UsdJpy oltre 144.50? Ci stiamo ragionando (TFB)UsdJpy ha superato tutti i massimi storici disponibili, "scavando" nello storico ho trovato 160.0 che risale al 1990. Tuttavia un dato così antico, non risulta affidabile ai fini del nostro trading. Su UsdJpy abbiamo una congestione TFB compatibile , con un livello di confine pari a 144.50. Pertanto, in mancanza di segnali d'inversione, continueremo a valutare opportunità rialziste, ma facendo attenzione ad eventuali segnali di esaurimento. Restiamo in attesa della conferma della liquidità oltre 144.50.
USDJPY
I NON COMMERCIAL MIRANO ALLE STERLINEANALISI COT REPORT del 11.09.2022
-CONTESTO
Il mondo si muove all’unisono verso la lotta all’inflazione, questo il chiaro segnale che ci viene dalla settimana di contrattazioni appena conclusa, con tre banche centrali a decidere per rialzi tassi di 75bp.
I rialzi cosiddetti “jumbo” sono oramai una necessità, la Reserve Bank of Australia prima, la Bank of Canda poi ed in ultimo anche la BCE, che ha mantenuto fino ad oggi un tono dovish, hanno ceduto alla necessità di inasprire le politiche monetarie, per controllare la curva inflazionistica che sembra essere sfuggita di mano.
Meno riflessioni sulla diversa natura dell’inflazione che colpisce i vari paesi mondiali, si punta dritti agli inasprimenti monetari, fino al rientro evidente della corsa dei prezzi, senza curarsi eccessivamente dell’impatto che si avrà sull’economia reale. Se è vero che l’inflazione Usa è in buona parte generata da una corposa e robusta domanda, non è altrettanto vero per l’Europa, che vive un’iperinflazione legata special modo all’energia, e politiche hawkish potrebbero colpire pesantemente i consumatori, più di ciò che si rende necessario per contenere i prezzi di beni e servizi.
Non cambia tuttavia l’approccio delle banche centrali, bisogna quindi fare le dovute valutazioni, su quali le economie più robuste, che possano risultare non del tutto massacrate da questa ondatra di aggressività.
Il comparto forex è come sempre un ottimo termometro del sentiment dei big players, ma in questa fase del ciclo economico , che ricordiamo essere ancora di rallentamento/recessione, anche il comparto commodities da ottime indicazioni su quando attendersi eventuali cambi di rotta.
-FOREX:
il comparto valutario evidenzia l’assalto alle vendite di sterline, mentre ci può sembrare anacronistici gli acquisti di euro, ma a tal proposito ricordiamo che i dati vengono rilevati il martedì di ogni settimana e pubblicati il venerdi; pertanto, la decisione della BCE era ancora un’incognita per gli operatori, che pur rimanendo fermi nel loro sentiment di lungo periodo hanno preferito ridurre le loro esposizioni. Forza ancora per il biglietto verde che resta saldo nei portafogli degli investitori, mentre non trova respiri per ora lo yen giapponese, ma procediamo con ordine.
EURUSD
Le mani forti, riducono le loro posizioni nette corte, nell’attesa di quella che poi è stata la conferma di un rialzo tassi di 75BP da parte della BCE. I big players passano da -47646 contratti a -36349, con una riduzione di ben 11327 contratti. Permane al momento il sentiment ribassista di lungo periodo, ma le dichiarazioni hawkish della banca centrale europea potrebbero aver aperto la strada a cambi di rotta, o almeno a riequilibri negli eccessi di ribassi.
Il quadro tecnico per ora permane ribassista, con una chiara sequenza di massimi e minimi decrescenti partita oramai da inizio 2022 e che non vede al momento evidenze di inversione. Si rimane al disotto delle ultime resistenze tecniche a 1.0450 , massimo di agosto 2022. I minimi per quest’anno sono sotto la parità a 0.9875, baluardo da difendere per non vedere ulteriori affondi ribassisti.
GBPUSD
Duro colpo per le sterline, che vedono l’assalto dei big players, che passano a -50432 contratti, con un incremento netto di ben 21262 contratti short. Sono queste escursioni settimanali che non si vedevano dal 12 novembre 2021, settimana dalla quale è partito un trend discendente chiaramente accompagnato dal posizionamento dei non commercial
Anche qui il quadro tecnico resta impostato a ribasso, con un trend discendente fatto da massimi e minimi decrescenti molto chiari su base daily, che è partito nel febbraio del 2022, e che trova al momento i suoi minimi a 1.14 figura.
Le possibilità di un respiro non sono nulle, e approdi fino 1.18-1.20 figura sarebbero auspicabili pur rimanendo in ottica ribassista, per avere migliori occasioni di vendita con migliori r:r.
Eventuali break out dei minimi attuali, sarebbero una conferma dell’estrema debolezza di questo asset valutario, di cui non ripetiamo le già note cause.
YEN
Fallito il tentativo di recupero delle posizioni nette corte dei big players sullo yen, che trova nuova linfa, e le posizioni passano a -58189 short, con un incremento di 16658 contratti corti in questa sola settimana.
Si prosegue dunque a vendere yen giapponese, fino a che non cambierà il quadro macroeconomico e le decisioni di politica monetaria della BOJ.
Il quadro tecnico dello yen giapponese resta chiaramente ribassista, con la prosecuzione di un mega trend composto da massimi e minimi decrescenti e che trova le sue prime resistenze a 0.0072, con i minimi per questo 2022° 0.006899.
Difficile crede in movimenti rialzisti, certo non in inversioni di tendenza , prima di assistere ad eventuali rotture rialziste di 0.0080.
Dollar index
Stabilmente long dollari usa il portafoglio dei big players, che restano con 36107 contratti, incrementando di 592 contratti la posizione della scorsa settimana. Non cambia per ora il sentiment che guida la corsa rialzista del biglietto verde fino a questo momento.
Il quadro tecnico vive una fase di respiro, con tentativi di approdo sui supporti a 108.75. non escludiamo l’ipotesi di allunghi fino anche 107.50, che tuttavia non invaliderebbero ancora il trend rialzista in atto, che vede i suoi ultimi supporti a 103.75
-EQUITY:
fase di incertezza per i mercati azionari, che sul quadro tecnico vedono una chiara fase di congestione dei prezzi, che non si manifesta sulle posizioni dei big plaiers al momento ancora nettamente corti sui principali indici americani.
Spiccano i -238720 contratti sull S&P e i-9608per il DOW ed i -95605 del Russel, ancora netti lunghi tuttavia sui tech, con il nasdaq che vede le mani forti long con 22046 contratti. crediamo che eventuali posizionamenti netti corti anche sul comparto tech possano dare il via al vero panic selling, che al momento sembra non essere presente sui mercati che mantengono tuttavia un tono ribassista chiaro.
S&p
Per l’s&P I non commercial mantengono stabili le loro posizioni nette corte con -238720 contratti, senza grossi scossoni.
Anche il quadro tecnico sembra vivere una fase di incertezza con le quotazioni in piena fase di compressione dei prezzi, compresi tra i massimi relativi di 4330 e i minimi di 3900pnt.
Impossibile sapere cosa accadrà, ma se il quadro macroeconomico rimarrà invariato, allora la fase recessiva potrebbe essere alle porte ed i mercati potrebbero non aver mostrato ancora del tutto il loro carattere orso, rimaniamo pertanto vigili, special modo al test delle resistenze.
COMMODITIES
Il comparto commodities mostra le attese degli investitori di un ciclo economico in contrazione ancora per del tempo, con i continui ribassi delle quotazioni sia nei metalli industriali, che ora nel comparto energy, che sembra riallinearsi ai fair value di asset come ngas e wti.
WTI
Continuano a diminuire le posizioni nette lunghe sul wti da parte dei big player, che si portano a 214478 contratti, dando ancora un segnale da parte dei non commercial di voler liquidare posizioni su prezzi ritenuti ancora preda di speculazione per questo asset.
Il quadro tecnico è ancora di chiaro trend ribassista, con massimi e minimi decrescenti, con la conferma del break out dei minimi a 86$ area che ha svolto per diverso tempo la funzione di supporto, ora ritestata da resistenza.
La tenuta di questi livelli potrebbe decretare ulteriori allunghi ribassisti, che restano soggetti tuttavia alle eventuali dichiarazioni dell’Opec +, che ha chiaramente espresso la sua volontà di sostenere i prezzi, anche con eventuali tagli alla produzione, quindi massima prudenza per il comparto energetico.
buon trading
Salvatore Bilotta
ANCORA CRISI ENERGETICA IN EUROPAIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 06.09.2022
-CONTESTO
Sempre più complesso il quadro del comparto energy, special modo per l’Europa, che si trova a fare i conti con la chiusura delle forniture di Ngas dalla Russia , e come se non bastasse l’Opec+ ha dichiarato di valutare riduzioni nella produzione di circa 100 000 BD.
Il costo dell’energia sale alle stelle, e molte imprees e famiglie europee si troveranno a fare i conti con un duro inverno.
Poche le possibilità per i governi europei, che non possono intervenire sul fronte dell’offerta, ma possono solo sostenere i consumatori, nel pagamento dei rincari energetici, distribuendo ancora liquidità.
In Europa, dove le attese sono per un’intervento da parte della BCE con un rialzo tassi di 75BP, diventa difficile credere che i paesi del blocco monetario possano dover immettere ancora liquidità, che sarà frutto solo di ulteriore debito, stavolta non sostenuto dalla banca centrale.
Anche nel Regno Unito l’insediamento del nuovo PM Lizz Truss , ha dato un respiro di sollievo alle incertezze sul futuro del paese, che tutta via si trova a fare i conti con l’iperinflazione e le fortissime difficoltà del costo energetico. Qui le dichiarazioni del nuovo PM inglese a sostegno di famiglie e imprese, sostegno che inevitabilmente dovrà essere frutto di ulteriore debito nazionale.
La linea delle banche centrali mondiali non cambia, e stanotte è stato il turno della RBA che ha portato il costo del denaro al 2.35% confermando la linea hawkish fino ad evidenti cali dell’inflazione, attualmente al 6.1%, livelli che non si vedevano dal 1990
-FOREX
Il comparto valutario continua il suo mood dollaro centrico , mostrando tuttavia i primi interessi specifici per la moneta unica, in attesa dell’appuntamento con la BCE.
