IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 21.07.2022
Oggi compito non facile per la BCE che tutti noi speriamo abbia trovato una quadra ad uno dei momenti forse più difficili per l’economia europea.
Il quadro che si presenta alla BCE è di una fortissima crisi energetica, con le forniture di gas, da sempre stabilmente provenienti dalla Russia e per le quali si stava lavorando al progetto del Nord Stream 2, al fine di potenziare il flusso di risorse a disposizione, si sta ora trovando con il solo Nord Stream 1 e al 40% del suo potenziale. I leader europei sono al vaglio di una riduzione forzata dei consumi di gas del 15%, per tentare di fare scorte minime per la stagione invernale, e per essere pronti ad eventuali ripercussioni da parte della Russia con eventuali stop alle forniture.
L’inevitabile conseguenza è stata una corsa a rialzo dei prezzi dell’energia, che già vivevano una fase di forte rialzo, per la ripartenza post covid. La banca centrale europea, cosi come tutte le banche centrali del mondo occidentale, hanno ricercato la ripartenza delle economie e dei consumi, e con questi una degna inflazione, ma non tutte le ciambelle riescono col buco, e l’inflazione sembra essere sfuggita di mano. Allo stato attuale in Europa l’inflazione media è al 8.6% con il picco dell’Estonia al 22%!
Necessitano correttivi, la politica della BCE è stata in questo tempo mirata al sostegno dei paesi altamente indebitati, al fine di mantenere saldo il blocco europea, pur dovendosi scontrare con gli stessi paesi facenti parte della comunità! Difille gestire el diverse economie: il nord Europa, con bilanci più equilibrati, debiti sotto controllo, che mal vedono il sostegno a paesi come l’Italia altamente indebitati con l’estero, ma che godono di una buona ricchezza interna.
La BCE dovrà ora decidere in primis , con quanta forza attaccare la domanda , alzare i tassi per reprimere la domanda, per tenere a bada l’inflazione, ma ovvio , più facile nel dirsi che nel farsi. Alzare i tassi di interesse in maniera aggressiva, metterà a dura prova le economie più deboli , come quella italiana, alla quale servirà una tutela da parte della banca centrale. Nasce cosi l’idea di uno scudo anti spread, che non sarà facile da far mandar giù ai paesi nord europei.
La sfiducia nella riuscita di un progetto tanto ambizioso, quanto arduo, ha portato gli operatori a vendere massicciamente la moneta unica, che è toccato livelli sotto la parità con il dollaro americano. La crisi europea è il chiaro segnale, che gli investitori non guardano più al tasso di interesse, che ben sappiamo sarà rialzata in tutti i paesi ad altra inflazione, ma si guarda oramai alla capacità dei singoli blocchi economici di risollevarsi dalla condizione di iper inflazione e dalla probabile fase di recessione che ne potrebbe derivare.
Il mondo retail si fa trovare a questo appuntamento in sostanza neutrale, con un sentiment del 52% long sul basket euro, e un 49% long su eurusd, a mostrare una chiara indecisione.
Il dollaro americano che ha guidato i mercati fino ad oggi, special modo il mondo valutario che ha goduto di particolare dollaro-centricità in questo periodo, vede ora una fase di compressione nella volatilità , con dollar index femo nelle aree di 106.75, senza spunti direzionali, in attesa della FED del 27 luglio. Il mondo retail neutralizza il suo sentiment, portandosi al 54% short, sul basket dollari, senza particolari sbilanciamenti anche contro le principali majors, che non discostano il solo sentiment dal 50% medio.
Unica debolezza strutturale è lo yen giapponese, dove i retail restano contrarian long al 74% , pur consapevoli che stanotte la BOJ ha lasciato tassi invariati, e politiche ancora di contenimento per il debito sovrano, che resta con un rendimento massimo dello 0.25%. si continuano a stampare yen, pertanto, e sarà difille dunque vederne inversioni rialziste.
Elemento chiave quindi la riunione della BCE di oggi pomeriggio, che catalizzerà le nostre attenzioni.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA