Esplosione XLUE' strano vedere il settore delle utilities così forte con questo contesto economico. di gabrielebiondo0
IA affamataLa corsa iniziata l'utimo anno per comprare chip destinati alla IA è solo all'inizio Tutte queste nuove schede avranno bisogno di quantità enormi di corrente per svolgere le loro funzioni Si prevede che il consumo elettrico dei datacenter raddoppiera nel prossimo anno Il settore utililies è rimasto indietro nel rally 2023 e penso che prossimamente arriverà un forte rialzo XLU è un l'ETF di riferimento della categoria ( in USA) ma ce ne sono tantissi altriLongdi balinorAggiornato 6
Opportunità nel settore Utilities: XLU, NEE e SO sono dei buy?Sembra proprio che il settore delle utilities stia vivendo un momento…. importante! Buongiorno a tutti. L’analisi di oggi si concentrerà sul settore delle utilities, un argomento che ha suscitato molto interesse nelle ultime sessioni. Per rendere l’analisi più interessante, utilizzerò un software personale che ho progettato per eseguire dei backtesting. Questo software funziona in modo completamente automatico, permettendomi anche di operare in multiday di breve termine. Ora, iniziamo l’analisi. 1. ANALISI TECNICA SETTORE UTILITIES Il settore delle utilities, rappresentato dall’ETF americano “XLU” (il suo corrispondente UCITS è “SXLU”, quotato sulla Borsa Italiana), sta attraversando un periodo di debolezza nel medio termine. Vi invito a osservare la figura successiva per maggiori dettagli. Analisi tecnica XLU. Grafico giornaliero Dal 12 settembre 2022, il prezzo dell’ETF ha mostrato un trend ribassista. Tuttavia, sembra che nel breve termine abbia toccato un minimo, precisamente il 6 ottobre 2023. Attualmente, il prezzo si trova in fase di test della struttura di resistenza, in particolare a 63.6$. La grafica successiva, che analizza il breve termine, è particolarmente interessante. Analisi tecnica XLU nel breve termine. Grafico giornaliero Dopo aver raggiunto un minimo il 6 ottobre 2023, il prezzo dell’ETF ha formato una tendenza rialzista che si è conclusa il 14 dicembre 2023. Successivamente, ha subito un ritracciamento fino al livello di Fibonacci 0.618, che è stato testato con precisione il 13 febbraio 2024. Da quel giorno ad oggi, il prezzo ha mostrato una forte tendenza rialzista e si muove all’interno di un canale ascendente, delimitato da una linea di supporto e una di resistenza dinamici. 2. SETTORE UTILITIES E TASSI DI INTERESSE La recente forza mostrata dal settore delle utilities è dovuta alle aspettative di taglio dei tassi di interesse. Questo è evidenziato dalla correlazione positiva tra l’ETF XLU e il rapporto TLT/IEI, come si può vedere nel grafico successivo. La correlazione positiva tra XLU e TLT/IEI. Grafico giornaliero • TLT è l’ETF che rappresenta le obbligazioni governative USA a lungo termine (20+ anni) • IEI è l’ETF che replica le stesse obbligazioni, ma a breve termine (3-7 anni). Uno dei rischi del mercato obbligazionario è legato ai tassi di interesse: più la banca centrale (in questo caso la FED) alza i tassi, più il prezzo delle obbligazioni tende a scendere, con un conseguente aumento del rendimento. Tuttavia, non tutte le obbligazioni sono influenzate allo stesso modo: le obbligazioni a lunga duration tendono a registrare performance più negative, mentre quelle a breve duration resistono meglio; al contrario, quando i tassi vengono tagliati, le obbligazioni a lunga duration ne beneficiano di più. Dal momento che la duration è direttamente legata alla scadenza (precisamente negli ETF, mentre nelle singole obbligazioni tende a diminuire man mano che si avvicina la scadenza), ne consegue che TLT avrà una duration maggiore di IEI. Osservando il grafico precedente, si può notare che TLT/IEI è rialzista nel breve periodo, indicando aspettative di taglio dei tassi, e XLU segue lo stesso movimento. Quindi, il settore delle utilities è correlato alle aspettative di politica monetaria. Per i neofiti, farò una breve deviazione per spiegare meglio il concetto di