Taglio dei tassi all’orizzonte: ecco perché i listini non mollano
NASDAQ e S&P in crescita settimanale nonostante i deboli dati sull’occupazione
Venerdì 5, un rapporto deludente sull’occupazione ha spinto al ribasso i principali indici, ma due di essi sono comunque riusciti a chiudere la settimana in positivo, dal momento che un taglio dei tassi entro la fine del mese appare ormai quasi certo.
Il mercato ha reagito in modo incerto ai dati sull’occupazione non agricola diffusi in mattinata. I 22.000 posti di lavoro creati lo scorso mese risultavano nettamente inferiori sia alle attese (75.000) sia al dato del mese precedente (73.000). In un primo momento la reazione è stata un deciso rialzo: una crescita occupazionale più debole ha infatti alimentato le probabilità di un ciclo di tagli dei tassi più ampio e prolungato. Alcuni investitori sono arrivati perfino a scontare la possibilità di un taglio di 50 punti base già nella prossima riunione.
Successivamente, tuttavia, i listini hanno ceduto terreno, per il timore che la debolezza del rapporto potesse costituire un segnale d’allarme di una recessione imminente. L’occupazione non agricola ha così completato una settimana di dati scoraggianti sul mercato del lavoro, tra cui JOLTS, ADP e richieste di sussidio di disoccupazione.
L’S&P ha perso lo 0,32% rispetto al massimo storico raggiunto nella seduta precedente, chiudendo a 6.481,50. Il Dow Jones ha registrato un calo dello 0,48% (circa 220 punti) attestandosi a 45.400,86, mentre il NASDAQ ha limitato le perdite a un modesto –0,03% (circa 7 punti) a quota 21.700,39. Il recupero finale dai minimi ha comunque consentito al NASDAQ di guadagnare l’1,1% nell’arco della settimana e all’S&P di mantenersi in territorio positivo con un progresso dello 0,3%.
Le small cap si confermano toniche: il Russell 2000 è salito dello 0,48% a 2.391,05, registrando un rialzo settimanale dell’1%. È la quinta settimana consecutiva di performance positiva.
Sul fronte societario, le azioni di Broadcom (AVGO) hanno guadagnato il 9,4% dopo la pubblicazione dei risultati di ieri sera. Il colosso dei semiconduttori ha superato le attese sia sugli utili (+1,8%) sia sui ricavi, che hanno sfiorato i 16 miliardi di dollari, battendo il consenso dello 0,8%. Su base annua, utili e ricavi risultano in crescita rispettivamente del 33% e del 22%. Particolarmente significativa è la revisione al rialzo delle previsioni di fatturato per il quarto trimestre fiscale, sostenute dall’espansione nel settore dell’intelligenza artificiale.
Lo sguardo ora si volge alla stagione degli utili del terzo trimestre. Si prevede un incremento degli utili del 5,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una crescita dei ricavi del 6%. Si tratta di un ritmo inferiore a quello registrato nel secondo trimestre (+12,4%) e nel primo trimestre del 2025 (+12,3%). Sarebbe, inoltre, il tasso di crescita degli utili più basso dall’aumento del 4,4% registrato nel terzo trimestre del 2023.
Il settore tecnologico, motore di crescita nei trimestri recenti, dovrebbe mantenere un ruolo trainante anche nel terzo trimestre del 2025, con un aumento previsto degli utili dell’11,9% e dei ricavi del 12,4%. Senza il contributo determinante di questo comparto, la crescita complessiva degli utili dell’S&P 500 si fermerebbe a un modesto 2% (anziché al 5,1%).
Marco Bernasconi Trading
NASDAQ e S&P in crescita settimanale nonostante i deboli dati sull’occupazione
Venerdì 5, un rapporto deludente sull’occupazione ha spinto al ribasso i principali indici, ma due di essi sono comunque riusciti a chiudere la settimana in positivo, dal momento che un taglio dei tassi entro la fine del mese appare ormai quasi certo.
Il mercato ha reagito in modo incerto ai dati sull’occupazione non agricola diffusi in mattinata. I 22.000 posti di lavoro creati lo scorso mese risultavano nettamente inferiori sia alle attese (75.000) sia al dato del mese precedente (73.000). In un primo momento la reazione è stata un deciso rialzo: una crescita occupazionale più debole ha infatti alimentato le probabilità di un ciclo di tagli dei tassi più ampio e prolungato. Alcuni investitori sono arrivati perfino a scontare la possibilità di un taglio di 50 punti base già nella prossima riunione.
Successivamente, tuttavia, i listini hanno ceduto terreno, per il timore che la debolezza del rapporto potesse costituire un segnale d’allarme di una recessione imminente. L’occupazione non agricola ha così completato una settimana di dati scoraggianti sul mercato del lavoro, tra cui JOLTS, ADP e richieste di sussidio di disoccupazione.
L’S&P ha perso lo 0,32% rispetto al massimo storico raggiunto nella seduta precedente, chiudendo a 6.481,50. Il Dow Jones ha registrato un calo dello 0,48% (circa 220 punti) attestandosi a 45.400,86, mentre il NASDAQ ha limitato le perdite a un modesto –0,03% (circa 7 punti) a quota 21.700,39. Il recupero finale dai minimi ha comunque consentito al NASDAQ di guadagnare l’1,1% nell’arco della settimana e all’S&P di mantenersi in territorio positivo con un progresso dello 0,3%.
Le small cap si confermano toniche: il Russell 2000 è salito dello 0,48% a 2.391,05, registrando un rialzo settimanale dell’1%. È la quinta settimana consecutiva di performance positiva.
Sul fronte societario, le azioni di Broadcom (AVGO) hanno guadagnato il 9,4% dopo la pubblicazione dei risultati di ieri sera. Il colosso dei semiconduttori ha superato le attese sia sugli utili (+1,8%) sia sui ricavi, che hanno sfiorato i 16 miliardi di dollari, battendo il consenso dello 0,8%. Su base annua, utili e ricavi risultano in crescita rispettivamente del 33% e del 22%. Particolarmente significativa è la revisione al rialzo delle previsioni di fatturato per il quarto trimestre fiscale, sostenute dall’espansione nel settore dell’intelligenza artificiale.
Lo sguardo ora si volge alla stagione degli utili del terzo trimestre. Si prevede un incremento degli utili del 5,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una crescita dei ricavi del 6%. Si tratta di un ritmo inferiore a quello registrato nel secondo trimestre (+12,4%) e nel primo trimestre del 2025 (+12,3%). Sarebbe, inoltre, il tasso di crescita degli utili più basso dall’aumento del 4,4% registrato nel terzo trimestre del 2023.
Il settore tecnologico, motore di crescita nei trimestri recenti, dovrebbe mantenere un ruolo trainante anche nel terzo trimestre del 2025, con un aumento previsto degli utili dell’11,9% e dei ricavi del 12,4%. Senza il contributo determinante di questo comparto, la crescita complessiva degli utili dell’S&P 500 si fermerebbe a un modesto 2% (anziché al 5,1%).
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Declinazione di responsabilità
Le informazioni ed i contenuti pubblicati non costituiscono in alcun modo una sollecitazione ad investire o ad operare nei mercati finanziari. Non sono inoltre fornite o supportate da TradingView. Maggiori dettagli nelle Condizioni d'uso.
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