InarrestabiliTutti e tre i principali indici azionari statunitensi hanno chiuso mercoledì su nuovi massimi e record storici. L'S&P 500 e il Nasdaq sono avanzati rispettivamente dello 0,6% e dell'1,1%, mentre il Dow Jones ha guadagnato 303 punti, segnando la sua prima chiusura in assoluto sopra i 45.000.
Il sentiment del mercato è stato rafforzato da una solida performance nel settore tecnologico e da incoraggianti report sugli utili delle principali aziende. Inoltre, hanno contribuito anche le dichiarazioni del presidente della Fed Powell, che ha ribadito che la banca centrale non ha fretta di abbassare i tassi di interesse, sottolineando che l'economia statunitense rimane solida e continua ad affrontare pressioni inflazionistiche.
A livello di risultati aziendali, Salesforce è balzata dell'11,1% dopo aver superato le previsioni di fatturato e alzato le previsioni per il 2025, mentre Marvell Technology è balzata del 23% dopo la presentazione di risultati positivi. Anche i principali giganti della tecnologia come Apple, Microsoft, Nvidia, Amazon e Alphabet hanno registrato guadagni.
VALUTE
Il mercato dei cambi è sempre in trading range, con l’EurUsd intorno a 1.0520, incapace di reagire, ma anche sufficientemente forte da tenere i supporti chiave di 1.0460-70 area, nonostante la caduta del Governo Barnier in Francia, sfiduciato ieri sera. Si attende ora Macron, che dovrebbe parlare in serata.
Le sinistre, che hanno votato insieme a Le Pen la sfiducia, chiedono la testa di Macron, invocando elezioni anticipate, mentre la leader del Rassemblement National ha detto che aspetterà di conoscere il nome del nuovo candidato che il Presidente proporrà. L'euro comunque resta debole, con i livelli chiave di 1.0460 e 1.0360 per ora solidi supporti.
La sterlina è tornata sopra 1.2700, vicino a resistenze chiave poste a 1.2750 e 1.2800. Supporti posizionati in area 1.2600-10. Il JPY è in ripresa questa notte dopo che ieri era tornato a 151.20, mentre stanotte ha recuperato spingendo UsdJpy sotto quota 150.00, a ridosso del supporto chiave di 149.50.
Stabili le valute oceaniche, anche se ancora vicino ai supporti e pervase da una strutturale debolezza. Tra l’altro, va ricordato che il surplus commerciale australiano relativo ai beni è aumentato a 5,95 miliardi di dollari australiani nell'ottobre 2024, rispetto ai 4,53 miliardi rivisti al ribasso di settembre, superando le aspettative del mercato, che erano per un surplus di 4,55 miliardi. Si è trattato del più grande surplus commerciale da febbraio, in gran parte guidato da una ripresa delle esportazioni.
ADP USA
Le aziende private negli Stati Uniti hanno aggiunto 146.000 lavoratori a libro paga a novembre 2024, il minimo degli ultimi tre mesi, dopo un aumento rivisto al ribasso di 184.000 a ottobre, e leggermente al di sotto delle previsioni di 150.000.
Il settore dei servizi ha aggiunto 140.000 posti di lavoro, guidato da istruzione e servizi sanitari e a seguire dal settore commercio, trasporti e servizi di pubblica utilità. Il settore della produzione di beni ha aggiunto 6.000 posti di lavoro, di cui 30.000 nell'edilizia e 2.000 nelle attività minerarie, mentre il settore manifatturiero ha perso 26.000 posti di lavoro.
Nel frattempo, gli incrementi salariali annuali sono aumentati per la prima volta in 25 mesi, al 4,8%. Per chi ha cambiato lavoro, gli incrementi salariali sono saliti al 7,2%.
ISM DEI SERVIZI IN CALO
L'ISM Services PMI negli Stati Uniti è sceso a 52,1 a novembre 2024 da 56 a ottobre e ben al di sotto delle previsioni di 55,5. La lettura ha indicato la crescita più lenta nel settore dei servizi in tre mesi, guidata dal settore commerciale, nuovi ordini e occupazione.
"In generale, i commenti degli intervistati sono stati da neutri a positivi e sia gli impatti positivi che quelli negativi sono stati attribuiti alla stagionalità” ha affermato Steve Miller, presidente dell'ISM Services Business Survey Committee.
ORDINI BENI DUREVOLI
I nuovi ordini di beni manifatturieri negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,2% rispetto al mese precedente, raggiungendo i 586,7 miliardi di dollari nell'ottobre 2024, in linea con le aspettative del mercato, dopo due diminuzioni mensili consecutive. Ciò ha fatto seguito a una diminuzione dello 0,2% a settembre.
Sono stati notati aumenti sia per le industrie produttrici di beni durevoli (0,3%) che per i produttori di beni non durevoli (0,1%).
PETROLIO
I future sul greggio WTI si sono stabilizzati intorno ai 68 dollari al barile giovedì, riprendendosi leggermente da un calo del 2% nella sessione precedente, mentre gli operatori di mercato attendono la riunione dell'OPEC+ di oggi, che potrebbe trovare un accordo per posticipare il piano di aumento della produzione di altri tre mesi per evitare un eccesso di offerta nel 2025. Il che, ovviamente, farebbe calare il prezzo.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Idee operative OIL
I dati peggiorano, le borse festeggianoWall Street non molla, nella seduta in cui tutta una serie di dati economici leggermente inferiori alle attese ha alimentato la fiducia degli investitori sulle aspettative di taglio dei tassi da parte della Fed nel prossimo trimestre, con qualcuno che azzarda addirittura uno scenario ribassista prima di settembre.
L'S&P 500 e il Nasdaq 100 sono saliti marginalmente, in estensione rispetto ai massimi storici di ieri, mentre il Dow ha chiuso neutro. I dati dell'ISM hanno mostrato che l'attività dei servizi statunitensi si è contratta ai massimi livelli degli ultimi quattro anni, in netto contrasto con le aspettative di mercato. A sua volta, il rapporto ADP ha mostrato che sono stati aggiunti meno posti di lavoro nel settore privato del previsto a giugno, mentre i jobless claims hanno evidenziato che le richieste di disoccupazione sono aumentate per la nona settimana al loro massimo in oltre due anni.
