PETROLIO - PREVISIONI INVERNALIBuongiorno a tutti,
Oggi voglio condividere una mia idea rialzista per il petrolio.
Oltretutto, le compagnie petrolifere hanno deciso di tenere le scorte visto il prezzo basso. Questa mossa ha portato ad una riduzione dell'offerta e dunque ad un aumento del prezzo.
Vedo un possibile rialzo fino in area 112$
++
non è un consiglio finanziario ma analisi personale
Idee operative USOUSD
WisdomTree - Tactical Daily Update - 07.10.2022I dati sul mercato del lavoro Usa sono cruciali per le scelte della FED.
Il taglio di 2 mln di barili di Opec+ irrita il Governo americano.
Vertice Capi di Stato EU a Praga: attese novita’ sul fronte energetico.
Mercato obbligazionario ancora in tensione: tempi duri per i “corporate”.
Le Borse europee sono nuovamente scese nella seduta di ieri, 6 ottobre, alla viglia del cruciale rapporto mensile sul mercato del lavoro Usa. Sull’avvio debole della mattinata hanno inciso negativamente i dati tedeschi sugli ordini all'industria, in calo -2,4% mese su mese ad agosto, e quelli sulle vendite al dettaglio dell'Euro-Zona, -0,3% mese su mese.
Le chiusure europee raccontano di cali abbastanza uniformi: Milano -1,0%, Madrid -0,9% Parigi e Londra -0,8%, Francoforte -0,4%. Prevalenza di vendite anche a Wall Street: Dow Jones -1,15%, Nasdaq -0,68% e S&P 500 -1,03%.
Tra i market mover piu’ significativi di Wall Street, la consueta rilevazione settimanale delle richieste di sussidi di disoccupazione, risultati pari a 219 mila e superiori alle previsioni di 204 mila, e le dichiarazioni di alcuni membri del Comitato di politica monetaria della Federal Reserve (FED-Banca Centrale Usa).
Loretta Mester, presidente della Regional FED di Cleveland e Neel Kashkari della FED di Minneapolis hanno confermato che ci saranno nuovi rialzi dei tassi da qui’ a fine anno, tarpando le speranze di chi, a inizio settimana, aveva sperato in una “stretta” meno aggressiva, alimentando il forte rialzo di lunedi’ e martedi’.
Anche Raphael Bostic, presidente della FED di Atlanta, ha affermato che gradirebbe vedere i tassi tra il 4,0% ed il 4,5% entro fine 2022, per poi stabilizarli ed in parallelo osservare se, augurabilmente, i prezzi scendono e l'economia resiste.
Sul fronte europeo, stessa “musica”: nelle minute dell'ultima riunione della Banca Centrale Europe (ECB) del 7 e 8 settembre, si ribadisce la necessità di alzare i tassi per abbassare un'inflazione che e’ troppo alta e probabilmente resterà al di sopra dell'obiettivo del 2% per un periodo prolungato.
Oggi, 7 ottobre, come dicevamo, occhi puntati sui dati di settembre del mercato del lavoro Usa, molto osservato dai tecnici della FED che, sino ad oggi, si sono compiaciuti di come il peggioramento di diverse variabili “macro” non si fosse ancora riflesso negativamente sull’occupazione e sulla dinamica salariale.
Sotto attenta analisi finiranno soprattutto i numeri relativi agli occupati “non agricoli”, attesi crescere a settembre di 255 mila unita’, ed il tasso di disoccupazione, previsto a 3,7%.
La congiuntura economica globale si sta indebolendo: il Fondo Monetario Internazionale (FMI) vede rischi di recessione in aumento, e rimarca la necessita’ di un calo dell'inflazione e dell’attuazione di politiche di bilancio statali responsabili, volte a tutelare i piu’ deboli e a non alimentare ulteriori rialzi dei prezzi.
Il direttore generale del FMI Kristalina Georgieva preannuncia un taglio delle stime di crescita per il prossimo anno nel World Economic Outlook che sarà pubblicato la prossima settimana. Georgieva afferma anche che la minor crescita economica costerà 4.000 miliardi di Dollari al Pil globale tra oggi ed il 2026.
Opec+ e il taglio di 2 mln di barili: gli Stati Uniti hanno definito "miope" la decisione del “cartello” dei maggiori esportatri di greggio, criticando implicitamente Opec+, ed in primo luogo l’Arabia Saudita, di essersi accordata con la Russia. L’Amministrazione Usa ha anche annunciato l’intento di alleggerire le sanzioni verso il Venezuela, cosa che consentirebbe a Chevron di riprendere ad operare nel Paese.
Sul mercato obbligazionario europeo e’ tornato sopra 240 punti base lo spread di rendimento tra BTP italiani e Bund tedeschi decennali, col rendimento del BTP risalito a +4,5%: dopo il monito di Moody’s a rispettare la tempistica del PNRR italiano (Piano nazionale di resilienza e ripresa), pena un possibile taglio del rating, ieri e’ stata la volta di Fitch, che ha espresso un giudizio molto simile.
Il tema della sostenibilita’del debito pubblico italiano e’ molto caldo, sia per le incognite rappresentate dal nuovo Governo, sia per la novita’ portata dagli ultimi dati dell’ECB sugli acquisti di bonds in agosto e settembre da cui si evince che la banca centrale e’ stata addirittura venditrice netta di Govies italiani per -1,2 mld Euro.
Rendimenti in rialzo anche in Spagna, oltre 3,8% e Grecia, sopra 4,7%.
Oggi, 7 settembre, ha inizio il Vertice dei Capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea a Praga, dal quale si attende qualche passo avanti sul tema della crisi energetica in generale e del “tetto al prezzo del gas” in particolare.
Intanto ieri il vice premier russo Novak, commentando l’imminente nuovo round di sanzioni alla Russia tra le quali il “price cap” sul petrolio, prevede un deficit di produzione a livello globale. Il prezzo del greggio aggiorna oggi i nuovi massimi da 3 settimane, col WTI (West Texas Intermediate) che supera 89 Dollari/barile.
Borse asiatiche in calo stamattina: Nikkei giapponese -0,7%, Hong-Kong -1,5%,Taiwan -1,4%, ASX australiano -0,8%. Cina ancora chiusa per festivita’.
Nell’attesa dei dati sul mercato del lavoro Usa, le borse europee sono marginalmente negative, similmente ai future sui maggiori indici di Wall Street. (ore 13.30 CET)
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 05.10.2022Ottobre parte con 2 sedute di esuberanti rialzi per le Borse.
Il risk-on mood e’ fragile: guerra, inflazione, stretta sui tassi incombono.
Alcuni dati macro Usa segnalano affanno: FED piu’ morbida?
Si ferma per ora la corsa del Dollaro e dei rendimenti obbligazionari.
Le prime 2 sedute di ottobre hanno riportato una ventata di ottimismo sui mercati azionari che nessuno aspettava. Difficile dire quali siano i “trigger” (grilletti) che hanno scatenato gli acquisti, ma alcuni dati macro americani deboli, come l’indice ISM manifatturiero, e quelli depressi sul mercato immobiliare, hanno convinto i mercati che le banche centrali potrebbero rallentare il ritmo di aumento dei tassi.
Le Borse europee ieri, 4 ottobre, dopo una partenza in “gap-up” hanno accelerato a metà giornata, in parallelo ai guadagni di New York, per poi chiudere in forte rialzo:
Milano +3,4%, Parigi +3,8%, Francoforte +3,5%, Londra +2,5%.
Wall Street ha replicato i progressi di lunedi’, sospinta anche dal calo dei rendimenti dei titoli governativi Usa (Treasuries): Dow Jones +2,8%, S&P500 +3,1% e Nasdaq +3,3%, aiutato dalla notizia che Elon Musk ha nuovamente formalizzato, in termini economici invariati, l’offerta di acquisto di Twitter da 44 miliardi di Dollari.
In un cima di generale “risk-on”, gli investitori hanno metabilizzato positivamente anche il calo oltre le attese delle offerte di lavoro negli Stati Uniti ad agosto, nell’attesa dei dati sul mercato del lavoro Usa di settembre che saranno pubblicati venerdì 7. Le attese sono per un’ulteriore creazione di posti di lavoro combinata a livelli di disoccupazione ai minimi dagli anni ‘70.
Anche in Europa sembra consolidarsi la convinzione che la Banca Centrale Europea (ECB) possa ammorbidire la propria svolta restrittiva, operando solo un paio di contenuti rialzi (+25 o +50 bps) nei due prossimi meeting prima della fine dell’anno, evitando aumenti troppo robusti che finirebbero per impattare negativamente sulla congiuntura economica, gia’ fragile di suo.
Anche il calo del prezzo del gas naturale in Europa, proprio mentre continuano ad assottigliarsi le forniture dalla Russia, ha portato un po’ di serenita’ ai mercati: gli stoccaggi strategici sono quasi pieni e complice il clima ancora mite, il prezzo del metano sulla piattaforma di riferimento europea TTF e’ sceso a 163 Euro/megawattora, ai minimi da luglio.
Di segno opposto, invece, la reazione del prezzo del petrolio di fronte alla prospettiva che nella riunione di oggi 5 ottobre, l'Opec+ (Cartello dei maggiori esportatori mondiali), decida un taglio alla produzione fino a -2 milioni di barili/giorno, che rappresenterebbe il primo vero “ammanco-shock” dopo quelli della fase piu’ acuta della pandemia Covid-19.
Il WTI (greggio di riferimento negli Usa) e’ salito ieri del +3,6% a 86,6 Dollari/barile ed oggi, 5 ottobre, perde marginalente, -0,3% a 86,3 (ore 12.30 CET).
Sul mercato valutario, il “mood” migliorato verso gli asset piu’ rischiosi ha permesso all’Euro e ad altre valute di recuperare un po’ di terreno sul Dollaro Usa. Ieri, 4 ottobre, l'Euro ha riavvicinato la parita’, a 0,995, +1,2%, mentre la Sterlina britannica, aiutata dal parziale ripensamento del Governo Truss sul piano fiscale, e’ risalita a 1,14 Dollari, +0,7%: infine Dollaro/Yen a 144,4, da 144,7.
Ieri, 4 ottobre, ha “piacevolmente stupito” il calo dei rendimenti di molti bond governativi europei: quello del BTP benchmark italiano a 10 anni e’ calato di oltre 15 bps a +4,06%, similmente a quello degli omologhi Gilt britannici, +3,77%. Lo spread tra BTP e Bund decennali e’ calato leggermente a 229 bps.
Oggi, 5 ottobre, si osserva una forte risalita dei rendimenti che annulla i cali di ieri. (ore 12.45 CET): nel pomeriggio sara’ interessante verificare l’aggioramento dei movimenti sul reinvestimento dei titoli scaduti da parte dell’ECB.
Stamattina, 5 ottobre, le Borse asiatiche hanno festeggiato con ampi rialzi l’ottimismo di ieri sera a Wall Street: mentre il Nikkei giapponese e’ salito solo del +0,45%, l’hang Seng di Hong Kong e’ letteralmente volato, +6%, con il sub-indice hang Seng Tech a +8%! Il Kospi coreano si e’ accontentato di +0,3%. Le piazze finanziarie cinesi sono chuse anche oggi per i festeggiamento della Golden Week.
L’Indice ASX200 australiana e’ salita del +1,7%, dopo la decisione della Reserve Bank of Australia di effettuare il sesto rialzo consecutivo dei tassi, +0,25%, una misura piu’ contenuta rispetto alle stime di mercato.
Anche la Reserve Bank of New Zealand ha alzato il tasso di riferimento, +0,5% a +3,5%, il livello piu’ alto da aprile 2015, col quinto aumento consecutivo di 50 punti base in un anno: a ottobre 2021 era ancora al minimo storico del +0,25%.
L’ottimismo delle prime 2 giornate di ottobre non si conferma oggi, 5 ottobre, dove la mattinata europea delle borse fa segnare un calo medio del -0,9%, in parallelo ad una risalita dei rendimenti obbligazionari e a futures su Wall Street che anticipano riaperture negative attorno a -1%. (ore 13.15 CET).
Il prezzo dell’oro arretra del -0,7% a 1.719 Dollari/oncia, interrompendo la serie di 5 sedute di rialzo. Bitcoin tenta il ritorno sopra 20 mila Dollari, +0,6%, performance miste per le altre cripto-valute. (ore 13.30 CET).
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Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Rimbalzo del petrolio ?
Iniziamo la settimana su timeframe giornaliero, dove notiamo un canale discendente di rimbalzo rotto nella giornata di ieri e riconfermato oggi con una risalita proficua per i bull dell’oro nero.
Il prezzo del greggio si trova però vicino ad una resistenza significativa, mentre al di sotto c’è un indifferente supporto a sostenere il prezzo.
L’ipotesi raffigurata può essere quella di un rimbalzo rialzista nelle prossime giornate ? I dati tecnici macroeconomici in uscita nei prossimi giorni ci daranno la conferma, soprattutto quelli che riguardano il numero di scorte in giacenza nei depositi USA
📈 Petrolio, obiettivo entrare nel canale short!Il grafico giornaliero del petrolio ci mostra ormai da alcuni mesi un bel movimento discendente che ha formato un chiaro canale ribassista dopo il "quasi" doppio massimo in area 125 di inizio giugno. La quotazione permane, praticamente stabilmente, al di sotto della EMA21 la quale è stata proprio in questo momento di nuovo raggiunta dalla quotazione nella mini fase di correzione tecnica. Proprio in questa zona dinamica, e a conferma del falso movimento di rialzo di ieri, sarebbe ideale riscontrare un segnale di Price Action short per entrare nella tendenza principale con primo target sul supporto 76 e, in un'ottica settimanale e di continuazione del canale, anche sul successivo e più importante livello di supporto 65.
Maurizio
WisdomTree - Tactical Daily Update - 03.10.2022Ucraina: la Russia, pur in difficolta’ sul terreno, minaccia escalation militare.
Inflazione europea al +10,0%: la piu’ alta da 25 anni.
Scenario macro-economico in deterioramento, punta a recessione.
Attivita’ industriale giapponese sopra le attese: lo yen debole sembra favorirla.
Venerdi’ 30 settembre, ultimo giorno di un trimestre da dimenticare, le Borse europee hanno tentato un rimbalzo, dopo la scivolata di giovedi’: gli indici hanno chiuso in positivo anche sulle indiscrezioni circa l'intesa parziale tra i Paesi dell’Unione europea sul tema energetico.
Milano ha toccato +1,0%, Francoforte +1,1%, Parigi +1,5%, mentre Londra si e’ limitata a +0,2%, a causa del Governo ancora sotto pressione per la “generosa” riforma fiscale varata dal nuovo Premier Truss, bocciata dai mercati finanziari e dal Fondo Monetario internazionale: va detto che l'intervento d'emergenza della Bank of England ha calmato almeno il “bond market” e quallo valutario.
E’ valsa a poco la pubblicazione dell’aggiornamento, migliorativo, del dato sul Pil britannico nel secondo trimestre: la sua “lettura finale” e’ un rialzo del +0,2%, contro un preliminare di -0,1%. L’aumento “anno su anno” è +4,4% contro una stima di +2,9%.
L’inflazione continua a correre in Europa e l’ECB (Banca Centrale Europea) non potra’ che proseguire la sua “stretta monetaria”, alzando probabilmente i tassi di interesse di ulteriori 75bp nel meeting di ottobre. L'inflazione al consumo nei 19 paesi dell’Euro-Zona e’ salita a +10,0% a settembre, da +9,1% di agosto, peggiorando le attese degli economisti di +9,7%.
Curiosamente, l'inflazione al consumo rallenta in Francia: +5,6% a settembre da 5,9% di agosto: consensus la dava stabile a +5,9%. Su base mensile e’ calata del -0,5%, contro -0,1% atteso.
Wall Street ha chiuso invece pesante l’ultina seduta di settembre: Dow Jones -1,7%, S&P500 e Nasdaq -1,5%. D’altronde diversi membri della Banca Centrale (FED-Federal Reserve) ribadiscono l’esigenza di ulteriori rialzi dei tassi per contrastare l’inflazione, spingendo all’insu’ i rendimenti dei Treasury Bond (titoli di Stato Usa), con gran parte della “curva” attorno a +4%.
Wall Street, venerdi’ 30, ha sofferto dell'aumento oltre le attese del dato di “inflazione PCE” (Personal consumer expenditures). Il PCE e’ l'indicatore piu’ osservato dalla FED per definire la politica monetaria ed il dato di agosto allontana la possibilità di un allentamento del ritmo di aumento dei tassi d'interesse.
Il dato "PCE" ha stupito negativamente sotto ogni profilo: quello “headline”, +0,3% rispetto al mese precedente e +6,2% anno su anno, sopra attese di +0,5% e +6%; quello "core", depurato dalle componenti piu’ volatili, è cresciuto +0,6%, (vs stime di +0,5%, e +4,9% annuale, comunque sopra le attese.
Il nervosismo dei mercati azionari e’ testimoniato dal perdurare da quasi 2 settimane dell'indice della volatilità Vix, (o Cboe, calcolato sulle opzioni dell’indice S&P500) sopra quota 30, come non accadeva dalla primavera 2020.
Qualche novita’ viene dal fronte dei conti pubblici italiani: il Ministero del Tesoro sostiene che il fabbisogno della pubblica amministrazione "sia risultato assai contenuto" nei primi otto mesi 2022 e che l'obiettivo di deficit 2022 "è da considerarsi pienamente raggiungibile, così come una progressiva riduzione del deficit nel prossimo triennio".
Il deficit dei conti pubblici e’ stimato al +5,1% nel 2022 ed il rapporto Debito/Pil, già sceso a 150,3% nel 2021, dovrebbe segnare un nuovo calo nel 2022, a 145,4%. Il Tesoro prevede emissioni lorde di titoli governativi a medio/lungo termine per circa 64 miliardi di Euro fra ottobre e dicembre 2022, 14 a copertura del fabbisogno e 50 per rifinanziare titoli in scadenza. La spesa per interessi tornera’ a salire dal 2023.
Nel frattempo l’agenzia di rating Moody's ha lasciato invariato il rating sovrano italiano a Baa3, con outlook negativo. Lo spread di rendimenti tra Btp e Bund resta attorno a 240 punti-base, senza segnalare degenerazioni ed il rendimento del BTP decennale oscilla attorno +4,45% (ore 13.00 CET).