TLT/IEI e dimostrare quanto sia legato alla politica monetaria. Si prega di osservare la figura successiva. La correlazione positiva tra US02Y (rendimento del titolo di stato a scadenza 2 anni statunitense) e tassi di interesse. Grafico mensile La scadenza dei titoli di stato statunitensi che risente maggiormente delle dinamiche di politica monetaria è quella a due anni. Come si può osservare nel grafico precedente, dal 1989 ad oggi, il rendimento a due anni e i tassi di interesse sono strettamente correlati. Se osservate attentamente, noterete che il rendimento tende a prevedere potenziali cambiamenti nella politica monetaria, anticipando con i suoi movimenti rialzisti o ribassisti. Nel grafico successivo, che mostra la correlazione giornaliera tra il rendimento a due anni e il rapporto TLT/IEI, si può notare una correlazione negativa. La correlazione negativa tra TLT/IEI e US02Y. Grafico giornaliero Da ciò possiamo dedurre che: • Quando US02Y sale, gli investitori prevedono un inasprimento della politica monetaria e le obbligazioni a breve scadenza sovraperformano quelle a lunga scadenza. • Al contrario, quando US02Y diminuisce, le obbligazioni a lunga scadenza tendono a performare meglio. Spero che queste spiegazioni siano state chiare. Vi chiederete ora il motivo per il quale XLU è così legato alle aspettative di politica monetaria: esso è tra i più indebitati tra i settori dell’S&P 500. Questo si deve al fatto che le aziende in questo settore, che forniscono servizi essenziali come elettricità, gas e acqua, necessitano di infrastrutture di grandi dimensioni come centrali elettriche, gasdotti e reti idriche, che sono tipicamente finanziate attraverso il debito. Durante periodi di aumento dei tassi di interesse, il costo del debito cresce. Di conseguenza, le aziende potrebbero essere costrette a destinare una porzione maggiore dei loro profitti per coprire questi costi, influenzando negativamente i loro bilanci trimestrali. Inoltre, l’aumento del costo del debito può rendere più oneroso per le aziende ottenere nuovi finanziamenti, limitando così le loro opportunità di espansione. Questo è particolarmente rilevante per le aziende del settore delle utilities, che dipendono fortemente dalle infrastrutture per le loro operazioni. 3. SETTORE UTILITIES NEL MIO MODELLO: IL BACKTESTING Il modello che ho sviluppato opera in base a vari parametri, fornendomi quotidianamente gli stati dell’economia, dell’inflazione e dei tassi, che possono essere ricondotti a scenari di “risk on” o “risk off” nel breve termine. In base a questi scenari, il sistema genera automaticamente segnali di acquisto e vendita su ETF o azioni che presentano i maggiori vantaggi. In particolare, ho messo alla prova una strategia dal 2021 ad oggi, che prevede l’acquisto dell’ETF XLU solo nello stato di “Taglio dei tassi”, ignorando completamente le altre condizioni. Nella figura successiva, potete osservare il modello e l’ETF, insieme ai relativi segnali. L’ETF XLU all’interno del mio modello. Grafico giornaliero La strategia prevede un capitale iniziale di 10.000 dollari, 5.000 dollari per operazione e una commissione di 5 dollari. Ho testato la strategia solo a partire dal 2021, poiché è da quell’anno che ha avuto inizio l’attuale contesto di mercato (la dialettica negli anni precedenti era diversa). Nella grafica successiva, potete vedere il backtesting della strategia. Backtesting strategia su XLU Operare solo in quel particolare contesto, dal 2021 ad oggi, avrebbe assicurato un rendimento superiore al buy and hold, con il 60% di operazioni in positivo, un basso drawdown (3.3%, calcolato solo dall’apertura alla chiusura di ogni operazione, non tenendo conto del “real time”, di seduta in seduta specificatamente), un ottimo fattore di profitto (3.6) e un profitto netto di poco superiore al 15%. Per illustrare meglio, ho applicato la stessa strategia a due delle più grandi società del settore utilities americano, Nextera Energy (NEE) e Southern Company (SO), mantenendo gli stessi parametri