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Mercati fermi sui massimi

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Poche novità su mercati azionari ieri, dopo i forti guadagni del giorno prima che avevano portato i principali listini americani su nuovi massimi storici. Le ragioni sono legate probabilmente a prese di beneficio, in mezzo a dati economici contrastanti, tra cui un calo delle richieste iniziali di disoccupazione, prezzi di importazione ed esportazione più alti del previsto, permessi di costruzione deludenti e uno stallo nella produzione industriale.

Allo stesso tempo, il presidente della Fed Bank di New York Williams ha affermato che c’è bisogno di tempo e di maggiori conferme per cominciare a ridurre il costo del denaro. Sul fronte degli utili, le azioni di Deere & Company sono scese di oltre il 2% dopo che la società ha tagliato le previsioni sugli utili per l’intero anno. Walmart, d'altro canto, è cresciuto del 6,6% dopo che i suoi risultati hanno superato le stime degli analisti. Tra le megacap, Microsoft, Apple, Nvidia, Amazon e Alphabet sono aumentate tutte di circa lo 0,5%.

VALUTE

Sui cambi seduta interlocutoria con i principali rapporti chiusi in 30-40 pip, e con il solo Jpy che è tornato nel trend ribassista. Tutti gli altri rapporti aspettano qualcosa che li possa muovere dai livelli raggiunti. Il sentiment rimane in risk on con l’indice Vix sotto quota 12.50 mentre l’indice fear and greed è fermo a 60, anch’esso in appetito al rischio. EurUsd che non è riuscito a valicare quota 1.0885 assestandosi in area 1.0850, sui primi supporti di breve termine. Il trend di fondo resta rialzista con obiettivi sopra 1.0980 mentre al ribasso solo sotto 1.0750 si torna negativi.

Cable che ugualmente consolida in area 1.2630 sotto le resistenze chiave a 1.2700 10 al di sopra delle quali i target diventerebbero 1.2810 e 1.2890 00. UsdJpy che invece è salito tutto ieri, con un movimento di oltre 200 pip e ritorno in area 155.90. Boj che è scomparsa dalla scena, ma c’è da dire che i livelli di intervento potrebbero trovarsi in area 158.00 e non prima. Poco da dire sulle oceaniche con Aud e Nzd che consolidano e finalmente NzdChf che ha rotto 0.5500 con possibili target a 0.5850 nel medio termine.


JOBLESS CLAIMS E PRODUZIONE INDUSTRIALE

Il numero di persone che hanno richiesto l'indennità di disoccupazione negli Stati Uniti è sceso a 222.000 nella settimana terminata l'11 maggio, meno delle aspettative del mercato di 220.000. Si è trattato del terzo valore più alto quest'anno, mantenendo le richieste di indennizzo ben al di sopra della media degli ultimi 9 mesi e segnalando l'indebolimento del mercato del lavoro negli Stati Uniti. Nel frattempo, le richieste di indennizzo sono aumentate a 1.794.000 nella settimana terminata il 4 maggio, il livello più alto in un mese, a dimostrazione che il mercato del lavoro comincia a dare segnali contrastanti.

Per contro, la produzione industriale negli Stati Uniti è rimasta poco variata ad aprile, dopo un aumento dello 0,1% a marzo deludendo le aspettative del mercato che attendevano una crescita dello 0,1%. La produzione manifatturiera, che rappresenta il 78% della produzione totale, è diminuita dello 0,3%, rispetto alla previsione di mercato di un aumento dello 0,1%. La produzione dei servizi pubblici è invece aumentata del 2,8%. L’utilizzo della capacità è sceso al 78,4% in aprile, un tasso che è di 1,2 punti percentuali inferiore alla media di lungo periodo (1972-2023).

BILANCIA COMMERCIALE ITALIANA

L’Italia ha registrato un surplus commerciale di 4,341 miliardi di euro nel marzo del 2024, inferiore alle aspettative del mercato di 4,77 miliardi di euro. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si registra un surplus di 3,327 miliardi di euro, poiché i prezzi delle materie prime chiave per l'economia italiana sono diminuiti dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, limitando gli acquisti esteri.

Le importazioni sono crollate dell'11,2% rispetto all'anno precedente a 49,839 miliardi di euro, con i prezzi più bassi del gas naturale che hanno fatto crollare gli acquisti del 35,4%, mentre il calo dei prezzi del petrolio greggio ha ridotto le importazioni del 32,6%. Sono diminuite anche le importazioni di legno e prodotti in legno (-14,7%) e di macchinari e attrezzature (-14,1%). D'altro canto, le esportazioni sono diminuite dell'8,9% a 54,18 miliardi di euro, guidate dalle minori vendite di metalli di base e prodotti in metallo (-19,3%) e di prodotti tessili (-16,5%).

Buona giornata e buon trading.

Saverio Berlinzani




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