OIL, chiudiamo un super gainQuesto trade è stato perfetto.
Lo abbiamo preso sul minimo in chiusura GAP, lo abbiamo portato su in un paio di giorni, e raggiungendo la MML in H4.
Manca poco al 50% di Fibonacci, ma possiamo chiudere tutto qui sulla MML H4, l’avarizia di qualche punto in più distoglie lo sguardo dai veri obbiettivi, quindi al massimo tenetevi un microlotto e lasciatelo correre, ma secondo me andrebbe perso; un pullback ora sarebbe fisiologico ( non significa che potete entrare Short, scusate ma preferisco fare immediatamente chiarezza).
Quindi prendiamo questo bel gain e festeggiamo il Natale con il portafoglio un po’ più pieno 😉
Wtianalysis
Oil, la perfezioneNon potendo condividere un grafico ad 1 minuto condivido quello a 15 minuti, ma la mia operatività è nata sul timeframe a candele da 1 minuto.
Ieri ero sul crude oil , timeframe 1 minuto, per vedere se il GAP potesse fungere da supporto e reggere il peso del prezzo respingendolo prontamente su segnale dell’MCS per un po’ di scalping.
Dopo una serie di “falsi” ( o meglio dire “non prontissimi”) segnali di pullback, il prezzo si è portato sulla linea del GAP chiudendolo definitivamente, rimbalzando poco sotto e andando a recuperare il 3% di quello che aveva perso in tutta la giornata…la perfezione!
Doveva essere scalping, ma il prezzo è esploso senza ritracciare e questo mi ha permesso di tenere fino ad ora la posizione aperta e modificare lo Stop Profit.
Avevo piazzato uno Stop Profit appena sopra la chiusura, ma adesso lo alzo per mettere al sicuro il profitto, il livello sarà a 68 .
Il mio Take Profit è ambizioso lo sapete, a inizio ciclo puntavo a 89.66 , ma non è più questa l’operatività che mi aspetto, quindi imposterò come target il 50% di Fibonacci sull’ultimo vettore ribassista, che coincide approssimativamente con la MML in H4.
Petrolio, possibile ripartenza dai 35$La scorsa settimana c'eravamo lasciati con un Petrolio proiettato verso quota 40$ e il meeting dell'OPEC+ - confermando l'estensione dei tagli per un altro mese - poteva effettivamente condurci verso l'obbiettivo. Obbiettivo raggiunto lunedì 8 giugno e quella che avevamo definito una resistenza importantissima ha iniziato a lavorare.
A livello di fondamentali dobbiamo registrare, nel corso della settimana, notizie legate alla ripresa della produzione da parte di Paesi quali la Libia, il ché ovviamente ha inciso non poco sull'andamento del prezzo del barile. Poi, a seguito del meeting FED di mercoledì, lo scrollone dell'azionario ha riproposto quella correlazione che da sempre ha caratterizzato questi mercati intermarket: giù l'azionario, giù il petrolio.
A questo punto la domanda è la seguente: cosa possiamo aspettarci da qui in avanti? Riusciremo a rompere la resistenza dei 40$? Osservando il grafico giornaliero possiamo ipotizzare una ripartenza. Abbiamo chiuso la settimana con una candela d'inversione o meglio, visto che il trend è rialzista è una candela di potenziale conclusione della correzione. Stiamo parlando dell'hammer, se preferito di una pin bar. Tra l'altro è comparsa dopo la reazione al tocco dei massimi registrati nelle giornate del 21 e del 26 maggio. Massimi relativi importanti, ovviamente, ed ecco perché la tenuta di questi livelli (34-36$, l'area è questa) potrebbe suggerire una ripresa del trend rialzista. Il primo obbiettivo, chiaramente, sarebbe quello dei 40$ (nuovamente).
L'ipotesi rialzista risulterebbe invalidata da una rottura del supporto indicato.
Petrolio WTI, 29 dollari la nuova resistenzaPremessa: le quotazioni del WTI in oggetto rappresentano i prezzi del contratto di giugno, in scadenza a maggio. Una specificazione importante, ma a livello di rappresentazione grafica (in questo caso le candele giapponesi) non cambia nulla rispetto a quanto osservabile su altri sottostanti.
