GOLD SELL 15 MINUTIbuonasera, descrivo nel video questo spunto sell. accelerazione dell'eventuale canale di prezzo con supporto dmi 06:24di silvestrialfredo9411
Gold (US$/OZ), Strategia rialzista di lungo periodoGold (US$/OZ), Strategia rialzista di lungo periodo Data analisi: 25/05/2021 Prezzo: 1894 $ Target Price Gold di lungo periodo: 1° Target Price: 2075.11 $ 2° Target Price: 3344.89 $ 3° Target Price: 5399.01 $ 4° Target Price: 7454 $ 5° Target Price: 8724.09 $Longdi Giorgio1593Aggiornato 1
BLANDA RECESSIONE E LOTTA ALL’INFLAZIONEIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 04.05.2023 -CONTESTO Ancora troppe incertezze sui mercati dopo la riunione di ieri sera della FED, durante la quale Powell è riuscito in un gioco di equilibrismo decisamente difficile. Il punto focale resta l’inflazione, se i prezzi non rientrano, tutti gli sforzo per un’economia in crescita sono vani, pertanto rimane il nemico numero principale da eliminare ad ogni costo ed è con questo mantra che Powell ha retto le aspettative di aggressività, che tuttavia rimangono blande perché riesce abilmente a lasciar intendere che questo potrebbe essere l’ultimo rialzo del costo del denaro da 25Bp prima i una giustificata pausa. Analizzare gli effetti cumulativi dei rialzi tassi, questo sembra essere il movente chiave per un nulla di fatto alla prossima riunione di giugno, e possiamo ben condividere l’idea se si considera una corsa del costo del denaro che è giunta ora al 5.25% da tassi a 0 in circa un anno. Purtroppo, i mercati non festeggiano, perché se da un lato c’è la prospettiva di una pausa dall’altro c’è la consapevolezza di una fase di recessione alle porte, che Powell ha abilmente definito come debole recessione, lasciando intendere le speranze e la fiducia in un’economia ancora robusta. Non possiamo quindi non credere in un dollaro sostanzialmente debole nel prossimo futuro e profonde incertezze invece per i mercati azionari che restano sostanzialmente più confusi di quanto non fossero prima della riunione. Oggi il focus passa alla BCE chiamata anche lei al rialzo tassi , molto probabilmente da 25Bp, che resta in questo caso solo apertura ad ulteriori 3 rialzi da altrettanti 25Bp, questo secondo le attese degli analisti. Dobbiamo convenire che l’inflazione resta sostenuta in Europa e la corsa dei salari a rialzo rende necessarie azioni di maggior impatto hawkish rispetto a quanto visto in USA e l’assenza di evidenti pericoli nel sistema bancario potrebbe dare un supporto importante alle decisioni della Lagarde di oggi per ulteriori rialzi del costo del denaro. -FOREX Il mercato valutario ritrova subito toni di risk off, con un dollaro in netta debolezza sulle prospettive di recessione con perdite che sono nell’ordine dello 0.67% medio, il che trascina a rialzo le posizioni contrarian long dei retail oggi al 73% long. In piena caduta anche il dollaro canadese, che segue le sorti del wti oramai in preda agli shortisti, trascinando cosi in perfromance medie che vanno nell’ordine del -1.18% medio per il canadese che porta ancora una volta il sentiment retail al 85% long a caccia di mean reverting. Recupera lo yen giapponese che insieme al franco svizzero restano gli asset rifugio per eccellenza con guadagni settimanali nell’ordine del 1.02% , trascinando orai retail a chiusure di posizioni in gain sullo yen che passano dal 70% di ieri al 58% attuale, mentre per il franco svizzero si passa al 92% short, spingendo a caccia dei posizioni contrarian short. Le majors si portano sui massimi, con un dollaro strutturalmente debole che spinge eurusd a 1.1090-1.11 figura, usdchf al test dei minimi di 0.8825. esposizioni importanti ovviamente anche sui cross come cadjpy cdove troviamo ora un 78% di retail long. -EQUITY Il comparto azionario vede l’Europa ferma, con il dax a 15800 senza per ora uscire dal trading range in atto che ha come supporto 15750 e resistenze a 15950, mentre in America il nasdaq rimane sostanzialmente debole con prezzi che si attestano a 13070 con impostazioni ribassiste che possono spingere fino 13000 pnt , mentre l’SP500 si è fermato ai minimi di 4070pnt tornando ora in pieno trading range con resistenze a 41997 pnt senza dare nessun input direzionale. -COMMODITIES Gold che esplode fino ai 2074$ come già richiamato più volte, trovando terreno fertile con un dollaro debole e il crollo del mercato dei rendimenti obbligazionari, la domanda ora è quali saranno i target ultimi di questo sprint rialzista. Collasso invece per il wti, che va in spike ribassista a 65$ minimi chiave per questo asset che ora potrebbe recuperare interessante terreno dopo le perdite degli ultimi giorni , sanza per ora avere sostegno da parte dell’OPEC+ buona giornata e buon trading SALVATORE BILOTTA ----------------------------------------------------------------- Selezione editorialedi SalvatoreBilotta3
📈 Eur-Usd, area buy ma occhio al USD!!Lo scenario della coppia principale è sempre long e non è sbagliato, in zona EMA21, cercare segnali di acquisto ma attenzione al dollaro perché negli ultimissimi giorni "minaccia" un cambio di trend che potrebbe portare a modificare la nostra strategia di breve sull'Eur-Usd. Guarda il video di oggi dove ti spiego tutto! Saluti, Maurizio.Long05:00di Mauriforex8
BUON 1 MAGGIOMi stai tra i BOX Finta e contro/finta, ma i box li senti Si carica come una molladi andreaart1
