Wall Street positiva, dollaro debole e petrolio in caloRussia-Ucraina
Ancora una chiusura positiva per Wall Street, con l’appetito al rischio tornato prepotentemente sul mercato grazie alle aumentate possibilità di un taglio del costo del denaro da parte della Fed nella prossima riunione di dicembre.
Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,67% a 47.427 punti, mentre l’S&P 500 ha registrato un rialzo dello 0,69% a 6.813 punti. Meglio ha fatto il Nasdaq, che ha chiuso con un +0,82%.
Tra i singoli titoli, seduta positiva per Dell Technologies (+5,83%) dopo la diffusione dei risultati del terzo trimestre 2025/2026, chiuso con un utile per azione superiore alle stime degli analisti. Molto bene anche Oracle, in rialzo del 4,02%.
Giovedì 27 novembre 2025 Wall Street resterà chiusa per la festività del Thanksgiving Day.
Valute
Con il ritorno del “risk on”, il dollaro perde quota. L’EUR/USD torna sopra 1,1600 con possibili obiettivi a 1,1650, mentre la sterlina (Cable) sale oltre 1,3250 e punta verso l’area 1,3310.
Il cambio USD/JPY arretra sotto 156,00, avvicinandosi ai supporti chiave posti a 155,60. L’EUR/GBP scende in area 0,8750, vicino ai primi target di 0,8710, mentre l’USD/CAD perde 100 punti dai massimi di 1,4150.
Si registra anche il ritorno delle valute oceaniche: AUD/USD si avvicina alla prima area di resistenza a 0,6580, mentre NZD/USD risale finalmente sopra quota 0,5700, con obiettivi a 0,5800.
Petrolio
I future sul greggio WTI sono scesi verso i 58 dollari al barile nella notte, invertendo parte del guadagno di oltre l’1% della sessione precedente. Si tratta di una correzione tecnica, legata alle incertezze sui colloqui di pace tra Russia e Ucraina, ancora in corso.
Un inviato presidenziale statunitense si recherà in Russia la prossima settimana per favorire una svolta, che potrebbe portare alla revoca delle sanzioni sul greggio russo. Tuttavia, restano dubbi sulla possibilità di un accordo a breve termine e molti ritengono che, anche se venisse raggiunto, ci vorrà tempo prima che le spedizioni russe aumentino.
Nel frattempo, gli operatori attendono la riunione dell’OPEC+ di questo fine settimana per ulteriori segnali, dopo la sospensione degli aumenti di produzione previsti per il primo trimestre del prossimo anno.
Il greggio si avvia a registrare il quarto calo mensile consecutivo a novembre, la più lunga serie di perdite dal 2023, sotto la pressione delle aspettative di un surplus di offerta, con la produzione che continua a superare la domanda.
Australia e 🇳🇿 Nuova Zelanda
La spesa totale per nuovi investimenti in Australia è cresciuta del 6,4% su base trimestrale nel terzo trimestre del 2025, superando nettamente le attese di un’espansione dello 0,5%. Questo risultato segue una crescita dello 0,4% (rivista al rialzo) nel trimestre precedente e segna l’incremento più forte dal marzo 2021.
A livello geografico, il Territorio della Capitale Australiana ha registrato l’aumento più rapido (+35,3%), seguito da Australia Meridionale (+8,2%), Queensland (+7,3%), Victoria (+6,7%) e Tasmania (+2,8%). Al contrario, il Territorio del Nord ha segnato un calo dell’1,6%.
Nel frattempo, l’indice ANZ Business Outlook della Nuova Zelanda è balzato a 67,1 a novembre 2025, rispetto a 58,1 del mese precedente. Si tratta del livello più alto da marzo 2014, sostenuto dal continuo allentamento monetario che ha rafforzato la fiducia in una ripresa economica.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Idee di trading
Mercati in rialzo tra pace e tagli FedPace Russia-Ucraina?
Seduta positiva per il listino USA, che ha mostrato un guadagno dell’1,16% sul Dow Jones, proseguendo la serie positiva iniziata venerdì scorso. Sulla stessa linea l’S&P 500 con un +0,41%. Il Nasdaq 100 è rimasto sui livelli della vigilia, con un +0,18%.
L’attenzione degli investitori è rivolta alla possibile pace tra Russia e Ucraina, che nelle ultime ore sembra ripresentarsi come evento centrale. Restano però sotto osservazione anche i dati macroeconomici, capaci di fornire indicazioni importanti sullo stato di salute dell’economia statunitense.
Sul fronte della politica monetaria, crescono le probabilità di un taglio dei tassi a dicembre da parte della Fed.