Il dollar index ancora fermo vicino ai massimi di periodo a 109.75, sembra per ora non riuscire a rompere i massimi di 110.25, dando cosi respiro al mondo retail che da giorni cerca di vendere i massimi e che oggi si trova al 68% short sul basket dollaro.
Anche l’euro recupera dai minimi, in attesa di una BCE potenzialmente più hawkish, e si riporta a 0.9950, dopo aver testato ancora una volta la parità col dollaro.
Come sempre alle vigilie di appuntamenti importanti con le banche centrali, il sentiment retail , e in ovvia conseguenza quello della controparte forte, tende a neutralizzarsi, portandosi oggi al 67% long.
Anche la sterlina recupera dai minimi dopo l’insediamento del nuovo PM, e balza da 1.1440 a 1.16, aprendo dunque la strada verso le prossime aree di resistenza poste a 1.1650
Ancora debolissimo lo yen giapponese, che continua la sua strada ribassista, e che continua ad attrarre i traders retail che oggi sono al 77% long sul basket yen.
Ancora debolezza per le oceaniche, che pur avendo prospettiva di ulteriori rialzi tassi, mostrano banche centrali, ancora troppo dietro la curva, e ancora quindi inefficaci le loro azioni contro il dilagare dell’inflazione.
Immancabili quindi i posizionamenti contrarian dei retail che si trovano oggi al 54% long sul basket Australia e al 74% su new Zealand.
Per i cross, inizia il recupero dagli eccessi eurgbp, che vede i retail oggi al 80% short, cosi come gbpcad , dove i retail rientrano dalle posizioni corte dei giorni scorsi per portarsi al 83% long, mentre resta ancora fortemente esposto nzdcad ad un sentiment retail del 94%long, senza dare chiari segnali di inversione.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
I BIG PLAYERS LO SANNO...ANALISI COT REPORT del 04.09.2022
-CONTESTO
Non è terminata la fase ribassista sui mercati mondiali, e sebbene gli ultimi dati sull’occupazione americana abbiano dato un barlume di speranza, la paura di una FED ancora aggressiva non si è placata tra gli operatori.
Gli ultimi dati della settimana appena trascorsa, hanno visto un mercato del lavoro USA in rallentamento, una disoccupazione che è passata dal 3.5% al 3.7% , ed anche la corsa a rialzo dei salari, chiaro nemico per il contenimento dell’inflazione, sembra essersi arrestata, dando un primo dato in calo.
Cattive notizie, sono ora buone notizie, come già riportato nelle nostre analisi quotidiane, il ciclo economico è cambiato, e i dati vanno contestualizzati e letti in maniera del tutto diversa ad una normale fase di espansione economica.
Il desiderio che il mercato del lavoro rallenti, è motivata nella speranza di una risposta dell’inflazione in calo, cosi da liberare la FED dal duro compito di stringere le politiche monetarie.
I mercati sembravano voler festeggiare alla pubblicazione del dato di venerdi, con buoni recuperi per i listini mondiali ed un dollaro che stava andando a testare i supporti, tuttavia un più ampio mood di risk off ha preso nuovamente il controllo.
Una rondine non fa primavera, e un dato non inverte una tendenza, se la FED ha bisogno di maggiori rilevazioni per cambiare la sua rotta di politica monetaria , come detto da Powell al simposisio di Jackson Hole, noi non possiamo essere da meno e non possiamo ritener terminato il bear market per un solo primo dato contro tendenza.
Procediamo dunque all’analisi del posizionamento dei non commercial sui futures per meglio interpretare i sentiment di medio periodo
-FOREX:
Ancora dollaro americano, questo il mood che prosegue senza freni sul mercato valutario, dove i big plaiers recuperano posizioni dall’esposizione short su australia, ma senza scomporre il quadro generale.
Si continuano a vendere euro e sterlina, valute tra le più penalizzate dalla forza del biglietto verde, ma procediamo con ordine
EURUSD
Ancora vendite di contratti su eurusd, con le mani forti che si portano a -47676 contratti netti short euro, incrementando ancora di ben 3567 contratti il loro sentiment ribassista.
Dobbiamo tuttavia tener presente che la riunione con la BCE si avvicina , e le aspettative per un rialzo tassi potrebbero costringere le mani forti a rivedere le loro esposizioni , anche solo per prese di profitto, il che potrebbe portare ad importanti recuperi della moneta unica. Tutto è nelle mani delle banche centrali.
Il cambio eurusd a ridosso ancora dei minimi a 0.9920 ha chiuso a 0.9975, dopo aver testato le aree di 1.01 e non riuscendo tuttavia a riconquistare il poc degli utlimi 7 mesi di contrattazione posto a 1.0205. solo il superamento di detta area potrebbe dare un vero impulso rialzista e portare eurusd al test di 1.04, che rimane per ora una meta lontana.
Se la BCE dovesse deludere ancora una volta, allora le mani forti avrebbero ancora ragione, e le posizioni nette corte non potrebbero far altro che incrementarsi e portare eurusd a nuovi minimi per questo 2022.
GBPUSD
Peggiora il quadro della sterlina, che prosegue la sua caduta libera, fortemente penalizzata dal quadro macroeconomico, già più volte richiamato nelle nostre analisi. La forte inflazione, legata alle previsioni della BOE ancora per nuovi picchi oltre il 13%, e la prospettiva di recessione per il q4 di questo 2022 sembrano oramai pesare sempre di più. Senza prolungare la nostra analisi sul contesto macro, limitiamoci ad osservare i big players che si portano a -29170 contratti corti, incalzando con altri 1200 contratti la posizione della settimana scorsa.
Si va dunque a nuovi minimi per gbousd che chiude a 1.1515 , ben lontano dalle resistenze poste a 1.1825 prima e al poc dell’ultimo semestre posto a 1.2075.
Nuovi allunghi ribassisti al momento non sembrano cosi impossibili da osservare, e seppur la BOE voglia intervenire con nuovi rialzi tassi, al momento la strada sembra chiaramente ribassista.
AUDUSD
Rallenta la sua corsa a ribasso il dollaro australiano, che trova nei big players una settimana di respiro dalle posizioni nete corte, che passano a -57393 da -60028 della scorsa rilevazione.
I prezzi si sono fermati a 0.6815, non lontano dai minimi del 2022 a 0.6725, e sembrano aver tentato un’approdo al poc a 0.6900 figura che ha svolto per ora funzione di resistenza. Solo un respiro ribassista del dollaro americano, potrebbe ora dare nuova linfa alle volute oceaniche, che soffrono anche i pesanti ribassi delle materie prime, special modo dei metalli.
USDJPY
Ancora ribassi per la valuta nipponica, che fa fatica a trovare spazio nei portafogli dei big players, che si portano ancora a -41530 contratti, rispetto ai -38800 della scorsa settimana, lasciando chiaramente intendere che il sentiment di lungo periodo ancora non è pronto ad invertire la sua rotta.
Il futures yen ancora sui minimi di periodo a 0.007143, sotto le reistenze chiave a 0.007230.
Resta mood di periodo vendere lo yen sulle resistenze, fino a quando la politica monetaria della BOJ non inverta la sua rotta.
Dollar index
Ancora alti I posizionamenti netti lunghi per il dollaro americano, che si mantengono a 35500 in linea con la scorsa settimana. Sebbene non siano aumentate le posizioni dei large speculator sul dollaro usa, i prezzi hanno ataccato le resistenze poste a 110.00 figura. Si chiude la settimana con nuovi massimi per il dollaro, che sembra oramai proiettato alle aree di maggiore interesse di 112.25.
-EQUITY:
Il mercato azionario disilluso da Powell prosegue la sua caduta, e le posizioni corte da parte dei big players stentano a diminuire, lasciando chiaramente intendere che il risk off non è terminato. Lontani tuttavia dal panic selling ancora, che non sembra palesarsi, anche per i livelli del vix che restano ancora sotto 30.
S&p
Le mani forti restano corte per l’S&P con -239632 contratti, senza ancora dare segni di stanchezza nel detenere posizione netta corta dal 24 di giugno.
L’indice americano che aveva dato sepranze di rialzi con le chiusure di giovedi, ha tutavia disatteso i tori, con una chiusura di settimana sui minimi a 3900pnt , area di grande interesse volumetrico, al di sotto della quale si potrebbe ragionare su approdi verso 3770pnt prima e 3720 poi, fino ai minimi di 3640pnt.
COMMODITIES
Il comparto delle materie prime mette in evidenza la fase ribassista del ciclo macroeconomico, che vede ancora posizionamenti in calo sia per il WTI, con le mani forti che si portano a 229189 contratti (la metà delle massime esposizioni viste a 450 000 contratti) che per il gold con 117734 contratti.
In entrambi i casi seppur il posizionamento resti netto long, la forte riduzione dell’esposizione totale, deve porci in condizione di allerta massima.
EVENTI DA CALENDARIO MACROECONOMICO
La prossima settimana non sarà priva di appuntamenti macroeconomico, ma le attese sono oramai per gli interventi della banche centrali.
Ricordiamo tuttavia l’importante rilevazione dell’inflazione nel Regno Unito, come i dati sul mercato del lavoro sempre in UK, insomma occhi puntati sulla sternila
buon trading
Salvatore Bilotta
[PIANO DI TRADING] - Perché è essenziale svilupparloIl trading plan è la costituzione del trader.
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Non potete pensare di raggiungere dei risultati che siano replicabili senza avere una serie di regole da seguire.
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Per un trader la difficoltà nel seguire le regole sta proprio nell’auto imposizione: siete voi i responsabili di voi stessi.
Molti pensano che la voglia di libertà con cui si avvicinano al trading equivalga a non avere nessuna regola, ma questa è un’indipendenza che non dura a lungo.
La vera libertà si può raggiungere e risiede nello scegliere da voi le vostre regole e seguirle, proprio per mantenere lo status di uomo e trader libero.
Le regole, nel trading, costruiranno il tuo nuovo lato psicologico perché ti doneranno più confidenza e fiducia in quello che fai.
Le regole eliminano la confusione del decidere su due piedi.
Le regole ti permettono di revisionare le operazioni che esegui e scovarne i lati migliorabili.