Gold - Le caratteristiche mean reverting si accentuano Da qualche periodo, complice anche il Bias difensivo dell'oro in periodi di incertezza dei mercati, assistiamo ad una notevole forza del metallo prezioso con le quotazioni che continuano a stazionare in area 2000$. L'oro, grazie all'avvento dei mercati elettronici e del loro sviluppo soprattutto in termini di liquidità ed efficienza, negli ultimi anni oltre che a delle possibilità in trend following, offre grazie ai suoi comportamenti possibilità d'ingresso mean reverting. In particolare possiamo notare nella struttura venutasi a creare dal massimo di agosto 2020, un range di oscillazione delle quotazioni di medio periodo, con i prezzi che, in situazioni di forte estensione rispetto alla media, tendono a "tornare indietro". Attualmente i prezzi si trovano a stazionare in area 2000 dollari, livello dove statisticamente dal 2020 possono considerarsi iperestesi, soprattutto dopo impulsi forti come quello partito dall'ottobre del 2022. Ovviamente è difficile individuare con certezza un punto d'inversione, tuttavia quando il mercato si trova in livelli di estensione particolare e va a formare dei pivot, è possibile programmare con più serenità un'operazione con stoploss adeguati. di DomenicoIvanPontillo229
💰 ORO, SOPRA I $1.950 E' ANCORA LONG!In virtù anche della svalutazione del dollaro americano dell'ultimo mese, l'Oro ci mostra un grafico di breve periodo rialzista che ci porta a ricercare dei segnali di Price Action long per entrare nel trend con un target sul massimo $2.070; in questo senso la Pin disegnata mercoledì scorso nel grafico daily era interessante, pur non essendo stata al momento confermata (ma nemmeno negata!). Teoricamente sarebbe ancora valida un'idea rialzista basata su quel pattern di analisi tecnica, così come si potrebbe più prudentemente attendere un nuovo segnale long alla fine di questa giornata con chiusura però al di sopra della media mobile. Per quanto mi riguarda valuterò strategie ribassiste solo in caso di violazione verso il basso del livello $1.950 . Buon trading MaurizioLongdi Mauriforex9
Aggiornamento OROBuonasera, aggiorniamo la situazione della mia analisi su gold. Nella precedente analisi , allegata , ho sottolineato come fosse possibile una partenza di un T+1inverso per poi chiudere e ripartire per fare un nuovo top prima della profonda discesa per il nuovo annuale. Ora ho evidenziato con i parametri gialli una possibile alternativa nel caso bucassimo lo swing indicato . Sottolineo , inoltre che abbiamo anche una bella divergenza sull'indicatore ed anche un avviso corto sempre su di esso . I volumi confermano , quindi attenzione a questa ipotesi Bdi maurinho5
Gold - correzione anticipata?Buongiorno, dopo il raggiungimento e il superamento di quota 2000 $ ci aspettavamo tutti un allungo fino al prezzo di 2080 $ cosi da formare un perfetto triplo massimo, ma cosi non è stato. Come al solito il mercato fà quello che vuole... e cosi ci troviamo una rottura della figura presente nel grafico un #Rising Ascending Wedge, con prepotenza butta il prezzo giù ampiamente sotto la quota psicologica del 2000$. Un movimento anticipato e inaspettato che mi vede a questo punto anticipare la mia idea di cavalcare la correzione in anticipo impostando comunque un ordine sell a limite precisamente nel prezzo tondo di 2000 dollari che funge tecnicamente e attualmente da spartiacque e che potrebbe essere testato nuovamente prima di crollare definitivamente. Come dico sempre, l'ordine pendente è il modo più lungimirante per "dire", sono disposto ad entrare, a rischiare ma queste condizioni, senza stress e con livelli di stop loss e target profit, già ampiamente e razionalmente impostati. Lo stop loss a 2030 $ ci dice che se dovesse ritornare fin lassù significa che il trend rialzista non è ancora finito quindi è giusto togliere la mano dal fuoco ardente. Il target profit a 1880$ è una chiara confluenza tra una correzione del trend fondo che rimane comunque rialzista e la distanza della base della figura tecnica nel grafico. Infine, la cosa piu' importante di tutte RISK/REWARD 1 su 4. Fate buon trading senza dimenticare che i soldi sui mercati finanziari si spostano dalle persone impazienti alle persone pazientiShortdi Salvatore-Arcoraci333
Sarà recessione? Nel dubbio si comprano Euro!ANALISI COT REPORT del 16.04.2023 -CONTESTO Eccoci nuovamente alla rubrica settimanale dedicata alla lettura dei mercati attraverso il posizionamento dei big players sul mercato dei futures, mercato che rimane a nostro parere sempre più confuso e a caccia di un’indicazione chiara sul futuro delle economie mondiali. Le posizioni sui mercati si dividono di fatto in due grandi filoni di pensiero, entrambi con dati validi a supporto della loro tesi: da un lato chi crede nella recessione imminente per gli Usa e a cascata per il mondo occidentale e l’economia globale, dall’altra parte chi crede che le economie mondiali sono molto più robuste di quanto si possa credere e che le banche centrali interverranno prima della vera crisi. A sostegno del primo filone di pensiero, quello legato all’imminente recessione, troviamo le parole ed i verbali della FED, che evidenziano un’aspettativa del PIL in calo costante per i prossimi 3 trimestri, che portano alla conclusione di