Marco_Bernasconi

E’ GIUNTO IL MOMENTO GIUSTO PER RUOTARE I PORTAFOGLI AZIONARI?

Long
TVC:FTMIB   Milano Italia Borsa Index
Se lo chiedono in molti in questi giorni. Soprattutto quelli che chiamano la rotazione da un po’, da molto tempo.
La rotazione di cui stiamo parlando e’ quella dai low volatility e growth stocks ai value stocks.
Questa seconda categoria di azioni, tipicamente caratterizzata da valutazioni interessanti, bassa crescita e (spesso) basso livello di leva finanziaria continua a sottoperformare i titoli growth e i titoli low volatility.
Le ragioni?
In ogni contesto di mercato se ne trova sempre una.
In un contesto in cui la crescita economica e’ solida e i profitti societari continuano a crescere, il mercato non si pone il problema di pagare alti multipli societari e continua ad acquistare i titoli growth che beneficiano di elevati tassi di crescita degli utili e garantiscono guadagni piu’ elevati in futuro.
Viceversa, in un contesto di incertezza macro, come quello attuale, i flussi in acquisto si dirigono sui titoli a bassa volatilita’, con solidi bilanci e limitate oscillazioni nel tempo, i c.d. proxy dei bond. I titoli growth continuano ad essere preferiti ai titoli value pur se trattano a multipli eccessivamente elevati perche’ i secondi, spesso, sono molto esposti alla crescita macro e in contesti di incertezza sulla solidita’ della crescita vengono trascurati dagli investitori.
Un esempio chiaro e’ quello dei titoli del settore OIL. Molte societa’ del settore quotano a multipli molto interessanti. Tuttavia, il giudizio complessivo del nostro sistema di screening di analisi fondamentale (piu’ i valori sono alti e piu’ sono positivi i giudizi) rimane ancora piuttosto basso a causa di continue revisioni al ribasso delle stime di utile per gran parte dei titoli del comparto (vedi score momentum stime in media sotto 20) al debole andamento del prezzo (vedi voce momentum prezzo in media sotto 30) e allo scarso interesse da parte degli investitori (vedi colonna smart holding).
Gli altri fattori del modello quali la solidita’ finanziaria, il dividendo danno segnali confortanti, ma non sufficienti a portare gli investitori su questa categoria di titoli. Gli analisti sono ancora prudenti ed in un contesto in cui “il momentum e’ tutto” sembra si faccia ancora fatica a comprare solo “sulle valutazioni” (Vedi colonna valuation, score superiori a 60 indicano valutazioni interessanti).
Ma allora perche’ questa mattina chiamiamo alla rotazione?
Perche’ crediamo nel processo di “mean reverting”, di ritorno alla media dei trend delle asset class, soprattutto di quelle azionarie. Detto in parole piu’ semplici, “quando e’ troppo e’ troppo”. I titoli value trattano ora ad uno sconto rispetto ai titoli low vola che e’ pari al doppio rispetto a quello registrato nella bolla dei titoli tech del 2000.
Driver di questa rotazione potrebbe essere il rimbalzo del prezzo del petrolio.
Nelle ultime sedute il prezzo dell’oro nero e’ salito da 50 USD al barile agli attuali 53.5. Tale movimento potrebbe spingere in primo luogo i fondi hedge a chiudere le posizioni short sui titoli del comparto e poi, in una seconda ondata, potremmo assistere ad acquisti da parte dei fondi long che darebbero via al processo di rotazione. Il recente rafforzamento del Brent e’ da imputare al news flow positivo sul lato offerta: da un lato gli Stati Uniti hanno introdotto sanzioni a carico del produttore Venezuelano Rosneft PJSC, limitandone i processi estrattivi, dall’altro la situazione in Lybia sembra non essere vicina ad un’immediata soluzione. Il “cessate il fuoco” che il mercato si attendeva sembra sia difficile possa concretizzarsi a breve. La produzione in Libia rimane, quindi, ancora limitata.
Il processo di rotazione potrebbe poi coinvolgere successivamente anche i titoli del settore basic materials e i titoli del settore bancario. Questi ultimi hanno gia’ beneficiato di un ritorno di interesse recentemente (soprattutto in Italia) e potrebbero beneficiare di questo processo di rotazione.
La rotazione dai growth stocks ai value stocks potrebbe pero’ proseguire solo qualora il mercato iniziasse a scontare maggiori probabilita’ di ripresa macro e politiche monetarie meno espansive da parte delle banche centrali. A quel punto stare lunghi titoli con multipli alle stelle diventerebbe troppo pericoloso e diventerebbe piu’ prudente parcheggiare la liquidita’ sui titoli value, ma per questa seconda ondata sembra ci sia ancora tempo.

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