L’INCREDIBILE STUPORE DELL’OVVIOToday’S Trading del 05.08.2024 –
L’INCREDIBILE STUPORE DELL’OVVIO
MACRO BACKGROUND
Bentrovati traders, riprendiamo le attività in un clima di stupore , che poco condivido, per la caduta dei mercati mondiali. I listini asiatici chiudono in profondo rosso, con il Nikkey che segna record con una chiusura al -12% mai vista dal 1987, non meglio va per l’Europa che si muove oggi tra il -3 e -4% , tutti gli indici di volatilità sono in rialzo a doppia cifra… scenari da panic selling prendono corpo.
Il quadro intra market è ben evidenziato dal settore obbligazionario, dove l’inversione della curva 10-2 anni USA sta mettendo in luce le aspettative di una fase recessiva in America, il che porta gli operatori a proteggere i portafogli , uscendo dai tipici asset ciclici per andare sui settori difensivi.
Il campanello d’allarme è stato il mercato del lavoro USA, dove finalmente si concretizzano le aspettative della FED di vedere una risposta agli alti tassi di interesse mantenuti sino ad oggi, con il report NFP di venerdi che evidenzia una disoccupazione al 4.3%. Facciamo presente il nostro scarso stupore, in quanto già mesi fa parlavamo di come molti analisti si aspettassero nel 2025 una disoccupazione al 4.5% livello target per la FED, quindi riteniamo più saggio non stupirsi tanto del raffreddarsi del mercato del lavoro, quanto del potenziale ritardo che la FED potrebbe aver accumulato a fronte dell’economia USA ( forse un aggiustamento del costo del denaro poteva essere messo in campo prima).
Fatto è che tutti , a aprtire da Warren Buffet, riducono le loro posizioni su titoli e settori ciclici ad alto rischio per proteggere i portafogli ed ora spalanca le porte anche lasset rifugio per definizione : lo yen!
Liquidare asset di rischio comprati con debiti in yen non è mai stato cosi conveniente negli ultimi 20 anni! Significherebbe vendere sui massimi storici, aver goduto dei tassi negativi giapponesi e di una super rivalutazione del dollaro USA. Uscire ora significa uscire al meglio… pochi dubbi.
FOREX
Il mercato fx è ora guidato dagli acquisti di yen, questo è indiscusso! Anche qui uno stupore che non condividiamo, per un ‘evento che era prima o poi ovvio, data la necessit di una riconvergenza delle politiche macroeconomiche americane e giapponesi. La Boj alza il costo del denaro e mette un freno agli acquisti di debito sovrano, insomma da un chiaro segnale che la musica è cambiata. Quale momento migliore per ridare indietro tutti gli yen presi in debito negli anni, usati per acquistare asset di rischio?
Ecco che gli acquisti di vaaluta nipponica sono ora alle stelle, guidati da un cambio di rotta nella politica della BoJ.
Usdjpy con un movimiento record pasa da 162 a 143.25 portandosi ad un soffio dalla soglia psicologica di 140.00. riteniamo non impossibile nel medio periodo un ritorno a 128.00… attendiamo i tagli tassi della FED!
EQUITY
Tutto in profondo rosso, poco da dire! Facciamo solo notare il grande spolvero dei settori aciclici, come il real estate che si porta ora in territorio positivo da inizio 2024 con un +3.57% , cosi come le utilities che si portano ad un +15.35% , facciamo infine notare anche il ratio XLK/XLI che lascia i massimi di 1.95 per andare a 1.67… segnale di chiara inversione della curva.
Stamattina l’Europa trova il DAx a 17100 di minimo con i primi supporti a 16900 dopo un tre giorni di soli ribassi che portano un -7.82% totale. Non meglio l’Italia che si porta a 31000 pnt primo supporto utile.
Segnaliamo infine il CAC40 che si riporta a 7100 pnt, dove passa una vecchia trend line supportiva partita dai minimi di aprile 2020 , poi ottobre 2022 ed ora ritestata… vedremo se sarà il supporto giusto!
