AMD Cycle-Uno tra i concetti che più ha svoltato il mio tradingL'AMD Cycle consiste in uno dei "pattern" che personalmente preferisco tradare e che una volta compreso per davvero, ha realmente cambiato il mio modo di fare trading.
L'AMD Cycle consiste in tre semplici fasi di mercato:
1) Accumulazione:
Il mercato inizia ad accumulare liquidità (buy side e sell side) iniziando a lateralizzare in un range più o meno definito (spesso queste giornate possono presentarsi prima di giornate dove vengono rilasciate news macro economiche importanti).
2) Manipolazione / sbilanciamento:
Il mercato inizia a sbilanciare l'accumulo fatto andando a "manipolare" una determinata side, per prendere la forza necessaria per andare a cacciare la liquidità opposta (se ho preso la sell side, punto alla buy side e viceversa).
Tendenzialmente questi sbilanciamenti creano il loro minimo/massimo in un punto strutturale importante, con un imbalance creato dalla gamba di espansione precedente (nell'esempio di EURUSD scelto in foto, si nota come il minimo della manipolazione sia posizionato all'interno di un FVG a 4h, in una zona di forte discount, ovvero sotto lo 0.7 di fibonacci).
3) Distribuzione:
Ora che il mercato ha sbilanciato l'accumulo e preso la liquidità necessaria (liquidità = benzina per poter muovere il prezzo), potrà ora trovare la forza di invertire, tendenzialmente con una discreta velocità, verso la side opposta dello sbilanciamento, nel caso dell'esempio long, permettendoci quindi di puntare ai massimi dell'accumulo, oppure a punti strutturali più alti, cercando una continuazione del trend.
Esempio di EURUSD sul 15m:
La semplicità di questo pattern è incredibile, ed esso si ripete costantemente nei mercati.
Come ogni concetto è frattale, quindi lo stesso trade preso su queste strutture ad 1h, può essere trovato su strutture più grandi, come il daily (dove ovviamente si costruirà alla stessa maniera, ma ci vorranno giorni perchè si completi), oppure su strutture più piccole, permettendo operazioni in scaling più veloci.
È importante notare che ovviamente gli sbilanciamenti debbano essere sempre opposti al bias delle strutture ad alto timeframe.
Idee operative USDEUX
Chiarezza su Euro/Dollaro: Livelli, macro ed analisi Facciamo il punto della situazione su Euro-Dollaro:
- Scenario di medio ancora short ( se vedete le linee rosse-arancioni-verdi, queste rispecchiano il ritracciamento di Fibonacci dal momento di inizio della discesa di fine settembre fino al minimo, per ora presunto, di metà Gennaio)...livello 23,6 superato, ora ci dirigiamo verso i 38,2 che coincide, guarda caso, con l'ultima zona segnalata la scorsa settimana a 1,058...per ora fermiamoci qui.
- scenario di breve/brevissimo long, perlomeno in ottica di rimbalzo, in cui il cambio, arrivato a ridosso di 1,05, fatica a salire ma non mostra segnali di ritorno alle vendite.
- a livello macro continuo a mantenere, fino a prova contraria, una visione di forza del dollaro nei confronti delle principali valute (compreso euro) a causa della divergenza delle politiche monetarie tra Fed ed ad esempio Bce e Boe.
Come possiamo riassumere tutto questo? Iniziamo con il dire che la mancata corrispondenza tra medio e breve termine e tra analisi grafica e macro suggerisce quantomeno una minore esposizione nella gestione del rischio; detto ciò, secondo mio modello operativo, entrerò long a livello di breve/intraday sui ritracciamenti sino a cambio scenario di breve, al contrario all'arrivo a ridosso dei segnalati livelli di resistenza grafica e volumetrica di medio termine valuterò l'ingresso short in caso di pattern grafici di inversione.
