Il Governo tedesco introduce sconti dell’Iva sul gas, come in Italia.
L’inflazione in Europa sta ancora salendo: attesa per il PPI tedesco.
Banchieri centrali Usa ed europei ancora “falchi” per combattere l’inflazione.
Accelera il movimento al rialzo dei rendimenti dei Govies europei.
La giornata borsistica di ieri, 18 agosto, pur con diversi cambi di rotta, e’ risultata positiva per gli indici europei: Milano la migliore, +1,0%, seguita da Francoforte, +0,6%, Parigi +0,5% e Londra +0,3%. Anche Wall Street, al termine di una seduta incerta, ha chiuso in leggerissimo rialzo, col Dow Jones a +0,06%, il Nasdaq a +0,01% e lo S&P500 a +0,23%.
In Europa l’inflazione continua a far paura e si combina alle preoccupazioni per il fabbisogno energetico invernale. Isabel Schnabel, membro del comitato esecutivo della Banca Centrale Europea (ECB), ha descritto ieri un quadro in peggioramento per la crescita nell'Euro-zona, non escludendo la possibilità di entrare in recessione tecnica.
Sull'inflazione in Europa Schnabel parla chiaro "Le preoccupazioni che avevamo a luglio non sono state alleviate", avallando implicitamente la prospettiva di un nuovo robusto rialzo nella riunione dell'8 settembre prossimo. "Ogni misura dell'inflazione di fondo sta salendo ulteriormente a nuovi massimi storici" si legge sul sito dell’ECB che riprende una sua intervista a Reuters.
Il dato sull’inflazione europea diffuso ieri da Eurostat (Ufficio Statistico dell’Unione Europea) indica +9,8% annuale in Unione Europea e +8,9% nell'Eurozona, in aumento rispetto al +8,6% di giugno e quadruplicato dal +2,2% di luglio 2021.
In Italia l'inflazione al consumo (CPI) armonizzata cala leggermente al +8,4% da +8,5%, ben piu’ alta del +6,8% di Malta e Francia e del +8,0% di Finlandia.
Non stupisce che la fiducia dei consumatori britannici abbia segnato un nuovo minimo storico a luglio: un’inflazione oltre il +10% non si vedeva da 40 anni e l’effetto di impoverimento e’ molto sentito, col rischio di recessione imminente e di un difficile autunno per molte famiglie e imprese.
Negli Usa i dati macroeconomici piu’ recenti, tra i quali le richieste di sussidi di disoccupazione, il “superindice” e le vendite di case esistenti, hanno rivelato una notevole “tenuta” del quadro economico, scongiurando il rischio di un’imminente recessione. La forza dell’economia americana potrebbe tuttavia essere un valido argomento della banca centrale (federel Reserve) per inasprire la stretta monetaria.
Dai verbali dell’ultimo Comitato di Politica Monetaria (FOMC), si evince anche la convinzione che una svolta troppo restrittiva potrebbe essere recessiva, eventualita’ che la Banca Centrale Usa preferirebbe, ovviamente, prevenire.
Tornando ai dati macro, quelli diffusi ieri sulle richieste di sussidi di disoccupazione in America, sono risultati confortanti: i nuovi richiedenti, nell’ultima settimana, sono stati 250 mila, vincinissimi ai 252 mila precedenti.
Guardando alle aspettative implicite nelle curve forward dei tassi americani, scende la probabilita’ di un prossimo rialzo da +75 punti base a settembre, e prende corpo quello di un taglio dei tassi nella seconda meta’ del 2023.
In parallelo, si raccolgono pero’ le nette prese di posizione di due membri votanti delle Federal Reserve regionali: Neel Kashkari (Minneapolis) sostiene che e’ urgente abbassare l’inflazione anche per mezzo del rialzo dei tassi e James Bullard (Saint Louis) ha caldeggiato un aumento da +75 bps a settembre.
In Europa continentale, ed in Germania in particolare, la preoccupazione per l’autosufficienza energetica invernale e’ massima ed il Governo cede alla pressione dell’opinione pubblica annunciando il taglio dell'Iva (Vat) sul gas dal 19% al 7%: si tratta una misura temporanea, sino a marzo 2024, in favore di consumatori privati e aziende per calmierare l’impennata dei prezzi.
E’ una misura simile a quella in vigore in Italia (Iva dal 22% al 5%) dal settembre 2021 e prorogata recentemente dal Governo sino a fine anno.
Il Govenrno tedesco punta ad un riempimento medio al 95% entro fine ottobre degli stoccaggi (riserve) strategiche di gas naturale, un target che l'Agenzia federale delle Reti energetiche tedesca giudica di difficile realizzazione, nonostante ad oggi siano pieni al 78%, un livello casualmente allineato a quello italiano.
Tra le materie prime energetiche, torna a calare il prezzo del petrolio, salito 2 giorni consecutivi dopo l’inattesa riduzione delle scorte Usa di martedi’ scorso: il WTI (greggio di riferimento texano) scambia attorno 89 Dollari/barile, -1,1% (ore 14.00 CET). Relativamente stabile, attorno ai massimi storici, il prezzo del metano europeo sulla piattaforma olandese TTF: +0,4% a 241,2 Euro/megawattora.
Il Dollaro riprende slancio verso tutte le divise internazionali e si spinge sino a 1,005 contro Euro. Le cryptovalute vivono una giornata pesantissima, in media -8%, dopo le difficolta’ annunciate da almeno 3 piattaforme di negoziazione.
Tensione sul mercato obbligazionario: lo spread BTP-Bund cresce a 228 punti base, col rendimento del decennale italiano risalito a +3,44%,
Borse europee in progressivo indebilimento nella mattinata, calo medio -1,0%, in parallelo a futures su Wall Street che preannunciano riaperture in calo. (ore 14.00 CET).
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