L’ECONOMIA USA RALLENTA… LA FED IN ALLERTA!Today’S Trading del 04.07.2024 –
🔴 L’ECONOMIA USA RALLENTA… LA FED IN ALLERTA!
MACRO BACKGROUND
Settimana ricca di market mover, specialmente per gli USA che sebbene oggi siano in piena festività per la ricorrenza del 4 Luglio, attraversano la pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro e dei PMI.
Ieri giornata emblematica per i mercati, che subito dopo le parole preoccupate di Powell sul mercato del lavoro e sull’eventuale rallentamento della congiuntura economica USA, si sono scontrati in primis con i dati sul mercato del lavoro rilevati dall’ADP research, che hanno mostrato solo 150K nuovi ruoli paga, sostenuti esclusivamente dal settore tempo libero ed ospitality. Hanno dato maggior peso al dato negativo le pubblicazioni delle richieste di disoccupazione, in aumento per i continui con 1858K nuove unità rispetto ai precedenti 1832K e in aumento per le nuove richieste di sussidio con 238K unità rispetto ai precedenti 234K.
Non terminano le cattive notizie per l’economia USA, ieri dati anche per l’ISM in netto calo, con il mondo service che rallenta pesantemente passando da 53.8 a 48.8, un calo di 5 punti percentuali che ha di fatto spalancato la possibilità di interventi della FED per sostenere l’economia e quindi procedere almeno ai 2 tagli previsti entro fine anno.
I cattivi dati di ieri hanno generato un trend di debolezza dollaro USA e di forza equity sulla speranza rinnovata di politiche monetarie più accomodanti
FOREX
Il mercato valutario ritrova un certo trend contro dollaro, dopo i dati sopra descritti le majors prendono forza con la moneta unica che inizia a costruire massimi e minimi crescenti e testa 1.0825 portando il fascio di medie mobili all’incrocio rialzista sui tf piu alti come h4.
Medesime dinamiche per il cable, che testa 1.2780 e mantiene ra toni rialzisti alimentato da posizioni contrarian short che cercano massimi ora difficili da individuare prima di 1.2825—50
Ripartono anche le oceniche con l’australiano che rompe le resistenze e si porta a 0.6725 all’attacco di nuovi massimi , dando fiducia ora al trend long di lunghissimo perdio ben visibile su tf daily e weekly.
EQUITY
Azionario oggi con chiusure anticipate, che resta tuttavia in una fase di pieno risk on sia in Europa che in America. L’Europa trascinata a rialzo porta il DAx a 18446 pnt al test dei massimi precedenti aprendo la strada a nuovi allunghi rialzisti, migliore la fiducia per l’indice italiano che rompe i massimi di 34050 pnt e segnala cosi un’ottima forza rialzista.
Nuovi massimi per l’America, con l’Sp500 che approda a 5593 pnt e il nasdaq a 20400 pnt, un trend inesauribile al momento che resta solo da comprare su tutti i ribassi.
COMMODITIES
Rallenta la corsa del petrolio che trova resistenza a 84.75$ e inizia a generare massimi decrescenti, ma ancora i supporti di 83$ sembrano reggere e solo la violazione di detti livelli aprirebbe la strada a storni completi sui livelli di 80.20$ primi supporti di medio periodo.
La debolezza del dollaro USA porta a sostenere anche i metalli , con il gold che si riporta sopra i massimi di 2351$ approdando a 2378$ sostenuto ora dal fascio di medie in h4. Si resta in una fase laterale con resistenze a 2380$ e supporti a 2305$
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
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Idee operative DX.F
DXYanalisi su zone di reazione del DXY, siamo su un grafico ad h1 quindi i aspetto che arrivi nelle zone segnate in qualche giorno se non settimana, mi aspetto una discessa a chiudere struttura per poi una creazione di un nuovo massimo che subito dopo una conferma di cambio trend vada a creare un nuovo minimo.
VEDI ANALISI
Analisi del Mercato del Dollaro nel 2024Nel 2024, il dollaro ha raggiunto un livello significativo, rappresentato da una retta azzurra, che ha sostenuto un breve rialzo. Questo rialzo è stato in parte innescato da un evento di grande rilevanza: le forti vendite di titoli di stato americani da parte del Giappone e della Cina, rispettivamente per 62 e 58 miliardi di dollari.
La vendita massiccia di questi titoli ha provocato un temporaneo calo dei loro prezzi. È importante notare che i tassi di interesse sui titoli di stato sono inversamente proporzionali ai loro prezzi. Pertanto, l’abbassamento dei prezzi ha comportato un aumento dei tassi di interesse.
Questo fenomeno ha avuto un impatto significativo sui mercati, riportandoli temporaneamente a uno scenario pre-2023.