Le regole ti aiutano a risparmiare tempo, quando sarai davanti ai grafici ti basterà seguire il piano senza farti ulteriori domande che ti portano via troppo tempo non necessario.
UN TRADING PLAN CHE SI RISPETTI DEVE AVERE REGOLE SVILUPPATE PER ALMENO QUESTE 6 AREE:
-Risk management
-Tempistiche e orari
-Princìpi per entrare
-Princìpi per lo stop
-Princìpi per il target
-Gestione operativa
Hai già un piano di trading per eseguire la tua strategia? Fammelo sapere, conoscere trader consapevoli fa sempre piacere.
Hai bisogno di un consiglio o hai una domanda sul trading plan? Lasciami pure un commento qui sotto.
ANALISI RETAIL DEL 29.08.2022
ancora forza di dollaro americano in partenza di settimana, il che trascina nuovamanete i retail alla caccia dei massimo, con un sentiment che oggi si porta al 77% short sul basket dollari rispetto al 74% di venerdi scorso.
la sterlina più pesante, vede i retail all’80% long, rispetto al 78% di venerdi.
anche lo yen oggi trova i retail long al 73% rispetto al 70% di venerdi.
la discesa dell’euro, si percepisce maggiormanete contro il dollaro usa, mentre la possibilità di una bce che intervenga al rialzo del costo del denaro, sembra dare speranze alla moneta unica, che recupera qualche punto percentuale contro le altre majors, dando sollievo ai retail che oggi sono al 68% long, rispetto al 76% di venerdi.
anche sul dollaro australiano si riducono le posizioni short, che passano dal 86% di venerdi al 74% attuale. un respiro che si denota principalemnte sui cross, più che sul cambio principale audusd.
pesante ancora il dolalro neozelandese che vede i retail long al 92% rispetto al 91% di venerdi.
spinge ancora a rialzo il franco svizzero, grazie al mood di risk off presente sui mercati, ed i retail insistono nelle loro posizioni contrarian short, portandosi al 76% corti rispetto al 65% di venerdi.
si evidenziano pertanto diversi eccessi interessanti sui cross a partire da eurchf, dove i retail sono long all’89% cosi come gbpchf, con i retail long al 94%.
in generale la debolezzza della sterlina genera interessanti eccessi su tutti i cross, ma l’aspetto macro sembra pesare ancora grandemente su questo asset che potrebbe non essere ancora giunto ai minimi
interessanti ancora ausnzd con i retail al 98% short, e nzd cad con i retail al 97% long, tutti eccessi degnio di essere monitorati per potenziali mean reverting.
buona giornata e buon trading
salvatore bilotta
ANALISI RETAIL DI OGGI 23.08.2022
Ancora forza di dollari americani, che portano ad eccessi interessanti su diversi asset valutari.
L’attenzione e l’interesse aumenta per il mondo valutario, che vede i lotti tradati anche dal mondo retail in netto aumento su tutti i basket majors.
Il dollaro usa vede i retail incalzare le posizioni contrarian short, che si portano all’86% rispetto all’81% di ieri mattina.
Crolla l’Euro che va sotto la parità con il dollaro usa, ed i retail che già erano in posizione corta ieri al 77% incalzano gli acquisti, portandosi all’85% long sull’intero basket e all’89% su eurusd.
Stabili le posizioni sul basket sterline, che restano all’82% long, ovviamente si spinge sul cambio principe gbpusd, che vede la forza del biglietto verde, sovrastare le fragili condizioni economiche di Regno Unito ed Europa, portando il sentiment su gbpusd all’88% long.
Respira lo yen, che trova nel nuovo movimento bearish del mercato equity, uno spunto per ripartire dai minimi, cosi i retail che avevano posizione long al 71% ieri, si riducono oggi al 69% aprendo la strada ad un recupero della valuta nipponica.
Oceaniche stabili sui minimi, con i retail che si mantengono su in 50% long/short per il dollaro australiano, mentre sono stabilmente long sul dollaro neozelandese.
Il kiwi ieri vedeva i retail long all’81% sul basket mentre oggi si riducono all’80% ma questa leggera flessione nel sentiment non si mostra nel cambio contro dollaro, dove la pressione resta alta, e i retail insistono in un 82% long.
Vedremo in questi giorni , fino all’appuntamento a Jackson Hole , se l’eccesso messo in campo dal dollaro vedrà respiri o meno.
Come sempre i grafici e tutti gli approfondimenti al blog ufficiale Tickmill Italy
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
ANALISI RETAIL DEL 19.08.2022RIPARTE IL DOLLARO USA
Ancora forza di dollari usa, non si ferma dunque la corsa del biglietto verde dopo le parole di due dei membri del board, tra cui Bullard, che vedono ancora la necessità di rialzi tassi importanti a settembre, puntando a 75bp. Si riaccendono i falchi, lo spirito hawkish nel board della FED non sembra essersi assopito.
Spinge il dollaro a rialzo ed i ratail non tardano ad incrementare ancora le loro posizioni contrarian short che arrivano al 78% sul basket dal 72% di ieri.
Ovvia reazione delle altre majors, a partire dall’euro, che torna in profonda debolezza e attira posizionamenti contrarian long da aprte dei retail che si portano al 75% long sul basket dal 65% di ieri.
Anche la sterlina crolla sotto i colpi del dollaro, e dei pesanti dati macroeconomici, trascinando posizionamenti long che vanno dal 67% di ieri sul basket al 76% di oggi, con gbpusd che vede un 81% di retail long.
Stabili le oceaniche, che hanno anticipato la discesa, e ora sono a ridosso dei minimi, dando respiro ai retail in posizione long, che passano dunque da un 78% sui audusd al 77% attuale, e dal 76% su nzdusd al 75% attuale.
Stabili le valute rifugio, con lo yen ancora debolissimo ed i retail incastrati in posizionamenti long al 70% sul basket, mentre soffrono di più su usdjpy che riparte a rialzo con un 73% short, a fronte di un 70% di ieri…
I retail continuano a vendere dollari americani, mentre il trend riparte, attenzione dunque a scegliere il momento migliore per vendere un super dollaro.
Buon trading
Salvatore BIlotta
“IL FOREX CREDE NEL RISK ON…DURERÀ?”ANALISI COT REPORT del 13.08.2022
-CONTESTO
Ferie terminate e siamo nuovamente qui con la consueta rubrica settimanale dedicata alla lettura dei dati offerti dal COT report.
I dati che ci fornisce questa settimana la CFCT (commodity futures trading commission) sono dati contrastati , special modo nel loro quadro iter market. Il mondo valutario sembra dirigersi con maggiore decisione verso un chiaro sentiment di risk on , con prese di profitto sul dollaro americano, e qulche nuovo ingresso long su euro e sterlina. Si ricoprono le posizioni yen , mentre il comparto equity on trova la necessaria fiducia nei big plaiers, che restano ancora netti corri su S&P. il mondo metalli cambia strada, e dopo i fortissimi rally discendenti visti nelle scorse settimane, sembrano accompagnare l’euforia del risk on, con buoni respiri e posizionamenti long da parte dei big plaiers. Perdono quoto invece gli energetici, con le mani forti che spingono a ribasso e incrementano le loro posizioni nette corte.
Ci lasciamo alle spalle 2 settimane contrastate sul fronte dati, special modo per gli USA, con i dati sul mercato del lavoro ottimi, NFP in grande tiro venerdi 5 agosto, con circa 528 mila nuovi posti di lavoro creati e un tasso di disoccupazione in calo al 3.5%. Un dato che lascia intendere forti redditi e forti consumi, non certo un contesto ottimo per il rientro della corsa a rialzo dei prezzi. I mercati hanno rapidamente immaginato una FED aggressiva nella prossima riunione di fine settembre 2022, generando ancora incertezza e frenando la corsa agli acquisti.
Lunga tuttavia la strada che ci porterà alla riunione della FED e ancora molti i market mover che potrebbero influenzare la scelta di JP e del board, cosi come il sentiment degli investitori, che hanno difatti trovato nuova linfa rialzista nel dato sull’inflazione pubblicato mercoledì scorso, che ha visto un’IPC in calo, dal +9.1% A/A al +8.5% A/A, mentre il dato mensile si è assestato allo 0% mostrano un’ottima frenata dei prezzi, specialmente del comparto energy , che da fine 2021 stava trainando a rialzo i prezzi al consumo mondiali.
Nuovo risk on, dunque, si spera che il peggio sia oramai alle spalle, già 4 delle 6 riunione annue della FED sono trascorse, e i maggiori rialzi tassi da 75BP sembrano ora difficili da concretizzarsi nei prossimi appuntamenti se si considera un’inflazione oramai al giro di boa, ma sarà davvero cosi?
Diverse le considerazioni che DOBBIAMO fare:
punto primo, non è sufficiente un solo dato per invertire una tendenza, e questo banale concetto è ancora più valido se rapportato alle decisioni di una banca centrale, che dovrà attendere ancora i dati di agosto e settembre prima della sua riunione. Difficile dunque pensare e credere che l’assetto hawkis sia già terminato, per quanto una serie consecutiva di dati positivi potrebbe favorire ammorbidimenti della FED per il Q4 o per il 2023.
Secondo punto, la tipologia del dato in questione: tutti sappiamo che la FED non osserva il dato generale IPC, ma valuta con maggiore attenzione il dato core, cioè epurato da energy e food ( che è uscito ugualmente in calo, questo è da dire) e ancora di più i prezzi per i beni di spesa personale, dato che sarà pubblicato la settimana prossima, e che determina con maggior influenza le decisioni della FED, quindi ancor presto per cantar vittoria.
Terzo ed ultimo punto di riflessione: il tempo!
Prima che le decisioni dalla FED che hanno portato il costo del denaro al 2.50% in cosi breve tempo, possano riversarsi nell’economia reale, in genere passano dai 3 ai 6 mesi almeno, pertanto il vero effetto su aziende , industrie famiglie ecce cc ancora non lo si può valutare, e sebbene le ultime trimestrali in America siano state positive nelle prospettive future, dobbiamo far i conti ancora con la possibilità che il rallentamento economico americano non si limiti al PIL ma entri nel tessuto sociale rallentando la capacità delle aziende di creare ricchezza.