Sul fronte dei titoli, Tesla ha guadagnato circa il 15% da quando ha pubblicato dati di ripresa delle vendite. Inoltre, la Paramount Pictures è salita di oltre il 10% tra le segnalazioni di una fusione con Skydance Media. Le borse statunitensi oggi rimarranno chiuse per la festa del 4 Luglio, giorno dell’indipendenza degli Stati Uniti.
VALUTE
Sui cambi è salita la volatilità ed è sceso il dollaro, specie contro Euro, Gbp, Aud, e Nzd, e parzialmente contro Chf e Cad. UsdJpy che dai massimi di 161.95 è sceso quasi 100 pips ma poi ha chiuso a 161.50 nuovamente. EurUsd sulle resistenze chiave di 1.0800 10 così come il Cable, non lontano da 1.2800, in possibile accelerazione. Ma fino a quando lo Jpy non comincerà un recupero, non sarà facile assistere ad una discesa strutturale del biglietto verde.
Il franco svizzero scende, in linea con l’aumento dell’appetito al rischio, con EurChf sopra quota 0.9720 e non lontano dai livelli chiave di 0.9740 50 area. UsdChf, ugualmente tiene l’area di 0.8980 nonostante il dollaro stia scendendo contro le majors, e di conseguenza alimenta la ripresa del cross.
ADP e JOBLESS
Le aziende private negli Stati Uniti hanno aggiunto 150.000 lavoratori ai loro libri paga a giugno 2024, il minimo in cinque mesi e al di sotto delle previsioni di 160.000 e di 157.000 rivisti al ribasso a maggio. "La crescita occupazionale è stata solida, ma non su larga scala", ha affermato Nela Richardson, economista capo di ADP. "Se non fosse stato per una ripresa delle assunzioni nel tempo libero e nell'ospitalità, giugno sarebbe stato un mese negativo".
Nel frattempo, gli incrementi salariali anno su anno per chi cambia lavoro sono diminuiti per il secondo mese. Lo stipendio per chi cambia lavoro è aumentato del 7,8 percento, mentre la crescita salariale per chi resta al lavoro è rimasta stabile per il terzo mese al 5 percento.
Intanto, il numero di persone che hanno richiesto sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti è aumentato di 4.000 unità, arrivando a 238.000 nell'ultima settimana di giugno, al di sopra delle aspettative di mercato di 235.000, per rimanere relativamente vicino al massimo di 10 mesi di 243.000 di inizio mese. Inoltre, le richieste di sussidi di disoccupazione in corso sono aumentate di 26.000 unità, arrivando a 1.858.000 nella settimana precedente, il numero più alto da novembre 2021.
TRADE BALANCE USA
Il deficit commerciale negli Stati Uniti si è ampliato a 75,1 miliardi di $ a maggio 2024, il più grande da ottobre 2022 da una revisione di 74,5 miliardi di $ ad aprile e al di sotto delle previsioni di un divario di 76,2 miliardi di $. Le esportazioni sono diminuite dello 0,7% a 261,7 miliardi di $, principalmente forniture e materiali industriali, tra cui oro non monetario, altri prodotti petroliferi e olio combustibile. Le esportazioni sono diminuite anche per veicoli, parti e motori per autoveicoli, in particolare camion, autobus e veicoli per scopi speciali. D'altro canto, le esportazioni di servizi di viaggio sono aumentate.
Le importazioni sono diminuite a un più lento 0,3% a 336,7 miliardi di $, poiché i minori acquisti di preparati farmaceutici e veicoli, parti e motori per autoveicoli hanno compensato gli aumenti di telefoni cellulari e altri beni per la casa, petrolio greggio, materiali di combustibile nucleare e servizi di trasporto e viaggio. Nel frattempo, il divario commerciale si è ampliato con il Messico (14,8 miliardi di dollari contro 13,7 miliardi di dollari ad aprile) e con la Cina (24 miliardi di dollari contro 20,1 miliardi di dollari), mentre il divario con l'Europa si è ridotto a 22,7 miliardi di dollari da 25,9 miliardi di dollari.
PETROLIO IN CORREZIONE
Il petrolio, Wti, dopo aver messo a segno un rialzo importante nel mese di Giugno, salendo da 72.50 a 84.00, ha iniziato una possibile correzione, che per ora appare limitata, ma che potrebbe, in prospettiva, divenire più significativa. La motivazione principale, oltre ad essere tecnica, deriva da dati americani che potrebbero deprimere la domanda di petrolio, poiché le ultime indicazioni sul mercato del lavoro potrebbero evidenziare un netto calo della congiuntura macroeconomica del più grande consumatore la mondo di greggio.
Il settore dei servizi statunitense si è contratto al ritmo più veloce degli ultimi quattro anni, mentre le richieste di disoccupazione sono aumentate per la nona settimana consecutiva oltre al fatto che le buste paga private di giugno sono cresciute a un ritmo più lento. Non vanno dimenticate le tensioni geopolitiche, persistenti e che non mostrano segnali di allentamento, che ovviamente incidono sulle forniture di petrolio.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
BoE vicina al taglio dei tassiLa Banca d'Inghilterra, come previsto dagli analisti, ha mantenuto il tasso bancario di riferimento al 5,25%, il livello più alto dal 2008. Bisogna però ricordare che ben 2 membri su 9, facenti parte del MPC hanno votato a favore di una riduzione del costo del denaro dello 0,25%, rispetto a 1 solo della riunione precedente. Inoltre, i funzionari hanno rivisto al ribasso le previsioni sull’inflazione, modificando al contempo le prospettive di crescita. Pertanto, la BoE potrebbe essere la prima, tra le grandi banche centrali, a ridurre il costo del denaro, all’inizio dell’estate.
Le proiezioni della banca centrale inglese prevedono che l’economia del Regno Unito crescerà dello 0,4% nel primo trimestre del 2024 e dello 0,2% nel secondo trimestre, ma la domanda rimarrà probabilmente più debole della potenziale crescita dell’offerta, portando ad un qualcosa che potrebbe assomigliare ad un soft landing, o atterraggio morbido. Si prevede inoltre, che l’inflazione torni vicino all’obiettivo del 2% nel breve termine, con potenziali rischi derivanti da fattori geopolitici.
Non va però dimenticato che il comitato, comunque, ha ribadito la necessità di una politica monetaria restrittiva per riportare l’inflazione in modo sostenibile al target del 2%, con l’impegno ad adeguare la politica come giustificato dai dati economici. La reazione della valuta britannica è stata inizialmente al ribasso con il Cable che è sceso fino a 1.2445, che però ha tenuto egregiamente, per poi girarsi e tornare a 1.2520 dove ha chiuso la sessione europea.
Oggi, non dimentichiamo che verranno pubblicati i dati sulla produzione manifatturiera Uk, oltre ai dati preliminari del Pil del primo trimestre 2024, nella seconda rilevazione. Attenzione quindi ai movimenti della valuta britannica, molto sensibile ai dati, in seguito alle dichiarazioni del board della Boe di ieri.
EQUITY
Giovedì gli indici statunitensi hanno mostrato un rimbalzo, con l'indice S&P 500 in rialzo dello 0,3%, il Dow Jones dello 0.50% e il Nasdaq in rialzo dello 0,1%, in una seduta caratterizzata dall’ottimismo verso i futuri tagli del costo del denaro da parte delle principali banche centrali. Sul fronte dati le richieste iniziali di disoccupazione sono inaspettatamente salite ai massimi degli ultimi 8 mesi, offrendo un'ulteriore prova del fatto che il mercato del lavoro si sta indebolendo e aprendo la strada a un taglio dei tassi di interesse da parte anche della Fed.
Tuttavia, i commenti di diversi policymaker suggeriscono che i tassi rimarranno elevati ancora per qualche tempo. I dati PPI e CPI previsti la prossima settimana dovrebbero fornire ulteriore chiarezza sulle pressioni sui prezzi. Sui vari titoli segnaliamo la performance del settore immobiliare, così come quello energetico. Tra i titoli a grande capitalizzazione, Nvidia ha ceduto l'1,7%, mentre Microsoft, Apple e Meta hanno guadagnato lo 0,2%.
VALUTE
Sul fronte cambi, i principali rapporti sono rimasti nel trading range delle ultime sedute. EurUsd ha tenuto egregiamente l’area di 1.0725 d è rimbalzato fino a 1.0785, stabilizzandosi. Della sterlina si è detto,così come EurGbp che potrebbe anche attaccare sopra quota 0.8640 50 nel caso di dati inglesi negativi oggi. UsdJpy sempre a ridosso di 155.80 156.00, in assenza di una BoJ che però ha ricominciato ad avvisare i compratori che l’intervento non è poi così lontano.
Franco svizzero stabile con EurChf non lontano da 0.9800, mentre le oceaniche rimangono solide, non lontane da 0.6650 e 0.6080 rispettivamente per AudUsd e NzdUsd. Occorre un evento che scateni i possibili breakout al rialzo o al ribasso in un mercato ancora dollaro centrico e molto sensibile a dati e dichiarazioni.
PETROLIO
Ieri i prezzi del Wti sono saliti a ridosso degli 80 dollari dopo aver visto un minimo mercoledì in area 76.80, in rialzo per la terza sessione consecutiva. Le ragioni sono legate ad una crescita della domanda globale dovuta anche all’aumento delle tensioni mediorientali. Ieri, i dati hanno mostrato che le importazioni di petrolio greggio in Cina sono aumentate nel mese di aprile, il che evidentemente sostiene la domanda.
In più si segnala che negli Stati Uniti, l’aumento delle richieste di disoccupazione settimanali pubblicate ieri pomeriggio, ha rafforzato le aspettative di tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, anche se più di un membro del Fomc ha indicato che i tassi potrebbero rimanere elevati per qualche tempo poiché permangono rischi al rialzo per l’inflazione.
Nel frattempo, Israele ha detto che procederà con i piani per invadere Rafah poiché l’ultimo round di negoziati di pace in Egitto non ha prodotto progressi. Tecnicamente il petrolio rimane a ridosso di resistenze, ma in fase di accumulazione con possibili obiettivi di breve in area 82.50.
Buon trading e buon fine settimana.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Equity, correzione ridottaMercoledì i listini americani hanno registrato una modesta ripresa, con l'S&P 500 e il Nasdaq in rialzo rispettivamente dello 0,11% e dello 0,23%, mentre il Dow Jones è sceso dello 0.11%. I movimenti di Wall Street sono dipesi soprattutto dalle dichiarazioni dei funzionari della Fed e dai dati macroeconomici, che ieri, sono apparsi contrastanti. Il rapporto ISM PMI dei servizi è sceso a 51,4 a marzo dal 52,6 del mese precedente, deludendo le aspettative, anche se l’indicatore dei prezzi è sceso al minimo di 4 anni, confermando quindi un calo dell’inflazione. D’altro canto, il rapporto ADP ha mostrato invece che il mercato del lavoro, da parte del settore privato, continua a dimostrarsi forte, con le imprese che hanno aggiunto 184 mila posti di lavoro a marzo, superando le previsioni.
Sempre ieri, poi, nel tardo pomeriggio, all’Università di Stanford, ha parlato Jerome Powell, il quale ha affermato come sia troppo presto per dire se i recenti dati sull'inflazione siano qualcosa di più di un semplice aumento. Le prospettive sono ancora piuttosto incerte, e la Fed deve far fronte a rischi su entrambi i lati del proprio mandato. Tali rischi continuano a trovare però un migliore equilibrio. La Fed continua a credere che il tasso ufficiale sarà probabilmente al suo picco per questo ciclo economico. In ogni caso saranno i dati a chiarire, come sempre, la situazione.
Venerdì sarà giorno dei Non Farm Payrolls. Tornando ai titoli di Wall Street I giganti della tecnologia come Meta, Apple, Nvidia e Amazon hanno registrato guadagni, mentre Microsoft ha registrato un leggero calo. Intel ha dovuto affrontare una battuta d’arresto significativa con le sue azioni che sono crollate di oltre il 6% a causa delle perdite operative dichiarate di 7 miliardi di dollari nella sua divisione di produzione di chip per il 2023.
