Idee operative USDCAD.PRO.OTMS
USD/CAD: Incremento con Dati CPI USA e Lavoro CanadeseIl tasso di cambio USD/CAD sta guadagnando slancio per il secondo giorno consecutivo durante la sessione asiatica iniziale di mercoledì. Questo aumento è supportato dai dati sull'inflazione dell'Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) di gennaio degli Stati Uniti, che stanno sollevando il Dollaro USA e i rendimenti dei titoli di stato. Il Core CPI, che esclude i prezzi volatili di cibo ed energia, è aumentato del 3,9%, superando il consenso di mercato del 3,7%. Su base mensile, sia il CPI che il Core CPI sono aumentati rispettivamente dello 0,3% e dello 0,4%. I dati sul mercato del lavoro canadese sono stati sorprendentemente forti, con un aumento di 37.000 posti di lavoro che ha più che raddoppiato le previsioni. Un quadro più sano del mercato del lavoro potrebbe convincere la Banca del Canada (BoC) a ritardare i tagli ai tassi fino a giugno anziché ad aprile. Il Governatore Tiff Macklem ha dichiarato che la banca centrale è passata dal dibattere se i tassi di interesse siano abbastanza alti, a quanto tempo la banca centrale debba mantenere i tassi ai livelli attuali. Le Vendite al Dettaglio e l'Indice dei Prezzi alla Produzione (PPI) saranno previsti rispettivamente giovedì e venerdì. Questi dati potrebbero dare una direzione chiara al tasso di cambio USD/CAD. Su base giornaliera, si osserva un prezzo che si avvicina a una zona di inversione segnata sul grafico. Il 12 febbraio, il mercato ha ritracciato su un livello molto fisiologico, 1.3427, prima di iniziare un rally. Oggi, il prezzo potrebbe flettere leggermente al ribasso prima di proseguire la sua corsa rialzista sottentrando dal canale rialzista, con l'obiettivo di rompere la zona di inversione e successivamente testarla nuovamente, con un target a 1.3740. Un saluto e buon trading a tutti.
USD/CAD - possibile shortIl prezzo sta lateralizzando e si sta dirigendo verso la resistenza. Individuo zona di liquidità su H8 in cui cercare segnale per un possibile short. E' inoltre possibile che si stia formando un pattern armonico e nella zona di liquidità potrebbe cadere il punto C del Gartley Pattern.
Idea di trading sulla coppia di valute USD/CADBuonasera a tutti, volevo condividere con voi una mia idea di trading riguardo la coppia USD/CAD che ritengo interessante per un'operazione long.
La coppia dopo una correzione di prezzo iniziata martedì 6 febbraio, il prezzo sembra essersi
arrestato lunedì 12 febbraio formando una candela inside con pochissimi scambi .
Il giorno successivo ossia oggi 13 febbraio, i compratori sono entrati decisi mostrando una candela di vola che mi porta a pensare ad un proseguimento al rialzo, quindi la mia idea è di entrare a mercato con un ordine buy limit su leggero pullback in area 1.3530.
Buona serata a tutti.
Risk On reale o apparente?In queste ultime due settimane, ciò che abbiamo osservato in termini di price action, sui mercati, è qualcosa che pare inarrestabile, specialmente nei movimenti dei principali listini, a partire da quelli americani, che continuano a far registrare nuovi massimi storici. L’economia USA sembra non recedere mai, dimostrando di essere resiliente e riducendo le possibilità di taglio del costo del denaro nel primo trimestre di quest’anno.
I funzionari della Fed, nei loro interventi settimanali, continuano a reiterare la necessità di mantenere i tassi ai livelli attuali, fino a quando l’inflazione non sarà tornata nel suo alveo naturale, quel 2% principale obiettivo della maggioranza delle banche centrali del primo mondo. Dall’altra parte, però, a leggere tra le righe, comincia ad intravedersi qualche piccolo segnale di un possibile cambiamento delle price action.
