President's DayApertura di settimana senza grandi spunti sui mercati, in seguito alla festività USA del President’s Day. Wall Street chiusa e ridotta volatilità sul mercato dei cambi, che ha visto un dollaro stabile contro le principali valute concorrenti e oscillazioni assai limitate, non superiori ai 20-30 pips.
La tendenza del biglietto verde rimane ribassista nel breve termine, in ragione del fatto che per ora Trump ha promesso dazi senza di fatto applicarli, se non parzialmente alla Cina. Ciò ha riportato sereno dopo qualche giorno in cui l’avversione al rischio sembrava essere tornata di moda.
L’Euro e le principali valute stanno spingendo il dollaro verso livelli chiave di supporto di medio termine, ma solo la loro violazione porterebbe a un'inversione del trend dominante, che resta per ora pro dollaro. Va detto che le ragioni scatenanti di un eventuale movimento delle valute sono legate ancora alle dichiarazioni del Presidente USA sui dazi e tariffe.
Da quando è stato rieletto, però, Donald Trump ha pubblicato sui social media relativamente meno post influenti sul mercato rispetto al suo primo mandato, secondo una stima dello studio di JPMorgan. Solo il 10% dei post pubblicati questa volta da Trump su argomenti delicati come tariffe commerciali, relazioni estere ed economia, hanno causato evidenti movimenti sul mercato valutario.
L'impatto maggiore finora è stato il calo di oltre il 2% e l'1% rispettivamente del peso messicano e del dollaro canadese, registrato all'inizio di febbraio, quando Trump rese noto di aver imposto tariffe del 25% su Messico e Canada, decisione poi rinviata due giorni dopo. Sempre secondo lo studio di JP Morgan, operare sul mercato sui post di Trump non sarebbe stato molto redditizio, anche se comunque positivo. Acquistare dollari rispetto a un paniere di valute G10, o la valuta individuale più direttamente interessata, per un periodo compreso tra cinque e 180 minuti dopo ogni post, sarebbe stato leggermente positivo (+4% secondo le stime).
BORSE EUROPEE
Le azioni europee sono rimbalzate lunedì, con lo STOXX 50 e lo STOXX 600 in rialzo di circa lo 0,3% su nuovi livelli record, spinti da un'impennata delle azioni della difesa tra le aspettative di una maggiore spesa per la difesa da parte dei governi europei.
I leader europei si sono incontrati ieri a Parigi per discutere dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e formulare una risposta dopo che gli Stati Uniti hanno promesso di ridimensionare il proprio sostegno a Kiev. Nel frattempo, i negoziati tra Stati Uniti e Russia sulla guerra dovrebbero iniziare questa settimana in Arabia Saudita, sebbene permangano incertezze sulla partecipazione dell'Ucraina e le nazioni europee non siano state invitate.
Tra i diversi settori, le azioni del comparto della difesa hanno sovraperformato, con Rheinmetall in rialzo del 10%, Leonardo in rialzo del 7,2% e Saab in rialzo di oltre il 15%. Anche il settore automobilistico è salito, con Mercedes-Benz in rialzo dello 0,4% e BMW in guadagno dell'1,1%.
LA RBA TAGLIA I TASSI
La Reserve Bank of Australia (RBA) ha tagliato i tassi di 25 punti base, portandoli al 4,1% nella riunione di questa notte, in linea con le aspettative del mercato. Si è trattato della prima riduzione del costo del denaro da novembre 2020, causata da un rallentamento dell'inflazione, oggi intorno al 2,4%, che rappresenta già il punto medio del suo intervallo obiettivo del 2-3%.
Allo stesso modo, la RBA ha evidenziato una prospettiva economica incerta, notando un rimbalzo più lento del previsto nella domanda privata e incertezza sulla sostenibilità della ripresa della spesa delle famiglie iniziata alla fine del 2024. A livello globale, i rischi rimangono significativi, sottolineati da incertezze geopolitiche e politiche. Il dollaro australiano è stabile e compreso tra 0,6330 e 0,6370.
PETROLIO
Il Brent è rimasto appena sotto i 75 dollari al barile lunedì, mentre il WTI ha chiuso intorno ai 71,3 dollari. Gli analisti attendono i possibili sviluppi su un possibile accordo di pace tra Russia e Ucraina, che potrebbe allentare le sanzioni e aumentare l'offerta di petrolio.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto che potrebbe incontrare presto il presidente russo Vladimir Putin per discutere dell’eventualità di porre fine alla guerra, con i colloqui iniziali tra Stati Uniti e Russia programmati per questa settimana in Arabia Saudita. Se i negoziati avranno successo, la fine delle sanzioni potrebbe riportare il petrolio russo nei mercati, aumentando inevitabilmente l'offerta.
Tecnicamente il trend del greggio rimane ribassista con resistenze poste a 77 per il Brent e 73,50 per il WTI. Inoltre, i prezzi del petrolio sono frenati dai timori di una guerra commerciale globale, poiché Trump sembra ancora determinato a rivedere le potenziali tariffe di ritorsione sui paesi che impongono dazi sui beni statunitensi, le cosiddette tariffe reciproche.
PIL GIAPPONE IN CRESCITA
Il PIL giapponese è cresciuto dello 0,7% su base trimestrale nel quarto trimestre del 2024, accelerando dopo che il dato precedente è stato rivisto al rialzo dello 0,4% nel terzo trimestre e superando le aspettative di mercato dello 0,3%. Ciò ha segnato la terza crescita trimestrale consecutiva, guidata da un forte rimbalzo degli investimenti aziendali, che hanno superato le previsioni.
Inoltre, il commercio netto ha contribuito alla crescita con 0,7 punti percentuali, poiché le esportazioni sono aumentate per il terzo trimestre consecutivo nonostante le minacce tariffarie statunitensi, mentre le importazioni si sono ridotte per la prima volta dal primo trimestre del 2024. Inoltre, la spesa pubblica è aumentata per il quarto trimestre consecutivo.
Nel frattempo, i consumi privati, che rappresentano oltre la metà della produzione economica giapponese, sono aumentati inaspettatamente, contro le aspettative di un calo dello 0,1%.
Buona giornata!
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Idee operative USDAUD
Fed ancora falcoLa Federal Reserve ha mantenuto il tasso sui fondi federali stabile nell'intervallo 4,25% - 4,5% durante la riunione di gennaio 2025, in linea con le aspettative. La banca centrale ha sospeso il ciclo di tagli dei tassi dopo tre riduzioni consecutive nel 2024, per un totale di un punto percentuale.
I membri del FOMC hanno osservato che gli indicatori recenti evidenziano che l'attività economica è ancora in crescita, e ad un ritmo solido, mentre il mercato del lavoro si è stabilizzato, in un contesto caratterizzato da solidità. L’inflazione, intanto, rimane elevata, pertanto non si può, né si deve abbassare la guardia.