di capitale iniziale, capitale per operazione e commissioni. NEE all’interno del mio modello. Grafico giornaliero Backtesting strategia, superiore al buy and hold SO all’interno del mio modello. Grafico giornaliero Backtesting strategia, superiore al buy and hold T: Per quanto riguarda NEE, è stata ottenuta un’ottima percentuale di profitto del 65%, un fattore di profitto di 2.73, un drawdown del 5.55% e un profitto netto del 20%. Per SO, i risultati sono stati altrettanto positivi con una percentuale di profitto del 60%, un fattore di profitto di 4, un drawdown del 3.6% e un profitto netto di circa il 23%. È importante sottolineare che le strategie descritte sono altamente speculative, dato che investire 5000 dollari su un capitale totale di 10.000 dollari significa rischiare il 50% del capitale. Questa discussione ha avuto uno scopo puramente didattico. Proviamo a testare il sistema con parametri diversi: 100mila dollari di conto, 5% di capitale ad ogni operazione e 5$ di commissioni. Di seguito i risultati sull’ETF e sulle due società: Backtesting XLU Backtesting NEE Backtesting SO Se le condizioni attuali di “taglio dei tassi” dovessero continuare per diverse settimane, evitando un ambiente di elevato “risk off”, le strategie che abbiamo discusso potrebbero generare buoni rendimenti. Un fattore chiave in questo scenario potrebbe essere l’annuncio di martedì sull’indice dei prezzi al consumo. Se i dati comunicati saranno inferiori alle previsioni, è probabile che il mercato anticiperà una politica monetaria ancora più accomodante rispetto a quella attuale, permettendo così alla strategia di trarne vantaggio. A presto! Longdi MatteoFarci559
LA LOGICA DIETRO AL CROLLO DEL SETTORE UTILITIESLe società che forniscono servizi di pubblica utilità (come elettricità, gas e acqua) appartengono a quello definito “settore delle utilities”. Come mostra la figura successiva, aggiornata al 16 ottobre, esso è il peggiore degli 11 settori dell’S&P500 da inizio anno. Prestazioni da inizio anno degli 11 settori dell’S&P500 (al 16 ottobre). Fonte: Finviz.com Qual è il motivo? Buongiorno a tutti. L’obiettivo di questa analisi è di concentrarci sul settore delle utilities, allo scopo di esaminare le ragioni delle sue scarse performance. Gli argomenti principali che affronterò sono: • Il settore delle utilities • L’indice di forza XLU/SPY • L’indice di forza TLT/IEI e il concetto di duration • D/E, ovvero il rapporto debito/patrimonio netto Buona lettura! 1. ANALISI TECNICA SETTORE DELLE UTILITIES Analisi tecnica del settore delle utilities (aggiornata al 16 ottobre); l’ETF in questione è l’utilities select sector SPRD. Grafico giornaliero La grafica in questione analizza l’andamento giornaliero del prezzo dell’ETF “XLU”. Il 12 settembre 2022, il prezzo ha toccato un massimo storico a 78.22$, per poi subire un calo del 22.61% che ha raggiunto il suo punto più basso il 13 ottobre 2022, a 60.35$. Nei due mesi successivi, il settore ha mostrato segni di ripresa, culminando con un massimo relativo registrato il 13 dicembre 2022. Da allora, l’andamento del prezzo tra una trendline dinamica ribassista e un supporto statico ha delineato una tendenza al ribasso, con entrambe le strutture di prezzo che sono state testate più volte (come evidenziato nella grafica precedente dai piccoli cerchi rossi e gialli). A partire dal 26 luglio, dopo un falso breakout il 15 agosto e un successivo breakout effettivo il 21 settembre, il prezzo ha subito un altro calo del 20.7%. Nelle ultime sessioni, sembra che il prezzo stia cercando di ritestare la resistenza tratteggiata in rosso, che coincide con il minimo del 13 ottobre 2022. 