La valuta giapponese continua a vivere momenti assai complicati, con il prezzo del UsdJpy che questa notte ha superato quota 161.00, andando a toccare un nuovo massimo multi decennale a 161.25. Nel frattempo, a dimostrazione della tensione che si vive in relazione a questa situazione, il diplomatico giapponese Masato Kanda, responsabile diplomatico con riferimento alle valute, è stato sostituito e al suo posto è stato nominato Atsushi Mimura. Ovviamente non ne conosciamo le ragioni, ma certamente la sensazione che a breve possa accadere qualcosa c’è.
Il Ministro delle Finanze Suzuki ha avvertito che le mosse improvvise e unilaterali dello yen sono indesiderabili e che le autorità avrebbero preso le misure appropriate quando necessario. Lo yen ha perso oltre il 2% rispetto al dollaro nel solo mese di Giugno, estendendo il suo calo annuale a oltre il 14%, poiché la Banca del Giappone ha adottato un approccio più moderato nella normalizzazione della politica monetaria rispetto a quanto previsto dai mercati. Nel frattempo, i dati sulle vendite al dettaglio e sulla produzione industriale giapponesi sono stati più forti del previsto a maggio, mentre l'inflazione di Tokyo è accelerata a giugno. Un segnale di un imminente rialzo dei tassi?
DATI ODIERNI
Sul fronte dati, dopo alcune giornate prive di grandi numeri, oggi sono previsti dati che potrebbero spostare gli equilibri di breve termine, a cominciare dal Pil inglese, in uscita stamani alle 8.00. A seguire, le vendite al dettaglio tedesche insieme alla disoccupazione, mentre sempre stamani, c’è attesa per i dati sull’inflazione francese alla vigilia delle elezioni di fine settimana.
Poi, nel pomeriggio, i dati sul PCE Usa, i veri numeri sull’inflazione americana, insieme redditi e spese personali, Chicago Pmi, e aggregati redatti dall’Università del Michigan, che concluderanno la sessione. Market movers interessanti e volatilità in aumento probabilmente.
PIL USA SOPRA LE ATTESE
L'economia statunitense, nella terza rilevazione pubblicata ieri, è cresciuta dell'1,4% su base annua, ma relativa al primo trimestre del 2024. Il dato è leggermente superiore all'1,3% della seconda stima, e continua ad indicare una crescita più bassa rispetto alla prima metà del 2022. Gli investimenti non residenziali sono stati rivisti al rialzo (4,4% contro 3,3% nella seconda stima), così come gli investimenti residenziali sono aumentati più del previsto (16% contro 15,4%).
Le esportazioni sono cresciute più del previsto (1,6% contro 1,2%) mentre l’import è stato rivisto al ribasso (6,1% contro 7,7%). La spesa pubblica è cresciuta (1,8% contro 1,3%) mentre, la spesa dei consumatori ha rallentato più di quanto inizialmente previsto (1,5% contro il 2% nella seconda stima), a causa del consumo sia di beni (-2,3% contro -1,9%) che di servizi (3,3% contro 3,9%).
I JOBLESS MIGLIORANO, MA...
Il numero di persone che hanno richiesto l'indennità di disoccupazione negli Stati Uniti è sceso di 6.000 rispetto alla settimana precedente, arrivando a 233.000 nel periodo terminato il 22 giugno, al di sotto delle aspettative del mercato di 236.000. Il numero delle richieste di risarcimento è diminuito per la seconda settimana consecutiva da quando ha toccato il massimo degli ultimi 10 mesi di 243.000, ma è rimasto ben al di sopra della media di quest’anno per sottolineare che, sebbene il mercato del lavoro statunitense rimanga a livelli storicamente tesi, si è attenuato rispetto al periodo post-pandemia.
Nel frattempo, il numero delle richieste di indennizzo è aumentato di 18.000 a 1.839.000 nella settimana terminata il 15 giugno, il più alto da novembre 2021, riflettendo una maggiore difficoltà, per i disoccupati, nel trovare posizioni adeguate, a dimostrazione di un peggioramento del contesto lavorativo.
TURCHIA, TASSI FERMI AL 50%
La banca centrale della Turchia ha lasciato invariato al 50% il tasso di riferimento dell’asta dei pronti contro termine a una settimana, per la terza volta consecutivamente, nella riunione di giugno 2024, in linea con le aspettative. Il consiglio di amministrazione della banca centrale ha osservato che il trend discendente dell'inflazione sottostante mensile si è interrotto e ha dichiarato che potrebbe ulteriormente restringere i tassi nel caso in cui gli indicatori legati alle aspettative di inflazione, dovessero peggiorare ulteriormente.
Tuttavia, la valutazione dell’economia effettuata dalla banca ha rilevato che la domanda interna ha continuato a rallentare a causa del forte inasprimento delle condizioni di credito, ma la vischiosità dell’inflazione dei servizi, le elevate aspettative di inflazione e l’impatto dei rischi geopolitici sui prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari hanno mantenuto vive le pressioni inflazionistiche. Tuttavia, il Consiglio prevede che la disinflazione aumenterà nella seconda metà dell’anno.
Buon trading e buon fine settimana.
Saverio Berlinzani
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