A livello settoriale, i servizi di comunicazione, l’assistenza sanitaria e i materiali hanno sovraperformato, mentre il comparto tecnologico è rimasto indietro. Nvidia ha perso il 4,8% dopo le notizie secondo cui Meta starebbe trattando con Google per investire miliardi di dollari nei chip di intelligenza artificiale. Oracle ha ceduto il 6,2% e AMD il 7,4%. In controtendenza, Alphabet ha guadagnato l’1,9% e Meta l’1,5%.
Gli operatori hanno osservato anche i dati economici, risultati contrastanti. Le vendite al dettaglio hanno deluso, segnalando un rallentamento della spesa al consumo più netto del previsto.
L’ultimo rapporto ADP ha mostrato che le aziende statunitensi hanno perso in media 13.500 posti di lavoro a settimana nelle quattro settimane terminate l’8 novembre. D’altro canto, l’inflazione alla produzione ha accelerato a settembre.
Nonostante i segnali misti, le aspettative per un taglio dei tassi di interesse della Fed di 25 punti base il mese prossimo restano elevate, attorno all’85%.
Valute, ancora movimenti limitati
Il mercato dei cambi mostra ancora poche oscillazioni. Il ritorno del “risk on” ha prodotto un leggero indebolimento del dollaro.
L’EUR/USD si muove a ridosso di 1,1600, mentre la sterlina si è portata vicino a 1,3200. Salgono invece le valute oceaniche, AUD e NZD, sostenute dall’aumento dell’inflazione in Australia e dagli effetti del taglio dei tassi da parte della RBNZ, già scontato.
Il cambio USD/JPY è sceso a 154,10 dopo aver toccato anche 155,65, livello chiave di supporto. Il franco svizzero è rimasto stabile e in leggero ribasso contro l’euro, mentre è risalito sul dollaro.
ADP in calo
Secondo ADP Research, il mercato del lavoro privato ha perso in media 13.500 posti a settimana nelle quattro settimane concluse l’8 novembre 2025. Si tratta di un netto aumento rispetto al calo di 2.500 posti settimanali registrato nel periodo precedente.
I dati indicano che le perdite di posti di lavoro hanno accelerato tra fine ottobre e inizio novembre, a seguito degli annunci di riduzioni di personale da parte di importanti aziende, tra cui Amazon e Target.
Il rapporto mensile ufficiale sull’occupazione di novembre è atteso per il 3 dicembre.
Petrolio
I future sul greggio WTI sono scesi di oltre il 2,5%, a 57,2 dollari al barile martedì, il livello più basso delle ultime cinque settimane. Alcune indiscrezioni suggeriscono che l’Ucraina abbia accettato i termini di un accordo di pace volto a porre fine alla guerra con la Russia.
Il presidente Zelensky ha affermato che i colloqui con gli Stati Uniti proseguono, mentre la posizione della Russia rimane incerta. I negoziati a Ginevra e i paralleli incontri tra Stati Uniti e Russia ad Abu Dhabi riflettono un’intensa attività diplomatica, nonostante i raid aerei notturni continuino a evidenziare le tensioni in corso.
Una potenziale fine del conflitto potrebbe avere un impatto significativo sui mercati petroliferi. La Russia, importante produttore, è sottoposta a pesanti sanzioni occidentali e i recenti attacchi ucraini con droni contro le raffinerie hanno interrotto le forniture di carburante raffinato.
Qualsiasi aumento della produzione russa si sommerebbe a un mercato già orientato verso un eccesso di offerta, poiché i produttori globali stanno aumentando la produzione più rapidamente della domanda. I prezzi del petrolio sono diminuiti quest’anno e si avviano a registrare il quarto calo mensile consecutivo.
RBNZ taglia i tassi
La Reserve Bank of New Zealand ha abbassato il tasso di interesse ufficiale di 25 punti base al 2,25% nella sua ultima riunione dell’anno. La mossa, ampiamente attesa, ha portato i costi di finanziamento al livello più basso da metà 2022.
I membri della banca centrale hanno affermato che la decisione riflette una significativa capacità produttiva inutilizzata nell’economia, in un contesto di stabilità delle pressioni inflazionistiche. L’indice dei prezzi al consumo annuo è salito al di sopra della fascia obiettivo dell’1-3% nel terzo trimestre, mentre l’inflazione core è rimasta stabile o in leggero calo.
Ciò supporta le aspettative di un ritorno dell’inflazione al 2% entro la metà del 2026. L’attività economica è rimasta debole fino alla metà del 2025, con il PIL in contrazione nel secondo trimestre, sebbene gli indicatori a breve termine suggeriscano una graduale ripresa.