un anno di ovvia recessione tecnica. A dar voce a queste prospettive di rallentamento economico, non solo in America ma nel resto del mondo, anche il FMI , che si è riunito per il consueto appuntamento di primavera e che ha posto la sua attenzione sugli ancora altissimi livelli di inflazione presenti nelle economie mondiali e la necessità delle banche centrali di mantenere politiche economiche aggressive, senza tuttavia colpire il delicato sistema finanziario. Decisamente un contesto fragile, che sembra di quasi impossibile gestione e che potrebbe portare a pesanti pressioni al sistema economico americano e mondiale per qualsiasi scelta si metta in campo. La forte inflazione mondiale mette a dura prova i paesi a basso reddito, che importano dall’estero energy e food in dollari e che hanno affrontato un 2022 davvero difficile ampliando di fatto la fascia di popolazione in povertà. Chi crede nella fase di imminente recessione mondiale trova ancora supporto nei PMI , con il manifatturiero che mette in evidenza un rallentamento della domanda, dei livelli di produzione e il calo drastico anche nelle assunzioni. I posti di lavoro secondo questi report sono in calo, con il ridimensionamento della produzione le aziende si preparano ai tagli del personale, ponendo le basi per la fase di disinflazione e successiva recessione. Ancora a sostegno di questa tesi, il comparto obbligazionario, che continua a premiare le scadenze lunghe oltre i 10 anni, mentre si penalizzano le scadenze brevi che continuano la lora caduta nei prezzi, special modo le brevissime sotto i 2 anni, lasciando ancora la curva dei tassi improntata al ribasso e alla aspettativa di recessione. Di contro la tesi opposta, chi crede in un’economia mondiale robusta, che può superare le aggressioni delle banche centrali , che trova supporto in un buon rapporto dul mercato del lavoro Usa, che non vede partire ancora la disoccupazione , ferma al 3.5% e pertanto ancora una buona stabilità reddituale che da fiducia ai consumatori e alla domanda aggregata. Ulteriore supporto viene dagli ultimi dati sull’inflaizone Usa, che vede si un dato Core in aumento al 5.6, dal 5.5% , ma che vive anche un forte rallentamento nel dato più genereci del consumer price index che è calato dal 6.0% al 5.0%. l’effetto base incide senza meno in questa lettura e sapere che si paragonano i dati su base annuale al +8.5% dell’anno scorso pone dubbi sulla bonta del dato, che vengono tuttavia spazzati via dai rilevamenti mensili, che mostrano un +0.1% dal precedente +0.5%. i sostenitori di una prospettiva di ripartenza leggono con fiducia a questi dati e sperano che la leggera fase di rallentamento in atto sarà ben presto un ricordo , spazzato via da una FED che non andrà oltre i rialzi tassi di 25Bp e che si focalizzerà sui tagli del osto del denaro già in questo 2023. I mercati per gli ottimisti sono già al bottom, e ogni dato positivo per le economie mondiali sono motivo di acquisto, spingendo oramai l’Europa sui massimi di periodo, e con l’America che guarda fiduciosa al futuro, ma sarà davvero già il momento di improntarsi al risk on? Limitandoci alla lettura dei mercati, delle price action di questa settimana, non possiamo non notare che l’obbligazionario non ha cambiato ancora idea e la prospettiva di risk off rimane, la forza dell’azionario a nostro parere si manifesta maggiormente in Europa dove le politiche meno aggressive della BCE e la buona liquidità a sostegno del sistema bancario fanno la differenza su dei listini a maggior composizione bancaria. In America potrebbe essere presto per parlare di risk on, e la stagione delle trimestrali Usa che sta per iniziare potrebbe dare maggior luce sul futuro che le aziende Usa vedono davanti a loro, special modo per il settore bancario cosi fragile e messo sotto pressione. Gli operatori secondo quanto riportato dai dati del COt Report si stanno focalizzando sulle coperture, con i metalli preziosi a guidare gli acquisti , le valute rifugio che seguono il mood di risk off, e ancora tante posizioni corte sull’azionario Usa. Sarà interessante tuttavia osservare cosa accadrà on le trimestrali Usa che se dovessero porre sostegno alla corrente di risk on, potrebbero generare ricoperture importanti delle posizioni nette corte generando forti impulsi rialzisti. Ma procediamo con ordine: -FOREX: il settore valutario trova ancora il dollaro Usa in netta vendita, con gli operatori che scaricano le posizioni long, e danno spazio nei portafogli ad asset rifugio come l’Euro , la sterlina, ed il franco svizzero. Lo yen resta fermo al palo penalizzato ancora da tassi negativi, che lasciano prediligere franco svizzero, ugualmente sicuro ma che riconosce delta tassi migliori. Quini per il valutario aggiungiamo un sassolino all’idea di risk off. EURUSD Forte incremento di posizioni nette long per l’euro, che passano a 163338 dai precedenti 143393. Quasi 20000contratti in più, segnale di grande fiducia per la moneta unica, che rimane prediletta rispetto al dollaro Usa, ponendo le basi per ulteriori allunghi rialzisti La struttura tecnica di euro trova base a 1.0520 come ultimo minimo di medio periodo prima della spinta attualmente in atto che ha portato le quotazioni a 1.1025. crediamo in allunghi rialzisti fino 1.1175 per poi cercare rientri nel trading range di fine 2022 , che ha