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Azionario ancora in recupero

ACTIVTRADES:EURUSD   Euro / Dollaro
Wall Street continua a mostrarsi resiliente, esattamente come l’economia americana, che prosegue nella pubblicazione di dati che mostrano la tenuta degli aggregati principali, che porteranno quasi certamente ad un futuro atterraggio morbido di una economia che continua a sorprendere. Gli indici americani hanno chiuso in rialzo, recuperando parte delle perdite del giorno precedente, con l'S&P 500 che ha fatto registrare un +1.1%, mentre il Dow Jones è salito di 318 punti, pari a +0.81% e il Nasdaq ha guadagnato l'1,2%.

L’ultimo rapporto sull’occupazione ha rivelato che l’economia statunitense ha creato il maggior numero di posti di lavoro degli ultimi dieci mesi, mentre il tasso di disoccupazione è inaspettatamente sceso rispetto ai massimi degli ultimi due anni. Questi dati suggeriscono che il mercato del lavoro rimane forte il che aumenta le possibilità di un ritardo nei tagli dei tassi di interesse. I funzionari della Fed evidenziano invece contrasti nelle dichiarazioni con Powell che sembra più ottimista relativamente al taglio del costo del denaro rispetto a Kashkari, Harker e Barkin, molto più restrittivi e propensi ad un mantenimento dei tassi fermi piuttosto che in calo.

Nvidia (+2,4%) e Amazon (+2,8%) sono stati i titoli a mega capitalizzazione con le migliori performance, mentre Tesla è scesa del 3,6% dopo aver annullato i suoi piani per un'auto a basso costo che erano stati ampiamente anticipati. La sensazione è che vi siano scelte selettive da parte degli investitori, nei vari comparti e titoli, con preferenze per quelli a forte capitalizzazione e appartenenti al comparto tecnologico. A livello di performance settimanale, il Dow Jones ha registrato una perdita dell’1,9%, registrando la settimana peggiore del 2024, mentre l’S&P 500 e il Nasdaq sono scesi rispettivamente dell’1% e dell’1,3%.

CORRELAZIONI INTERMARKET SALTATE

Venerdì il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è risalito al 4,4%, un livello che non si vedeva dalla fine di novembre, proprio in ragione del fatto che i dati macro sembrano allontanare la prima riduzione del costo del denaro da parte della Fed. Le scommesse per una riduzione del tasso di interesse di almeno 25 punti base a giugno si attestano attualmente intorno al 59%, rispetto al 65% prima della pubblicazione delle buste paga.

L’aumento del risk off che c’è stato venerdì, dopo la pubblicazione, così come il recupero degli asset rifugio, sembravano portare ad un ritorno delle correlazioni legate all’avversione al rischio, ma poi la seduta si è chiusa in modo contrastante tra i vari asset. Di fronte ad un aumento generalizzato dei rendimenti dei titoli di Stato, non vi è stato un analogo aumento degli indici di rischio, che restano in appetito al rischio.

L’indice Vix rimane sotto quota 16.50 così come l’indice paura e avidità è a 61, ancora in area di avidità e quindi di risk on. Sulle valute, ugualmente, abbiamo assistito inizialmente ad una forza di dollaro, acquistato come asset rifugio in una fase di evidente aumento del risk off, che poi però si è ribaltato dopo il ritorno delle price action ai livelli precedenti al dato.

VALUTE

EurUsd che dopo i NFP, sembrava sfondare 1.0800 con la possibilità di scendere verso 1.0750, ma poi sono usciti i bid che l’hanno riportato a 1.0840. Tecnicamente, se rimaniamo sopra a 1.0800, possiamo ripartire verso 1.1000, sempre che si riesca in fretta a violare l’area di resistenza di 1.0880, che per ora ha retto bene. Sul Cable, analoga reazione con possibilità di attaccare quota 1.2680, il che aprirebbe la strada a 1.2740. La formazione su entrambi i cambi sopraccitati di una hammer su base giornaliera sembra poter rappresentare una conferma di una ripartenza su base giornaliera.

UsdJpy che è tornato a 151.60 dopo aver testato 150.85 nella notte tra giovedì e venerdì, ma per ora non è riuscito a violare quota 152.00 che secondo qualcuno è la “line in the sand” della Boj, oltre il quale potrebbe intervenire massicciamente. Poche le novità con i cross dello Jpy che sono tornati vicino ai massimi, come EurJpy, GbpJpy, mentre le oceaniche, hanno recuperato anch’esse, anche se meno, nei confronti del biglietto verde. 0.6660 target per AudUsd e 0.6110 per NzdUsd. Franco svizzero in recupero sull’euro dopo aver toccato quota 0.9850 e ritorno a 0.9775 mentre il UsdChf, deve recuperare quota 0.9020 30 area per cercare di riprendere quota e ritornare in trend rialzista.


I DATI DELLA SETTIMANA

Questa settimana, al centro dell’attenzione di analisti e investitori, ci saranno i dati sull’inflazione Usa unitamente ai verbali dell’ultimo Fomc. Ma ad aggiungersi, anche i dati relativi alla fiducia dei consumatori redatta dall’Università del Michigan, i prezzi alla produzione, nonché i prezzi delle esportazioni e delle importazioni, senza dimenticare i soliti commenti “market movers” dei diversi funzionari della Federal Reserve. A livello globale, a catturare l’interesse, saranno le decisioni sui tassi di interesse per la Bce, la Boc e la Rbnz tra le banche centrali più importanti.

In Asia e più precisamente in Cina, verranno pubblicati i prezzi al consumo e alla produzione, insieme ai dati relativi alla bilancia commerciale. Tra gli emergenti segnaliamo la pubblicazione dei dati sull’inflazione per Messico, Brasile, India e Russia. L'attenzione dell'Europa sarà rivolta anche al commercio estero e alla produzione industriale della Germania, nonché al PIL e alla produzione industriale del Regno Unito a febbraio. Infine, l'Australia rilascerà i dati NAB sulla fiducia delle imprese, i dati sulla fiducia dei consumatori Westpac e quelli sulla fiducia dei consumatori in Giappone.

Buon trading e buona settimana.

Saverio Berlinzani




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