Gli indici salgono, è vero, ma guidati quasi esclusivamente dai titoli tecnologici, con un evidente aumento della concentrazione della liquidità, segno che forse siamo vicini al top. Tra le altre cose, i dati sul mercato del lavoro, sembrano riflettere un aumento dell’occupazione di bassa qualità, i cosiddetti under employment, e una diminuzione del lavoro a tempo pieno rispetto al lavoro a tempo determinato. Senza dimenticare un tasso di partecipazione della forza lavoro in discesa, al 62.5%, in calo rispetto ai massimi dello scorso anno (62.8%).
Quindi se da un lato, gli indici di rischio continuano a rimanere in pieno risk on (Vix sotto 12 e fear and greed sopra i 75 punti), dall’altro tale appetito al rischio potrebbe anche invertire la rotta improvvisamente, considerato che qualche segnale arriva anche dall’aumento del rendimento del decennale USA, ritornato in area 4.18% dopo aver visto dei minimi a 3.78% di fine 2023. Siamo ancora lontani da quel 5% di fine ottobre scorso, ma è un primo segnale che il risk off potrebbe essere non solo potenziale andando ad invertire la rotta attuale.
VALUTE
Sui cambi nell’ultimo periodo, a dimostrazione che forse percepiscono questa possibile inversione tra appetito e avversione al rischio, il dollaro non ha perso quota, come accade quando i listini salgono, ma è rimasto vicino alle resistenze chiave. Biglietto verde come asset rifugio quindi, pronto a riproporsi al rialzo nel caso di discesa dei listini, ma anche come valuta da investimento che rimane appetibile per effetto dei rendimenti superiori a quelli delle principali valute concorrenti.
EurUsd che ha tenuto per ora quota 1.0720 area ma anche incapace di violare le resistenze chiave di tornare stabilmente sopra quota 1.0800. Difficile dire quel che accadrà ora, in una fase dell’anno che sembra ancora dover indirizzare gli investimenti dei grandi players.
Sugli altri rapporti di cambio, osserviamo un andamento analogo all’euro per la sterlina, che fatica a tornare sopra 1.2650, ma per ora tiene i supporti a 1.2520. Fino a quando non vedremo violati questi livelli, meglio stare alla finestra. Tra l’altro va ricordato che i leading indicators, in questo momento, non sono le valute, ma le borse.
Lo Jpy rimane estremamente debole, specie dopo le dichiarazioni ancora dovish della BoJ, con il UsdJpy a ridosso di 150, vicino i livelli che nel recente passato, avevano portato all’intervento delle autorità monetarie di Tokyo per evitare un eccessivo indebolimento dello Jpy. Ueda, il Governatore attuale, rispetto a Kuroda, il precedente, è apparso fino ad ora meno interventista del suo predecessore, per cui non è detto che la BoJ intervenga a breve.
Sulle altre valute segnaliamo la tenuta del dollaro neozelandese, che si è avvicinato all’area chiave di 0.6180 – 0.6210, il livello da rompere per invertire il trend e puntare a 0.6350. Anche AudUsd si è avvicinato a 0.6550 60 area, punto chiave per muoversi al rialzo verso i target sopra 0.6620 30.
I RENDIMENTI DEL BUND SALGONO
Il rendimento del decennale tedesco è salito sopra il 2.35%, il livello più alto dal dicembre scorso, in ragione del ridimensionamento delle aspettative di taglio dei tassi da parte della Bce nel primo trimestre 2024. Le aspettative riguardo all’allentamento della politica monetaria vedono oggi una riduzione di 100 punti base nel corso dell’anno, in calo rispetto alle stime precedenti di 150 punti base di taglio.
Il capo economista della banca centrale del vecchio continente, Lane ha messo in guardia rispetto alla necessità di avere ulteriori prove della discesa dell’inflazione, prima di decidere su una eventuale riduzione del costo del denaro. Addirittura, Holzmann, uno dei membri della BCE e Governatore della Banca Nazionale Austriaca, considerato come il falco per eccellenza tra i vari membri del comitato direttivo, ha dichiarato che non vi sarà alcun taglio dei tassi nel 2024.