In conclusione, già da lunedì, sarà innanzitutto interessante vedere la rottura o meno definitiva di livello a 1,05/051, per poi in caso di rottura allungare sino a 1,058 dove sarà interessante valutare l'ingresso o meno short (in coerenza con medio periodo ed analisi macro), al contrario se in seconda battuta 1,051 dovesse tenere, potrebbe ripiegare sino a 1,043 prima ed 1,04 poi dove, in caso di pattern rialzisti, si potrebbe valutare l'ingresso con target a 1,05 prima e 1,058 poi; solo cedimento di 1,04/1,038 potrebbe riportare anche lo scenario di breve in modalità short per un primo target in area 1,028.
Infine, la dashboard continua a segnalare forza dell'euro e debolezza del dollaro coerentemente agli ultimi movimenti del cambio
Aspettare è stata un ottima decisioneBuonasera, eccoci ad aggiornarci dopo il Trump day dove, come immaginato, era meglio star fuori dai mercati.
Inizio con il dire che, come pensiero personale, le notizie e gli annunci o conferenze stampa in genere hanno effetto sui movimenti di breve del mercato, sul cosiddetto rumore mentre, riguardo al medio/lungo termine, sono altri i fattori che influenzano i movimenti del mercato.
Gli annunci di ieri e le prime decisioni del neopresidente hanno portato ad un aumento dell'euro nei confronti del dollaro che sembrerebbe confermato anche oggi; politiche di dazi solitamente potrebbero associarsi ad un dollaro forte, tuttavia, l'unica spiegazione che riesco a dare a questo aumento dell'euro, a livello macro, riguarda il fatto che stimoli fiscali e politica espansiva statunitense porterà ad un indebolimento del dollaro rispetto all'euro.
Ho fatto la precisazione a carattere personale all'inizio perchè ritengo che, alla luce dell'inflazione appiccicosa statunitense, non sarà facile mantenere una politica espansiva nel medio/lungo.
Parlando di analisi tecnica pura il mercato ha sempre ragione, quindi, perlomeno nel breve, va seguito il rimbalzo; già 1,043 è un primo ostacolo al rimbalzo che tuttavia, se superato, potrà proseguire la salita fino ad 1,05 e successivamente 1,058...difficile per ora ipotizzare un rimbalzo più in alto.
Al contrario, una mancata rottura della resistenza potrebbe riportare il cambio prima a 1,034 e successivamente al più solido supporto posto a 1,027.
In ultimo ci tengo ad evidenziare che la dashboard in basso a sinistra mi segnala un euro forte sui timeframe più reattivi ed un dollaro debole, in linea con il movimento registrato, ma nell'ultima ora euro si è colorato di rosso sul 15 min, forse a segnalare una prima pausa al recente rimbalzo.
NEWSLETTER#113: FRANCIA E USAFRANCIA E DEBITO PUBBLICO
L'economia francese è rimasta intrappolata in gravi difficoltà.
Secondo il primo ministro François Bayrou, il debito pubblico incombe sull'economia nazionale.
Secondo le stime, il debito pubblico francese ammonta attualmente a 3,3 trilioni di euro, rispetto ad appena 1 trilione di euro nel 2003.
Gli analisti dell'agenzia internazionale di rating del credito Moody's ritengono che la possibilità che il nuovo governo ottenga una riduzione stabile del deficit di bilancio sia estremamente bassa.
Moody's ha declassato il rating del credito della Francia alla fine del 2024.
Per quanto riguarda le prospettive economiche del Paese, l'agenzia prevede che il debito pubblico francese salirà al 120% del PIL entro il 2027, rispetto all'attuale 113,3%.
USA
Il presidente Donald Trump ha lanciato la sua prima accusa contro la Federal Reserve, dicendo giovedì che eserciterà pressioni per abbassare i tassi di interesse.
Ricordo che anche nel primo mandato le tensioni con i funzionari FED erano alte.
Il dollaro rimane sui minimi settimanali a quota 108.00
Buon trading a tutti
Equity vicino a nuovi massimi?Wall Street torna a salire dopo la festività del Martin Luther King’s Day, ma soprattutto dopo le prime parole di Trump da Presidente. L'S&P 500 ha chiuso a +0,87%, mentre il Nasdaq a +0,68%. Meglio di tutti ha fatto il Dow Jones, che ha chiuso a +1,2%.