Inoltre, la Fed ha affermato che le prospettive economiche sono incerte ed è attenta ai rischi. Commento hawkish quindi che ha confermato quanto già era sufficientemente noto a tutti, ovvero che l’economia regge l’urto dei tassi alti e non vi sono cambiamenti sostanziali nell’atteggiamento di una Fed che manterrà la barra dritta verso gli obiettivi. Cosa penserà Trump, che recentemente aveva chiesto il taglio del costo del denaro? I mercati si fanno interessanti, al riguardo.
WALL STREET STABILE
Wall Street è rimasta pressoché invariata dopo la decisione della Fed, alternando rialzi a ribassi intorno allo zero. Le dichiarazioni da falco di Jerome Powell non hanno spaventato chi opera in azionario. Il Presidente ha dichiarato che l’inflazione non è ancora vicina all'obiettivo, anzi è leggermente aumentata, mentre il tasso di disoccupazione si è stabilizzato e rimane basso. È per tale ragione che la Fed non deve avere fretta di modificare il tasso di interesse di riferimento.
La Banca centrale attenderà i progressi su inflazione o sulla debolezza del mercato del lavoro prima di apportare ulteriori tagli. L'attenzione del mercato quindi si sposterà nuovamente su eventuali commenti riguardanti le politiche del Presidente e il loro potenziale impatto economico.
Sul fronte risultati aziendali, il settore tecnologico ha avuto la performance peggiore. Nvidia è scivolata del 2,5%, raffreddandosi dopo un aumento dell'8,9% nella sessione precedente. Nel frattempo, le azioni di T-Mobile US sono aumentate di oltre il 5% dopo aver riportato utili più forti del previsto. Starbucks ha guadagnato il 5,6%, nonostante un calo degli utili. Danaher è scesa di quasi il 5,7% dopo aver avvisato di un potenziale calo dei ricavi in questo trimestre.
VALUTE
Sui cambi, prosegue la forza del dollaro che però si manifesta con price action rallentate, prive di accelerazione e momentum favorevoli, come se ci fosse, sotto sotto, il timore di qualche spallata del Presidente, che anche se non lo ha dichiarato esplicitamente, sembrerebbe volere un dollaro più basso.
Il vero problema da affrontare sembra essere la bilancia commerciale, che è in forte debito, di oltre 122 miliardi quella dei beni e di circa 90 compresi anche i servizi. L’EurUsd intanto è scivolato lentamente sotto 1.0400 ma poi ha chiuso intorno a 1.0410. Sugli altri cambi, analoga price action con movimenti bilaterali ma poco volatili se non per qualche movimento irrazionale di breve termine.
USA, SALE IL DEFICIT COMMERCIALE
Il deficit commerciale degli Stati Uniti, per quel che riguarda i beni, si è allargato arrivando al record di 122,11 miliardi di dollari a dicembre 2024, superando le aspettative di mercato di 105,4 miliardi e in aumento rispetto ai 103,5 miliardi rivisti per il mese di novembre scorso.
Le importazioni sono aumentate del 3,9% a 289,6 miliardi di dollari, e la ragione è da ricercare nel fatto che le aziende statunitensi hanno anticipato acquisti prima dell’arrivo dei dazi imposti da Trump. Sono stati osservati aumenti nelle forniture industriali, nei beni di consumo e nei beni strumentali. Nel frattempo, le esportazioni sono scese del 4,5% a 167,5 miliardi di dollari, guidate da minori spedizioni di forniture industriali, beni strumentali e beni di consumo.
BOC, ULTIMO TAGLIO DEI TASSI?
La Banca centrale canadese ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base al 3% nella decisione di ieri, come ampiamente previsto dai mercati. Si è trattato del sesto taglio consecutivo del costo del denaro, 4 da 25 punti base e due da 50, con una riduzione del 2% dal giugno 2024.
Nel frattempo, la banca centrale ha anche annunciato la fine del restringimento quantitativo, con acquisti di asset a partire dal mese di marzo per sostenere la liquidità. Il Consiglio direttivo ha osservato che l'inflazione è convergente verso il 2% e si prevede che rimarrà vicina ai target del 2% nei prossimi due anni, poiché la crescita dei prezzi di base continua a rallentare.
A sua volta, il consiglio ha anche segnalato preoccupazioni per i dazi americani che potrebbero rallentare la ripresa economica, ostacolando le principali fonti di domanda di beni e servizi nazionali. Tuttavia, la BoC prevede che la crescita del PIL si rafforzerà nel 2025, prevedendo un'espansione dell'1,8% dopo le aspettative di una crescita dell'1,3% nel 2024.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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Wall Street in AltalenaLe borse USA, dopo un'apertura in ripresa, hanno successivamente ripiegato cancellando i guadagni iniziali e muovendosi poi intorno allo zero. Questo è un segnale che l’avversione al rischio delle ultime sedute non è stata una chimera, ma qualcosa che potrebbe approfondirsi nelle prossime settimane.
La sensazione è che gli investitori stiano chiudendo le posizioni e gli asset di rischio prima della pubblicazione dell'indice dei prezzi al consumo di domani, un dato cruciale per capire se la Fed avrà spazio per estendere il suo ciclo di tagli quest'anno.
I rendimenti dei titoli del Tesoro a lunga scadenza hanno continuato a salire, raggiungendo i loro livelli più alti dal 2023, nonostante il dato sui prezzi alla produzione sia uscito più debole del previsto.
Eli Lilly ha guidato le perdite tra i pesi massimi con un crollo di oltre il 7% dopo aver tagliato le sue previsioni di profitto del quarto trimestre. Inoltre, Nvidia ha perso quasi il 2% mentre Meta è scesa di quasi il 3% dopo aver dichiarato di aver tagliato il 5% del personale.
D'altro canto, le banche si sono mantenute vicine alla linea di demarcazione in vista della settimana degli utili, con JPMorgan, Wells Fargo, Citigroup, NY Mellon, Bank of America e Morgan Stanley che dovrebbero pubblicare i risultati entro giovedì.
STERLINA IN SOFFERENZA
La sterlina britannica è scivolata a $1,216 martedì, segnando il sesto giorno consecutivo di perdite e il livello più basso da novembre 2023, poiché le preoccupazioni sulla salute fiscale del Regno Unito hanno pesato sul sentiment. Un aumento dell'offerta di titoli di Stato ha messo sotto pressione gli asset del Regno Unito, mentre le preoccupazioni sull'inflazione hanno spinto i rendimenti obbligazionari al rialzo sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti.
I prossimi dati sui prezzi al consumo nel Regno Unito, previsti per mercoledì, potrebbero influenzare ulteriormente i mercati. Gli analisti avvertono che un'inflazione ostinata potrebbe ridurre le aspettative di tagli dei tassi della Banca d'Inghilterra, aggiungendo tensione all'economia del Regno Unito.
L'aumento dei rendimenti potrebbe costringere il governo a restringere la spesa fiscale per aderire alle sue regole fiscali, ostacolando potenzialmente la crescita. Nel frattempo, il ministero delle finanze si è impegnato a mantenere un fermo controllo sulle finanze pubbliche dopo le recenti turbolenze del mercato.
