per il 2025 e 1,4% per il 2026.
Per dirla in due parole, mentre la Fed potrebbe trovarsi a gestire una rinnovata ventata inflazionistica, l'Europa dovrà continuare a far fronte alla battuta d'arresto dell'economia che potrebbe acuirsi nel caso in cui Trump dovesse mettere pedissequamente in atto il suo piano d'azione pubblicizzato in campagna elettorale.
Prospettive tecniche sul cross EUR/USD
monthly chart
Se si osservano gli ultimi due anni vediamo che il trend piuttosto laterale, con il prezzo che si è mosso nel range tra 1,1275 (luglio 2023) e 1,03319 (novembre 2024), superando la resistenza posta a circa 1,044. Salvo notizie apocalittiche, il cross si appresta a chiudere il terzo mese di fila in negativo registrando un calo di più del 6,50%. A livello tecnico la linea di prezzo si trova all'interno della Kumo seppur quest'ultima in posizione quasi neutrale. Una chiusura della candela al di sotto della Kijun Sen potrebbe sicuramente aprire nuove prospettive al ribasso sul lungo termine e trascinare nuovamente l'euro verso la parità, verso i minimi del 2022. La media mobile a 200 periodi è molto distante dalla linea di prezzo sebbene abbia una lieve pendenza, mentre la media mobile a 50 periodi ha agito da resistenza per gli ultimi due anni. L'RSI si trova in zona ribassista al di sotto della sua media, ma ancora molto lontano dalla zona di ipervenduto.
Siamo comunque a circa il livello 0,50 di Fibonacci calcolato sul rally partito dal 2022, questo è un livello molto importante, considerato che ci troviamo su un livello sensibile, a circa 1,040 (al momento in cui scriviamo).
daily chart
Sul grafico giornaliero traspare chiaramente il trend ribassista di breve medio termine con il prezzo che ha sempre reagito alla resistenza data dalla Kijun Sen nell'occasioni in cui è stata toccata al rialzo. Dopo aver superato la Tenkan Sen al rialzo il 25 novembre, è rimasto intrappolato tra la Kijun e la Tenkan per poi tornare nuovamente al di sotto delle stesse. La Kumo, che disegna un trend al ribasso, viaggia molto distante dalla linea di prezzo mentre abbiamo assistito al "death cross" tra la media mobile a 50 periodi sulla media mobile a 200 periodi (segnale di forte spinta al ribasso). Anche la Chikou Span è sotto la linea di prezzo e dopo averlo toccato (candela del 24 novembre) ora sembra orientata nuovamente al ribasso con nessun ostacolo. A ostacolare le spinte bullish c'è anche una linea di tendenza dinamicha che sta fungendo da resistenza (linea blu). Attualmente le prospettive al rialzo non sono sorrette da alcun segnale tecnico, con un RSI che rimane in una zona di venduto sulla sua media, con ulteriori margini di discesa per toccare la linea di ipercomprato.
Che dire, il quadro macroeconomico sicuramente da forza al dollaro a danno dell'euro, con una presidenza Trump che, se dovesse palesarsi così come propagandato dallo stesso, porterebbe ancora più ostacoli all'economia europea. Gli Stati Uniti rischiano un ritorno dell'inflazione a causa di una domanda che rimane forte e con i dazi che potrebbero comunque agevolarne il rimbalzo ma sorretti da un'economia tra le più resilienti del globo che è riuscita ben a tener botta anche negli anni neri della pandemia. L'Europa rischia doppiamente, il collasso definitivo di un economia che già stenta e un ritorno dell'inflazione a causa dei prezzi che rischia di dover sostenere sia a causa dei dazi minacciati da Trump ma anche per quelli che dovrà sostenere per approvvigionarsi della componente energetica che la vedrebbe costretta a rifornirsi dagli Stati Uniti e non a prezzi vantaggiosi...
Trump davvero metterà in atto quel che ha chiacchierato fin oggi? Staremo a vedere, con la speranza che, infine, non faccia così come è stato nel Trump 1.0. Come spesso capita, le sorti dell'Europa sono alle volontà dei più forti... ma ne parleremo in altre occasioni.