Nel suo primo giorno, Trump ha dichiarato di aver già adottato diverse misure del suo programma, ma si è astenuto dall'imporre immediatamente tariffe, come molti avevano previsto. Tuttavia, in seguito ha indicato i piani per introdurre un'imposta del 25% sui prodotti di Messico e Canada, evitando però di parlare della Cina. Analisti e investitori stanno ora spostando la loro attenzione sulle prospettive di crescita sotto la nuova amministrazione e sui report relativi agli utili aziendali delle principali aziende.
VALUTE
Sui cambi, c'è tanta attesa per capire che direzione prenderà il dollaro, la cui price action dipende presumibilmente dalle dichiarazioni di Trump sui dazi. Questo è il tema principale del periodo e, in assenza di certezze, per ora il biglietto verde corregge dagli eccessi rialzisti delle ultime settimane. Il trend però, almeno per ora, rimane pro dollaro e le correzioni attuali non hanno ancora violato i livelli chiave.
EurUsd non riesce a rompere l'area 1.0450-60, così come la sterlina con 1.2360. UsdJpy è in ripiegamento e in attesa della BoJ. Poco da rilevare sulle oceaniche che tengono i supporti e provano a rompere rispettivamente.
CANADA, INFLAZIONE IN CALO
Il tasso di inflazione annuale in Canada è sceso all'1,8% a dicembre 2024 dall'1,9% del mese precedente, leggermente al di sotto delle aspettative di mercato che si sarebbero attestate all'1,9%, segnando il tasso di crescita dei prezzi più debole da settembre. Di conseguenza, l'inflazione è rimasta al di sotto dell'obiettivo della Banca del Canada, che è il 2%, per il quinto mese consecutivo, aggiungendosi alle attuali aspettative di ulteriori tagli dei tassi quest'anno.
L'inflazione ha subito un forte rallentamento nel settore alimentare, in ragione delle imposte sui beni e servizi e alle agevolazioni fiscali, ed è scesa anche in quello immobiliare a causa del calo degli affitti e dei costi degli interessi sui mutui (11,7%, il più basso da ottobre 2022). D'altro canto, i costi di trasporto hanno accelerato (2,3% contro 1,1%) poiché gli effetti base hanno sostenuto i prezzi della benzina. Rispetto al mese precedente, i prezzi al consumo canadesi sono scesi dello 0,4%.
MESSICO, PESO IN DISCESA
Il peso messicano si è indebolito nei confronti del dollaro, con UsdMxn salito a 20,7, non lontano dai massimi del 2022 sopra quota 21,00. Le ragioni sono legate ai dazi e tariffe che Donald Trump intende applicare ai prodotti messicani. Mentre rispondeva alle domande della stampa sulla firma degli ordini esecutivi, il neo-insediato presidente ha dichiarato che la sua amministrazione sta pianificando di imporre tariffe fino al 25% sul Messico a partire dal 1° febbraio, citando le misure come rimprovero per il controllo allentato delle frontiere tra i due paesi.
Tale politica avrebbe un impatto significativo sugli afflussi di valuta estera in Messico dal suo più grande partner commerciale. La mossa mette anche sotto pressione il peso, rimuovendo una grande fonte di domanda per la produzione messicana, in particolare nel settore automobilistico, costringendo potenzialmente la Banca del Messico ad accelerare i tagli dei tassi. Il rallentamento degli investimenti, della produzione industriale e dell'inflazione in Messico hanno già aumentato le aspettative di molteplici tagli dei tassi da parte della Banxico quest'anno.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
EURODOLLARO: STRUTTURA H1!!! DISCLAIMER !!!
Nota bene:
Queste sono semplici bozze personali, da considerarsi come tali. La lettura va effettuata con un’ottica di breve termine. In altre parole, la prima fase del percorso disegnato rappresenta l’ipotesi principale. La parte restante del percorso (quella più lontana nel tempo) è strettamente legata all’evoluzione della prima fase. Di conseguenza, se quest’ultima non si realizza, l’intera idea deve essere considerata nulla.
