MARKET BACKGROUND
Prosegue la fese di appetito al rischio, la salita del comparto equity ha di fatto riportato le quotazioni non lontano dai massimi di questo 2023 mettendo in evidenza la paura degli investitori di rimaner tagliati fuori da una prossima ripartenza del ciclo economico. I portafogli restano improntanti ad asset e settori ciclici e ancora il tema dell’IA traina a rialzo il comparto teche che ricordiamo oggi vede in calendario i dati relativi a Nvidia per il q3 del 2023, dati che potrebbero essere ulteriore propellente rialzista per le borse cosi come motivo per prese di profitto dopo l’importante salita di questo mese di novembre.
In un mood di risk on, a farne le spese è il dollaro USA che continua a perdere terreno contro tutti gli altri asset zavorrato da una prospettiva di taglio dei tassi di interesse, da una mancanza di risk off che non lo rende necessario a coperture né rifugi di portafogli e su cui grava la possibilità , seppur remota, di una fase di rallentamento dell’economia USA.
A seguire le sorti ribassiste del biglietto verde troviamo il dollaro canadese che oggi ha in programma la lettura dei dati sull’inflazione, dati attesi in calo sulla scia del rallentamento dei prezzi a livello globale, su questa idea le attese sono per un 3.2% YoY da un precedente 3.8%, calo che potrebbe dare fiducia al dollaro canadese dopo il nulla di fatto della BOC.

-FX

Il comparto valutario resta dominato dalla debolezza del dollaro Usa che lascia risalire tutte le majors, ma da non sottovalutare il recupero dello Yen giapponese che in maiera composta e senza esplosioni di volatilità lascia le aree di minimo annuale e recupera terreno contro tutte le altre majors, a partire ovviamente da dollar US e canadese.
Riprendono quota anche le oceaniche, che ora godono del rinnovato risk on e di una prospettiva futura di tassi ancora alti , specialmente contro il dollaro Usa ponendole ora in una condizione di vantaggio dato i prezzi non lontani dai minimi dell’anno. Potrebbero dunque essere questi i driver valutari per il prossimo 2024? A deciderlo sarà anche l’economia asiatica che resta per Australia e New Zealand il vero fardello in questo momento.
Ricordiamo ancora che questa sera alle ore 20.00 ci saranno le minute del FOMC che si spera possano dare maggior luce sulle prossime mosse FED.

-EQUITY
Il comparto azionario resta in pieno rally, sia in America che in Europa gli indici sembrano on temere l’ipercomprato e guardano oramai ai massimi dell’anno. La sovraperformane degli indici Usa resta indubbiamente meritevole di prese di profitto che tuttavia necessita di una motivazione in assenza della quale gli acquisti continuano copiosi senza freni.
Il rally da natale potrebbe essere ormai già nei prezzi e se non si dovessero verificare adeguati storni tecnici sarà difficile comprare azionario sui massimi dell’anno in chiusura di trimestre.

-COMMODITIES
Il comparto commodities trova lo spolvero del WTI che recupera dai minimi e riattacca gli 80$ ma solo una violazione di detta area potrebbe decretare una nuova stagione di rialzi per il prezzo del petrolio, che resta al momento pilotato maggiormente dalla debolezza del dollaro più che dalla prospettiva di una domanda crescente nel 2024, il che pone dubbi sulla durata e stabilità dell’attuale movimento rialzista.
A far meglio è il gold, che non scende come in una classica fase di risk on, ma sale insieme con il salire delle borse, questo grazie alla debolezza del dollaro Usa e alla debolezza dei rendimenti obbligazionari che ora scontano scenri a più bassa inflazione e con tassi di interesse in calo, generando terreno più che fertile per il metallo prezioso.

Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
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