Prezzo del petrolio in ripresa: dopo un bilancio positivo nella scorsa settimana, la possibilità che l'Opec+ possa accettare di tagliare la produzione nella prossima riunione del 5 ottobre spinge stamane il Wti (greggio di riferimento Usa), a 82,3 Dollari/ barile (+3,5%). Molto volatile, attorno a 180 Euro/megawattora quello del gas naturale sulla piattaforma di riferimento europea TTF di Amsterdam.
Congiuntura economica in miglioramento in Giappone, con la produzione industriale cresciuta del +2,7% mese su mese ad agosto (+5,1% anno su anno), che migliora il +0,8% di luglio, batte il consenso, e segna i maggiori progressi da 6 mesi. Indice PMI (Purchasing managers Index) manifatturiero stabile attorno 51. Cala invece l'indice di fiducia dei consumatori, sceso a 30,8 a settembre da 32,5 di agosto.
Chiusure miste stamani per le Borse asiatiche: Nikkei giapponese +1,1%, Hang Seng di Honk Kong -0,6%. Chiusi Kospi coreano e borse cinesi per festivita’.
Le Borse europee continuano ad essere deboli, in media -0,8% a fine mattinata, afflitte dalla guerra in Ucraina per la quale non si vedono prospettive di svolta diplomatica. Futures Usa senza direzione precisa, dopo il calo di venerdi’ 30 (ore 13.30 CET).
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Crude Oil - possibile evoluzione di medio termineLa settimana precedente le quotazioni sono arrivate sulla banda inferiore del canale ribassista, per poi come prevedibile rimbalzare.
Il rimbalzo potrebbe arrivare anche in zona 86 - 87$ dove incontrerebbe l'EMA 50 daily che dovrebbe essere una resistenza piuttosto importante.
Non dimentichiamo mai che siamo in Death Cross, il trend primario è ribassista e quindi i rimbalzi vanno intesi come punti più alti in cui entrare short.
Il livello di attenzione da cui potrebbe quindi ripartire il ribasso per me resta quindi 86 - 87$
Questa ovviamente è una mia view su cui discutere, per l'operatività, come sempre utilizzare la propria testa!
Buon Trading a tutti!
CRUDE OIL ha rotto supporto staticoCRUDE OIL ha rotto al ribasso un supporto statico dove il prezzo ha testato più volte... adesso mi aspetto ad un proseguimento da parte del prezzo verso i minimi precedenti
WisdomTree - Tactical Daily Update - 19.09.2022Mercati azionari in flessione, vittime del “risk-on” e dell’attesa della FED.
Il FOMC di mercoledi’ 21 potrebbe alzare i tassi anche di +100 bps.
Scenari di indebolimento domanda deprimono petrolio: WTI a 82 $/barile.
Inflazione europea confermata a +9,1% ad Agosto: in Italia +8,4%.
Venerdi’ 16 si e’ chiusa una settimana da dimenticare per le borse mondiali: l’inflazione resta alta ovunque e l’attesa per le decisioni di mercoledi’ 21 sui tassi del comitato di politica monetaria della Federal Reserve si fa febbrile. Circa tre quarti degli analisti si aspetta un rialzo di 75 punti base, ma i futures sulla curva dei rendimenti Usa danno 25% di possibilita’ a +100 bps, un balzo senza precedenti.
A fare da sfondo, avvalorando questa prospettiva, si rileva un robusto aumento dei rendimenti dei titoli di Stato Usa. Anche i dati sull'inflazione al consumo ad Agosto nell'Eurozona confermano livelli record e avvalorano uno scenario di rialzi dei tassi anche da parte della Banca Centrale Europea (ECB).
Lo ha ammesso venerdi’ scorso anche il Presidente della ECB Christine Lagarde, ad un incontro con gli studenti delle scuole superiori francesi: “la stabilità dei prezzi è la priorità principale, ben sapendo che le nostre azioni possono avere un impatto sulla crescita, e questo e’ un rischio che dobbiamo correre".
A fine seduta le variazioni sono tutte negative per le Borse europee: Francoforte -1,7%, Milano -1,1%, Londra -0,7%, Parigi -1,3%. Aria pesante anche a Wall Street con Dow Jones -0,5 %, S&P500 -0,7% e Nasdaq -0,9%, su cui ha inciso il profit warning di FedEx, che vede uno scenario in forte deterioramento e difficolta’ a formulare previsioni a breve termine.
Secondo la Banca Mondiale l'economia mondiale rischia concretamente la recessione, a causa dell'inflazione al massimo da oltre 30 anni e della stretta monetaria decisa dalle banche centrali per contrastarla. Gli esperti della World bank paragonano il rallentamento attuale a quello pre-recessione del 1970, rimarcando che la fiducia dei consumatori sia recentemente scesa più che in circostaze simili.
L'inflazione globale, escludendo l'energia, potrebbe collocarsi al +5% nel 2023, circa il doppio della media quinquennale 2015-2019, cioe’ prima della pandemia. Le necessario drastiche misure di “tightening” varate dalle banche centrali, assieme al quadro geopolitico molto teso, implicherebbero una crescita del prodotto interno lordo globale di soli +0,5% nel 2023, o di -0,4% ragionando in termini pro-capite.
Allo scenario fosco della Banca Mondiale si contrappongono alcuni segnali di ripresa dell'economia cinese, dove produzione industriale e vendite di agosto hanno battuto le attese. Venerdì 16 un report di UBS (maggiore banca svizzera) ha aggiornato le stime sull’economia della Cina: la crescita 2022 si fermera’ a +2,7% dal precedente +3%, e nel 2023 dovrebbe toccare +4,6%, sotto +5,4% precedente.
Quasi sorprende la compostezza del mercato obbligazionario europeo: venerdi’ scorso, in chiusura, lo spread di rendimento tra Btp e Bund decennali e’ sceso lievenmente a 228 punti base, col rendimento del Btp benchmark salito a +4,03% da 4,01% di giovedi’.
Piu’ interessante e’ notare come il rischio di recessione negli Usa sia incorporato nell'inversione, la piu’ ampia da 25 anni, della curva dei rendimenti dei Treasury: il Note a dieci anni rende +3,45%, il trentennale +3,63% ed il biennale +3,87%.
Un po’ dissonante, in questo contesto, il dato sulla fiducia dei consumatori americani calcolato dall’Universita’ del Michigan che, col suo sorprendente rialzo a 59,5, in recupero dal dato precedente di 58,2, testimonia la leggendaria propensione consumista dell’americano medio, anche in tempi di alta inflazione.
In Italia ci si avvicina rapidamente alle elezioni politiche di Domenica 25 settembre: qualunque Governo ne derivera’, dovra’ fare i conti con i tagli ai flussi di gas dalla Russia ed i suoi impatti negativo sulla crescita e sui conti pubblici, mettendo a rischio il rating sovrano. A sostenerlo e’ l'Agenzia di rating Fitch, mantenendo per ora l'Italia a BBB, appena un “notch” (gradino) sopra il 'junk' (pattumiera!!).
Purtroppo, ad agosto, l'inflazione italia ha registrato un aumento del +8,4% annuo da +7,9% di luglio segnando il record dal 1985 e collocandosi appena sotto +9.1% medio europeo. I prezzi del cosiddetto "carrello della spesa”, col +9,6%, segnano il peggior aumento da giugno 1984.
La settimana delle Borse asiatiche è iniziata debolmente: col Giappone chiuso per festivita’, l’indice CSI300 di Shanghai&Shenzen ha perso -0,1%, poco stimolato dalla notizia della rimozione del lockdown di due settimaneper i 21 milioni di abitanti di Chengdu. L’Hang Seng di Hong Kong ed il Kospi coreano hanno perso -1,1%. Praticamente invariati l’ASX200 australiano ed il Sensex indiano.
Le borse europee non trovano ragioni per rimbalzare e, a fine mattinata, perdono mediamente -1%, cosi’ come i future su Wall Street puntano a riaperture in lieve ribasso.
Sul mercato valutario il Dollaro Usa consolida i massimi recenti verso Euro, attorno a 1, e verso il paniere delle 14 principali valute mondiali: Dollar Index a 109,8. (ore 13.30 CET). Giornata da dimenticare per le crptovalute: Bitcoin, -6,2% a 18.600 Dollari, Ethereum -8,5% appena sopra 1.300. (ore 13.30 CET).
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Petrolio - previsioni EIA
Ogni mese l’Energy Information Administration Usa, (EIA), pubblica le sue prospettive a breve termine (STEO) dove indica le sue previsioni per il prezzo del petrolio per quest’anno e per il prossimo. Secondo il report di settembre, l’EIA ritiene che il prezzo del Brent sia in media di $104.21 al barile e di $ 96,91 al barile nel 2023. L’EIA ha evidenziato diversi eventi "che contribuiscono a una maggiore incertezza nel mercato del petrolio greggio”, come il potenziale ritorno a un accordo nucleare iraniano che porterebbe alla revoca delle sanzioni al paese e consentirebbe le esportazioni di petrolio greggio dell'Iran nel mercato oppure anche il rischio di uragani che potrebbero comportare potenziali interruzioni della produzione.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 07.09.2022Scende ai minimi da gennaio il Prezzodel petrolio (in Dollari….).
Venerdi’ 9 il Vertice europeo sul “price cap” al prezzo del gas russo.
Meeting dell’ECB di d omani: atteso aumento tassi di +0,75%.