Ma procediamo con il consueto ordine:
-FOREX:
EURUSD
Ancora netti corti i big plaiers sulla moneta unica con 34536 contratti short, tuttavia non possiamo non considerare che è la terza settimana consecutiva che le mani forti riducono la loro esposizione passando di fatto dai 42745 contratti corti agli attuali 34536. Presto per gridare all’inversione, ma certo è che il vento potrebbe girare.
Per ora la spinta rialzista di eurusd si è limitata al test delle resistenze poste a 1.0340-50 minimi di maggio-giugno 2022, senza per ora trovare la forza per ulteriori allunghi. Solo la rottura delle resistenze ora citate porterebbe a tentativi rialzisti fono le aree di 1.0650 prima e 1.0780-90 poi.
Il quadro resta per ora ribassista, nel medio e affondi sotto la mm21 periodi daily aprirebbero la strada verso i minimi di questo 2022 a 0.9950.
GBPUSD
Settimane di prese di profitto anche sulla sterlina, che vede i big plaiers ancora netti corti, con 34468 contratti, ma in drastica riduzione a fronte dei 57250 contratti short visti 4 settimane fa. Solo nell’ultima settimana le mani forti hanno ridotto di ben 21940 contratti la loro posizione, volumi settimanali che si sono visti solo 2 volte negli ultimi 3 anni.
Il quadro tecnico vede per ora un buon recupero dai minimi di 1.1758, ma ancora in questo caso non c’è spinta sufficiente a superare le prime resistenze poste a 1.2290-1.23 figura.
Se non dovesse riuscire a superare le resistenze ora richiamate, si confermerebbe il quadro ribassista che porta al test dei minimi di 1.20 prima e 1.1750 poi.
AUDUSD
Difficile situazione per le mani forti sul dollaro australiano, che riparte dai minimi 2022 e 2019 posti a 0.6675 con gran vigore, lasciando i big plaiers fermi su posizioni nette corte pari a 57588 contratti.
Alta probabilità che i non commercial possano rivedere la loro posizione e girarsi con forza, accelerando la spinta rialzista del dollaro australiano.
Dopo il break out dei massimi a 0.7050 siamo al test della mm200 periodi daily oltre la quale sembra plausibile cercare approdi a 0.7244-50 area di precedente massimo. La struttura resta su base daily chiaramente a massimi e minimi crescenti sostenuta da un sentiment di risk on anche sui mercati azionari e dalla ripresa dei metalli preziosi, con i quali le valute oceaniche vivono correlazioni posizitive di lunga durata.
USDJPY
Rientrano gli eccessi sul posizionamento dei big plaiers sullo yen giapponese, che ha toccato picchi di 110454 contratti corti in questo 2022, per portarsi ora a -25032 contratti. un graduale ma importante recupero di posizioni, che lasciano presagire una qualche inversione, ma attendiamo posizionamenti netti lunghi per decretare la fine di un sentiment.
Lo yen recupera punti percentuali un po’ su tutte le majors, seppur in maniera timida, mostrando per ora prese di profitto più che veri e propri indirizzi rialzisti. Usdjpy dopo aver toccato i suoi massimi a 139.40 ripiega a 131.50, ma l’influenza del dollaro americano rende la lettura dello yen poco chiara, bilanciandone la forza / debolezza.
Attendiamo eventuali break out dei supporti a 131.50-40 per sperare in allunghi ribassisti che portino il cambio ai successivi supporti posti a 125.90-126 figura.
-EQUITY:
S&p
Come detto in precedenza , il sentiment dei mercati sembra contrastato, e il posizionamento dei non commercial questa volta sembra essere tardivo nel girarsi a favore di trend. Le mani forti restano nette corte sull’indice con 244261 contratti, incrementando lungo la salita delle quotazioni le loro posizioni corte.
Se le mani forti sono in errore, sarà un duro colpo, ma se dovessero aver ragione e l’attuale salita dei prezzi è solo una correzione prima di ulteriori affondi, ci saranno molte difficoltà per il mondo retail.
Per il momento i prezzi spingono a rialzo, su base daily c’è un chiaro trend rialzista che ha rotto le resistenze poste a 4160-4200pnt, e si punta a 4300, con possibili proiezioni a 4490-4500pnt.
Solo un rientro sotto i livelli di 4200 potrebbe decretare la fine del mood rialzista, e riaprire la porta a scenari bearish
NASDAQ
Compansano il loro posizionamento su S&P short, con posizioni nette lunghe su nasdaq, dove le mani forti sono long con 21075 contratti, che pur non esendo molti, tengono la media dell’esposizione degli ultimi 2 anni.
Anche qui i prezzi continuano a salire in un mood di risk on che ha portato al break out delle resistenze poste a 12950-13000 pnt, per dirigersi ora a 13700pnt. Il break out di questa resistenza potrebbe aprire la strada ai 14382 pnt prima e 15000 pnt poi.
Tuttavia, come già detto in precedenza, dobbiamo constatare che il mercato sta ora scontando un’euforia non del tutto giustificata dai dati, che portebbe rivelarsi falsa, nel qual caso un rientro dei prezzi sotto i 13000 pnt, potrebbe riaprire scenari bearish, che si proiettano ai minimi di 12000 pnt prima e11000 pnt poi.
-METALLI
GOLD
Riprendono gli acquisti di oro da parte dei big plaiers che dopo essere giunti alle minimi esposizioni long con 92690 contratti, si riportano a 142851 contratti netti lunghi.
Ancora sotto i valori medi, ma il segnale di voler tentare una ripartenza ci sono tutti, e si ritrovano chiaramente nei prezzi che dai minimi di 1679$ vedono un rally rialzista senza storni fino agli attuali 1800$.
Ancora lunga la strada prima di poter parlare di inversione, ma un approdo a 1867.50$ non ci sembra poi un cosi difficile traguardo.
Solo un ritorno sotto i 1786$ potrebbe decretare nuovamente un trend ribassista, che si proietta verso i minimi di 1722$ prima e 1679$ poi.
-ENERGY
WTI
Continuano a ridursi le posizioni sul petrolio, con i big plaiers che passano a 210651 contratti netti lunghi, proseguendo il trend di riduzione nella loro esposizione partita a metà 2021 con 429594 contratti long.
Anche i prezzi del wti iniziano a ripiegare e in un chiaro trend discendente passano da 123.80$ a 91.90$ passando dai minimi di 85.30$.
Al momento il trend discendente resta ben delineato e un ulteriore approdo a 85.30$ potrebbe quiesta volta decretarne la rottura, che porterebbe i prezzi a 77$.
Tuttavia la tenuta degli ultimi minimi non è da escludere, e fasi di congestione che vedano i prezzi ritestare le ultime resistenze a 104$ sono scenari plausibili a nostro avviso.
EVENTI DA CALENDARIO MACROECONOMICO
La settimana che ci attende vedrà la pubblicazione del PIL giapponese lunedi 15 insieme ai dati sulla produzione industriale cinese.
Ancora martedì attenzione ai dati sul mercato del lavoro in UK, mentre mercoledi ci sarà l’RBNZ chiamata alla decisione sui tassi di interesse. Ancora mercoledi dati sull’inflazione in UK… insomma una settimana ricca di dati che potrebbero aprire scenari di alta volatilità.
buon trading
Salvatore Bilotta
L'INFLAIZONE USA RALLENTAIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 11.08.2022
-CONTESTO
Inflazione in calo in America, per la rilevazione di Luglio i prezzi al consumo sembrano aver trovato il loro giro di boa. Il dato generale A/A passa dal 9.1% al 8.5% , mentre quello mensile va a 0%.
I prezzi al consumo rallentano grazie al rientro del comparto energy, che rallenta del -4.6%, con una spinta ribassista special modo per la benzina che rientra dell’11% su base mensile, ma a controbilanciare il calo del comparto energy ci pensa il food, che resta al +1.1%.
Il dato core, quindi epurato dalle componenti più volatili appena viste, cioè food ed energy, si registra anche lui in calo, alimentando le speranze degli operatori, per una FED meno aggressiva di quanto fino a ieri si potesse pensare.
L’ultimo dato sul mercato del lavoro, pubblicato venerdì, poneva un tassello a favore di un prossimo forte rialzo tassi da parte della FED che si proiettava in una forbice tra lo 0.75-1.00%, dato il gran numero di nuovi posti di lavoro creati, che porterebbero ad una tenuta della domanda e dei consumi, rendendo difficoltoso il rientro dell’inflazione. A controbilanciare il dato dei NFP, ieri il dato sull’inflazione che pone alle nostre spalle la maggior parte dei rialzi tassi da parte della FED e soprattutto i rialzi più aggressivi.
Che il solo dato di ieri possa fermare la corsa della FED risulta difficile da credere, ma pone un forte veto a rialzi oltre lo 0.50% per le prossime due riunioni della banca centrale in programma da qui a fine anno.
-FOREX
Immediata la risposta del dollaro americano sul quale iniziano a presentarsi le prese di profitto. Il dollar index prende fiato dal suo mega rally rialzista partito da 89.50 nel luglio 2021 e giunto in meno di un anno a 109.40-50 segnando un rialzo del 22%. Le posizioni long dollari che hanno tenuto le mani forti, sembrano oramai essere giunti al termine, il tempo di prendere profitto è giunto, il che non vuol dire che il trend rialzista di lungo periodo può dirsi concluso. I prezzi sembrano ora dirigersi verso i primi supporto posti a 103.70, area dove incontriamo la mm100 daily, solo oltre tale livello il trend potrebbe vedere la sua fine andando a testare l’ultimo baluardo a 101.25. presto dunque per parlare della fine del trend pro dollaro, ma di certo forti prese di beneficio ora sembrano la strada più probabile.
Ovvia la reazione delle altre majors, che in un mercato cosi dollaro centrico non potevano che beneficiare del mood di risk on che si è generato, e che ha portato a rialzi per eurusd che passa all’attacco delle resistenze poste a 1.0340-50, cosi come il cable, che punta a 1.23 figura, area di massimo relativo, che aprirebbe la strada a 1.26 figura, prima vera resistenza.
A far bene sono anche le oceaniche, che godono del mood di risk off che vivono i mercati, portando audusd oltre i precedenti massimi di 0.7050 a 0.71 figura. Solo la mm200 periodi daily sembra ostacolare la spinta rialzista che ha come targhet 0.7250.
