Lunedì 5 agosto, i media del settore lo hanno subito battezzato come "il lunedì nero delle borse mondiali", e a ruota sono seguite le analisi di alcuni guru, anche bravi, e di molti altri molto meno bravi, accecati da un sentimento disfattista dettato più da un’opinione politica che dalla razionalità. Questi hanno pronosticato scenari terrificanti per gli investitori.
In parte, hanno giustificato la discesa di quei giorni con il timore di una recessione, che i dati economici precedenti potevano far intuire all’analista meno accorto, tant’è che i successivi dati rilasciati in settimana hanno subito contraddetto i precedenti.

Se ci atteniamo al detto nostrano "carta canta", vediamo che di fatto, lunedì si è semplicemente chiuso il terzo ciclo trimestrale dell’annuale iniziato ad ottobre '23. Lo ha fatto in modo teatrale, con uno scarico importante, violento e profondo, lasciando tuttavia il trend principale (ciclo di 4-5 anni circa) inalterato nel suo andamento rialzista.

Ora, non resta che attendere il 4° ciclo trimestrale che... ops... ha una chiusura "nominale" (3 mesi precisi) il 5 novembre, data delle elezioni americane.
Che possa trovare il minimo proprio quel giorno è un’ipotesi affascinante, ma al momento resta tale: è presto per fare proiezioni precise. Certo è, però, che gli americani, e una gran parte del mondo, stanno vivendo la campagna elettorale come una battaglia epica tra il bene e il male, e certamente si può annoverare questa sfida tra le elezioni più importanti della storia recente.

Come si comporteranno quindi i mercati? Lo swing di riferimento tra salita o discesa è a 5119 punti. Se violato prima della chiusura del ciclo trimestrale, il mercato continuerà a scendere fino ad esaurimento dei tempi (con i consueti rimbalzi), che sembrano comunque coincidere proprio con le elezioni, poco più o poco meno.
Più questo swing sarà violato in avanti nel tempo (se lo sarà, altrimenti il trend resta fortemente rialzista), più alto sarà il minimo che andrà a formarsi (5000 - 5100). Se invece sarà violato molto prima della chiusura nominale, il target della correzione annuale potrebbe scendere in area 4700 punti.

La presente è la mia visione e non rappresenta un incentico ad operare, investire o disinvestire.
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