Le Borse asiatiche soffrono del “superDollaro” e del debole scenario globale.
I mercati azionari internazionali restano preoccupati dalla crisi energetica e dall'attesa della riunione della Banca Centrale Europea (ECB) prevista per domani, 8 settembre. L’ipotesi centrale e’ quella di un rialzo di 75 bps, che segue a breve distanza quello da 50 bps di luglio.
Dopo l’immobilismo a “quota zero” durato 11 anni, nel “board” dell’ECB sembrano prevalere i “falchi”, favorevoli ad un massiccio rialzo del costo del denaro per contrastare l’inflazione nell’Euro Zona. Un approccio sostanzialmente simile a quello della Banca Centrale Usa (Federal Reserve – FED), da cui si attende un identico rialzo da +0,75% nel meeting del 21 settembre.
Le Borse europee ieri, 6 settembre, sono state segnate dall’incertezza: Milano ha perso -0,1%, Madrid -0,2%, Londra e Parigi hanno guadagnato +0,2%. A Wall Street l’andamento della seduta e’ stato volatile, con chiusure in ribasso: Dow Jones -0,5%, Nasdaq -0,7%, Standard&Poor500 -0,4%.
Crisi energetica: mancano due giorni alla riunione straordinaria dei Ministri europei dell’energia, e gli “esperti” dei vari Governi lavorano alle bozze del Piano di emergenza 2022-2023. Circola intanto l’ipotesi di sottoporre a "supervisione finanziaria da parte dell'Esma” il mercato olandese TTF (Title Transfer Facility), considerato quello di riferimento europeo del gas.
Tuttavia, oltre al buon funzionamento del TTF, l’obbiettivo e’ di abbassare il prezzo del gas russo: tra le ipotesi, oltre a quella di fissare unilateralmente “il prezzo”, anche quella di istituire un “soggetto unico” deputato ad acquistare gas dai fornitori internazionali e la creazione di una “zona rossa, in deroga” che includa i Paesi piu’ esposti al taglio delle forniture russe.
Infine si valuta la possibilita’ di “sganciare, disaccoppiare” il prezzo del gas da quello dell'elettricita', visto che sino ad oggi il secondo si “allinea” al primo: in esame anche nuove linee di credito per sostenere gli operatori dell'energia in crisi finanziaria.
Nel frattempo torna a scendere il prezzo del petrolio, ai minimi da gennaio. I selettivi lockdown cinesi avvalorano uno scenario di rallentamento dell'economia mondiale, con la recessione in molti Paesi sviluppati ed il conseguente calo della domanda. Stamane, ore 10.00 CET, il WTI (West Texas Intermediate) scende -1,6% a 85,1 Dollari/barile.
Che l’economia cinese stia rallentando lo raccontano anche i dati sulle esportazioni del colosso asiatico, salite del +7% annuale in agosto, in frenata rispetto al +18% di luglio e sotto il +13% del consensus. Anche le importazioni, stabili sul dato di agosto 2021,descrivono una situazione poco brillante.
La congiuntura economica degli Stati Uniti si rivela in rallentamento, poiche’ la persitente alta inflazione e la paura di un rapido aumento dei tassi di interesse scoraggia imprenditori e famiglie.
Ieri, 6 settembre le indicazioni fornire dagli lndici PMI (Purchasing managers Index) Servizi e Composite e dall'indice ISM (Institute for the Supply chain Managers) sono state contrastanti. I PMI, molto bassi ed in area di contrazione, puntano ad una profonda recessione, mentre I'ISM indica un recupero, segnando il massimo da 4 mesi, pur con problemi di approvvigionamenti e manodopera.
Nel pomeriggio di oggi, 7 settembre, da seguire con attenzione, la pubblicazione del Beige Book (compendio di informazioni sulla “salute” dell’economia Usa), ed il discorso del Chairman della FED Jerome Powell ad una qualificata platea di operatori ed analisti economici.
Ieri, 6 settembre, nel suo discorso di insediamento, il nuovo Premier britannico Truss ha anticiato un piano eccezionale di aiuti da parte del Governo, di controvalore masimo 200 miliardi di Sterline in 18 mesi, per contrastare l’aumento dei prezzi dell'energia.
In Italia, su tema, e’ stato presentato il piano del Ministero dello Sviluppo economico, focalizzato sul contenimento dei consumi. Il target principale e’ il risparmio di 5,3 miliardi di metri cubi di gas, soprattutto nella produzione di energia elettrica, sostituito da altri combustibili diversi. Previste campagne di sensibilizzazione degli utenti per un utilizzo più virtuoso dell’energia.
Si consolida il movimento al rilazo dei rendimenti dei titoli governativi europei ed americani: lo spread tra BTP decennale italiano e omologo bund tedesco, valido misuratore della fiducia verso il debito pubblico italiano, oscilla attorno 235 bps, col rendimento del BTP che tocca il +4,0%, vicino ai massimi di maggio.
Sul mercato valutario il Dollaro Usa consolida i record recenti: il cambio Eur/US$ e’ 0,99 Dollari, quello della Sterlina britannica 1,15, mentre il cambio Dollaro-Yen è a quota 142,9, nuovo record assoluto, per la gioia delle aziende esportatrici giapponesi.
La debolezza delle Borse asiatiche si accentua, innescata dalla forza del Dollaro e dalla prospettiva di rallentamento globale: l’indice MSCI Asia Pacific, col calo del -1,75% di stamane, 7 settembre, tocca i minimi da maggio 2020. In dettaglio: Nikkei -0,7%, Hang Seng di Hong Kong -1,5%, Kospi coreano -1,8%, Sensex indiano -0,5%.
Borse europee in frazionale calo a fine mattinata, similmente ai futures su Wall Street. (ore 13.30 CET).
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
ANCORA CRISI ENERGETICA IN EUROPAIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 06.09.2022
-CONTESTO
Sempre più complesso il quadro del comparto energy, special modo per l’Europa, che si trova a fare i conti con la chiusura delle forniture di Ngas dalla Russia , e come se non bastasse l’Opec+ ha dichiarato di valutare riduzioni nella produzione di circa 100 000 BD.
Il costo dell’energia sale alle stelle, e molte imprees e famiglie europee si troveranno a fare i conti con un duro inverno.
Poche le possibilità per i governi europei, che non possono intervenire sul fronte dell’offerta, ma possono solo sostenere i consumatori, nel pagamento dei rincari energetici, distribuendo ancora liquidità.
In Europa, dove le attese sono per un’intervento da parte della BCE con un rialzo tassi di 75BP, diventa difficile credere che i paesi del blocco monetario possano dover immettere ancora liquidità, che sarà frutto solo di ulteriore debito, stavolta non sostenuto dalla banca centrale.
Anche nel Regno Unito l’insediamento del nuovo PM Lizz Truss , ha dato un respiro di sollievo alle incertezze sul futuro del paese, che tutta via si trova a fare i conti con l’iperinflazione e le fortissime difficoltà del costo energetico. Qui le dichiarazioni del nuovo PM inglese a sostegno di famiglie e imprese, sostegno che inevitabilmente dovrà essere frutto di ulteriore debito nazionale.
La linea delle banche centrali mondiali non cambia, e stanotte è stato il turno della RBA che ha portato il costo del denaro al 2.35% confermando la linea hawkish fino ad evidenti cali dell’inflazione, attualmente al 6.1%, livelli che non si vedevano dal 1990
-FOREX
Il comparto valutario continua il suo mood dollaro centrico , mostrando tuttavia i primi interessi specifici per la moneta unica, in attesa dell’appuntamento con la BCE.
Il dollar index ancora fermo vicino ai massimi di periodo a 109.75, sembra per ora non riuscire a rompere i massimi di 110.25, dando cosi respiro al mondo retail che da giorni cerca di vendere i massimi e che oggi si trova al 68% short sul basket dollaro.
Anche l’euro recupera dai minimi, in attesa di una BCE potenzialmente più hawkish, e si riporta a 0.9950, dopo aver testato ancora una volta la parità col dollaro.
Come sempre alle vigilie di appuntamenti importanti con le banche centrali, il sentiment retail , e in ovvia conseguenza quello della controparte forte, tende a neutralizzarsi, portandosi oggi al 67% long.
Anche la sterlina recupera dai minimi dopo l’insediamento del nuovo PM, e balza da 1.1440 a 1.16, aprendo dunque la strada verso le prossime aree di resistenza poste a 1.1650
Ancora debolissimo lo yen giapponese, che continua la sua strada ribassista, e che continua ad attrarre i traders retail che oggi sono al 77% long sul basket yen.
Ancora debolezza per le oceaniche, che pur avendo prospettiva di ulteriori rialzi tassi, mostrano banche centrali, ancora troppo dietro la curva, e ancora quindi inefficaci le loro azioni contro il dilagare dell’inflazione.
Immancabili quindi i posizionamenti contrarian dei retail che si trovano oggi al 54% long sul basket Australia e al 74% su new Zealand.
Per i cross, inizia il recupero dagli eccessi eurgbp, che vede i retail oggi al 80% short, cosi come gbpcad , dove i retail rientrano dalle posizioni corte dei giorni scorsi per portarsi al 83% long, mentre resta ancora fortemente esposto nzdcad ad un sentiment retail del 94%long, senza dare chiari segnali di inversione.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
WisdomTree - Tactical Daily Update - 05.09.2022Nuovo stop al gas russo via North Stream 1: prezzo alle stelle.
