Eccesso di ottimismoC’è, nei mercati, un eccesso di ottimismo riguardante le aspettative di riduzione del costo del denaro, considerato il fatto che una buona parte di analisti e investitori, ritiene che vi siano le condizioni affinché la Fed in primis, seguita a ruota da BCE e BoE, possano, già alla fine del primo trimestre, tagliare i tassi per dare nuovamente slancio alle diverse economie, specie alla luce degli ultimi dati contrastanti.
In effetti, qualche dato fuori linea è presente, ma è altrettanto vero che il fatto che non tutti segnalino rallentamento, dovrebbe mettere in guardia gli operatori dal ritenere che l’allentamento dei cordoni della borsa, da parte delle autorità monetarie, sia inevitabile già da questo trimestre.
Proprio questa notte, abbiamo avuto conferma di questo eccesso ingiustificato di euforia, con i mercati asiatici che sono scesi, in un contesto di aumento dei timori di tassi alti per un tempo più lungo. Tutti in calo gli azionari di Australia, Giappone, Corea del Sud, Hong Kong e Cina.
GERMANIA, CONTRAZIONE DEL PIL
L’economia tedesca, nel 2023, si è contratta dello 0.3%, che rispetto al +1.8% rivisto al rialzo del 2022, appare come un segnale di pericolo da non sottovalutare. Le ragioni sono ovviamente da ricercare nell’inflazione, rimasta sopra gli obiettivi per tutto il 2023, un aumento dei prezzi che ha frenato la domanda interna ed estera.
La produzione manifatturiera ha perso lo 0.4%, con la decisa contrazione del settore automobilistico. Anche i servizi hanno mostrato un calo delle vendite, con i settori dell’informazione, comunicazione e servizi pubblici in rallentamento. Anche i consumi privati, e gli investimenti hanno fatto registrare segni meno.
HOLZMANN: NO AL TAGLIO DEI TASSI NEL 2024
Il Governatore della banca centrale austriaca Holzmann ha dichiarato che non si deve contare su alcun taglio del costo del denaro nel 2024, in ragione di possibili aumenti dei prezzi in seguito alle tensioni nel canale di Suez. Anche il Governatore Lagarde e il Capo economista Philip Lane sembrano orientati ad una politica ancora restrittiva, con richiami al fatto che sia troppo presto per tagliare il costo del denaro, tra l’altro ricordando come all’interno del board della BCE non si sia ancora discusso su una eventuale riduzione dei tassi.
VALUTE
Nessun movimento rilevante, ieri, sui mercati azionari, data la festività negli Usa per la ricorrenza del “Martin Luther King’s day”, con orario ridotto di negoziazione, ma anche sui cambi, le principali coppie valutarie si sono mosse, sempre nella seduta di ieri, in pochi pip, in assenza di interessi e volatilità.
Questa notte invece, l’aumento di volatilità c’è stato eccome, con EurUsd sceso a ridosso di 1.0900 dopo che era stato in 30 pip tutta la seduta di ieri. Anche il Cable ha mollato la presa, e sembrerebbe finalmente prendere una direzione con obiettivi almeno a 1.2610-15. EurGbp nelle vicinanze delle resistenze chiave poste a 0.8615 20 area mentre il UsdJpy si è avvicinato ai livelli chiave di 146.40-50 area.
Non cambia nulla rispetto a quanto ribadito già nei giorni scorsi, ovvero che ci sembra che il mercato fosse eccessivamente ottimista sul taglio dei tassi e avesse venduto dollari troppo presto, con possibilità di vedere un prepotente ritorno della valuta americana, che dopo questa notte, sembrerebbe emergere. Attenzione quindi alle resistenze chiave che se superate, potrebbero dare una spinta al biglietto verde, anche di qualche punto percentuale.
Oceaniche che sembrano ancora puntare ai supporti chiave posti rispettivamente a 0.6610 e 0.6080 per AudUsd e NzdUsd. Meno rischiosi i cross, che in un mercato dollaro centrico come quello attuale, fungono come demoltiplicatori di volatilità.
Buona giornata e buon trading
Saverio Berlinzani
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