La debolezza del dollaro si rispecchia anche inusdjpy, che inizia a creare una struttura di inversione con un primo massimo inferiore a 136.00 figura. Si punta al test dei supporti di 131.50-131 figura, lievelli oltre i quali si aprirebbero le porte per affondi a 125.90-126 figura.
Restano interessanti i cross eurchf e gbpchf, che vivono condizioni di eccesso sul posizionamento retail, al momento sbilanciato long oltre il 90% su entrambi gli asset, che entrano di diritto nella watchlist
-EQUITY
Festeggiano i listini azionari mondiali, trainati a rialzo dagli USA, con l’S&P che supera i massimi precedenti a 4200pnt, e pone in campo una chiara struttura a massimi e minimi crescenti, che proietta i prezzi verso 4300pnt e 4390 pnt. La fiducia nella congiuntura macroeconomica americana sembra dare benzina al risk on, l’atterraggio morbido a cui la FED puntava, sembra concretizzarsi e la paura di rimanere fuori dal prossimo bull market spinge gli operatori ad interessanti acquisti di asset di rischio.
Fanno bene anche i technology, con il nasdaq che testa la mm200 periodi daily a13516 pnt, e mira a 13700pnt, livello oltre il quale si aprirebbero ampi spazi di risalita fino a 15100-15200pnt, ma presto per gridare al bull rally, attendiamo i prossimi dati e le decisioni della FED di Settembre.
Piu pesante l’azionario europeo , con il dax che chiude il gap a 13750-13800pnt, ma non riesce a portare a casa chiusure daily oltre le aree di 13800 che aprirebbero la strada ai primi veri rialzi. La congiuntura macro economica europea al momento non mostra la forza espressa dagli USA ed i timori per una forte recessione sono ancora alti, pertanto si predilige ancora azionario americano al fronte europeo.
-COMMODITIES
Rimbalza il petrolio, che aiutato da un dollaro debole, riesce a non affondare sotto le aree di 86$, e va al ritest delle reistenze poste a 92.80$. la struttura a massimi e minimi decrescenti rimane, e la mm21 periodi daily accompagna ancora i prezzi nel movimentoribassista, che vedrebbe termine solo al superamento di 96$.
Respirano anche i metalli, con il rame che dopo l’affondo dei mesi scorsi fino a 3.13$, trova spunti tecnici per degli stroni che lo portano a 3.72$. le prime aree di resistenza che troviamo sono poste a 3.85$ e 4$, livelli non impossibili da raggiungere, e che non renderebbero nullo ancora il trend ribassista in atto.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Abbastanza scarno il calendario economico che pone l’attenzione degli operatori al PPI americano alle 14.30, e alle richieste di disoccupazione settimanali USA sempre attesi per le 14.30
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Più dollarocentrico di così non si può!Basta un rapido colpo d'occhio per rendersi conto che il Dollaro la fa da padrone, questo però non vuol dire che manchino le opportunità di trading!
Livelli di supporto/resistenza significativi da monitorare.
Buon trading!!!
LE MANI FORTI CREDONO IN ULTERIORI RIBASSI
Settimane delicate quelle che ci attendono sui mercati finanziari, con due appuntamenti molto attesi dagli investitori per decidere le proprie mosse e come organizzare i propri portafogli d’investimento.
Primo appuntamento BCE , attesa per il 21 luglio e a seguire FED il 27 stesso mese, per decidere sui tassi di interesse.
Molte le incognite e ancora di più sono i timori degli investitori, che vedono i dati sull’inflazione continuare a salire in gran parte del mondo e ancora di più in occidente, con l’America oltre il 9% e anche in Europa siamo oltre 8%. La FED ha già intrapreso la sua campagna di rialzi tassi, che giunge ora ad uno dei momenti piu delicati, perché ancora non trova nei dati su occupazione, domanda aggregata e ovviamente inflazione, alcuna risposta da parte dell’economia reale. Sarà necessario essere più incisivi?
La paura di un intervento della FED con un rialzo tassi di 1 punto percentuale, sembra invadere la mante degli investitori, che questa settimana proseguono a prendere posizioni short su quasi l’intero comparto azionario , facendo seguire l’energy ed i metalli.
Anche in Europa la situazione non è migliore, anzi, qui la delicata posizione della BCE ancora più incerta, perché se da un lato abbiamo la necessità di un rialzo del costo del denaro per frenare un’inflazione dilagante, dall’altro c’è il problema dei paesi altamente indebitati come l’Italia, che ora vivono anche una difficile crisi di governo che sta destabilizzando il potere politico. Davvero complessa la scelta della BCE che deve da un lato aiutare i paesi in difficoltà come l’Italia, ma dall’altro deve e sottolineiamo, deve contrastare l’inflazione per tenere fede al suo mandato di stabilità dei prezzi.
Ma procediamo con il consueto ordine:
USDJPY
Inesorabile la debolezza dello yen giapponese, che sembra aver terminato anche la sua funzione di valuta rifugio a causa delle politiche della BOJ. Ricordiamo infatti che i continui acquisti di debito sovrano, al fine di controllare la curva dei rendimenti di stato giapponese, costringe la BOJ a continue immissioni di liquidità,e quindi alla continua svalutazione dello yen.
Le mani forti proseguono il loro posizionamento netto corto con -59998 contratti anche questa settimana.
Usdjpy non trova quindi ragioni per degli storni ribassisti, e giungte oramai a 138.50, e solo eventuali storni del biglietto verde potrebbero dare fiato a usdjpy, che trova a 131.50 primo supporto e a 125.90-126.000 il primo livello chiave, che ancora non invaliderebbe il trend rialzista. Sembrano potersi creare interessanti divergenze su diversi indicatori, come lo stocastico, ma la conferma data dalla rottura degli ultimi minimi a 136.90 sembra condizione sine qua non , per gli ingressi in mean reverting.
DOLLARO USA AL TEST DEI MASSIMIBUONGIORNO FOREX DEL 05.07.2022
Poche scelte per gli investitori, che al momento prediligono il biglietto verde che prosegue il suo trend rialzista. Al momento il dollaro è al test di 105.80, massimo per questo 2022, e sembra voler proseguire la sua corsa.
Perché gli investitori scelgono ancora dollari americani? Diverse secondo noi le cause, la prima , che ad oggi è forse quella meno rilevante, la prospettiva di un differenziale tassi invitante. Mantenere un portafoglio in dollari, alla fine di questo 2022 potrebbe pagare un ottimo delta tasso contro una qualsiasi altra valuta , almeno tra le majors, che non regge il confronto. È questo un motivo, seppur via via minore, in quanto le aspettative di rialzi tassi vanno diminuendo, da una parte nel concretizzarsi ad ogni riunione, e dall’altra parte, nel potenziale rientro dell’inflazione attesa, che potrebbe generare uno stop nell’azione della FED.
Altro dato da non sottovalutare è la congiuntura macro, difatti, gli Stati Uniti non sono l’unico paese ad aver intrapreso politiche economiche aggressive, ma sebrano essere l’unico dove la congiuntura macro potrebbe eventualemente sostenere il duro colpo inferto dalla FED.
Ricordiamo infatti che anche nel regno unito la BOE ha già effettuato 5 rialzi tassi, e le politiche economiche restano improntate ad un’idea hawkis, tutta via la struttuta macro economica del paese sembra essere troppo fragile, e ancora troppo sensibile all’inflazione per poter risultare indenne alle scelte hawkish della BOE.
Stanotte , a conferma di quento appena detto, la RBA ha alzato i tassi di interesse di 50bp, portandoli a 1.35%, tuttavia il dollaro australiano continua a perdere terreno. Questo mostra qunto il solo rialzo del costo del denaro può non essere sufficiente a sostenere una valuta, ma resta condizione sine qua non , una congiuntura macroeconomica in grado di incassare i colpi di banche centrali aggressive, altrimenti la paura di stagflazione o recessione che essa sia, produrra un effetto contrario, deprezzando la valuta di riferimento.
Detto questo, non vuol dire che il dollaro non ripiegherà mai, un contro trend avverrà, ma fino a quando non avremo chiari dati di un’economia americana che ripiega in una fase di rallentamento / recessione, le prese di profitto sul dollaro potrebbero tardare ad arrivare.
Usddollar
Eurusd
Inutile quindi sperare in ripartenze della moneta uica, con eurusd che rompe i minimi a 1.0416, 1.04 figura, e approda per ora a 1.0314 con un movimento di 100 pips nelle prime ore della sessione americana. Il mondo retail prosegue nei suoi acquisti in mean reverting, ai quali potrà dare sollievo solo una BCE particolarmente aggressiva nella riunione del 21 gennario.
Usdjpy
Ancora trading range, per usdjpy che resta ancorato sui massimi di periodo, tra 137 e 134.25, senza dare sollievo alle posizioni short dei retail che al momento sono il 75%. Anche in questo caso la chiara divergenza dei cicli economici, che vivono il mondo occidentale, da quello orientale, è chiaramente espressa nel rally rialzista di usdjpy, ma tuttavia crediamo che la svalutazione dello yen giapponese, ben presto si mostrerà nei dati dell’economia reale nipponica, e l’inflazione tanto ricercata dalla BOJ esploderà anche nel paese del sol levante, costringendo la banca centrale giapponese a correre ai ripari, cosi come è accaduto per il mondo occidentale. Il mantra degli ultimi decenni per le banche centrali tendenzialmente attendiste, sembra proseguire, e il mondo nipponico potrebbe esserne ancora una conferma. Solo prese di profitto sul dollaro americano e la nascita di una degna inflazione in Giappone, potrebbe far riallineare le due economie e con esse il cambio usdjpy.
Gbpusd
Anche il cable soffre la forza del biglietto verde, e si procede all’attacco dei minimi di 1.2025 prima e 1.1975 poi. Il mondo retail ancora in vendita di dollari anche contro le sterline, si trova long al 72% sul cambio principale. Solo storni del bigliettoverde potrebbero dare vita ad una ripartenza della sterlina che trova le sue prime resistenze a 1.2150-60
Audusd
Il mondo oceanico alle prese con l’inflazione ha visto stanotte la RBA alzare i tassi di interesse di 50BP, portandosi ad un tasso definitivo di 1.35%, tuttavia la valuta non ha risposto positivamente, seppur le prospettive di potenziali ulteriori inasprimenti di politica monetari sembrano scontati oramai. La congiuntura macro economica australiana si trova ora in una fase delicatissima, paesi nei quali l’esportazione di materie prime pesa fortemente nei bilanci , non vivono di buon grado la fase recessiva che è alle porte durante la quale la domanda di materie prime potrebbe fortemente calare. Alta inflazione con produzione ridotta, ingrendienti ideali per una fase recessiva, che pesa anche sulla valuta di riferimento.
