NAS100 in “Price Discovery”: cosa aspettarsi dopo il nuovo ATH?

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Dopo la folle corsa dell’oro anche il NAS100, l’indice che raccoglie le 100 maggiori società tecnologiche americane, ha registrato un nuovo massimo storico (ATH) nell’area 25.200 punti.

Si tratta di un traguardo molto importante, che segna la forza del settore tech e l’ottimismo che continua a spingere il mercato americano. Ma ora, come sempre accade dopo un nuovo massimo, la domanda che tutti si pongono è: “E adesso che succede?”

Sul grafico H4, il prezzo ha rotto con decisione la vecchia resistenza. (linea orizzontale blu che per settimane aveva respinto i tentativi di salita.)

Questa volta, però, la rottura è stata pulita e accompagnata da buoni volumi, un segnale che gli investitori sono ancora disposti a comprare, anche a livelli di prezzo così alti.
Quando il prezzo entra in una zona mai raggiunta prima, si dice che il mercato entra in una fase di “price discovery”, cosa vuol dire esattamente?

Significa che non esistono punti di riferimento storici: non ci sono più resistenze o aree dove in passato si trovavano venditori, una nuova area di esplorazione per il prezzo.

Il mercato, quindi, si muove liberamente, cercando di capire qual è il nuovo prezzo giusto per poi cominciare a creare le nuove strutture.
In queste fasi, i movimenti possono essere più volatili, il prezzo potrebbe salire velocemente per poi rintracciare per poi poi ripartire ancora una volta.

È una battaglia continua tra chi vuole spingere ancora in alto e chi preferisce incassare i profitti.
Questi potrebbero essere momenti di alta volatilita’, e’ sempre bene non perdere mai di vista il vostro risk management.

Sul grafico vediamo una scritta in alto: “Nuovo ATH” (All-Time High, massimo storico).

Subito sopra, una freccia blu indica la possibilità che il prezzo continui la corsa verso l’alto, entrando appunto in fase di price discovery. Ma sotto ci sono anche due frecce rosse che puntano a due zone evidenziate in verde: zona 1 e zona 2.

Queste zone rappresentano possibili aree di ritracciamento, cioè zone dove il prezzo potrebbe tornare indietro per poi eventualmente ripartire.

Zona 1 è quella più vicina, poco sotto i 25.200 punti. È la prima area dove il mercato potrebbe potenzialmente fare una piccola pausa, “rifiatare” dopo la corsa, e magari trovare nuovi compratori pronti a entrare.

Zona 2 è più in basso, intorno ai 24.900–25.000 punti. È un livello più profondo, dove spesso si accumula più liquidità e dove entrano in gioco i compratori di medio periodo.

In sintesi: se il mercato dovesse scendere un po’, non sarebbe necessariamente un segnale negativo. Spesso dopo un nuovo massimo, il prezzo si muove in laterale o scende leggermente per poi potenzialmente ripartire. Fate sempre le dovute

Per capire cosa potrebbe succedere, possiamo immaginare tre possibili scenari.

1. Continuazione rialzista immediata?

Il primo scenario è quello più semplice: il prezzo continua a salire senza fermarsi.
In questo caso, il mercato rimane in “price discovery” pura e si muove verso nuovi obiettivi psicologici, come potenzialmente i 25.300, 25.500 e 26.000 punti.
È la tipica situazione in cui chi è già dentro cerca di cavalcare il trend, ma chi è fuori deve stare attento, perché i ritracciamenti possono essere improvvisi.

2. Piccolo ritracciamento e poi ripartenza

È lo scenario più comune e anche quello forse più “sano”.
Il prezzo potrebbe tornare verso zona 1 (circa 25.100), scaricare un po’ di eccessi e poi ripartire potenzialmente verso nuovi massimi.

Questo tipo di movimento serve al mercato per “prendere fiato”, un po’ come un corridore che rallenta per recuperare energia prima di riprendere la corsa.

3. Correzione più profonda

Il terzo scenario prevede una discesa più ampia, verso zona 2 (intorno a 24.900) o addirittura verso il livello 24.795, segnato in arancione sul grafico.

Questo significherebbe che il mercato ha bisogno di una pausa più lunga, magari per rielaborare i guadagni o in attesa di nuovi dati macroeconomici.
Non sarebbe la fine del trend rialzista, ma un segnale che la forza dei compratori sta diminuendo e che serve più tempo per consolidare e capire piu’ a fondo.

Non dimentichiamo di dare un'occhiata al volume

Il grafico mostra anche le barre di volume in basso: si nota che durante la salita i volumi sono aumentati, segno di partecipazione reale. Nelle ultime candele, però, il volume è leggermente calato: tipico quando il prezzo raggiunge nuovi massimi, perché molti trader preferiscono attendere prima di aprire nuove posizioni.

Se vedremo un aumento del volume su un piccolo ritracciamento, potrebbe essere un buon segnale: significherebbe che ci sono ancora acquirenti pronti a entrare su eventuali ribassi.

Questa si tratta di un’analisi informativa in cui non viene fornito alcun consiglio finanziario.
In questi casi serve molta prudenza, la gestione del rischio gioca come sempre un ruolo chiave.

CONCLUSIONI

Il NAS100 si trova in una fase molto interessante. Il trend di fondo resta fortemente rialzista, sostenuto dal settore tecnologico e dall’ottimismo degli investitori.
Il superamento del massimo storico è sicuramente segnale di forza, ma allo stesso tempo potrebbe portare a brevi pause o ritracciamenti, necessari per mantenere il trend sano e sostenibile.


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