Federico_TSL

SPX – Quadro tecnico di medio periodo

SP:SPX   Indice S&P 500
Il trend ribassista dell'indice SPX , ormai maturo e coerente, è stato analizzato andando ad abbracciare in un range molto ampio anche la fase matura della corsa rialzista oltre i massimi pre-Covid, sostenuta dalle politiche ultra espansive della Fed e del Governo Usa. Una corsa dei record che aveva evidenziato più di qualche eccesso nello sviluppo terminale e dalla quale è scaturito 'naturalmente' un brusco movimento correttivo accompagnato da un'esplosione di volatilità, che si mantiene tuttora elevata.

Dal profilo volumetrico è evidente il posizionamento sommitale del Poc, area dalla quale i big player - che avevano condotto un'oculata quanto ben mascherata campagna distributiva - hanno forzato il primo affondo correttivo a volatilità elevata, che ha fatto registrare un -12% in circa tre settimane. La distribuzione dei volumi ha quindi via-via assunto la classica conformazione ribassista, con Poc e volumi di scambio posizionati in alto e 'fat tail' in estensione verso il basso.
Una personale statistica condotta a partire dal 1957, ovvero quando la tecnologia ha reso possibile l'indicizzazione dello S&P a 500 componenti, mi conferma che in più di 9 casi su 10 un movimento con caratteristiche simili ha segnato l'inizio di un bear market o, nella migliore delle ipotesi, innescato un prolungato, ampio e volatile side market.

Se prendiamo per buona la definizione che vede un mercato correttivo caratterizzato da un sell-off che conduce i prezzi a stabilizzarsi dopo un ritracciamento superiore al 10% e un bear market[/i caratterizzato da quotazioni che si mantengo sotto al 20% per un periodo significativo di tempo, non sarebbe ancora del tutto corretto bollare quello attuale come bear market 'in piena regola'... tuttavia per come si è e si sta sviluppando il movimento e considerato il quadro macro-fondamentale nel suo insieme sono portato a propendere per quest'ultimo scenario.
Sondata quindi la soglia del -20% la il repentino rimbalzo si è schiantato sul muro del -10%. L'ultimo affondo ribassista è stato invece innescato dalla chiusura settimanale del 16 settembre sotto i 3900 punti ed è stato sostenuto in parte dai dati poco confortanti provenienti dal mercato del lavoro, ma sopratutto dal responso del 'super leading indicator' americano, che contro il consensus ha definito un concretissimo 'warning recessivo'. (il tema dei macro indicatori leading, lagging, ecc. è decisamente interessante ma piuttosto complesso e vedrò quindi (tempo permettendo) di approfondirlo in un ulteriore articolo)

Il quadro è caratterizzato tuttora da estrema volatilità: l'indice da Gennaio si muove con un range medio su base mensile di circa 500 punti. Anche la struttura a medio termine dei VIX Future evidenzia nervosismo, ma per il momento non da ancora segnali di panico. Volatilità molto elevata anche sul valutario, dove osserviamo movimenti a cinque giorni eccezionalmente ampi e un dollaro che si rafforza sempre più (quasi -3,5% settimanale per il British Pound future 6B1! ).
Persistono le tensioni sull'obbligazionario col biennale, il più sensibile nei confronti della politica monetaria, che si porta ben oltre il 4% di rendimento, mentre segnali poco confortanti arrivano pure dalla chiusura del Dow Jones DJI sotto la soglia psicologica dei 30000 punti e dai forti ribassi di petrolio CL1! e benzina RB1! .


Passando ad analizzare il future ES1! , che possiamo definire come il vero campo di battaglia dei grandi speculatori, possiamo tentare di carpire qualcosa di più circa le intenzione del mercato, osservando una differente distribuzione degli scambi. E' in particolare degna di attenzione la violenta reazione della barra weekly (close 16/09) nei pressi del Poc del maxi-range, che ha generato un ribasso che si esteso oltre la seconda area volumetrica d'interesse (3900) fornendo una chiara indicazione ribassista e di volatilità crescente.
Eccoci quindi che con la complicità dei dati macro ci si è spinti in basso con la tentazione di rivedere i minimi di Giugno. Minimi che sono posizionati in corrispondenza di un livello grafico significativo: la 'famosa' spike del “Vax Day”, ormai quasi dimenticato.

Pare però che al momento non ci siano i presupposti per sfondare al ribasso questo importante supporto. Siamo infatti iper-estesi sia nei confronti dell'area di valore che delle medie forti (in rosso la MA 200 daily).
Ci sarebbero invece i presupposti per un rimbalzo di breve almeno fino area 3900, dove il prezzo potrebbe congestionare per il tempo necessario a formare un nuovo Poc e estendere al ribasso la relativa area di valore.
La soglia fondamentale di supporto sono propenso a tenerla fissata in corrispondenza del Poc della congestione dell'estate 2020, che va a coincidere grosso modo con i massimi pre-Covid, che in Europa per ovvie ragioni abbiamo già violentato, ma che in Usa cercheranno di difendere col coltello fra i denti.

Per quanto in un contesto storico e geopolitico come quello attuale possa essere difficile e rischioso (sai che figuracce?!) prevedere i movimenti di mercato a medio termine, ho provato comunque a mettere insieme una view di base. Tenendo quindi a mente il fatto che analisi di questo tipo andrebbero riviste almeno una volta al mese (per gli analisti di Goldman Sachs, molto più spesso per quelli scarsi come me! xD) vado a definire un range di riferimento per i mesi a venire fra i 3350 e i 4100 punti (riquadro chiaro) con la previsione di una volatilità che si manterrà sì sostenuta, ma tendenzialmente in diminuzione verso la fine dell'anno.
Con il pattern sovrapposto ho cercato di delimitare con una certa tolleranza lo sviluppo presunto del movimento.
Nell'ordine quindi un rimbalzo con congestione in area 3900 con la possibilità di sforamenti verso l'alto, ma mai troppo sopra la MA 200 daily. In seguito una discesa al test dei massimi pre-Covid e una permanenza prolungata sotto il -20% (< 3850 punti circa) almeno fino al secondo trimestre 2023, quando il ciclo di aumento dei tassi raggiungerà presumibilmente il suo picco.
In questo range basso si potrebbero successivamente gettare le basi per un'eventuale e auspicata ripresa dei corsi.

Segni di sofferenza del settore finanziario per il momento non ce ne sono. Sarà invece di fondamentale importanza tenere costantemente monitorati i dati sul mercato del lavoro (nuove richieste sussidi, media ore settimanali, ecc.) perchè lui si che dovrà necessariamente andare in sofferenza per contribuire in modo significativo alla riduzione della componente core dell'inflazione.
Un occhio vigile andrebbe tenuto sul Bloomberg Commodities Index Future AW1! e l'altro sul $.
Entrambi gli occhi invece a monitorare gli sviluppi sul fronte CPI.
Sperando sempre che - dall'oggi al domani - non esploda la Terza Guerra Mondiale... God blees us!

















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