Il Mercato Finanziario e le Decisioni della FedIl mercato finanziario sembra non risentire delle recenti decisioni di Jerome Powell, presidente della Federal Reserve. Nonostante le discussioni sulle ultime politiche restrittive della Fed,sia le borse che le obbligazioni, così come le criptovalute e i metalli preziosi, sembrano fluttuare in uno stato di indecisione.
Questo limbo di indecisione potrebbe far pensare che non ci troviamo alla fine delle politiche restrittive della Fed. Tuttavia, c’è un asset che sembra risentire delle decisioni della Fed: il dollaro.
A partire dalle otto di sera del 2 maggio, esattamente nell’ora della conferenza stampa di Powell, il dollaro ha iniziato a mostrare una volatilità notevole. Il biglietto verde ha iniziato una drammatica discesa, interrotta qua e là da rialzi speculativi di breve durata.
Questo comportamento del dollaro potrebbe essere un segnale dell’impatto delle decisioni della Fed sul mercato.
DXY: Piano operativo sul Dollaro USABuongiorno a tutti!
Quest'oggi invece del solito articolo scritto, lascio una video analisi riguardo la visione operativa sulla valuta principale dei mercati finanziari ovvero il dollaro americano.
Sempre prendendo spunto dalla mia metodologia di osservazione/speculazione sui mercati spero possiate gradire questo video di pianificazione sul mercato delle valute.
Buon TRADING SIMPLE!
🔴 SUPER DOLLARO PRIMA DELLA FEDToday’S Trading del 01.05.2024 –
MACRO BACKGROUND
Siamo giunti alla riunione FED di Maggio e per quanto le riunioni delle banche centrali siano da sempre un forte market mover, non possiamo dire lo stesso per la riunione di questa sera.
Il nulla di fatto da parte della FED è pressoché scontato, l’impossibilità di tagliare il costo del denaro è oramai ben chiara ai mercati che si stanno nuovamente riposizionando a favore di dollaro USA , creando le medesime condizioni viste nel finire del q3 2023.
Facendo un rapido recap dell’accaduto, dobbiamo partire dai massimi di Dollar di ottobre 2023, quando i mercati ancora temevano la possibile salita dell’inflazione, erano possibili ulteriori rialzi dei tassi da parte della FED e si temeva uno scenario di Hard Landing.
Poi la narrativa è cambiata: l’inflazione ha iniziato a calare e la FED ha modificato il suo approccio Hawkish aprendosi a pause nei rialzi del costo del denaro, ed ecco che i mercati si sono iniziati a proiettare verso il ciclo di taglio dei tassi, guardano fiduciosi al SoftLanding e vendendo dollari.
Il consueto rally di natale ha aiutato il mood di risk on e le vendite di biglietti verdi, con un conseguente ridimensionamento dei rendimenti obbligazionari, ma non sempre l’economia segue un percorso lineare ed ecco che l’inflazione si dimostra vischiosa, non raggiungendo i target promessi.
A condire le preoccupazioni sono un’economia robusta in America che non permette alla FED di procedere ad aggiustamenti del costo del denaro… iniziano i dubbi ed i mercati ricoprono le vendite di dollari.
Si giunge ai giorni di oggi, con un’economia USA ancora molto forte, un mercato del lavoro teso e trimestrali in gran forma. L’inflazione non cala e la FED non può tagliare i tassi facendo ripartire i rendimenti obbligazionari. Il dollaro USA torna ad essere un must anche per il valutario mondiale per effetto di un Carry trade più vantaggioso del previsto, mentre la prospettiva di tagli tassi si abbassa a solo un taglio per questo 2024.
FOREX
Il mercato valutario continua ad essere dominato da soli due driver: super dollaro USA e debolezza di Yen giapponese.
Il super dollaro per ovvie ragioni continua a schiacciare le majors, portandole non lontane dai minimi del 2023, proiettando future quotazioni ribassiste per eurusd dove la BCE potrebbe ora essere in vantaggio per un primo taglio tassi. La partita si gioca sui tempi dei tagli tassi: tagliare il costo del denaro e svalutare per primi.
Eurusd si lancia in un trend discendente che lo proietta a 1.06 prima e 1.05 poi, sebbene l’ultima parola spetterà alla BCE, ma non meno pesante gbpusd che ora guarda ad una BOE pronta a ridurre il costo del denaro proiettando quotazioni a 1.23
Non meno pesanti le oceaniche con audusd incapace di superare 0.66 figura e riportandosi a 0.6480 sembra ora proiettarsi verso i minimi di 0.6380, ma piu pesante nzdusd che ora si avvicina al ritest dei minimi di 0.5860-50
EQUITY
Iniziano a palesarsi scenari ribassisti anche sul comparto azionario, sul quale grava la famosa stagionalità ribassista che da vita al detto: “ sell in MAy and go away”.
