Come ormai i nostri lettori sapranno, il mercato delle criptovalute si caratterizza da sempre per una accentuata volatilità. È stimato che la volatilità in questo settore sia di ben sei volte superiore al mercato azionario.
Tuttavia, i recenti avvenimenti a livello geopolitico accorpati alla situazione macroeconomica critica che già stavamo vivendo potrebbero sfociare in un'esplosione di volatilità.
Già da prima che Putin dichiarasse guerra all'Ucraina si stava osservando una fase di rallentamento economico. Gli ultimi dati sul fronte macro parlavano di un'economia in affanno rispetto ai precedenti trimestri. Oltre a questo non è da sottovalutare il rialzo dei tassi di interesse sul mercato americano che dovrebbe arrivare a breve, accompagnato ad un tasso di inflazione record che ancora non ha raggiunto il suo picco.
Ad aggiungersi a questa situazione così complicata, pochi giorni fa è esplosa la guerra tra Russia e Ucraina. Il futuro del mercato crypto relativamente a questi eventi è di assoluta incertezza. Molti sostengono che vi sarà una forte oscillazione al rialzo in quanto il mercato cripto è l'unico mercato in cui possono dialogare gli oligarchi russi e tutti coloro che stanno vedendo bloccati i proprio conti correnti.
In aggiunta, la presidente della Banca Centrale Europea, Christine lagarde si è espressa a favore di un'accelerazione in tema di regolamentazione del mercato crypto in un momento storico molto delicato .
Infine, non deve essere dimenticato che il settore delle criptovalute registra da diverse settimane violenti movimenti al ribasso. Proprio pochi giorni fa Bitcoin e compagni sono andati a toccare dei livelli di prezzo che non venivano raggiunti da oltre un anno.
La forte correlazione al NASDAQ e alle variabili macroeconomiche che con il passare del tempo stanno registrando continui peggioramenti, aggiunti alla crisi Ucraina e a tutte le implicazioni economico-politiche che questa sta facendo nascere, suggeriscono di adottare massima prudenza per qualsiasi scelta di investimento di breve periodo.
Report by
Matteo Bernardi