Un Altro Calo dell'1%: Un 2024 Forte finisce in Tono Minore.Un Altro Calo dell'1%: Un 2024 Forte finisce in Tono Minore.
A Wall Street si dice:
"La tolleranza al rischio varia da individuo a individuo. Investi in base alla tua capacità di sopportare perdite." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Come può un anno così straordinario concludersi con un mese così deludente? Con un solo giorno rimasto nel 2024, questa è la situazione: le azioni hanno registrato un calo di circa l'1% per la seconda sessione consecutiva ieri.
Le azioni tecnologiche, ancora sotto pressione, hanno visto il NASDAQ perdere l'1,19% (circa 235 punti), chiudendo a 19.486,79. Tra i pochi segnali positivi, il leader dell'intelligenza artificiale e superstar del mercato NVIDIA (NVDA) ha guadagnato lo 0,4%, risultando l'unico titolo tra i "Magnificent 7" a chiudere in positivo. D'altro canto, Tesla (TSLA) ha subito un calo del 3,3% dopo la perdita del 5% di venerdì scorso, mentre Meta Platforms (META), Apple (AAPL), Amazon (AMZN) e Microsoft (MSFT) hanno tutte registrato perdite superiori all'1%.
L'indice S&P 500 è sceso dell'1,07%, chiudendo a 5906,94, mentre il Dow Jones ha perso lo 0,97% (circa 418 punti), chiudendo a 42.573,73. Questo andamento riflette chiaramente come le sessioni a basso volume possano generare oscillazioni significative nei mercati.
È un modo piuttosto insolito per concludere un anno che, fino a questo momento, era stato molto positivo. Sebbene queste flessioni possano essere attribuite in parte alla presa di profitto, ci si potrebbe aspettare che il mercato mantenesse un profilo più stabile. Tuttavia, sembra che chiuderemo l'anno con un segnale di debolezza.
La recente riunione del FOMC ha contribuito a stabilire un tono ribassista, smorzando l'entusiasmo che i mercati avevano accumulato negli ultimi mesi.
Nonostante la pressione sulle azioni tecnologiche nelle ultime sessioni, il NASDAQ è comunque in rialzo dell'1,4% per dicembre, con un giorno ancora da registrare. Sfortunatamente, questa è l'unica buona notizia per il mese, poiché il Dow ha perso oltre il 5% e l'S&P è in calo di oltre il 2%.
Se speriamo ancora in un rally di Babbo Natale, il "grande uomo in rosso" dovrà affrontare una sfida significativa, considerando che mancano solo tre giorni nel periodo tradizionale che termina il secondo giorno del nuovo anno (questo venerdì).
Indipendentemente da ciò che accadrà oggi, il 2024 si confermerà come un anno positivo per i rialzisti. Dal novembre scorso, il mercato non si è più guardato indietro, registrando guadagni ben superiori alle aspettative. I titoli legati all'intelligenza artificiale e al quantum computing continuano a essere protagonisti, e non dimentichiamo Bitcoin, che ha mantenuto il suo slancio.
Quanto è stato positivo quest'anno? Tutti e tre i principali indici hanno registrato aumenti a doppia cifra, guidati dal NASDAQ, con un rialzo di quasi il 30% a un giorno dalla chiusura. Nel frattempo, l'S&P 500 e il Dow Jones sono cresciuti rispettivamente di oltre il 26% e quasi il 13%.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Casey's General Store (CASY)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Restate aggiornati per ulteriori sviluppi e analisi dettagliate.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Caccia agli stop su Eur-Usd: Esempio di seduta con pochi volumiLa scorsa settimana il cambio ha oscillato nel range di 60 pip senza mai dare una minima sensazione di vitalità; ieri dopo tutta questa compressione all'improvviso si sono svegliati ed hanno fatto un pò di shake out caccia stop.
Andiamo per ordine, sono le 12,30 di lunedì 30 Dicembre e ci dirigiamo verso i massimi della scorsa settimana a 1,0445, alle 13 arriva quella che sembra a tutti gli effetti una rottura al rialzo, salvo poi rimangiarsi tutto alle 14, prendere la via del ribasso con una certa veemenza, rompere i minimi della scorsa settimana a 1,0385, salvo anche in questo caso rimangiarsi tutto come la più classica delle trappole già alle 17,30, per poi rientrare per inerzia e chiudere la seduta intorno a quota 1,04.