Come paventato tempo addietro, ci aspettavamo dei rialzi fin verso quota 29$ al barile e così è stato. Siamo giunti a due passi da quella che in questo momento possiamo considerare a tutti gli effetti la resistenza settimanale più importante. Una resistenza che, qualora dovesse cedere, potrebbe proiettare le quotazioni dapprima verso la soglia psicologica dei 30$ e successivamente addirittura verso l'area dei 40$. Il ché, se dovesse realizzarsi, significherebbe richiudere il gap che si era venuto a creare in coincidenza con la ben nota guerra dei prezzi tra Russia e Arabia Saudita.
In questo momento siamo entrati in una fase di lateralità, che potrebbe non perdurare a lungo. A nostro avviso le probabilità di ulteriori rialzi, con cedimento delle resistenze indicate, ci sono. Non possiamo però escludere che prima di ulteriori nuovi allunghi possa verificarsi un retest dell'area supportiva tra 20 e 21 dollari al barile. Si tratterebbe di un normalissimo movimenti tecnico correttivo, che servirebbe al prezzo per prendere slancio in vista delle resistenze superiori. L'altro elemento da non sottovalutare è l'imminente scadenza del contratto di maggio, ma viene difficile pensare a nuovi tracolli paragonabili a quanto avvenuto ad aprile.
L'ipotesi rialzo potrebbe essere suffragata da una graduale, seppur lenta ripresa della domanda (nonostante prosegua un difficoltoso stoccaggio delle scorte in eccesso) e negli ultimi giorni si è vociferato di un possibile nuovo taglio della produzione.
Petrolio WTI: i livelli da monitorare la prossima settimanaAbbiamo affrontato ampiamente il discorso sul recente tracollo del Petrolio, in particolare delle cause che hanno indotto una svalutazione così eclatante al punto da entrare di diritto nella storia delle quotazioni petrolifere. Inutile tornarci su, ciò che conta è che la proiezione della scorsa settimana - relativa al contratto di giugno - si è rivelata corretta.
Dopo ulteriori affondi in area 10$ al barile, il supporto ha retto alla perfezione proiettando il WTI verso quel target dei 20$ che avevamo ipotizzato a suo tempo. Siamo giunti, a questo punto, su un'area resistenziale importantissima: 20-21$. Osservando il grafico daily possiamo notare con l'hammer (candela d'inversione rialzista) abbia svolto il proprio ruolo predittivo, hammer che è stata seguita da altre tre candele rialziste e sul grafico settimanale possiamo osservare un'hammer altrettanto pronunciata.
Significa che il rialzo potrebbe proseguire, ma per poter valutare l'eventuale breakout dell'area resistenziale occorrerà attendere almeno una chiusura daily al di sopra dei 21$ dollari al barile. A quel punto il WTI troverebbe un'autostrada verso quota 29$, laddove troviamo la prima resistenza settimanale volumetrica importante. E' chiaro che durante il tragitto i livelli tondi (o soglie psicologiche) potrebbero farsi sentire e quindi potremmo assistere a dei movimenti correttivi tipici dei trend in espansione.
Eventuali views ribassiste prenderebbero corpo qualora, ad inizio settimana, dovesse verificarsi immediatamente un rifiuto dell'area dei 20$. A quel punto il target ipotetico sarebbe ancora una volta l'area dei 10$.
Petrolio, cede il supporto 20$. E ora?Abbiamo seguito l'evoluzione delle quotazioni del Petrolio, in questo caso del WTI, evidenziando i passi che hanno portato il greggio a perdere oltre 60% del proprio valore nel giro di un mese e mezzo. L'ultimo step in ordine cronologico riguarda, ovviamente, l'accordo dell'OPEC+ (dopo la ben nota guerra dei prezzi tra l'Arabia Saudita e la Russia) sulla base di un taglio di circa 10 milioni di barili al giorno.
Al di là delle problematiche messicane e relative all'utilizzo dei pozzi petroliferi USA, il crollo della domanda (circa 20 milioni di barili al giorno dai primi di aprile) ha evidentemente indotto gli operatori a non ritenere sufficiente l'accordo raggiunto tra i paesi produttori. A quel punto, dopo aver osservato la rapida accelerazione verso il supporto dei 20$ al barile, era lecito attendersi una svolta: in positivo, oppure in negativo. Il supporto non ha retto e ha ceduto di schianto a fine sessione, dirottando celermente le quotazioni in area 18 dollari.
A questo punto, visto il cedimento di un livello così importante, ci si domanda: cosa potrà succedere la prossima settimana? Premessa imprescindibile: il trend è ribassista. Ragion per cui, fino a prova contraria, si deve necessariamente continuare a ragionare in ottica "short". Il prossimo supporto, ma solo e soltanto se dovesse cedere l'area dei 17 dollari, sarebbe in zona prezzo 14.50/14.00. Stiamo parlando di un livello risalente, pensate, all'autunno del 2001. Dopodiché si andrebbe di corsa verso l'area dei 10 dollari, ovvero verso i livelli toccati per l'ultima volta nel lontano 2001...
Che si stia per aprire una vera e propria crisi energetica? O forse il prezzo del Petrolio non sta risentendo dell'enorme liquidità in dollari immessa in circolo dalla FED e sta semplicemente rispecchiando quella che sarà probabilmente la peggior crisi economica degli ultimi 100 anni?
Petrolio nuovamente verso 20$, i tagli non bastanoPartiamo da un presupposto: la crisi petrolifera che si è scatenata a partire dalla fine di febbraio non ha alcun precedente storico. Se non fosse per l'emergenza sanitaria da coronavirus, in altre circostanze avrebbe catalizzato e scosso l'opinione pubblica più di quanto sia realmente avvenuto. Pensate, dal 21 febbraio alla fine di marzo il calo nelle quotazioni del greggio ha raggiunto il 60%: un deprezzamento mai visto.
La guerra dei prezzi, innescata da Arabia Saudita e Russia, ha portato i prezzi sui 20$ al barile e alcuni giorni fa - prima che si cominciasse a vociferare di un taglio di circa 10 milioni di barili al giorno - c'è stato un tentativo d'attacco al supporto. Supporto che ha tenuto e la speculazione pre meeting virtuale dell'OPEC+ ha fatto schizzare le quotazioni verso quota 30$. Meeting che ha confermato le voci precedenti, ma che sembrerebbe non aver soddisfatto gli operatori. Nonostante il taglio produttivo, nell'ordine appunto dei 10 milioni di bpd, il WTI sta tornando pericolosamente sul supporto dei 20$.
In realtà, come si evince dal grafico giornaliero, si tratta di un'area di prezzo compresa tra 20 e 21$ al barile. Dovesse giungere al suo interno, dovremo attendere le due ipotesi: il rimbalzo tecnico (visto che comunque si resta in trend ribassista) o il breakout ribassista, che a quel punto (dovesse cedere il livello dei 20$ in chiusura daily) proietterebbe il prezzo rapidamente verso 15$.
Viceversa, per poter pensare a rialzi capaci di invertire la tendenza dovremo attendere la violazione dei 29$, con target successivi a 30$, 33$, per poi passare a 40$ e infine a 50$. Situazione che andrà seguita giornalmente e andranno valutati eventuali pattern grafici o relativi alle candele giapponesi, pattern che possano indicarci la strada giusta. Restate sintonizzati.
Petrolio verso 30$, poi resistenza a 33$L'ultima settimana ha segnato un cambio di passo importante. Il petrolio, la cui correlazione positiva con l'azionario è ben nota, nelle ultime settimane ha rischiato di sprofondare verso quota 15-10$. Il livello dei 20 dollari al barile ha rappresentato un supporto imprescindibile, al di sotto del quale si sarebbero aperti scenari da "crisi energetica mondiale".
La guerra dei prezzi scatenata in occasione dell'ultimo meeting OPEC+ (Russia vs Arabia Saudita) ha destabilizzato l'intero settore energetico, col rischio che una crisi di portata planetaria potesse avere deleterie ripercussioni sulla lenta ripresa economica post pandemia (sappiamo quanto il Petrolio rappresenti uno dei principali elementi dell'inflazione).
Negli ultimi giorni, non sappiamo quanto per merito dell'intermediazione di Trump, si sono fatte insistenti le voci riguardanti un imminente incontro tra i due contendenti, ovvero tra le autorità russe e quelle saudite. Voci che sono state confermate giusto ieri, difatti l'inizio settimana segnerà uno snodo cruciale verso quel taglio di produzione di 10-15 milioni di barili al giorno. Taglio necessario, visto il crollo della domanda e visto il costante incremento delle scorte delle ultime settimane.
Osservando il grafico daily del WTI possiamo notare come le quotazioni siano giunte a un livello di resistenza settimanale importantissimo: 29$. Superato l'ostacolo, il prossimo obbiettivo potrebbe essere rappresentato prima dai 30 dollari (soglia psicologica) poi dall'altra resistenza settimanale collocata attorno ai 33$. A quel punto, dovesse cedere anche quel livello, si aprirebbe un'area priva di cluster volumetrici significativi e l'apprezzamento potrebbe condurre il Petrolio addirittura ai prezzi del pre-OPEC+.