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Dati contradditori, incertezza e volatilità

ACTIVTRADES:USDCAD   Dollaro / Dollaro canadese
Continua la fase di assoluta incertezza e precarietà dei mercati, dovuta principalmente al fatto che gli ultimi dati pubblicati nelle diverse aree, sia nei mercati occidentali, sia quelli asiatici, sono apparsi contrastanti.

Negli Stati Uniti, i numeri sull’inflazione hanno sorpreso al rialzo, come già ampiamente spiegato nei commenti precedenti, mentre quelli sui prezzi alla produzione, che non rappresentano l’anello conclusivo della filiera della produzione, ma quello iniziale, sono inaspettatamente scesi dello 0.1% su base mensile a dicembre, come il mese precedente, ma inferiori al consensus che era per un incremento dello 0.1%. Il costo dei beni è arrivato al terzo calo consecutivo, a -0.4%, in ragione del calo dei prezzi del gasolio. I prezzi dei servizi invece sono rimasti invariati.

Il dato core è rimasto ai livelli precedenti, con un incremento dello 0.2% su base mensile e +1.8% su base annuale, inferiore alle aspettative. Ciò significa, in prospettiva, un calo possibile della domanda, che è poi la ragione principale delle aspettative di calo del costo del denaro verso la fine del primo trimestre.

I listini americani cominciano a distribuire, ovvero fanno estrema fatica a raggiungere nuovi massimi e cominciano a segnalare divergenze ribassiste contestualmente alla perdita di momentum rialzista. Il Dow Jones venerdì ha chiuso in rosso di 115 punti, mentre gli altri due indici sono rimasti pressoché invariati.

Sul fronte degli utili societari, da segnalare la perdita di valore per Bank of America e Wells Fargo, dopo due trimestrali deludenti, ma anche JP Morgan ha ceduto qualcosa nonostante risultati migliori delle previsioni. Perdita anche per Delta Airlines dopo le previsioni di riduzione degli utili. Nonostante questo, la settimana borsistica ha visto i listini Usa chiudere ancora in positivo, mentre il Dax per contro, ha perso circa 300 punti dai massimi.

VALUTE

L’incertezza attuale, sulle valute, si è tradotta in un trading range volatile, ove è sembrato che i prezzi potessero rompere resistenze o supporti chiave ed invece poi gli stessi, sono sempre tornati indietro. Osservando i grafici a 2 e 4 ore, risulta evidente la formazione di candele di compressione sull’EurUsd, tutte barre inside rispetto alle ultime 9, fatto che lascia presupporre che prima o poi osserveremo un aumento della volatilità e dei possibili breakout di massimi o minimi.

Tra i due lati, dovremmo poter privilegiare l’upside per il cambio principale, ma con l’incognita dollaro se i dati macro dovessero ancora mostrarsi positivi e tali da indurre la Fed a rimanere ferma sul costo del denaro.

Ciò potrebbe portare ad un prepotente ritorno del risk off che ora sembra sia stato dimenticato dai mercati, nonostante le evidenti tensioni mediorientali, ma non solo, per esempio anche rispetto alle elezioni e alla vittoria del candidato democratico a Taiwan, spiccatamente contro la Cina, e favorevole ad un processo di democratizzazione del paese, il che non farà altro che aumentare le già crescenti tensioni tra Usa e Cina stessa.

La sterlina contro dollaro, si è mossa allo stesso modo di Eurusd con il trading range in questo caso, compreso tra 1.2680 e 1.2825. Anche qui, la sensazione è che l’upside potrebbe prevalere, ma attenzione sempre al ritorno del biglietto verde come valuta rifugio.

UsdJpy scivolato a 144.30 supporto, anche se poi in serata ha chiuso più alto, ovvero a ridosso di 145.00. In questo caso, molto dipenderà dalla BoJ, e dall’eventuale modifica della politica monetaria giapponese, che potrebbe andare in controtendenza a quella Usa.

Tra i cross, segnaliamo EurJpy che sembra essersi girato al ribasso nei grafici a 2 e 4 ore, anche se per ora non ha violato i supporti chiave posti a 158.30-40 area, seguiti da 157.20, livello di inversione di medio termine.

Tentativi di stabilizzazione per il franco svizzero contro euro a 0.9340 e contro dollaro a 0.8530 area. Interessante anche UsdCad che sembra attaccare le resistenze a 1.3435-45 area seguite da 1.3500, aree di possibile arrivo prima di una inversione. Oceaniche stabili a 0.6700 area per AudUsd e 0.6250 per NzdUsd, anche in questo caso, barre inside pronte a eventuali breakout.


PETROLIO

Dopo i minimi di 68 per il Wti e 72.50 per il Brent, segnaliamo la costruzione di minimi crescenti su base giornaliera, con il test dei doppi massimi recenti posti a 75.60 e 81.40 rispettivamente, anche se per ora non sono stati violati. La fase sembra favorevole ad un recupero, a meno di una violazione dei supporti chiave dei due minimi fatti registrare.

I DATI DELLA SETTIMANA

Negli Usa, occhi puntati sulle vendite al dettaglio, sugli aggregati redatti dall’Università del Michigan, e sui prezzi alle importazioni ed esportazioni. Ma in aggiunta, non dimentichiamo le trimestrali per Morgan Stanley e Goldman Sachs, oltre agli interventi di diversi membri della Fed.

In Cina dati sul Pil del quarto trimestre, vendite al dettaglio produzione industriale e tasso di disoccupazione. Ma anche i numeri su inflazione e vendite al dettaglio per Uk e Canada. In Eurozona, attenzione allo Zew tedesco e all’inflazione giapponese. In settimana, infine, parlerà anche il Governatore della BCE Lagarde.

Buona giornata e buon trading.

Saverio Berlinzani




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