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
Idee operative XLK
La forza TECH!!In questa breve analisi vorrei mostrarvi la situazione del settore tecnologico americano e la sua attuale forza/debolezza rispetto all'indice per eccellenza: l'SP500.
I grafici mostrano, a sinistra, l'ETF più capitalizzato e scambiato rappresentativo del settore tecnologico statunitense osservato a timeframe settimanale, con due medie mobili esponenziali a 20 e 50 settimane e sopra, l'oscillatore MACD che consente di cogliere i cambiamenti di momentum e di seguire la direzionalità del trend.
A destra, invece, è presente la forza relativa fra ETF settoriale ed ETF che replica l'andamento dell'SP500, anche qui con le due medie mobili esponenziali aa 20 e 50 periodi.
Possiamo notare come recentemente ci sia stato l'attacco ai massimi storici da parte del settore tech, avanzato fino ad area 177 dollari (fatti registrare precedentemente a Dicembre 2021).
Non è nuova la forza dirampante del settore tecnologico che con le sue punte di diamante contribuisce alla crescita e all'innovazione.
Per tutta la durata del 2022 abbiamo osservato un settore tech indebolito ma con una forza relativa minore dell'indice sp500, seguendo l'andamento generale dell'azionario in quell'anno dominato dagli aumenti dei tassi di interesse.
Un primo segno di inversione del momentum ce lo mostra il MACD che forma una perfetta divergenza rialzista con i prezzi dello strumento in questione formata negli ultimi 6 mesi del 2022; dopo questo segnale, infatti, il settore riprende la sua crescita, rompento a rialzo le medie esponenziali e con una forza che si rivela maggiore rispetto all'indice SP (come osservabile a destra l'andamento crescente della forza relativa).
Attualmente, considerate queste settimane di tubolenza dovute ai numerosi dati economici di fine stagione rilasciati (e da rilasciare), i numerosi risultati trimestrali anche di molte aziende tech, il declassamento del rating creditizio americano, ci troviamo in una fase di stallo del settore tecnologico il quale si è portato brevemente al di sopra dei massimi storici, prendendo liquidità in una zona a concentrazione di offerta, e riportandosi sotto di essi nuovamente, con una forza relativa quasi piatta.
Vorrei raccomandare cautela con i titoli tech in questo mese perchè potrebbero mostrare andamenti abbastanza volatili, figli anche del quadro macroeconomico.
ANALISI INTERMARKET SETTORE TECH: IL SUO CATALIZZATORE Buongiorno a tutti, l’obiettivo dell’analisi è quello di analizzare lo scenario che il settore tecnologico americano sta attraversando dagli inizi del 2023. Esso continuerà la sua salita?
Buona lettura. Qualora qualche concetto fosse poco chiaro, commentate!
1. LE GRANDI PRESTAZIONI DEL SETTORE TECNOLOGICO
Il settore tecnologico ad oggi, come mostra la prima figura, si presenta come il secondo miglior settore dall’inizio del 2023:
Per andare ad analizzare il suo prezzo dal punto di vista tecnico e successivamente intermarket sarà utilizzato l’ETF “XLK”. Le prime 10 società all’interno del paniere dell’ETF tech sono:
• Microsoft (24.78%)
• Apple (24.21%)
• Nvidia (4.61%)
• Broadcom Inc (3.57%)
• Salesforce Inc (2.73%)
• Cisco Systems (2.60%)
• Accenture PLC (2.36%)
• Advanced Micro Devices (2.08%)
• Adobe Inc (2.08%)
• Oracle (2.03%)
Osserviamo la figura successiva:
Dopo aver raggiunto dei massimi relativi il 15 agosto del 2022, il prezzo dell’ETF ha creato un nuovo impulso ribassista che ha avuto termine il 13 ottobre 2022. Da quel punto il prezzo è successivamente ripartito, formando dei massimi via via crescenti; questi ultimi sono stati i responsabili della formazione del supporto dinamico.
Dalla prima seduta del 2023 il prezzo ha subito un’ulteriore accelerazione al rialzo che ha avuto termine il 3 aprile 2023, con una performance di oltre 20 punti percentuali: i massimi del 15 agosto e quelli nei quali il prezzo si ritrova in quest’ultimo mese vanno a costituire la resistenza dei 152$.
