Peter_Braganti

Wisdomtree - Tactical Daily Update - 29.06.2023

ISM:MAN_PMI   ISM Manufacturing Index
Inflazione in discesa in Italia e Spagna: ancora “sticky” in Germania.
Powell e Lagarde confermano nuovi aumenti dai tassi a luglio: e dopo?
Germania in recessione: calano ancora fiducia e consumi: Europa segue?
Apple e Microsoft pesano il 14.4% dell’Indice S&P500, nuovo record.


I maggiori banchieri centrali, riuniti per 2 giorni a Sintra, Portogallo, ribadiscono la linea del rigore e della politica monetaria restrittiva come strumento di contrasto all’inflazione. Il Presidente della Banca centrale Europea (ECB), Christine Lagarde, ed il Chairman di quella Usa, (Federal Reserve-FED), Jerome Powell, hanno ribadito che riportare l’inflazione all’obbiettivo del 2,0% richiedera’ nuovi rialzi dei tassi.

Ieri, 28 giugno, le Borse, in particolare quelle europee, sono sembrate insensibili alle parole “da falco” dei banchieri centrali, forse perche’ gia’ metabolizzate in precedenza, chiudendo positive: Milano +0,86%, Parigi +0,98%, Amsterdam +0,95%, Madrid +0,94%, Francoforte +0,64%, Londra +0,52%.

Wall Street ha chiuso contrastata: Dow Jones -0,21%, S&P500 -0,03%, Nasdaq +0,27%. La seduta Usa di ieri e’ stata impattata dalle notizie di nuovi possibili divieti alle esportazioni verso la Cina di chip da utilizzare per l’intelligenza artificiale. Cio’ aggraverebbe le relazioni Usa-Cina, gia’ tese.

Apple ha peraltro aggiornato nuovi massimi, avvicinandosi ai 3 mila miliardi di Dollari di capitalizzazione di Borsa.

Tornando sul tema “caldissimo” delle banche centrali e dei tassi, ieri la Signora Lagarde, pur confermando che nel prossimo direttivo di fine luglio ci sara’ un nuovo “modesto” rialzo dei tassi, non si e’ invece voluta sbilanciare su possibili ulteriori inasprimenti nel meetig di settembre, le cui decisioni dipenderanno dai prossimi dati macro.

Jerome Powell ha invece rivelato che il Fomc (Comitato di Politica Monetaria della FED) prevede 2 rialzi dei tassi USA entro fine 2023, e non esclude una recessione, pur non considerandola come lo scenario più probabile.

Scarse anche le reazioni sul mercato valutario, dove l'Euro ieri si e’ leggermente indebilito a 1,092 Dollari e a 157,4 Yen.

La debolezza dello Yen, mentre e’ un fattore di competitivita’ nelle esportazioni nipponiche, tende ad “importare inflazione” da materie prime, di cui il Giappone e’ per lo piu’ non-autosufficiente. La Banca centrale del Giappone (BoJ) ha recentemente affermato di essere pronta ad intervenire per evitare ulteriori svalutazioni della moneta.

Ieri, 28 giugno, Istat (Ufficio nazionale italiano di statistica) ha comunicato che a maggio i prezzi alla produzione (PPI) sono scesi -2,3% su base mensile e -4,3% su base annua, portando il calo nel trimestre marzo-maggio 2023 a -8,5% sul quello precedente.

Ancora piu’ importante e’ che a giugno, in Italia, l’indice dei prezzi al consumo (CPI), abbia registrato una variazione nulla su base mensile e un calo a +6,4% su base annua, dal +7,6% di maggio. Anche il dato “core”, cioe’ al netto di energia e cibo, e’ sceso di nuovo, da +6,0% a +5,6%. Morale: l’inflazione in Italia sembra finalmente rallentare.

In Germania, l'indicatore GfK, che stima l'andamento dei futuri consumi privati è sceso a -25,4 a luglio, rispetto a -24,4 del mese precedente e al di sotto delle aspettative di -23: e’ il primo peggioramento del morale dei consumatori in 9 mesi, ed e’ dovuto al calo delle aspettative economiche e dei guadagni personali in specifico. L’inflazione, ancora troppo alta, deprime la propensione ai consumi privati.

I dati anticipatori sull’andamento dei prezzi al consumo di giugno in Germania e Spagna, pubblicati stamane, 29 giugno, si sono rivelati parzialmente divergenti: migliori (cioe’ piu’ bassi) delle attese in Spagna, con la variazione annuale scesa sotto il 2,0% a +1,9%, mentre hanno deluso quelli riguardanti una regione tedesca molto significativa, il Nord Reno Westfalia: +0,3% nella variazione mensile, e +6,2% in quella annuale, contro +5,7% previsto.

Sul fronte macro Usa, oggi saranno pubblicati la 3’ lettura del GDP del 1’ trimestre 2023 e le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione (Jobless claims).

La Banca centrale di Svezia ha alzato i tassi di 0,25%, come atteso, portandoli a +3,75%, con l'obiettivo di contrastare l’inflazione: la valuta locale (Swedish Krona) e’ scivolata al minimi dal 2009: 11,5 verso Euro.

Il gas naturale (TTF Amsterdam) vale 35,4 Euro/MWh, -1,3%, mentre quello del petrolio Wti (Greggio di riferimento Usa) oscilla attorno a 69,6 Dollari/barile, poco mosso (ore 13.00 CET).

Comparto obbligazionario senza sorprese: spread BTP/Bund a 166 punti base, e rendimento dei Btp italiano benchmark a 3,97%, stabile.

Borse asiatiche per lo piu’ in calo, stamane, 29 giugno, poco contagiate dal recupero diffuso delle borse Usa ed Europee nella prima parte della settimana: Nikkei giapponese +0,12%, supportato da titoli automobilistici e dell'elettronica, ma Kospi coreano -0,55%, Hang Seng di Hong Kong -1,24%, China A50 di Shanghai -0,94%. Piu’ stabile l’AX australiano, -0,02%, mentre primeggia il Nifty indiano, +0,82%.

A fine mattinata le Borse europee tentano un frazionale recupero, in media +0,4%, mentre i future su Wall Street faticano a staccarsi dalla parita’.

Segnali di risveglio per alcune materie prime agricole, tra le quali il frumento, +1,0%, la soia, +0,5%, il mais +0,4%, sintomo che il rinnovo dell’accordo per l’export di cereali ucraini attraverso il Mar Nero, in scadenza a meta’ luglio, viene considerato a rischio.

Prosegue invece, sebbene priva di ragioni fondamentali, la debolezza delle materie prime minerarie, che “aspettano” evidenze concrete dell’effetto sulla domanda della ripresa cinese. (ore 13.30 CET)

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