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Dati in uscita, i mercati si preparano

ACTIVTRADES:LCRUDE   Light Crude Oil Spot
Giornata senza grandi movimenti quella a cui abbiamo assistito ieri, in attesa dei numerosi dati macro che usciranno da qui a venerdì, non solo negli Usa. Si parte oggi con i dati sul Pil di Eurozona, prima rilevazione del quarto trimestre 2023, con i numeri per Francia, Spagna, Germania, Italia e per l’intera Eurozona.

Ma è il giorno dei dati sulla fiducia dei consumatori Usa e dei JOLTS Openings, ovvero il rapporto mensile sulle offerte di lavoro nelle aree commerciali, industriali e uffici negli Stati Uniti. A giudicare dai primi movimenti anticipatori di ieri, il mercato sembra orientarsi a prendere qualche beneficio sull’azionario e a comprare dollari in una sorta di aumento del risk off dell’ultima ora.

Ieri Wall Street ha chiuso ancora una volta positiva con il Dow Jones in rialzo dello 0.59% mentre l’S&P dello 0.76%, nuovi massimi storici, tanto per cambiare. Il Nasdaq ha chiuso a sua volta a +1.12% trascinato ancora una volta dalla tecnologia. Tesla (+4.2%), Nvidia (+2.4%), Microsoft (+1.4%), Meta (+1.8%) e Amazon (+1.3%) hanno ancora una volta trascinato i listini, mentre il mercato dei cambi ha visto un dollaro rafforzarsi e un Dollar Index salire a 103.7, livello che non si vedeva dal dicembre scorso.

Mercoledì sarà invece il giorno dei dati sui prezzi al consumo europei, oltre al dato sulla disoccupazione tedesca, mentre nel pomeriggio, sarà la volta dell’Adp Usa, l’anticipatore dei Nfp di venerdì prossimo. Ma soprattutto alle ore 20.00 sarà la volta della decisione sui tassi da parte della Fed che è attesa ad un nulla di fatto sul costo del denaro.

Vi sarà certamente un aumento della volatilità di breve termine, mentre per poter parlare di cambiamento dei trend o accelerazione della volatilità anche sul medio termine, c’è bisogno di qualche cambiamento nella politica monetaria delle banche centrali, il che sembra ancora lontano, a dire la verità.

VALUTE

Sui cambi, dollaro forte ed EurUsd che temporaneamente è sceso sotto quota 1.0800 ieri mentre il Cable era tornato a 1.2660. Poi in serata ritorno dei prezzi in area 1.0830 e 1.2710 per via della notizia rilasciata dal Tesoro Americano, che prevede di prendere in prestito 760 miliardi di dollari nel periodo di Gennaio-Marzo 2024, in calo di 55 miliardi rispetto a quanto previsto ad ottobre.

Il dollaro, comunque, era sceso per tutta la sessione europea contro Jpy, con EurJpy sotto quota 1459.50 e UsdJpy sceso sul primo supporto rilevante di breve termine posizionato a 147.40, ma con la possibilità anche di vedere una discesa verso i minimi del 24 gennaio in area 146.50-60. Oceaniche in ripresa sull’onda del ritorno di Euro e Gbp anche se per ora non sembrano essere movimenti di inversione, ma solo correttivi.

Tra i dati usciti questa notte, segnaliamo il tasso di disoccupazione giapponese, sceso al 2.4% a dicembre rispetto al 2.5% dei due mesi precedenti, e le vendite al dettaglio australiane, in calo del 2.7%, peggio del consensus che prevedeva una discesa dell’1%. AudUsd stabile a 0.6610 15 dopo il recupero di ieri sera, ma la strada per tornare al trend rialzista è ancora lunga con resistenze chiave poste in area 0.6720-30.


PETROLIO

I futures del petrolio, che ieri erano schizzati al rialzo toccando quota 79.20 per il Wti, e 84 per il Brent, hanno corretto qualcosa, con un ritorno a 77.20 e 82.2 rispettivamente. Il conflitto geopolitico continua ad alimentare le preoccupazioni su eventuali cali dell’offerta, vero motore per la ripresa dei prezzi. Si teme uno scontro diretto tra Iran e Usa, in seguito all’attacco verso forze statunitensi in Giordania.

L’impatto eventuale di una guerra potrebbe diminuire l’export iraniano, che rappresenta circa l’1.5% della produzione globale. Tecnicamente ci troviamo ancora in una fase di accumulazione con possibili target a 86.90 per il Wti e 89.0 per il Brent. Prepariamoci a giornate intense sotto il profilo delle price action.

Buona giornata.

Saverio Berlinzani




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