Rimbalza di oltre 2 punti percentuali Unicredit allontanandosi dai minimi annuali a ridosso di 10.50 euro grazie anche alle notizie relative alla cessione di asset all'estero.
Gli analisti di Morgan Stanley giudicano i valori raggiunti assolutamente "punitivi" rispetto ai fondamentali confermando un target price molto distante di poco oltre i 16 euro.
La dinamica dei prezzi purtroppo racconta un'altra storia con un movimento che dall'inizio dell'anno è costato una perdita di valore superiore al 70 per cento.
Inoltre nonostante il balzo di oggi le quotazioni mantengono un assetto pesantemente ribassista, minacciando il raggiungimento dei minimi sotto 9.90 raggiunti a fine 2016.
Un andamento così pesante sarebbe giustificato dalle incognite legate allo spread dei titoli di stato italiani e agli accantonamenti necessari.
Questi aspetti tengono lontani gli investitori che rimandano gli acquisti, contribuendo così ad ulteriori cali.
L'unico modo dal punto di vista tecnico per invertire la tendenza è quello di nuova generalizzata fase rialzista del Ftse Mib, che alimenti corpose ricoperture sul titolo oltre la resistenza più importante in questo momento ovvero 11.90 euro.
Ciò consentirebbe il ripristino del tendenza ascendente di breve termine, aprendo la strada ad ulteriori allunghi oltre 13.30.
Strategie operative
Per le posizioni long: attendere la fine della tendenza ribassista, sfruttando le indicazioni fornite dal cci, che segnala con una divergenza l'ottima tenuta del supporto di 10.45, la cui conferma può essere sfruttata con l'acquisto congiunto di opzioni Call e Put
Per le posizioni short: acquistare lo stesso ammontare di opzioni Call e Put, strike 11 euro, scadenza 18 gennaio 2019, sfruttando l'incremento di volatilità a ridosso dei minimi annuali.
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