2. SETTORE UTILITIES VS S&P500 L’analisi tecnica evidenzia una notevole fragilità nel settore delle utilities. Un metodo alternativo per valutare la forza o debolezza di un settore azionario consiste nel confrontarlo con il suo benchmark di riferimento (S&P500) utilizzando un rapporto o indice di forza, come illustrato nel grafico seguente: L’indice di forza tra settore utilities ed S&P500 (XLU/SPY). Grafico giornaliero Nel rapporto, il settore è al numeratore e il benchmark al denominatore: • Se il settore sovraperforma il benchmark, l’indice di forza sale; al contrario, scende Dal 23 settembre 2022, il benchmark ha dimostrato una forza superiore rispetto al settore. Nella grafica è interessante notare tre trendline dinamiche ribassiste di colori e pendenze diverse. Queste indicano che: • Il benchmark ha iniziato a mostrare una forza superiore a partire dal 23 settembre; questa forza è aumentata il 28 dicembre 2022 e ha avuto un ulteriore incremento il 25 aprile 2023 Tuttavia, questo non dovrebbe sorprendere: dopo tutto, l’S&P500 ha iniziato un trend rialzista dall’inizio del quarto trimestre del 2022. Ciò che invece merita una riflessione è l’ultimo periodo, illustrato nel grafico successivo, a partire dal 27 luglio. Dal 27 luglio 2023 l’S&P500 sovraperforma il settore delle utilities nonostante la condizione di risk-off sui mercati. Grafico giornaliero Cercherò ora di essere più chiaro. Si osservi la grafica successiva: La correlazione positiva tra XLU/SPY e VIX. Grafico settimanale In genere, nei periodi di “risk off” dei mercati, quando il VIX (e quindi la paura degli investitori) aumenta, il settore delle utilities tende a sovraperformare l’S&P500. Questo perché è un settore difensivo, capace di generare profitti anche in condizioni economiche e finanziarie avverse. Al contrario, nelle fasi di “risk on”, quando gli investitori sono più propensi al rischio, l’S&P500 tende a superare il settore delle utilities, con il VIX in calo. Per riassumere quanto detto in precedenza: nel periodo che va dal quarto trimestre del 2022 al 28 luglio 2023, come illustrato nel grafico seguente, era prevedibile che l’S&P500 mostrasse una forza superiore, considerando il contesto generale di ‘risk on’. La forza superiore dell’S&P500 rispetto al settore delle utilities da Q4 2022 al 27 luglio 2023. Grafico giornaliero Lo stesso però non è vero dal 27 luglio ad oggi, con il benchmark al ribasso ma non “sovraperformato” dal settore. Perché dunque, nonostante la fase attuale di “risk off”, il settore utilities non sta agendo da “difensivo”? 3. SETTORE UTILITIES, OBBLIGAZIONI, DURATION E…TASSI DI INTERESSE! La figura successiva mostra un’interessante correlazione positiva: quella tra il settore delle utilities e un indice di forza obbligazionario: TLT/IEI. La correlazione positiva tra XLU e TLT/IEI. Grafico settimanale Per coloro che non sono familiari con i componenti dell’indice di forza obbligazionario: • TLT è l’ETF che riflette i risultati di un indice costituito da titoli di stato americani con scadenze superiori ai 20 anni (con una duration di 16.45 anni) • IEI, invece, riflette i risultati di un indice di titoli di stato americani con scadenze tra i 3 e i 7 anni (con una duration di 4.34 anni) La correlazione positiva, che raggiunge un valore elevato di +0.90, può spiegare le performance negative del settore dall’inizio dell’anno. Come si può vedere nel grafico precedente, IEI sta sovraperformando TLT a causa della sua duration inferiore. • La duration misura la sensibilità del prezzo di un’obbligazione (o di un ETF obbligazionario) all’aumento dei tassi di interesse: più è alta, più il prezzo del bond sarà negativamente influenzato. Ci troviamo in un contesto di aumento dei tassi di interesse da più di un anno e IEI ha sovraperformato (e continua a farlo) TLT grazie alla sua duration notevolmente inferiore. L’indice TLT/IEI continua a registrare minimi decrescenti, indicando un’aspettativa rialzista del mercato sui tassi di interesse. Dato la correlazione positiva osservata nel grafico precedente, è plausibile affermare che anche il settore delle utilities stia risentendo della stessa dinamica. Infatti, il settore delle utilities è uno dei più indebitati tra gli 11 settori dell’S&P 500. Questo è dovuto al fatto che le società in questo settore forniscono servizi pubblici come elettricità, gas e acqua, che richiedono