La banca centrale ha rilevato rischi bilanciati, avvertendo che la debole fiducia di famiglie e imprese potrebbe frenare la ripresa, mentre una domanda immobiliare più forte o trainata dalle esportazioni potrebbe mantenere l’inflazione più persistente.
Il Comitato di Politica Monetaria ha affermato che le mosse future dipenderanno dalle prospettive economiche e dall’andamento dell’inflazione.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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AUDUSD, trend ribassista ma nel breve potrebbe salireDopo aver provato diverse piattaforme, ho scelto le charts di Capital.com per le mie analisi: affidabilità, precisione e un’interfaccia davvero intuitiva.
Il cambio è inserito in un trans chiaramente ribassista a vantaggio del dollaro americano
I prezzi sono da qualche mese a contatto con la parte alta del canale parallelo in cui si muovono nel movimento ribassista di lungo periodo indeciso, sembra, sul da farsi.
Sul grafico settimanale la settimana precedente ha lasciato una shooting star a contatto con la trendline denotando probabile ulteriore volontà ribassista
Sul grafico giornaliero invece notiamo una certa resilienza dei prezzi che sembrano abbozzare un movimento rialzista, di breve ovviamente, che potrebbe portarli all'ennesimo contatto con la trendline
Il superamento della resistenza in area 0,65 potrebbe portare velocemente i prezzi verso i 0,66 nell'area di competenza della trendline
AUD/USD – Short Setup dopo rottura PDL (SMC)l prezzo ha rotto il PDL (Previous Day Low) e si è consolidato sotto 0.6518, confermando la struttura ribassista (BOS).
Dopo il retest del PDL e della zona FVG si è formato un chiaro segnale di continuazione short.
Target principale: liquidità inferiore in area 0.6450 – 0.6440.
Parametri trade:
Entry: 0.6510
SL: 0.6551
TP: 0.6450
R:R ≈ 1:2
Conferme multi-timeframe:
• Trend ribassista su H4 e D1
• Struttura BOS + FVG visibile su H1
• Supporto rotto → ora zona di offerta (supply)
Cerco continuazione short finché il prezzo resta sotto 0.6520.
La prima di novembre è servita!Vi porto la prima operazione di novembre — e sì, la situazione è muy interessante 🤨
ZOOM OUT (Weekly):
Settimana scorsa chiaramente short: candela hammer ribassista, primo segnale che il prezzo voglia scendere.
Abbiamo visto il prezzo entrare nella zona di supply weekly, per poi essere respinto.
Tra l’altro, la stessa cosa è avvenuta anche sul mensile: la candela di ottobre ha chiuso short, proprio nella supply zone 0.6508 – 0.6687.
Scenario DAILY:
Struttura ribassista pulita.
Lunedì e martedì in espansione, mercoledì prende i massimi di martedì e chiude sotto, poi giovedì e venerdì ancora negativi.
Tutto mi fa propendere per uno scenario short.
Scendendo di time frame, sul 4H noto anche una possibile formazione di testa e spalle (non fa parte della mia checklist operativa, ma è comunque una conferma in più).
Nessuna divergenza in corso: il prezzo perde forza e rompe anche la EMA, che stamattina ritesta e rifiuta.
Ah, e poi c’è anche quel gap lì da chiudere almeno.
Operatività:
Sono entrato oggi alle 11:00 AM.
Target finale:
Lo swing low weekly in area 0.64402.
Il R/R è poco più di 1:4.
Sì, è lontano, ma la posizione verrà gestita in modo attivo come sempre.
Vi aggiornerò qui sotto nei commenti
Fate i bravi, come sempre 🤙
Se hai domande, scrivimi in privato sarò felice di risponderti!
Wall Street cauta, focus su AI e FedPRICE ACTION CONTRASTATE
Seduta poco significativa sotto il profilo delle price action quella di ieri, lunedì. L’S&P 500 ha chiuso in rialzo dello 0,17% e il Nasdaq dello 0,46%, in una giornata caratterizzata da accordi nel settore dell’intelligenza artificiale, che hanno coinvolto i titoli tecnologici a grande capitalizzazione. Il Dow Jones ha invece perso lo 0,48%.
Nvidia è salita dell’1,1%, mentre Microsoft ha ceduto l’1,1% dopo aver confermato un contratto pluriennale del valore di circa 9,7 miliardi di dollari. Amazon è balzata del 3,6% grazie a una partnership pluriennale da circa 38 miliardi di dollari con OpenAI, basata su ampie distribuzioni di GPU.