In Europa il dax lascia le aree di massimo di 18632 pnt e dopo il test della MM a 100 periodi a 17403 sembra incapace di riportarsi saldamente sopra la mm21 periodi. Il trend rimane fortemente rialzista nel lungo periodo, ma potenziali affondi ribassisti dino a 16800 e 16540 non sono scenari impossibili che lascerebbero ugualmente invariato il trend rialzista di lungo periodo.
Anche il nasdaq lascia i massimi e sembra trovare a 18000 pnt le aree di resistenza inviolabili oltre le quali ripartirebbe il trend long. I nuovi massimi e minimi decrescenti portano le quotazioni a proiezioni verso i 17200 pnt prima e 16709 poi, livelli che non invalidano ancora il trend rialzista in atto.
COMMODITIES
Innegabile lo storno per il mondo dei metalli, con il silver che lascia le aree di massimo dei 30.190$ per approdare sui supporti piu profondi a 26.700$. trovaimo livello trigger per il trend rialzista di medio periodo i 26.265$, ma solo un approdo alle resistenze di 28.00 potrebbe determinare la reale ripartenza di questo asset.
Il WTI si ferma nel movimento di storno a 80$ livello chiave per poter dire ancora vivo il trend di rialzo. Sebbene sia presente una fase di ritracciamento a massimi e minimi decrescenti, il fascio di medie rimane be impostato a rialzo su h8 e potenziali ripartenze rialziste non sono da escludersi. Resta livello da non violare gli 80$ al disotto dei quali potrebbero aprirsi scenari ribassisti piu profondi.
CRYPTO
Ritracciamento per il Bitcoin, che lascia anche quota 60000 e tenta approdi a 56125$ dando vita a maggior inclinazione ribasssita per il mood di storno in atto. Sebbene il trend primario resti fortemente long, non possiamo escludere approdi a 50500$ area dove la trend line primaria fornirebbe ultimo supporto valido al trend long. Rimaniamo cauti dunque e attendiamo maggiori conferme dalla price action di un nuovo trend long.
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Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
Macro Trader: Il sorriso continua a funzionare per il dollaroIl dollaro rimane in posizione di forza, e beneficia dei flussi verso i rifugi sicuri con l'aumento dei rischi geopolitici, nonché della continua sovraesposizione dell'economia statunitense; entrambi sono fattori che indicano ulteriori prospettive positive sul tavolo.
Il dollaro statunitense ha continuato a guadagnare terreno di recente, con l'USD che si è rafforzato a nuovi massimi dell'anno contro un paniere di valute - sia secondo l'indice del dollaro (DXY) che secondo la misura più ampia di Bloomberg (BBDXY).
Il movimento arriva durante la persistenza della narrazione dell'eccezionalismo degli Stati Uniti che ha guidato il mercato FX G10 per gran parte dell'anno, nonché all'emergere di un altro fattore tradizionalmente favorevole al dollaro; vale a dire, l'aumento del rischio geopolitico e un conseguente aumento della domanda di rifugi sicuri mentre i partecipanti cercano riparo.
Non sorprendentemente, questo aumento del rischio mentre le tensioni in Medio Oriente sembrano aumentare, dopo l'attacco del fine settimana dell'Iran a Israele, e mentre i mercati si preparano a una potenziale rappresaglia, ha visto aumentare la volatilità in tutti i settori. Nello spazio FX, in particolare, l'indicatore di volatilità implicita FX di JPMorgan, sia a livello globale che G7, è salito ai massimi da inizio febbraio.
Forse il modo più semplice per visualizzare i fattori dietro la recente forte performance dell'USD è tornare a un concetto familiare - il cosiddetto 'sorriso del dollaro'.
Questo teorizza che il dollaro tende ad apprezzarsi in due situazioni; quando prevale l'avversione al rischio globale; oppure, quando l'economia statunitense supera i pari e il dollaro beneficia successivamente di un vantaggio sul rendimento.
Nel primo caso, l'appetito per il rischio è chiaramente su terreno relativamente instabile al momento. L'oro continua a registrare nuovi massimi record quasi ogni giorno, apparentemente fungendo da copertura del portafoglio del momento per la maggior parte dei partecipanti.
Nel frattempo, le azioni sono scivolate nelle ultime settimane, con l'S&P che ha chiuso lunedì al di sotto della sua MA a 50 giorni per la prima volta da novembre scorso, registrando anche un calo di oltre il 2,6% in due giorni, il più alto da oltre un anno. Tuttavia, sostengo che con la crescita economica ancora forte, i guadagni resilienti e il 'put' della banca centrale ancora vivo e vigente, il percorso di minor resistenza nel medio termine dovrebbe continuare a salire.
Nel frattempo, per quanto riguarda la prestazione superiore degli Stati Uniti, è chiaro che l'economia si sta discostando significativamente dai pari di mercato sviluppati.
Questo è particolarmente vero per la crescita economica, con una crescita del PIL superiore al 2% su base trimestrale annualizzata per gli ultimi sei trimestri consecutivi, mentre il momentum rimane debole altrove, in particolare in Europa dove i rischi rimangono inclinati al ribasso.