la costruzione di infrastrutture di grandi dimensioni come centrali elettriche, gasdotti e reti di distribuzione dell’acqua; esse sono tipicamente finanziate tramite debito. In un periodo di rialzo dei tassi di interesse, il costo del debito aumenta. Di conseguenza, le società potrebbero dover destinare una quota maggiore dei loro profitti per coprire questi costi, il che potrebbe avere un impatto negativo sui loro bilanci trimestrali; inoltre, l’incremento del costo del debito rende più gravoso per le aziende accedere a nuovi finanziamenti, restringendo di conseguenza le loro possibilità di espansione. Questo è particolarmente significativo per le società del settore delle utilities, che necessitano di infrastrutture per le loro operazioni. Per valutare il grado di indebitamento di un’azienda o di un settore, si può ricorrere a un indicatore finanziario noto come rapporto debito/patrimonio netto (D/E). Questo indicatore può assumere valori maggiori, minori o uguali a 1. Un valore superiore a 1 indica un livello di indebitamento più o meno alto, mentre un valore inferiore a 1 suggerisce un livello di indebitamento più basso. La grafica che segue illustra il rapporto debito/patrimonio netto (D/E) del settore delle utilities, che nel primo trimestre del 2023 è risultato pari a 1.69. Questo valore è stato calcolato sulla base dei dati finanziari più recenti, raccolti nell’arco degli ultimi 12 mesi. Fonte: csimarket.com Per determinare se un rapporto D/E di 1.69 è alto o basso, possiamo fare riferimento alla sezione evidenziata in giallo nella figura, dove è indicato un ranking di 13. Tenendo conto che il sito analizza non 11, ma 13 settori, ciò indica che il settore delle utilities è il più indebitato. In termini più specifici, per ogni dollaro di patrimonio netto, il settore delle utilities ha un debito di 1.69 dollari. Dopo aver ottenuto queste informazioni, diventa interessante esaminare le ultime due grafiche. Queste mostrano la correlazione settimanale tra TLT/IEI e tutti i settori azionari dell’S&P500. Correlazione tra TLT/IEI e settori azionari su timeframe settimanale Correlazione tra TLT/IEI e settori azionari su timeframe settimanale Da questa analisi, possiamo trarre la conclusione che il settore delle utilities, che nel primo trimestre del 2023 era il più indebitato, è oggi probabilmente il settore più correlato alle aspettative di politica monetaria proprio a causa del suo elevato livello di indebitamento. Concludiamo qui l’analisi. Nella prossima, utilizzeremo le informazioni raccolte in questa analisi per sviluppare degli indici di forza basati sul… sentiment economico. A presto! di MatteoFarci12
Strategia forza relativa - Test su anno 2021Faccio riferimento alla strategia su forza relativa (riferimento idea sotto), applicandola all'anno 2021 per confrontarla poi con la performance dell'SP500. La regola d'ingresso è la rottura superiore del canale di donchian dopo cross della media mobile. Uscita sul cross ribassista tra l'indicatore di forza relativa e la media. Il money managment prevede posizioni con il 10% del capitale, capitale di 100 k. Non prevediamo stop, considerata la regola di uscita dal trade indicata sopra. A seguire le perfomances settore per settore: Xly - Consumi discrezionali = ingresso 12.10.2021 - uscita 31.12.2021 (+12%) +1200,00 Xlk - Tecnologici= ingresso 29.06.2021 - uscita 31.12.2021 (+18%) + 1800,00 XlB - Materie Prime= ingresso 04.05.2021 - uscita 16.06.2021 (+1.48%) +148,00 Xlc - Comunicazioni= ingresso 04.02.2021 - uscita 22.09.2021 (+15%) +1500,00 XLF - Finanziari= ingresso 04.01.2021 - uscita 07.09.2021 (+30%) +3000 + ingresso 27.09.2021 - uscita 05.11.2021 (+4.68%) +468,00 XLI - Industriali= ingresso 03.03.2021 - uscita 25.06.2021 (+9%) +900 XLRE - Real Estate = ingresso 30.04.2021 - uscita 19.11.2021 (+13%) +1300 XLP - Stabili = ingresso 15.12.2021 - uscita 31.12.2021 (+2.79%) +279 XLE - Energy = ingresso 18.02.2021 - uscita 16.07.2021 (+8%) +800 + ingresso 27.09.2021 - uscita 19.11.2021 (+8,78%) +878 Il