Questo genere di giornate semifestive invocano cautela poichè, essendo carenti di operatori, sono facilmente manovrabili e maggiormente soggette ai falsi segnali, come evidenziato prima con i due falsi breakout.
Rimango della convinzione, magari errata ma certamente coerente a livello operativo, che non avremo forti movimenti direzionali fino al post-epifania momento in cui, con il ritorno dei grandi fondi, potremmo assistere a impulsi e maggiori spunti operativi.
Colgo l'occasione con questa analisi per fare gli auguri per un felice anno a tutti coloro che leggono queste mie analisi ed a tutta la comunità di Tradingview, nel 2025 ho intenzione di migliorare le mie analisi sia a livello di frequenza che di contenuti, cercando magari anche altri strumenti per postare le mie idee; tuttavia, ogni cosa a suo tempo, se interessati seguitemi e sarà mia premura tenervi aggiornati.
Buon anno.
Proiezione NasdaqRimango fedele all'ipotesi pullback nel breve periodo, ma probabilmente dovrò ricredermi sul fatto di testare i 21000 entro la fine della sessione odierna.
Se il prezzo romperà la trendline dei massimi discendenti entrerò Long fino ai 21500 dopodichè mi attendo un crollo verso i 21000 e oltre.
Tra poco andrò Live su Youtube con il mio secondo conto da 300K per uno scalp Long da 2000$ sul breakout della trendline ribassista.
Due Strategie per Sfruttare il Trend Ribassista su NZDCHFIl cross NZD/CHF si presenta in un chiaro trend ribassista, visibile sia sul timeframe daily che settimanale, caratterizzato da massimi e minimi decrescenti.
Il prezzo ha inoltre mitigato parzialmente il FVG - del del 18 dicembre.
Ingresso Aggressivo (a mercato):
- Entrata: ai prezzi correnti
- Stop Loss (SL): Posizionato a 0,5168
- Take Profit (TP): 0,4945 previous low e sell side liquidity.
Questo approccio sfrutta subito il momentum ribassista, pur accettando un rischio leggermente maggiore. Il rapporto rischio/rendimento (R:R) rimane comunque favorevole.
Ingresso Conservativo (su OB-):
- Entrata: Più conservativa, a testa dell’order block ribassista in area 0,5131.
- Stop Loss (SL): Sempre posizionato a 0,5168.
- Take Profit (TP): 0,4945 previous low e sell side liquidity.
Questo setup offre un R:R più interessante (5:1), ma richiede che il prezzo ritorni a testare l’order block per l’attivazione dell’ordine.
Sfruttiamo il trend ribassista su NZD/CHF con queste due strategie operative, bilanciando aggressività e gestione del rischio.
Rischiamo il 2% del nostro conto su entrambe le operazioni.
INJ/USDT: Navigando tra livelli chiave e resistenze ostinate Osservando il grafico attuale, è evidente che il prezzo si sta consolidando sotto la resistenza di $21, una zona precedentemente supportata e ora diventata ostacolo. I livelli Fibonacci indicano un'area cruciale intorno a $22-$23, che potrebbe rappresentare il prossimo punto di decisione per i compratori.
Nel breve termine, una rottura della linea di trend inclinata (bianca) potrebbe fornire un'indicazione di un tentativo di rialzo, ma il sentiment rimane debole finché il prezzo resta sotto i $25.
In caso di ulteriore debolezza, attenzione al supporto nella zona $18-$19, dove il prezzo potrebbe trovare un rimbalzo tecnico. Un breakout al ribasso potrebbe invece aprire scenari più ribassisti verso i $16.
