WisdomTree - Tactical Daily Update - 07.04.2022La svolta “hawkish” delle banche centrali preoccupa i mercati.
Nuova ondata di sanzioni contro la Russia: rischi di default tecnico?
Il rialzo dei rendimenti obbligazionari prende una “pausa temporenea”?.
Il Governo cinese contrasta il rallentamento con misure espansive.
Insieme alle notizie dolorose che arrivano dall’Ucraina, e’ l’evoluzione chiaramente restrittiva della politica monetaria della Banca Centrale Europea (ECB) ed americana (Federal Reserve) a incidere maggiormente sull’umore dei mercati azionari ed obbligazionari globali. Un innalzamento troppo rapida dei tassi potrebbe rallentare la crescita economica, oltre a centrare l’obiettivo primario di raffreddare l’inflazione.
Nei verbali diffusi dalla FED mercoledì sera, 6 aprile, c’e’ la conferma dell’imminente stretta monetaria negli USA e la prospettiva di plurimi rialzi dei tassi, anche da 50 bps ciascuno, nei prossimi Comitati di politica monetaria (FOMC, Federal Open Market Committee), a cominciare da quello del 4 maggio. Delineata anche la rapida riduzione (max -95 mld/mese) dei bond accumulati dalla FED negli ultimi 2 anni.
In sintesi la FED, dopo l’incremento da +0,25% di marzo, potrebbe aumentare i tassi altre 9 volte nel corso di quest’anno e, a partire da maggio, diventare venditrice netta di titoli sul mercato, dando vita al cosiddetto “quantitative tightening”.
Nei giorni scorsi anche le Banche Centrali di Australia e Canada hanno alzato i tassi di +0,5%, mentre in Europa la ECB non tardera’ a concludere la lunga fase di stimoli monetari straordinari. Sul tema, c’e’ molta attesa per le indicazioni che emergeranno oggi, 7 aprile, dai verbali della riunione della ECB del 10 marzo scorso, quando la Presidente Lagarde annuncio’ l’inizio della svolta “hawkish”, cioe’ restrittiva.
A chiusura della seduta di ieri, 6 aprile, i cali sono stati pesanti: Milano -2,1% con banche e automobilistici sotto pressione, Parigi -2,2%, Francoforte -1,9%, e Londra piu’ resistente con -0,3%. Wall Street ha replicato il trend europeo: Dow Jones -0,4%, molto peggio il Nasdaq -2,2%, e lo S&P500 -1,0%. Deboli tecnologia e consumi discrezionali, piu’ resistenti utilities, immobiliari e retailers.
La comunita’ internazionale e’ compatta nel definire ulteriori sanzioni che colpiscano il Governo e l’economia russi. L’Unione europea ha varato un 5’ pacchetto di misure che bloccano l’importazione di carbone e l’esportazione di tecnologia da e verso la Russia. Gli USA hanno vietato ogni nuovo investimento ed il Regno Unito ha deciso di fermare da subito l’import di gas russo.
Sanzionate 2 figlie del Presidente Putin e del Ministro degli Esteri di Lavrov e le grandi banche commerciali Sberbank e Alfa Bank. Ieri si e’ rapidamente diffusa la notizia del possibile default tecnico della Russia, dopo che le banche internazionali hanno rifiutato di regolare il pagamento di interessi per 650 milioni di Dollari: Mosca offre ai creditori il pagamento in rubli, ma l’esito finale non e’ ancora chiaro.
Ieri, 6 aprile, il prezzo del petrolio, dopo una mattinata incerta, ha rapidamente perso quota, metabolizzando l'inatteso aumento delle scorte Usa e la decisione finale dei membri dell'Agenzia Internazionale dell'Energia (EIA) di “rilasciare” 120 milioni di barili di riserve strategiche, per meta’ scorte USA. Il WTI e’ scivolato sino a -5,5% attorno a 96 Dollari/barile. Oggi, 7 aprile, recupera +1,3% a 97,5 (ore 12.30 CET)
Le minute del FOMC, tutto sommato, non hanno originato grandi sorprese o vendite di Governativi Usa: stamattina, 7 aprile, notiamo che il rendimento del Treasury Note a dieci anni e’ +2,57%, in calo da +2,63% di ieri sera. Va detto che il movimento al rialzo dei tassi misurato da inizio anno e’ comunque molto ampio (circa +90 bps) e fa del primo trimestre 2022 il peggiore per i Govies Usa degli ultimi 50 anni.
Pesanti oggi, 7 aprile, le chiusure borsistiche dell’Asia-Pacifico. Nuovo pesante ribasso per la Borsa di Tokyo, complice la pubblicazione del leading indicator di febbraio sotto le attese, specie sulla componente aspettative: indice Nikkei -1,7%. Male anche Kospi coreano, -1,3%, Sensex indiano, -0,4%, Hang Seng di Hong-Kong -1,2%.
Calo vistoso anche per il CSI300 Shanghai&Shenzhen, -1,3%, nonostante si moltiplichino i segnali “market friendly” da parte del Governo di Pechino, che si appresta al varo di energiche iniziative a sostegno della crescita economica. Il premier cinese Li Keqiang prospetta un’”appropriata” politica monetaria di sostegno agli investimenti delle imprese ed ai consumi delle famiglie.
Stamane le borse europeee recuperano terreno, con un rialzo medio di circa +0,7% (ore 13.00 CET), forse aiutate dall’inatteso dato positivo della crescita della produzione industriale in Germania, +0,2% mese su mese e +3,2% anno su anno, in febbraio.
Indicazioni positive sulle aperture pomeridiane vengono anche dai futures su Wall Street, viste in rialzo di oltre mezzo punto, dopo le pesanti chiusure di ieri sera, innescate dalle minute della FED, le piu’ “hawkish” da almeno 4 anni.
Sul mercato valutario, il Dollaro dispiega la sua forza, ma senza grandi strappi. Euro sui livelli di martedi’ e mercoledi’ sera, poco sopra quota 1,089. Il prezzo dell’oro consolida il livello 1.930 Dollari/oncia, con un marginale rialzo del +0,2% (ore 13.00 CET).
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