Lo stesso vale per l'outlook sull'inflazione. Il rapporto sul CPI della scorsa settimana ha ribadito la natura testarda e persistente delle pressioni sui prezzi all'interno dell'economia statunitense, con i prezzi al dettaglio che sono aumentati in modo inaspettatamente forte del 3,5% anno su anno, in una riaccelerazione guidata dall'energia rispetto a un mese prima, mentre il core CPI è rimasto invariato al 3,8%. Questo è in netto contrasto con gli sviluppi dell'inflazione altrove, con un progresso disinflazionistico verso gli obiettivi del 2% delle banche centrali che si sta dimostrando notevolmente più rapido di quanto ci si aspettasse.
A sua volta, ciò sta contribuendo a inclinare il bilancio dei rischi per le prospettive della Fed, e quelle delle altre banche centrali del G10, in direzioni opposte.
Se uno guardasse semplicemente ai dati provenienti dagli Stati Uniti, probabilmente metterebbe in discussione la necessità di tagli in generale, con una crescita resiliente, un'inflazione persistente e il mercato del lavoro incredibilmente solido. In molti modi, il motivo principale per cui si sta discutendo di tagli dei tassi è semplicemente perché Powell & Co. ci hanno detto che hanno intenzione di tagliare man mano che l'anno avanza.
Naturalmente, i mercati hanno rivalutato in senso ribassista le prospettive della Fed ultimamente, ora prevedendo il primo taglio a settembre e meno di 50 punti base di allentamento quest'anno - circa un terzo di quanto era prezzato all'inizio dell'anno!
D'altra parte, i dati altrove suggeriscono che i tagli arriveranno molto prima e probabilmente in misura molto maggiore.
La SNB, ad esempio, ha già avviato il proprio ciclo di easing, con un taglio del 25pb a marzo, con l'inflazione svizzera che ha raggiunto il fondo della banda target. Nel frattempo, la Riksbank sembra pronta a tagliare al prossimo incontro in maggio, e la BCE ha praticamente confermato che il primo taglio arriverà a giugno.
Anche per la BoE, sembra probabile che effettuerà il primo taglio del ciclo all'inizio dell'estate, con il tasso di disoccupazione nel Regno Unito che ora è al massimo degli ultimi 6 mesi, e l'inflazione pronta a toccare il target del 2% durante la primavera. Mentre le banche centrali antipodali - la RBA e la RBNZ - probabilmente aspetteranno fino ad agosto per fare lo stesso, i rischi qui sono anche inclinati in una direzione accomodante.
Quindi, mentre i recenti sviluppi geopolitici possono aver dato al dollaro un ulteriore slancio al rialzo, la domanda di dollari dovrebbe persistere anche una volta che le recenti tensioni inizieranno a svanire dalle menti dei partecipanti al mercato, con il vantaggio del rendimento del dollaro e la favorevole divergenza della politica della FOMC pronti a fornire un sostegno continuo.
Certamente, questo è il messaggio che i derivati stanno attualmente inviando. Le risk reversals a 3 mesi, a 25 delta, sia in EUR/USD che in GBP/USD, entrambe scambiano ai livelli più bassi da novembre 2023, implicando che le put stanno scambiando al premio più alto rispetto alle call da quel momento, e quindi il sentiment più rialzista sul dollaro dai fini dello scorso anno.
In sintesi, quindi, mentre il dollaro statunitense ha già guadagnato circa il 5% contro un paniere di pari quest'anno, e commercia in positivo contro tutti i pari del G10, questo forte slancio al rialzo sembra avere ancora molto spazio per correre.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 12.04.2024Borse Usa in recupero ieri sera, oggi le 1’ trimestrali delle banche.
BCE ieri ha lasciato i tassi fermi, “anticipando” un 1’ taglio a giugno.
Oro riprende a salire, oggi sopra 2.400 US$/oncia, argento in scia, +3,2%.
Cina: dopo Fitch un’altra cattiva notizia dalla bilancia commerciale!
Le parole del Presidente Lagarde al termine del Consiglio Direttivo della BCE (ECB-European central Bank) assegnano un’alta probabilità al 1° taglio dei tassi a giugno: come previsto, l’ECB non ha toccato i tassi ufficiali ma, sulle prospettive d’inflazione, riconosce che sta “convergendo stabilmente verso l’obbiettivo” e che, se il trend si confermasse, sarebbe opportuno allentare la politica monetaria.
ll board dell’ECB continuerà dunque a monitorare i dati, mentre molti suoi membri, a loro volta Governatori delle Banche centrali “nazionali”, sembrano spingere per un taglio prima dell’estate, ovvero nel prossimo meeting di giugno (a maggio non e’ previsto), di -25 punti base.