Non vi è alcuna sollecitazione all’investimento; quanto riportato va inteso unicamente come il punto di vista di un utente della piattaforma. L’onere di approfondire ricade sul lettore, attraverso le proprie conoscenze ed esperienze.
Ogni commento che schernisce l’autore, l’idea o il grafico verrà segnalato al moderatore della piattaforma. Non fornirò ulteriori risposte in merito. Grazie per l’attenzione.
EURUSD, fast trade con falling wedge Chart di Capital.Com
Il dollaro per ora sembra essere disinteressato ad avventurarsi dall'altra parte della barricata nei confronti dell'euro, vale a dire sotto la parità.
Per ora lo ha graziato, ma non è detto che riprenda più avanti l'argomento.
Sul grafico daily possiamo apprezzare una figura di falling wedge, di qualità discreta.
Statisticamente, a differenza dell'omologo ed opposto rising wedge che troviamo in un mercato a rialzo, questo pattern mostra una buona affidabilità in termini di probabilità di successo.
Nel nostro caso parliamo della possibilità di una inversione del trend ribassista, quantomeno temporanea.
I prezzi hanno già fatto breakout del pattern, anche se non abbiamo osservato volumi adeguati al tipo di movimento.
Questo dovrebbe mettere in guardia circa la bontà dello stesso.
Comunque, dando per buono adesso quanto accaduto, proviamo ad individuare un buon punto di ingresso per cavalcare l'eventuale allungo dei prezzi.
Infatti, essendosi tradotto in breakout potremmo assistere ad un movimento di pullback capace di offrirci il pattern valido per entrare long.
l’obiettivo è arrivare quantomeno a 106 dove troviamo una discreta resistenza statica e della quale potremmo anche accontentarci.
NEWSLETTER#112: TRUMP e CINATRUMP
Donald Trump inaugura con determinazione il suo secondo mandato come 47º presidente degli Stati Uniti, pronto a mettere subito in atto le sue prime decisioni attraverso ordini esecutivi. Nel suo discorso d’insediamento, annuncia l’inizio di una “nuova età dell’oro” per il Paese, rilanciando lo slogan “America first” e promettendo che da questo momento in poi “tutte le nazioni ci ammireranno e non permetteremo più che ci sfruttino.”
Nel suo programma, parla di nuove tariffe commerciali, dell’abolizione del Green Deal, di un’espansione delle trivellazioni e di una politica più rigida sull’immigrazione.
Inoltre, annuncia l’intenzione di “allargare i confini” degli Stati Uniti, non solo ribattezzando il Golfo del Messico come Golfo d’America, ma riaffermando anche la volontà di riprendere il controllo del Canale di Panama.
CINA E CRESCITA:
Il PIL cinese del quarto trimestre 2024 è salito al 5,4% su base annua, il livello più alto del 2024 e la crescita più rapida dal Q2 2023.
L'ufficio nazionale di statistica ha reso noto anche che la popolazione cinese è diminuita per il terzo anno consecutivo nel 2024, con il numero di decessi a superare ancora le nascite in un percorso destinato a peggiorare in futuro, secondo gli esperti.
Buon trading a tutti
Wall Street rilanciaGli indici americani hanno chiuso in netto rialzo venerdì, alimentati in gran parte da un rimbalzo del settore tecnologico. L'S&P 500 è salito dell'1%, il Nasdaq 100 è cresciuto dell'1,6% e il Dow Jones ha chiuso a +0,8%. Le azioni delle grandi aziende tecnologiche hanno guidato il rally, con Tesla a +3%, Nvidia in crescita del 3,1% e Microsoft in rialzo dell'1%. Anche le azioni dei beni di consumo hanno sovraperformato, con Amazon che ha chiuso a +2,4%.
I sentimenti sono migliorati grazie all’allentamento delle pressioni inflazionistiche e ai solidi utili delle principali banche, alimentando l'ottimismo per potenziali tagli dei tassi di interesse da parte della Fed. Mentre Donald Trump si prepara per il suo secondo mandato presidenziale, gli investitori osservano i cambiamenti di politica tra le preoccupazioni per i dazi e le modifiche fiscali.
