Nuovi massimi storiciTermina così anche il mese di febbraio e, per ora, i primi supporti tecnici sui listini Usa, hanno egregiamente tenuto i tentativi di breakout ribassista, e sono saliti nuovamente, arrivando su nuovi massimi storici, con la sessione odierna che sembra il preludio a nuovi rialzi.
Febbraio si è rivelato positivo, nel complesso, con il Nasdaq in testa con un + 6%, seguito dall'S&P 500 al 5,1% e dal Dow al 2,3%. Questo segna la prima serie di 4 rialzi consecutivi mensili del Dow Jones dal maggio 2021. Il dato sull’inflazione del Pce ha registrato un aumento dello 0,3% su base mensile, rispetto allo 0,2% di dicembre, e l’indice core è salito allo 0,4% dallo 0,1%, come previsto.
Per ora quindi l’euforia sulle borse regge mentre gli altri mercati si muovono totalmente decorrelati in un misto di rialzi e ribassi che poco o nulla hanno a che vedere con gli azionari. Nella notte nuovi rialzi in Asia per i principali listini.
VALUTE
Sui cambi ancora alta volatilità di breve termine, ma sempre nei trading range delle ultime settimane. EurUsd che dopo una seduta interamente trascorsa nelle aree comprese tra 1.0830 e 1.0860, ha rotto al ribasso andando al retest di 1.0800 e 1.0790. L’eventuale violazione dei minimi precedenti potrebbe innescare ondate di vendite sulla moneta unica, con conseguente price action ribassista che avrebbe obiettivi in area 1.0720 area, seguita dalla successiva 1.0690.
La sterlina si è mossa anch’esso al ribasso con il supporto di 1.2610 che per ora ha retto e la valuta britannica è rimbalzata a 1.2630. Se EurUsd molla, probabilmente anche il pound seguirà. Lo Jpy, dopo un rimbalzo importante che aveva spinto il UsdJpy a 149.30 è ritornato prepotentemente sopra 150.00, soprattutto grazie all’azionario giapponese, con il Nikkei che ha toccato il massimo storico a 40.000, e per correlazione, lo Jpy ha nuovamente ceduto, in assenza di dichiarazioni di rappresentanti Boj.
Oceaniche che hanno tenuto i supporti testati ieri e non hanno ancora sfondato. UsdCad stabile. Cross nei trading range degli ultimi giorni.
PCE COME DA PREVISIONE
L’indice dei prezzi della spesa per consumi personali negli Stati Uniti è aumentato dello 0,3% su base mensile a gennaio 2024, in linea con le aspettative del mercato dello 0,3% e dopo un aumento dello 0,1% rivisto al ribasso a dicembre. I prezzi dei servizi sono aumentati dello 0,6% mentre i beni sono diminuiti dello 0,2%. Il tasso annuo è rallentato al 2,4%, il più basso da febbraio 2021, dal 2,6% del mese precedente e rispetto alle previsioni del 2,4%.
Nel frattempo, l’inflazione core mensile PCE, che esclude alimentari ed energia ed è la misura preferita della Fed, è salita allo 0,4%, l’aumento maggiore da febbraio dello scorso anno, e superiore al tasso dello 0,1% rivisto al ribasso osservato a dicembre, corrispondente anch’esso alle aspettative.
Separatamente, i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati dello 0,5% e quelli dell'energia sono scesi dell'1,4%. Infine, il tasso annuale di inflazione core è rallentato per il dodicesimo mese consecutivo al 2,8% dal 2,9%, un nuovo minimo da marzo 2021 e in linea con le previsioni del 2,8%.
SUSSIDI DI DISOCCUPAZIONE USA
Il numero di persone che richiedono l'indennità di disoccupazione negli Stati Uniti è balzato da 13.000 a 215.000 nella settimana terminata il 24 febbraio, rimbalzando nettamente dal minimo di cinque settimane del periodo precedente e saldamente al di sopra delle aspettative del mercato di 210.000. Inoltre, le richieste di sussidi di disoccupazione continuative sono aumentate da 45.000 a 1.905.000 nella settimana precedente, il livello più alto da novembre e ben al di sopra delle aspettative del mercato di 1.874.000.
Nonostante siano rimasti su livelli storicamente bassi, i risultati hanno favorito l’ipotesi che il mercato del lavoro statunitense stia subendo un certo indebolimento a seguito del prolungato periodo di politica monetaria restrittiva da parte della Federal Reserve.
INFLAZIONE TEDESCA
L’inflazione annuale dei prezzi al consumo in Germania salita del 2,5% nel febbraio 2024, dal 2,9% del mese precedente e meno delle aspettative del mercato del 2,6%, secondo una stima preliminare. Si è trattato del tasso di inflazione più basso dal giugno 2021, con l’indice dei prezzi che si sta avvicinando all’obiettivo del 2,0% della Banca Centrale Europea.
A causare tale rallentamento della crescita dei prezzi, il forte rallentamento dell’inflazione alimentare (0,9% contro 3,8% a gennaio) e il persistente calo dei prezzi dell’energia (-2,4% contro -2,8%). Nel frattempo, l'inflazione dei servizi è rimasta invariata al 3,4%. L’inflazione core, escludendo voci volatili come alimentari ed energia, è rimasta stabile al 3,4% a gennaio, rimanendo al livello più basso da luglio 2022. Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,4%, mancando il consenso del mercato di un aumento dello 0,5%.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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