Lagarde sottolinea che “le condizioni di finanziamento rimangono restrittive e i precedenti rialzi dei tassi di interesse continuano a incidere sulla domanda, contribuendo al calo dell’inflazione. Tuttavia le pressioni interne sui prezzi sono forti e mantengono elevata l’inflazione dei servizi».
Le Borse Europee hanno chiuso negative la seduta di ieri, 11 aprile, soprattutto per le vendite insistente di azioni bancarie, nella prospettiva di una serie di tagli dei tassi “in avvicinamento”: Milano -0,96%, Parigi -0,27%, Londra -0,47%, Francoforte -0,78%.
Poco da gioire anche sul mercato delle obbligazioni governative europee: lo spread di rendimento tra Btp decennale italiano e omologo Bund tedesco, dopo le novità dell’ECB e’ risalito a 141 bps (+6 dalla viglia), col rendimento del decennale italiano benchmark a 3,86%, +9 bps.
Umore molto migliore negli Usa, grazie al moderato aumento dei prezzi alla produzione (PPI): a marzo sono saliti +0,2% su gennaio, sotto alle attese di +0,3%. Il dato "core" – cioe’ depurato dalle componenti “cibi freschi ed energia” è aumentato +0,2%, in linea con le attese, ma rallenta dal +0,3% di febbraio. Su base annua, i prezzi sono saliti +2,1% dal +1,6% di febbraio, sotto le stime di +2,2%.
Wall Street ha così segnato un rialzo inaspettato e, per i listini più “tech”, piuttosto robusto: Nasdaq +1,68%, S&P500 +0,74%, Dow invariato.
Dopo alcune setimane senza movimenti rilevanti, ieri il mercato valutario ha offerto qualche novità: il Dollaro Usa ha continuato a rafforzarsi, poiche’ l’inflazione di marzo più forte del previsto fa slittare il taglio dei tassi e le turbolanze geo-politiche rilanciano il suo ruolo di “valuta rifugio” a discapito di Euro, Sterlina e Yen: Eur/US$ 1,070, US$/Yen 153,25, top da 34 anni.
Crypto world in recupero con Bitcoin sopra 70 mila Dollari, +2,6%.
Materie prime di nuovo al centro dell’attenzione: il prezzo del petrolio tenta di ripartire, dopo 2 giorni di calma e +17% nei primi 100 giorni 2024, mentre l’Opec conferma le attuali stime sulla crescita della domanda globale di petrolio nel 2024 (+2,25 milioni/giorno) e 2025 (+1,85 milioni/giorno), rimensionando però l’offerta di greggio dei Paesi “non-Opec”.
Metalli preziosi: la fase di assestamento del prezzo dell’oro e’ durata 1 giorno: incertezze geopolitiche e minaccia di ritorno all’alta inflazione in Usa ne esaltano le qualità di decorrelazione e anticiclicità.
Stamane, 12 aprile, i mercati azionari europei sembrano intepretare positivamente il messaggio d’indipendenza della BCE, che si sgancia dalla mutevole attitudine di politica monetaria della Federal Reserve, ed gli indici salgono mediamente di +1,0% a fine mattinata (ore 13.30 CET).
Una mano la danno anche le letture finali dell’inflazione al consumo (CPI) nei principali Paesi europei a marzo: Germania 2,2% annuo da 2,5% di febbraio, Francia, 2,3% da 3,0%, Italia 1,3% da 0,8% (ma solo +0,1% mensile), Spagna +3,2%, col +0,8% mensile, principalmente dovuto all’aumento dell’Iva sull’energia.
L'economia (GDP) del Regno Unito cresce ancora a febbraio, ma lentamente, +0,1% su base mensile da 0,3% di gennaio, mentre aumenta la probabilità di un 1’ taglio dei tassi a giugno della Bank of England.
Pubblicate le prime trimestrali Usa che, come di consueto, riguardano le banche: JP Morgan-Chase, nei primi 3 mesi 2024 ha aumentato i ricavi +9% e l’utile netto +6%, battendo le attese degli analisti, grazie all'aumento delle commissioni su asset management e investment banking. Wells Fargo ha realizzato un utile netto di US$4,6 miliardi, +7% rispetto al 1’ trimestre 2023, ma sopra le stime di consenso.
Sul fronte asiatico, un’altra delusione dalla Cina, il cui surplus commerciale di marzo e’ crollato a US$ 58,6 miliardi da 78,4 dello stesso periodo 2023, e sotto ai 70,2 stimati dagli analisti, frutto di un export a -7,5% mensile da +7,1% di febbraio e sotto al -3% stimato, e di un import che cala -1,9% dal +3,5% di febbraio e meno del +1,2% prevsito.
Tornano a calare i rendimenti dei titoli Governativi: spread Btp/Bund a 138 bps, col rendimento del decennale italiano benchmark a 3,77%, -9bps. Bund 10 anni tedesco 2,38%, -7 bps, Bonos spagnolo 3,19%, -8 bps.
