NVIDIA alla prova del fuoco: il report che può cambiare tutto a Wall Street.
Inizio lento per la settimana di NVIDIA
Il settore a più rapida crescita dall’avvento di Internet sarà al centro dell’attenzione questa settimana, quando il leader dell’intelligenza artificiale e superstar del mercato, NVIDIA (NVDA), pubblicherà i propri risultati domani. Non sorprende, dunque, che le azioni abbiano deciso di prendersi una pausa all’inizio della settimana, soprattutto dopo il forte rally di venerdì.
Il Dow Jones ha chiuso la scorsa settimana con il primo record dell’anno, ma ieri ha perso lo 0,77% (quasi 350 punti), attestandosi a 45.282,47. L’S&P è scivolato dello 0,43%, fermandosi a 6.439,32, mentre il Nasdaq, rimasto a lungo in territorio positivo, ha terminato in calo dello 0,22% (circa 47 punti), chiudendo a 21.449,29.
Il fatto che il mercato abbia solo in parte restituito l’enorme rialzo di venerdì può essere considerato un segnale positivo. La debolezza iniziale di ieri ha lasciato spazio a un parziale rimbalzo, interrotto però dal ritorno dei venditori nel finale di seduta. È cominciata così l’ultima settimana di agosto, alla vigilia della fine “non ufficiale” dell’estate: settembre, storicamente, rappresenta sempre un’incognita per i mercati.
Venerdì tutti gli indici sono balzati di oltre l’1%, dopo che il presidente della Fed, Jerome Powell, a Jackson Hole ha lasciato intendere la possibilità di un taglio dei tassi già a settembre. L’S&P e il Dow Jones hanno così chiuso la terza settimana consecutiva in rialzo, mentre il Nasdaq ha ceduto lo 0,6% nei cinque giorni, poiché i massicci investimenti dell’economia nell’intelligenza artificiale sono tornati a essere messi in discussione.
Questa settimana l’attenzione sarà tutta rivolta al rapporto trimestrale di NVIDIA, che arriverà dopo la chiusura della seduta di domani. Il titolo, cresciuto dell’1% nella giornata di ieri, rappresenta l’ultimo grande annuncio della stagione per le “Magnificent 7”.
L’attesissima pubblicazione dei dati del secondo trimestre si preannuncia come una delle più importanti dell’intero ciclo. Le stime sugli utili per azione e sul fatturato restano sostanzialmente stabili, con attese di una nuova forte crescita in tutti i segmenti chiave.
Le previsioni future saranno decisive per la reazione del titolo, soprattutto dopo le recenti voci di una presunta “bolla” nel settore dell’intelligenza artificiale. Dall’inizio dell’anno, NVIDIA ha guadagnato circa il 35%, ben oltre il +10% dell’S&P 500.
Non va dimenticato che, a fine settimana, sarà pubblicato anche il rapporto sulla Spesa per consumi personali (PCE), il principale indicatore che gli investitori utilizzeranno per valutare la probabilità di un taglio dei tassi a settembre. Secondo il FedWatch Tool del CME, tale probabilità si aggira intorno all’83%.
Un taglio dei tassi a settembre non è però ancora certo: come sempre, la Fed ribadisce che tutto dipenderà dai dati. Significa che il rapporto PCE, in uscita venerdì 29 agosto, e quello sull’occupazione di venerdì 5 settembre potrebbero rivelarsi decisivi in vista della prossima riunione.
Perché la Fed rinunci a un taglio, l’inflazione dovrebbe sorprendere al rialzo e l’occupazione mostrare un’accelerazione significativa. Nulla è comunque scontato. È per questo che, da qui a inizio settembre, gli occhi degli operatori resteranno puntati su questi due appuntamenti cruciali.
Marco Bernasconi Trading
Inizio lento per la settimana di NVIDIA
Il settore a più rapida crescita dall’avvento di Internet sarà al centro dell’attenzione questa settimana, quando il leader dell’intelligenza artificiale e superstar del mercato, NVIDIA (NVDA), pubblicherà i propri risultati domani. Non sorprende, dunque, che le azioni abbiano deciso di prendersi una pausa all’inizio della settimana, soprattutto dopo il forte rally di venerdì.
Il Dow Jones ha chiuso la scorsa settimana con il primo record dell’anno, ma ieri ha perso lo 0,77% (quasi 350 punti), attestandosi a 45.282,47. L’S&P è scivolato dello 0,43%, fermandosi a 6.439,32, mentre il Nasdaq, rimasto a lungo in territorio positivo, ha terminato in calo dello 0,22% (circa 47 punti), chiudendo a 21.449,29.
Il fatto che il mercato abbia solo in parte restituito l’enorme rialzo di venerdì può essere considerato un segnale positivo. La debolezza iniziale di ieri ha lasciato spazio a un parziale rimbalzo, interrotto però dal ritorno dei venditori nel finale di seduta. È cominciata così l’ultima settimana di agosto, alla vigilia della fine “non ufficiale” dell’estate: settembre, storicamente, rappresenta sempre un’incognita per i mercati.
Venerdì tutti gli indici sono balzati di oltre l’1%, dopo che il presidente della Fed, Jerome Powell, a Jackson Hole ha lasciato intendere la possibilità di un taglio dei tassi già a settembre. L’S&P e il Dow Jones hanno così chiuso la terza settimana consecutiva in rialzo, mentre il Nasdaq ha ceduto lo 0,6% nei cinque giorni, poiché i massicci investimenti dell’economia nell’intelligenza artificiale sono tornati a essere messi in discussione.
Questa settimana l’attenzione sarà tutta rivolta al rapporto trimestrale di NVIDIA, che arriverà dopo la chiusura della seduta di domani. Il titolo, cresciuto dell’1% nella giornata di ieri, rappresenta l’ultimo grande annuncio della stagione per le “Magnificent 7”.
L’attesissima pubblicazione dei dati del secondo trimestre si preannuncia come una delle più importanti dell’intero ciclo. Le stime sugli utili per azione e sul fatturato restano sostanzialmente stabili, con attese di una nuova forte crescita in tutti i segmenti chiave.
Le previsioni future saranno decisive per la reazione del titolo, soprattutto dopo le recenti voci di una presunta “bolla” nel settore dell’intelligenza artificiale. Dall’inizio dell’anno, NVIDIA ha guadagnato circa il 35%, ben oltre il +10% dell’S&P 500.
Non va dimenticato che, a fine settimana, sarà pubblicato anche il rapporto sulla Spesa per consumi personali (PCE), il principale indicatore che gli investitori utilizzeranno per valutare la probabilità di un taglio dei tassi a settembre. Secondo il FedWatch Tool del CME, tale probabilità si aggira intorno all’83%.
Un taglio dei tassi a settembre non è però ancora certo: come sempre, la Fed ribadisce che tutto dipenderà dai dati. Significa che il rapporto PCE, in uscita venerdì 29 agosto, e quello sull’occupazione di venerdì 5 settembre potrebbero rivelarsi decisivi in vista della prossima riunione.
Perché la Fed rinunci a un taglio, l’inflazione dovrebbe sorprendere al rialzo e l’occupazione mostrare un’accelerazione significativa. Nulla è comunque scontato. È per questo che, da qui a inizio settembre, gli occhi degli operatori resteranno puntati su questi due appuntamenti cruciali.
Marco Bernasconi Trading
Declinazione di responsabilità
Le informazioni ed i contenuti pubblicati non costituiscono in alcun modo una sollecitazione ad investire o ad operare nei mercati finanziari. Non sono inoltre fornite o supportate da TradingView. Maggiori dettagli nelle Condizioni d'uso.
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