Utilizzando l’RSI a 14 periodi è possibile osservare come il prezzo, dal massimo del 31 marzo, stia perdendo lentamente la sua forza.
Detto ciò, l’impostazione grafica è comunque rialzista: è infatti possibile osservare un triangolo ascendente, non perfetto dal punto di vista geometrico ma pur sempre tale:
Perché il settore tecnologico è stato uno dei migliori? Ma soprattutto: continuerà ad esserlo? Proviamo a trattare questo argomento in chiave intermarket.
2. ANALISI INTERMARKET: SETTORE TECNOLOGICO, TASSI DI INTERESSE E INDICE DI FORZA TRA OBBLIGAZIONI
Qual è stato il catalizzatore che ha spinto al rialzo il prezzo dell’ETF tech?
• I tassi di interesse della Federal Reserve
Anzi, per meglio dire…le aspettative degli attori del mercato su quello che potrebbe essere, nel futuro, il livello dei tassi di interesse.
Partiamo con il definire il motivo per il quale questo settore dovrebbe essere sensibile agli interest rates:
• Le società del settore tecnologico appartengono a quella categoria definita “growth”.
A questa classe appartengono quelle aziende che, al contrario di altre, hanno un alto potenziale di crescita. Crescita di cosa? Crescita degli utili.
In questo contesto, una crescita futura degli utili è legata alla quantità di investimenti in ricerca e sviluppo (per la precisione ricerca, sviluppo e implementazione di nuove tecnologie con lo scopo di migliorare la crescita e l’innovazione) nel presente.
Come vengono finanziati questi stessi “progetti”? Tipicamente con una parte degli utili “attuali” (ecco perché, tipicamente, il prezzo delle aziende growth non è giustificato dagli utili, con relativo aumento del P/E) e attraverso del debito (finanziamenti ed emissione di obbligazioni).
È qua che giungiamo al punto fondamentale: all’aumentare dei tassi di interesse di una banca centrale aumenteranno in maniera proporzionale gli interessi delle società sui debiti da pagare ad obbligazionisti o banche per poter raggiungere i loro obiettivi; per loro sarà più difficile accedere al credito a causa dell’aumento del costo del denaro.
Ergo: un rialzo dei tassi di interesse ostacola quello stesso modello di “crescita”.
Spiegato ciò (se non fosse stato chiaro commentate!), è necessario andare a creare un indice di forza che confermi il punto precedente: esso dovrà esplicitare le aspettative sui tassi di interesse degli investitori. Esso non è altro che “LQDH/LQD”, rappresentato nella figura successiva:
Entrambi gli ETF replicano il movimento di prezzo di obbligazioni societarie americane ad alto grado di rating, con una differenza:
• LQDH, al contrario del secondo, è coperto dall’aumento dei tassi di interesse (uno dei diversi rischi che va a presentare l’asset class obbligazionaria)
Ora, probabilmente, vi chiederete:
“Cos’è che copre un ETF obbligazionario da un aumento dei tassi di interesse?
Osserviamo la figura successiva:
LQDH è formato dall’ETF LQD e da particolari contratti, chiamati interest rate swap (IRS). Questi sono stipulati tra due parti:
• Dai gestori dell’ETF
• Da un “broker dealer”
Per avere una copertura dall’aumento dei tassi di interesse i gestori dell’exchange traded fund pagheranno al broker un interesse fisso (“fixed”) e, contemporaneamente, quest’ultimo pagherà ai gestori un interesse variabile (“floating”). Ebbene, l’interesse variabile è quello che copre l’aumento dei tassi di interesse, andando a mitigare gli effetti di una politica monetaria restrittiva.
Infine, le prestazioni di LQDH saranno pari alla somma tra le prestazioni dell’ETF non “indicizzato” (LQD return) e gli interessi variabili derivati dai contratti swap (total return on swap contracts).