Borse asiatiche: chiusura positiva per Tokyo,+0,2%, pesante Hong Kong, -2,2%, China A50 -0,9%, e Shenzhen -0,8%, a causa dei dati deludenti sugli scambi commerciali cinesi.
Future su Wall Street frazionalmente negativi, in media -0,4% (ore 13.30 CET), oro che “spara” sopra 2.400 Dollari/oncia, argento +3,1% sopra 29 Dollari/oncia e prezzo del greggio WTI a 87,1 Dollari/barile, +2,6%,completano un quadro nervoso.
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USD vs SPXCom'è facilmente osservabile, il dollaro e il principale indice azionario americano sono inversamente correlati. Un dollaro forte rallenta (almeno in teoria) le esportazioni, componente fondamentale del PIL, il quale deve essere sempre robusto per sostenere il debito pubblico stellare USA. Un rallentamento delle esportazioni ha poi (ancora in via teorica) un effetto negativo sui ricavi di molte aziende che quindi (sempre in teoria) vedono scendere l'interesse degli investitori che si spostano su altri asset. La correlazione ovviamente non fornisce un risultato immediato, come qualunque altra in verità.
Da Dicembre però, il grafico ci mostra un prolungato parallelismo tra dollaro e azionario, mancherebbe quindi quella divergenza grafica a conferma della correlazione inversa.
A mio avviso, questa divergenza è comunque nell'aria poiché il grafico D del dollaro suggerisce una continuazione del rialzo per il completamento del ciclo semestrale inverso in corso e con la quale potrebbe arrivare la correzione dell'indice attesa da tempo.
La presente è la mia visione e non rappresenta un incentivo ad operare, investire o disinvestire su qualsiasi asset finanziario.
DXY: BOZZAPercorso sul lungo periodo da aggiornare.
Attualmente sul breve termine vedo ancora una possibilità di ulteriori rialzi ma dopo si ricomincerà a strutturare al ribasso se non superiamo con forza la zona evidenziata in grigio.
Come sempre ricordo che sono considerazioni strettamente personali da non prendere come sollecitazione all'investimento ma solo come base\spunto per una propria analisi più approfondita!
Analisi settimanale (parte1)L'inflazione negli USA si manifesta ancora appiccicosa e testarda e di conseguenza diminuiscono le percentuali di un taglio dei tassi per giugno. Settimana prossima verrà pubblicato il DOT PLOT CHART del FOMC che ci darà un ulteriore elemento di analisi sulle prossime decisioni. Nel frattempo anche il mercato del lavoro continua ad essere resiliente come ci dicono i dati sulle richieste ai sussidi di disoccupazione.
Sul fronte UK, i dati sul lavoro sono stati deboli mentre per quanto riguarda la crescita economica, il Regno Unito esce dalla recessione che lo aveva colpito nella lettura precedente.
il Dollaro Americano riacquista forza?
Il dollaro americano è la valuta ufficiale degli Stati Uniti d'America ed è ampiamente utilizzato in tutto il mondo come valuta di riserva. Il simbolo del dollaro americano è "$" e il codice ISO è "USD". Il dollaro americano è diviso in 100 centesimi, anche se i centesimi non sono così comunemente usati come in passato. Il dollaro americano è una delle principali valute nel mercato forex e viene utilizzato per le transazioni internazionali di beni, servizi e investimenti. La Federal Reserve degli Stati Uniti è responsabile della politica monetaria del dollaro americano.
Dopo una discesa importante il Dollaro americano sembra voler riprendersi sul supporto a 102.609 (neckline del testa e spalle).
La candela di giovedì 14/03 è un importante presa di posizioni rialziste dopo 4 sessioni di mercato di indecisione , ma per conferme più chiare bisognerà attendere il superamento della resistenza importante a quota 103.581
Analisi macroeconomica - settimana 10 (parte 1)Settimana ricca di dichiarazioni e dati macroeconomici che hanno visto un dollaro americano soffrire dopo la lettura sui dati salariali e le dichiarazioni di Powell che hanno auto delle sfumature dovish. I mercati continuano ad essere in bull run aiutati dalle aspettative sui tagli a partire da giugno...
Buon ascolto
US Dollar Index - Arrangiatevi!Buongiorno a tutti,
prima di tutto vi invito a fare click & play sul grafico condiviso il 24 Luglio 2022 in modo tale da poter osservare come si e' sviluppato il movimento.
E' passato molto tempo da allora ma il contesto rimane sempre lo stesso. Per chi ha voglia di lavorare ed ha fatto lo sforzo di leggere i commenti precedenti credo che le informazioni riportate sul grafico condiviso oggi siano piu' che sufficenti per inquadrare le dinamiche dei movimenti e magari trovare nuovi spunti interessanti.