ULTIMI DATI PUBBLICATI
Negli USA, venerdì scorso, è stata pubblicata la revisione dei prezzi al consumo, in rialzo dello 0.2%, in ribasso rispetto alla prima rilevazione di +0.3%. Occorre ricordare però che sono stati rivisti al rialzo anche i dati di ottobre e novembre scorsi.
In Canada, il tasso di disoccupazione è sceso inaspettatamente al 5.7% dal 5.8, contro attese di rialzo a 5.9%, il primo calo da oltre un anno. Il dato è in contrasto con gli ultimi numeri pubblicati nel paese nordamericano, inferiori alle attese, che avevano alimentato speranze di taglio dei tassi nel primo trimestre, che invece ora sembra allontanarsi nuovamente. UsdCad ancora nel trading range 1.3350 1.3550.
CHE SETTIMANA CI ATTENDE
Quella entrante vedrà tutta una serie di dati americani interessanti, quali l’inflazione in primis, seguita dalle vendite al dettaglio, prezzi di produzione e fiducia dei consumatori, senza dimenticare i vari interventi dei funzionari della Fed.
Trimestrali ancora sotto la lente per colossi quali Coca Cola, AirBnb e Cisco. A livello internazionale terranno banco il Pil, l’inflazione e la disoccupazione in Gran Bretagna relativi al quarto trimestre 2023. Per quel che riguarda il vecchio continente, occhio allo Zew tedesco. Ci aspettiamo gradualmente, un aumento della volatilità, in un’annata che per ora, dobbiamo ricordarlo, non sembra ancora iniziata veramente.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
USDCAD Pronto per un nuovo massimo a 1,3650?Il cambio USD/CAD continua il ribasso dalla zona intorno a metà 1,3500, raggiungendo il suo livello più alto da quasi due mesi, e si mantiene sotto pressione venditrice per il secondo giorno consecutivo mercoledì. La riduzione della previsione di crescita della produzione petrolifera interna per il 2024 da parte dell'Amministrazione per l'Informazione sull'Energia degli Stati Uniti (EIA), nel rapporto Short-Term Energy Outlook di febbraio pubblicato martedì, ha contribuito a calmare le preoccupazioni per un eccesso di offerta. Questo, unitamente agli attacchi recenti alle navi da parte dei ribelli Houthi sostenuti dall'Iran nel cruciale Mar Rosso, che rappresenta quasi il 12% del commercio mondiale del petrolio, ha sostenuto i prezzi del petrolio, favorendo a sua volta il dollaro canadese legato alle materie prime. Il ribasso notturno nei rendimenti dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti ha spinto a prese di profitto in USD, specialmente dopo il rialzo post-NFP, anche se le aspettative rialziste della Federal Reserve (Fed) dovrebbero contribuire a limitare perdite più profonde. I dati macroeconomici statunitensi in arrivo suggeriscono un'economia in buona forma, permettendo alla Fed di mantenere i tassi d'interesse più alti per un periodo più lungo. Sul grafico giornaliero, si osserva un prezzo che ha superato il livello psicologico di 1,3540 per poi ritracciare verso la zona di domanda, dove ci si aspetta un rimbalzo tecnico intorno al livello di 1,3420, il quale potrebbe costituire un'opportunità di ingresso long con target a 1,3630. Il timeframe M15 sarà fondamentale per valutare l'ingresso, in attesa di eventuali buoni segnali di ingresso sul mercato. La pazienza e una corretta gestione del capitale sono fondamentali. Un saluto e una buona giornata a tutti.
USD/CADTREND: LONG
CICLO: LONG
OPPORTUNITÀ: INVERSIONE D DOPO RITRACCIAMENTO
APERTURA OPERAZIONE: ROTTURA SPT 4H LONG
INCREMENTO POSIZIONE: Incremento su ritracciamenti 4h/D
CHIUSURA OPERAZIONE: Swing su W SHORT
GESTIONE POSIZIONE: stop loss a breakeven appena possibile. A seguire in guadagno dopo ogni consolidamento.