PREZZI ALLA PRODUZIONE
I prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,2% mese su mese a dicembre 2024, al di sotto dello 0,4% di novembre, che aveva rappresentato il massimo degli ultimi 5 mesi, e inferiore anche alle previsioni dello 0,3%. I prezzi dei beni sono aumentati dello 0,6%, guidati da un aumento del 9,7% della benzina. Sono aumentati anche i prezzi dell'energia elettrica residenziale, delle carni, dei veicoli a motore e dei carburanti a gas.
Nel frattempo, i prezzi dei servizi sono rimasti invariati, poiché un aumento del 2,2% nei servizi di trasporto e magazzinaggio ha compensato i cali nei costi dei servizi al netto di commercio, trasporto e logistica.
Su base annua, l'inflazione dei prezzi alla produzione è accelerata per il terzo mese consecutivo al 3,3%, il tasso annuale più alto da febbraio 2023, ma inferiore alle aspettative del 3,4%. Nel frattempo, il PPI core è rimasto invariato, dopo un aumento dello 0,2% a novembre e rispetto alle previsioni dello 0,3%. Il tasso di interesse di base annuo è salito al 3,5%, anche in questo caso inferiore alle previsioni del 3,8%.
USA, RENDIMENTI IN SALITA
Il rendimento del Treasury Note statunitense a 10 anni ha toccato la soglia del 4,8% martedì, il massimo da ottobre 2023, nonostante il dato sui prezzi alla produzione avesse creato aspettative di un possibile aumento delle probabilità che la Fed potesse tagliare il costo del denaro. I prezzi alla produzione principali sono aumentati meno del consenso del mercato, ma comunque sono aumentati. Ora, tutta l’attesa si sposta sul CPI di domani.
Di conseguenza, le prospettive di una politica più accomodante rimangono poco probabili alla luce di possibili politiche pro-inflazione da parte del presidente eletto Trump e di un solido mercato del lavoro. Oltre all'aumento della spesa in deficit, i rapporti hanno indicato che la prossima amministrazione presidenziale statunitense ha discusso la possibilità di inserire dazi draconiani nell’agenda di governo.
Guerra commerciale e valutaria, quindi, che non si conciliano tra di loro, poiché i dazi potrebbero avere qualche effetto solo se contemporaneamente si svalutasse il dollaro. Ma i partner non stanno a guardare e infatti spingono il dollaro al rialzo, neutralizzando i dazi.
E c’è di più: Trump spinge per il taglio dei tassi, ma la Fed non mollerà l’osso tanto facilmente.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Aumenta l'avversione al rischioAumenta l’avversione al rischio sui mercati, anche se Wall Street, in serata, alla fine, ha limitato le perdite. L'S&P 500 ha chiuso praticamente invariato, mentre il Nasdaq 100 è sceso dello 0,35% e il Dow Jones ha invertito la rotta chiudendo a circa +0,6%.
Il sentiment degli investitori è stato appesantito dall'aumento dei rendimenti dei Treasury, guidato dalle aspettative di un minor numero di tagli dei tassi della Fed quest'anno, e dalle preoccupazioni per le potenziali pressioni inflazionistiche derivanti dalle politiche della nuova amministrazione Trump.
I servizi tecnologici e di comunicazione sono stati i settori con le peggiori performance, mentre l'energia ha sovraperformato, sostenuta dall'aumento dei prezzi del petrolio in seguito alle nuove sanzioni statunitensi sulla Russia.
Le azioni di Apple sono scese del 2,4% dopo che i dati hanno mostrato che le vendite di iPhone sono diminuite del 5% lo scorso trimestre. Nvidia (-4,2%), Micron Technology (-6%) e Palantir Technologies (-3,1%) sono apparse in forte calo. Anche Microsoft (-0,3%), Amazon (-0,9%), Meta (-2,6%), Tesla (-2,4%) e Alphabet (-2,1%) hanno chiuso negative.
Gli operatori restano in attesa delle trimestrali, con le principali banche pronte a presentare i loro report in settimana. Inoltre, tutti gli occhi saranno puntati sui dati CPI e PPI americani, una misura importante dell’inflazione.
VALUTE
L'indice del dollaro è arrivato a quota 110 ieri, il livello più alto dall’ottobre 2022, e ha esteso un guadagno dello 0,6% nella prima settimana dell'anno, poiché i trader hanno ridimensionato le aspettative per i tagli dei tassi della Federal Reserve quest'anno, spinti da un rapporto sull'occupazione più forte del previsto di venerdì.
Poi in serata e soprattutto nella sessione asiatica, il dollaro ha ripiegato con l’EurUsd salito a 1.0270 di massimo, con i prezzi attuali in area 1.0240. Sul fronte dei tassi, analisti e investitori ora scommettono su un solo taglio dei tassi nel 2025, in calo rispetto ai 50 punti base previsti all'inizio di questo mese, e per di più posticipato alla seconda metà dell'anno.
Cable in recupero dopo il test dei minimi a ridosso di 1.2100, con un rimbalzo di 150 pips mentre l’EurGbp è tornata sotto quota 0.8400 dopo i massimi di ieri a 0.8423. Oceaniche in recupero di circa l’1% rispetto al biglietto verde, un movimento che non può che definirsi parzialmente correttivo e dovuto all’aumento dei prezzi delle materie prime.
UsdCad sceso da 1.4420 di circa una quarantina di pips, nel solito range 1.4280 - 1.4460. UsdJpy che non riesce a rompere i supporti posti a 157.00 e rimane nel trading range 157.00 - 158.80. Boj ancora assente sui tassi.
AUSTRALIA, FIDUCIA DEI CONSUMATORI
Il Consumer Sentiment Index in Australia è sceso dello 0,7% a 92,1 punti a gennaio 2025, segnando il suo secondo calo mensile consecutivo in un contesto di sentiment ancora negativo. I risultati del sondaggio evidenziano preoccupazione tra i consumatori, probabilmente in ragione anche del deprezzamento del dollaro australiano rispetto al dollaro statunitense. Ciò ha generato pessimismo relativamente alle prospettive economiche future.
Nonostante ciò, qualcosa è comunque cambiato in ragione del fatto che il numero pubblicato è comunque meno negativo rispetto a un anno fa e alcune componenti del sondaggio suggeriscono che i consumatori si aspettano un graduale miglioramento in futuro.
PETROLIO
I future sul petrolio greggio WTI sono saliti di oltre il 2% a oltre 78 dollari al barile lunedì, il livello più alto degli ultimi quattro mesi, poiché le nuove sanzioni statunitensi alla Russia hanno sollevato preoccupazioni sulle interruzioni dell'approvvigionamento.
Queste sanzioni, le più radicali finora, hanno preso di mira i principali esportatori, assicuratori e oltre 150 petroliere, lasciando acquirenti chiave come India e Cina a cercare alternative. La decisione ha creato caos, con le raffinerie cinesi che hanno tenuto riunioni di emergenza e le raffinerie indiane che si preparano per mesi di potenziali interruzioni.
I primi segnali includono petroliere sanzionate bloccate al largo della Cina, con il mercato che stima una riduzione fino a 800.000 barili al giorno di perdita dell’offerta di petrolio russo. Ad aumentare il rally ci sono il calo delle scorte statunitensi, il clima più freddo e le speculazioni sul fatto che la nuova amministrazione Trump potrebbe inasprire le sanzioni all'Iran.
Buona giornata.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Si avvicinano i dati chiaveWall Street ha vissuto un’altra giornata caratterizzata da chiusure miste, con l’S&P 500 in crescita dello 0,3%, il Nasdaq in crescita dello 0,85% e il Dow Jones ancora leggermente negativo, anche se in recupero rispetto all’apertura. Gli investitori attendono con estremo interesse la decisione della Fed e per lo più si aspettano un altro taglio dei tassi di 25 punti base. I mercati seguiranno da vicino anche le proiezioni economiche aggiornate, in particolare le prospettive per i tagli dei tassi di interesse nel 2025.
Sul fronte dei dati, gli S&P Global Flash PMI hanno mostrato una sorprendente forte crescita nell'attività del settore privato questo mese, guidata da un'impennata nei servizi mentre la crisi manifatturiera si è aggravata. Sul fronte aziendale, le azioni Broadcom sono salite di quasi il 10%, dopo il rialzo del 24% di venerdì, che ha spinto la capitalizzazione di mercato del produttore di chip a 1 trilione di dollari.
Inoltre, MicroStrategy è avanzata di oltre il 3% poiché la società entrerà nel Nasdaq. Ma non si può dimenticare l’andamento delle azioni Honeywell, che sono aumentate del 3,2% dopo che la società ha affermato di stare valutando la vendita della sua divisione aerospaziale. D'altro canto, Nvidia ha perso l'1,7%, attestandosi al minimo delle ultime 8 settimane a 131,8 dollari.
VALUTE
Poche novità sul fronte cambi, con un dollaro che è rimasto stabile contro le principali valute concorrenti. L'EurUsd si è mosso in 40 pips tra 1.0480 e 1.0520, mentre il Cable ha recuperato quasi area 1.2700. L'EurGbp è in leggera flessione e correzione, mentre l'UsdJpy è salito sopra 154.00. Le valute oceaniche sono in leggero recupero, ma insufficiente per decretare la fine del ribasso.
USA PMI IN CRESCITA
L'S&P Global Flash US Composite PMI è salito a 56,6 a dicembre 2024 dal 54,9 di novembre. Si è trattato della performance più forte dell'attività del settore privato dal marzo 2022, spinta da un'impennata nei servizi (58,5, il più alto da ottobre 2021, contro 56,1) mentre la flessione manifatturiera si è aggravata (48,3, il più basso in tre mesi, contro 49,7).
I nuovi ordini sono aumentati al ritmo più rapido da aprile 2022 e l'occupazione è aumentata per la prima volta in cinque mesi. Inoltre, le pressioni inflazionistiche si sono ulteriormente raffreddate. Infine, anche le aspettative delle aziende sulla produzione nel prossimo anno sono aumentate, raggiungendo il massimo a due anni e mezzo, riflettendo il crescente ottimismo sulle condizioni aziendali sotto l'amministrazione Trump in arrivo.
EUROZONA, PMI SI STABILIZZA
L'indice PMI composito HCOB Flash Eurozone è aumentato a 49,5 a dicembre 2024 da 48,3 a novembre, superando le previsioni di 48,2, secondo le stime preliminari. Mentre la lettura indicava un secondo calo mensile consecutivo nell'attività del settore privato, la contrazione si è attenuata. Il settore manifatturiero è rimasto debole (45,2, invariato), ma il settore dei servizi è rimbalzato in territorio di espansione (51,4 contro 49,5).
I nuovi ordini hanno continuato a diminuire e il ritmo dei tagli di posti di lavoro ha accelerato al suo ritmo più rapido in quattro anni, poiché le aziende si sono adattate ai carichi di lavoro ridotti. Anche i tassi di inflazione per i costi di input e i prezzi di output sono aumentati.
Il calo complessivo dell'attività aziendale è stato guidato dalle contrazioni in Germania e Francia, le maggiori economie dell'Eurozona. Tuttavia, il resto della regione ha visto una solida crescita della produzione. Su una nota più positiva, l'ottimismo per le prospettive a 12 mesi è migliorato sia nel settore manifatturiero che nei servizi.
Sempre nella giornata di ieri è uscito l'indice manifatturiero dello stato di New York Empire, che è sceso a 0,2 a dicembre 2024 dal 31,2 di novembre, il valore più alto da dicembre 2021 e ben al di sotto delle previsioni di 12. Il valore ha mostrato che l'attività commerciale nello stato di New York è rimasta stabile, dopo un forte aumento nel mese precedente.
Gli indicatori del mercato del lavoro hanno indicato un piccolo calo dell'occupazione e una settimana lavorativa media leggermente più breve. Inoltre, le aziende sono rimaste ottimiste sulle prospettive a sei mesi, anche se un po' meno che a novembre (24,6 contro 33,2).
AUSTRALIA, CALA LA FIDUCIA DEI CONSUMATORI
L'indice di fiducia dei consumatori del Westpac-Melbourne Institute in Australia è sceso del 2% a 92,8 punti a dicembre 2024, invertendo due mesi di rialzi. Questo calo riflette un rinnovato pessimismo sulle prospettive economiche, con il sottoindice che traccia le "prospettive economiche per i prossimi 12 mesi" in calo del 9,6% a 91,2 e le "prospettive economiche per i prossimi 5 anni" in calo del 7,9% a 95,9. Entrambi hanno bruciato circa la metà dei guadagni realizzati nei due mesi precedenti.
Diversi fattori hanno probabilmente contribuito a questo cambiamento di opinione, tra cui un aggiornamento del PIL deludente nel terzo trimestre, preoccupazioni inflazionistiche e incertezze sul taglio dei tassi. Nonostante questo calo generale, i consumatori hanno segnalato continui miglioramenti nelle "condizioni attuali", che valutano il benessere finanziario rispetto a un anno fa. Il dollaro australiano ha approfondito il ribasso, avvicinandosi ai supporti di medio termine posizionati in area 0.6260.
Buona giornata.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
AUDUSD - Nona Sinfonia - Time Frame 15 Minutinona sinfonia in opera
prima uscita long in loss
siamo all'interno di una congestione ampia formatasi con nona sinfonia ed in seconda uscita short di una congestione più ristretta; auspicabile, per uno short di continuazione, un uncino di test su uscita congestione
AUDUSD LONG 0.65600Abbiamo raggiunto un punto interessante su questa coppia per un ipotetico rimbalso di 30/50 pip. Il trend è visibilmente ribassista ma nulla scende per sempre!
Il dollaro australiano sta vivendo una situazione di debolezza dovute ad una serie di incertezze politiche e per il tassi di interesse.
Valuto un SL a 50 pip.
Le borse ripieganoGli azionari Usa hanno cominciato questa ottava in rosso, con sia l'S&P 500 che il Nasdaq in perdita di circa lo 0.30% - 0.35% mentre il Dow Jones è partito in rosso a -0.70%, dopo i forti guadagni realizzati venerdì scorso in seguito ad un rapporto sull'occupazione migliore del previsto. In chiusura di giornata abbiamo poi registrato i tre indici Usa in discesa di circa l’1%. Analisti e investitori, ora, attendono i dati chiave CPI e PPI previsti per questa settimana per valutare come si stanno evolvendo le pressioni sui prezzi. I mercati stanno assegnando una probabilità di quasi l'84% che la Fed taglierà i tassi di soli 25 punti base a novembre piuttosto che un'altra maxi riduzione di 50 punti base.
Allo stesso tempo, la stagione degli utili sta per iniziare più avanti nella settimana con i rapporti delle grandi banche JPMorgan, Wells Fargo e Bank Of New York Mellon. Beni di consumo discrezionali, immobiliare e servizi di pubblica utilità hanno sottoperformato mentre il settore energetico ha chiuso in rialzo. Le megacap sono state contrastanti, con Apple a -1,1% e Amazon a -2,4%), mentre Nvidia è partita positiva con un + 2% e Meta a +0,8%. Nel frattempo, Pfizer è salita del 3% dopo che Bloomberg ha riferito che l'investitore attivista Starboard Value ha acquisito una quota di circa 1 miliardo di dollari nella società.
VALUTE
Consolidano i principali rapporti di cambio, all’interno delle fasce di oscillazione delle ultime due sedute, comprese tra 1.0950 e 1.0990 per EurUsd, tra 1.3060 e 1.3090 per il Cable e 147.90 148.60 per il UsdJpy. UsdChf corregge leggermente al ribasso, ma quanto basta per vedere un EurChf nuovamente sotto quota 0.9400. Occorre ora la presenza di un trigger per spostare nuovamente l’equilibrio di breve che si è venuto a creare proprio perché in questo momento siamo in bilico tra un cambiamento del trend avuto sino ad oggi, di ribasso del dollaro, e una sua continuazione.
I punti chiave di rottura dei supporti per EurUsd sono posizionati in area 1.0800, la cui violazione farebbe cambiare il trend attuale, ancora rialzista, mentre sul Cable tale livello è posto in area 1.2800 20. Per quel che riguarda il UsdJpy siamo in pina fase correttiva rialzista con possibili obiettivi anche oltre 151.00, considerato l’atteggiamento della Boj e del nuovo Governo. Sul franco, si è detto, ovvero che rimane forte e sostenuto, mentre le oceaniche stanno mollando, anche in relazione al probabile taglio dei tassi di domattina della Rbnz.
EUROZONA, VENDITE AL DETTAGLIO IN CRESCITA
Le vendite al dettaglio nel vecchio continente sono aumentate dello 0,2% ad agosto, in linea con le aspettative del mercato. Le vendite sono rimbalzate nei settori dell’autotrazione e per i prodotti non alimentari. Ma, i volumi al dettaglio sono stati più elevati anche per prodotti alimentari, bevande e tabacco. Tra le economie dell'area dell'euro, il Lussemburgo ha registrato l'aumento più ripido con un balzo delle vendite del 5,3%, seguito da Cipro e Portogallo.
Ma le vendite sono aumentate anche in Francia e Spagna, mentre in Italia sono rimaste stabili. D'altro canto, si sono visti cali in Croazia, Irlanda, Malta, Slovacchia e Slovenia. Rispetto all'anno precedente, le vendite al dettaglio nel blocco valutario sono aumentate dello 0,8%.
AUSTRALIA
L'indice di fiducia dei consumatori del Westpac Melbourne Institute è balzato del 6,2% su base mensile, raggiungendo il massimo degli ultimi 2 anni e mezzo a 89,8 nell'ottobre 2024, una brusca inversione di tendenza rispetto al calo dello 0,5% del mese precedente, a seguito dei tagli dei tassi di interesse all'estero e dei segnali più promettenti relativi all’inflazione.
Le opinioni dei consumatori sulle condizioni economiche per i prossimi 12 mesi sono aumentate del 14,3% a 92,8 e la loro valutazione per i prossimi 5 anni è aumentata dell'8,0% a 97,8. Contestualmente l 'indice di fiducia delle imprese NAB in Australia è salito a -2 a settembre 2024 dal -5 rivisto di agosto, tra notevoli miglioramenti nel commercio al dettaglio.
IL PETROLIO CONSOLIDA
I future sul greggio WTI sono saliti a 76 dollari al barile lunedì, il massimo delle ultime sei settimane dopo il guadagno del 9,1% della precedente ottava, mentre le tensioni in Medio Oriente aumentano. Gli investitori sono concentrati sulla risposta di Israele al recente attacco missilistico iraniano. I timori di un conflitto più ampio nella regione persistono, soprattutto se Israele continua le azioni militari a Gaza e in Libano.
Tuttavia, il presidente Biden ha negato il proprio appoggio agli attacchi ai giacimenti petroliferi iraniani, affermando che dovrebbero essere prese in considerazione azioni alternative. La produzione di petrolio dell'Iran, ora quasi a piena capacità, potrebbe essere a rischio. Nonostante queste preoccupazioni geopolitiche, permangono interrogativi sulla domanda globale, in particolare dalla Cina, insieme all'ampia offerta di petrolio. Si prevede che il governo cinese svelerà nuove misure di stimolo economico, che potrebbero influenzare la domanda.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Aud/Usd: DMLC sulla parte alta del rangeBuongiorno a tutti,
eccomi qui con il solito appuntamento del fine settimana.
Quest'oggi il mercato è Aud/Usd.
Il cambio è strutturalmente in un chiaro range che tiene i prezzi costretti tra 0,6900 e 0,6400.
In questi ultimi giorni ha mostrato forti vendite arrivate proprio con l'arrivo nella zona alta ( 0,6900 ) formando una price action che indica un DMLC, trigger informativo di stampo ribassista.
Nei prossimi giorni personalmente quindi osserverò il cambio soprattutto in ottica short ( almeno in prima battuta ) cercando di trovare spunti ribassisti confermativi su time frame daily/4H/6H.
Massima attenzione però perché, seppur nel medio termine ( WEEKLY CHART ) siamo in un box, nel breve ( DAILY CHART ) il trend è rialzista e su alcuni livelli potrebbero riscattare, anche forti, gli acquisti.
Un'operatività di brevissimo termine, basata su entry con TIME FRAME 4 ORE, ci permette di prendere dei piccoli trend che possono però portare ottimi risultati per un price action trader evitando più facilmente cambi repentini dai prezzi.
Per oggi è tutto, vi auguro un buon week end e un buon TRADING SIMPLE!
Timori di escalationI timori di escalation della crisi mediorientale hanno pesato sui listini, nella giornata di martedì, così da spingere Wall Street a liquidare posizioni sull’equity, mentre la sessione di ieri, mercoledì, ha visto gli azionari rimbalzare, in attesa che sul fronte geopolitico si chiarissero gli avvenimenti, con il timore di una immediata risposta all’Iran da parte di Israele. Per ora non c’è stata, ma non si può escludere in ogni momento, e il mercato pare accorgersene solo ora.
Nel frattempo, sul fronte dati, l’Adp ha evidenziato assunzioni più forti del previsto nel settore privato, con un +143.000 nuovi posti di lavoro a settembre, in aumento rispetto ai 103.000 di agosto e al di sopra delle 128.000 previste. La paura aumenta, così come i rischi di escalation, e il mercato sembra sottovalutare gli eventi, rimanendo tutto sommato vicino ai massimi.
VALUTE, JPY IN CALO
Sul fronte valutario, la scena se l’è presa lo Jpy, dopo le parole del nuovo primo Ministro Ishiba, il quale ha dichiarato che non è questo il momento di alzare il costo del denaro. Conseguenza, il crollo dello Jpy, tornato contro dollaro a 146.60. Tecnicamente non si deve escludere neppure il ritorno sopra i 150 Jpy per dollaro, considerato che queste parole appaiono come il via libera, nuovamente, all’indebolimento dello Jpy.
Ma nelle ultime ore, assistiamo ad un ritorno generalizzato del dollaro che guadagna terreno contro Euro, sterlina e valute concorrenti. In special modo Bailey ha parlato di taglio dei tassi, dopo che sembrava che la Boe si autoescludesse dal trend in atto, ovvero quello di ridurre i tassi da parte di tutte le banche centrali del primo mondo. EurGbp tornato a 0.8370 con il Cable sceso aggressivamente sotto 1.3200. Il trend ora rimane pro dollaro e assisteremo a ritorni generalizzati del biglietto verde, almeno nel breve periodo.
ADP IN RIPRESA
Le aziende private negli Stati Uniti hanno aggiunto 143.000 lavoratori ai loro libri paga a settembre 2024, il numero più alto in tre mesi, dopo una revisione al rialzo di 103.000 ad agosto e ben al di sopra delle previsioni di 120.000. La creazione di posti di lavoro ha mostrato una ripresa diffusa dopo un rallentamento di cinque mesi consecutivi, con il settore manifatturiero che ha aggiunto posti di lavoro per la prima volta da aprile.
Il settore dei servizi ha aggiunto 101.000 posti di lavoro, guidato da tempo libero, ospitalità, istruzione, servizi sanitari, servizi professionali alle imprese oltre a commercio e servizi di pubblica utilità. Nel frattempo, il settore della produzione di beni ha aggiunto 42.000 posti di lavoro, di cui 26.000 nell'edilizia; 14.000 nelle risorse naturali ed estrazione mineraria.
EUROZONA, DISOCCUPAZIONE STABILE
Il tasso di disoccupazione nell'area euro è rimasto invariato rispetto al mese precedente al 6,4% nell'agosto 2024, attestandosi al minimo storico e in linea con le aspettative del mercato. Il risultato ha esteso il periodo di resilienza nel mercato del lavoro del vecchio continente, resistendo alla stretta monetaria storica della BCE. Il numero di disoccupati è diminuito di 94 mila persone rispetto al mese precedente, attestandosi a 10,925 milioni.
AUSTRALIA, BILANCIA COMMERCIALE
Il surplus commerciale australiano sui beni si è attestato a 5,64 miliardi di AUD ad agosto 2024, praticamente invariato rispetto a luglio, ma ha superato leggermente le aspettative di mercato. Si è trattato del maggior surplus commerciale da aprile, nonostante lievi cali sia nelle esportazioni che nelle importazioni. AudUsd sceso, in linea con gli altri dollari, sul supporto chiave di 0.6850, la cui rottura aprirebbe la strada al test di 0.6820, target di breve termine. Successivamente, se la forza di dollaro persistesse, gli obiettivi potrebbero rivelarsi più ambiziosi, anche in area 0.6600.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Improvvisamente, il risk offCome un fulmine a ciel sereno, ieri pomeriggio, sono giunte sui mercati, notizie di un possibile e imminente attacco missilistico contro Israele da parte dell’Iran, come possibile ritorsione all’intervento di Israele in Libano contro gli Hezbollah. E’ stato un alto funzionario della Casa Bianca a lanciare l’allarme, aggiungendo che un tale attacco avrebbe gravi conseguenze per l’Iran stesso.
Wall Street ha virato al ribasso e, a causa del persistente rischio geopolitico, l'S&P 500 e il Nasdaq sono scesi di oltre l’1%, mentre il Dow ha chiuso intorno al -0.60%. Sul fronte dati, l'ISM PMI ha indicato un'altra forte contrazione per l'attività delle fabbriche statunitensi, sebbene i prezzi alla produzione più bassi offrano spazio alla Fed per continuare a tagliare i tassi. Inoltre, i Jolts Openings hanno indicato un rimbalzo nelle posizioni di lavoro vacanti. Nel frattempo, Apple, Microsoft e Broadcom hanno registrato un calo compreso tra il 3% e il 2%, dettando il passo al settore tecnologico.
VALUTE
Sui cambi improvvisi i recuperi di Jpy e Chf, che di fronte all’aumento dei rischi geopolitici, sono saliti rompendo le prime resistenze, senza però consolidare. EurUsd in discesa dopo la violazione di 1.1100 e possibilità di discesa fino almeno a 1.1000. Cable sotto 1.3300 e obiettivi ambiziosi in area 1.3000.
UsdJpy che dopo il test di 143.00 è tornato a ridosso di 144.00 per poi oscillare nel range questa notte. Di fondo sulle valute si aspetta qualcosa che possa muovere i mercati, dopo settimane di tentativi falliti al rialzo o al ribasso.
ISM USA E JOLTS OPENINGS
L'ISM Manufacturing PMI è uscito a 47.3 a settembre 2024, invariato rispetto ad agosto e leggermente al di sotto delle previsioni di 47,5. Il dato indica una contrazione nel settore manifatturiero da ormai sei mesi. La domanda continua a essere debole, la produzione è diminuita e gli input sono rimasti accomodanti.
È stato osservato un calo per i nuovi ordini, le scorte e l'arretrato di ordini, mentre la produzione si è quasi fermata, i prezzi sono diminuiti e le consegne dei fornitori hanno indicato consegne in rallentamento. Il numero di posti di lavoro nelle aree di grandi magazzini e uffici, (Jolts) è aumentato di 329.000 a 8,040 milioni ad agosto 2024 da un 7,7 milioni rivisto al rialzo a luglio e al di sopra delle aspettative di mercato di 7,6 milioni.
EUROZONA, CALA L’INFLAZIONE
Il tasso di inflazione annuale nell'Eurozona è sceso all'1,8% a settembre 2024, il più basso da aprile 2021, rispetto al 2,2% di agosto e alle previsioni dell'1,9%. L'inflazione è ora al di sotto dell'obiettivo della BCE del 2%. I prezzi sono scesi molto di più per l'energia e servizi, mentre i prezzi per cibo, alcol e tabacco sono aumentati leggermente.
Nel frattempo, anche il tasso di inflazione core è sceso al 2,7% dal 2,8%. Tra le maggiori economie del blocco, l'inflazione ha rallentato in Germania, Francia, Italia e Spagna. La BCE prevede che l'inflazione aumenterà di nuovo nell'ultima parte del 2024. L'inflazione dovrebbe poi scendere verso il 2% nella seconda metà del 2025.
RECUPERA IL PETROLIO
I future sul greggio WTI sono saliti del 4% a quasi 71 dollari al barile ieri, dopo essere scesi ad un minimo di 67,59 Usd all'inizio della sessione, in seguito alle notizie secondo cui l'Iran potrebbe lanciare un attacco missilistico balistico contro Israele. Contemporaneamente, Israele ha anche iniziato raid via terra in Libano.
Nel frattempo, la Libia si sta preparando a riavviare la sua produzione di petrolio dopo aver risolto i conflitti interni. La Libia normalmente produce 1,2 milioni di barili al giorno, ma la produzione è scesa sotto i 450.000 barili ad agosto a causa dell'instabilità politica.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Equity, stabilità e nuovi massimiI principali indici azionari statunitensi, hanno terminato la seduta di ieri con guadagni di dimensioni ridotte, ma quanto basta per fissare nuovi massimi storici. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,2% a 42.208 punti, dopo aver fissato il nuovo massimo storico a 42.281 punti. L’S&P500 è salito dello 0,25% a 5.733 punti, poco al di sotto del nuovo massimo di 5.735 punti. Chiusura positiva anche per il Nasdaq (+0,56% a 18.075 punti).
Non c’è molto da segnalare riguardo a queste price action che dimostrano ancora come l’appetito al rischio, nei mercati azionari, sia ancora prevalente. Nel frattempo, il mercato attende ulteriori commenti dei diversi funzionari della Fed per valutare i prossimi passi della banca centrale, in attesa del rapporto PCE, previsto per fine settimana. Tecnologia e finanza sono stati i settori che più hanno battuto in testa ieri, mentre il settore dei materiali ha sovraperformato.
Le megacap per contro hanno chiuso negative, Inoltre, le azioni Visa sono crollate di quasi il 4% dopo le notizie secondo cui il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti potrebbe presentare quanto prima una causa accusando la società di monopolizzare illegalmente il mercato delle carte di debito negli Stati Uniti.
VALUTE
Ancora poche oscillazioni sul mercato dei cambi, in attesa di qualche segnale che possa sbloccare il trading range delle ultime due settimane. L’Euro rimane sostanzialmente forte, ormai a ridosso di 1.1200, nonostante i dati macro segnalino stagnazione nel vecchio continente. L’indice Ifo tedesco pubblicato ieri si è rivelato ancora negativo, ed è sceso a 85,4 a settembre 2024 da 86,6 ad agosto.
Si tratta del minimo dal mese di gennaio 2024 e ha mancato le aspettative di 86. Il sottoindice per le condizioni attuali è sceso a 84,4 da 86,5, mentre le aspettative aziendali sono diminuite a 86,3 da 86,8. Sulle altre valute, prevale una certa debolezza del biglietto verde, in un contesto in cui il cambiamento di narrativa dei responsabili di politica monetaria statunitense sembra spingere la valuta al ribasso, e forse questo è l’obiettivo della Fed.
UsdJpy che da 144.70 è tornato a ridosso di 143.00 dopo aver visto un minimo a142.90 e sebbene la price action e la tendenza di fondo sul giornaliero, sembrino di accumulazione, questi colpi di coda parrebbero avere lo scopo di buttare fuori dal mercato chi è long dollari. Cable sempre fortissimo, ormai sopra 1.3400 e non lontano dai primi obiettivi di 1.3450 80 area.
Sui supporti chiave anche UsdCad, tornato a 1.3420 con possibilità, in caso di rottura al ribasso dell’area di 1.3370 di scendere anche a 1.3180 target finale di questo movimento. Stabilità per l’EurChf a 0.9430 mentre scende ancora il UsdChf non lontano dal minimo di 0.8335.
PBOC IN AZIONE
La Banca Popolare Cinese ha abbassato il tasso di prestito di riferimento a un anno, conosciuto come MLF, ovvero linea di credito a medio termine, di 30 punti base al 2,0% dal 2,3% del 25 settembre. Già ieri la banca centrale aveva introdotto le sue misure di stimolo economico per rilanciare l'economia e ripristinare la fiducia del mercato, per contrastare la debole domanda interna e i rischi di deflazione.
Le misure comportano una riduzione di 50 punti base del coefficiente di riserva obbligatoria, un taglio di 20 punti base del tasso di interesse chiave a breve termine e una diminuzione approssimativa di 50 punti base dei prestiti ipotecari esistenti.
Lo Yuan è in rafforzamento sul dollaro, per via della debolezza diffusa della valuta americana, e tecnicamente siamo tornati in fase ribassista con obiettivi intorno ai 7 Yuan per dollaro toccati stanotte e, nel caso di violazione, non è da escludere un tentativo a 6.70 target finale di questo leg ribassista,
USA, MERCATO IMMOBILIARE IN PEGGIORAMENTO
L'indice dei prezzi delle case S&P Case-Shiller in 20 città negli Stati Uniti è aumentato del 5,9% rispetto all'anno precedente a luglio 2024, rallentando rispetto all'aumento del 6,5% del mese precedente e in linea con le aspettative del mercato di un aumento del 5,8%. È stato l'aumento più basso dei prezzi delle case da novembre 2023, a indicare l'impatto dei tassi di interesse più elevati sulla domanda di abitazioni.
Tuttavia, è stato il nono mese consecutivo in cui la crescita dei prezzi è rimasta al di sopra della soglia del 5%. L’impatto dei tassi alti comincia però a farsi sentire in modo evidente ed è questa una delle ragioni principali del taglio dei tassi della Fed.
AUSTRALIA, INFLAZIONE IN CALO
L'indice dei prezzi al consumo (CPI) in Australia è aumentato del 2,7% su base mensile, rispetto al dato di agosto dell’anno scorso, più basso rispetto alle previsioni di mercato del 2,8% e alla lettura di luglio del 3,5%. È stata la lettura più bassa da agosto 2021, e rientra nell'intervallo obiettivo della banca centrale del 2-3% per la prima volta in tre anni.
A contribuire, il calo dei prezzi dell'elettricità, la discesa più alta mai registrata (-17,9%) e quelli dei carburanti (-7,6%). Ma i prezzi sono scesi anche nel settore alimentare, alcol e tabacco. AudUsd in correzione dai massimi di 0.69076 con target di breve posti anche a 0.6830. Trend di fondo che resta però rialzista con obiettivi a 0.7150 nel medio termine.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Preparati per un long da sogno su AussieIn questa analisi su FX:AUDUSD ci troviamo di fronte a un setup long ben definito, che offre una grande opportunità di trading rialzista su timeframe settimanale (1W).