I settori dei materiali e immobiliare sono rimasti indietro, penalizzati dall’indice ISM manifatturiero, che ha deluso le aspettative attestandosi a 48,7, segnalando una domanda più debole. Apple (-1,7%), Meta (-1,6%) e Broadcom (-2,9%) hanno registrato cali significativi.
Gli utili aziendali restano al centro dell’attenzione, con Palantir in rialzo del 3,4% e altri report legati all’intelligenza artificiale attesi nel corso della settimana.
VALUTE
Sul mercato valutario si sono registrati pochi movimenti. L’EUR/USD ha mantenuto quota 1,1500, così come il Cable ha tenuto 1,3100. L’USD/JPY è sceso sotto 154,00, mentre le valute oceaniche restano in sofferenza: AUD/USD si muove intorno a 0,6500 e NZD/USD a 0,5680, in area di doppio minimo.
Il mercato resta dollaro-centrico, ma l’incertezza attuale deriva da una combinazione di fattori poco chiari: dallo shutdown che rende frammentarie le notizie macro alla prudenza della Fed sui tassi. In particolare, le dichiarazioni di Goolsbee ieri sera hanno ribadito la necessità di attendere prima di procedere con ulteriori riduzioni del costo del denaro.
GOLD
Ieri, i prezzi dell’oro si sono stabilizzati intorno ai 4.015 dollari l’oncia, ma nella notte sono scesi a ridosso del minimo significativo di 3.962 dollari, restando al di sotto del massimo storico di ottobre, pari a 4.382 dollari.
Le ragioni sembrano legate a prese di profitto e al fatto che il dollaro USA si è mantenuto vicino ai massimi degli ultimi tre mesi, in vista dei dati chiave sulle buste paga private statunitensi (ADP), che gli investitori seguiranno con attenzione per valutare le prospettive di politica monetaria.
La Fed ha effettuato un taglio dei tassi ampiamente atteso la scorsa settimana, ma il presidente Jerome Powell ha indicato che potrebbe trattarsi dell’ultimo dell’anno, citando la limitata disponibilità di dati economici a causa del blocco delle attività governative.
In seguito alle sue dichiarazioni, le aspettative per un ulteriore taglio a dicembre sono scese al 70%. La domanda di oro come bene rifugio si è attenuata dopo l’accordo parziale tra Stati Uniti e Cina, che ha contribuito ad allentare le tensioni globali.
Inoltre, la decisione della Cina di rimuovere l’incentivo fiscale di lunga data sulle vendite di oro potrebbe aumentare i prezzi interni e frenare la domanda dei consumatori.
LA RBA TIENE I TASSI FERMI
La Reserve Bank of Australia ha mantenuto invariato il tasso di interesse di riferimento al 3,6% nella riunione di novembre 2025, in linea con le attese del mercato. Il livello dei tassi resta ai minimi rispetto ad aprile 2023.
La banca centrale ha osservato che l’inflazione si è attenuata rispetto al picco del 2022, nonostante un temporaneo aumento a settembre. Il board ipotizza un ulteriore taglio dei tassi nel 2026, con un’inflazione core prevista in aumento oltre il 3% nel breve termine, per poi scendere a circa il 2,6% entro il 2027.
I funzionari hanno evidenziato l’incertezza persistente nelle prospettive interne e globali, con una domanda privata più forte del previsto, ma condizioni internazionali ancora instabili. Le tensioni geopolitiche e commerciali restano un rischio, nonostante le revisioni al rialzo delle previsioni di crescita mondiale.
Le condizioni finanziarie si sono allentate, ma il pieno impatto dei tagli precedenti richiederà tempo. La RBA rimane cauta e dipendente dai dati, monitorando attentamente inflazione, domanda e mercato del lavoro. AUD/USD in discesa, in linea con il rafforzamento del dollaro USA.
PETROLIO
I future sul greggio WTI si sono attestati intorno ai 61 dollari al barile lunedì, oscillando tra modesti guadagni e perdite. La decisione dell’OPEC+ di sospendere gli aumenti della produzione nel prossimo trimestre ha riportato un po’ di equilibrio sul mercato, in vista di un possibile rallentamento della domanda e di un eccesso di offerta.
Il gruppo ha spiegato che la mossa riflette la tipica debolezza stagionale, anche se molti analisti prevedono un surplus nel 2026, con l’aumento della produzione sia da parte dei membri OPEC che dei produttori non OPEC.
La crescita effettiva della produzione è stata inferiore ai livelli pianificati: alcuni membri hanno compensato la sovrapproduzione precedente, mentre altri hanno faticato ad aumentare la capacità, lasciando circa 1,2 milioni di barili al giorno ancora da ripristinare.