Qual è la tua strategia su INJ/USDT? Sei più bullish o bearish? Condividi la tua opinione nei commenti! 📊"*
Analisi della strategia operativa dell'oro la prossima settimana
Di recente, l'indice del dollaro statunitense ha continuato a rafforzarsi, salendo per diverse settimane consecutive, esercitando pressione sui prezzi dell'oro. Se l'indice del dollaro statunitense continua a rimanere forte, i prezzi dell'oro potrebbero essere ulteriormente compressi. Tuttavia, dobbiamo anche prestare attenzione alle fluttuazioni dell'indice del dollaro statunitense. Una volta ritirato, si prevede che i prezzi dell'oro avranno la possibilità di rimbalzare. Sebbene il dollaro statunitense e i rendimenti obbligazionari statunitensi esercitino una pressione al ribasso, la continua escalation delle tensioni geopolitiche fornisce un sostegno sicuro all'oro. I conflitti in Medio Oriente e le turbolenze nella situazione russo-ucraina potrebbero innescare un'avversione al rischio nel mercato, spingendo così verso l'alto i prezzi dell'oro. Inoltre, anche lo stato dell'economia statunitense avrà un impatto sui prezzi dell'oro. Di recente, l'economia statunitense ha mostrato una forte resilienza, ma c'è ancora incertezza sulla sua direzione futura. La tendenza internazionale dell'oro la prossima settimana potrebbe mostrare un andamento volatile, che è influenzato congiuntamente dall'indice del dollaro USA, dalla situazione geopolitica e dalle condizioni economiche degli Stati Uniti. Gli investitori devono prestare molta attenzione ai cambiamenti di questi fattori per cogliere la tendenza dei prezzi dell'oro. Allo stesso tempo, è anche necessario prestare attenzione alla gestione del rischio ed evitare di seguire ciecamente la tendenza.
Analisi tecnica dell'oro: la prossima settimana segnerà la battaglia finale tra le linee annuali e mensili. Dal punto di vista della linea annuale, il mercato rialzista complessivo è ancora lì, la tendenza generale è ancora rialzista e non c'è un'inversione di tendenza, solo una pausa temporanea. In termini di linea mensile, la struttura complessiva è rialzista, ma la linea K mensile è attualmente in un modello negativo continuo, il che è vantaggioso per gli orsi. Inoltre, la media mobile a 5 giorni a breve termine della linea mensile mostra segni di svolta. Sebbene i tori siano dominanti, dobbiamo anche prestare attenzione alla forza di ritracciamento verso il basso. In termini di linea settimanale, la linea settimanale ha ricevuto un piccolo cross positivo. Se guardiamo solo alla forza di rimbalzo, lo slancio verso l'alto è ovviamente insufficiente. Inoltre, il modello tecnico generale mostra che gli orsi hanno le condizioni per rompere il supporto ed estendersi.
La linea oraria dell'oro sta ancora oscillando entro un ampio intervallo. Se l'oro rimbalza per primo all'apertura del prossimo lunedì e se continua a essere sotto pressione a 2640, allora l'oro continuerà a vendere allo scoperto sui rally sotto pressione a 2640. I tori dell'oro non hanno mostrato piena forza e sono saliti molte volte. Dopo essere sceso, l'oro non è molto fiducioso nella sua svolta verso l'alto. Continua a fare false svolte e poi attira i tori a scendere di nuovo.
A giudicare dall'analisi a 4 ore, il supporto inferiore si concentra sul livello intero 2600 e la pressione superiore a breve termine si concentra sulle vicinanze di 2640. Il tono generale dell'elevata partecipazione alle vendite allo scoperto rimane invariato in base a questo intervallo e la posizione centrale è cauta nel perseguire gli ordini e attende pazientemente che il punto chiave entri nel mercato.
Strategia operativa dell'oro:
1. L'oro rimbalza e vende allo scoperto sulla linea 2637-2640, stop loss a 2649, mira alla linea 2610 e guarda la linea 2598-2600 se la posizione viene interrotta;
EURMXN BUY
Ho aperto un BUY su EUR/MXN basandomi su una solida analisi multi-timeframe. Il prezzo di ingresso è 21,07455, con un target a 21,41824 (profitto potenziale 1,48%) e uno stop loss a 20,96655 (rischio dello 0,66%). Il rapporto rischio/rendimento di 2,23 mi ha convinto a procedere.
Ho analizzato la situazione utilizzando non solo l'indicatore Alligator, che evidenzia un trend rialzista ben definito, ma anche il WaveTrend, che conferma una possibile continuazione del movimento verso l'alto. Per maggiore sicurezza, ho controllato i timeframe superiori (4H e 1D), e anche questi rafforzano la mia idea operativa: il prezzo sembra rispettare un pattern rialzista di lungo periodo.
Questa configurazione mi dà fiducia perché combina un'entrata ben calcolata con un rischio contenuto e una conferma su più timeframe. Ora resta solo da seguire il mercato e vedere se la mia analisi verrà premiata.
CHF/JPY: L’Operazione per Sfruttare un Rally Fino a 178Il cross CHF/JPY su time frame daily mostra un trend chiaramente rialzista.
Dopo una fase di espansione, la seduta attuale evidenzia un ritracciamento sul FVG+ sia daily che settimanale,
confermando un possibile punto di ingresso a mercato.
Rischiamo il 2% del capitale totale per questa operazione.
Stop Loss (SL): Posizionato sotto 171,37
Take Profit (TP): Target a 177,90 appena sopra la Buy Side Liquidity (BSL) e gli equal highs lasciati in precedenza sempre sul time frame settimanale.
Risk/Reward favorevole e comunque superiore a 1:1.80
Petrolio: Possibile ripartenza rialzistaIl Petrolio si trova a metà di una zona di range.
L'ultima sessione di venerdì suggerisce una possibile ripartenza verso i massimi del range.
A mio avviso è stata difesa una zona e sono intervenuti notevoli acquisti.
Nel caso l'analisi fallisse, si monitora la zona sottostante già indicata nell'immagine
L'ANNO NUOVO E' ALLE PORTE!Il nuovo anno è alle porte, con i mercati che stanno registrando gli ultimi aumenti di volume del 2024.
Nel pomeriggio è stato pubblicato l'indice che monitora la vendita delle case in sospeso.
"Le vendite di case in sospeso sono aumentate del 2,2% a novembre, il quarto mese consecutivo di aumenti e il livello più alto da febbraio 2023.
I consumatori sembrano aver ricalibrato le aspettative riguardo ai tassi ipotecari e stanno approfittando di un maggiore inventario disponibile".
Giovedì e venerdì vedremo le prime letture del 2025 con le prime pubblicazione dell'ISM Institute.
Secondo Ted Pick, CEO di Morgan Stanley, un grande rischio sta attualmente dominando l'economia globale.
Gli Stati Uniti devono affrontare un significativo deficit di bilancio oltre a un enorme debito nazionale, ha osservato l'imprenditore, aggiungendo che una delle principali sfide per l'economia statunitense nel 2025 potrebbe essere un rallentamento della crescita economica a causa dell'aumento dell'inflazione, che potrebbe portare alla stagflazione.
In particolare, a metà novembre 2024, il debito nazionale degli Stati Uniti ha superato i 36 trilioni di dollari per la prima volta nella storia.
In precedenza, a giugno, il Fondo Monetario Internazionale ha esortato il governo ad adottare misure urgenti ed efficaci per affrontare l'aumento del debito pubblico.
Le stime preliminari suggeriscono che potrebbe raggiungere l'incredibile cifra del 140% del PIL entro il 2032.
Buon trading a tutti
S&P 500: analisi e target 2025L’indice SP:SPX si appresta a chiudere il 2024 in area 6.000 punti, facendo segnare una performance tra le migliori degli ultimi anni e pari a +25%. Tale crescita è stata tranquilla e costante durante tutto l’anno, con un solo momento di relativa tensione durante l’estate, quando abbiamo assistito ad un ritracciamento di circa l’8%. Positive anche le performance dell’oro (+27%) e soprattuto del Bitcoin, che ha registrato un clamoroso +109%. Meno brillante ma comunque positiva l’Europa, con Eurostoxx50 a +8%. Il tutto è accaduto, ricordiamolo, in un contesto di tassi al 4,50% negli Stati Uniti e tra il 2,50% e il 4% in area Euro.
Per l’anno 2025 le stime ufficiali di Wall Street sono più che rosee: la grande maggioranza degli analisti si attende infatti l’indice ad almeno 6.500 punti, scontando dunque una performance minima del +8%. I più ottimisti tra loro (Yardeni, Wells Fargo, Deutsche Bank, Oppenheimer) hanno addirittura un target a 7.000 punti, ipotizzando così una performance per il 2025 del +16%! Gli analisti più cauti sono invece quelli di BNP e UBS che si aspettano l’indice rispettivamente a 6.400 e 6.300 a fine 2025. Si tratterebbe comunque di una performance annua attesa del +5%, e stiamo parlando delle stime più caute.
Sembra dunque ancora prevalente quell’ ottimismo di fondo che accompagna il mercato ormai dalla fine dell’emergenza pandemica, un ottimismo che fino ad oggi ha saputo resistere alle tensioni geopolitiche (conflitto russo-ucraino, conflitto Israele-Palestina-Libano, tensioni a Taiwan), all’urto dell’inflazione, a due attentati all’attuale presidente Trump, oltre ovviamente alla stessa pandemia e al relativo lockdown.
Tale ottimismo si traduce in termini fondamentali in un’attesa di crescita degli utili di oltre il +10% per il 2025, accompagnata da margini in espansione (in virtù dell’impatto dell’AI) e un premio per il rischio relativamente basso (figlio dell’attuale euforia). I tassi di interesse, attualmente al 4,50%, sono attesi per il lungo termine al 3-3,50%. Tale è lo scenario incorporato negli attuali 6.000 punti indice.
La domanda da porsi a questo punto è: cosa accadrebbe qualora le stime si rivelassero errate e venissero riviste al ribasso ? Chiaramente ciò porterebbe ad un cambio nel trend di mercato e conseguentemente anche nel mood degli operatori. Se si valuta uno scenario di crescita zero per il 2025 (e bassa negli anni successivi), accompagnato da una marginalità stabile (anziché in espansione) e da un premio per il rischio più elevato (passaggio da euforia a paura) l’indice risulta valere 4.500/4.700 punti, dunque il 25% in meno rispetto ai prezzi attuali. Questo sarebbe dunque il target ribassista qualora il mercato passasse da toro a orso.
Se mettiamo sulla bilancia il rischio da una parte il rendimento dall’altra abbiamo un -25% contro un +10/15% atteso, ovviamente però con diversi gradi di probabilità. Per verificarsi, lo scenario negativo ha bisogno di un potente catalyst (oltre a qualche imponderabile “cigno nero”), e stando alle discussioni degli ultimi mesi esso potrebbe essere legato o ad una nuova impennata inflazionistica o ad un inasprimento (in senso militare) delle tensioni USA-Cina.
In tutti gli altri scenari, più o meno positivi, l’attesa è come detto per una crescita dell’indice USA in linea con la media storica, se non migliore. I target si situano tra il +8% e il +15%. Pertanto, da un punto di vista operativo e all’attuale prezzo di 6.000 punti, l’indice offre un’indicazione di hold per chi è già esposto e ha una view positiva su inflazione e geopolitica, un’indicazione di alleggerimento per chi, già lungo, teme un ritorno dell’inflazione e/o un inasprimento delle tensioni con la Cina. Nel breve termine invece l’indice, pur caro, appare non sufficientemente tirato per giustificare un’indicazione di sell short e certamente non così a sconto da giustificare un buy.
L’oro è ancora barbutoL’oro è ancora barbuto
Zona di domanda e offerta: il prezzo ha recentemente toccato la zona evidenziata di domanda e offerta (S&D) di circa 2.640-2.650 dollari, dando prova di resistenza in quest’area.
Canale tendenziale: il prezzo si sposta all’interno di un canale ascendente, con alti e bassi più elevati. Tuttavia, la tendenza attuale mostra segni di potenziale esaurimento.
Movimento previsto: dopo aver toccato la zona S&D, il prezzo ha iniziato a diminuire. Il grafico suggerisce un potenziale ritest della linea mediana del canale prima di continuare verso il basso.
Previsione al rialzo: se il prezzo scende sotto la linea inferiore del canale, è possibile un calo significativo verso il livello di 2.578 dollari, indicando una continuazione al ribasso.