Condividere il grafico con riportate le principali informazioni mi sembra gia' molto, quindi non lamentatevi. Se volete anche i commenti e le osservazioni mettete like e lasciate un commento. Poi si vedra'. Se mi gira aggiornero' questo post oppure ne parlero' durante le dirette che faccio qui su TradingView se e quando ne avro' voglia.
Se avete dubbi o domande arrangiatevi.
Un abbraccio,
Cozzamara
USD - Ancora pochi motivi per essere ribassistiNon sembrano esserci motivi per essere ribassisti sul biglietto verde in questo momento, soprattutto perché i mercati continuano a rivalutare le prospettive politiche, e con il "dot plot" di marzo della Fed che probabilmente indicherà solo 75 pb di tagli quest'anno, circa 15 pb in più di quanto i mercati attualmente prezzano, il che dovrebbe continuare a vedere il sell-off dei Treasury, naturalmente guidato dalla parte anteriore della curva (a sua volta ponendo un vento contrario per lo JPY, che rimane un proxy dei tassi).
Tuttavia, non sono solo le prospettive politiche a sostenere il biglietto verde, poiché la visione "compra dollari, indossa diamanti" è sostenuta da molti altri elementi.
Tra questi, il continuo contesto economico "goldilocks", composto da un'immacolata, anche se accidentata, disinflazione, con la maggior parte delle misure ben avviate verso il 2% (in particolare se si annualizzano i dati mensili), oltre alla continua resilienza economica, con il mercato del lavoro che rimane rigido e la spesa relativamente resistente, il che mette gli Stati Uniti sulla strada di un "atterraggio morbido". Naturalmente, questo non è solo uno scenario impressionante di per sé, ma lo è in particolare se confrontato con le ben documentate difficoltà riscontrate in altri paesi del mondo.
Come se non bastasse questo motivo per essere rialzisti sul dollaro nel medio termine, bisogna considerare anche l'altro lato del "sorriso del dollaro", con la persistente domanda di rifugio come risultato del ribollire del rischio geopolitico in Ucraina, Medio Oriente e altrove, che probabilmente fornirà supporto. Anche le elezioni di novembre, sebbene probabilmente non siano ancora un tema di trading, meritano di essere tenute d'occhio, soprattutto perché una vittoria di Trump e le conseguenti imposizioni tariffarie potrebbero essere un altro catalizzatore rialzista.
Infine, bisogna considerare lo spazio azionario, con i principali indici di Wall Street che continuano a registrare massimi quasi giornalieri, con l'ultima tappa del rally del rischio stimolato dagli utili di NVDA della scorsa settimana.
Sebbene il rally del rischio si sia diffuso anche altrove - il Nikkei 225 giapponese e lo Stoxx 600 paneuropeo hanno entrambi stampato nuovi record - si tratta di un movimento che continua a essere guidato, in larga misura, dai produttori di chip e dal più ampio settore tecnologico. Di conseguenza, il mercato statunitense dovrebbe continuare a sovraperformare gli altri mercati globali, dando luogo a ulteriori afflussi significativi e fornendo l'ultimo tassello del puzzle a sostegno della tesi rialzista del dollaro.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 14.02.2024L’inflazione negli Usa non scende come sperato, Wall Street prende fiato.
Ora il primo taglio dei tassi della FED e’ atteso non prima di maggio.
Momentum in accelerazione per le Cryptovalute, Bitcoin sopra 50 mila US$.
Qualche speranza di ripresa dallo ZEW tedesco, mentre scende l’inflazione in UK.
Ieri, 13 febbraio, Borse europee e Usa in calo, dopo il deludente dato sull'inflazione americana di gennaio che non rallenta come sperato: il 3,1% su base annua e’ in calo rispetto al 3,4% di dicembre, ma e’ sopra al 2,9% stimato dagli analisti: anche il +0,3% su base mensile ha mancato le stime.
Nella prospettiva dei mercati cio’ impattera’ sulla tempistica del tanto desiderato taglio dei tassi da parte della Federal Reserve (Banca centrale Usa-FED): dai futures sui Fed Funds si deduce la probabilita’ di un taglio a maggio calata dal 50 al 30%, e l’azzeramento della possibilita’ di un taglio a marzo.
Borse europee: ieri Milano e’ scesa -1,02%, Francoforte -0,93%, Londra -0,83%, Parigi -0,84%. La Borsa tedesca non ha reagito al miglioramento dell'indice Zew sulla fiducia degli operatori economici, che su febbraio e’ risalito a 19,9 punti, dai 15,2 di gennaio, superando le attese di consenso di 17,5.
Quella olandese, -1,29%, ha sofferto delle vendite di azioni dei semiconduttori: Be Semi -6,4%, Asml Holding -4,5% e Asm Int. -3,4%. A Londra, i dati sul mercato del lavoro migliori delle attese allontanano le ipotesi di taglio dei tassi d'interesse.