Possiamo affermare che il meccanismo di funzionamento di questi particolari contratti è simile a quello dei credit default swap, con una differenza:
• Nei CDS il broker (o banca) si assume il rischio di default dell’emittente, mentre negli IRS il rischio sui tassi di interesse
È logico ipotizzare che:
• Ad un aumento delle aspettative di rialzo dei tassi di interesse LQDH mostrerà prestazioni migliori di LQD; al contrario, sarà invece quest’ultimo ETF a sovraperformare
Quest’ultimo punto è vero? La risposta è racchiusa nella figura successiva:
La figura è abbastanza chiara:
• LQDH/LQD è un ottimo indice di forza capace di anticipare le mosse di politica monetaria della Federal Reserve; esso, per questo motivo, ricopre un ruolo di “leading indicator” (segnale anticipatore)
Andiamo ora ad osservare l’indice su grafico giornaliero:
È dal 7 novembre del 2022 che l’indice di sentiment crea dei massimi via via decrescenti, con la successiva formazione di un triangolo discendente, figura di analisi tecnica ribassista.
Possiamo ora rispondere alla domanda:
“Perché il settore tecnologico è rialzista da Q4 2022?”
Perché, come mostra la figura successiva, è dallo stesso periodo che gli investitori hanno aspettative sui tassi “ribassiste”:
• Quanto più forti saranno le aspettative su un taglio dei tassi di interesse, tanto più si concentreranno gli acquisti su quelle società capaci di andare a beneficiare della particolare condizione (al diminuire del “costo del denaro” aumenterà la possibilità di una potenziale crescita delle società growth per i motivi spiegati precedentemente)
3. IL TECNOLOGICO CONTINUERA’ LA SUA SALITA?
La condizione affinché il settore tech dia continuità alla sua tendenza è legata alle aspettative sui tassi di interesse.
Se si materializzasse la recessione tanto annunciata, come potrebbe reagire XLK?
Questo sarà l’argomento della prossima analisi, in cui andrò a correlare lo stesso ETF con l’oro. Vi lascio tuttavia con un dubbio:
Come è possibile che un settore risk on come quello tecnologico sia legato in maniera positiva all’asset risk off per eccellenza, l’oro? XLK è diventato un bene rifugio di breve periodo?
Alla prossima, buona giornata!
Siamo in recessione...e inizia un nuovo bull market!Ora possiamo dirlo: siamo in recessione.
Ebbene sì, con il secondo dato consecutivo del GDP (Gross Domestic Product, italianizzato PIL, Prodotto Interno Lordo) le porte della tanto discussa recessione tecnica si sono finalmente aperte.
Mercoledì 27 luglio, al meeting FED, il buon Jerome Powell ha confermato il rialzo dei tassi di altri 75bp, portandoli al 2.50% per combattere l’inflazione misurata al 9.1%.
Riassumiamo: guerra Russia-Ucraina, inflazione dilagante, rialzo del costo del denaro, economia in recessione… eppure forse, tra tutte queste bad news, la più importante è solo una: i mercati hanno chiuso il miglior mese da due anni a questa parte. Strano, vero?
Il Nasdaq chiude luglio con un sonoro +12.5% e l’S&P500 con +9.2%.
Bisogna ricordare che il mercato anticipa circa 6 mesi e che fare trading sulle notizie non è una buona cosa. Le notizie sono alla portata di tutti, ma Wall Street lancia sempre un messaggio - in anticipo - attraverso i grafici.
Vediamolo nel dettaglio.
Per tutti i motivi descritti da un mese e mezzo a questa parte, in tutte le rubriche che abbiamo fatto, riteniamo di essere nella gamba rialzista di un nuovo bull market.
Ecco qui sotto un grafico settimanale del settore Technology, da 8 anni a questa parte; sotto è messo in relazione all’S&P500. Da notare come ogni rottura di un nuovo massimo di forza relativa sia coinciso con il rialzo dei prezzi del settore Tecnologico. (la resistenza è rappresentata dal rettangolo rosso, la rottura dalla linea verticale blu)
In questa settimana abbiamo assistito a una nuova rottura: vedremo nelle prossime settimane se questa sarà confermata oppure no.