risultato del test sull'anno 2021 regala un risultato positivo di 12.273 euro, che sul capitale rappresentano il 12,27%. In confronto l'SP500 ha realizzato una performance del 29% circa, pertanto la strategia ha sottoperformato l'indice. Questo dimostra che le strategie non vanno bene in tutte le situazioni del mercato e sopratutto che nel lungo periodo, il mercato ha un vantaggio: restare sempre investito. I nostri segnali d'ingresso e di uscita ci faranno sempre perdere una parte di profitto, tuttavia siamo psicologicamente aiutati dall'illusione di poter controllare i trade e gestire meglio le fasi di drawdown. di DomenicoIvanPontillo4
LE POSSIBILITA' SHORT NEL SETTORE UTILITIES. LA MIA VISIONEBuongiorno ragazzi. La scorsa settimana è stata molto tumultuosa sotto diversi aspetti a partire dalla scoperta della nuova variante di covid, dalle dichiarazioni del presidente della FED Jerome Powell che ha annunciato una probabile accelerazione del tapering (rallento degli acquisti di obbligazioni) fino al debole rapporto sul mercato del lavoro che ha visto un aumento delle buste paga (del settore non agricolo) di solo 210K. La conseguenza è stata un aumento repentino degli indici di volatilità VIX (volatilità dell’S&P 500), VXN (del Nasdaq) e RVX (del Russel 2000), nonché dell’OVX (quella del petrolio). Per quanto riguarda il VIX, vediamo come i valori siano aumentati nel corso della seduta di venerdì, andando a toccare valori di 35 punti (rettangolo azzurro); vi ho segnato con un rettangolo giallo l’area di “tranquillità”, ossia quei valori sotto i 20 punti che, una volta raggiunti, permettono all’S&P 500 di muoversi con relativa tranquillità. Vediamo infatti che a valori del VIX superiori al 20 ha corrisposto uno storno del 4,70% dell’S&P500: Vi ho parlato in maniera dettagliata degli indici di volatilità nella mia precedente idea, quindi vi condivido il link e per ora mi limito a condividervi soltanto la parte grafica degli indici di volatilità stessi associati ai relativi indici azionari per non dilungarmi troppo. VXN E NASDAQ RVX E RUSSEL 2000 PETROLIO E OVX LA FIGURA PER ECCELENZA DELLE INVERSIONI DI TENDENZA: IL TESTA E SPALLE Sabato 4 dicembre, giorno in cui ho scritto questo articolo, mi soffermavo ad osservare tutte le azioni dei relativi etf settoriali americani che utilizzo ogni giorno per le mie analisi, ossia XLE (indice energetico), XLF (indice finanziario), XLV (settore sanitario), XLC (settore delle comunicazioni), XLB ed XLI (settori materiali e industriale), XLY ed XLP (consumi discrezionali e di prima necessità), XLRE (settore real estate) ed infine il settore delle utilities, ossia XLU. E’ proprio all’interno di questo etf che ho notato la formazione di diversi testa e spalle, che considero uno dei pattern più affidabili per quanto riguarda le inversioni di tendenza. Ora ve li riporterò. SOUTHERN COMPANY Il testa e spalle formatosi in Southern Company non è perfetto dal punto di vista geometrico, in quanto la spalla di destra non è perfettamente sovrapponibile a quella di sinistra, ma va comunque a costituire un testa e spalle a tutti gli effetti. Come possiamo osservare, esso va a formarsi dopo un trend rialzista (seppur non troppo forte), testimoniato dalla costante separazione della media mobile a 50 periodi (sopra) rispetto alla media a 200 periodi (sotto). Voglio ricordare ai ragazzi che non hanno mai letto i miei articoli: quando una media di breve periodo (come può essere quella a 50 periodi, che può essere anche considerata di medio periodo) sta costantemente sopra una media di lungo periodo (quella a 200 periodi) significa che il trend è rialzista; viceversa, a medie mobili invertite, avremo un trend ribassista. Interessante il segnale short che le medie mobili ci hanno concesso: il “death cross”, ossia lo “scavallamento” (scusate il termine ragazzi, credo sia il più “capibile”) delle medie mobili. Ora siamo in un momento in cui il prezzo è ritornato all’interno della neckline del testa e spalle. Starò attento in attesa di