Verso il price cap del prezzo del gas russo: attese ritorsioni.
Mercato del lavoro Usa in salute, FED verso nuovi aumenti dei tassi.
Tensioni sul prezzo del petrolio: possibili tagli da parte di Opec+. Venerdi’ 2 agosto, l’attenzione degli investitori era puntata sui dati di agosto del mercato del lavoro negli Stati Uniti, che ha segnalato il primo rallentamento dopo la lunga fase di “job creation” iniziata nell’estate 2020. In tale contesto sorprendono i rialzi dei listini europei, reduci da una lunga “striscia” negativa: Milano +2,9%, Francoforte +3,3%, Parigi +2,2%, Londra +1,8%.
A Wall Street invece, i dati sul mercato del lavoro hanno pesato negativamente: Dow Jones e S&P500 hanno perso -1,1%, Nasdaq -1,3%.
Qualche dettaglio sul “labour market di agosto”: il tasso di disoccupazione è salito a 3,7% e la creazione di nuovi posti di lavoro si e’ fermata a 315 mila, sotto i 525 mila di luglio, ma un filo sopra le attese: il quadro generale resta robusto seppur non esaltante.
La partecipazione, cioe’ la percentuale dei potenziali occupati che cercano attivamente un lavoro sta aumentando, favorendo una decelerazione della dinamica salariale e della la corsa al rialzo dei tassi da parte della FED (Banca Centrale Usa).
Il vero nemico della FED resta l’inflazione: i dati di agosto in pubblicazione il 13 settembre saranno cruciali per le future scelte della Banca Centrale.
L'ipotesi prevalente e’ che la Federal Reserve alzi i tassi +50 bps, ma un rialzo di +75 pbs e’ similmente probabile: il reativo FOMC (Comitato di Politica Monetaria) e’ programmato il 21 settembre.
A partire dal 1’ settembre la FED ha intanto accelerato la vendita di asset (Treasury bond e corporate bond) in bilancio, portando il saldo netto “venduto” a 95 miliardi di Dollari/mese, e operando in senso opposto al “QE” (quantitative easing).
La dinamica del “QT” (quantitative tightening) va osservata con attenzione, perche’ portebbe le aziande americane ad un inasprimento delle condizioni di “accesso e di costo” all’indebitamento, tendenza gia’ testimoniata dall’allargamento degli spread dei corporate bond, soprattutto High yield.
Venendo all’altro tema rovente per i mercati, quello del “caro energia”, venerdi’ si era registrato un brusco calo del prezzo del gas in Europa, fnella speranza della riapertura del gasdotto NordStream1 dopo la chiusura di tre giorni: sulla trading venue di riferimento TTF di Amsterdam, il prezzo del metano segnava ha chiuso a -11,7%, a 215 Euro/gigawattora.
Nel weekend e’ arrivata la “doccia fredda”: Mosca non ripristina le forniture all'Europa attraverso il NordStream1, a causa di un imprecisato guasto ai sistemi di pompaggio Siemens, che l’azienda tedesca si e’ detta pronta a riparare.
L’annuncio della mancata riattivazione è arrivato sabato, poco dopo la notizia dell’imposizione di un tetto al prezzo del petrolio russo da parte dei paesi aderenti al G7. Questo nuovo stop sta determinando stamane, 5 settembre, un balzo del +26% a 270 Euro.
Intanto l’Unione Europea ha confermato il suo obiettivo di definire un prezzo massimo anche al gas naturale, da approvare entro il 5 dicembre. L'approvazione del Price-Cap richiedera’ il voto unanime dei 27 Paesi UE, con l’ovvio rischio di contromisure ritorsive della Russia.
I Governi europei corrono ai ripari: quello tedesco ha varato piano da Eur 65 miliardi parzialmente finanziato dagli extra profitti delle società energetiche: si aggiunge aggiunge al pacchetto da 30 miliardi presentato la scorsa settimana.
Anche il Governo italiano si muove per contrastare gli effetti del boom dei prezzi energetici su famiglie ed imprese, stanziando con 6 Decreti Eur 52 miliardi a parita’ di deficit di -5,6% per quest’anno.
Secondo il Ministro dell’Economia Franco, la “bollette energetica italiana” nel 2022 sfiorera’ 100 miliardi di Euro, oltre il doppio rispetto ai 43 del 2021.
Lo stop della forniture di gas russo all’Europa spinge l’Euro ai minimi da 20 anni: 0,989 (ore 10.00 CET) vs Dollaro USA, che si apprezza su tutte le principali divise mondiali: il Dollar Index sale del +0,5% a 110,1, record dal 2002.
La chiusura odierne delle borse asiatiche sono deboli, nonostante il confermato rimbalzo dei servizi in Cina: l’indice Caixin PMI (sondaggio ai responsabili acquisti) è sceso a 55 da 55,5 di luglio, ma resta in espansione: la fiducia delle imprese sale ai massimi da gennaio.
In sintesi: CSI 00 di Shanghai&Shenzen -0,5%, Hang Seng di Hong Kong -1,3%, Kospi coreano -0,4%, Nikkei giapponese -0,1%.
Il prezzo del petrolio sale +3,4%, il WTI (greggio di riferimento Usa) sfiora 90 Dollari/barile, mentre riaffiorano i rischi di una riduzione dell’export dai Paesi membri del cartello Opec+, che si riunisce nel pomeriggio a Vienna.
Sul mercato obbligazionario rendimenti in risalita: Treasury a 10 anni +3,19% mentre lo spread Btp-Bund, e’ sui massimi recenti, 234 bps, nella settimana del meeting della Banca Centrale, giovedi 8.
Borse europee pesanti, in media -2,4%, alle 13 CET di oggi, 5 settembre. Anche i futures su Wall Street sono negativi in media -1,1%, ma gli scambi saranno fermi per il Dabour Day (ore 13.00 CET).
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Spalla piccola figura debole - DAX non affonda 29.08.2022Gli indici europei danno seguito al ribasso di venerdì ma non crollano come molti si aspettavano. Il testa e spalle ribassista che ha dato vita all'ultimo movimento non è tecnicamente completo. Vediamo perchè.
Il DAX tiene per il momento l'ultimo supporto rotto il quale rimangono i minimi dell'anno.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 24.08.2022Borse incerte, scendono ai minimi del mese.
Banche Centrali nel dilemma la lotta all’inflazione ed il sostegno alla crescita.
Simposio banchieri centrali di Jackson Hole: venerdi’ 26 parla Powell.
Euro ai minimi vs Dollaro e rendimenti dei Govies in salita.
Con i modesti cali di ieri, 23 agosto, i principali indici azionari mondiali sono scesi al minimo di agosto. In Europa continua a preoccupare la possibile carenza di gas nel prossimo inverno ma, tutto sommato, la seduta di ieri non e’ stata drammatica: Milano ha primeggiato, +0,97%, negativi gli altri mercati: Parigi -0,26%, Londra -0,63%, Francoforte -0,31%, Madrid -0,76%.
Wall Street, che era partita male, ha recuperato dopo la pubblicazione degli indici PMI (Purchasing Managers Index) che ad agosto sono scesi, ma meno del previsto, lasciando sperare in un atteggiamento meno aggressivo da parte della Banca Centrale Usa (Federal Reserve-FED). Dow Jones -0,47%, Nasdaq invariato (ma nelle ultime 3 sedute ha perso -4,5%), S&P 500 -0,2%.
L'indicatore PMI composito e’ sceso negli Usa a 45 punti, confermandosi nell’area di contrazione economica, ed e’ sotto il dato di luglio di 47,7 ed alle attese, che suggerivano una risalita a 49: il sub indice della manifattura ha segnato 51,3, sotto le stime di 52, e quello dei servizi a 44,1, il livello più basso da quasi 2 anni, quando era previsto a 49,2.
A luglio, negli Stati Uniti, le vendite di case nuove sono scese bruscamente ed oltre le previsioni: -12,6% mese su mese, contro attese di una calo del -2,5%: rispetto a un anno prima, il calo e’ del -29,6%. All'attuale ritmo mensile di 511 mila unita’ all’anno, occorrerebbero 10,9 mesi per esaurire lo stock di case in vendita.
Insomma, anche l’economia americana mostra segni di cedimento, anche per il timore di famiglie ed imprese cha la Banca Centrale, per raffreddare l'inflazione, acceleri sul percorso di “stretta monetraia”, alzando energicamente i tassi di interesse.
Analisti ed investitori sperano che al simposio di Jackson Hole (Wyoming) dei banchieri centrali, venerdì 26, il chairman FED Jerome Powell dia delle indicazioni.
In Europe l’inflazione e la crisi del gas spaventano, ma non impediscono che ad agosto la fiducia dei consumatori (fonte Commissione Europea) abbia recuperato 2,1 punti nell'Area Euro dai minimi storici di luglio: il suo -24,9 nell'Eurozona significa un livello comunque piu’ bassi che nella fase acuta della pandemia: potere dell’inflazione!
Indicazioni deboli anche dagli indici PMI europei: prosegue la debolezza della manifattura e dei servizi servizi e l’indice composito di agosto si attesta a 49,2 punti, in area di contrazione, facendo comunque un po’ meglio delle attese.