Nel frattempo, le sanzioni statunitensi più severe hanno generato incertezza sulle esportazioni russe, mentre gli Emirati Arabi Uniti e altri produttori hanno cercato di rassicurare i mercati sull’equilibrio dell’offerta.
Infine, i mercati hanno osservato potenziali interruzioni dopo un attacco di droni ucraini nel Mar Nero, che ha incendiato una petroliera russa e danneggiato gli impianti di Tuapse, sede di una raffineria Rosneft recentemente sanzionata da Washington.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
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AUDUSD in accumuloAUDUSD daily mostra una fase di accumulo e un primo tentativo di breakout rialzista.
Ritengo che eventuali pullback sulle medie possono essere considerati dei livelli di test del supporto per poi proseguire con la vera fase di rialzo.
Primo supporto 0.6525
Prima resistenza 0.6620
L'indebolimento del GOLD potrebbe aiutare AUD e EUR nei confronti del Dollaro.
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Risk Disclaimer
Le informazioni fornite hanno solo scopo informativo e non devono essere considerate come consulenza finanziaria. Si prega di fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
AUDUSD, long con testa e spalleDopo aver provato diverse piattaforme, ho scelto le charts di Capital.com per le mie analisi: affidabilità, precisione e un’interfaccia davvero intuitiva.
Il cambio, ribassista negli ultimi anni, sta consolidando il livello 0.61
I prezzi sono al contatto con la trendline ribassista del movimento down
I prezzi stanno costruendo una sequenza rialzista di breve che li sta riportando al contatto con la resistenza dinamica
Proviamo a catturare il possibile proseguimento del movimento long sfruttando lo spaccio che potrebbe arrivare dal superamento del precedente massimo a 0,66275
Si tratta di un testa e spalle rialzista sul quattro ore incastonato nel più generale moscone osservatorio sul giornaliero.
AUD/USD: Confermata l'inversione, target rispettatiL’analisi pubblicata ieri ha trovato piena conferma: i prezzi hanno rispettato la dinamica segnalata e si sono fermati con precisione chirurgica sui due livelli tracciati a 0,6593 e 0,6600.
Ora l’attenzione resta puntata sulla capacità del cambio di consolidare sopra questi livelli: una conferma rialzista potrebbe aprire la strada a nuovi massimi, mentre eventuali prese di profitto riporterebbero i prezzi verso i supporti precedenti.
Un setup pulito e ben rispettato dal mercato, a dimostrazione dell’importanza di saper combinare trendline e livelli statici.
Accordo su Gaza, oro ai massimi storiciPALESTINA, ACCORDO USA–ISRAELE E LEGA ARABA
Ieri sera, Donald Trump ha tenuto una conferenza stampa congiunta con il premier israeliano, in visita alla Casa Bianca. Il presidente americano ha annunciato che Netanyahu ha accolto il suo “piano in 20 punti” per la fine delle ostilità a Gaza.
Il piano, che mira a porre fine alla guerra, prevede l’immediata cessazione delle ostilità e il rilascio degli ostaggi ancora detenuti a Gaza. Hamas dovrà liberarli in un’unica soluzione entro 48 ore dall’accordo con Israele, che in cambio interromperà le operazioni militari e inizierà un graduale ritiro delle truppe dall’enclave.
Nella Striscia saranno introdotti aiuti umanitari massicci, distribuiti da Nazioni Unite e Mezzaluna Rossa. Per Hamas, il piano prevede un compromesso: disarmo totale e nessun ruolo futuro nel governo della Striscia, in cambio dell’amnistia per i militanti e dell’esilio per i leader.
Resta aperta la questione su chi governerà provvisoriamente l’area: tra i candidati si parla di Tony Blair. L’incognita principale è Hamas, che difficilmente accetterà di perdere il controllo su Gaza.
A differenza del passato, questa volta è coinvolta anche la Lega Araba, che avrebbe garantito il proprio impegno per far rispettare l’accordo.
I mercati, per ora, non hanno reagito, ad eccezione dell’oro, che ha registrato nuovi massimi storici a 3.870 dollari l’oncia.
DATI SUL MERCATO DEL LAVORO SOTTO LA LENTE
Wall Street ha consolidato nella sessione di ieri, in attesa dei dati sul mercato del lavoro in uscita da oggi a venerdì.
L’S&P 500 ha chiuso in rialzo dello 0,27%, il Nasdaq dello 0,54% e il Dow Jones dello 0,13%, in una seduta poco movimentata.
Oggi sono attesi i dati sui Jolts Openings, ovvero i posti vacanti nelle aree industriali e commerciali degli Stati Uniti, stimati a 78,18 milioni. In arrivo anche la fiducia dei consumatori e il Chicago PMI.