una rottura al ribasso. EXELON CORP Anche il testa e spalle formatosi su Exelon corp si sviluppa dopo un gran trend rialzista (grande separazione delle medie mobili). Il breakout della neckline c’è già stato, possibile vedere ora il prezzo ritornare nella struttura a 51$ che ho segnato con un segmento nero. AMERICAN ELETRIC POWER COMPANY Questa azienda, al contrario delle precedenti, presenta un testa e spalle di continuazione e non di inversione. Dal punto di vista geometrico è abbastanza preciso. Da notare due aspetti tecnici che possono anticipare la rottura della neckline al ribasso: il primo aspetto è la death cross, avvenuto 2 settimane fa. Il secondo è da ricercare nell’RSI: nel rettangolo azzurro vi ho indicato il periodo dell’RSI relativo alla formazione del testa e spalle, mentre con i rettangoli gialli vi voglio far osservare come i massimi formati dall’indicatore siano via via decrescenti: ciò significa debolezza del trend. PUBLIC SERVICE ENTERPRISE GROUP INC Questo testa e spalle, ancora non formato, mi piace particolarmente perché va a formarsi sui massimi storici. Se continuasse la debolezza sui mercati, potremo assistere alla sua formazione; inoltre non è ancora avvenuto il death cross, stiamo a vedere cosa succederà. AMEREN CORP Anche il testa e spalle in Ameren corporation si sviluppa sui massimi storici. Interessante l’RSI con i massimi decrescenti e la quasi avvenuta “death cross”. ENTERGY CORP Questo testa e spalle somiglia a quello in American Eletric Power. I segnali short sono 2 come in alcuni casi precedenti: death cross e massimi decrescenti nell’RSI. ALLIANT ENERGY CORP Questo è probabilmente il mio preferito tra quelli che vi ho condiviso: si sviluppa sui massimi storici, la death cross è appena avvenuta e l’rsi mostra massimi via via decrescenti. Attendo il breakout della neckline al ribasso USARE L’ANALISI FONDAMENTALE E LA VOLATILITA’ PER CAPIRE MEGLIO LA SITUAZIONE INCERTA Quelle che vi ho condiviso sono tutte figure di inversione, che potrebbero preludere il fatto che, a breakout avvenuti, il settore “utilities” soffrirà più di altri nelle prossime settimane; questo è quello che l’analisi tecnica e i suoi pattern potrebbero farci pensare, tuttavia se ci aggiungessi aspetti di altro carattere, la visione potrebbe cambiare. Vediamo insieme: Le performance dei vari etf americani, nel corso dell’ultima settimana, sono state: - XLF: -1,91% - XLE: -0,79% - XLV: -1,21% - XLB: -1,26% - XLI: -0,98% - XLC: -3,21% - XLY: -2,17% - XLP: -0,54% - XLK: -0,52% - XLRE: +0,02% E il settore utilities XLU come ha performato? Ha segnato un +0,96%, approssimando un +1%. Curioso, no? Questo mi ha fatto riflettere, in quanto le utilities sono state le uniche aziende a “sopravvivere” ad una settimana di alta volatiltà e paura sui mercati. Mi vien da pensare quindi che se la volatilità nei mercati continuasse, forse le utilities, essendo a tal proposito aziende difensive (ossia quelle che perdono poco/performano relativamente bene in tempi di incertezze), potrebbero continuare a performare bene, invalidando quindi tutti i testa e spalle che vi ho condiviso. Questa è quindi una provocazione, forse la più grande nei mercati finanziari: di chi vi fidate di più? Dell’analisi tecnica o di quella fondamentale? Io, per quanto riguarda la mia operatività, studierò molto da vicino gli indici di volatilità perché (come si evince da questa e dalla precentente idea da me condivise) in questa ultima settimana hanno fatto da padroni. MATTEO FARCI di MatteoFarci9918
Utilities VS Comunication ServiceQuesto Pair Trading offre l'opportunità di acquistare XLU (ETF del settore utilities) e contemporaneamente vendere a protezione XLC (ETF dei servizi di comunicazione). L'idea di questo trading è di andare a proteggere un eventuale portafoglio esposto troppo a rialzo e preventivare un possibile storno del mercato americano. L'area indicata dalle 2 trend line orizzontali è la migliore area per effettuare un possibile ingresso LONG su questa coppia. Longdi Alpha4All0