La prospettiva di recessione europea, avvalorata dalla carenza e dai prezzi iperbolici del gas, contribuiscono alla debolezza dell’Euro, che segna nuovi minimi verso il Dollaro, a 0,9915 (ore 13.30 CET). Il Dollaro resta forte verso ogni valuta internazionale, a cominciare dallo yen giapponese, scivolato a 136,4 vicono ai minimi storici di 139,0 del 14 luglio.
E’ancora in rialzo il petrolio, sostenuto dall’inattesa prospettiva di tagli alla produzione da parte dell'Opec+ ventilata dal principe Abdulaziz bin Salman, ministro saudita dell'Energia, convinto che il mercato vada ri-equilibrato in favore di un aumento dei prezzi...
Il prezzo del WTI *West Texas Intermediate” sale stamani, 24 agosto, del +0,5% a 94,2 Dollari/barile. Quello del gas naturale europeo torna verso i massimi storici di 291 Euro/magawattora di pochi giorni fa e, sull'hub olandese TTF, tocca 284 Euro/megawattora (ore 13.00 CET).
Prosegue il “sell-off” sul mercato obbligazionario globale, dove i rendimenti tornano a risalire: negli Stati Uniti, quello del Treasury decennale sfiora il +3,1%, incorporando l’attesa di nuovi innalzamenti dei tassi.
Ieri sera Neel Kashkari, Presidente della FED regionale di Minneapolis, ha detto che la sua maggiore paura è la leggerezza con cui il mercato finanziario tratta il pericolo rappresentato da un’inflazione alta e assai persistente, auspicando che la Banca Centrale diventi ancora più aggressiva nel contrastare la dannosa spirale inflazionistica.
In Europa, lo spread di rendimento tra Btp italiani e Bund tedeschi a 10 anni sale a 234 punti, dai 231 di ieri, col BTP benchmark che rende +3,71% (ore 14.00 CET).
Stamattina le borse dell’Asia Pacifico hanno chiuso mediamente con significative perdite: anche in Giappone, che e’ privo di fonti energetiche naturali, l'attenzione alla questione degli approvvigionamenti e dei prezzi troppo alti e’ molto sentita: il Governo starebbe considerando un temporaneo e straordinario ritorno all'energia nucleare, undici anni dopo il disastro della centrale di Fukushima.
Il Nikkei giapponese ha perso il -0,5%, mentre il CSI300 di Shanghai&Shenzen il -1,9%. In Cina gli sforzi del Governo e della Banca Centrale per favorire la ripresa economica sembrano per ora scontrarsi con la bassa fiducia di consumatori ed investitori. Tra gli altri maggiori indici, l’Hang Seng di Hong Kong ha perso -1,2%, mentre il BSE Sensex indiano ha guadagnato il +0,1%, ed il Kospi coreano il +0,5%.
Stamani, 24 agosto, le Borse europee resistino attorno alla parita’, mentre i futures sui maggiori indici di Wall Street anticipano riaperture in rialzo frazionale (ore 14.00 CET).
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Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
SPX si gioca il futuro fra 4050 e 4250 23.08.2022Gli indici tentano un rimbalzo che dura poche ore e si apprestano al test di supporti molto importanti.
Il petrolio viene rilanciato verso il test della resistenza a 94 dollari dalle dichiarazioni di un membro OPEC.
Vediamo il put/call ratio e come si collega all'andamento degli indici.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 17.08.2022L’economia Usa e’ forte: ancora su consumi e produzione industriale.
Cina: economia in affanno: la Banca Centrale taglia ancora i tassi.
Petrolio in ulteriore discesa: pesa la debole prospettiva della domanda.
Germania alle prese col “caro energia”: e’ recessione quasi certa.
Ormai la chiamano tutti “la guerra del gas”, quella tra la Russia che lo esportava in quantita’ sino a ieri e l’Europa, che ne ha molto bisogno in vista dell’inverno. Molti dati macroeconomici europei descrivono i sintomi di una recessione in corso o molto prossima, ad iniziare dalla Germania.
Le Borse europee ieri, 16 agosto, pur senza grande slancio, hanno consolidano i progressi degli ultimi 2 mesi: Milano +0,1%, appena sotto 23 mila punti, molto meglio Madrid, +1,0%, seguita da Francoforte +0,6%, Londra +0,4% e Parigi +0,3%: Amsterdam ha perso -0,1%.
Sembra inarrestabile la corsa al rialzo dei prezzi dell'elettricita’ in Germania, coi contratti futures sui primi mesi del 2023 arrivati vicino 480 Euro/megawattora, quasi sei volte piu’ cari di un anno fa e raddoppiati rispetto a 2 mesi fa: trend molto simile anche nel Regno Unito.
La drammatica carenza di piogge di quest’anno in Europa ha determinato una grave siccità che impedisce e rende molto costoso il trasporto fluviale di carbone sul Danubio e sul Reno, scoraggiando l’alternativa piu’ semplice, anche se inquinante, al gas russo.
Intanto, in tutta Europa, i consumi estivi per uso domestico sono andati alle stelle a causa del massicio utilizzo di condizionatori e del boom turistico. E’ in questo contesto difficile che il prezzo del gas naturale sulla piattaforma olandese TTF sfiora stamani, 17 agosto, i 226 Euro/megawattora, segnando nuovi massimi storici.
In Germania, lunedì 15, il Governo ha deciso l’imposizione di una tassa specifica sulle bollette energetiche, in vigore da ottobre 2022 ad aprile 2023 (stimati 500 Euro di onere per famiglia di 4 persone) per finanziare aiuti alle le aziende energetiche che subiscono rincari sui costi di produzione e trovano forniture diverse dal gas russo.
Secondo un’indiscrezione del Wall Street Journal, il Governo tedesco starebbe inoltre valutando di posticipare la chiusura delle ultime tre centrali nucleari attive, prevista per fine anno, proprio per prevenire un ammanco di energia elettrica causato dalla riduzione delle forniture di gas russo.
Sebbene il rinvio delle chiusure sarebbe temporaneo, si tratterebbe di un clamoroso e contestatissimo cambio di rotta rispetto alla politica “no nucleare” che in Germania risale a inizio 2000. La decisione avrebbe comunque bisogno del voto favorevole del parlamento e su questo ci sono dubbi.
Ieri, 16 agosto, l'indice Zew, termometro delle aspettative economiche in Germania, e’ di nuovo sceso ad agosto, dopo il forte calo di luglio: ha perso -1,5 punti a -55,3, da -53,8, segnando un nuovo minimo da 11 anni e facendo peggio delle attese che lo stimavano stabile.
Tra gli altri dati macro europei segnaliamo il calo inferiore alle stime delle richieste di sussidi di disoccupazione nel Regno Unito a giugno: -10.500 contro -32.000 mila. Inflazione al consumo sopra le stime a luglio: +10,1% annuo.
Il rallentamento dell'economia preoccupa il Governo cinese che si muove controcorrente rispetto alla svolta restrittiva decisa da quasi tutte le banche centrali. Lo scorso 15 agosto, ha deciso il taglio di 10 bps per due dei suoi tassi.
Negli Stati Uniti e’ attesa la pubblicazione dei verbali dell'ultima riunione del Comitato di Politica Monetario (FOMC), che dovrebbe contenere utili indicazioni sulle intenzioni della Banca Centrale Americana (Federal Reserve, Fed) che si riunira’ il 20-21 settembre. Ricordiamo anche il famoso simposio dei banchieri centrali di Jackson Hole, Wyoming, del 25-27 agosto.
Il dato sulla produzione industriale negli Stati Uniti a luglio ha segnato una crescita del +3,90% annuale, il piu’ basso aumento da gennaio, inferiore al +4,2% di giugno: su base mensile, il rialzo del +0,6%, ha battuto le stime di +0,3%.
Tendenza preoccupante per il settore immobiliare: il numero di nuovi cantieri abitativi in luglio è sceso -9,6% mensile, mentre i nuovi permessi segnano -1,3%.
In ottima salute le vendite al dettaglio negli Usa: nella seconda settimana di agosto l’aumento in valore e’ stato +12,7% su base annua.
Il prezzo del petrolio prosegue la fase di calo, alimentata dai timori di rallentamento della domanda globale, cinese in particolare, e dal tendenziale incremento dell'offerta di greggio libico, iraniano e venezuelano: il WTI (greggio di riferimento Usa) segna stamani 87 Dollari/barile, minimo da 6 mesi.
Si allarga ancora il differenziale di rendimento tra Btp Italiani e Bund tedeschi decennali, a 220 bps, col rendimento del BTP a +3,28% (ore 13.30 CET).
L’ottimismo delle Borse occidentali si trasferisce anche in Asia, dove stamattina hanno prevalso i segni positivi: in Giappone l'indice Nikkei è salito +1,1%, sopra quota 29.000, ai massimi dell’anno.
Positive anche le borse cinesi, col CSI300 di Shanghai&Shenzhen a +0,9%: tra le altre Hang Seng +0,5%, Nifty indiano +0,7%, ASX australiano +0,3%.
Le Borse europee, a fine mattina, azzerano i rialzi iniziali, in parallelo al peggioramento dei futures su Wall Street che indicano in media -0,7% (ore 13.30 CET).
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Mercati azionari, petrolio e "crisi energetica"!Aggiornamenti della situazione attuale dei mercati azionari e delle due materie prime che stanno facendo discutere molto, petrolio e Natural gas.