L’attenzione resta alta anche sui negoziati per evitare uno shutdown governativo prima di mercoledì.
ORO, SALITA INFINITA
Il prezzo dell’oro ha superato questa notte, per la prima volta in assoluto, i 3.870 dollari l’oncia. Il rialzo è stato trainato da un dollaro più debole e dalle crescenti aspettative di ulteriori tagli dei tassi negli Stati Uniti.
Non vi sono livelli tecnici al rialzo, poiché non esistono aree significative testate in precedenza. Si ipotizza un test della soglia psicologica dei 4.000 dollari l’oncia, che potrebbe essere raggiunta in tempi brevi.
Venerdì, i dati sull’inflazione PCE statunitense hanno mostrato una stabilità in linea con le attese, rafforzando l’ipotesi che la Fed possa continuare ad allentare la politica monetaria entro fine anno.
I mercati stimano attualmente una probabilità del 90% di un taglio dei tassi a ottobre e del 65% circa per un ulteriore intervento a dicembre.
Sul fronte commerciale, il presidente Trump ha annunciato una nuova tornata di dazi su farmaci, camion e mobili importati, in vigore dal 1° ottobre, aumentando l’incertezza sulle prospettive economiche.
PETROLIO
I future sul greggio WTI sono scesi di oltre il 3%, attestandosi a 63 dollari al barile, dopo la ripresa delle esportazioni di petrolio dalla regione del Kurdistan iracheno, interrotte da oltre due anni e mezzo.
L’accordo tra il governo federale iracheno, il governo regionale del Kurdistan e le compagnie petrolifere internazionali consentirà inizialmente l’esportazione di 180.000–190.000 barili al giorno verso il porto turco di Ceyhan. I volumi dovrebbero salire fino a 230.000 barili al giorno.
Il ritorno del petrolio curdo coincide con gli sforzi dell’OPEC+ per aumentare la produzione e guadagnare quote di mercato. Secondo indiscrezioni, il gruppo potrebbe approvare un incremento di almeno 137.000 barili al giorno per novembre.
La scorsa settimana, il greggio ha guadagnato oltre il 5%, il miglior risultato settimanale da giugno, mentre gli attacchi ucraini alle infrastrutture energetiche russe hanno ridotto le esportazioni di carburante.
EUROZONA
L’indicatore del sentiment economico nell’Eurozona è salito a 95,5 a settembre 2025, rispetto al 95,3 rivisto al rialzo di agosto, superando leggermente le attese di 95,2.
Il sentiment dei consumatori e la fiducia tra i costruttori sono migliorati, mentre si sono registrati lievi cali nei settori industriale, dei servizi e del commercio al dettaglio.
Tra le principali economie, l’ESI è sceso nei Paesi Bassi e in Germania, mentre è migliorato in Spagna, Italia e Francia.
RBA, TASSI INVARIATI
La Reserve Bank of Australia ha mantenuto invariato il tasso di interesse di riferimento al 3,6% nella riunione di settembre 2025, in linea con le attese di mercato, dopo una riduzione di 25 punti base nel mese precedente.
I tassi restano ai minimi da aprile 2023. Il board ha confermato che l’inflazione complessiva è in linea con le aspettative, oscillando tra il 2% e il 3%, anche se i dati indicano una crescita nel terzo trimestre.
Persistono incertezze sulla congiuntura economica, aggravate da rischi globali elevati. Sul fronte esterno, le tensioni geopolitiche potrebbero frenare la domanda aggregata e indebolire le condizioni del mercato del lavoro interno.
AUD/USD tenta un recupero verso quota 0,6620, prima area di resistenza di breve periodo.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
AUD/USD a un bivio: rimbalzo o breakout sulla trendline?Questa mattina l’AUD/USD si sta muovendo in prossimità della trendline ribassista (gialla), un livello dinamico che potrebbe decidere le prossime ore di mercato.
📉 Scenario ribassista (mancata rottura trendline):
* Possibile ritracciamento verso 0,6552
* Estensione verso 0,6543 – 0,6540 – 0,6537
📈 Scenario rialzista (rottura della trendline):
* Possibile ripartenza verso 0,6593
* Target successivo in area 0,6600
La reazione dei prezzi sulla trendline sarà decisiva per valutare se si tratta solo di un pullback o dell’inizio di un’inversione strutturale.
AUDUSD: Trigger Short su 4HBuongiorno a tutti,
oggi condivido un segnale Short ricevuto adesso tramite alert dall'indicatore LuBot Ultimate.
Effettuerò l'ingresso su correzione (circa 50% della candela del trigger).