A Wall Street tutti gli indici azionari hanno chiuso in forte flessione: Dow Jones -1,35%, S&P500 -1,37%, Nasdaq -1,80%, Russell2000 -3,96%, con cali piu’ marcati nei comparti sensibili ai tassi d’interesse, a cominciare dall’immobiliare/costruzioni.
Tra gli altri effetti della delusione sul dato dell’inflazione a gennaio, notiamo che:
- il rendimento del Treasury decennale è risalito a 4,29%, massimi da novembre,
- quello del 2 anni ha rivisto il “pivot point” di dicembre,
- il Dollaro si è rafforzato contro tutte le altre monete, e
- l’indice di volatilità VIX sullo S&P500 e’ salito come non accadeva da ottobre.
Il Dollaro Usa si e’ dunque rafforzato, e a farne le spese continua ad essere l’Euro, sceso sino a 1,071, al minimo da novembre. Anche lo Yen giapponese si e’ indebolito contro US$ sino a 150,1 mentre il cross Euro/Yen e’ attorno a 161,4. Le cryptovalute confermano la fase positiva, Bitcoin ha oscillato vicino a 50 mila US$, ai massimi dal 2021.
Banche centrali: ieri il vice-Presidente della Banca centrale Europea, Luis De Guindos, parlando alla conferenza delle Banche centrali del Mediterraneo a Spalato (Croazia), ha spiegato che "ci vorrà ancora tempo prima di consolidare le informazioni che confermano che l'inflazione sta tornando al target del 2%".
Ha poi aggiunto che "le politiche fiscali e strutturali devono affrontare le prospettive di bassa crescita nell'area dell'Euro, riducendo al tempo stesso gradualmente gli elevati rapporti di debito pubblico". "Le riforme strutturali promuovano la partecipazione alla forza lavoro, sostenendo e migliorano l'istruzione e l'incontro delle competenze tra offerta e domanda di lavoro...”.
“Gli investimenti investimenti pubblici e privati in ricerca e sviluppo, digitalizzazione e processi produttivi sostenibili potranno aumentare la competitivita' e la produttivita' dell'area-Euro.., riducendo le pressioni sui prezzi nel medio termine, e sostenendo al contempo le transizioni verde e digitale".
Intanto Eurostat (Ufficio statistico dell’Unione Europea) “fotografa” bene la debolezza della congiuntura europea: la produzione industriale 2023 nell'area-Euro, e' diminuita -2,4% sul 2022, sebbene a dicembre, su base mensile tendenziale, sia cresciuta +2,6% e su base annuale tendenziale +1,2%.
Nel 4’ trimestre 2023 il prodotto interno lordo (GDP-PIL) e' rimasto stabile, +0,1%, nell'area-Euro sul trimestre precedente: nel 3’ trimestre era diminuito -0,1%. Sull’intero 2023, Eurostat stima una deludente crescita annuale di +0,5%. Infine, nel 4’ trimestre 2023, il numero degli occupati e' cresciuto +0,3% rispetto al 3’ trimestre.
Dopo la delusione negli Usa di ieri, oggi e’ stata la volta del dato sui prezzi al consumo (CPI) nel Regno Unito, che hanno rieservato una buona sorpresa: -0,6% su base mensile, e +4,0% annuale, verso attese di -0,4% e +4,2% rispettivamente.
Poche novita’ e indici per lo piu’ negativi per le borse dell’area Asia-Pacifico: Tokyo ha chiuso in ribasso, soffrendo del calo di Wall Street, col Nikkei 225 a -0,78%, mentre si nota il “rimbalzino”, +0,87%, di Hong Kong (+0,87%), dopo i 2 giorni di chiusura per il capodanno cinese, negativi i pochi altri listini asiatici aperti: Kospi -1,10%, Sensex -0,27%.
A fine mattinata (ore 12.45 CET) le Borse europee, dopo una partenza zoppicante, tentano un piccolo rimbalzo, in media +0,4%. I future su Wall Street sono positivi, in media +0,7%, dopo la chiusura pesantemente negativa di ieri sera.
Nuova giornata all’insegna della fiducia e della crescente legittimazione del comparto delle cryptovalute nel mondo degli investimenti: Bitcoin 51.340 Dollari, +2,8%, Ethereum 2.750, +2,6%, Cardano 0,57, +3,1%, Solana 115,4, +1,2%. (ore 12.45 CET).
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DOLLAR INDEX long attenzione alla resistenza in quota 105.477Il Dollar index mostra un segnale di continuazione al rialzo, tuttavia, è importante fare attenzione alla resistenza a quota 105.477. Con il dollaro che si sta rafforzando, è consigliabile prestare particolare attenzione a tutti i cross che includono il dollaro come valuta controvalore per le prossime sessioni.
In English:
"The Dollar index provides a signal for a Long continuation, but caution is advised at the resistance level around 105.477. With a strengthening dollar, attention should be paid to all currency pairs where USD is the counter currency in the upcoming sessions."