I tre principali indici hanno chiuso la settimana con il Dow e l'S&P 500 in rialzo rispettivamente del 3,2% e del 3,4%, segnando i loro più significativi guadagni settimanali dal mese di novembre. Il Nasdaq ha evidenziato, nella settimana uscente, un +3,9%.
VALUTE
Chi opera sui cambi avrà notato come, nelle ultime settimane, la tendenza delle majors contro il dollaro abbia seguito un andamento caratterizzato da forza del dollaro, alternata a correzioni che non hanno però mai consolidato. Anzi, quasi sempre, dopo vani tentativi di rottura dei supporti chiave del dollaro, tendenzialmente falliti, il trend originario a favore della divisa USA è inesorabilmente ricominciato.
Ciò che ancor di più rende l’idea del trend in atto è la velocità con cui le valute concorrenti del biglietto verde hanno provato a recuperare, e quella invece di discesa, cioè di ritorno al rialzo del dollaro. La price action contro il dollaro è spesso veloce e rapida, ma non tiene i livelli e, dopo poco tempo, si sgonfia ritornando a muoversi nella direzione originaria. Insomma, il classico movimento da carry trades, che si muove nella direzione della valuta ad alto tasso lentamente, mentre quando corregge a favore di quella a tasso inferiore, lo fa velocemente e senza consolidare.
Anche venerdì sera, il biglietto verde è tornato verso i massimi dopo che la notizia della telefonata “amichevole” tra Trump e il suo omologo cinese Xi aveva spinto il dollaro decisamente al ribasso contro quasi tutte le concorrenti. La settimana entrante ci dirà molto perché è quella di insediamento di Donald Trump, che comincerà ad esternare e illustrerà molto probabilmente i suoi programmi futuri. Sarà probabilmente una settimana da seguire con grande attenzione, perché potrebbe determinare i destini dei principali rapporti valutari nel medio termine.
PREVISIONI DEL FMI
Il Fondo Monetario Internazionale ha pubblicato le proprie previsioni per l’anno appena iniziato, in cui prevede una crescita globale del 3,3%, in leggero aumento rispetto al 3,2% previsto a ottobre, guidata da una revisione al rialzo per gli Stati Uniti, che ha compensato i downgrade in altre principali economie. Anche per il 2026 è prevista una crescita del 3,3%, invariata rispetto alla proiezione precedente.
Il FMI ha sottolineato che, mentre gli Stati Uniti si trovano ad affrontare rischi al rialzo che potrebbero sostenere la crescita nel breve termine, altre nazioni rimangono esposte a rischi al ribasso in un contesto di accresciuta incertezza politica. Si prevede ora che l’economia statunitense crescerà del 2,7% nel 2025 (rispetto al 2,2% di ottobre), mentre quella cinese è stata rivista leggermente al rialzo al 4,6% (rispetto al 4,5%). Al contrario, la previsione per il vecchio continente è stata ridotta all'1% (rispetto all'1,2%), così come quella relativa al Giappone rimane stabile all'1,1%. Tra le emergenti, segnaliamo le proiezioni per il PIL dell’India, che sono cresciute al 6,5%. Per il Regno Unito, il FMI ha alzato la sua proiezione all’1,6% (rispetto all’1,5%).
Sul fronte dell’inflazione, il FMI prevede che l’inflazione complessiva globale scenderà al 4,2% nel 2025 (rispetto al 4,3%) e scenderà ulteriormente al 3,5% nel 2026.
BORSA UK SUI MASSIMI
Il FTSE 100 è salito di oltre l'1,5% venerdì, superando quota 8.500 e avvicinandosi a una chiusura record, trainato dalle azioni del settore minerario. Le azioni Glencore sono salite di circa il 4% in seguito alle segnalazioni di trattative di fusione con Rio Tinto, segnando potenzialmente il più grande accordo di sempre del settore. Anche Anglo American ha guadagnato più del 3%.