Dai minimi annuali di giugno 2022 abbiamo visto i mercati azionari riprendere fiato SP500 (+17%), Down Jones (+15%), Nasdaq (+22%).
Molte variabili hanno influenzato questo ritracciamento, ma quest'oggi voglio soffermarmi su 3 in particolare (volatilità, dollaro e sentiment).
Partiamo con il primo grafico che raffigura la correlazione tra gli indici azionari e l'indice della volatilità (VIX).
Esattamente dal 10 giugno le volatilità, dopo aver toccato i valori di 34, si sono riassorbite.
Dopo 68 giorni dai massimi di giugno, il VIX ha raggiunto i livelli che reputo chiave per operare in condizioni "comode", ovvero sotto l'area dei 20.
Inevitabilmente questo riassorbimento ha allontanato diverse incertezze portando gli indici azionari a tirare un sospiro di sollievo.
Volatilità alte portano pressioni scomode sui mercati, ne sa qualcosa BITCOIN, che anche lui sta agevolando di volatilità inferiori per recuperare terreno (24500).
Come spiegato precedentemente volatilità alte portano incertezza e paura sui mercati.
L'indicatore Fear and Greed è uscito, dopo diversi mesi, dal territorio di FEAR (paura) e attualmente si trova sui livelli di 57, ovvero livello GREED (avidità).
Per chi non sapesse cosa fosse l'indicatore in questione, è un indicatore che misura i livelli di paura e avidità attraverso una scala che va da 0 a 100.
Il valore minimo rappresenta una situazione in cui la paura è il sentimento predominante.
Al contrario, se l’indicatore dovesse oscillare verso il massimo, ciò significherebbe che sul mercato vige un sentimento di avidità.
Per il risultato finale vengono presi in considerazione sette differenti valori: volatilità, momentum, forza del prezzo, volume, opzioni, obbligazioni e richiesta di buoni del tesoro (per valutare i livelli di tolleranza del rischio degli investitori).
L'uscita di questo indicatore dai territori di paura ha portato una ripresa dei mercati azionari, ma attenzione a confondere ritracciamenti da cambi strutturali.
Per quanto riguarda i miei processi i mercati azionari si trovano ancora in territorio ribassista.
L'ultima analisi su cui mi soffermo per capire meglio cosa sta succedendo sui mercati ho preso in considerazione l'indice del dollaro.
Da luglio 2022 il dollaro ha perso terreno (-5%), portando a rialzo diverse valute come EURO e STERLINA.
Perchè un deprezzamento del dollaro potrebbe aver influito sul rialzo dei mercati azionari?
Gli ultimi dati rilasciati del lavoro americano (Non Farm Payroll) hanno rotto le aspettative a rialzo facendo presagire una presa di posizione più aggressiva da parte della FED.
Subito dopo sono usciti i dati riguardanti l'inflazione americana, rompendo le aspettative a ribasso, da 9,1% a 8,5%.
Questa notizia ha creato diversa volatilità giornaliera all'interno dei mercati, portando gli indici azionari a rialzo, dollaro a ribasso e i rendimenti a ribasso.
Un'inflazione che rallenta più delle aspettative potrebbe portare la FED a rialzi di tassi d'interesse meno aggressivi, agevolando gli indici azionari che già stavano scontando prese di posizione più aggressive.
Sempre nella settimana dei dati sull'inflazione, ha parlato la governatrice della Fed di San Francisco, proclamando che è troppo presto per dichiarare vittoria nella guerra contro l'inflazione.
Come se avessero letto queste parole, gli indici di Wall Street, dopo una partenza positiva delle contrattazioni giornaliere, hanno chiuso in territorio negativo.
I protagonisti di questa settimana sono il Natural gas e il petrolio, con due perfomance differenti, petrolio -6%, natural gas americano +7%, natural gas tedesco +10%.
Secondo le stime di Gazprom, compagnia russa dell'energia "il prezzo del gas in Europa potrebbe aumentare del 60% nel prossimo inverno superando anche i 4 mila dollari per mille metri cubi.
Notizia che inevitabilmente ha fatto schizzare a rialzo i futures del natural gas.
Attualmente il peso di questa possibile "crisi energetica" non si fa ancora sentire sui consumatori e sulle economie, ma con l'arrivo dell'inverno la situazione potrebbe cambiare drasticamente.
Infine, anche la situazione del petrolio è interessante da analizzare.
La banca centrale cinese ha tagliato i tassi sui prestiti per rilanciare la domanda, mentre l’economia ha rallentato inaspettatamente a luglio.
“I prezzi delle materie prime su tutta la linea sono stati sotto pressione, poiché i dati economici cinesi di luglio hanno dipinto un quadro di crescita più negativo del previsto, il che ha suscitato rinnovate preoccupazioni sulle prospettive della domanda”
Inoltre i prezzi del petrolio sono appesantiti dalle possibili nuove forniture dell'Iran e dall'aumento dell'offerta dei produttori OPEC.
Pare chiaro come, con l'avvicinarsi dell'ultimo quarter dell'anno, la situazione macroeconomica potrebbe deteriorarsi ulteriormente, in vista di tassi d'interesse sempre più alti e meno liquidità all'interno dei mercati.
M&A_Forex
WisdomTree - Tactical Daily Update - 16.08.2022Negli Usa anche i prezzi all’import, -1,5% a luglio, segnalano calo inflazione.
Primi segnali di ripresa della fiducia dei consumatori americani.
Mercati azionari ancora su’: prevale l’ottimismo sulle preoccupazioni.
Scendono ancora i prezzi del petrolio, ma non quelli del gas europeo.
Il rallentamento dei prezzi alla produzione (PPI) ed al consumo (CPI) a luglio negli Stati Uniti ha fatto proseguire, venerdi’ 12, il rialzo dei principali listini azionari. I maggiori indici azionari europei sono saliti, toccando i massimi da meta’ giugno, ma anche Wall Street ha chiuso la quarta settimana consecutiva di rialzo, con ampi progressi: Dow Jones +1,3%, S&P500 +1,7% e Nasdaq +2,1%.
Siamo dunque arrivati a Ferragosto, giorno di banche e mercati chiusi in Italia, ben sopra livelli che nessuno osava sperare a inizio estate: dal minimo del 14 giugno, il Nasdaq ha recuperato oltre +24% e l’S&P500 +15%, soprattutto per la crescente convinzione che, almeno negli “States”, la fase piu’ acuta dell'inflazione sia stata a giugno.
Ieri, 15 agosto, anche i prezzi all'importazione, dopo quelli al consumo e quelli alla produzione, sono scesi materialmente su base mensile: -1,4% rispetto a giugno, facendo dunque meglio delle attese di un calo del -1%, segnado il maggior ribasso dal 2020, il mese del crollo fino a quasi zero dei prezzi di petrolio e gas.
Tra l’altro, sempre negli Usa, si rileva, dopo mesi di declino, un recupero della fiducia dei consumatori: ad agosto, l'indice “preliminare” (una seconda lettura sara’ a fine mese) dell'Universita’ del Michigan è risalito a 55,1 punti, da 51,5 di luglio: ancor piu’ interessante e’ che le aspettative future siano salite da 47,3 a 54,9, mentre la situazione attuale e' peggiorata da 58,1 a 55,5.
Tra coloro che non vogliono dare troppo credito ai “segnali di rientro” dell'inflazione negli Usa troviamo diversi rappresentanti di peso della Banca Centrale americana (Federal Reserve, FED) che descrivono come necessari e irrinunciabili nuovi rialzi dei tassi di interesse nella restante parte dell’anno 2022.
Ad esempio, la scorsa settimana, Thomas Barkin, Presidente della FED regionale di Richmond, ha detto in un’intervista alla rete televisiva CNBC che tassi di interesse piu’ elevati di quelli attuali saranno necessari finché l'inflazione non tornerà al +2%.
Il dilemma degli analisti, ed alla fine dei mercati, riguarda proprio il sottile equilibrio tra la svolta restrittiva delle banche centrali per contastare l’inflazione e la resistenza dell’economia ad un rapido deterioramento delle condizioni finanziarie, cioe’ della difficolta’ di accedere e dell’onerosita’ del debito.
Chi vivra’ vedra, ma e’ facile osservare nella curva forward dei tassi Usa che nel 2023 non si prevedono altri rialzi.
Il recente riaccendersi dei contrasti tra Cina e Stati Uniti sulla questione Taiwan sta intanto determinando misure ritorsive da parte delle autorita’ di Pechino.
Non e’ una coincidenza che 5 gruppi cinesi quotati a Wall Street abbiano annunciato il ritiro contemporaneo dalla quotazione in Usa: tra di esse i colossi energetici Sinopec e di una sua controllata, poi PetroChina, la compagnia di assicurazione China Life ed il produttore di alluminio Chalco.
Sempre sul fronte cinese, si registrano novita’ incoraggianti per gli operatori immobiliari: il Governo cinese, attraverso l’Authority di settore, ha incaricato la China Bond-Insurance, a controllo statale, di facilitare l’emissione di garanzie sui prestiti obbligazionari onshore (sul mercato domestico) di alcuni sviluppatori immobiliari privati cinesi.
Poche notize, nel weekend piu’ “festivo dell’estate”, sul versante macro europeo, ma quelle poche parlano di crisi energetica tedesca sempre piu’ acuta e rischio recessione dato sempre piu’ probabile in autunno per Francia, Italia e Germania.
Attenzione molto elevata, nel pomeriggio di oggi, alla pubblicazione in Germania dell’indice Zew di luglio, una misura della fiducia degli investitori professionali sulla prospettiva dell’economia tedesca.
Fuori dell’Unione europea, si e’ registrato, nel Regno Unito, il calo del -0,1% del GDP (prodotto interno lordo), nel 2’ trimestre.
Le attese di rallentamento della crescita economica globale deprimono, con ricadute positive per l’inflazione, i prezzi di molte materie prime, compreso il petrolio, tornato sotto 90 Dollari/barile: WTI -0,7% a 88,7 Dollari (ore 13.30 CET).
L’offerta petrolifera, a detta di esperti del settore, potrebbe aumentare, grazie al crescente export libico ed alla prospettiva di aumento di greggio iraniano se verra’ trovato un accordo sul “programma nucleare” del Paese.
Qualche novita’ sul mercato obbligazionario: lo spread differenziale di rendimento tra BTP decennale italiano benchmark e l’omologo Bund tedesco risale, pur senza fattori specifici, a +216 punti base, dai 203 di venerdi’ 12, col rendimento del BTP benchmark a +3,16% da +3,00% di venerdi’ 12.
Stamattina, 16 agosto, le principali Borse asiatiche hanno chiuso contrastate, insensibili all’inaspettato marginale taglio dei tassi da parte della Banca Centrale Cinese, figlio della paura di Pechino di un rallentamento dell'economia.
Nikkei giapponese invariato, CSI300 e Shenzhen -0,2%, Hang-Seng di Hong Kong -1,1% e ASX australiano +0,6%, nel giorno in cui il leader minerario mondiale BHP ha annunciato il maggior profitto di sempre in un semestre (1’ semestre 2022).
Borse europee e futures Usa poco mossi a fine mattinata (ore 13.30 CET).
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Non si preannuncia il migliore degli scenari: Attenti ad agosto!GM Hubbler, piccola riflessione del venerdì mattina:
I mercati vanno alla grande! MA ... Eh si, purtroppo c'è un "ma"!
Come avrete avuto modo di leggere dalle nostre vecchie idee condivise su TradingView, le quotazioni attualmente sembrano essere decorrelate dal reale andamento economico. L'aspettativa di una riduzione della stretta della FED hanno spinto molti operatori ad esporsi con posizioni LONG fiduciosi del fatto che, "prima o poi" i mercati dovranno ripartire.
Ma i rischi di recessione in realtà aumentano, contrariamente ai timori dei retail.
Questa è una bella leva psicologica sul quale puntare per una mano forte.
In più, il petrolio sembra avere un grafico del prezzo orientato al rialzo. Combinato al fatto che l'estensione grafica dell'SPX500 sembra aver raggiunto un top abbastanza importante con una larga serie di sedute rialziste, ci stiamo chiedendo se dalla metà di Agosto, quando la maggior parte dei volumi "sono in vacanza", potremo assistere ad un ulteriore flessione verso il basso da parte dei mercati speculativi (fra cui il cryptovalutario).
Da un punto di vista tecnico, il grafico del petrolio mostra un bivio di non poco conto. Di fatto, l'attuale contesto grafico, potrebbe nascondere uno scenario di Pull-Back che, viceversa, potrebbe anticipare una continuazione del trend ribassista.
Detto ciò, come ben sapreste abbiamo speculato largamente da questa risalita dei prezzi, ci stiamo quindi chiedendo se è il caso di prendere la palla al balzo e iniziare a contabilizzare qualche profitto.
Con questo, non intendiamo assolutamente screditare alcuna strategia di portafoglio quali PAC ecc ecc. Non intendiamo neanche affermare che il mercato non ripartirà mai. Questi, sono spunti operativi di breve periodo.
Infatti, il team di cryptohubble è fortemente convinto che la direzione di lungo/lunghissimo periodo dei mercati tecnologici sia fortemente rialzista, recessione, bear market, guerra mondiale che sia.
INFLAZIONE AMERICANA: SIAMO AL GIRO DI BOA?IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 10.08.2022
-CONTESTO
Resta saldo il focus dei mercati sull’inflazione mondiale, con i dati pubblicati oggi relativi alla Cina che vede i prezzi al consumo salire al 2.7% su base annuale, rispetto al precedente 2.5%, pur rimanendo al di sotto delle aspettative del 2.9% degli analisti.
In leggero calo l’inflazione in Germania che si assesta A/A al +7.5% rispetto al precedente 7.6%.
Tutte le attese per il dato USA di oggi pomeriggio, dove gli analisti si aspettano il giro di boa, un primo dato inferiore che dia il segnale chiaro che il top è stato raggiunto. L’ipc A/A era al +9.1% e le attese sono per un +8.7%.
Pur considerando che un anno fa, agosto 2021, l’inflazione era già al +5.4%, e quindi una lettura fatta su una base già cosi elevata di inflazione, potrebbe fornire dati ugualmente preoccupanti, un primo dato in calo darebbe grande speranza ai mercati su più fronti:
-La prima grande aspettativa che si andrebbe a creare con un dato in calo, sarebbe sull’intervento della FED di settembre, che a quel punto potrebbe essere meno incisivo di quello che si pensa. La FeD è oramai concentrata sul contenimento dei prezzi, e se i rialzi già messi in campo, dovessero iniziare a dare i loro primi frutti, potremmo assistere ad una FED meno hawkish di quanto fino ad oggi visto.
-La seconda aspettativa, sarebbe sul comparto azionario, che potrebbe vedere alle sue spalle il periodo peggiore, con la prospettiva di una FED meno aggressiva, e un’economia che tutto sommato ha retto non male all’impatto con politiche monetarie aggressive, special modo se si pensa ai dati sul mercato del lavoro di venerdi scorso, che continuano a mostrare una congiuntura macroeconomica americana non cosi provata, dalle scelte della FED.
Le possibilità di un’inflazione globale in calo è spalleggiata dal rientro dei prezzi del petrolio, che sembrano finalmente scontare la volontà mondiale di un’energia a prezzi equilibrati.
La chiave come sempre saranno i dati, che scontano tutte le ipotesi e le congetture e ci daranno un quadro più chiaro e reale del contesto macroeconomico di questo agosto.
-FOREX
Il mondo valutario resta cristallizzato nei range delineati lo scorso mese, con il dollarindex che non abbandona i prezzi compresi tra 107.50 e 105.00. La mm21 periodi daily oramai totalmente flat, esprime chiaramente questa fase di lateralità del biglietto verde, che in un mercato dollarocentrico come quello attuale, influisce su tutte le majors lasciandole intrappolate in una fase di non direzionalità.
Si evidenzia chiara indecisione anche nel sentiment dei retail, che si preparano ai dati sull’inflazione USA in totale neutralità, con un timido 59% short sul basket dollaro. Tutte le majors pertanto si trovano con un sentiment sbilanciato contro dollaro, con eurusd al 58% long, usdjpy al 69% short, e gbpusd al 66% long.
I basket restano in sostanziale equilibrio, eccezion fatta per il franco svizzero, che vede l’84% dei retail short, come sempre in mean reverting a caccia dei massimi, di un aset valutario che da inizio settimana ad oggi sta performando un +0.66% mostrandosi la valuta migliore del panorama majors.
Restano quindi interessanti i cross contro franco svizzero, come ad esempio eurchf, dove i retail sono in chiaro eccesso long al 93% non lontani dai minimi di 0.97 figura.
-EQUITY
Il mondo equities sembra voler proseguire la sua correzione rialzista. Parliamo ancora di correzione rialzista e non di ripartenza, almeno fino a quando i precedenti massimi non saranno violati, cosi da aprire scenari long degni di questo nome. Al momento l’S&P resta alle prese con le resistenze poste a 4200pnt, ed i supporti di breve che troviamo a 480pnt. Fino a quando il mercato rimarrà sotto queste aree il trend discendente di lungo periodo non può ritenersi invalidato, ma il dato di quest’oggi potrebbe dare nuova linfa all’azionario USA con la speranza di una FED meno aggressiva, che dia quindi respiro ai mercati. Oltre le resistenze chiave di 4200pnt, ci proiettiamo a 4300pnt e 4500pnt.
Quadro più spinto per i tech, con il Nasdaq che ha già violato il precedente massimo a 12910pnt, e sembra ora trovarne supporto per nuovi allunghi. Obbligo il superamento dei 13500pnt, e della mm200 periodi daily che ci proietterebbe verso i 15250 pnt.
-COMMODITIES
Prosegue la caduta del WTI, che dai massimi di 123.80$ si ritrova oggi a 90.25$, dopo un rapido affondo sotto i 90$. I primi supporti li identifichiamo sulle aree di 85.30$ prima e 77$ poi, area a nostro parere di equilibrio per questo asset.
Maggiore indecisione per il Ngas che resta ancorato agli 8$ e non trova spunti per lasciare le aree di 7.50$, ultimo supporto, oltre il quale potremmo assistere ad affondi verso i 6.50$
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Il calendario economico quest’oggi si concentra sull’IPC USA, dato atteso per le 14.30 ora italiana , poi il focus si sposterà alle 16.30 per le scorte di petrolio in America e i dati dell’EIA sulle scorte di Ngas.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA