Ennesima giornata di vendite quella di venerdì scorso sull’azionario di Wall Street, con gli investitori spaventati dal dato sull’inflazione; ancora in rialzo invece i rendimenti dei titoli di stato ed il dollaro.

L’indice Pce è risultato piu' alto delle attese e ad agosto è aumentato dello 0,3% rispetto al mese precedente; la crescita su base annua si è attestata ora ad un + 6,2%.

Chi pensava che l’inflazione avesse già raggiunto il picco ha subito una bella doccia fredda ed ora i timori di una recessione globale sono diventati reali e tangibili.

Ora c’è chi si interroga sull’efficacia della politica monetaria della Fed e a quali conseguenze potrebbe portare qualora l’inflazione non dovesse rientrare nello standard del 2% in tempi ragionevoli.

Con tassi d’interesse e inflazione crescenti, il rallentamento economico potrebbe essere devastante
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Per la borsa americana il mese di settembre è stato il peggiore dallo scoppio del Covid, con il Nasdaq che ha archiviato una perdita di oltre il 10%.

Con il mese di settembre si chiude anche il terzo trimestre dell’anno, anch’esso archiviato con il segno meno come i precedenti due; una simile performance non veniva registrata dalla crisi di Lehman Brothers del 2008.

In questa nuova ottava i mercati restano ancora sotto pressione e questa notte il future sul Nasdaq ha toccato nuovi minimi annuali a 10.891 punti; la seduta di venerdì si era invece chiusa a 11.035 punti, con un calo dell’1.72%.

Dal punto di vista grafico è facile evidenziare come la struttura tecnica sia piuttosto precaria, anche se il mercato si trova ora in una situazione di forte ipervenduto.

Inoltre va segnalato che nell’area compresa tra 11.000 e 10.800 punti troviamo comunque un’area di supporto importante che aveva arginato le vendite nel settembre del 2020 e che ora è chiamata ad offrire occasioni di rimbalzo.

Chiaro però che il mercato rimane incanalato all’interno di una canale ribassista ben delineato e soltanto la rottura della resistenza dinamica a 11.500, livello superiore del canale, supporterebbe una ripresa delle quotazioni.

Fino a 11.500 quindi le salite costituiscono occasione per riposizionarsi short e a tal proposito vanno segnalate le resistenze a 11.150, 11.300 e 11.450 punti.

In casso di recupero in chiusura giornaliera di 11.500 punti probabile invece un allungo fino a 11.750 punti, dove troviamo nuova area resistiva.

Nello scenario attuale dove comunque è possibile assistere ad un rimbalzo in generale del comparto azionario, raccomandiamo massima prudenza poiché il Nasdaq risulta ora uno dei listini con forza relativa minore, sia rispetto agli listini di Wall Street e sia in confronto ad altri listini europei.

Per un’inversione di rotta del trend di breve il livello da monitorare è quota 12.000 punti, mentre per un’inversioni di medio periodo il livello da recuperare è costituito da quota 13.500 punti.
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