Le aree di supporto sono poste a 0.6775 prima e 0.6750 poi, livelli oltre i quali non sembra cosi impossibile un approdo a 0.6660-50. Anche in questo caso la chiave resta il dollaro americano, che se non vede prese di profitto difficilmente mollerà la pressione sulle altre majors, il dollaro australiano troverebbe in caso di recuperi rialzisti interessanti aree di resistenza a 0.69 figura e 0.7025 poi.
Dax
Prosegue la corsa ribassista del DAX, l’azionario europeo al momento non ha motivi per vedere riaprtenze rialziste, l’interevento della BCE è alle porte e scenari di politiche hawkish, nel delicato ambiente europeo, non danno grandi speranze per gli utili futuri delle aziende del vecchiocontinente. Approdi alle prime aree di minimo poste a 12474 sembrano inevitabili oramai. Non escludiamo ulteriori allunghi ribassisti, ma tuttavia solo una BCE meno aggressiva e disposta a sostenere le politiche economiche dei paesi fortemente indebitati potrebbe generare una riduzione di pessimismo, ma le possibilità di recessione in Europa restano altissime.
Silver
Ancora trend ribassista per tutti i metalli industriali, a partire dal silver, che non riesce a giungere nemmeno al test delle resistenze poste a 20.50$. i metalli industriali si stanno allineando alla prospetiva di recessione, dove la domnda sarà in calo ed i prezzi attuali ingiustificati. Pertanto rimaniamo ancora venditori di resistenze, con possibili approdi alle aree di 19.00$ come targhet.
Copper
Giunge finalmente al target designato il rame, che tocca le aree di 3.51$ prima vera area di arrivo, e potenziale supporto di breve. Da qui prese di profitto per chi è short onn sono da escludersi, e seppur riteniamo possibili ulteriori affondi ribassisti, pensiamo che il ritest delle prime resistenze poste a 3.75$ non siamo da escludersi.
Attendiamo dunque i dati relativi al Q2 delle principale economie mondiali e al contempo gli appuntamenti con le banche centrali per questo mese di Luglio 2022 vera chiave di lettura per il Q3.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Interessanti strutture grafiche per le MajorLe major chiudono la settimana dando origine a quelle che sono delle interessanti strutture grafiche.
Da monitorare perchè alcuni livelli di supporto/resistenza potrebbero dare soddisfazioni sotto il profilo operativo.
Buon trading!!!
IL MONDO ENERGY RIPIEGA PER L’INIZIO DEL Q3BUONGIORNO FOREX DEL 01.07.2022
Parte oggi secondo semestre del 2022 , le politiche economiche occidentali puntano al contenimento dell’inflazione, e tutti guardano con interesse ai prezzi del comparto energy, che è stato il vero propulsore dell’inflazione mondiale.
Come letteratura macro economica vuole, il comparto delle commodities è l’ultimo a calare nella fase di rallentamento/recessione economica, e anche per questo bear market, la tradizione è stata rispettata, con i metalli industriali che stanno vivendo una fase di ribassi pesantissima.
Copper
Il primo tra i metalli a subire le proiezioni di un rallentamento economico è stato il rame, che dalle aree di 4.50$ è crollato a 3.60$, seppur le aree target a nostro parere restano più basse vicino a 3.50$
Silver
Il silver da noi piu volte richiamato nelle nostre analisi, ha rotto le prime aree di supporto a 20.47$ per crollare a 19.80$. resta a nostro giudizio possibile un approdo alle aree di 19$, prima di assistere ad una possibile pausa dei ribassi.
Seguono i metalli industriali, gli energetici che fino ad oggi hanno vissuto la forte debolezza dell’offerta, grazie alla quale hanno tenuto prezzi anormalmente alti, e che oggi , in vista del tetto massimo ai prezzi proposto dall’EU e dal potenziale rallentamento economico che ne vedrebbe un forte calo di domanda, iniziano a mostrarsi i primi segni di cedimento.
Ngas
Primo asset che si è riportato ai valori di equilibrio è stato il Ngas, che dai massimi di 9.46$ è crollato ai 5.70$, tornando ad oscillare sui livelli di real value dei 6$. Un asset più volte richiamato nelle nostre analisi , proprio per il suo valore anomalo, che gridava un riallineamento! Tardi ora per correre alle vendite, salvo ritorni alle aree di 7.36$ o 8$.
Wti
Il petrolio inizia solo ora una fase di ribasso, che lo trova comunque ancora legato a prezzi sostenuti di 105.30$. riteniamo che anche il petrolio dovrà trovare un fair value nel prossimo futuro che si attesti intorno ai 100$ o meno, tuttavia la chiave resta la produzione, che a fronte anche di un ridimensionamento della domanda, non è detto che non si adegui in un calo della produzione.
Al momento i primi supporti si trovano a 102.$ prezzi oltre i quali potremmo vedere approfondimenti fino 98.16$.
Dax
L’azionario europeo con il dax a guidare il settore, chiude un semestre pessimo, con i maggiori ribassi degli ultimi 10 anni! Per il dax siamo a ridosso dei minimi del 2022 visti in occasione dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, a 12474pnt. Indubbia area di supporto, che non sarà facile da oltrepassare, ma che tutta via potrebbe aprire la strada a scenari di panic selling fino le aree di 11754pnt e 11317pnt.
Nasdaq
I tecnologici americani riprendono la loro discesa verso i minimi,con il nasdaq a 11457 pnt, all’attacco delle aree già richiamate degli 11000 pnt. Presto per correre agli acquisti, che troverebbero fondamento a nostro parere solo a partire dai 10400 punti in poi, con adeguati segnali di ripartenza. Si resta pertanto venditori delle resistenze per ora, in attesa che la FED dia nuove indicazioni per il prossimo semestre 2022.
Usdindex
Ancora forte il dollaro, che attacca le aree di resistenza poste a 105.08 prima e 105.80 poi. Il tentativo di ieri, di break out finito non nei migliori dei modi, vede oggi gli operatori fare un nuovo tentativo di assalto, che se dovesse andare a buon fine, con chiusure daily oltre 105.80 aprirebbe la strada ad importanti allunghi rialzisti del dollaro.
Per il mondo valutario resta a nostro avviso di grande interesse lo yen giapponese, che sulle aree di minimo, inizia a dare segnali di ripartenza, seppur timidi, portando ad interessanti ribassi, sia usdjpy che chfjpy , asset che hanno generato forti performance rialziste da inizio anno ad oggi, e pertanto meritevoli di storni tecnici.
Seguiremo le pubblicazioni degli ultimi dati della settimana in corso, che potrebbero generare interessaanti chiusure settimanali si diversi asset.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
IL GIRO DI BOA DEL 2022Abbiamo dunque percorso la metà del nostro cammino sui mercati finanziari per questo 2022, un anno che non ha deluso le aspettative di alta volatilità, con un bear market che forse avremmo dovuto vivere già tempo addietro, considerata la pandemia che ha colpito le economie mondiali nel 2020, e che avrebbe dovuto generare dei corposi ribassi sui listini mondiali, ma che tuttavia le banche centrali hanno evitato, ricorrendo ad un’immissione di liquidità mai vista prima. Le economie sono state sostenute artificialmente, ed i mercati finanziari sono stati inondati di liquidità, creando una divergenza fortissima tra finanza ed economia reale. Questa divergenza chiara sotto gli occhi di tutti, era destinata a chiudersi, prima o poi le banche centrali avrebbero dovuto riallineare i conti, e la goccia che ha fatto traboccare il vaso, è stata l’esplosione dell’inflazione.
Un’inflazione ricercata, come più volte da noi detto, dalle banche centrali, che ricordiamo nel periodo pre pandemico, in una fase del ciclo economico di fortissimo rallentamento, era uno degli obbiettivi principali insieme alla piena occupazione.
Ebbene la domanda è ripartita, con la fine della pandemia, ma l’offerta è rimasta ferma, generando una corsa dei prezzi molto più rapida del previsto, ma le banche centrali, sicure di poter gestire il quadro complessivo, hanno lasciato margini ampi alla corsa dei prezzi.
Colpo finale per questo 2022 la guerra Russia Ucraina, che ha messo sul tavolo delle ripercussioni, e delle sanzioni , il comparto energetico. La Russia, uno dei maggiori fornitori mondiali di Petrolio, gas, ma anche di frumento e diverse altre risosrse, si è trovata isolata dalle potenze europee, che hanno chiaramentee intrapreso la strada dell’indipendeza energetica dalla russia.
Benzina sul fuoco, verrebbe da dire! In un contesto dove la corsa dei prezzi era oramai lancirata, colpire l’offerta di food ed energy, è stato il via al rally! Inflaizone alle stella, massimi degli ultimi 40 anni e il mondo occidentale che deve correre ai ripari.
La FED, come sempre faro delle banche occidentali, inizia cosi il suo percorso di inasprimento nelle politiche monetarie, si parte con rapidi rialzi tassi ad ogni riunione, fino a giungere all’ultimo rialzo dei ben 75Bp.
Reprimere l’economia, schiacciare la domanda, questi gli obbiettivi della FED, che impotente nei confronti di un’offerta scarna di energia mondiale, si trova costretta ad abbattere la domanda, reprimere la produzione, generando un contesto difficilissimo per le aziende americane, che iniziamo a pubblicare trimestrali negative, special modo nelle proiezioni future, con utili in calo.
Inutile quindi sperare in rialzi dei listini, il crollo è inevitabile, un 2022 che da il via al tanto temuto bear market!
L’S&P dai massimi di 4795pnt crolla a 3650pnt , Nasdaq da 16740 a 11000pnt…regge in prima battuta l’azionario europeo
L’europa che vive un contesto di maggiore fragilità nella congiuntura macroeconomica, rallenta il suo processo di inasprimento , e non procede a rialzi tassi , attesi adesso per la riuniopne di luglio 2022.