Questi rialzi sono arrivati in concomitanza con i dati economici del Regno Unito, con le vendite al dettaglio di dicembre in calo dello 0,3% su base mensile, contrariamente alle aspettative di un aumento dello 0,4%. All'inizio della settimana, il PIL del Regno Unito ha evidenziato un calo con una performance inferiore alle attese, così come l'inflazione, che è scesa al 2,5%, al di sotto delle previsioni. Questi fattori hanno alimentato le aspettative di diversi tagli dei tassi da parte della BoE, con gli analisti che ora stimano oltre 70 punti base di ribassi, rispetto ai 65 punti base del giorno precedente.
La sterlina è scivolata rispetto al dollaro, mentre i costi di prestito del Regno Unito si sono allentati dopo essere saliti ai massimi da un decennio la scorsa settimana. Il FTSE 100, dominato da aziende internazionali, ha beneficiato della domanda più debole del Regno Unito, che ha pesato maggiormente sul FTSE 250, incentrato sul mercato interno, in crescita solo dello 0,25%.
SETTIMANA ENTRANTE
La prossima settimana, negli Stati Uniti, l'attenzione si sposterà sull'insediamento di Trump e su una stagione di utili estremamente interessante, considerato il fatto che molte aziende rilasceranno le trimestrali. Tra queste, Netflix, Charles Schwab, P&G, J&J, Abbott, General Electric, Texas Instruments, Union Pacific, American Express e Verizon. Tra i principali dati macro, segnaliamo gli S&P Global PMI e le vendite di case esistenti.
A livello globale, attesa per la decisione della BoJ, che dovrebbe alzare i tassi di 25 bps, mentre i flash PMI forniranno approfondimenti sull'attività del settore privato nell'area dell'euro, in Germania, Regno Unito, India e Giappone. Altri dati in uscita includono il sentiment ZEW tedesco e quelli sull’occupazione inglese.
Buona settimana e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
EUR/USD possibile reversal swingChiusura settimanale molto interessante per EUR/USD, che suggerisce con un'amplia analisi multi-timeframe la possibilità di creare un'inversione su timeframe alti, settimanale e potenzialmente mensile.
Grafico mensile:
Sul mensile sembra sia in formazione una struttura AMD (accumulo, manipolo, distribuisco); infatti dopo una lunga lateralizzazione, il prezzo ha effettuato un movimento molto rapido di sbilanciamento dei minimi, andando allo stesso tempo a ribilanciare un FVG mensile.
Grafico settimanale:
Sul settimanale possiamo osservare con più precisione che l'asset, all'interno dell'FVG weekly è andato a prendere un punto di liquidità importante, ovvero il minimo settimanale a 1.0222$.
Infatti i minimi di queste ultime tre settimane hanno sempre lavorato queste fasce di prezzo, ma è da notare come le chiusure della candele settimanali hanno sempre rifiutato la zona.
Infine, la chiusura di questa settimana con una candela doji, suggerisce la creazione di una possibile struttura di inversione.
Grafico giornaliero:
Nel giornaliero si può osservare che una discreta inversione sembra essere già avvenuta, ma senza rotture di particolari strutture, il che obbliga ad una maggiore cautela.
Dopo l'inversione avvenuta ad inizio settimana, il restante dei giorni è stato una lateralizzazione per la maggior parte del tempo, quindi attualmente l'unica struttura interessante per cercare una continuazione long è l'FVG 1D posto sotto l'accumulo dei minimi delle giornate di mercoledì, giovedì e venerdì (come mostrato nella struttura ad 1h).
Se una candela daily dovesse chiudere al di sotto dell'FVG daily (1.0249$), l'idea dell'inversione swing sarebbe invalidata.
L'importanza dell'analisi multi-assetL'analisi multi-asset, ovvero l'analisi di due o più asset che presentano una forte correlazione (diretta o inversa che sia), è di fondamentale importanza e permette di comprendere e di anticipare movimenti di inversione con molta più semplicità grazie ad un semplice strumento: le divergenze.
Una divergenza tra due asset correlati si mostra, similmente alle divergenze con gli indicatori, si mostrano quando un determinato asset non aggiorna un minimo/massimo all'aggiornamento di un minimo/massimo su un altro asset correlato.
Quando analizziamo EUR/USD possiamo andare ad affiancare alla nostra analisi l'osservazione di divergenze sul DXY (ovvero l'indice del dollaro), che presenta una correlazione negativa con eurodollaro; quindi ogni nuovo massimo sull'euro, dovrebbe corrispondere ad un nuovo minimo sull'indice del dollaro e viceversa.
Questo strumento durante la settimana passata ha fornito ottime opportunità per anticipare importanti inversioni di strutture a medio timeframe, offrendo ottimi trade di continuazione.
Nel grafico è mostrata la giornata di martedì 14 gennaio, dove alle 13:00 è iniziato un movimento di sbilanciamento opposto al bias (long); come si può notare, mentre il DXY ha chiaramente sbilanciato sia i massimi di Londra sia di Asia, ribilanciando un FVG a 4h, eurodollaro invece mostrava una divergenza rialzista.
Infatti EUR/USD ha sbilanciato i minimi di Londra ma non quelli della sessione Asiatica, mostrando quindi forza e volontà di proseguire a rialzo.
Dopo l'avvenuta divergenza le strutture a basso timeframe hanno offerto successivamente la conferma per aprire una posizione long in linea con il bias, per puntare all'espansione della struttura verso nuovi massimi.
Meglio aspettare MartedìBuon pomeriggio, possiamo dividere la settimana in 2:
- la prima parte nell'attesa del dato sull'inflazione e l'euforia post dato
- la seconda parte da Giovedì in cui il cambio ha sostanzialmente lateralizzato sia in modalità pre-festiva (Lunedì è il Martin Luther King Day),sia e soprattutto in attesa dell'insediamento del presidente Trump, sempre Lunedì.
Iniziando con il precisare che sconsiglio vivamente di prendere posizione Lunedì in qualsiasi direzione a causa delle scosse che potrebbero portare le parole del nuovo presidente, cerchiamo di fare il punto della situazione su ciò che è successo e ciò che potrebbe succedere prossima settimana (spunti meramente tecnici non considerando eventi o meglio discorsi esogeni).
La settimana è iniziata con nuovi minimi ad 1,0176 cui è seguita una ripresa già da lunedì fino ad area 1,025 (minimi della settimana precedente), un nuovo impulso post PPI ad 1,0310 fino a toccare i massimi settimanali ad 1,0354 in seguito a dati sull'inflazioni "migliori" delle attese, infine violenta respinta fino ad ex area 1,025 poi poi finire la settimana in laterale sopra quest'ultima area.
Cosa aspettarci nella prossima settimana? Chi mi segue sa che ipotizzo da tempo un arrivo sulla parità dei cambi, sia per aspetti macroeconomici (inflazione più resistente negli USA) sia per aspetti tecnici; tuttavia il minimo settimanale sembra aver creato una solida base volumetrica (come si può vedere dalla banda verde sul minimo settimanale), in più la dashboard continua a segnalarmi oltre al dollaro forte, anche un euro che ben si difende nei timeframe più ampi, concedendomi meno vantaggio statistico sullo short di medio.
Personalmente a livello operativo, come suggerito ad inizio analisi, non effettuerò operazioni domani, ma terrò un occhio sull'eventuale comportamento dei prezzi in prossimità dei livelli 1,035 ed 1,018.
Martedì, con maggiore calma, farò una nuova analisi certamente più tecnica.
Buon weekend
NEWSLETTER#111: USD e JPYUSD
I dati sulla produzione manifatturiera e industriale statunitense di dicembre hanno battuto le aspettative e, con le revisioni al rialzo di novembre e i sondaggi anticipati che indicano miglioramenti in corso, potrebbero finalmente esserci segnali di una svolta nel settore.
La minaccia di dazi del presidente Trump dovrebbe contribuire a rendere la produzione statunitense più competitiva sul mercato interno.
JPY
Lo yen giapponese, nonostante la debolezza della sessione odierna, ha comandato la settimana a rialzo.