Si è creato un bel pattern di price action al test del fair value gap rialzista (FVG+).
Ci sono 2 possibili punti di ingresso.
Uno più conservativo a 0,67 e l'altro più aggressivo a 0,6677.
Il Risk/Reward è intrigante, superiore a 1:1 con un interessante movimento di prezzo in arrivo.
📊 TP Parziale: 0,6727 dove dimezzeremo l'esposizione e sposteremo lo SL a BE.
🎯 TP Finale: 0,67947, corrispondente al massimo della scorsa ottava.
⛔ SL ben posizionato: 0,6622.
Rischiamo in questo trade il 2% del nostro conto.
Wall Street tiene e rilanciaLa borsa americana ha reagito ieri, in seguito alla pubblicazione dei dati sui prezzi al consumo, nonostante un inizio traballante che aveva fatto pensare al ritorno del risk off sui mercati. La tensione era aumentata dopo la pubblicazione del dato core, uscito superiore alle attese, mentre il numero generale era uscito come da consensus.
In realtà tutto ciò ha poi riportato una certa tranquillità sulle price action perché comunque le maggiori probabilità di riduzione di 25 punti base de parte della Fed, rappresentano un segnale positivo per analisti e investitori. Il CPI core mensile è aumentato inaspettatamente dello 0,3%, contro un consensus dello 0,2%. Nel frattempo, il tasso di inflazione principale annuale ha rallentato più del previsto al 2,5% e il tasso core si è stabilizzato al 3,2% come previsto. Le probabilità di una riduzione del tasso di 25 punti base da parte della Fed la prossima settimana sono aumentate a circa l'80% dal 70% prima della pubblicazione.
VALUTE E BCE
Ancora una giornata decisamente decorrelata sul mercato dei cambi, e altamente volatile sulla valuta giapponese, con il UsdJpy dapprima capace di testare dei minimi a 140.70, per poi tornare quasi a 142.60 e chiudere la sessione in area 142.30. Tali movimenti dipendono soprattutto dalla tensione generata dalle dichiarazioni dei banchieri della Boj, che sostengono la necessità di alzare i tassi, il che porta scompiglio e avversione al rischio sui mercati, come accaduto ieri in mattinata.
Poi nel pomeriggio le cose sono cambiate, specie in relazione al ritorno di appetito al rischio che si è tradotto in vendite di franchi svizzeri, Jpy e rialzi delle oceaniche. Per quel che riguarda la moneta unica, il ribasso di ieri che ha portato al test di 1.1000 dipende soprattutto dai dati tedeschi e dalla pressione che questi ultimi mettono sulla decisione di oggi della Bce, attesa al taglio del costo del denaro.
Le previsioni ci dicono che la riduzione sarà molto probabilmente di 25 punti base, e solo successivamente forse, si prenderà in considerazione una riduzione più importante, che pure, forse, nelle condizioni attuali di congiuntura, sarebbe necessario. Ma probabilmente Francoforte vuole aspettare la Fed prima di azzardare un taglio che potrebbe indebolire l’Euro, con la possibilità di una inflazione importata in ripresa, il che non è certo il desiderio dell’Istituto Centrale.
NIKKEI IN RIPRESA
Parallelamente alla ripresa, anche se parziale, del UsdJpy, questa notte l'indice Nikkei 225 è balzato del 3,5% a oltre 36.800, mentre l’indice Topix ha guadagnato il 2,6% a 2.600, invertendo le perdite della sessione precedente e seguendo un rally guidato dalla tecnologia a Wall Street ieri sera in chiusura. Tali movimenti, come già ribadito, fanno seguito al dato sul Cpi che ha confermato che la Fed, molto probabilmente, taglierà i tassi di 5 punti base, che danno fiducia ai mercati perché significa che la Fed è sicura che non ci sarà recessione. Ecco il vero motivo del ritorno dell’appetito al rischio.
A livello nazionale, i dati hanno mostrato che i prezzi alla produzione in Giappone sono aumentati meno del previsto ad agosto, mentre il sentiment aziendale è balzato nel terzo trimestre. I titoli tecnologici hanno guidato la carica, con forti guadagni da Lasertec (3,5%), Disco Corp (4,4%), Tokyo Electron (4,8%), SoftBank Group (6,5%) e Advantest (6,8%).
PIL UK IN CALO
Rallenta l'economia britannica a luglio 2024, con un calo di produzione industriale e manifatturiera rispettivamente dell’1.2% e 1.3% su base annua, e relativa al mese di giugno. Le attese erano per dati quasi invariati, il che ha creato un po’ di scompiglio sui movimenti della sterlina ieri in giornata. Su base mensile entrambe sono scese dello 0.8% e 1%, decisamente inferiori al consensus.
Il Pil del mese i di Giugno è uscito a 0%, ovvero invariato, contro un consensus di +0.2%, mentre su base annua è cresciuto meno delle attese, +1.2% contro un +1.4% delle previsioni. Considerando il dato trimestrale, il PIL britannico è aumentato dello 0,5% inferiore al +0.6% del trimestre precedente e +0.6% del consensus.
AUSTRALIA
Le aspettative di inflazione al consumo in Australia, si sono attestate al 4,4% a settembre 2024, in leggero calo rispetto al massimo di agosto del 4,5%. L'ultima cifra riflette gli sforzi della banca centrale per controllare l'inflazione entro un lasso di tempo ragionevole preservando al contempo i risultati positivi del mercato del lavoro. Il governatore della Reserve Bank Michele Bullock ha recentemente osservato che l'inflazione ha rallentato sostanzialmente dal suo picco, sebbene rimanga al di sopra del punto medio dell'obiettivo del 2-3%.
Ha anche sottolineato che è prematuro considerare un allentamento monetario. L'inflazione principale in Australia è salita al 3,8% nel secondo trimestre del 2024, rispetto al minimo di nove trimestri del 3,6% nel primo trimestre, segnando il primo aumento dal quarto trimestre del 2022. Nel frattempo, l'indice CPI mensile è salito del 3,5% anno su anno a luglio, rallentando rispetto al 3,8% di giugno e raggiungendo il livello più basso degli ultimi 4 mesi.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Setup Daily Eccellente su AussieIn questa analisi su FX:AUDUSD , ci troviamo di fronte a un setup long ben definito, che offre una grande opportunità di trading rialzista su time frame giornaliero.
Entriamo immediatamente a mercato
Risk Reward interessante , superiore all'unità (circa 1:1.74) con una chiara strategia di gestione del rischio:
- TP Parziale: 0,67500 dove dimezzeremo l’esposizione e sposteremo lo stop loss a breakeven.
- TP Finale: 0,67923 corrispondente al CRT HIGH.
Stop Loss: 0,66857 ben posizionato sotto il livello di Fair Value Gap (FVG).
Stiamo rischiando il 2% del nostro conto per questo trade, con ottime prospettive di profitto su questa coppia di valute.