tenuto le quotazioni sopra 1.1175 e sotto 1.15. GBPUSD Incalzano anche gli acquisti sulle sterline, sebbene in maniera più timida con soli 12395 contratti long, avvicinando il portafoglio delle mani forti ad una posizione netta long, posizione che tuttavia ora si attesta a -2398 contratti. Il quadro tecnico sembra meno lanciato a rialzo rispetto all’euro, con le quotazioni che faticano a rimanere strutturalemnte sopra 1.2450 e che potrebbero tronare nel range che vede supporti a 1.1840. la chiave sembrano essere le medie mobili che fanno da primo supporto dinamico a 1.22, baluardo necessario per parlare di ulteriori allunghi rialzisti. USDJPY Fatica a cambiare l’approccio degli operatori sullo yen giapponese, che li vede ancora netti corti a -57207 contratti. La strutturale debolezza dello yen, compete con la discesa del dollaro Usa, e porta le quotazioni a 133.75 proiettandosi anche sulle resistenze di 138.00figura. tuttavia il quadro confuso che proiettano le medie mobili sembrano dare voce alla fase di indecisione e di lateralità tra il dollaro e lo yen giapponese. AUDUSD Anche il dollaro austalino stenta nella ripartenza, dando peso alla teoria del risk off, con posiizoni nette corte a -37937 contratti. Il quadro tecnico , anche qui abbastanza confuso, vede la forza delle resistenze a 0.6783 porre le basi per ritewst dei supporti a 0.6565-50. Solo rotture rialziste con chiusure daily oltre 0.6780-0.68figura potrebbero dare vita ad allunghi strutturali di questo asset. USDCAD Ancora tanta posizione netta corta per il dollaro canadese che trova le mani forti con -59579 contratti netti , ma che tuttavia grazie agli ultimi slanci rialzisti del wti sembra poter porre le basi di una riaprtenza, con 1930 cntratti in ricopertura questa settimana. Il quadro tecnico vede un buon affondo di usdcad, non lontano dai supporti di 1.3225, area che si potrebbe raggiungere con la nuova forza del dollaro canadese e una strutturale debolezza del dollaro americano. Difficile credere ora in rotture ribassiste dell’ampio trading range che sta vivendo questo asset ,che trova le sue resistenze a 1.3860 USDCHF Forza per il franco svizzero, che in un clima di risk off, sembra favorito come asset rifugio anche rispoetto allo yen, riconoscendo un delta tasso migliore. Le mani forti al momento si ricoprono di ben 1269 contratti, portando la posizione netta a soli -6734 contratti. Il quadro tecnico evidenzia la forza del franco svizzero rispetto al dollaro americano, con la rottura dei supporti a 0.9050 e l’affondo sotto 0.8925, per priettarsi verso i minimi di 0.8765. NZDUSD USDINDEX Calano ancora le posizioni long sul dollaro americano, con le mani forti che si assestano a 13264 contratti long, grazie ad un delta tasso ancora interessante al momento, ma che cala nella prospettiva di un taglio tassi da parte della FED. Il dollaro Usa resta per noi , in questo 2023 un asset perdente ad ogni scenario, con i tagli tassi probabili che lo pongono in debolezza verso altre valute miglio, e anche per un’economia in recssione là dove la FED dovesse mantenere tassi alti. In ogni caso dunque trovaiamo un futuro non roseo per il biglietto verde, che ora si porta al test dei suporti a 100.83, livello lltre il quale non escludiamo affondi verso 9.50 come supporto primo, sotto quota 100. -EQUITY: Più incerto il comparto equity, che vede ancora posizionamenti netti short, ma che trovano in questa settimana, pesanti ricoperture di posizioni, il che lascia incerto il sentiment di risk off che il settore valutario aveva fino ad ora delineato. Rimane a nostro avviso elemento discrimanete le trimestrali Usa che entreranno nel vivo la prossima settimana. SP500 Ancora -307612 contratti netti corti per l’SP500 che sebbene viva un assetto di vendite fortissime, non possiamo non considerare la ricopertura di 13847 contratti di questa settimana. La ricopertura di posizioni short sembrano aver dato buono spunto rialzista alle quotazioni che si portano al test delle resistenze di 4200 pnt. Presto per parlare di risk on, ma è certo che eventuali capovolgimenti nel sentiment delle mani forti, porterebbero a forti acquisti sui futures e a rilanci delle quotazioni anche verso i massimi di 4375 pnt. Le trimestrali come detto, saranno la chiave di lettura prima della FED di maggio. NASDAQ Migliore il quadro dei tech, che non sono lontani da posizionamento netti long, con le mani forti con soli 2130 contratti short, e una ricpoertura di ben 16255 contratti long questa settimana. Il quadro tecnico è palesemnte migliore per i rialzisti, che trovano impostazioni delle medie mobili a rizlso , massimi e minimi crescenti e supporti tecnici a 12854 pnt, proiettandosi al test deei 13242pnt prima e 13732 poi. Il mondo dei tecnologici sembra essere convito del taglio tassi fed che darebbe spinta rialzista ai titoli ciclici… le trimestali ancora una volta saranno giudici. DOW RUSSEL -COMMODITIES: Il comparto delle commodities decisamente misto, con l’energy che fatica a ripartire, special modo il ngas, mentre il wti vive lo spolvero delle quotazioni, grazie alla decisione dell’opec + di tagliare circa 1.1mln di barili giorno. Il taglio che dovrebbe derivare special modo dall’Arabia saudita ha portato a buoni acquisti, ma procediamo con ordine. NAT.GAS Fatica il ngas con -140895 contratti nelle mani dei large speculators, e un incremento di ben 10410 contratti nelle posizioni short per questa sola settimana. Il quadro tecnico riamne in evidente pressione ribassista, sotto le resistenze di 2.22$ ma ancora reggono i supporti di 1.97$, la speranza per i compratori è riposta in un approdo ai valori medi di 3.0$ CRUDE OIL Meglio il crude oil che con l’opc + che guarda al taglio dell’offerta, grazie all’arabia suadita, intaenta a tagliare 1.1mln di barili giorno, porta ad unaricopertura di 9505 contratti long, con una posizione netta long di 135632 contratti. Le quotazioni ora al break out degli 82.50$ si proiettano verso nuovi massimi di periodo che potrebbero anche posizionaris a 93.05$. strada indubbiamente lunga da percorrere, quindi cautela massima. GOLD Bene la ettimana per i metalli prezioni , che godono del dollaro usa debole e dei rendimenti obbligzionari sotto pressione. Le mani forti sembrano crede ancora in questi asset andando a prendere 27806 contratti long questa settimana. Il quadro tecnico vede gli approdi rialzisti del gold fino 2075$, sebbene i massimi battuti siano limitati a 2049$, per vivere poi una sessione di respiro venerdi. Il quadro tecnico rialzista a nostro parere non è invalidato e i suporti a 1959 $ prima restano ancora buoni livelli da monitorare per delle ripartenze verso i massimi storici. - OBBLIGAZIONARIO USA: Riaprtono i rendimenti obbligazionari, che faticano a rompere i minimi di perido nelle scadenze lunghe , mentre le scadenze brevi on tentano nemmeno approdi sui suporti. La corva resta fortemente improntata al risk off, e la recessione sembra essere una certezza per i traders obbligazionari. 2y Il 2 anni lascia i supporti di 3.55% con il mondo delle mani forti che ricopre diverse posizioni short, che restano tuttavia ancora -496841 contratti. L’intero comparto obbligazionrio ancora non trova posizionamenti netti long su nessuna scadenza, conil 10 anni aocnra in netta vendita per le mani forti, dando pesa noteole alla possibilità di uno scenario di rsick off. Sarà dunque interessante vivere la settimana legate alle trimestrali usa che saranno preludio agli appuntamenti con la FED di maggio , che speriamo faccia chiarezza alle prossime mosse di politiche monetarie. buon trading Salvatore Bilotta Selezione editorialedi SalvatoreBilotta13
OMAGGIO D'ORO !!!Buona Domenica a tutti !! Oggi vi omaggio della mia analisi sul Gold . La stagionalità prevede un trend short fino a metà Luglio con dei profitti come in tabella. Questa ipotesi viene confortata dall'analisi ciclica che prevede un ulteriore top prima di iniziare la discesa dovuta alla partenza del nuovo annuale di inverso . I target potrebbero essere quelli individuati dall'incrocio delle Fan di Gann che coincidono con la trend del valore medio del prezzo ( Arancio ) della mia price action . Sinceramente questo è un ottimo omaggio che vi inoltro . Abbiate l'accortezza di valutare bene i punti di entrata nel caso foste interessati e considerate sempre che il mio non è un consiglio di trading ma un'analisi operativa. Buon Trading Guys !!!di maurinho2214
LA RESISTENZA!!!!Week Allego analisi DAY Se, ma forse dovrei dire quando, dovesse bucare LA RESISTENZA allora la mia area di target 2 potrebbe essere box blu MA! abbiamo RSI divergenza in corso massimi importanti di andreaart0
Oro ai massimi storici?🤔- Possibile target in area 2070 dove è presente liquidità. - Guardando il grafico si può notare una volontà di andare a rialzo e questo è rafforzato anche dal fatto che siamo in un periodo difficile dunque banche e i privati vedono l'oro come bene rifugio.Longdi MTRADES_120
Idea XAUUSD - WEEK 10/04 - 14/04Vedo un possibile re-test nelle aree segnate per un ascesa verso i 2050/2060, bisogna essere pazienti. Longdi DanielStassiMoney7
GOLD --- CHIUSURA CICLI A 36M E 18M In questa analisi andremo a vedere come potrebbe comportarsi il prezzo dell'Oro, dal minimo di Agosto 2018 con un prezzo di 1160$ dove è partito un ciclo a 36M e che ha visto il suo massimo il 7 Agosto 2020 con un prezzo di 2075$ andando a chiudersi con il doppio minimo fra il 24 Ottobre e il 3 Novembre 2022.All'interno di questo grande ciclo ne abbiamo avuto un'altro di 18M partito il 30 Marzo 2021, massimo il 9 Marzo 2022 e chiuso il 4 Novembre 2022. Con la rottura della FLD a 40W possiamo ipotizzare sul prossimo massimo del ciclo a 20W un target di 2200$ proseguendo la sua salita l'Oro può superare i suoi massimi storiciLongdi slashcom0
Obiettivi dell'oro se la Fed sospende i rialzi dei tassi Obiettivi dell'oro se la Fed sospende i rialzi dei tassi L'oro è riuscito a risalire fino a 2.020 USD/oz, approfittando della rinnovata debolezza del dollaro e dei rendimenti del Tesoro. I recenti dati degli Stati Uniti hanno mostrato un rallentamento della crescita del settore dei servizi, un numero di posti di lavoro nelle aziende private inferiore alle aspettative a marzo e un calo degli ordini di fabbrica per il secondo mese consecutivo. Ciò suggerisce che l'economia potrebbe raffreddarsi in presenza di un aumento dei tassi di interesse. Di conseguenza, il mercato prevede che il mese prossimo la Fed manterrà il tasso sui fondi fermo, seguendo un percorso simile a quello della Reserve Bank of Australia che ha deciso di sospendere i rialzi dei tassi questo mese. Gli investitori hanno recentemente aumentato le loro scommesse sul fatto che la Fed opterà per una pausa nei rialzi dei tassi dopo la riunione del 2-3 maggio, portandole al 60% circa, rispetto al 43% circa del giorno precedente. L'oro è particolarmente sensibile alle prospettive dei tassi, perché i tassi d'interesse più bassi riducono il costo opportunità di detenere oro non redditizio. Se la Fed decidesse di sospendere i rialzi dei tassi a maggio, come potrebbe reagire il prezzo dell'oro? I mercati vedono una probabilità di circa il 60% che la Fed faccia una pausa. I prezzi target potrebbero includere 2.027, 2.032, 2.036 e 2.040 dollari, con i primi due che rappresentano i livelli di difficoltà recenti. Se vogliamo guardare indietro all'ultima volta che l'oro è stato così caro (marzo 2022), potremmo considerare come obiettivi più alti un paio di picchi giornalieri a 2.070 e 2.060 dollari. La decisione della Fed è ancora lontana, quindi il rischio di ribasso è ancora presente nel frattempo.di BlackBull_Markets1
Borsa, Wall Street indecisa giù il Nasdaq a 2000 $ l'oro.Contrastata la Borsa di Wall Street, Nasdaq -1.70% mentre l'oro accelera al rialzo e si posiziona sopra i 2000 $. C'è indecisione sul futuro dei mercati azionari, ed il bene rifugio per eccellenza ne sa qualcosa l'oro che così torna al di sopra della quotazione dei 2000 dollari per oncia. Questa è la terza volta che l'oro si porta al di sopra del livello di 2000 dollari, la prima volta nel 2020, la seconda volta nel 2022 e ad ogni tocco è sceso di almeno 350/400 dollari, sarà così anche questa volta? Chi lo sa! Ma intanto sono molti gli economisti a dubitare delle capacità rialziste degli indici azionari e pertanto l'oro potrebbe approfittare e rimanere al rialzo per un po. Tra gli economisti più scettici vi è il famoso Roubini il quale intravede rischi legati ad una persistenza dell'inflazione e ad un ulteriore rialzo dei tassi si in USA che nella zona EU. Scettico anche Il "capo "boss" di JPMorgan Jamie Dimon che avverte: "la crisi bancaria non è ancora finita". Chi potrà salvare il mercato azionario? Questa volta neanche Trump! Tornato a casa dal "giudizio di New York", Trump con il suo breve discorso di saluti, conferma la candidatura del 2024 ma non propone azioni politiche per migliorare il Paese, non parla di come affrontare l'inflazione, di come contrastare la Cina e fermare la guerra Russo Ucraina. Che sia stanco anche lui? Scende anche la Borsa di Milano per il secondo giorno di fila. A Piazza Affari il Ftse Mib torna sui supporti di area 26850 punti indici, supporto fondamentale per sostenere ulteriori rialzi. Scende anche la Borsa di Francoforte con il Dax che chiude a -0,55% sul supporto di brevissimo di area 15500 punti indice.di santeptrader0
WisdomTree - Tactical Daily Update - 05.04.2023L’aumento del prezzo del petrolio peggiora lo scenario dell’inflazione. Le Banche centrali potrebbero essere indotte a nuovi rialzi dei tassi. La crescita dell’economia europea potrebbe sorprendere nel 1’ trimestre. PMI servizi e composito europei migliori delle attese a marzo. Ieri, 4 aprile, una seduta apatica per i mercati azionari: l'aumento del prezzo del petrolio, dopo il taglio alla produzione deciso dall'Opec+ (cartello dei 13 maggiori produttori/esportatori mondiali) rinfocola la paura della ripartenza dell'inflazione e ridimensiona le speranze che le Banca centrali ammorbidiscano la loro “stance” (attitudine) di politica monetaria, cioe’ smettano di aumentare i tassi. Uno stop all’aumento dei tassi sarebbe auspicabile per la salute del sistema bancario. Lo dice implicitamente Jamie Dimon, CEO di JPMorgan, sostenendo che lo stress causato dai 2 fallimenti di banche regionali negli Stati Uniti a marzo rappresenta ancora una minaccia. Chiusure miste per i listini europei: Francoforte e’ l’unica positiva, +0,1% Milano -0,6%, Londra -0,5%, Parigi invariata. Anche Wall Street ha chiuso negativa, dopo dati macroeconomici meno brillanti delle previsioni: cala il numero dei posti di lavoro vacanti, cosi’ come gli ordini industriali sono scesi più delle stime, facendo pensare ad un rallentamento dell’economia Usa. Dow Jones e S&P500 hanno perso -0,6%, il Nasdaq -0,5%. Opinioni eterogenee sul dato di inflazione PCE Usa (Personal consumer expenditures), la misura del costo della vita preferita dalla Federal Reserve (Banca centrale Usa, FED) di febbraio: l’indice e’ salito +5,0% anno su anno, sotto il 5,3% di gennaio (rivisto dalla prima stima di 5,4%), e poco sotto le attese di 5,1%. Il dato "core”, depurata dalle componenti piu’ volatili di cibo ed energia, è cresciuta +4,6% annuale, contro attese di 4,7%. Molti analisti sostengono che il dato non stia scendendo abbastanza velocemente, ma il Presidente americano Biden si dice soddisfatto: «stiamo facendo progressi nella battaglia contro l'inflazione». Come gia’ citato, l’inattesa impennata del prezzo del petrolio post-decisione dell’Opec+, riporta in auge il tema dell’impatto inflattivo della componente “energy” sul dato di inflazione generale, e incidera’ sulle prossime scelte delle Banche centrali che potrebbero reagire con una nuova “stretta” sui tassi. Oviamente la mossa dell’Opec+ indispettisce l’Amministrazione Usa, che da anni invoca “moderazione”. Un’effetto evidente della mutata percezione sulla possibile evoluzione della politica monetaria e’ stato il calo dei rendimenti dei Govies Usa, in discesa, specie sulle scadenze brevi: al tempo stesso la probabilità di rialzi dei tassi alla prossima riunione del 4 maggio e’ scesa al 50%, associata a 2 tagli entro la fine del 2023. Il prezzo del greggio anche ieri ha accelerato al rialzo: il Wti (West Texas Intermediate) ha sfiorato +6,0% superano la soglia di 80 Dollari/barile. In parallelo e’ lievitato anche il prezzo del gas naturale (metano) europeo che, sul TTF di Amsterdam, e’ balzato di quasi +8% a 51,5 Euro/megawattora. Nella mattinata di oggi, 5 aprile, ha prevalso la prudenza, nell’attesa di un gran numero di dati macro. Il primo e molto atteso ha riguardato gli ordini all'industria in Germania a febbraio, cresciuti oltre le stime: +4,8% contro attese di +0,3% ed il +0,5% di gennaio. In Francia la produzione industriale di marzo e’ aumentata di +1,2%, battendo le attese degli analisti. La bilancia commerciale tedesca, in febbraio, ha fatto segnare un surplus di 16 miliardi di Euro, sorprendendo in positivo, al pari degli indici PMI dei servizi e compositi, che testimoniano un’inattesa “tenuta” dell'economia del “vecchio Continente”: secondo le prime stime l’Euro-zona avrebbe concluso il 1’ trimestre in espansione, almeno nel settore privato, facendo meglio del 4’ trimestre 2022. Lo testimonia l’indice PMI Composito dell'Eurozona, salito, per il 3’ mese consecutivo, al più livello piu’ alto da maggio 2022: 53,7, dal 52,0 di febbraio. Nel pomeriggio e’ attesa la stima piu’ aggiornata sui nuovi occupati nel settore privato negli Usa a cura di Adp (Automated data processing) che si combinera’ col cruciale dato generale sul mercato del lavoro che sara’ pubblicati venerdì 7. La mattinata asiatica presenta chiusure miste per le poche borse aperte: Tokyo -1,7%, Seul +0,6%, Mumbai +0,9%. Chiuse per festivita’ le borse cinesi, Hong Kong, Taipei. Maggiori novita’ provengono dalle banche centrali: in Nuova Zelanda la Banca centrale ha alzato i tassi di interesse di +0,5%, oltre le attese, in contrasto all'inflazione: il New Zeland Dollar si e’ immediatamente portato ai massimi da metà febbraio. Il Governatore della Reserve Bank of Australia ha commentato la decisione di mantenere i tassi stabili di questa settimana, affermando che cio’ non implica che gli aumenti siano finiti, visto che l'obiettivo prioritario e’ riportare l’inflazione al livello desiderato entro un lasso di tempo ragionevole. Sul mercato volutario spicca la debolezza del Dollaro Usa, arrivato a toccare 1,097 verso Euro, livello massimo da oltre 1 anno, e similmente debole contro Yen gispponese e Sterlina britannica. La preoccupazione di un rallentamento economico globale innescato dall’aumento del prezzo delle materie prime energetiche ha ridato slancio al prezzo dell’oro, tornato sopra quota 2.000 Euro/oncia (+24% dai minimi di novembre scorso) e depresso il mood sulle borse europee, in calo medio del -0,4% e dei future Usa, in flessione di 1/2 punto percentuale (ore 13.30 CET). Informazioni importanti Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland. Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito. Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). 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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri. di Peter_Braganti4
CIGNO NERO, I MERCATI HANNO PAURA?Condivido con voi questo piccolo spunto riguardante l'andamento del VIX e dello SKEW. Per chi non sapesse cosa rappresentano questi due indici: VIX (Indice della paura): Misura le aspettative di volatilità del mercato azionario basate sulle opzioni dell'indice S&P 500, scadenze brevi (30 giorni). Oscilla tra valori che vanno da 8 (minimo registrato) a 96 (massimo registrato). Con un valore del VIX sopra ai 30, generalmente, siamo in presenza di un mercato con alta volatilità e l’atteggiamento degli investitori inizia ad essere più incerto e timoroso. Al di sotto della soglia dei 20-15, si parla di mercato poco volatile. SKEW: Misura le aspettative di volatilità ma la differenza sostanziale, rispetto al VIX, è che lo Skew index si focalizza maggiormente sulle opzioni out-of-the-money, vale a dire quelle che hanno una scadenza molto lontana. Oscilla attorno ai valori di 100-170. L’indice ha raggiunto un picco a 158 punti nell’agosto del 2018, alcuni mesi prima dell’inizio della fortissima correzione ribassista che ha interessato i mercati. Mentre il Vix mostra una certa tranquillità, l'indice SKEW racconta uno scenario diverso. Il riassunto dell'umore dei mercati può essere questo: Tranquillità nel breve termine ma paura nel lungo termine. Cos’è un evento "Cigno Nero"? E' un evento imprevedibile con conseguenze potenzialmente gravi. Gli eventi "Cigno Nero" si contraddistinguono per la loro estrema rarità. In questi giorni l'oro sta registrando nuovi massimi annuali a 2020$ l'oncia, ormai prossimo a rompere i massimi storici a 2075$ l'oncia. Complice di questo movimento rialzista di GC è il movimento ribassista dei rendimenti a 10 anni americani che continuano la loro discesa dopo i dati macroeconomici dei nuovi lavori JOLTs che mostrano un rallentamento. Per la prima volta da maggio 2021, i job openings sono scesi sotto i 10 milioni mostrando che il mercato del lavoro continua a raffreddarsi. Questi dati potrebbero spingere la FED a non valutare un ulteriore rialzo di 25 PB. L'indice FEAR & GREED si trova in territorio neutrale. Negli ultimi giorni l’indice SKEW è tornato a salire e scambia intorno a 135 punti: vedremo se ritornerà sui valori di dicembre lanciando un nuove segnale di warning. Buon trading a tutti Selezione editorialedi mattiabonetti_31
House of Trading: mercati nervosi dopo l’Opec+Ormai ci abbiamo fatto il callo: quando la situazione sembrerebbe normalizzarsi, un nuovo evento fa schizzare al rialzo la volatilità. Raggiunto il picco, i prezzi al consumo lasciavano intravedere un progressivo addolcimento delle maggiori banche centrali ma prima il fallimento delle banche statunitensi e poi l’acquisizione del Credit Suisse da parte di UBS hanno spedito i mercati nel caos. Quando anche le tensioni sullo stato di salute di Deutsche Bank sono evaporate, la stretta sull’output varata dall’Opec+ ha fatto tornare d’attualità l’incubo di un’inflazione galoppante ed i timori su un nuovo inasprimento delle condizioni monetarie da parte delle banche centrali. Al di là delle ragioni che hanno portato i Paesi esportatori di greggio a prendere una simile decisione, da un lato c’è chi legge questa mossa come un atto ostile agli Stati Uniti e chi invece che pensa sia stata dettata dalle preoccupazioni sulla tenuta della domanda, si tratta di un intervento che minaccia l’andamento dei mercati nei prossimi mesi. Un aiuto per aiutarci a comprendere l’attuale scenario arriva dal ritorno, come ogni martedì, di “House of Trading – Le carte del mercato”. House of Trading è l’appuntamento settimanale con Trader ed Analisti che si sfidano a suon di strategie operative utilizzando i Turbo Certificate di BNP Paribas. House of Trading: cosa è successo nell’ultima puntata Nell’ultima puntata di House of Trading, quella di martedì 28 marzo, la squadra dei Trader ha utilizzato i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire sugli indici S&P500 (rialzo) e Dax (ribasso), ed entrambe le operazioni non sono divenute operative, così come non è entrato il deal ribassista su Tesla. Stop Loss invece per l’operazione “short” sul Petrolio WTI. Delle quattro operazioni inserite dagli analisti, tre sono a mercato (al rialzo sui titoli Ryanair e Renault, al ribasso su JP Morgan) mentre una, quella ribassista su Eni, non è entrata. Cosa attendersi dalla puntata di oggi Nella puntata di oggi, 4 aprile 2023, la squadra dei Trader, formata da Giancarlo Prisco e da Nicola Duranti, tramite i Turbo Certificate di BNP Paribas metterà in campo operazioni sull’indice S&P500, sulle azioni Deutsche Bank e Tesla e sul bene rifugio per eccellenza, l’oro. Dal fronte Analisti, Riccardo Designori ed Enrico Lanati risponderanno con operazioni sui titoli azionari Banco BPM, UniCredit, Leonardo e Nvidia. Come sempre, la sfida sarà arricchita dalla partecipazione del pubblico, che partecipa attivamente alla trasmissione con domande e spunti di analisi. Il sondaggio di questa settimana riguarda la recente mossa dei Paesi esportatori di petrolio: Petrolio: con taglio OPEC+ quali impatti per politica monetaria BCE? L’appuntamento, come di consueto, è alle 17:30. È possibile seguire la diretta di House of Trading a questo link: www.tradingview.com . di Investimenti_BNPParibas1
Arrivo della coppia XAUUSD a massimi storici. La coppia XAUUSD 1981.30 si avvicina a massimi storici, dove deve affrontare una grande sfida. di Antonio-Martin-FX4
C'è ancora speranza per l'oro di raggiungere i 2.000 dollari? C'è ancora speranza per l'oro di raggiungere i 2.000 dollari? Il prezzo dell'oro ha toccato un massimo di 1.971 $/oz prima di ritirarsi e trovare un supporto al di sopra di 1.960 $. Il rialzo dei titoli azionari e l'aumento dei rendimenti dei Treasury rendono difficile per XAU/USD continuare il suo recente rally. Anche i timori di un contagio bancario più ampio si sono attenuati, danneggiando la domanda di asset più sicuri. Il mercato ha accolto con favore l'accordo della First Citizens Bank di acquistare tutti i depositi e i prestiti della fallita Silicon Valley Bank. Il vicepresidente della Federal Reserve, Michael Barr, ha suggerito che i problemi della SVB sono dovuti a una "terribile" gestione del rischio e che potrebbe trattarsi di un caso isolato. Inoltre, il DXY è scambiato a 102,60, in rialzo dello 0,20%, e questo aggiunge peso all'oro, perché i mercati si aspettano ancora che la Federal Reserve aumenti i tassi di interesse di 25 punti base a maggio. La possibilità che l'inflazione sia maggiore della possibilità che la crisi bancaria si diffonda ulteriormente ha portato gli investitori a prezzare circa il 39% di possibilità di un rialzo di 25 punti base a maggio. Nonostante ciò, l'oro è ancora destinato a registrare guadagni mensili di circa l'8% e sul grafico mensile si nota un modello engulfing rialzista, che suggerisce una prospettiva rialzista a breve termine. Gli investitori guardano anche all'indice dei prezzi PCE (Personal Consumption Expenditures) core, atteso per la fine della settimana, per avere maggiori indizi sui piani di restrizione monetaria della Fed. Se l'indice PCE core si attesterà al di sotto del 4,5%, la Fed dovrà fare meno sforzi per aumentare i tassi, il che dovrebbe indebolire il dollaro USA e consentire all'oro di guadagnare. In questo caso, l'obiettivo degli acquirenti potrebbe essere 1.900 dollari.di BlackBull_Markets3