L’EURO TORNA PREPOTENTEMENTE SOPRA 1.0800
Reazione veemente della moneta unica, va detto, con il ritorno prepotente sopra quota 1.0800 che rappresentava l’area di resistenza chiave. La valuta europea ha beneficiato della discesa del biglietto verde, in seguito ai dati peggiori sull’Ism Pmi, che riavvicinerebbero l’eventualità dei tre tagli programmati dalla Fed per il 2024. EurUsd a 1.0845 mentre il cable è salito a 1.2640, circa 80 pip sopra l’apertura dei mercati europei.
UsdJpy invece è rimasto a ridosso di quota 152.00, incapace di violare i supporti a 151.30 e le resistenze, dove per ora però la BoJ non si è ancora vista. Sono risaliti tutti i cross dello Jpy, trascinati da una debolezza generalizzata del biglietto verde e in contrasto quindi con un UsdJpy che non è sceso ugualmente, cosìcchè AudJpy, NzdJpy, EurJpy, CadJpy e GbpJpy hanno tutti attaccato al rialzo.
EurChf a ridosso di 0.9800 con il UsdChf che finalmente tiene mentre l’EurUsd sale. Obiettivi del cross la parità mentre per il UsChf, riteniamo che l’area di 0.8690 possa rappresentare un buon supporto. Interessanti i cross del Chf come CadChf e NzdChf che sembrano puntare a 0.6820 e 0.5540 rispettivamente.
ADP E ISM PMI DEI SERVIZI
Le imprese private negli Stati Uniti hanno assunto 184 mila lavoratori nel marzo 2024, dopo i 155 mila del mese precedente, peraltro rivisti al rialzo e dopo aver battuto le previsioni di 148 mila. Si tratta del più grande aumento di assunzioni in otto mesi, con l'aumento dell'occupazione nei servizi, vale a dire tempo libero, ospitalità, commercio, trasporti, servizi pubblici, oltre a istruzione, sanità, e attività finanziarie. Il settore della produzione di beni ha aggiunto 42 mila posti di lavoro, principalmente nell’edilizia, mentre il settore manifatturiero ne ha aggiunti solo 1.000.
Nel frattempo, "L'inflazione si sta raffreddando, ma i nostri dati mostrano che le retribuzioni stanno aumentando sia nel settore dei beni che in quello dei servizi", ha affermato Nela Richardson, capo economista dell'ADP. L’ISM Services PMI è invece sceso a 51,4 a marzo dal 52,6 di febbraio e al di sotto delle previsioni di 52,7. La lettura ha evidenziato la crescita più debole nel settore dei servizi in tre mesi, poiché i nuovi ordini sono aumentati meno mentre le scorte sono diminuite. D’altro canto, l’attività commerciale e la produzione e i nuovi ordini dall’estero sono aumentati a un ritmo più rapido e la pressione sui prezzi si è allentata al livello più basso da marzo 2020.
EUROZONA, SCENDE L’INFLAZIONE
Il tasso di inflazione dei prezzi al consumo nell’Eurozona è sceso al 2,4% su base annua nel marzo 2024, eguagliando il minimo di 28 mesi di novembre e inferiore alle aspettative del mercato del 2,6%, come ha mostrato una stima preliminare. Anche il tasso core, escludendo la volatilità dei prezzi alimentari ed energetici, è sceso al 2,9%, il punto più basso da febbraio 2022 e al di sotto delle previsioni del 3,0%.
I prezzi dell'energia hanno registrato un calo dell'1,8% (rispetto al -3,7% di febbraio), mentre il ritmo dell'aumento dei prezzi è stato moderato per generi alimentari, alcol e tabacco (2,7% rispetto al 3,9%) e beni industriali non energetici (1,1% rispetto all'1,6%). Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,8% a marzo, dopo un aumento dello 0,6% a febbraio.
PETROLIO
I prezzi dell’oro nero continuano a consolidare al rialzo, mantenendosi sopra quota 85.5 per il Wti e 89 per il Brent. Si tratta dei livelli più alti degli ultimi 5 mesi, ovvero da ottobre 2023. I tagli alla produzione dell’Opec + oltre alle diverse limitazioni dell’offerta e una domanda crescente in paesi come Cina e Usa, hanno rappresentato la ragione principale della tenuta sopra tali livelli. Proprio ieri l’Opec + aveva deciso di mantenere la sua attuale politica di fornitura di petrolio e ha invitato alcuni membri a rafforzare il rispetto dei tagli alla produzione.
Gli analisti hanno anche notato che gli attacchi di droni ucraini contro le raffinerie russe hanno ridotto la fornitura di carburante, così come i timori che la guerra tra Israele e Hamas possa estendersi fino a includere l’Iran. Dal lato della domanda, gli ultimi dati economici statunitensi hanno evidenziato un mercato del lavoro resiliente, rafforzando le prospettive per il consumo complessivo e la domanda di energia.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Wall Street sempre a ridosso dei massimiNon accenna a invertire la rotta il mercato azionario, nonostante la pubblicazione dei dati sui prezzi al consumo, usciti superiori alle attese, numeri che, in qualche modo, potrebbero anche allontanare il taglio dei tassi da parte della Federal Reserve. Ma a Wall Street interessa poco e nelle contrattazioni di ieri, il Dow Jones è salito dello 0,61%, l'S&P 500 ha guadagnato l'1,12% e il Nasdaq Composite è balzato dell'1,54%. Nuovi massimi storici anche per il Dax, sopra i 18 mila punti.
Sempre negli Usa, i titoli tecnologici a mega capitalizzazione hanno guidato il mercato al rialzo, con forti guadagni da Nvidia (7,2%), Microsoft (2,7%) e Meta Platforms (3,3%). Tra gli altri, segnaliamo Oracle, che è balzata dell’11,7%, il più grande guadagno giornaliero dal 2021, grazie alla ripresa degli utili e al boom legato all’intelligenza artificiale.
Sul fronte dei mercati obbligazionari, risalgono i rendimenti del decennale USA, tornati al 4.15% dal 4.08% di ieri, evidentemente legati al dato uscito che dovrebbe spingere la Fed a mantenere i tassi ai livelli attuali ancora per qualche tempo.
Il mercato però, va ricordato, sembra orientato a credere che nonostante questi numeri, la banca centrale USA sia vicina a modificare la politica monetaria ed è questa la ragione per cui ancora prevale l’appetito al rischio con l’indice Vix addirittura sotto i 14 punti.
U SA, INFLAZIONE IN RIALZO
Il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è salito, a sorpresa del 3,2% a febbraio 2024, rispetto al +3,1% di gennaio, un numero superiore alle previsioni che erano per un incremento del 3,1%. I costi dell’energia sono scesi meno del previsto (-1,9% contro -4,6% di gennaio), con la benzina in calo del 3,9% (contro -6,4%), il gas in calo dell'8,8% (contro -17,8%) e l'olio combustibile in calo del 5,4% (contro -14,2%).
Intanto, i prezzi sono aumentati a un ritmo più moderato per il settore alimentare (2,2% contro 2,6%), le abitazioni (5,7% contro 6%) e il settore automobilistico. Su base mensile, i prezzi al consumo sono saliti dello 0,4% dallo 0,3% per il dato core, mentre il dato generale è salito dello 0.4% mese su mese come da consensus. Infine, su base annua, i prezzi al consumo core, ovvero esclusi alimentari ed energia, sono saliti del 3.8%, sopra al consensus del 3,7%.
VALUTE
Cambi finalmente in azione ieri con volatilità in aumento dopo la pubblicazione del CPI USA, che in linea teorica potrebbe, come già ribadito, allontanare il taglio del costo del denaro da parte della Fed. Dollaro tornato temporaneamente al rialzo contro le principali valute concorrenti, con EurUsd che ha testato i minimi a 1.0900, Cable sceso a 1.2755 e UsdJpy tornato sopra 148.00, ma temporaneamente, perché poi la tendenza originaria ha preso il sopravvento riportando EurUsd sopra 1.0920, il Cable a 1.2780 e il UsdJpy a 147.60.
Di fatto, siamo ancora dentro il trading range degli ultimi giorni, con le aree di 1.0950 e 1.0980 a fare da baluardo al rialzo, così come 1.2890 00 per il Cable, mentre al ribasso per la valuta britannica, i punti chiave sono posti a 1.2740 e 1.2690, mentre per l’EurUsd a 1.0900 e 1.0850. Sul UsdJpy sembrerebbe avviata una fase di ribasso, ma senza conferme sulla fine del QQE da parte della BoJ, i prezzi saranno destinati a risalire per via di un delta tasso ancora assai pesante per le posizioni short dollari. Detto ciò, il supporto chiave passa a 146.00.
Poche novità sulle oceaniche, ancora sopra i supporti rilevanti con potenzialità di salire ancora verso i target di medio posti a 0.6850 per AudUsd e 0.6370 per NzdUsd. UsdCad ancora neutro, compresso tra 1.3420 e 1.3610. Cross sempre in trading range in un mercato perfettamente dollaro centrico, e franco svizzero stabile in attesa di una SNB che potrebbe ridurre presto il costo del denaro.
PETROLIO
Mercoledì i futures sul greggio WTI sono saliti a circa 78 dollari al barile, allontanandosi dai minimi delle ultime due settimane in una prospettiva di aumento della domanda globale. L’OPEC ha affermato nel suo rapporto mensile che la domanda globale di petrolio dovrebbe aumentare di 2,25 milioni di barili al giorno nel 2024 e di 1,85 milioni di barili al giorno nel 2025, invariata rispetto alle stime precedenti.
Sono state anche riviste al rialzo le previsioni di crescita economica per l’anno in corso. Inoltre, i dati del settore hanno mostrato che le scorte di greggio statunitensi sono diminuite inaspettatamente di 5,521 milioni di barili la scorsa settimana, in un contesto di aumento della domanda da parte del più grande consumatore di petrolio del mondo.
Neanche i dati sull’inflazione Usa hanno portato al ribasso i prezzi del crudo, in ragione del fatto che le aspettative di taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve per quest’anno sono rimaste intatte.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Wall Street correggeWall Street ritraccia qualcosa anche se, sostanzialmente, rimane ancorata sui massimi storici, in assenza di notizie che in qualche modo, possano modificarne la price action. Siamo in presenza, per la verità, di un contesto di preoccupazioni economiche e di inflazione che sembra aver smesso di scendere con continuità.
A tal proposito diventano fattori chiave i dati, che usciranno in settimana, sull’inflazione del PCE e gli interventi dei funzionari della Federal Reserve. Le previsioni indicano che sia il dato generale, sia quello core mostreranno un leggero aumento su base mensile, mentre si prevede che il tasso annuale rallenterà. Inoltre, sempre in settimana sarà rilasciata la seconda rilevazione del PIL del quarto trimestre 2023.
Sul fronte delle trimestrali, intanto, Berkshire Hathaway ha visto le sue azioni salire di oltre il 2% a seguito di un utile operativo annuale record. Anche Nvidia ha registrato un aumento dell’1,5%, mentre anche altri titoli del settore tecnologico sono aumentati.
Nelle contrattazioni lunedì, il Dow è sceso dello 0,16%, l'S&P 500 è sceso dello 0,38% e il Nasdaq Composite ha perso lo 0,13%. Otto degli 11 settori dell'S&P hanno chiuso in ribasso, trascinati al ribasso dai servizi di pubblica utilità, dai servizi di comunicazione e dal settore immobiliare.
VALUTE
Calma piatta sul mercato valutario, con il solo Jpy debole, e in persistente discesa, anche se lenta, contro dollaro. La BoJ è sparita e il mercato può liberamente deprezzare lo Jpy, indifeso e in discesa senza soluzione di continuità. Non siamo lontani da 151.00 e da quel 151.80 massimo degli ultimi anni, realizzato il 17 ottobre 2022, a cui fece seguito un intervento massiccio della Banca centrale giapponese a sostengo dello Jpy.
Ma va detto che c’era Kuroda, come Governatore, decisamente più interventista del suo successore, Ueda, che per ora sé limitato a qualche intervento verbale per rallentare la velocità di discesa della valuta giapponese senza volerlo apprezzare. Probabilmente l’obiettivo della BoJ è quello di raddrizzare la bilancia commerciale giapponese, in deficit da molto tempo ormai.
Sugli altri cambi poco da segnalare, con rinnovata debolezza del dollaro australiano, tornato ieri sera, contro dollaro neozelandese, sotto quota 1.0600, per poi reagire questa notte con un ritorno prepotente a 1.0620, mentre Euro e sterlina sono inchiodati in 30-40 pip di trading range. Franco svizzero ancora in leggero indebolimento, a 0.9550 contro euro e 0.8810 rispetto al dollaro.
Poco da segnalare sui cross della moneta unica, con il solo EurJpy che si è avvicinato a quota 164.00. Si aspetta un trigger, una ragione che possa spostare le attuali price action. Cosa potrà essere? Solo movimenti sui tassi, a nostro avviso.
GIAPPONE, INFLAZIONE IN DISCESA
Il tasso di inflazione annuale in Giappone è sceso al 2,2% a gennaio 2024 dal 2,6% del mese precedente, segnando il livello più basso da marzo 2022, poiché i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati meno del previsto (5,7% contro 6,7% a dicembre). Inoltre, i costi sono diminuiti per l’assistenza sanitaria (2,3% contro 2,4%), e per il settore della comunicazione (2,1% contro 4,8%). Allo stesso tempo, i prezzi del carburante e della luce sono diminuiti per il 12° mese (-11,9% contro -13,2%), a causa dell'elettricità (-21,0% contro -20,5%) e del gas (-15,3% contro -13,8%).
Al contrario, l’inflazione è rimasta invariata per l’edilizia abitativa (allo 0,7%), l’abbigliamento (al 3,0%) e i mobili e gli utensili domestici (al 6,5%). l tasso di inflazione core è sceso al minimo di 22 mesi del 2,0% dal 2,3% di dicembre, al di sopra del consenso del mercato dell'1,8%, ma entro l'obiettivo del 2% della Banca del Giappone dopo aver superato tale livello per 21 mesi. Su base mensile, i prezzi al consumo sono rimasti stabili dopo essere aumentati dello 0,1% a dicembre. Leggero recupero dello Jpy questa notte, ma insignificante sotto il profilo percentuale.
PETROLIO
Ieri il Wti si è mantenuto sopra i 77 dollari al barile, dopo essere balzato di oltre l’1% nella sessione precedente, sostenuto dalle continue interruzioni delle spedizioni che hanno sollevato preoccupazioni sull’offerta. Nello Yemen continuano gli attacchi alle navi da parte dei ribelli Houti, il che provoca un aumento dei costi di trasporto in ragione di maggiori costi per la protezione e del ritardo delle consegne.
Ad aggravare la situazione, ovviamente, anche i negoziati falliti per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Negli Stati Uniti, intanto, aumenta la domanda da parte delle raffinerie di petrolio che stanno beneficiando di forti margini. In ragione di un aumento della domanda di greggio americano dall’estero, per evitare problemi di spedizione nel Mar Rosso.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Dati in uscita, i mercati si preparanoGiornata senza grandi movimenti quella a cui abbiamo assistito ieri, in attesa dei numerosi dati macro che usciranno da qui a venerdì, non solo negli Usa. Si parte oggi con i dati sul Pil di Eurozona, prima rilevazione del quarto trimestre 2023, con i numeri per Francia, Spagna, Germania, Italia e per l’intera Eurozona.
Ma è il giorno dei dati sulla fiducia dei consumatori Usa e dei JOLTS Openings, ovvero il rapporto mensile sulle offerte di lavoro nelle aree commerciali, industriali e uffici negli Stati Uniti. A giudicare dai primi movimenti anticipatori di ieri, il mercato sembra orientarsi a prendere qualche beneficio sull’azionario e a comprare dollari in una sorta di aumento del risk off dell’ultima ora.
Ieri Wall Street ha chiuso ancora una volta positiva con il Dow Jones in rialzo dello 0.59% mentre l’S&P dello 0.76%, nuovi massimi storici, tanto per cambiare. Il Nasdaq ha chiuso a sua volta a +1.12% trascinato ancora una volta dalla tecnologia. Tesla (+4.2%), Nvidia (+2.4%), Microsoft (+1.4%), Meta (+1.8%) e Amazon (+1.3%) hanno ancora una volta trascinato i listini, mentre il mercato dei cambi ha visto un dollaro rafforzarsi e un Dollar Index salire a 103.7, livello che non si vedeva dal dicembre scorso.
Mercoledì sarà invece il giorno dei dati sui prezzi al consumo europei, oltre al dato sulla disoccupazione tedesca, mentre nel pomeriggio, sarà la volta dell’Adp Usa, l’anticipatore dei Nfp di venerdì prossimo. Ma soprattutto alle ore 20.00 sarà la volta della decisione sui tassi da parte della Fed che è attesa ad un nulla di fatto sul costo del denaro.
Vi sarà certamente un aumento della volatilità di breve termine, mentre per poter parlare di cambiamento dei trend o accelerazione della volatilità anche sul medio termine, c’è bisogno di qualche cambiamento nella politica monetaria delle banche centrali, il che sembra ancora lontano, a dire la verità.
VALUTE
Sui cambi, dollaro forte ed EurUsd che temporaneamente è sceso sotto quota 1.0800 ieri mentre il Cable era tornato a 1.2660. Poi in serata ritorno dei prezzi in area 1.0830 e 1.2710 per via della notizia rilasciata dal Tesoro Americano, che prevede di prendere in prestito 760 miliardi di dollari nel periodo di Gennaio-Marzo 2024, in calo di 55 miliardi rispetto a quanto previsto ad ottobre.
Il dollaro, comunque, era sceso per tutta la sessione europea contro Jpy, con EurJpy sotto quota 1459.50 e UsdJpy sceso sul primo supporto rilevante di breve termine posizionato a 147.40, ma con la possibilità anche di vedere una discesa verso i minimi del 24 gennaio in area 146.50-60. Oceaniche in ripresa sull’onda del ritorno di Euro e Gbp anche se per ora non sembrano essere movimenti di inversione, ma solo correttivi.
Tra i dati usciti questa notte, segnaliamo il tasso di disoccupazione giapponese, sceso al 2.4% a dicembre rispetto al 2.5% dei due mesi precedenti, e le vendite al dettaglio australiane, in calo del 2.7%, peggio del consensus che prevedeva una discesa dell’1%. AudUsd stabile a 0.6610 15 dopo il recupero di ieri sera, ma la strada per tornare al trend rialzista è ancora lunga con resistenze chiave poste in area 0.6720-30.
PETROLIO
I futures del petrolio, che ieri erano schizzati al rialzo toccando quota 79.20 per il Wti, e 84 per il Brent, hanno corretto qualcosa, con un ritorno a 77.20 e 82.2 rispettivamente. Il conflitto geopolitico continua ad alimentare le preoccupazioni su eventuali cali dell’offerta, vero motore per la ripresa dei prezzi. Si teme uno scontro diretto tra Iran e Usa, in seguito all’attacco verso forze statunitensi in Giordania.
L’impatto eventuale di una guerra potrebbe diminuire l’export iraniano, che rappresenta circa l’1.5% della produzione globale. Tecnicamente ci troviamo ancora in una fase di accumulazione con possibili target a 86.90 per il Wti e 89.0 per il Brent. Prepariamoci a giornate intense sotto il profilo delle price action.
Buona giornata.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Tassi invariati in CanadaPer la quarta volta consecutiva, la Banca Centrale Canadese (BOC) ha lasciato invariato il tasso overnight al 5%, come da previsione, il massimo degli ultimi 22 anni. Il comitato direttivo ha però espresso preoccupazione per il livello di inflazione, in particolare per la crescita dei prezzi core, che sono aumentati inaspettatamente a dicembre.
Le previsioni per il 2024 danno un’inflazione ancora intorno al 3% e solo nel 2025 si tornerà agli obiettivi prefissati del 2%. In ogni caso, si rileva che l’attività economica si è contratta significativamente, in ragione della politica monetaria ultra-restrittiva, e i consumatori hanno ridotto la spesa così come le aziende hanno tagliato gli investimenti. Poco mosso il UsdCad che dai minimi di 1.3430 è rimbalzato una cinquantina di pips prima di stabilizzarsi.
AZIONARIO
Tanto per rimanere nel solito refrain, che rischia di sembrare noioso, i listini americani, in particolar modo S&P e Nasdaq, hanno fatto registrare nuovi massimi storici, ma anche il Dow Jones ha guadagnato arrampicandosi fino quasi al nuovo record di sempre.
Netflix ha chiuso a +10% dopo la pubblicazione della trimestrale, mentre i produttori di chip e titoli tecnologici, hanno mostrato ancora i muscoli. Nvidia ha superato i 604 dollari ad azione, Microsoft sopra i 400, e Meta i 390 dollari per azione.
Fa specie assistere quasi impotenti ad una salita senza fine, che starà sicuramente facendo male, purtroppo, a molti piccoli operatori che avessero in qualche modo azzardato, nel recente passato, qualche posizione short equity.
PETROLIO
Il Wti si avvicina pericolosamente alle aree di resistenza chiave poste a 76 dollari, dopo che le scorte di greggio hanno subito un rallentamento più importante del previsto negli Stati Uniti, e in seguito alle misure di stimolo proposte dalla Cina che ha immesso circa 280 miliardi di dollari sul mercato, alimentando le speranze di sostegno della domanda dell’oro nero.
Inoltre, la PBoC ha annunciato che taglierà la riserva obbligatoria presso l’Istituto Centrale, del contante detenuto dal sistema bancario cinese, per aumentare la liquidità circolante. Ad aggiungersi le solite tensioni che potrebbero ridurre l’offerta. Sopra i 76 dollari, il Wti potrebbe attaccare quota 81.00, resistenza successiva.
VALUTE
Stabilità e movimenti in trading range per le principali coppie valutarie, con EurUsd che è salito al test di 1.0930 nonostante i dati sui Pmi della mattina, avessero in qualche modo deluso le attese, ma a trascinare al ribasso il biglietto verde, ci ha pensato la sterlina che è salita dopo gli ottimi numeri sempre sui Pmi, con un Cable che ha testato la resistenza chiave a 1.2770.
UsdJpy è sceso da 148.00, massimo di ieri notte a 146.50, per poi chiudere a 147.30. Poche novità sugli altri rapporti di cambio, ancorati all’interno delle price action delle ultime settimane, in attesa che qualcosa di rilevante, accada finalmente sul fronte macro, geopolitico o di politica monetaria.
Allo stato attuale delle cose siamo in un momento di equilibrio precario, instabile perché in qualsiasi momento, potrebbero generarsi movimenti importanti anche se ora non sembra vi sia un trigger, ovvero un innesco di qualche cosa, che possa finalmente dare la scossa.
OGGI LA BCE
Un occhio di riguardo va alla decisione sui tassi, prevista per oggi, da parte della Banca Centrale Europea, che presumibilmente lascerà invariato il costo del denaro, seguendo le orme della Fed. Mai come in questo periodo tale evento, sembra essere poco rilevante se andiamo alla ricerca di quelli che invece, in qualche modo, possano essere considerati market mover.
E neanche le parole del Governatore sembrano essere in grado di produrre qualche modifica all’equilibrio attuale, che però va ricordato, è presente esclusivamente nei mercati finanziari, mentre in quelli reali, è noto a tutti, si vivono momenti complicati, perché i tassi persistentemente alti pesano sulle aziende che hanno bisogno di finanziarsi a costi meno proibitivi.
In più le guerre alle porte di casa e le difficoltà della Germania, locomotiva d’Europa, generano un rallentamento che ha effetti negativi su tutto il continente. Speriamo che prima o poi, le banche centrali abbiano la forza di mettere al centro del loro progetto anche l’economia reale.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Wall Street torna a ruggireNon sembra esserci nulla, allo stato attuale, che sia in grado di ridimensionare il valore dei mercati azionari, che dopo 4-5 sedute di consolidamento/ritracciamento che avevano fatto pensare ad un ribasso maggiormente strutturale, hanno chiuso invece in rialzo, guidati dalle società tecnologiche.
Wall Street ha visto il Dow Jones salire dello 0.54%, l’S&P 500 dello 0.88% e il Nasdaq a +1.35%, e ben sette settori su 11 che hanno chiuso in rialzo trascinati da tecnologia, servizi di comunicazione e industriali. I principali vincitori sono stati Apple (+3.3%), e Tsmc, il colosso che produce chip, salito del 9.8% dopo la pubblicazione della trimestrale.
I dati americani, usciti decisamente migliori del consensus, hanno contribuito ad aumentare i rendimenti dei titoli di Stato Usa, saliti oltre il 4.14% sul decennale, con l’indice vix che è balzato oltre i 14.5 punti, alimentando il risk off che però avrebbe dovuto, secondo le correlazioni vigenti, spingere i listini al ribasso.
Ora, va detto che non è che sia strano il fatto che le borse salgano di fronte a dati positivi, il che sarebbe anche logico, ma dobbiamo ricordare che negli ultimi 2 anni, le notizie positive venivano valutate negativamente perché ciò avrebbe alimentato il rialzo dei tassi, creando le condizioni per un rallentamento futuro della congiuntura.
Oggi invece le borse si disinteressano dei tassi, a quanto pare, perché convinte che questa euforia di tassi alti/utili aziendali in crescita, sia un mantra che possa durare in eterno. Tra l’altro, i dati USA hanno visto anche i tassi sui mutui scendere al minimo degli ultimi 8 mesi, al 6.6%, così come i permessi di costruzione sono aumentati ad un tasso superiore al consensus. E come dimenticare i jobless claims a 187 mila, il minimo dal settembre 2022. Insomma, dati sorprendenti, considerati i tassi e una congiuntura globale non proprio brillante.
VALUTE
Sui cambi invece, l’avversione al rischio si fa sentire, con il dollaro che schiaccia le valute concorrenti, euro, sterlina, yen, ma anche Chf e le oceaniche. EurUsd a ridosso di 1.0850, che miracolosamente, sembra ancora tenere, con i livelli successivi ina area 1.0810. Cable invece che rimane a ridosso di 1.2700 con EurGbp che ha sfondato quota 0.8570 e che potrebbe scendere ancora 40-50 pips. UsdJpy tornato sopra 148.00 non lontano da quel 148.50 60 che poi ha toccato nella notte e che rappresenta ora l’area chiave.
Quanto durerà ancora questa forza del biglietto verde? È assai difficile da prevedere, perché ogni anno le previsioni, in questa stagione, danno il dollaro in caduta libera e poi ogni volta succede il contrario con un biglietto verde che non solo tiene, ma continua a spingere in ragione della sua peculiare caratteristica di valuta rifugio in un mondo perennemente in tensione.
Questo anche perché gli Stati Uniti mantengono una posizione geopolitica dominante, che fa del dollaro un punto di riferimento, specie ora che anche altri colossi si affacciano nel panorama delle potenze globali. E così UsdJpy sale in risk off, un’altra situazione storicamente anomala che prima o poi dovrà trovare una soluzione.
PETROLIO
Giovedì i futures sul greggio WTI sono saliti intorno ai 74 dollari al barile, trascinati al rialzo dalle stime di una domanda in crescita presentate dall’IEA e dall’OPEC. L’Agenzia internazionale per l’energia ha rivisto la sua proiezione di crescita della domanda di petrolio nel 2024 a 1,24 milioni di barili al giorno, in aumento di 180.000 barili al giorno, citando il miglioramento della crescita economica e il calo dei prezzi del greggio nel quarto trimestre.
L’Opec, dal canto suo, mantiene la sua previsione di una crescita della domanda di 2,25 milioni di barili al giorno nel 2024, con aspettative di crescita di 1,85 milioni di barili al giorno nel 2025. I rischi geopolitici in Medio Oriente e le interruzioni della produzione negli Stati Uniti, hanno ulteriormente alimentato l’aumento dei prezzi.
Gli attacchi dei militanti Houthi nel Mar Rosso hanno costretto le navi merci a deviare la rotta, aumentando i tempi e i costi di viaggio. Nel Nord Dakota, l’inverno estremamente rigido ha portato a un calo significativo della produzione di petrolio. Contrariamente alle indicazioni dell’API, i dati del governo statunitense hanno mostrato la scorsa settimana un calo di 2,4 milioni di barili nelle scorte nazionali di greggio.
Buona trading e buon fine settimana.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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CRUDE OIL in conformazione di triangolo.Come si evince dal grafico giornaliero a corredo di questo articolo l’andamento tecnico del petrolio da fine Settembre 2023 vede un trend ribassista di medio termine – evidenziata dalla trendline discendente tratteggiata in rosso – che dal massimo relativo di fine estate intorno ai 94 dollari ha portato il prezzo della versione WTI del greggio ad effettuare un minimo a 68 dollari il 13 Dicembre scorso: livello che era praticamente nei pressi del supporto statico derivante dai 3 minimi ravvicinati (freccette verdi) di Maggio-Giugno scorsi sui 67 usd.
La serie dei massimi e minimi decrescenti di questi ultimi 4 mesi sta riscontrando in ultime settimane una pausa che si evidenzia in massimi relativi ancora decrescenti ma minimi leggermente crescenti (si veda linea tratteggiata verde in basso a destra leggermente inclinata verso l’alto): tale andamento è una conformazione detta a “triangolo” che quasi sempre è una figura di continuazione del trend in atto e raramente agisce invece da figura di inversione.
Se i prezzi violeranno con una chiusura al ribasso il 1° supporto statico in area 69,5 usd è verosimile che gli stessi vadano ancora più giù a testare i minimi in area 64,5 usd cerchiati con le due piccole ellissi sulla sinistra: in tal caso il triangolo agirà come figura di continuazione…
Se i prezzi invece con una chiusura al rialzo violeranno la 1° resistenza statica supporto in area 75,5 usd il trend ribassista sarà interrotto ed è verosimile che il prezzo rivada a testare l’area 80,50 dollari: in tal caso il triangolo avrà agito come (rara) figura di inversione!
Monitoriamo questa importante commodity nelle prossime imminenti sedute.
autore: Marco D'Ambrosio
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
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