L’Europa ha bisogno ancora di sostegno e questa da maggiore respiro all’azionario europea che soffre esclusivamente le incertezze legate al conflitto in Ucraina. Ma la fase di serenità dura poco, oramai le decisioni hawkis della BCE sono alle porte ed i listini europei iniziano a cedere punti percentuali, portandosi non lontano dai minimi di questo 2022. La strada sembra pertanto segnata.
Universo decisamente opposto il mondo orientale, che vive una fase del ciclo economico del tutto diversa, ancora alla ricerca di ripartenza, ricerca di inflazione che tarda a venire, con una domanda che rimane asfittica.
La BOJ cerca ancora forti stimoli all’economia, immette liquidità cercando di contenere i rendimenti obbligazionari sovrano allo 0.25%, portando cosi ad una svalutazione dello yen, che non si vedeva da anni.
Troppo ampio il divario nelle economie occidentali ed oriantali, lo yen perde terreno contro tutte le maggiori valute concorrenti, segnado un -12% medio da iniaio anno contro le majors.
La chiave di tutto resta l’energia, con il Ngas che dopo aver superato i 9$ ha ripiegato verso valori di fair value attorno ai 65$, mentre il petrolio resta ancora sostenuto sulle aree di 110$, mentre riteniamo fair value le aree tra 100-90$ al barile. ma al momento l’offerta fatica grandemente a sostenere il ritmo della domanda, ma se in un modo o nell’altro la domanda dovesse ripiegare, un nuovo equilibrio potrebbe trovarsi, tale da far calare i prezzi dell’energia.
Anche il mondo cripto per questo primo semestre non vede che profondo rosso, la forte correlazione con i listini azionari, hanno dato grande sprint nella fase di salita, la voglia di risk on, ha dato al mondo crypto un boost, che sembrava non finire mai, tutta via, il panico è panico, le incertezze non piacciono agli investitori, e pertanto la liquidità fa da padrona, si vendono tutti gli asset crypto, anche il btcoin segna un primo semestre in profondo rosso, sfondando i livelli dei 20000$ e senza dare ancora segno di tenuta dei minimi.
Dobbiamo ora proiettarci verso il secondo semestre dell’anno, e cercare le migliori occasioni di investimento, che a nostro parere saranno riposte nel mondo obbligazionario, primo comparto a beneficiare di un’eventuale rientro dell’inflazione, anticipando probabilmente il mondo azionario, che attende ora le trimestrali relative al q2.
Proseguiamo quindi il nostro cammino quotidiano insieme, monitorando costantemente i mercati, alla ricerca di occasioni di lungo , medio e breve periodo
buona giornata e buon trading
IDEA USD/JPY Analisi del grafico del USD/JPY con time frame 4h:
ho tracciato la zona di supporto (verde) e la zona di resistenza (rosso) e si percepisce un ritracciamento , aiutandomi con il Ritracciamento di Fibonacci ho previsto una possibile entrata LONG poco sotto il livello 0.50 con obbiettivo la zona di resistenza e lo SL poco sotto la zona di supporto.
Ovviamente sempre seguendo lo sviluppo del grafico si valuta una possibile entrata a mercato.
LA NOSTRA CHIAVE DI LETTURA è IL COMPARTO OBBLIGAZIONARIO.BUONGIORNO FOREX del 24.06.2022
Prosegue il timido rialzo dei mercati azionari USA, con il Nasdaq che attacca le prime resistenze poste a 11855pnt e l’S&P che approda a 3830pnt. Per quanto la speranza e la tentazione di vedere un mercato che torni a segnare i massimi storici è alta, dobbiamo fare i conti ancora con uno scenario di più ampio respiro che vede gli Stati Uniti sull’orlo di una possibile recessione, cosa che non darebbe spazio ovviamente ad allunghi rialzisti del comparto equity.
il vero errore a nostro avviso resta l’attenzione che gli investitori pongono sull’azionario, nell’attesa di segnali di ripartenza, senza considerare che il primo comparto che darà questi input sarà invece l’obbligazionario.
La vera chiave di lettura rimane il debito sovrano americano, il quale vive rendimenti, parliamo del decennale , al 3.10%, il che ci fa capire quanto debbano essere sostenuti i rendimenti, a fonte di un’inflazione ancora alta per garantire l’appetibilità di questo asset.
L’inflazione attesa sullo stesso orizzonte temporale , ovvero dieci anni, inizia a calare, portandosi al 2.50% ed è questo il nostro vero parametro guida: un calo dell’inflazione attesa , e quindi una fiducia nell’azione intrapresa dalla FED, sia essa con esito soft che con esito hard, porterebbe come ultimo risultato il calo dell’inflazione e in ovvia conseguenza un calo, o comunque uno stabilizzarsi dei rendimenti obbligazionari.
Il temine della corsa a rialzo dei rendimenti, sarebbe contestuale ad un arresto della caduta dei prezzi, e preludio ad una ripartenza degli stessi, ancora prima che l’economia reale sia in una fase di ripartenza vera.
Pertanto , come letteratura macroeconomica vuole, la ripartenza del mercato obbligazionario dovrebbe avvenire molto prima della ripartenza del mercato azionario, che potrebbe ancora scontare prospettive pessimiste sulle prossime trimestrali aziendali.
Se è vero che la prima preoccupazione per le economie occidentali è l’inflazione, sarà anche vero che i primi risultati positivi nella lotta contro la stessa, dovranno generare un contenimento dei rendimenti obbligazionari e una ripartenza dei prezzi, portando ad una risposta più rapida di quella espressa dal comparto equity, anche considerato il fattore aspettative. intendiamo con questo ribadire il concetto chiave che i mercati anticipano sempre, e lavorano sull’aspettativa futura, pertanto non saranno le pubblicazioni di dati positivi a far ripartire i mercati equity, ma sarà sufficiente avere l’aspettativa di ripartenza futura, l’aspettativa di potenziali trimestri nuovamente positivi, per dare il via al nuovo ciclo rialzista, che a nostro parere sarà anticipato dal comparto obbligazionario.
Decennale -aspettativa decennale
S&P
Ritornando all’aspetto puramente tecnico dei mercati, valutiamo i 3830 pnt di S&P come prima resistenza atta a frenare la ripartenza,l’eventuale break out porterebbe i mercati al test delle successive aree poste a 4129 e 4200pnt, area di precedenti massimi , dove confluisce la mm100 periodi daily.
Un’eventuale ripartenza ribassista porterebbe i prezzi sulle aree di minimo prima a 3740pnt e poi ai 3645, area di minimi per questo 2022.
Silver
Per il comparto commodities, ancora pesanti i metalli, special modo quelli industriali, che scontano ora il ritardo del comparto sul ciclo economico ribassista, zavorrando tutte le possibilità di ripartenza. Il silver al momento alle prese con i supporti di 20.88$ punta ai minimi di 20.474$, nella chiara intenzione di proseguire in un ciclo ribassista sul quale incide anche la forza del biglietto verde.
Dollar index
Ancora fase di congestione per il dollaro americano, che resta confinato in una serei di candele daily inside, comprese tra 105.086 e 103.80, senza per ora dare spazio a chiare direzionalità. L’oscillatore stocastico sembra voler incrociare a rialzo, e dare cosi il via ad un nuovo ritmo pro dollaro, ma tuttavia ricordiamo che gli indicato restano strumenti non predittivi dell’andamento di mercato, ma frutto del prezzo dell’asset analizzato, pertanto poniamo in secondo piano questo tipo di analisi.
Analisi retail
In ovvia conseguenza resta stabile il sentiment dei traders retail sul dollaro americano, con un 70% short, in perfetta linea con i dati di ieri. Aumentano di un 4% le posizioni long sul basker euro, portandosi dal 53% di ieri al 57% long attuale. Non segue la dinamica dell’Euro, la sterlina dove i retail riducono la loro posizione lunga dal 66% di ieri al 63% di oggi. Si riducono le posizioni long sullo yen giapponese, grande focus di questi giorni, passando da un 76% long di ieri ad un 74% attuale. Si ribilancia il sentiment sulle commodities currencies, con il dollaro neozelandese che vede i retail passare dal 70% long al 59% attuale. Stabile il dollaro australiano che resta al 64% long. Incrementano le posizioni long sul dollaro canadese che passa dal 52% long di ieri al 57% attuale.
Eurusd
Passando ai singoli asset, resta tutto sommato poco variata la dimanica di eurusd, che vede i retail long al 62% senza dare grandi spunti direzionali, ma lasciano i prezzi ancorati al range compreso tra 1.06 e 1.0480. solo la caduta del dollaro americano, come valuta prediletta dagli investitori potrebbe dare spazio ad una ripartenza della moneta unica, che tuttavia dovrebbe rompere a rialzo le resistenza sopra citate, poste a 1.0580 prima e 1.0610 poi.
Usdjpy
Grande attenzione in questi giorni per lo yen giapponese, ed in ovvia conseguenza per il cambio principe usdjpy, che dopo la corsa rialzista delle ultime settimane, si è portato a 136.25-137 figura. Chiave di lettura per la price action sarà la chiusra settimanale, che sta ponendo le basi per un hammer di indubbio peso su un asset che ha percorso in breve tempo , prezzi che di nosma ha visto in un’intero anno di contrattazione.
Usdjpy h4
Nostro malgrado dobbiamo notare che il posizionamento dei traders retail ancora non mostra i chiari segnali di mean reverting, che darebbero maggiore affidabilità a posizionamenti contrarian. Il mondo dei traders retailcontinua ad incrementare le posizioni corte, mentre è ancora latitante un sentiment long, che potrebbe essere segnale di prese di profitto della controparte del mercato retail. Sara importante a questo punto seguire le dimaniche della prossima settimana, per carpire i primi cedimenti del sentiment contrarian short dei retail e coglierne nel caso le occasioni di trading.
Usdchf
Interessante la dimanica di usdchf, che si trova a ridosso dei supporti chiave posti a 0.9550, con i retail che iniziano a sbilanciarsi long al 52% in cerca della tenuta dei minimi. Se cosi non dovesse essere , e si dovessero verificare break out dei supporti, la stada potenziale a ribasso sarebbe davvero interessante, fino alle aree di 0.9450prima e 0.9375 poi.
Gbpcad
Tra i vari corss attira la nostra attenzione gbpcad, che dopo i pesanti affondi ribassisti delle scorse settimane che lo hanno portato a testare i minimi di 1.5490, vede la nascita dio un lento sentiment short, in concomitanza dei minimi di periodo, il che ci fa propendere per la ricerca di posizionamenti long, per approdi potenziali fino alle aree di 1.6180 prima 1.65 figura poi
Audchf
Interessanti eccessi infine li troviamo su audchf, che vede il 93% dei retail in posizione long, alle prese con i supporti di 0.66 figura , che se viuolati aprirebbero la strada a ribassi fino alle aree di 0.6560 prima e 0.65 figura poi. Indiscussa la condizione di eccesso su questo asset, che tuttavia ancora non presenta le caratteristiche ideali per posizioanemti di mean reverting, che preferiamo a questo punto attendere.
Btc
Resta alta la correlazione tra btc e azionario americano, generando cosi interessanti ripartenze della crypto valuta, che attacca le prime resistenze poste a 21725$, rotte le quali si potrebbe approdare a 23300$. Condizione sine qua non , la rinascita di un sentiment di risk on, che al momento crediamo difficile, pertanto consideriamo uno scenario ugualemnte possibili quello ribassista, che troverebbe conferma nel breal out dei supporti a 20200 prima e 19700 poi, il che porterebbe ad approdi fino alle aree di 17900$.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
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Per un pugno di JPYquell'irresistibile voglia di mettersi contro a un treno chiamato jpy. Sono sicuramente state scaricate molte posizioni nelle ultime sedute su questo cambio. con un risalita molto impulsiva ma che potrebbe essere stata troppo breve. Le balene vorranno avere più tempo per posizionarsi Long. Quindi provo a vendere i massimi con una percentuale di vendita retail mediamente intorno al 75%, quindi sto seguendo la massa, che per il 90% perde sodi nei mercati finanziari! ehi compra il mio corso e hai 200 euro di bonus se apri un conto con questo broker! Stupidi guru dell'internet...E se non scende pazienza, me lo prendo in faccia. Però se mi rompe struttura prima di pulire i massimi e testare l'order block la provo. c'è anche un numero tondo 135.5 che è molto sexy!
Major forex.. ambiente operativo per la prossima settimanaNiente male alcuni livelli di supporto/resistenza sulle Major per la prossima settimana operativa!
Massima attenzione però ovviamente al mercato dollarocentrico.
Buon trading!!!
LA BCE CHIAMATA ALLA LOTTA CONTRO L’INFLAZIONEBUONGIORNO FOREX DEL 09.06.2022
Siamo giunti al turno della BCE, la banca centrale europea chiamata oggi alla normalizzazione delle politiche monetarie, che hanno guidato l’economia europea fin dal periodo pre-pandemico, con approcci dovish, mirati al sostegno di una congiuntura macro asfittica, priva di brio alla ricerca di inflazione e ripartenza di consumi e produzione. La pandemia ha reso tutto molto più complesso, i colli di bottiglia nella produzione hanno tagliato le ali alla ripartenza economica dell’Europa, che ha subito infine l’ultimo duro colpo in questo 2022 con la guerra in Ucraina.
Il contesto geo politico difficilissimo , ha aggravato la corsa a rialzo dei prezzi, che fino alla metà del 2021 erano rimasti nel range previsto dalla banca centrale del 2%, ma che ha trovato poi nelle difficoltà dell’offerta mondiale, e nella costante domanda un primo sprint rialzista, che ha portato l’IPC alle porte del +5% nel 2022.
Livelli già record quelli del 5% per la zona euro, che ha subito poi l’ultimo attacco con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, spingendo i leader Europei a rigettare gli acquisti di materie prime dal ex partner russo, costringendo il blocco europeo a rivolgersi all’alleato americano, le cui risorse hanno maggiori costi di trasporto e stoccaggio, il che ha fatto ulteriormente impennare i prezzi, portando così l’inflazione ai record attuali del +8.1%
Si rende pertanto necessario un intervento, che giunge forse tardivo, ma dobbiamo tuttavia riconoscere che la scelta tra la lotta all’inflazione e potenziali strozzature all’economia già provata del vecchio continente, non è impresa facile.
Le proiezioni di crescita per i prossimi 2 anni per l’Europa sono viste a ribasso anche dalla stessa BCE, che crede in un PIL per il 2022 del +3.7%, nel 2023 del 2.8% e nel 2024 del +1.6%, stima comunque ottimista che non trova al momento riscontro negli ultimi dati OCSE, che al momento sembra essere più pessimista, mantenendo proiezioni a ribasso con un delta anche di 1punto percentuale nel 2022.
Siamo orami giunti al dunque e i livelli attuali di inflazione sono orami difficili da gestire per l’intero pianete, e la FED , da sempre faro mondiale per le banche centrali ha già iniziato il suo processo di rialzo tassi per una lotta ai prezzi, è ora il turno della BCE, che a debita distanza, e considerando il delta che sempare la nostra economia da quella oltre oceano, è ora chiamata all’azione. Le stime di inflazione futura sembrano trovare sollievo nelle proiezioni future, pur mantenendo una nota positiva da parte della BCE a fornte di altri istituti di statistica.
Tutta via le aspettative per la giornata odierna sono per la chiusura del programma APP che ha sostenuto l’economia europea già prima della fase pandemica e che dovrebbe trovare in questo mese di maggio 2022 la sua conclusione. Atto necessario secondo il calendario della BCE, per procedere al successivo step di rialzo tassi. Una normalizzazione dei tassi di interesse che non vede ritocchi rialzisti da un decennio circa.
Il cambio eurusd attualemnte in una fase di perfetta lateralità nel brevissimo periodo , compreso tra 1.0650 e 1.0780, in attesa dell’appuntamento odierno delle ore 13.45 (ora italiana) .
Eurusd
Il sentiment dei traders retail sembra del tutto neutro con un 50% long/short, ma le indicazioni maggiori vengono dal mondo large speculators, che hanno accumulato posizioni nette lunghe per 4 settimane consecutive, giungendo a detenere posizioni nette long, euro, per circa 52 000 contratti, ben più dei 38 000 contratti netti long dollari.
Aspettative di rialzi a questo punto non ci sembrano possibilità cosi remote, previa rottura delle prime resistenze poste a 1.0780, per approdi a 1.0930 prima e 1.1125 poi.
Retail position
Indubbio interesse per il mondo valutario per il dollaro canadese e lo yen giapponese, che spingono ancora in maniera fortemente direzionale, ma diametralmente opposti. Lo yen giapponese, che già richiamato nell’articolo di ieri , vive difficoltà nel trovare occasioni di storno importanti a causa delle scelte di politica monetaria della BOJ che continua il suo QE senza limiti.la reazione dei traders retail per oggi è stabile con un 79% long, in una fase di attesa, rispetto all’80% di ieri.
Quadro inverso per il dollaro canadese, che vede i retail in posizione contrarian short al 90% , in reazione alla spinta rialzista della valuta canadese, che in correlazione con i rialzi del wti, segue una scia di rialzi costanti.
Cadjpy
Inevitabile l’analisi sul cross cadjpy che esprime al meglio i rapporti di forza e debolezza attualmente presenti sul mondo valutario. Al momento cad jpy al test dei massimi di 107.25, dopo un rally rialzista senza precedenti, partito da 93 figura, segna una performance annua del +17.9%. difficile a questo punto cercare posizionamenti in trend, che potrebbero risultare ovviamente tardivi, e pertanto ci accodiamo all’idea attualemnte del 90% dei traders retail di ricercare occasioni di storno ribassista. Condizione sine qua non , il break out dei minimi di ieri postio a 105.75, livello oltre il quale non escludiamo allunghi fino alle aree di 103.00 figura. Al momento il mondo retail non sembra ancora dare segnali di cedimento nel loro sentiment contrarian, il che rende maggiormente difficile il crearsi di occasioni di strono, tuttavia, ben sappiamo che la ricerca di opccasioni di mean reverting sono un esercizio di estrema pazienza.
Ngas
Per il mondo energy, troviamo i primi segnali di stanca per il ngas, che dopo un tentativo fallito di rompere a rialzo i massimi di 9.50$, sta ora ritracciando sui primi livelli di supporto, posti a 8.10$. solo il break out di detti livelli porterebbe a potenziali allunghi ribassisti verso le aree di 7.80$ prima e 7$ poi. Crediamo in una view di lungo periodo, dove i prezzi dell’energy tornino a far value , ma anche in questo caso la pazienza e l’attesa saranno armi indispensabili.
Wti
Quado divero per il petrolio, che ancora non trova spunti idonei a giustificare storni ribassisti, mantenendo salda la sua posizione sui massimi di 122$ barile. il trend resta fortemente rialzista, e per quanto anche in quiesto caso crediamo in ritorni verso fair value nel lungo periodo, non possiamo ora ignorare il mood di breve che vede comprarre tutti i supporti disponibili, attualemnte posti a 120$ prima a 115.20 poi e 113.25 ultimo livello chiave del trend rialzista. Solo break out dei 111.70$ potrebbe decretare l’inversione del trend di più lungo respiro.
Btc
Nulla di nuovo per il mondo bit coin, che cosi come l’equity americana, resta fermo in un range chiaro compreso tra 31500$ e 28500$, senza lasciare troppo spazio ad idee di trend direzionali di alcun tipo.
Nasdaq
Ancora laterlaità anche per il mondo azionario americano, con il nasdaq compreso tra 12500 pnt e 13000pnt. Ben poco da aggiungere a quanto espresso dal grafico, che mostra l’attesa per l’intervento della fed della prossima settimana. Chiara la volontà di avere idee più chiare sulle prossime mosse della banca centrale, che ha già dichiarato possibili 2 ulteriori rialzi tassi di 50bp per le prossime 2 riunioni, la chiave sarà capire se ci sarà o meno un fermo nel mese di settembre. Molto dipenderà dall’inflazione attesa, che attualmente si attesa poco sotto il 2.80% per il 10Y, il che farebbe sperare in una pausa da parte della FED per cercare l’ormai noto atterraggio morbido!
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta