Financial Markets Background I timori di una recessione non sembrano scalfire il comparto azionario americano, che continua il suo mood rialzista partito ad inizio novembre. Non pochi i segnali che dovrebbero porre ostacolo all’attuale price action, a partire da Powell che nelle sue dichiarazioni al FMI della scorsa settimana ha ribadito la necessità di mantenere politiche monetarie aggressive ancora per lungo tempo e che se si dovesse rendere necessario saranno pronti a nuovi rialzi del costo del denaro. Ancora un segnale negativo arriva dalle aste sui 30y USA che non trovano domanda, a fronte dei un’offerta che negli anni trascorsi poteva forse sembrare povera, lasciando trapelare i timori degli investitori sulla solidità del debito USA che fino ad oggi potremmo definire uno degli asset più solidi del panorama mondiale. Tuttavia resta il fatto che i grando compratori di debito USA sembrano scomparsi e l’asta si conclude con una ampia coda, costringendo di fatto ad un rialzo dei tassi di interesse proposti all’apertura d’asta per convincere gli investitori che ugualmente non hanno soddisfatto l’offerta , costringendo diverse banche ad un acquisto forzato. A concludere il quadro ci pensano gli istituti di rating , ultimo a dare giudizio è stato Moody’S che ha declassato il debito USA , passandolo a negativo , proprio per l’elevato rapporto Pil/debito che in un’ambiente di alti tassi di interesse sembra pesare grandemente sulle sorti dell’economia USA. Ma gli operatori sembrano fiduciosi, guardano con speranza ai prossimi dati sull’inflazione previsti per la prossima settimana e si confida in ulteriori rientri dei prezzi al consumo nelle sue varie declinazioni, ponendo basi per rapidi cambi di rotta nelle decisioni di politica monetaria della FED a smentire il pessimismo espresso da Powell. Due quindi gli scenari che possono presentarsi la prossima settimana sui mercati: il primo vede un’inflazione ancora alta e vischiosa nelle sue varie declinazioni , con attenzione particolare ai dati core, il che porterebbe con se un’ondata di pessimismo e a potenziali storni , tecnicamente dovuti, sui listini USA con un conseguente risk off diffuso; il secondo vede un’inflazione che conferma un importante rallentamento , in linea con le aspettative se non migliori, allora il risk on prenderà quota e tutte le tematiche atte ad essere propellente rialzista entrerebbero in campo come il “rally di Natale” che tutti aspettano e tutti sembrano impazienti di comprare. Ma passiamo ora in rassegna quali i principali market movers della prossima settimana:
Martedi 14 NOVEMBRE - 14.30 INFLATION RATE YOY USA Le aspettative sono per i dati Core, di un outlook stabile al +0.3% MoM e di un +4.1% YoY a dimostrazione che l’inflazione si dimostrerà più vischiosa del previsto dando cosi ragione alle prospettive di Powell e alla necessità di mantenere tassi alti più a lungo. Per i dati che inglobano Food ed Energy si guarda ad un calo dal +0.4% MoM al +0.1% MoM , mentre Yoy si spera in un calo dal precedente 3.7% , ma resta alto il livello di incertezza su questo dato.
Mercoledì 15 NOVEMBRE - 00:50 GDP GIAPPONE Da non sottovalutare i dati sul PIL giapponese che a causa di un profondo rallentamento dell’economia asiatica si proietta a dati negativi, con un calo sul dato annuale dal +4.8% al -0.6%, anche il QoQ si proietta al -0.1% dal precedente 1.2%, dati che potrebbero innescare ancora un sentiment di risk off sugli asset asiatici
- 03:00 INDUSTRIAL PRODUCTION YoY CINA Fermo il focus per i paesi asiatici e dopo i dati sul Giappone si passa alla produzione industriale cinese che ancora si prevede in leggero calo rispetto ai dati precedenti con un passaggio da +4.5% al +4.3% YoY , un dato che se confermato potrebbe dare ancora un segnale di profonda debolezza per l’economia cinese e Mondiale.
- 08.00 INFLATION RATE YoY UK Sempre l’inflazione al centro delle aspettative degli investitori, che per il Regno Unito sperano in un forte rientro della corsa dei prezzi , che resta oggi in UK la pià altra del gruppo dei G10. Le aspettative sono per un +4.8% rispetto al precedente 6.7% il che potrebbe dare un respiro di sollievo alla BOE e sostenere la sua ultima decisione di non alzare ulteriormente il costo del denaro.
Venerdì 17 NOVEMBRE - 08.00 RETAIL SALES UK MoM Ancora il Regno Unito sotto la lente , questa volta pe rle vendite al dettaglio che potrebbero dare un quadro più completo dello stato di salute della domanda aggregata e delle possibilità di un rallentamento della domanda interna. Le aspettative sono per un +0.3% rispetto al precedente -0.9% .
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