Petrolio, rally finito?Il prezzo del #petrolio (LCrude) mostra segni di ripresa dopo una lunga fase di incertezza che lo ha trattenuto all'interno di una fascia compresa tra $57.60 e $61.40. Ieri è stato diffuso il nuovo Rapporto dell'#OPEC dove vengono indicate le previsioni e tendenze del mercato petrolifero nel suo complesso. L'analisi compiuta dall'Organizzazione ha preso in considerazione i vari aspetti che potrebbero impattare sulle quotazioni, considerando la situazione pandemica e la progressione sul piano dei vaccini come le variabili di maggiore rilevanza.
In particolare l'aumento del numero delle persone vaccinate e la revoca delle misure restrittive nei paesi OCSE avranno un impatto positivo sulla domanda mondiale di petrolio.
Secondo quanto si legge nel rapporto “la principale crescita dei consumi è prevista nel II e III trimestre del 2021" e "si prevede che la benzina diventerà un fattore chiave per la crescita della domanda mondiale di petrolio all'inizio della stagione estiva”. Il gruppo prevede un aumento delle forniture soprattutto da Canada, Norvegia e Brasile.
Il quadro tecnico evidenzia un forte zona di supporto a $57.60: il cedimento di questo livello, se confermato in chiusura di seduta, potrebbe spingere le quotazioni verso i $53.
Usaoil
PETROLIO: NUOVI PROBLEMI IN VISTADomanda distorta di petrolio greggio a causa del #COVID-19, un nuovo presidente Usa con spiccate politiche green, potenziali modifiche nelle modalità di estrazione dello #Shale Oil Usa finalizzate alla diminuzione dei costi, sono molti i temi da tenere sotto controllo in questo settore.
Sebbene ci siano alcuni segnali ottimistici per l'economia, con diverse aziende farmaceutiche che offrono vaccini, resta comunque l'incognita sulla rapidità con cui saranno disponibili e soprattutto se saranno validi per cosiddetta "nuova variante inglese".
Nel settore del #petrolio, tuttavia, alcuni ritengono che la domanda potrebbe non tornare mai ai livelli pre-COVID, per il fatto che in molti ambiti, lavorativi e di svago, la nostra vita è cambiata.
L'impatto di tutto questo è visibile sui grafici con un aumento della #volatilità nel breve periodo: attenzione ai valori di #ipercomprato, segnalati dal RSI, che potrebbero far continuare le prese di beneficio fino al supporto posto a $44. In ogni caso anche i livelli di resistenza sono molto vicini, in area $52/55 e limitano la nostra visione long di medio periodo.
WTI LCRUDE TENTA LA RIPRESAAncora in piena difficoltà il mercato del #petrolio, i cui prezzi rimango sostanzialmente inchiodati all’interno di un range molto stretto tra il valore di supporto a $36.50 e il livello di resistenza a $41.50.
I problemi sul tavolo sono molti, a partire dal rispetto delle quote di produzione deciso nell’ultimo accordo dove è stato stabilito che la produzione giornaliera non doveva superare i 7.7 milioni di barili.
Quasi tutti i Paesi appartenenti all'#OPEC+ Russia inclusa, sembrano aver rispettato i singoli livelli di produzione assegnati e tranne alcune eccezioni sembra che non vi siano stati problemi. La questione ruota attorno alla domanda che sembra costantemente vacillare, a causa di nuove limitazioni allo spostamento delle persone ed in particolar modo, alla pesante diminuzione dei voli aerei. Il settore Aeronautico, infatti pesa per oltre la metà sulla domanda di petrolio globale.
FX_IDC:USDWTI
Al momento le quotazioni sembrano siano in leggero recupero, soprattutto a causa di due fattori che impattano positivamente nel breve termine.
Il primo fattore è lo sciopero in Norvegia dopo che la Norwegian Oil and Gas Association (NOG) e il sindacato di Lederne non sono stati in grado di trovare un accordo sui salari dei lavoratori, costringendo la società a sospendere la produzione.
Il secondo fattore invece è la nuova tempesta che imperversa nel Golfo del Messico, che ha costretto le compagnie petrolifere ad evacuare i propri lavoratori, interrompendo la produzione.
L’aspetto tecnico, sembrerebbe anche individuare una nuova fase di crescita, nonostante i livelli di resistenza visti sopra siano molto vicini e potrebbero respingere il tentativo di rialzo delle quotazioni.
WTI LCRUDE ANCORA RIBASSOLa produzione di petrolio dell'OPEC è aumentata per il terzo mese a settembre, secondo un sondaggio Reuters, complici il riavvio di alcune installazioni libiche e l'aumento delle esportazioni iraniane che hanno compensato la diminuzione della produzione degli altri membri OPEC che hanno aderito all'accordo sui tagli previsto dal gruppo.
PETROLIO: QUALCOSA SI MUOVELa decisione dell'Arabia Saudita di aumentare le sue esportazioni a luglio in Asia potrebbe consentire ai produttori di #petrolio degli Stati Uniti di aumentare le vendite nella regione che consuma più petrolio che in qualsiasi altra parte del mondo.
L'#OPEC, la Russia e altri produttori sabato hanno concordato di estendere i tagli record alla produzione di 9,7 milioni di barili al giorno a luglio, riducendo l'offerta globale di quasi il 10% in mezzo a un forte calo della domanda a causa della pandemia di #coronavirus.
Il trend primario rimane ancora orientato positivamente, tuttavia non si esclude una perdita di forza della price action respinta dalla resistenza principale a $40. Monitoriamo quindi con attenzione al livello di supporto a $36.40
USAOIL WTI PERICOLOSO BREAK OUT MM 200Ieri le scorte EIA hanno mostrato un rialzo di 4.7 mln di barili vs attese di una riduzione di 1.7 milioni, in contrasto con la tendenza stagionale. Anche la benzina e i distillati hanno pubblicato numeri assai più elevati. Il tasso di utilizzazione della capacità di raffinazione è sceso di 0.6% a 89.9, ai minimi dal 2014, una volta aggiustato per la stagionalità. Il fatto è che la produzione US ha preso il volo negli ultimi mesi. Aggiungiamoci che le attese sulla domanda soffrono del deterioramento di quelle macro (la Cina è il primo importatore mondiale tra l’altro) ed ecco che si spiega la brusca discesa delle ultime 48 ore. E la rottura del citato supporto rischia di alimentare ulteriori liquidazioni.
Chiaramente è un movimento che non fa bene al sentiment, come abbiamo avuto modo di notare nel 2014/15 e, in misura più ridotta nel quarto trimestre 2018.