Attualmente il mercato sconta una probabilità del 90% che la Bank Of Japan interverrà sul mercato forex con un'immissione di liquidità in tempi brevi.
Buon trading a tutti
EURUSD, fast trade con Fibonacci Chart di Capital.Com
L'ultimo pivot importante di medio termine è rappresentato dal livello 1,128 che corrispondente al 61,8% di ritracciamento di Fibonacci dell’enorme movimento ribassista generatosi dal gennaio del 2021.
In quella occasione i prezzi sono venuti a contatto con l'importantissima trendline di lungo periodo in area 1,24 venendo respinti indietro fin sotto la parità a 0,95.
I momenti, non molto frequenti, in cui i prezzi vengono a contatto con aree molto importanti e sensibili di lungo periodo sono sempre occasioni per fare scelte strategiche.
Per chi opera nel mercato potendosi permettere un’ottica di lungo termine, tipicamente istituzionali e operatori in cerca di ottimizzazione valutaria del proprio business, questi momenti sono molto importanti perché permettono di prendere un posizionamento per ottenere dei benefici statisticamente molto probabili e duraturi.
Infatti, questi operatori scevri dalle preoccupazioni che assillano gli speculatori e gli scalpers possono anche prendersi il lusso di non azzeccare esattamente un pivot point ma hanno la certezza di incrementare l'esposizione in un'area distante abbastanza da un livello che potremmo definire semplicisticamente di fair value.
Il caso proposto nel grafico ne è un perfetto esempio con i prezzi a livelli elevati in assoluto, in funzione delle ragioni di scambio tra le due aree economiche, e il contemporaneo contatto con l'autorevole trendline ribassista
Il movimento di ritracciamento di cui sopra a sua volta ad oggi risulta rintracciato di uno stesso 61.8%. Il livello coincide con un supporto di medio termine anche se non robustissimo.
Siamo su un grafico settimanale, siamo al martedì ed è ancora presto per parlare di quale forma potrà assumere in chiusura la candela attuale.
Tuttavia, è utile monitorarne le evoluzioni per capire se il supporto reggerà perché un indizio di ciò potrebbe giungere proprio dalla forma di questa candela con i volumi associati.
Una reazione convinta da questi livelli, con volumi, non può che consegnarci il prossimo venerdì quantomeno un hummer.
Nell'attesa di questi scenari da massimi sistemi, si potrebbe provare a cogliere un tentativo di rimbalzo sul supporto cavalcando la breve gittata dell’hammer di ieri con obiettivo l’approdo sulla trendline ribassista di breve termine.
I livelli operativi in grafico.
Attesa per il dato sull'inflazioneOggi alle 14,30 ci sarà il dato sull'inflazione; il mercato ha paura dei tassi e quindi sarà molto sensibile al dato odierno...come dicevo nel fine settimana siamo in un momento decisivo, infatti Euro/Dollaro non ha preso posizione sull'eventuale dato; se il dato dovesse essere inferiore alle attese probabilmente insieme ai mercati che salgono avremo anche un euro che continua il suo rimbalzo nei confronti del dollaro, al contrario con un inflazione che aumenta vedremo un ulteriore discesa di euro/dollaro (cioè maggiore forza del dollaro).
Io personalmente non prenderò posizione prima dei dati.
EURODOLLARO: IPOTESI!!! DISCLAIMER !!!
Nota bene:
Queste sono semplici bozze personali, da considerarsi come tali. La lettura va effettuata con un’ottica di breve termine. In altre parole, la prima fase del percorso disegnato rappresenta l’ipotesi principale. La parte restante del percorso (quella più lontana nel tempo) è strettamente legata all’evoluzione della prima fase. Di conseguenza, se quest’ultima non si realizza, l’intera idea deve essere considerata nulla.
Non vi è alcuna sollecitazione all’investimento; quanto riportato va inteso unicamente come il punto di vista di un utente della piattaforma. L’onere di approfondire ricade sul lettore, attraverso le proprie conoscenze ed esperienze.
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