Seguirò in questo caso i livelli suggeriti dall'indicatore riguardo sia il TP che SL. Livelli che si aggiorneranno man mano che il trade andrà avanti.
Il segnale è confermato dalla struttura negativa (candele rosse) appena iniziata sul 4H e una tendenza ribassista confermata dal segnale qualche candela indietro (segnale Bear Trend).
Il predictum mostra anche un segnale di ribasso prevedendo quindi una situazione negativa per il mese in corso.
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⚠️ Disclaimer: Questo post è a solo scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria. Fai sempre le tue ricerche prima di prendere decisioni di investimento.
AUDUSD riuscirà a colmare i massimi del 2024?AUD/USD si trova in una fase di consolidamento dei guadagni vicino ai massimi dell'anno, sostenuto da un migliorato sentiment di rischio e dati economici australiani robusti, mentre il Dollaro USA è sotto pressione. I livelli tecnici indicano un bias rialzista, ma è fondamentale monitorare i livelli di supporto e resistenza per capire la prossima direzione.
Il trend attuale potrebbe avere come obiettivo il raggiungimento delle zone di vuoto volumetrico di Ottobre – Novembre 2024 appena sotto al prezzo di 0,69.
Analisi Tecnica
• Tendenza Attuale: Il Dollaro Australiano ha raggiunto un massimo di 11 mesi superando il livello di resistenza chiave di 0.6600.
• Bias Rialzista Persistente: L'analisi del grafico giornaliero suggerisce un bias rialzista persistente, con la coppia che si muove all'interno di un canale ascendente. Ha mantenuto il suo uptrend sopra la media mobile a 50 giorni (50-DMA in Rossa).
• Momentum Rafforzato: L'Indice di Forza Relativa (RSI) a 14 giorni è posizionato sopra il livello 50, indicando un bias rialzista attivo segnalando che lo slancio dei prezzi a breve termine si sta rafforzando.
• Resistenza Testata: Il prezzo ha testato una resistenza di trendline superiore vicino a 0.66197, dove i venditori hanno limitato il rally. Una spinta rinnovata sopra questa trendline di resistenza vicino a 0.6620 darebbe ulteriore slancio agli acquirenti.
Analisi Wyckoff
Wyckoff: questa è la fase di accumulazione, caratterizzata da un Selling Climax (SC), dove i venditori capitolano, e un Automatic Rally (AR), in cui i compratori assorbono l'offerta in eccesso. L'aumento dei volumi in questa fase suggerisce che i grandi operatori stanno iniziando ad accumulare posizioni
Se il prezzo inizia a rompere le resistenze del range (es. 0,66-0,67) con un aumento dei volumi e candele rialziste più ampie, siamo nella fase di transizione verso il markup.
Questa fase mostra la dominanza della domanda, con avanzamenti di prezzo su volumi crescenti e ritracciamenti su volumi decrescenti, confermando la forza del trend rialzista emergente.
Volume Profile a 200 giorni
I prezzi si trovano sopra la value area a 200 giorni dinamica suggerendo una zona bullish sopra 0,6520.
Situazione Macroeconomica
Il contesto macroeconomico attuale è favorevole all'AUD, sostenuto da diversi fattori chiave:
• Sentimento di Rischio "Risk-On": L'allentamento delle tensioni commerciali globali, grazie a nuovi accordi tra Stati Uniti e Giappone, le speranze di un accordo imminente con l'Eurozona e la ripresa dei colloqui con la Cina, stanno stimolando l'appetito degli investitori per gli asset più rischiosi. Questo clima di fiducia tende a indebolire il Dollaro Statunitense, visto come valuta rifugio.
• Supporto per il Dollaro Australiano (AUD):
◦ La Cina è il principale partner commerciale dell'Australia, e le notizie sui colloqui USA-Cina per estendere le scadenze tariffarie offrono un sostegno significativo all'AUD.
◦ Il miglioramento del sentiment di rischio e i robusti dati PMI australiani hanno spinto l'AUD/USD al rialzo. In particolare, il PMI composito dell'Australia è aumentato a 53,6 a luglio, il livello più alto da aprile 2022, segnalando una crescita più rapida nel settore dei servizi e una rinnovata espansione nella produzione manifatturiera.
◦ Anche l'aumento dei prezzi del minerale di ferro contribuisce al rally dell'AUD.
◦ I commenti della governatrice della RBA, Michelle Bullock, che ha ribadito la necessità di un approccio cauto sui tassi d'interesse, indicando che i rischi inflazionistici sono sotto controllo senza deteriorare il mercato del lavoro, hanno gettato dubbi su un taglio dei tassi ad agosto e fornito ulteriore supporto all'Aussie.