Legenda:
SPT= Supertrend
INGRESSO ORE 23:00 DEL 4/02/2024
Attesa per i dati, modificheranno gli equilibri?Non molla l’azionario americano, con S&P e Nasdaq che hanno fatto registrare nuovi massimi storici salendo rispettivamente dello 0.29% e 0.43%. Ancora trimestrali positive alla base di questi risultati, anche se il Dow Jones ha chiuso leggermente in rosso (-0.25%). Dovremmo però essere, in qualche modo, vicini ad una pausa di riflessione, che sembra dovuta tecnicamente dati gli eccessi.
Intanto il mercato attende con trepidazione dei dati che possano modificare l’equilibrio attuale, che, seppur precario, tende a consolidarsi. Oggi, a tal proposito è giorno di Pmi in Europa, Uk e Usa, con previsioni che sembrano favorire un leggero recupero dei dati in Eurozona e forse anche in Uk, mentre le attese per quelli statunitensi sembrano miste.
Ma è anche il giorno della Bank of Canada sulla politica monetaria, con un consensus che prevede un nulla di fatto e tassi fermi al 5%. Ma forse a smuovere le acque potrebbe essere la BCE giovedì, oppure i dati sugli ordini di beni durevoli negli Usa, sempre attesi per giovedì pomeriggio.
VALUTE
Si rafforza il dollaro che spinge al ribasso le valute concorrenti per via del proprio status di valuta rifugio in un momento di estrema incertezza sul fronte geopolitico, con due conflitti ancora aperti sul fronte orientale e medio orientale, cioè la ormai dimenticata guerra Russia Ucraina, e le tensioni militari tra Israele e Palestina. O ancora più a Sud, delle questioni legate alle tensioni nel canale di Suez.
EurUsd che ha testato i supporti chiave compresi tra 1.0850 e 1.0820 mentre la sterlina è scivolata sotto quota 1.2700 attaccando i 1.2650, primo supporto rilevante. Anche UsdJpy si è portato ieri sulle resistenze chiave di medio termine, in area 148.50-60, livello che se violato, potrebbe puntare nuovamente in area 152.00.
Ma per ora, specie nella notte, il dollaro ha corretto al ribasso e UsdJpy, dopo aver fallito la rottura al rialzo, sembrerebbe pronto al test dei supporti chiave a 147.60. Restano invece deboli le oceaniche che non riescono per il momento, a divincolarsi dalle sabbie mobili nelle quali sono finite. AudUsd è in bilico e potrebbe scivolare fino al retest dei supporti di 0.6520 area.
NzdUsd che dal canto suo, dopo i dati sull’inflazione in linea con le attese al +4.7% su base annua e +0.5% su base trimestrale, sembra voler reagire con le resistenze poste a 0.6110 15 area che potrebbero essere superate.
AudNzd ha corretto da 1.0820 a 1.0770 così come hanno recuperato AudCad e NzdCad rispetto alla pressione ribassista degli ultimi giorni. UsdCad rimane orientato ad un possibile ribasso con obiettivi posti almeno a 1.3350 su base giornaliera.
DATI GIAPPONE
Nella notte sono usciti i dati giapponesi relativi alla bilancia commerciale, che in passato, ricorderete, anche grazie al dumping, era sempre ampiamente positiva, per poi dopo il 2005 invertire la rotta e rivelarsi ampiamente negativa per molti anni.
Ebbene, in questa occasione è tornata positiva di 62 miliardi di Jpy, poca roba per la verità (circa 410 milioni di dollari allo stato attuale) ma decisamente superiore alle stime che erano per un deficit di 122 miliardi di Jpy. Export aumentato del 9.8% su base annua e importazioni diminuite del 6.8%.
Sempre in Giappone, nella notte sono usciti i dati sul Pmi manifatturiero, a 48, inferiore alle attese di 48.2. Si tratta dell’ottavo mese consecutivo di discesa e di contrazione dell’attività industriale. Jpy come detto in rafforzamento.
Oggi la giornata prevede la pubblicazione dei Pmi in Eurozona, Uk, e Usa, nel pomeriggio, ma attenzione perché è il giorno della Bank of Canada che presumibilmente lascerà invariati i tassi. Una seduta che potrebbe rivelarsi molto interessante sul fronte delle price action.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Dati resilienti, Wall Street volaContinuano a sovra-performare i mercati azionari americani, i veri leading indicators di questo inizio 2024, trascinati soprattutto dal settore tecnologico. L’S&P ha chiuso sui massimi storici a 4.839 con un +1.2%, ma anche il Nasdaq ha fatto lo stesso con un +1.7% a 17.331 con un nuovo massimo di sempre, a 17.340. Il Dow Jones ha chiuso a 37.850, anch’esso record storico.
Nvidia, il colosso dell’intelligenza artificiale ha chiuso al livello record di 594.91 per azione, con un incremento del 4.2%. Advanced Micro Devices, il gigante dei semiconduttori è salita del 7.1%, mentre Texas Instruments, è cresciuta del 4%. Gli utili nel comparto tecnologico continuano a crescere e c’è ben poco da obiettare al riguardo.
Ovunque si leggono commenti che parlano di bolla speculativa e di esuberanza irrazionale, parlando dei livelli attuali, ma nella realtà, che è poi quella con cui si deve fare i conti, il mercato continua a raggiungere ogni giorno nuovi record che alla fine danno ragione a chi ancora cavalca questi trend. Anche nel comparto assicurativo, Travellers Company è balzata di oltre il 6.7%, con utili del quarto trimestre più che raddoppiati.
La settimana ha infine visto i tre grandi listini Usa salire rispettivamente dello 0.5% (Dow Jones), dell’1.1% (S&P 500) e del 2% (Nasdaq). Ma perché salgono i mercati azionari? Nel recente passato, come ricorderete, a fronte di dati macro positivi, i listini perdevano quota, per il famoso principio, “good news are bad news”, cioè i dati positivi preoccupavano gli investitori per le possibili conseguenze che tali dati, avrebbero avuto sulle politiche monetarie, ovvero nuovi rialzi dei tassi.
Oggi invece la borsa sale in ragione del fatto che, nonostante i dati continuino a mostrare resilienza della congiuntura macroeconomica, non c’è più il timore che ciò porti ad un aumento del costo del denaro, in ragion del fatto che le banche centrali hanno chiaramente affermato che i tassi hanno raggiunto il pivot.
Nel mentre, anche se gli ultimi dati evidenziano una ripresa della fiducia dei consumatori, salita a gennaio a 78.8, livello più alto dal luglio 2021, superiore alle previsioni di 70, la fiducia dei mercati è supportata anche dal fatto che l’inflazione ha realmente cominciato ad intraprendere la strada della discesa, il che ha spinto i banchieri centrali, al cambiamento di orientamento. Tra l’altro le aspettative di inflazione sono scese al 2.9% per il 2024, il livello più basso dal 2020.
Quindi i listini anticipano il calo dell’inflazione unitamente ad una tenuta degli aggregati. Potrà durare ancora questo scenario? Non lo sappiamo, o meglio non sappiamo quanto, perché prima o poi, va ricordato, gli effetti dei tassi alti, dovranno generare qualche scompenso nei numeri, ma quando non è dato saperlo.
VALUTE
Il mercato dei cambi non sta guidando le danze, questo bisogna ricordarlo. Va a ruota dell’azionario che rappresenta il vero market mover, però mentre a livello di rendimenti del decennale Usa siamo tornati in area 4.15%, facendo pensare ad un ritorno dell’avversione al rischio, in realtà se osserviamo gli indici di rischio, assistiamo ad una fase di neutralità con il Vix e un indice Fear and Greed ancora in appetito al rischio.
Questa confusione ha fatto sì che sulle valute ci sia stata forza di dollaro nelle ultime settimane, in concomitanza con borse al rialzo, una apparente contraddizione, vista la peculiarità del biglietto verde come valuta rifugio che sale in momenti di paura e avversione al rischio.
L’EurUsd per ora ha tenuto 1.0850 supporto chiave, ma non è ancora riuscito a ritornare sopra 1.0900. Il Cable ha tenuto meglio, con le resistenze chiave però, ancora lontane, in area 1.2790 e 1.2820. UsdJpy ancora molto forte, in leggero pull back rispetto a quel 148.50 60 resistenza chiave. Ha corretto anche il UsdCad a 1.3430 mentre le oceaniche faticano ancora a reagire rispetto alla pressione ribassista della settimana scorsa.
La tendenza sembra rimanere pro-dollaro, anche se nelle ultime ore si evidenzia la possibilità di qualche correzione, che parrebbe dovuta da un punto di vista tecnico, date le divergenze presenti a sfavore del biglietto verde, e considerato il fatto che se le borse continuano a macinare guadagni, il sentiment verso il biglietto verde, per correlazione storica registrata negli ultimi anni, dovrebbe peggiorare.
DATI MACRO
Per quel che riguarda i dati usciti la settimana scorsa, oltre a quelli già richiamati, ricordiamo le pessime vendite al dettaglio inglesi, crollate del 3.2% solo a dicembre, il peggior calo degli ultimi tre anni. Tutti i settori ne hanno risentito, in particolar modo le vendite nei grandi magazzini, quelli di abbigliamento, ma anche il settore alimentare.
Altrove invece, in Canada, le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0.8% a dicembre, l’aumento più marcato dell’ultimo anno. Il settore dei servizi e del commercio al dettaglio i maggiori beneficiari. Sul fronte settimana entrante, da segnalare la pubblicazione del Pil quarto trimestre Usa, del PCE (price consumer expenditure, la vera misura dell’inflazione), oltre a spese e redditi personali. A occhio ai Pmi manifatturieri e dei servizi che saranno pubblicati anche in Europa, UK, Australia e Giappone.
La stagione delle trimestrali entra nel vivo con la pubblicazione dei risultati per colossi come Microsoft, Tesla, Visa, Intel, Abbot, Ibm, e Amex. Ma i veri market movers potrebbero essere rappresentati dalle decisioni delle banche centrali di Eurozona, Giappone, Canada, Turchia e Norvegia.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
USDCAD è atteso al livello 1.3430Il cross USD/CAD registra una modesta perdita al di sotto della soglia di 1,3500 durante le prime ore del trading asiatico di venerdì. Attualmente, USD/CAD è scambiato a 1,3490, con una perdita dello 0,03% nella giornata. Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti ammontano a 187.000 per la settimana terminata il 13 gennaio, il livello più basso dal 24 settembre 2022. Il dato è migliore rispetto alle aspettative del mercato di 207.000, secondo il Dipartimento del Lavoro di giovedì. Nel frattempo, l'indice di produzione manifatturiera della Federal Reserve di Philadelphia per gennaio è arrivato a -10,6 rispetto a -12,8 precedente. In risposta ai dati, l'Indice del Dollaro USA sale sopra 103,60 poiché gli investitori si aspettano che la Federal Reserve (Fed) non si affretterà a ridurre i tassi di interesse. A differenza della recente crescita robusta negli Stati Uniti, l'economia canadese è sull'orlo di entrare in recessione. I mercati finanziari si aspettano che la Fed riduca i tassi già da marzo, mentre la Banca del Canada (BoC) taglierà i tassi a partire da aprile. Nel frattempo, un rimbalzo nei prezzi del petrolio a causa della paura di interruzioni delle forniture e del rischio geopolitico in Medio Oriente sostiene il Dollaro Canadese collegato alle materie prime. Inoltre, il prezzo ha realizzato una bullrun con l'obiettivo di 1.35 come previsto. Dopo aver raggiunto la zona di liquidità, sembra che abbia iniziato un trend ribassista verso la zona 1.3430. Vedremo se il sentimento di mercato e la configurazione grafica avranno ragione. Un saluto a tutti da Nicola.