• Debolezza del Dollaro Statunitense (USD): L'Indice del Dollaro Statunitense (DXY) continua a perdere terreno. Il sentiment positivo del mercato mantiene l'USD sulla difensiva.
• Prospettive Future: la lotta tra AUD e USD sarà influenzata dalle politiche delle banche centrali. Se la RBA mantiene tassi elevati mentre la Federal Reserve (Fed) rallenta i tagli dei tassi, ciò potrebbe portare a nuovi minimi storici per AUD/USD. Una potenziale "Guerra Commerciale" globale, se l'ex presidente Trump dovesse tornare alla Casa Bianca, potrebbe alimentare pressioni inflazionistiche, e l'economia australiana potrebbe beneficiare da nuove interazioni commerciali con la Cina, dato il rapporto personale di Trump con il paese.
• AUD come "Commodity Currency": L'AUD è classificato come valuta legata alle materie prime ("commodity currency") grazie alle significative esportazioni australiane di metalli preziosi, petrolio e prodotti agricoli. Queste valute tendono a rafforzarsi nei mercati "risk-on" a causa dell'aumentata domanda di materie prime. La coppia AUD/USD correla anche con i prezzi dell'oro, considerato un bene rifugio contro l'inflazione
Grafico con il broker Pepperstone
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AUD / USD test uptrend come Trump obiettivi Powell al sito de...AUD / USD test uptrend come Trump obiettivi Powell al sito della Fed
Il dollaro usa è scambiato misto dopo che il presidente Trump ha fatto una rara apparizione al sito di ristrutturazione della Federal Reserve, nel tentativo di distrarre da you know what.
Mentre la visita non ha avuto annunci politici formali, Trump ha cercato di minare ulteriormente il presidente Jerome Powell sostenendo erroneamente che il costo di ristrutturazione era salito a 3,1 miliardi aggiungendo il costo di un edificio finito 5 anni fa.
Nel frattempo, AUD / USD potrebbe essere di maggior interesse. I trader potrebbero voler guardare per vedere se può mantenere il suo trend rialzista dopo il suo breakout al ribasso di ieri. AUD / USD rimane potenzialmente supportato al di sopra del suo 50-DMA, con il momentum che punta a un potenziale ulteriore rialzo oltre 0,6625.
Aud/Usd: Pronti al rialzo?Se queste mie analisi ti sono utili ti prego di mettere un LIKE/BOOST all'articolo e seguire questo profilo.
Questo mi permetterà di continuare a fare questo lavoro gratuito.
Un paio di settimane fa parlavo di questo cambio valutario visto il formarsi di una F.T.W. sopra il livello chiave 0,6400, ex area di resistenza diventata supporto.
Nelle ultime due settimane è avvenuta la convalida del mio trigger operativo ed ora, dopo il retest nei giorni scorsi di zona 0,6500 ( round number oltre che ex resistenza di breve termine ), sembra tutto ben predisposto per un movimento di rally per l'aussie contro il biglietto verde.
In settimana starò attento a possibilità di entrate long sui livelli principali di acquisto come area 0,6550.
Nel caso invece si salga in breakout senza il tocco di questa zona, la successiva area potrà diventare 0,6580/0,6600.
Il fallimento della mia view si avrebbe con ritorni perentori al di sotto di area 0,6360.
Per il momento è tutto, vi auguro un buon week-end e un buon TRADING SIMPLE!
Aud/Usd: F.T.W. dopo consolidamentoSe queste mie analisi ti sono utili ti prego di mettere un LIKE/BOOST all'articolo e seguire questo profilo.
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Il cambio Aud/Usd alla fine della settimana mostra segni di possibile continuazione dell'uptrend cominciato lo scorso aprile.
Il pair, dopo essere stato per svariate week in una stretta lateralità, ora forma una F.T.W. con test dei minimi poco sotto 0,6400.
Nei prossimi giorni quindi cercherò trigger di conferma su daily time frame.
Importante diventa la rottura dei massimi della settimana scorsa visto che si convaliderebbe il segnale F.T.W.
Da li possiamo attendere un pullback in area 50% ( entrando direttamente at market ) o una conferma/trigger su time frame inferiore come il daily/6H/4H.
Il fallimento della mia view si avrebbe con ritorno sotto 0,6370.
I targer primari sono situati tra 0,6620 e 0,6680 ma in ottica di medio termine non escludo l'arrivo in area chiave 0,6870 confluente anche con il 261,80% della F.T.W.
Per oggi è tutto, un caro saluto e… buon TRADING SIMPLE!






















